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Marche, il Distretto Biologico Unico diventa realtà. "Così torniamo protagonisti nello sviluppo"

Marche, il Distretto Biologico Unico diventa realtà. "Così torniamo protagonisti nello sviluppo"

È stato sottoscritto oggi, presso l’Aula Consiliare di Palazzo Leopardi, lo Statuto del “Distretto Biologico Marche – La biodiversità che ci unisce – Società cooperativa” che ha visto la sottoscrizione di tutte le parti rappresentative di quello che già stato descritto come il Distretto biologico più grande d’Europa: CIA, Coldiretti, Copagri, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, AGCI. Una giornata epocale che segna un passo in avanti decisivo per il settore agricolo marchigiano, che già vanta imprese in continua crescita e una solida filiera legata all’attività di trasformazione e vendita - dove in alcuni ambiti è leader in Italia - garantite dal al lavoro di circa 4.000 agricoltori.

«Oggi è il passo fondamentale di una sfida per costruire il futuro - ha commentato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli dopo la firma dell'atto costitutivo - e per segnare la capacità di essere all'avanguardia e di saper aggregare i territori con un obiettivo comune. È un traguardo ambizioso che ha visto la totale adesione e partecipazione dei soggetti coinvolti, i presupposti cioè per fare bene e costruire un futuro solido. Tengo molto a questo settore che è un'eccellenza, orgoglioso che dalle Marche parta una sfida di avanguardia per l'Italia e oltre. Dobbiamo rallegrarci tutti ma anche sentirci responsabili tutti insieme per poter essere protagonisti di un nuovo futuro di sviluppo per le Marche».

«Insieme scriviamo una nuova pagina della storia dell'agricoltura marchigiana - ha aggiunto il vicepresidente Mirco Carloni - un percorso cominciato a febbraio con l’approvazione da parte della Giunta dell’atto che ha definito i criteri per il riconoscimento dei distretti del cibo, tra i quali quello del biologico, requisiti che in questo caso hanno voluto favorire l’aggregazione dei tanti imprenditori e trasformatori che da decenni nella nostra regione si occupano di agricoltura biologica. Nei mesi successivi le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, le centrali cooperative e la Camera di Commercio della Marche hanno firmato il Patto per il biologico: un documento di intenti con i quali i sottoscrittori e la Regione Marche si sono impegnati a perseguire obiettivi comuni». Tra questi: incrementare la superficie agricola utile (SAU) coltivata a biologico; potenziare la ricerca, la sperimentazione e la formazione nel settore; tutelare e valorizzare la nostra biodiversità; estendere la certificazione del biologico fino alla tavola dei consumatori; promuovere il consumo dei prodotti biologici nelle mense e nei circuiti commerciali; promuovere le Marche come regione biologica con una elevata qualità della vita per accrescere la loro attrattività turistica.

L'obbiettivo della Regione diventa adesso quello di poter riconoscere il distretto nel giro di pochi giorni e candidarlo a soggetto con un ruolo primario anche al livello nazionale ed europeo, sfruttando il prossimo bando del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per il finanziamento dei distretti del cibo a cui le Marche potranno aderire anche con il settore del biologico. Inoltre, Carloni ha voluto sottolineare nel corso dell'incontro quanto interesse abbia suscitato la recente presentazione del Distretto biologico delle Marche durante l’EXPO di DUBAI dove gli operatori hanno illustrato obbiettivi e attività previste per il rafforzamento del settore bio nelle Marche.

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