Nel precedente articolo, avevamo evidenziato come con la nostra regione 'arancione', i contagi avessero rallentato la discesa rispetto all'ultima settimana passata in zona gialla.
Ed è necessario notare che anche questa volta è accaduto un qualcosa di simile.Vediamo come il numero dei sintomatici sia stato stabile la scorsa settimana dove si sarebbe dovuto registrare l'effetto della zona arancione rispetto alla discesa della precedente che rispecchiava i giorni in zona gialla.
Anche nei prossimi sette giorni vedremo gli effetti della zona arancione e prossimamente ritorneranno gli effetti di quella gialla. I contagi sono invece in calo del 10% circa , ma vedendo i sintomatici stabili non è un buon segno: significa che lo screening è meno efficace e si stanno perdendo più casi positivi. Il tasso dei sintomatici risale verso un valore del 13%.A livello nazionale i contagi sono stati stabili congiuntamente ad una discesa di ricoveri , terapie intensive e decessi.
Tornando alla classifica regionale, le Marche rimangono nella parte bassa della classifica mentre Basilicata e Valle D'Aosta si avvicinano ad andare sotto i 100 casi per milione di abitanti. La maglia nera va a Bolzano che continua ad avere un altissimo numero di contagi. La Lombardia che è stata a lungo una regione critica, forse anche grazie al famoso errore di calcolo che l'ha piazzata in zona rossa si ritrova ad essere una delle migliori.
Bentornati cari lettori al nostro riassunto settimanale, i contagi continuano ed essere leggermente in discesa anche se il numero rimane sempre alto.
Questa settimana dovremo iniziare a vedere nella nostra regione gli effetti della zona arancione quindi speriamo di notare una discesa più marcata dell'attuale 10% settimanale. Ricoveri e terapie intensive, a livello nazionale, sono stabili ma è auspicabile una loro diminuzione durante questa settimana.
Guardando invece la nostra classifica regionale vediamo come le Marche rimangano nella parte bassa. Purtroppo, sono lontani i tempi in cui eravamo fra le regioni migliori. In pratica il gruppo che comprende la nostra regione, l'Emilia Romagna e l'Umbria si sta comportando decisamente male. Questo sorprende visto che in teoria i luoghi più urbanizzati dovrebbero essere quelli dove più facilmente si diffonde il contagio.
La maglia nera va a Bolzano dove addirittura risulta positivo il 2.5% della popolazione. Nella nostra regione, invece, è infetto lo 0.5% della popolazione e dallo screening di massa in corso si evince che ci sia un altro 0.5% della popolazione infetto che non sa di esserlo. Nessuna regione ancora riesce ad andare sotto i 100 contagi giornalieri medi per milione di abitante.
Sul fronte vaccini, la situazione non è affatto incoraggiante come dicevamo le precedenti puntate. La fine del tunnel sarebbe la vaccinazione della popolazione over 60 che porterebbe ad un calo del 95% dei decessi, ma con i rallentamenti delle consegne non si riesce più a tenere un ritmo accettabile, attualmente non si vaccinano più nuove persone ma le dosi sono tutte usate per i richiami. Vaccinazioni a rilento rischiano di rendere i vaccini inutili visto che l'immunità è a tempo.
Bentornati cari lettori, dopo le fiammate di contagi delle feste i nuovi casi positivi subiscono una generale frenata tanto che sembra che la zona gialla rafforzata sia stata sufficiente a fermare l'avanzata del virus. Ricordiamo che questa settimana vedremo ancora effetti della zona gialla e le prima zone arancioni della settimana scorsa i provvedimenti entrati in vigore domenica scorsa si vedranno solo da metà della prossima settimana.
Notiamo che le Marche si allineano alla media nazionale, finalmente, dopo che per parecchio tempo siamo stati peggiori. Anche l'andamento dei sintomatici nella nostra Regione è in discesa. Il rapporto sintomatici/positivi rimane stabile attorno al 10/11% confermando un certo calo di aggressività del virus.
Anche le terapie intensive, i decessi e i ricoveri iniziano a scendere lievemente e dovrebbero accelerare la loro discesa durante questa settimana.
Vediamo anche, nella classifica delle Regioni, un generalizzato calo con poche eccezioni, in particolare da notare un crollo del 44% dei casi in Veneto tanto che, alcune volte, sembra che il cambio di colore della zona sia abbastanza tardivo ovvero arrivi quando i problemi si stanno risolvendo.
Il Veneto passa la maglia nera a Bolzano che vede un significativo aggravio della situazione, la Toscana invece la settimana prossima potrebbe scendere sotto i 100 casi per milione medi giornalieri.
Per la parentesi finale voglio riprendere quanto sostenuto la settimana scorsa (leggi qui la precedente analisi).
Riporto la tabella dei decessi per classi di età. Vediamo che dei 78597 decessi, 48342 (61.5%) sono di persone da 80 anni in su e ben il 95.5% da 60 anni in su.
Praticamente, una volta immunizzati gli anziani over 80 - fatto che potrebbe avvenire in due mesi - potremo più che dimezzare i decessi e ridurli di quasi 20 volte una volta vaccinati gli over 60. Forse si può vedere una luce alla fine del tunnel.
Cari lettori rieccoci al nostro primo appuntamento del 2021, purtroppo non comincia certo nel migliore dei modi. Proprio ieri le Marche hanno riportato il record di decessi nella seconda ondata; nella puntata del 14 Dicembre avevo sottolineato che nella nostra regione qualcosa non tornasse, poi recentemente abbiamo saputo dell'esistenza della cosiddetta variante inglese e di un caso isolato di contagio proprio a Loreto e che non ha avuto contatti diretti con l'Inghilterra. Questo significa che la cosiddetta variante stia già circolando nel nostro territorio e ciò potrebbe spiegare il perchè i contagi, dai primi giorni di dicembre, hanno iniziato ad andare evidentemente peggio della media nazionale.Notiamo un generale rialzo dei casi di positività nella scorsa settimana: in parte dovuto ai pochi tamponi fatti durante le festività natalizie e quello che vediamo per ora è l'effetto dello shopping e riaperture. Analizzando il dato dei sintomatici, in una settimana, abbiamo avuto un rialzo del 30% con le nuove regole e sembra profilarsi un incremento simile sui sintomatici che rischiano di collocare la Regione Marche non in zona arancione ma in quella rossa.Una cosa che notiamo inoltre è che i sintomatici rispetto ai positivi stanno scendendo. Le spiegazioni sono 2: o lo screening sta migliorando costantemente oppure alla maggiore contagiosità del virus si è associata una minore aggressività. Il problema è che aumentando allo stesso tempo di molto la platea di infetti si ha comunque un aumento di casi gravi e come sembra anche decessi.Se le Marche piangono il resto d'Italia certamente non ride. Abbiamo un evidente ed insolito rialzo dei decessi che si slega dall'andamento dei contagi , probabilmente significa che durante le feste sono sfuggiti molti contagi allo screening di concerto terapie intensive e ricoveri hanno smesso di scendere.Nella classifica delle regioni scendiamo ancora superando i 300 contagi giornalieri di media per milione di abitanti con rialzo di ricoveri e terapie intensive. La Valle d'Aosta da maglia nera che era si sta avvicinando al primo posto. Il Veneto rimane fanalino di coda anche se ha una situazione stabile mentre nelle altre regioni il peggioramento è diffuso.Parentesi sul vaccino ad oggi risultano 158.000 persone vaccinate , ma dobbiamo ricordare che la copertura arriva dopo oltre un mese quindi ci vorranno varie settimane per iniziare a vedere qualcosa sui contagi . Per ora il virus sta correndo molto più velocemente del vaccino.
Cari lettori benvenuti a questa puntata natalizia della nostra rubrica. Questa settimana notiamo un calo dei contagi in Italia mentre nelle Marche rimangono stabili; ciò potrebbe non essere dovuto neanche troppo allo screening di massa poiché risultano stabili anche i sintomatici che ovviamente sono più semplici da individuare. C’è la possibilità inoltre che i dati possano essere viziati dai pochi tamponi durante i giorni di festa ovvero in realtà la situazione potrebbe essere peggiore di come sembra.
Alcune puntate fa dicevo che qualcosa non sta tornando nelle Marche. Abbiamo una densità abitativa inferiore a molte altre regioni eppure i nostri contagi sono rimasti più alti e anche la zona arancione non ha inciso molto. Dall'altro lato nella seconda ondata siamo una delle regioni con meno decessi. è stato identificato a Loreto un caso della variante inglese senza che abbia avuto contatti diretti con la UK. Questo significa che la variante sia già diffusa sul territorio, se ciò fosse vero spiegherebbe il numero di casi maggiori da un lato e sembrerebbe meno letale dall'altro.
Notiamo che questa settimana il calo dei decessi è stato abbastanza marcato mentre sono stabili le terapie intensive e ricoveri.Come detto le Marche perdono posizioni; addirittura stiamo andando peggio della media nazionale come contagi. Altri regioni registrano cali sensibili dei casi ma ancora nessuna riesce ad andare sotto i 100 giornalieri per milione di abitanti mentre la maglia nera rimane al Veneto che vede ancora in aumento le terapie intensive.I prossimi mesi saranno cruciali nella speranza che operatori sanitari ed anziani si vaccinino in massa, in quel caso vedremo probabilmente un drastica riduzione dei casi gravi e critici.
Bentornati cari lettori questa settimana nella nostra regione abbiamo avuto un lieve incremento dei casi ma al contempo una diminuzione dei casi sintomatici. Tutto ciò può essere legato al fatto che è molto aumentato il numero di tamponi effettuati, quasi raddoppiati quelli giornalieri di diagnostica. Questo porta sicuramente ad un momentaneo innalzamento dei contagiati, ma semplicemente può essere visto come migliore screening in quanto i casi sintomatici rimangono leggermente in discesa, infatti la scorsa settimana abbiamo avuto l'8 Dicembre, una giornata festiva, in cui si sono processati meno tamponi. Probabilmente avremo un fenomeno simile anche questa settimana a causa delle festività natalizie, inoltre si concluderà a tutti gli effetti la ‘zona arancione’, pertanto ora osserveremo esclusivamente contagi derivanti da quella ‘gialla’.
A livello nazionale i contagi hanno rallentato e si sono posizionati attorno alla parità. Decessi e terapie intensive proseguono invece la loro lenta discesa anche se, probabilmente presto, stazioneranno anche loro seguendo il ritmo dei contagi.
Nella nostra classifica regionale abbiamo alcuni dati incongruenti a causa dei riallineamenti che sono stati fatti nei dati della Protezione Civile come per Piemonte e Basilicata. Nella nostra regione, che notiamo essere allineata per contagi alla media nazionale, si evince un miglioramento del rapporto positivi su tamponi, attestatosi al 12.33%, il che significa che la capacità di tracciamento è stata in buona parte recuperata. Lo screening di massa operato dalla Regione Marche sta obiettivamente avendo una scarsa partecipazione, però ci sta indicando che gira intorno allo 0.5%, la percentuale della popolazione come contagiata, il che ci fa ipotizzare che fino alla scorsa settimana si stia perdendo circa un 50% dei contagi effettivi e che la provincia di Pesaro sia nuovamente la più colpita con circa l'1% di popolazione contagiata. La maglia nera questa settimana rimane al nord-est in particolare al Veneto dove i contagi sono ancora in lieve rialzo e le terapie intensive non scendono.Visto che nei capoluoghi è ancora attivo lo screening di massa posso consigliare a voi che mi leggete di effettuare il tampone specie se vorrete fare un pranzo in famiglia per evitare di mettere a repentaglio la salute dei vostri cari. Ricordiamo che per risultare positivi al tampone deve passare qualche giorno dall'infezione quindi un risultato negativo non da il 100% di possibilità di non essere infetti e contagiosi ma certamente da un certo margine di garanzia.
Come conclusione mi sembra davvero assurdo introdurre un divieto di uscire di casa e di incontrare persone all'aperto dove tipicamente si corrono meno rischi rispetto all'incontrare le persona a casa. Vediamo ad esempio contagi in sensibile calo in Campania nonostante le varie manifestazioni pubbliche in onore del defunto Maradona oppure come negli U.S.A. le manifestazione della "Black lives matter" abbiano avuto una scarsa incidenza nei contagi.
Cari lettori bentornati al nostro consueto appuntamento , continua la discesa dei casi , ma nella nostra regione procede troppo lentamente: solo un 10% settimanale. Vediamo ancora gli effetti della zona arancione che dureranno ancora pochi altri giorni, possiamo dire che nella nostra regione la zona arancione e le misure ulteriormente restrittive introdotte dal governo regionale hanno avuto effetti nulli rispetto alla precedente situazione di zona gialla. Il calo nazionale si sembra stabilizzato attorno al 20% settimanale, vedremo se la maggior movimentazione per le riaperture e shopping natalizio comporterà nuovi rialzi dei casi. Sinceramente mi sembra molto strano che avvengano contagi in negozi con ingressi contingentati, mascherina obbligatoria e tanto meno all'aperto passeggiando, notiamo che girano molte foto di assembramenti all'aperto , ma analizzandole si vede comunque un buon numero di persone indossare la mascherina.Il calo dei ricoveri e terapie intensive sembra assestato ad un 10% settimanale e finalmente vediamo un apprezzabile calo dei decessi che ci conferma che il picco sia passato.Guardando alla regioni notiamo che la nostra regione scivola molto nella classifica addirittura dietro alla Lombardia , miglioriamo nelle Marche ma lentamente, come dicevo troppo lentamente rispetto alla severità delle misure prese. Qualcosa non torna sinceramente qualcosa potrebbe starci sfuggendo nella nostra regione, spero che la prossima settimana i contagi possano riprendere una discesa più rapida ma i dati degli ultimi 3 giorni non erano molto incoraggianti.
La Calabria per prima ritorna sotto 100 casi giornalieri per milione di abitanti e non vi sono più zone rosse. Per concludere singolare vedere che la maglia nera vada al Veneto che nella prima ondata aveva reagito molto bene, unica regione con contagi ancora in salita
Bentornati cari lettori in questi primi giorni di zona gialla in primis vi raccomando di continuare a rispettare le regole di distanziamento ed uso delle mascherine. In Italia come nella nostra regione sembra che il calo dei contagi si sia attestato attorno al -10% settimanale, valore certamente positivo che permette di sospendere quello che tristemente chiamavo orologio della morte, il problema che il margine è abbastanza poco. Non ci vuole molto affinché i contagi possano riprendere a salire da come si era visto almeno nella nostra regione tra gli effetti della zona gialla e arancio non sembrano esserci particolari differenze, comunque per questa settimana e la prossima nei contagi vedremo gli effetti della zona arancione.Continua la discesa di ricoveri e terapie intensive ma finalmente si arresta anche la crescita dei decessi; speriamo dunque che questa sia stata la settimana di picco.Regione rossa rimane unicamente l’Abruzzo che in realtà sta tentando uno strappo con il Governo per anticipare il ritorno ad arancione. La nostra regione rimane sempre nella parte buona della classifica e manteniamo il secondo posto come territorio con meno decessi nella seconda ondata dopo la Calabria. Questa settimana la maglia nera va al Veneto che mostra contagi in salita ed una incidenza quasi doppia rispetto alla media nazionale.Oggi voglio un attimo concentrarmi sullo screening: la regione Marche ci fornisce quotidianamente anche il numero di sintomatici che ho raccolto in maniera certosina elaborando il rapporto tra sintomatici e casi totali rilevati. Il grafico è mediato a 7 giorni e finora non ho mai visto questi dati raccolti e pubblicati.
Possiamo notare coma da metà ottobre si sia stabilizzato, questo indica che lo screening ed analisi epidemiologiche nelle Marche sono state in crisi da fine settembre a metà ottobre ma poi si è riusciti a non farsi sfuggire molti casi, forse uno dei motivi per cui abbiamo avuto pochi decessi nella seconda ondata.Parliamo invece del piano lanciato dalla regione Marche su uno screening completo della popolazione, operazione certamente molto costosa se si dice che un tampone rapido costi 8€ parliamo solo di tamponi costi che possono raggiungere quelli del Covid hospital di Civitanova a cui dobbiamo sommare quello del personale impiegato in questa operazione. Guardando come operano i cinesi per rendere queste operazioni efficaci temo che la nostra sarà abbastanza inutile per i seguenti motivi:
- Effettuata a zone in tempi diversi, ovvero citta grandi poi medie poi piccole in circa 3 settimane. Quindi fanno in tempo a rimescolarsi i testati con i non testati
- Le regioni intorno a noi hanno contagi simili o maggiori di noi, sono operazioni efficaci in luoghi dove i contagi sono più alti della media non inferiori
- Siamo in zona gialla quindi nel frattempo che si testa un comune vi sarà comunque una elevata movimentazione di persone.
Quindi l'effetto di una operazione molto costosa potrebbe essere decisamente limitato. Se si volesse fare seriamente occorrerebbe:
- Rendere il controllo obbligatorio o quasi
- Effettuarlo in brevissimo tempo,massimo 3 giorni
- Nei giorni di testing dovrebbe essere introdotta una limitazione agli spostamenti anche più stretti di Marzo in pratica andrebbe eliminato ogni contatto sociale
- Successivamente una chiusura degli accessi dall'esterno alla nostra regione
Ovviamente è quasi impossibile realizzare una operazione simile, ma se si potesse fare avremo un calo dei contagi probabilmente di un buon 90%, effettuarla 2 o 3 volte a qualche settimana di distanza eliminerebbe quasi del tutto il virus. Purtroppo effettuata in tempi dilatati avrà molto meno effetto forse quasi nullo rispetto alle normali indagini epidemiologiche.
In Italia non è stato mai usato ma sarebbe da iniziare a provare il pool testing come avviene in Cina ovvero vengono mischiati più tamponi insieme da 3 a 10 per essere esaminati in una volta , se il risultato è negativo tutti sono negativi, se uno e positivo si riesaminano i singoli casi. Potenzialmente ridurrebbe i costi dell'operazione anche dell'80%.
Cari lettori ben ritrovati al nostro consueto appuntamento settimanale, questa settimana a livello nazionale si ha avuto un considerevole calo dei casi di contagio e per la prima volta nella seconda ondata siamo andati in discesa come numero di terapie intensive occupate e ricoveri.
Nella regione Marche invece, notiamo come il calo si sia ridotto, probabilmente si è ripreso l'andamento oscillatorio bisettimanale dei casi; se ciò fosse confermato questa settimana potremmo vedere una discesa significativa dei nuovi contagi , che dovrebbe associarsi agli effetti della zona arancione finalmente visibili.Coma anticipato vediamo a livello nazionale che finalmente vanno sotto lo 0% (quindi riduzione) anche i ricoveri e terapie intensive, mentre sono ancora in lieve aumento i decessi. Difficile capire se il picco dei decessi lo avremo appena passato o ci sarà la prossima settimana , comunque il fatto che i contagi siano in sensibile discesa trascinerà in basso anche gli altri andamenti e finalmente dovremmo vedere significative riduzioni di ricoveri intensivi.Questa settimana varie regioni hanno fatto meglio di noi: siamo stati bravi la scorsa settimana noi e probabilmente ci rifaremo la prossima. Notiamo come quelle che erano rosse da alcune settimane abbiano avuto un grosso calo dei contagi fino a quasi il 50%. In realtà il risultato della Toscana probabilmente rispecchia più il periodo in cui era ancora in zona arancione mentre questa settimana la maglia Nera dei contagi va al Friuli.
Il parametro che rimane peggiore nella nostra regione sono le terapie intensive. Ci auguriamo che il calo dei contagi che abbiamo registrato si rispecchi in un apprezzabile calo dei posti occupati in questa settimana. I parametri della nostra regione attualmente dovrebbero consentirci di tornare in zona gialla anche perchè i miglioramenti finora visti sono dovuti agli effetti della zona arancione.
Cari lettori bentornati al nostro consueto appuntamento. La settimana scorsa è entrato a pieno regime l'effetto della zona gialla quindi ristoranti chiusi la sera, didattica a distanza e coprifuoco notturno. I risultati che abbiamo avuto questa settimana vanno oltre le mie più ottimistiche aspettative.
I nuovi positivi giornalieri nelle Marche sono scesi del 30% in una settimana, e non dovrebbe essere dovuto dal solo "fare meno tamponi" poichè la settimana precedente avevamo una media del 33% di tamponi positivi contro il 26% medio di questa settimana, quindi è una riduzione reale dei contagi. Per le Marche questo indicatore ha ancora senso mentre, per le regioni del Nord che utilizzano i tamponi rapidi (non inclusi nei dati comunicati) il rapporto positivi/testati perde significato.
Anche a livello nazionale vediamo un inizio di discesa dei casi ovvero un calo dell'8%.
Quindi, restrizioni come la zona gialla, potevano anche essere sufficienti per una regione come la nostra, se prese in tempo: sarebbe bastato che le restrizioni del 24 ottobre fossero state anticipate di 1 o 2 settimane e non avremo avuto certamente necessità di zone Arancioni o particolari restrizioni oltre quelle del 24 Ottobre.
Le terapie intensive, ricoveri e decessi come sappiamo seguono i contagi con una settimana di ritardo e vediamo che la crescita delle terapie intensive scende ad un 10% settimanale che porta a 7 settimane il tempo di sopravvivenza del sistema sanitario prima del crack, ma iniziando a vedere un calo dei contagio è plausibile che questa settimana inizieranno a scendere anche le terapie intensive.
Le Marche sono state, dopo la Liguria, la miglior regione per calo dei contagi il che ci proietta in alto, al secondo posto della classifica.
Ricordiamo che gli effetti della zona arancione li inizieremo ad intravedere alla fine di questa settimana e si paleseranno completamente solo in quella successiva quindi potremo anche presupporre un ulteriore calo.
Quello nella nostra regione che rimane preoccupante è che le strutture "ordinarie" sono finite e non resta che la riconversione degli ospedali in covid hospital, come successo a Marzo, in caso di incremento ulteriore dei contagi.
Personalmente sono confidente che la prossima settimana si libereranno varie risorse ospedaliere.
Nel resto d'italia vediamo che l'Umbria ha avuto un calo simile al nostro e che anche le regioni in zona rossa hanno registrato importanti cali nei contagi anche se ancora di entità lontana rispetto a quelli che abbiamo avuto ad aprile.
Questa seconda ondata dovrebbe farci capire ancora come il tempismo sia la cosa più importante anche di più che costruire ospedali perchè nessun sistema sanitario può reggere una crescita esponenziale del raddoppio settimanale, basta anticipare le chiusure di una settimana per dimezzare le risorse ospedaliere richieste, anticiparle di 2 significa ridurle del 75% come anche evitare decessi inutili e con restrizioni minori.
Cari lettori bentornati alla nostra rubrica, purtroppo le speranze della scorsa settimana sono state in parte disilluse. Il contagio seppur lentamente continua a crescere: abbiamo avuto un incremento del 17% dei casi, più alto della media nazionale.
Un'oscillazione verso l'alto dopo una grossa discesa è nell'ordine delle cose, però lascia un pò di amaro in bocca.
Oramai si è completamente palesato l'effetto del dpcm attivo dal 24 ottobre, ovvero una chiusura light con bar aperti il fine settimana. In quel periodo alcune regioni avevano preso già provvedimenti più stringenti come Campania, Sardegna e Lombardia; mentre altre litigavano ancora per tenere aperti i ristoranti la sera (Bolzano) e piste da sci (Valle d'Aosta). Guarda caso le ritroviamo come le 2 regioni più colpite d'Italia.
Il rallentamento è evidente, ma purtroppo le misure sono state prese quando il tracciamento era praticamente già saltato ovunque, con strutture ospedaliere già sotto pressione.
La prossima settimana vedremo in atto l'effetto della prima divisione in zone. In pratica, per quel che riguarda le Marche, il coprifuoco notturno. Sinceramente non credo che sia una norma che porti particolari benefici, mentre per vedere gli effetti della zona arancione dovremo aspettare fine novembre.
I nodi principali sono stati quelli che evidenziavo fin dall'inizio, ovvero le scuole senza mascherina in classe ed i luoghi al chiuso senza mascherina, come bar, ristoranti e palestre. Non penso che come efficacia fra zona rossa ed arancione cambi molto specie in contesti di piccoli paesi come la nostra Regione.
La corsa delle terapie intensive rallenta ancora dello stesso passo di come erano rallentati i contagi la settimana precedente. Anche i decessi stanno rallentando: il loro incremento si assesta al 30% settimanale. Da ciò si desume come il picco dovrebbe verificarsi tra 3-4 settimane.
Il punto è chiaro: si possono potenziare quanto si vuole le strutture ma, se il contagio è lasciato libero, in poco tempo il sistema collasserebbe anche se avessimo il doppio di ospedali e personale o anche il quadruplo. Quadruplicare le risorse quando il virus è in corsa libera darebbe solo 20 giorni in più prima del collasso.
Riprendo un grafico che ogni tanto tiro fuori, la letalità media a 6 giorni. Vediamo come l'indice abbia ricominciato a salire dallo 0.8% di questa estate all'1.7% attuale: questo dato è un misto di tracciamento saltato, che ci porta a perdere anche un 50% di casi reali, e di maggiore carica virale che porta ad ammalarsi in maniera più grave.
La tabella si riempie sempre più di arancione e rosso tanto che di giallo ne rimane ben poco. Non essendosi arrestata la corsa dei contagi, ma solo rallentata, era solo questione di tempo affinché la regione Marche dovesse prendere provvedimenti più stringenti.
I dati dei ricoveri di questa settimana in alcune regioni, tipo la nostra, sono falsati per il cambio di conteggio, ovvero non si contano più i ricoveri in pronto soccorso.
Dai dati quotidiani della regione notiamo che 36 degli 86 ricoveri in pronto soccorso delle Marche sono nella provincia di Macerata. Fattore che evidenzia come il Maceratese sia particolarmente sotto pressione con i ricoveri ed i casi gravi.
In qualche regione si inizia ad intravedere un calo dei contagi, seppur molto lieve, mentre le terapie intensive rimangono in crescita ovunque. A livello nazionale forse vedremo qualche differenza significativa la prossima settimana con gli effetti delle prime zone rosse ed arancioni mentre, come detto, per noi ci vorrà fine mese.
Con questo quadro purtroppo resta difficile sperare in un sereno Natale. molto dipende sempre dal nostro comportamento.
Bentornati cari lettori al nostro consueto appuntamento per discutere della precedente settimana e capire cosa ci aspetterà per il futuro. Dopo molti articoli pessimisti finalmente posso osare qualche termine ottimistico, si inizia a vedere un calo sostanzioso dei nuovi contagi e dobbiamo pensare che le restrizioni in vigore dal 26 ottobre sono visibili solo negli ultimissimi giorni indicativamente solo dai dati di sabato 8 novembre pertanto possiamo auspicare che saranno pienamente visibili in questa settimana.
Notiamo come dai raddoppi settimanali a cui eravamo abituati siamo passati ad un aumento del 20% nazionale e del 10% nella regione Marche, ancora ovviamente questo effetto si inizierà a vedere veramente nelle terapie intensive fra questa settimana e la prossima. Su questo argomento quelli come me che si dilettano nell'analizzare la situazione c'è chi vede il rallentamento finora accaduto come un effetto di saturazione dei posti in terapia intensiva. Personalmente invece mi sento di essere ottimista e pensare che il calo che vediamo nella crescita dei ricoveri sia legato ai minori contagi e che nei prossimi giorni vedremo un calo ancora più marcato dei ricoveri critici e magari una loro stabilizzazione.
Vediamo come dicevamo che la crescita dei contagi ha subito un brusco rallentamento e spero la prossima settimana di potervi descrivere la tanto agognata inversione. Vediamo che l'inizio del rallentamento dei contagi di due settimane fa ha portato al rallentamento di decessi e terapie intensive in quella scorsa pertanto è auspicabile che il sostenuto calo dei contagi della precedente fermerà molto la corsa di terapie intensive in questa settimana appena cominciata.
Nella classifica regionale ho inserito i colori della classificazione zone del governo, mettendo quelle note al momento dell'articolo, la Campania è in bilico. La posizione nella nostra classifica non è molto indicativa di come si verrà classificati , possiamo vedere in genere che sono più colpite giustamente quelle nel fondo della classifica ma paradossalmente anche le prime. Da come si è capito vengono presi in considerazione vari indicatori tra cui crescita contagi e ricoveri e la disponibilità di posti letto, quest'ultimo fatto penalizza molto il meridione.
La nostra regione fortunatamente è fra quelle in cui è maggiormente rallentato il contagio anche se si registra ancora un elevato incremento di ricoveri che fortunatamente si riescono a gestire anche grazie alla presenza del Covid Hospital.
Ero molto sorpreso di come inizialmente Bolzano non fosse zona rossa infatti la perdita di tempo nell'attuare restrizioni severe gli fa prendere la maglia nera di questa settimana con oltre lo 0.1% giornaliero medio di contagio della popolazione, una progressione tremenda che se non arrestata porterebbe la situazione totalmente fuori controllo in 2 settimane. Peggiora sensibilmente il Piemonte, nella parte alta della classifica vediamo che la zona Rossa ed arancio viene data a chi ha mostrato un alto incremento di casi facciamo notare anche come la situazione in Sardegna si sia stabilizzata dopo i danni provocati dal turismo estivo e dai signori della movida sconsiderata.
Bentornati cari lettori a questa cronaca settimanale. Purtroppo i contagi continuano a correre a ritmo sostenuto, ma meno della scorsa settimana.Rispetto ai raddoppi a cui eravamo purtroppo abituati, la settimana precedente abbiamo avuto un incremento di circa il 60% dei nuovi contagi con la nostra regione che si assestata circa alla media nazionale.
Vediamo finalmente nel nostro grafico che oltre i contagi hanno iniziato a rallentare la loro crescita anche i ricoveri in terapia intensiva, questi effetti non dovrebbero essere ancora collegati all'ultimo DPCM ma a qualcosa accaduto prima , probabilmente ad una maggiore attenzione della popolazione e le primissime restrizioni, questa settimana dovremo vedere il riflettersi di questi cambiamenti anche sui ricoveri, invece sui contagi dovremo iniziare ad apprezzare concretamente gli effetti dell'ultimo DPCM ovvero 75% didattica a distanza e chiusura locali alle 18.
Abbiamo 2022 ricoverati in terapia intensiva proiettando una crescita del 50% settimanale andremo in sofferenza fra circa 3 settimane, in pratica siamo riusciti a guadagnare quasi una settimana di tempo, speriamo di poter vedere migliorare le proiezioni nella prossima puntata.
Notiamo ancora il trend di riduzione del rapporto ricoveri su persone positive mentre continua a salire la porzione di ricoveri in terapia intensiva, questo purtroppo significa che sono cambiati i criteri per il ricovero, vengono ricoverate solamente persone in condizioni abbastanza gravi vedendo i dati regionali sulle terapie semi intensive circa doppie a quelle intensive potremmo estrapolare che una persona ricoverata su 3 è in condizioni critiche e sta lottando per la vita.
Nella classifica regionale a cui ho aggiunto gli attuali positivi per milione di abitanti ed i decessi della seconda ondata sempre rapportati alla popolazione, vediamo come la situazione in Val D'Aosta sia davvero critica, l'1.6% della popolazione oggi risulta infetta ma probabilmente lo sarà oltre il 3%, dall'inizio della seconda ondata sono morte 262 persone per milione di abitanti contro i 59 della media nazionale e certamente ne moriranno molti altri a causa dell'impennata di ricoveri, lo 0.13% della popolazione risulta ricoverata, La Lombardia sta ricadendo nell'incubo assieme a Bolzano che superano la Liguria. La nostra regione mantiene stabile il settimo posto.L’Irlanda ha fatto un lockdown chiudendo tutto tranne scuole e luoghi di lavoro, divieto di spostamento oltre 5km e come vediamo i risultati sono stati evidenti. La Germania chiude locali e ristorazione lascia aperte le scuole ma hanno preso queste decisioni nella situazione che noi avevamo la prima settimana di ottobre quando se leggete i miei articoli avevo iniziato a dire che occorrevano strette specie sulla scuola. Personalmente ritengo che le scuole siano stato un grande catalizzatore di contagi perchè a differenza della Germania i nostri ragazzi erano in classe senza mascherina perfino alle superiori , in Germania era imposta fin dalla quinta elementare.
Dai dati a disposizione notiamo anche che il tasso di positività degli insegnanti sia cresciuto da ottobre ben più che la media della popolazione pertanto oltre che i trasporti nelle classi senza mascherine si aggirava il contagio. Speriamo che le misure di Dad parziale e chiusura alle 18 dei locali siano sufficienti, anche se nutro qualche dubbio e visto il ritardo con cui sono state prese, saranno necessarie ulteriore strette. Molte regioni hanno messo la Dad completa per le superiori e sinceramente occorre più che coprifuochi notturni che portino alla chiusura di bar e ristoranti poiché purtroppo rimangono uno dei veicoli di contagio maggiori.
Cari lettori, bentrovati al consueto appuntamento settimanale con il racconto dell'epidemia. Purtroppo la nostra regione questa settimana, dopo il Trentino, è stata in assoluto la peggiore con un pauroso aumento del 130% circa di contagi e ricoveri, numeri che ci iniziano a portare ben lontano dalla posizione di isola felice che avevamo ad agosto.
In compenso si inizia ad intravedere un piccolo rallentamento della corsa dei contagi a livello nazionale. Questo dato non è certo dovuto all'ultimo Dpcm, di cui vedremo i primi effetti solo la prossima settimana, ma probabilmente un misto fra le chiusure effettuate da De Luca e Fontana.
Nel grafico degli indici vediamo una lieve conferma che forse qualcosa stia cambiando. Abbiamo contagi e terapie intensive che stanno rallentando mentre i decessi hanno avuto un forte rialzo a seguito ovviamente di quello pauroso dei contagi della scorsa settimana.
Parliamo a questo punto di numeri, un famoso virologo ha affermato in tv che i sintomatici sono solo il 5%. Mi chiedo come questi signori possano fare il loro mestiere e come si permettano di andare sui media nazionali dicendo simili baggianate che tendono solo ad alimentare comportamenti scorretti e le bizzarre idee negazioniste.
Il 5% sono il numero di positivi ricoverati con sintomi, generalmente quindi in condizioni gravi che richiedono un'assistenza ospedaliera e di questi oltre il 10% è in terapia intensiva. Se guardiamo la nostra regione oltre il 25% dei ricoverati (dunque circa un 1.3% dei positivi) è in condizioni critiche, ovvero in terapia intensiva o sub intensiva.
Nei ricoveri rispetto ai positivi notiamo una leggera flessione mentre, in proporzione, aumentano i ricoveri gravi. Questo segnale è contraddittorio e le motivazioni possono essere due: la prima è che sono cominciate più dimissioni dagli ospedali, la seconda (e purtroppo ce lo fa sospettare il recente servizio della trasmissione Report) riguarda le strutture sanitarie che iniziano ad essere al collasso, con pazienti che vengono tenuti ore in isolamento nelle ambulanze.La settimana nera della nostra regione ci fa precipitare in classifica al settimo posto ma con una grossa tendenza al peggioramento. Lo screening nizia a soffrire moltissimo con il 20% di positivi sulle nuove diagnosi, ma vediamo regioni come Liguria e Valle d’Aosta che sono al 40 - 50% (praticamente le stesse percentuali di marzo). Buffo come regioni dove i contagi sono parecchio elevati come il Trentino e la Valle d'Aosta siano quelle che spingano di più per ottenere deroghe e poter fare più aperture, potremo definirlo un simposio di incoscienza.Signori la situazione non è grave. Le misure prese dal governo sono, da un lato tardive e dall'altro forse troppo leggere per la gravità della situazione e del trend che se continua così non lascia che 3 settimane prima di ricadere nella situazione di marzo.
Non sarei sorpreso se il governo entro questo fine settimana, o entro il prossimo, predisponga chiusure ancora più stringenti.Chiudo con una nota di speranza: si sta osservando come uno dei vaccini in via di sperimentazione abbia una forte risposta immunitaria nei soggetti anziani, forse potrebbe essere la svolta e per Natale dovrebbero arrivare le prime 2 o 3 milioni di dosi, stando alle dichiarazioni che si possono raccogliere.
Bentornati al nostro consueto appuntamento cari lettori, purtroppo la situazione è sempre più allarmante. Finché solo io e pochi altri, fin da quest'estate, avvisavamo come qualcosa stesse cambiando in peggio molti mi additavano come "gufo" o "terrorista del covid", ma il problema è che ora si sta conclamando tutto e, sinceramente, in maniera molto più rapida di come potessi prevedere.
Come vediamo l'indice di contagio nazionale si attesta a 2 ovvero abbiamo il doppio dei contagi medi giornalieri della scorsa settimana, il che è gravissimo: ogni settimana i casi raddoppiano. Ma la cosa più preoccupante e purtroppo prevedibile è che di pari passo iniziano a crescere ricoveri, terapie intensive e decessi.
Le terapie intensive stanno iniziando ad aumentare, di settimana in settimana, con una percentuale pari al 70%. Con molto probabilità in quella che ci apprestiamo a vivere correranno ancora di più.
Attualmente in Italia ne abbiamo attive 797, il che significa che il punto critico lo raggiungeremo entro un mese. Chi parlava di lockdown natalizi lo potremmo chiamare "illuso ottimista".
La situazione è ben peggiore anche perché le norme prese non cambieranno la rotta delle terapie intensive prima di 3 settimane. Inoltre, diciamolo, sono norme troppo leggere rimangono aperte molte delle attività che portano ad un aumento dei contagi.
Quello che occorre è prendere atto che si sono fatti gravi sbagli nella gestione della ripresa scolastica e soprattutto dei trasporti che sono il vero punto debole di tutto. A mio giudizio personale solo il governatore campano De Luca sta affrontando correttamente la situazione.
Questa settimana riporto il grafico che ci indica quanti sono i ricoverati rispetto agli attualmente positivi. Vediamo che il tasso di ricoverati è circa il 5%, ma si nota come tra i ricoverati ci siano sempre più persone in terapia intensiva, proporzionalmente.
Avere sempre più sintomatici in rapporto agli attualmente positivi è un segnale che lo screening sta soffrendo molto. Oramai molte regioni sono oltre il 10% di rapporto tra positivi e testati.
Non fatevi ingannare dai numeri che molti impreparati postano sui social ma anche nelle televisioni nazionali. Il rapporto si fa tra positivi e nuove diagnosi, che sono circa solo la metà dei tamponi.
Quindi, quando leggete 5% avete davanti qualcuno che non ha capito che numeri sta leggendo. Stessa cosa per la letalità: tanti riportano 0.3% ma stanno dividendo i decessi per i contagi dello stesso giorno, cosa ovviamente errata poichè vanno rapportati ai casi di almeno 6 giorni prima ed in questo caso la letalità è attorno all'1% attualmente.
Mica si muore nello stesso giorno che avviene il responso del tampone.
Guardano la classifica, seppur peggioriamo moltissimo i nostri numeri, le Marche rimangono al quarto posto.
Notiamo inoltre come la Sardegna abbia riguadagnato molte posizioni, segno che senza la movida estiva le cose nell'isola vanno meglio.
La Valle d'Aosta vince quasi tutte le maglie Nere ad eccezione della nuova di questa settimana per i ricoveri in ospedale, che va alla Liguria.
Settimana prossima vorrei darvi buone notizie, ma devo essere sincer: prepariamoci a giorni di continuo e rapido peggioramento. Lo sapete, qui non trovate parole rassicuranti, ma semplicemente previsioni basate sull'analisi dei dati.
Bentornati cari lettori al nostro appuntamento settimanale che purtroppo sta assumendo toni sempre più cupi. Abbiamo avuto un incremento dei contagi paragonabili a quelli dovuti alla settimana di ferragosto praticamente raddoppiando in una settimana arrivando numericamente come casi rilevati praticamente ai livelli di Marzo anche se ora ovvio possiamo stimare che vengano rilevati un 50% di casi contro un 10% di Marzo. Giusto per mostrare quanto sia ridicola una tabellina che gira nel web che paragona le 2 situazioni a Marzo erano veri 50 - 70 mila contagi giornalieri, questa settimana probabilmente saremo a casi veri fra 9 e 11 mila.
Per avere gli effetti del nuovo DPCM dovremo aspettare circa 2 settimane quindi se ci sarà un cambio di trend lo vedremo a negli ultimi giorni del mese. Le terapie intensive sono aumentate di un 30% di pari passo con i ricoveri.
Il problema che fra 10 giorni arriveranno le terapie intensive dovute all'incremento dei positivi di questa settimana. In Italia abbiamo 452 terapie intensive attive considerando il trend del 30% attuale si ritorna alla situazione tremenda di marzo in 8.5 settimane ovvero subito prima di Natale. La nostra regione è ancora messa abbastanza bene ma anche per noi la prossima settimana probabilmente la situazione delle terapie intensive è destinata ad aumentare bruscamente.Un caso rilevante la Campania hanno attive 64 terapie intensive su 99 ordinarie e 299 totali contando quelle attivabili in emergenza, con questo tasso in 10 giorni finiranno le terapie intensive ordinarie ed in sole 6 settimane anche quelle di emergenza ed il fatto che questa settimana i contagi siano saliti del 70% certo non fa ben auspicare. Personalmente ritengo che se non si prendano immediatamente seri provvedimenti in Campania la situazione potrebbe precipitare molto presto a livelli dell'incubo bergamasco a De Luca rimangono 2 massimo 3 settimane per decidere secondo le previsioni. Una cosa che sta saltando è l'efficacia dello screening , anche qui si mostra l'ignoranza nel web dove dicono : "trovano più positivi perchè fanno più tamponi" , il problema è che i tamponi sono sempre meno in proporzione a quelli che servirebbero a livello nazionale abbiamo un tasso di positività sui tamponi del 6.8% consideriamo che andando sopra il 3% si iniziano a perdere molti casi ed abbiamo regioni come Val D'Aosta e Liguria dove abbiamo sfondato addirittura il 10%.Vediamo appunto la Valle D'Aosta accaparrarsi tutte le maglie nere per positivi , terapie intensive e screening mentre la Calabria mantiene la maglia rosa, La situazione possiamo continuare a ritenere relativamente sotto controllo solo in Calabria , Basilicata e Molise mentre purtroppo la nostra regione si sta sempre più allontanando dalla zona di sicurezza,Ultima considerazione, generalmente non critico su questa pagina le scelte politiche regionali , ma devo dire che le esternazioni del nuovo Governatore Acquaroli sull'app Immuni sono decisamente sconsiderate. Potete rileggere le mie vecchie puntate sulle considerazioni tecniche riguardo Immuni ma riassumendole: l'MIT di Boston gli assegna il voto massimo per trasparenza e rispetto della privacy ed inoltre è anche disponibile il codice sorgente. Il problema reale di questa applicazione è che il Governo non abbia mai veramente puntato sulla sua promozione; se fosse stata resa semi-obbligatoria probabilmente avremo fra il 60 ed il 90% dei contagi in meno di oggi. Basti vedere ad esempio come in Sud Corea l'uso intensivo delle tecnologie di tracciamento riesca a mantenere la situazione perfettamente sotto controllo.
Purtroppo questa settimana distrugge l'ottimismo che si era creato la scorsa puntata (leggi qui), l'indice di contagio si assesta a 1.37 con tendenza a salire.
Vediamo che si è manifestato un nuovo fenomeno, probabilmente dovuto all'entrata a regime del sistema scolastico ed universitario che inizia a mostrare i suoi effetti. Anche nella regione Marche i contagi si sono bruscamente rialzati di oltre il 60% rispetto alla scorsa settimana, davvero un peccato perchè il trend di risalita sembrava interrotto.
Un altro fenomeno che si sta manifestando, assieme all'apertura delle scuole, riguarda i momenti di svago e divertimento. Ci si sta spostando nei locali al chiuso e questo fa una gigantesca differenza rispetto alla situazione estiva con i locali all'aperto.
Notiamo, inoltre, che le terapie intensive e i ricoveri hanno smesso di rallentare la loro salita e si assestano ad un tasso di crescita del 20% settimanale, ma se l'indice di contagio rimarrà così alto, in 3 settimane ricominceranno a crescere più velocemente anche i casi gravi.
Attualmente abbiamo 323 terapie intensive attive sul territorio nazionale.
Nonostante il grosso incremento, le Marche mantengono il terzo posto nella tabella riguardante le Regioni, questo in virtù del fatto che comunque il peggioramento è stato generalizzato.
La densità delle terapie intensive nelle nostra regione si allinea a quello delle altre in relazione ai contagi. La Calabria mantiene la maglia rosa ed in pratica solo lei assieme al Molise si discosta dal resto della Nazione. La maglia nera dei contagi questa settimana va a Trento mentre la Liguria mantiene quella delle terapie intensive.
La lente, però, cade sulla Campania che inizia a presentare una situazione complicata: è la regione con più contagi a livello numerico e la terza con più contagi rispetto alla popolazione.
Esorto tutti i miei lettori a rispettare le norme, in particolare nei luoghi chiusi, poiché la situazione stà prendendo una brutta piega.
Cari lettori bentornati al nostro consueto appuntamento settimanale, finalmente posso dare la bella notizia di un evidente spezzarsi del trend di crescita dei contagi nella regione.
Questa settimana l'indice di contagio è rimasto costantemente sotto 1 e riscontriamo un significativo calo del 18% dei nuovi contagi. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, perchè analizzando la matrice dei contagi sono tutti di origine locale, i rientri dall'estero questa settimana sono stati praticamente nulli, consideriamo che i rientranti dall'estero sono mediamente molto più controllati degli altri cittadini, pertanto prima di essere ottimisti al 100% occorrerà aspettare almeno un'altra settimana.
A livello nazionale i contagi continuano a salire si un 10% settimanale , certo sarebbe meglio una stabilizzazione a contagi costanti o meglio in calo , ma attualmente in occidente l'Italia è il paese che sta facendo meglio assieme alla Germania.
L'incremento delle terapie intensive e ricoveri continuano a mitigarsi scendendo sotto il 20% settimanale e come detto molto probabilmente si allineeranno ai contagi giornalieri questo ci da un periodo di 29 settimane prima di raggiungere la situazione tremenda del picco dell'epidemia con oltre 4000 persone in terapia intensiva. Ovviamente non si arriverà a quel livello perchè interverranno chiusure a scongiurarlo ma l'indicazione temporale è importante per capire a che punto siamo.
Inoltre 29 settimane ci proiettano in primavera 2021 dove è possibile anche l'arrivo del vaccino, settimanalmente vi aggiornerò di come varierà questo questa specie di "bomba ad orologeria".
Dando un occhio alla classifica regionale potremo citare la famosa frase : "Beati gli ultimi che saranno i primi" notiamo che fra le regioni migliori a livello dei contagi ci sono quelle che erano ritenute le peggiori a suo tempo ovvero Marche e Lombardia.
Vediamo che alcune regioni sono riuscite a scendere sotto i 20 contagi giornalieri per milioni di abitanti e che si è formato una specie di "blocco adriatico" dall'Emilia Romagna alla Puglia dove la situazione è in miglioramento e dove si registrano meno casi, la maglia rosa va alla Calabria, mentre la Liguria guadagna la doppia maglia nera come regione con più contagi e più terapie intensive attive in rapporto alla popolazione.
Bentornati cari lettori al nostro consueto appuntamento settimanale per vedere come è andata l'evoluzione dell'epidemia la settimana precedente e per cercare di capire cosa succederà prossimamente.L'indice di contagio nazionale si è fissato ad 1.08, quindi un incremento medio dei contagi dell'8% settimanale che porta ad un raddoppio dei contagi in circa 2 mesi un ritmo del genere rimane abbastanza sostenibile e compatibile con i tempi del possibile vaccino. La nostra regione mostra ancora però un andamento leggermente peggiore dell'indice nazionale anche se abbiamo registrato un leggero calo dei casi , sarà de vedere di quanto aumenterà il rialzo dei contagi che avremo la prossima settimana visto l'evidente tendenza bisettimanale dei contagi. Il picco della scorsa settimana è comunque stato inferiore a quello delle settimane precedenti.Le terapie intensive, come vi avevo pronosticato già da due settimane fa, stanno rallentando la loro corsa , che è ovviamente legata all'andamento dei contagi, questa settimana abbiamo avuto un rialzo del 20% delle terapie intensive contro il 40% della precedente e del 60% di 2 settimane fa, settimana prossima speriamo rallentino ancora attestandosi ad una crescita di circa un 10% settimanale.
Con un 10% di incremento settimanale delle T.I, abbiamo 30 settimane prima del collasso come a Marzo, dalla prossima settimana purtroppo potremo assistere ad un aumento dell'indice di contagio per la riapertura delle scuole.
Come vediamo il breve rallentamento dei casi ci fa risalire al terzo posto nella nostra classifica segno evidente che al di là di tutto la regione Marche finora abbia gestito bene l'emergenza e siamo anche una regione con pochissime terapie intensive attive. Preoccupa la Sardegna dove salgono a 12 t.i. attiva per milione di abitanti ed anche la Liguria si appresta a superare le 10 e mantiene la maglia nera nella classifica dei contagi.Guardando fuori dai confini Spagna e Francia stanno andando fuori controllo, ed il Regno Unito anche sta prendendo una brutta direzione. La Germania invece mantiene una situazione abbastanza simile alla nostra ovvero un incremento contagi di un 10% settimanale.Per concludere vi voglio mostrare un esempio di come anche in occidente si possa gestire mantenendo contagi stabili.Nella grande mela come si vede i contagi sono stabili da tempo. New York è un esempio di come sia comunque possibile mantenere la situazione sotto controllo anche una una metropoli
Bentornati cari lettori a questa rubrica che va avanti da vari mesi e, purtroppo, non sembra che perderà di utilità nel breve.
Questa settimana posso riportare una buona notizia (anche se non buonissima). Come vediamo dal grafico dell'indice di contagio, l'epidemia ha subito un evidente rallentamento nella crescita.
Purtroppo, anche se di poco, rimane in traiettoria di crescita esponenziale di un 4% settimanale, che è molto più gestibile del 70% settimanale che si era riportato ad agosto e che avrebbe portato in 7 settimane ad un nuovo lockdown.
La Regione Marche rimane in una traiettoria di crescita ancora corposa dei contagi, quasi un +50% rispetto alla scorsa settimana ma, contrariamente all'andamento nazionale, le terapie intensive rimangono molto contenute, una situazione analoga alle Marche sembra accadere solo in Trentino.
L'unica motivazione che mi viene in mente per giustificare un dato simile è la particolare cura delle persone più deboli ed uno screening più efficiente.
A livello nazionale, invece, continua la corsa delle terapie intensive (+40%) e dei ricoveri. Anche il dato delle vittime è in tendenza di rialzo, ma dalla prossima settimana è molto probabile che questa corsa si fermi. Prevedo un'altra settimana di tregua dei contagi, poi inizierà a farsi vedere l'effetto di riapertura delle scuole, difficile quantificarlo a priori.
Guardando alla tabella con le statistiche regionali, le Marche scendono all'ottavo posto per numero di contagi, mentre la Calabria prende la maglia rosa avvicinandosi alla soglia dei 5 contagi al giorno per milione di abitanti.
La Sardegna inizia ad avere un numero preoccupante di persone in terapia intensiva (quasi 10 per milione di abitanti). La stagione balneare ha lasciato un conto salato da pagare anche se questa settimana si è avuto un notevole calo dei contagi in questa regione. La maglia nera dei contagi, invece, va alla Liguria che - con questo trend - rischia presto di avere presto un cospicuo numero di terapie intensive.