Covid, casi in risalita: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. L'epidemia conferma una certa stagionalità, considerando che l'aumento dei positivi avviene proprio a ridosso del passaggio tra inverno e primavera. Non a caso il picco di decessi della prima ondata si riscontrò il 27 marzo 2020.
Questo rialzo, anche repentino a livello statistico, ci potrà dare nelle prossime settimane un'interessante indicazione statistica, ovvero una misura ancora più accurata di quanto sia scesa la letalità del virus. A causa dei ben noti ritardi fra contagio ed ospedalizzazione i ricoveri e decessi sono ancora in discesa, sarà interessante vedere con che velocità risaliranno rispetto ai contagi.
La precedente ondata, iniziata con la comparsa della Omicron, era composta - almeno fino a gennaio - da un "misto" di casi derivati dalla stessa variante Omicron (molto contagiosa e poco grave) e dalla variante Delta (meno contagiosa ma più aggressiva). Ora che la Delta è praticamente scomparsa, ed imperversa unicamente la Omicron - o la cosiddetta Omicron 2 (che sembra essere ancor più contagiosa) - sarà importante vederne l'effetto sulle ospedalizzazioni.
Dalle ultime analisi, se ricordate, avevamo visto che la letalità del virus era scesa in zona 0.1 - 0.2 per mille, ovvero a livello di quello influenzale. Nelle prossime puntate cercheremo di capire se possa essere scesa ulteriormente.
Le regioni oramai sono quasi tutte in bianco e, in generale, non vi sono situazioni ospedaliere preoccupanti, contando anche che molti ricoveri sono "con" Covid e non "per" Covid. Dando uno sguardo fuori dall'Italia, la notizia è che la Cina - che ha da sempre tolleranza zero verso il virus - manda in lockdown la zona più produttiva del paese, ovvero Shenzen creando perdite economiche enormi.
Commenti