Covid-19, arriva il "previsto" peggioramento nelle Marche: l'analisi dell'ingegner Petro
Bentornati al nostro consueto appuntamento cari lettori, purtroppo la situazione è sempre più allarmante. Finché solo io e pochi altri, fin da quest'estate, avvisavamo come qualcosa stesse cambiando in peggio molti mi additavano come "gufo" o "terrorista del covid", ma il problema è che ora si sta conclamando tutto e, sinceramente, in maniera molto più rapida di come potessi prevedere.
Come vediamo l'indice di contagio nazionale si attesta a 2 ovvero abbiamo il doppio dei contagi medi giornalieri della scorsa settimana, il che è gravissimo: ogni settimana i casi raddoppiano. Ma la cosa più preoccupante e purtroppo prevedibile è che di pari passo iniziano a crescere ricoveri, terapie intensive e decessi.
Le terapie intensive stanno iniziando ad aumentare, di settimana in settimana, con una percentuale pari al 70%. Con molto probabilità in quella che ci apprestiamo a vivere correranno ancora di più.
Attualmente in Italia ne abbiamo attive 797, il che significa che il punto critico lo raggiungeremo entro un mese. Chi parlava di lockdown natalizi lo potremmo chiamare "illuso ottimista".
La situazione è ben peggiore anche perché le norme prese non cambieranno la rotta delle terapie intensive prima di 3 settimane. Inoltre, diciamolo, sono norme troppo leggere rimangono aperte molte delle attività che portano ad un aumento dei contagi.
Quello che occorre è prendere atto che si sono fatti gravi sbagli nella gestione della ripresa scolastica e soprattutto dei trasporti che sono il vero punto debole di tutto. A mio giudizio personale solo il governatore campano De Luca sta affrontando correttamente la situazione.
Questa settimana riporto il grafico che ci indica quanti sono i ricoverati rispetto agli attualmente positivi. Vediamo che il tasso di ricoverati è circa il 5%, ma si nota come tra i ricoverati ci siano sempre più persone in terapia intensiva, proporzionalmente.
Avere sempre più sintomatici in rapporto agli attualmente positivi è un segnale che lo screening sta soffrendo molto. Oramai molte regioni sono oltre il 10% di rapporto tra positivi e testati.
Non fatevi ingannare dai numeri che molti impreparati postano sui social ma anche nelle televisioni nazionali. Il rapporto si fa tra positivi e nuove diagnosi, che sono circa solo la metà dei tamponi.
Quindi, quando leggete 5% avete davanti qualcuno che non ha capito che numeri sta leggendo. Stessa cosa per la letalità: tanti riportano 0.3% ma stanno dividendo i decessi per i contagi dello stesso giorno, cosa ovviamente errata poichè vanno rapportati ai casi di almeno 6 giorni prima ed in questo caso la letalità è attorno all'1% attualmente.
Mica si muore nello stesso giorno che avviene il responso del tampone.
Guardano la classifica, seppur peggioriamo moltissimo i nostri numeri, le Marche rimangono al quarto posto.
Notiamo inoltre come la Sardegna abbia riguadagnato molte posizioni, segno che senza la movida estiva le cose nell'isola vanno meglio.
La Valle d'Aosta vince quasi tutte le maglie Nere ad eccezione della nuova di questa settimana per i ricoveri in ospedale, che va alla Liguria.
Settimana prossima vorrei darvi buone notizie, ma devo essere sincer: prepariamoci a giorni di continuo e rapido peggioramento. Lo sapete, qui non trovate parole rassicuranti, ma semplicemente previsioni basate sull'analisi dei dati.
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