di Petro Feliciotti
Covid, casi in discesa del 10% nell'ultima settimana: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori bentrovati a questa nuova puntata della mia consueta rubrica settimanale, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Nonostante i recenti allarmismi, guardando i dati degli ultimi 7 giorni, la situazione contagi risulta in miglioramento, come già indicato nelle scorse settimane. I casi positivi sono in discesa di circa un 10% e, come vediamo, hanno iniziato a diminuire anche il numero di pazienti in terapia intensiva, mentre i ricoveri in area medica hanno arrestato la loro crescita. Guardando alla situazione a livello regionale, il miglioramento è diffuso: non si evidenziano situazioni particolarmente critiche. Sta, invece, aumentando il tasso di reinfezione che supera il 4% (ovvero il 4% dei casi registrati sono persone che avevano precedentemente già contratto il Covid, ma con un'altra variante). Tra le notizie interessanti della settimana, segnalo come negli Stati Uniti - a causa del diffondersi delle nuove varianti - sia stato scelto di stoppare l'utilizzo dei monoclonali poiché ritenuti poco efficaci, virando sulle cure tramite plasma iperimmune. La Cina, invece, dopo la recente comparsa di nuovi casi ha deciso di mandare in lockdown oltre 100 milioni di persone. Una misura che risulterà enormemente costosa e, probabilmente, poco efficace visto che, oramai, il virus ha raggiunto un livello di contagiosità pari a quello del morbillo, e dunque è sostanzialmente inarrestabile. E, anche nel caso in cui si riuscisse ad arrestarlo, entro pochi mesi arriverebbe un nuovo picco dei casi.
Covid, casi in lieve flessione e andamento dei ricoveri: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata della mia consueta rubrica settimanale, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Aprile vedrà un progressivo allentamento delle restrizioni fino alla totale scomparsa delle stesse, in programma a fine mese. Questa settimana abbiamo avuto un lieve calo dei casi (-10%), il che è confortante e potrebbe indicare una smorzatura della corrente ondata di Omicron 2. Si tratta di una supposizione plausibile, visto che - oltre alle vaccinazioni - ci sono stati anche milioni di casi di infezioni e quindi il virus trova sempre meno spazio. Numeri in controtendenza, per quanto riguarda la regione Marche, sono quelli che riguardano i sintomatici: si è, infatti, registrato un picco anomalo. Ora passiamo ad analizzare l'informazione più importante che abbiamo ricavato questa settimana, ovvero quella relativa ai ricoveri. Pare, infatti, essersi raggiunto il picco di crescita e, probabilmente, dovrebbero - dalla prossima settimana - rallentare l'incremento, per poi iniziare a scendere fra due settimane. Possiamo notare come questa ondata, che ha provocato un aumento dei casi fino al 50% settimanale, abbia comportato un corrispondente aumento dei ricoveri di un "solo" 20% settimanale, indice che sta pian piano ancor più sfumando. In tutte le regioni si registra un calo dei contagi, soltanto la provincia autonoma di Bolzano si discosta da questa tendenza.
Covid, rallenta la crescita dei casi: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata della mia rubrica settimanale, nella quale analizziamo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dopo il picco di crescita della scorsa settimana (circa il 40%), l'incremento questa settimana si è ridotto al 10%. La speranza, relativamente ai prossimi 7 giorni, è quella che la crescita non rimbalzi ma si smorzi ancora, arrestandosi prima di ricominciare la discesa. Più passa il tempo, meno il virus ha terreno fertile tra i vaccinati. Tutto ciò riduce i casi gravi, avvicinando la popolazione all'immunità di gregge. Se questa previsione si avverasse, vedremo progressivamente risalite di contagi sempre meno durature. Le grandezze ospedaliere salgono di circa il 10%: sarà interessante vedere un picco di crescita dei casi del 40% come quello della scorsa settimana, che tipo di incremento delle grandezze ospedaliere abbia comportato. Lo scopriremo nella prossima puntata della rubrica. In giallo rimane soltanto la regione Sardegna, ma dal primo aprile il sistema a fasce verrà abolito e si potrà tornare a compiere numerose attività con il solo tampone, senza la vaccinazione. Quindi finalmente anche l'Italia si avvierà verso una rimozione delle restrizioni. Come più volte ho detto e mostrato, paragonando i casi italiani a quelli del Regno Unito, la variante Omicron è talmente contagiosa da rendere fondamentalmente inutili le restrizioni tanto che, averle o non averle, all'atto pratico ha comportato medesimi risultati.
Covid, casi in crescita: l'avanzata di Omicron 2 nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata della mia rubrica settimanale, nella quale analizziamo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Le notizie, come sapete, sono di un aumento dei contagi generalizzato. Il tasso di crescita si attesta, questa settimana, al 40%. Anche i dati ospedalieri sono leggermente in risalita, mentre terapie intensive e decessi stanno rallentando la discesa. Dai dati in nostro possesso, siamo a conoscenza che ai primi di marzo la variante Delta è nella pratica estinta, e dalle ultime rilevazioni la variante Omicron 2 è quasi diventata dominante (44%). Guardando al grafico delle regioni, si nota - anche qui - un amento generalizzato dei casi sebbene tutte siano tornate nella fascia di colore bianco, ad eccezione della Sardegna. Spostando l'attenzione sui dati del Regno Unito che, generalmente, sono più attendibili per via del massiccio screening, notiamo come la pendenza della salita dei contagi è molto superiore a quella dei ricoveri e soprattutto che la curva dei decessi è ancora piatta. Balza all'occhio anche un altro elemento: i ricoveri hanno iniziato a salire prima dei contagi. Da ciò si desume che, semplicemente, si è ripreso a fare più tamponi solo perchè si è visto un aumento delle ospedalizzazioni e da lì si è avuto il sospetto che stesse accadendo qualcosa, intensificando lo screening. Anche in Cina i contagi sembrano ancora in crescita: vedremo se il lockdown e la loro tolleranza zero nei confronti del virus avrà effetto, anche se sembra che il governo stia cambiando orientamento. Obiettivamente dichiarare lockdown per una malattia con una letalità pari a quella dell'influenza, sembra eccessivo.
Covid, casi in risalita: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. L'epidemia conferma una certa stagionalità, considerando che l'aumento dei positivi avviene proprio a ridosso del passaggio tra inverno e primavera. Non a caso il picco di decessi della prima ondata si riscontrò il 27 marzo 2020. Questo rialzo, anche repentino a livello statistico, ci potrà dare nelle prossime settimane un'interessante indicazione statistica, ovvero una misura ancora più accurata di quanto sia scesa la letalità del virus. A causa dei ben noti ritardi fra contagio ed ospedalizzazione i ricoveri e decessi sono ancora in discesa, sarà interessante vedere con che velocità risaliranno rispetto ai contagi. La precedente ondata, iniziata con la comparsa della Omicron, era composta - almeno fino a gennaio - da un "misto" di casi derivati dalla stessa variante Omicron (molto contagiosa e poco grave) e dalla variante Delta (meno contagiosa ma più aggressiva). Ora che la Delta è praticamente scomparsa, ed imperversa unicamente la Omicron - o la cosiddetta Omicron 2 (che sembra essere ancor più contagiosa) - sarà importante vederne l'effetto sulle ospedalizzazioni. Dalle ultime analisi, se ricordate, avevamo visto che la letalità del virus era scesa in zona 0.1 - 0.2 per mille, ovvero a livello di quello influenzale. Nelle prossime puntate cercheremo di capire se possa essere scesa ulteriormente. Le regioni oramai sono quasi tutte in bianco e, in generale, non vi sono situazioni ospedaliere preoccupanti, contando anche che molti ricoveri sono "con" Covid e non "per" Covid. Dando uno sguardo fuori dall'Italia, la notizia è che la Cina - che ha da sempre tolleranza zero verso il virus - manda in lockdown la zona più produttiva del paese, ovvero Shenzen creando perdite economiche enormi.
Covid - Marche verso la zona bianca, ma rallenta discesa dei contagi: l'analisi dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Da due anni esatti mi trovo a scrivere sulle colonne di questo giornale, non avrei mai creduto che l'emergenza si sarebbe protratta per così tanto tempo, sebbene i segnali di miglioramento siano evidenti. Negli ultimi 7 giorni i contagi continuano la loro discesa, ma a una velocità più lenta. La speranza è che ciò non comporti l'inizio di un'inversione di tendenza, sarebbe l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno in un momento delicato della nostra storia come questo. In questi due anni abbiamo, però, visto come i periodi di transizione fra estate/autunno e inverno/primavera siano quelli che più rilanciano la crescita del contagio. I dati ospedalieri sono, invece, in netto miglioramento e riflettono il calo dei contagi delle scorse settimane. Sul fronte delle 20 regioni italiane, per la prima volta - da qualche settimana a questa parte - vediamo una localizzata risalita dei contagi: è il caso dell'Umbria. I dati ospedalieri marchigiani, invece, migliorano sensibilmente e ci riportano ad aspirare a tornare in zona bianca. Una preoccupazione sul fronte epidemico può essere l'inevitabile ondata di profughi in arrivo dall'Ucraina. Una popolazione che ha una bassa copertura vaccinale e, come purtroppo inevitabile, si stanno creando enormi assembramenti nei campi di accoglienza. Data la super contagiosità della Omicron è molto probabile che scoppino facilmente focolai. Fortunatamente, come più volte ribadito, questa variante è anche molto meno aggressiva delle versioni precedenti, ma tra i profughi vediamo anche una discreta presenza di anziani che - se non vaccinati - potrebbero ritrovarsi a correre un rischio. Sul fronte vaccinale, è notizia recente l'arrivo di un altro vaccino a proteine ricombinanti (il Sanofi) che sembra prevenire addirittura - in base ai test preliminari svolti - il 100% delle forme gravi e il 70% delle forme sintomatiche.
Covid, la discesa dei casi continua di buon passo: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. La settimana appena trascorsa non ha offerto particolari novità sul fronte dell'epidemia. Il calo dei contagi continua alla medesima velocità, con una diminuzione di circa il 20% dei casi rispetto al periodo precedente. Anche le grandezze ospedaliere migliorano sensibilmente, come previsto. Medesimo miglioramento riguarda anche la situazione delle regioni italiane, ben quattro sono tornate in zona bianca. La novità di questa settimana riguarda la disponibilità del vaccino Novavax realizzato senza l'utilizzo della tecnologia mRNA (Pfizer/moderna) o a vettore virale geneticamente modificato (Astrazeneca o JNJ). Quindi un prodotto adatto a chi ha dubbi sulle tecnologie usate dagli altri vaccini. Gli studi indicano una minore efficacia nel prevenire il contagio rispetto ai vaccini mRNA ma una protezione da casi gravi comunque molto alta. Ricordiamo che la miglior prevenzione rimane il vaccino. La somministrazione della cura antivirale, invece, sta ancora subendo dei ritardi nell'applicazione. Ritardi prevalentemente burocratici poiché si perdono alcuni giorni per avere l'accesso alla cura che, a causa degli alti costi, richiedono prima una valutazione dell'effettiva necessità di somministrazione. Ricordiamo come gli antivirali sono tanto più efficaci quanto prima si somministrano.
Covid, il calo dei contagi in Italia e il caso Hong Kong: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Come vi avevo precedentemente indicato, il peggio - per quanto riguarda la quarta ondata - è certamente alle spalle. I contagi registrati negli ultimi 7 giorni hanno subito una diminuzione di oltre il 20% rispetto al periodo precedente ed è iniziato anche un sostanzioso svuotamento degli ospedali, con un calo dei ricoveri attorno al 20%. I decessi, invece, scendono di oltre il 10%. Anche guardando le singole regioni si nota un miglioramento generalizzato, rimane arancione unicamente il Friuli. Vorrei poi porre l'attenzione sul caso di Hong Kong, salito alla ribalta delle cronache la scorsa settimana per via della diffusione estremamente rapida della variante Omicron. Questo dimostra quello che sostengo da tempo: la variante Omicron è troppo contagiosa per essere contenuta, considerando il fatto che i protocolli sanitari di Hong Kong sono decisamente più stretti di quelli europei. In ogni caso, la situazione è perfettamente sotto controllo: vi è per ora un picco di 7500 casi al giorno, ma gli abitanti di Hong Kong sono 7 milioni. Basti pensare che, se si rapporta questo dato a quanto avvenuto nella regione Marche - che conta 1.5 milioni di abitanti - si scopre che qui il picco è stato di 2500 casi.
Covid, drastico calo dei contagi: l'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Come preannunciato ormai da qualche settimana, possiamo dire che per questa ondata il peggio è decisamente alle spalle. Riportiamo un drastico calo dei contagi, pari al 30% in una settimana. Era da settembre che non si registrava un calo simile. Virano in negativo anche le grandezze ospedaliere e, probabilmente da questa settimana, avremo anche un drastico calo dei ricoveri. Le regioni migliorano praticamente tutte. La divisione in fasce di colore, come detto nelle ultime puntate, inizia a non avere più senso poichè nei ricoveri sono comprese anche persone positive ricoverate per motivi non covid, una percentuale pari a oltre il 30% del totale. Anche a livello globale si assiste ad un generale calo dei contagi, indipendentemente da chi abbia attuato maggiori o minori restrizioni. Tra vaccini e contagi probabilmente una grossa fetta della popolazione oramai è immunizzata ed il virus trova sempre meno terreno fertile.
Il sistema a colori delle Regioni serve ancora? L'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati all'appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Oramai siamo a 2 anni dall'inizio della pandemia e i contagi segnano una generale discesa. I numeri sembrano confermare come il peggio sia alle spalle e, come accennavo la scorsa settimana, le restrizioni non hanno inciso, visto che si è avuto il medesimo andamento del Regno Unito dove - di precauzioni - non ne sono state prese, se non minimali. Anche i ricoveri ordinari sono andati finalmente in decrescita, sebbene bisognerebbe fare chiarezza su cosa si intenda per "ricovero", poiché almeno il 30% di quelli che sono considerati ricoveri Covid fanno riferimento a persone positive, ma che si trovano in ospedale per altre ragioni. Sempre facendo la comparazione con il Regno Unito, lì addirittura si è avuto il sorpasso, ovvero, i ricoverati positivi per ragioni non legate al Covid sono maggiori di quelli legati a sintomi Covid. Guardando al grafico delle regioni, si nota come molte si trovino nella stessa fascia di colore sebbene l'incremento dei contagi proceda in direzione poco uniforme. Quindi non è possibile stabilire un nesso fra colore e riduzione dei casi: semplicemente tutte le regioni seguono, più o meno, lo stesso trend. Con soddisfazione, nei giorni seguenti alla pubblicazione della scorsa puntata della mia rubrica, alcuni articoli sulla stampa estera hanno riportato come la letalità del Covid sia scesa a livello di quella dell'influenza ovvero una fascia fra 0.1 e 0.2%. Probabilmente questa letalità, man mano che si diffonderà l'uso della pillola antivirale, sarà destinata a scendere ancora, possibilmente sotto lo 0.1%. Ora l'unica incognita che rimane è la possibilità che in 2 o 3 mesi appaia una nuova variante. Generalmente abbiamo notato come le varianti compaiano verso primavera e in autunno.
Covid, nelle Marche i contagi scendono meno della media nazionale: l'analisi dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati al nostro appuntamento settimanale con la mia rubrica, nella quale analizzeremo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Come avevo annunciato la scorsa settimana, il peggio sembra alle spalle. I casi sono in evidente calo a livello nazionale e, anche i dati ospedalieri, iniziano a flettere. Dovremmo aver superato oramai il picco delle terapie intensive, mentre la scorsa settimana dovremmo aver visto il picco dei ricoveri ordinari. Per i decessi mi aspetto il picco entro due settimane. I colori delle regioni sono rimasti quelli della scorsa settimana, sebbene le Marche siano la regione in cui i contagi scendono meno e, a differenza delle altre, si è avuto un rialzo dei ricoveri. Situazione che ci pone virtualmente in zona arancione, se le cose non cambiano.
Covid, segnali di riduzione dei contagi. Il peggio è alle spalle? L'analisi nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentornati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Finalmente si inizia a vedere un segnale di riduzione dei contagi. Il grosso picco registrato nelle Marche è dovuto anche al cambio di modalità di conteggio dei casi, settimana prossima i dati saranno nuovamente "omogenei". Interessante è notare come le terapie intensive abbiano iniziato a scendere e, probabilmente, questa settimana lo faranno anche i ricoveri ordinari. Guardando alla situazione regione per regione, oramai sono tutte tinte di giallo e probabilmente al blocco di quelle in arancione se ne aggiungeranno altre nei prossimi giorni. Come detto, però, i dati indicano che la situazione è destinata a migliorare, forse già da questa settimana. Le previsioni fatte tre settimane fa sono state accurate nel prevedere il momento del picco dei contagi, così come quella che la variante Omicron non avrebbe portato al collasso del sistema sanitario, paventato da molti scienziati forse in cerca di visibilità più che di realtà. Nel Regno Unito i contagi sono in sensibile calo e sono state abbandonate tutte le restrizioni. Fa riflettere, in questo senso, come l'andamento epidemico nel Regno Unito e in Italia proceda praticamente di pari passo. La realtà dei fatti è abbastanza chiara: la Omicron è uno dei virus più contagiosi nell'uomo mai apparsi nella storia e non vi sono misure efficaci per impedirne la diffusione, si può solo decidere se prenderlo da vaccinati o da non vaccinati. Sottolineiamo, in conclusione, come nelle terapie intensive oramai ci siano quasi esclusivamente non vaccinati pur essendo una parte minoritaria della popolazione.
Covid - È stato raggiunto il picco dei contagi? L'analisi del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentrovati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. È probabile che il picco di contagi sia già stato raggiunto, sebbene sia difficile calcolarlo con esattezza in quanto è cambiata la modalità di conteggio dei positivi, per cui è sufficiente il tampone (anche antigenico) effettuato in farmacia o in altra struttura simile. A livello nazionale la crescita dei contagi si è arrestata, mentre nella regione Marche - con le nuove regole - si registra un boom di positivi, ma la crescita dei sintomatici è molto più ridotta. I ricoveri in terapia intensiva si sono arrestati e anche i ricoveri ordinari stanno crescendo sempre più lentamente. Sembra evidente come la variante Omicron mandi molte meno persone in terapia intensiva, in proporzione al fatto che sembri azzerata la crescita delle stesse terapie intensive. Da ciò si potrebbe dedurre che la variante Delta sia in via di estinzione. Le regioni sono quasi tutte gialle ed appare la prima regione arancione, ovvero la Val d'Aosta. Vi è la possibilità che anche altre seguano (come annunciato dal governatore Acquaroli) ma è molto probabile che nell'arco di due o tre settimane inizino a scendere le grandezze ospedaliere.
Covid, nuovi record di contagi ma ci si avvicina al picco: l'analisi nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, bentrovati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Si registra nuovamente il record di contagi, anche se l'attendibilità dei numeri è ormai decisamente dubbia: non vi sono le risorse necessarie per il tracciamento e, come si è potuto apprendere, i tamponi rapidi hanno una possibilità del 50% di dare falsi negativi. La crescita continua, anche se in maniera lievemente più lenta, nella regione Marche: i sintomatici sono cresciuti più dei positivi. Questo deriva, semplicemente, dalla saturazione della capacità di fare tamponi, visto che è ormai evidente come la variante Omicron sia meno grave delle precedenti. Dunque, dovremmo avere un numero di asintomatici maggiore. La nota lieta riguarda le grandezze ospedaliere, che mantengono una crescita molto inferiore a quella dei contagi. Inoltre, con questi numeri elevati di nuovi casi positivi, prevedo che - in una o due settimane - si raggiungerà, con tutta probabilità, il picco poiché non vi saranno più persone suscettibili al virus. L'Italia è tinta di giallo e, tra breve, qualche regione passerà forse in arancione. Da notare come in Lombardia il 5.1% della popolazione sia positiva al Covid. Dati che, a causa del difficile tracciamento, saranno probabilmente molti più alti: realisticamente oggi una persona su 10 in Lombardia ha il virus. Nonostante ciò, facendo un calcolo sui dati registrati, soltanto lo 0.5% è ricoverato in ospedale e lo 0.047% in terapia intensiva: siamo oramai praticamente al livello dell'influenza, ma il problema è che ci sono molti più casi per via della super contagiosità.
Covid, esplode la Omicron ma i decessi non crescono: l'andamento del virus nei grafici dell'ingegner Petro
Cari lettori, eccoci alla prima puntata di questo 2022 della mia rubrica nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Questa settimana è stato registrato un fortissimo aumento dei casi. Ogni record è stato battuto in Italia ed in molte altre nazioni. La variante Omicron è molto contagiosa e si è completamente perso il tracciamento. Pertanto, i contagi reali giornalieri potrebbero essere tranquillamente 3 o 4 volte maggiori rispetto a quelli certificati. Nonostante l'impennata dei casi, per la prima volta da inizio novembre, i decessi non sono cresciuti e siamo ad una media di 140 vittime al giorno mentre nelle precedenti ondate il picco era di oltre mille. Inoltre, nelle Marche il rapporto sintomatici/casi si è molto abbassato. Le regioni si tingono per metà di giallo e, probabilmente, la prossima settimana la Liguria diventerà arancione. Guardando come di consueto alle altre nazioni, in Sud Africa i contagi continuano la discesa ed i decessi sembrano aver arrestato la salita. In pratica gli effetti sono stati simili a quelli di una fiammata influenzale. Nel Regno Unito i casi sfondano i 200 mila in un giorno ma i decessi rimangono in discesa così come restano stabili i ricoveri in terapia intensiva: vi è solo una crescita dei ricoveri ordinari. Specie se si è vaccinati la variante Omicron ha una probabilità bassa di avere conseguenze gravi. Nel Regno Unito la letalità ormai è scesa parecchio sotto lo 0.3%.