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"Interstellar": l'Amore che trascende le leggi della Fisica

"Interstellar": l'Amore che trascende le leggi della Fisica

"E se l’amore fosse l’unica cosa, che possiamo percepire, che trascende le dimensioni del tempo e dello spazio?" (“Interstellar” regia di Christopher Nolan, 2014).

In poche parole il senso più profondo del mistero dell’esistenza. Il film "Interstellar" non è una semplice space opera, ma una riflessione sui concetti di tempo, amore, sopravvivenza e scienza.

Cooper, ex astronauta, assiste, impotente dallo spazio, gli anni che scorrono sulla Terra e mentre i suoi cari invecchiano, lui no. Una lotta contro il tempo per poter tornare da sua figlia. Disperso nel cosmo comprende che l’unico strumento per comunicare con il resto del mondo è l’energia dell’amore. 

Il film ci invita a considerare una nuova visione del tempo, come un luogo, una sorta di libreria emotiva composta da ricordi, legami, traumi e momenti decisivi che continuano ad influenzarci.

Il protagonista entra fisicamente nel proprio passato e scopre che lo può modificare: il futuro influenza il passato, così come il passato influenza il futuro.

Il tempo non è più una realtà lineare: passato, presente e futuro coesistono grazie alle emozioni, le uniche in grado di attraversare le dimensioni temporali. L’amore si manifesta così nella sua capacità di percepire una verità più ampia di quella semplicemente sensoriale.

E’ un accesso al divino, in grado non solo di allungare o accorciare il tempo, ma di ridurre o ampliare gli spazi, di collegare epoche, di creare legami eterni. È un’energia che ci tiene legati in maniera indissolubile anche a persone scomparse o che non vediamo da anni.

Se la scienza ci spiega come funziona il mondo, l’amore ci svela perché esistiamo nel mondo. "Interstellar" ci insegna, inoltre, che l’amore è il  frutto di un atto di osservazione: l’amore per manifestarsi ha bisogno di un osservatore che lo veda.

La realtà non esiste fino a quando non viene vista e non le viene dato un senso. L’atto dell’osservare collassa il potenziale in una realtà concreta, per cui tutte le molteplici possibilità si riducono in una sola.

Esattamente come succede quando osserviamo un quadro: possiamo passare dal vedere solo tanti colori e forme possibili, per poi proiettarli in un’immagine unica e concreta.

Allo stesso modo saper comprendere un amore permette di rendere reale ciò che potrebbe rischiare di rimanere una possibilità.

In un mondo dominato dalla logica, in cui provare emozioni ed esternare sentimenti è indice di debolezza, Christopher Nolan ci ricorda che la connessione umana è la forza primordiale universale più potente ed indissolubile.

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