Bentrovati lettori nel primo appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia. La velocità di crescita dei contagi è in diminuzione, ma rimaniamo attorno ad un incremento del 40% settimanale. Un valore, di certo, non sostenibile a lungo.
Dopo l'esponenziale crescita dei contagi dovuta ai festeggiamenti per gli Europei (raddoppio a 6 giorni), anche i dati ospedalieri sono cresciuti di circa il 50% in una settimana.
Ora con il 10% di terapie intensive occupate si passa in zona gialla e la Sardegna praticamente è condannata al passaggio la prossima settimana. La nostra regione è al 2.5% di posti occupati, ma bisogna mantenere alta l'attenzione e non farsi ingannare dall'apparente margine di sicurezza.
Come detto la maglia nera va alla Sardegna, ma anche il Lazio rischia molto.
Per concludere, vorrei fare qualche considerazione sui vaccini. In settimana ha fatto scalpore, sui social, il caso di una ragazza che raccontava di essere stata colpita da miocardite dopo il vaccino (Pfizer).
Proprio a tal riguardo il 9 luglio l'AIFA ha pubblicato i risultati di uno studio condotto dell'Ema, che riportava l'evidenza di 164 casi di miocardite e 157 casi di pericardite sui vaccinati con sieri a mRna (Pfizer e Moderna) su un totale di 197 milioni di dosi. Facendo una semplice divisione otteniamo 1.62 casi per milione di dosi, ovvero 1 su circa 600.000.
L'evento di miocardite o pericardite rimane comunque decisamente raro. I più colpiti sono i giovani adulti di sesso maschile dopo la seconda dose: sui 321 casi riportati 5 sono stati purtroppo fatali, i sintomi sono stati riscontrati entro 14 giorni dalla somministrazione.
Ho voluto riportare questo fatto per due motivi. Il primo è, appunto, sottolineare l'estrema rarità dell'evento. Se parliamo di decesso, parliamo di 1 su 40 milioni, mentre la mortalità del covid anche nelle fasce relativamente giovani rimane comunque attorno a 1 su 1000 - 1 su 10000.
La seconda motivazione riguarda il fatto che questo studio, seppur pubblicato il 9 luglio dall'AIFA, almeno al 24 Luglio non era riportato sul consenso informato che viene presentato al momento della vaccinazione. Fatto che sinceramente, a mio avviso, dovrebbe essere presente nella sezione dei possibili sintomi.
Bentornati cari lettori, la scorsa settimana abbiamo avuto il massimo dell'espansione del virus, in base agli effetti dei festeggiamenti per la vittoria degli Europei. Intravediamo, infatti, nella curva dell'andamento nazionale che la velocità di espansione ha cominciato a scendere: la speranza è che questa settimana la crescita diminuisca ancora rendendola più gestibile.
Certo è che il campionato europeo ha chiesto un prezzo abbastanza salato, ovvero due raddoppi di casi in due settimane.
Terapie intensive e ricoveri hanno ricominciato la loro risalita, e sicuramente saranno in aumento anche questa settimana.
Guardando il grafico delle regioni, si nota come la crescita dei casi sia stata abbastanza diffusa. La peggiore risulta essere la Sardegna che arriva ad un 4.8% di terapie intensive occupate. Basta un solo raddoppio per finire in zona gialla e visto il ritardo con cui si muovono i ricoveri direi che è estremamente probabile che sforino la soglia del 10%.
Le Marche rimangono ancora abbastanza lontane dalla soglia.
Buone notizie invece dal Regno Unito. Sarà che per l'ultima partita degli Europei hanno avuto poco da festeggiare, ma si è registrata un'inaspettata inversione nei contagi. La spiegazione può trovarsi nella copertura vaccinale sempre più alta e nell'alto numero di persone in quarantena (leggevo oltre 1 milione). Sta di fatto che sembra iniziare un trend di discesa una settimana dopo che sono state tolte tutte le restrizioni.
Veniamo ora alla situazione nella somministrazione dei vaccini nella nostra provincia, quella di Macerata. Ed occorre dire che qualcosa nell'organizzazione non sta funzionando correttamente. Certo non è colpa del personale, ma guardando la tabella sottostante elaborata sui dati forniti dalla regione Marche, notiamo come la provincia di Macerata abbia somministrato in rapporto agli abitanti molte meno dosi delle altre province, addirittura rispetto ad Ancona oltre il 20% in meno.
Leggevo dai dati riportati che il giorno prima della delibera del Green Pass tutte le province avevano centinaia di slot liberi per la prenotazione ogni giorno, mentre analizzando i dati della provincia di Macerata erano tutti saturi o quasi fino al 13 Agosto. Questa a mio avviso è una cosa abbastanza grave poichè anche la regione peggiore d'Italia ha una media di 100 dosi per 100 abitanti somministrate, la nostra provincia si ferma a 95.
Questo comporterà certamente grossi disagi con l'entrata in vigore per il green pass. Da come ho potuto capire e constatare, in particolare la fascia da 30 a 39 anni, di cui faccio parte, è stata abbastanza penalizzata nelle prenotazioni. Infatti guardando i dati a livello nazionale la fascia 30-39 è più vaccinata della 20-29, mentre nelle Marche accade insolitamente il contrario, e dubito fortemente sia a causa dei no vax.
Personalmente tentando la prenotazione il primo giorno, ovvero il 5 giugno (io sono del 1982), ho notato che le date disponibili erano a fine luglio e i giorni successivi sono ben presto arrivate alla prima settimana di agosto. Ricordo che per avere il green pass occorrono 15 giorni dalla data della prima dose e sarà valido fino alla data di prenotazione della seconda dose.
Bentrovati cari lettori a questo nuovo appuntamento con la mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia.
I numeri dei nuovi casi stanno raddoppiando a livello nazionale, mentre nelle Marche questa settimana l'aumento si è fermato al 30%. Motivo? Sinceramente penso che quello che stiamo vedendo sia, in buona parte, frutto dei festeggiamenti per le partite della Nazionale agli Europei visto che, obiettivamente, non vi è stata la benchè minima accortezza riguardante la diffusione del contagio. Probabilmente questo effetto lo vedremo anche durante la settimana in corso.
I dati ospedalieri hanno azzerato la loro discesa e quasi certamente questa settimana avremo l'inizio della risalita. Sarà molto importante valutare come cambieranno le cose finito l'effetto "Europei" ovvero se si riesce a rientrare in tempi di raddoppi dei casi più sostenibili. Temo che finora siamo arrivati a vedere l'effetto di Italia - Spagna, mentre manca ancora l'effetto derivante dalla finale.
I decessi, invece, sono fortunatamente ancora in discesa.
Come detto il contagio avanza in tutte le regioni, ma questa volta le Marche sono parzialmente graziate. La Sardegna con il vecchio criterio dei contagi sarebbe da zona gialla. Ora hanno introdotto il limite del 5% sulle terapie intensive e il 10% dei ricoveri: alcune regioni (tipo il Lazio) si stanno molto avvicinando alla soglia del 5%.
Nelle Marche invece bisogna dire che la soglia è abbastanza lontana: da 12 giorni non si registrano nuovi ricoveri in terapia intensiva.
È sempre interessante vedere cosa succede nel Regno Unito poiché potrebbe darci un indizio su cosa ci aspetta. Si sta verificando un fenomeno interessante. La letalità rimane sempre attorno allo 0.35%, mentre invece sembra diminuire la percentuale di casi che finiscono in ospedale.
Nel punto di minimo, il 5% dei contagiati veniva ricoverato mentre ora possiamo stimarlo attorno al 3%. Potrebbe anche trattarsi di un effetto della copertura vaccinale che prende piede.
Personalmente, però, reputo insensato lasciar correre il contagio con la campagna vaccinale in atto.
Infine nel dibattito sul Green Pass, vorrei riportare un dato che i media si sono tutti "dimenticati" di riportare, ovvero, un paragone di come sta andando la campagna nelle varie Nazioni.
[NAZIONE , % 1 dose , % completa]
UK 68.1% (52.6%)
ISRAELE 66.3% (60.4%)
USA 55.%% (48.1%)
FRANCIA 54.4% (40.1%)
GERMANIA 59.3% (45.6%)
ITALIA 61.5% (45.2%)
SPAGNA 62.1% (50.9%)
IRLANDA 61.5% (45%)
Il Regno Unito risulta ancora essere il paese con la maggior percentuale di vaccinati, ma l'Europa ha colmato buona parte del gap, mentre negli Stati Uniti la campagna di vaccinazione potremo dire che sia quasi finita, e male.
L'Italia, assieme alla Spagna dove finora non vi sono state particolari limitazioni nel quotidiano per i non vaccinati, sono le nazioni che stanno portando avanti meglio la campagna vaccinale.
Consideriamo, ad esempio, che l'Irlanda ha il green pass per andare nei pub, così come molte regione tedesche.
La decisione di Macron, che ha acceso il dibattito anche in Italia, è stata presa in virtù del cattivo andamento dei contagi in Francia.
Mi sento di dire, in conclusione, che i toni da caccia alle streghe che abbiamo in Italia sono abbastanza esagerati rispetto all'attuale situazione del contagio nel nostro Paese.
Cari lettori bentornati nella mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia. Purtroppo le notizie non sono positive. Con il diffondersi della variante Delta i contagi sono schizzati in alto, quasi raddoppiati, un po' in tutta Italia, con lo scoppio di vari focolai.
Lo scorso anno ad inizio luglio si era toccato il minimo dei contagi e poi era cominciata una lenta risalita che ha accelerato fino alla seconda ondata autunnale. Purtroppo anche quest'anno abbiamo avuto un'inversione di tendenza nella prima settimana di luglio, ma molto più violenta.
Vediamo che la risalita dei contagi trascina, come prevedibile, le grandezze ospedaliere che hanno quasi azzerato la loro discesa e quasi sicuramente presto ricominceranno a salire.
La nuova variante risulta essere 3 volte più contagiosa delle precedenti, con una maggiore capacità di creare super diffusori asintomatici o pre sintomatici.
Come detto nelle regioni le cose vanno maluccio un po' ovunque...purtroppo le Marche sono tra quelle che presentano dati peggiorati.
Continuiamo a dare uno sguardo al Regno Unito dove si sta effettuando una politica, a mio parere assurda, ovvero quella di lasciar correre i casi. Ingressi ospedalieri e decessi seguono, infatti, di pari passo l'impennata dei contagi.
Il vaccino mantiene però il coefficiente di letalità del virus molto basso, attorno allo 0.3%, I dati parlano di una riduzione del rischio di ospedalizzazione e decesso di circa il 90% con il ciclo completo di 2 dosi, mentre con la variante Delta la protezione della sola prima dose è abbastanza ridotta rispetto alle varianti precedenti.
Il mio invito è certamente a vaccinarsi specie per le categorie a rischio e soprattutto di non pensare che una sola dose possa bastare poichè con l'arrivo della Delta - per una protezione completa - serve assolutamente il completamento del ciclo.
La scelta di lasciar correre i casi con una campagna vaccinale in corso è a mio avviso alquanto errata poichè si aumenterebbe da un lato la probabilità di nascita di nuove varianti resistenti al vaccino e dall'altra si rischia di far infettare persone che si stanno vaccinando. Una parte della popolazione vaccinata permette di tenere i contagi sotto controllo con restrizioni inferiori a prima, specie ora che è estate, ma è ancora troppo presto per toglierle completamente.
Bentrovati cari lettori a una nuova puntata della mia rubrica. Questa settimana notiamo come la traiettoria di discesa dei contagi rimanga nel trend, quindi i contagi si confermano in calo mediamente di oltre il 20% a livello nazionale.
Per i dati ospedalieri il calo di oltre il 20% è mantenuto anche questa settimana, in coerenza con il calo dei casi delle settimane precedenti.
Esaminando poi le regioni, come sottolineato sul titolo, le Marche si piazzano al secondo posto tra quelle 'virtuose', mentre i dati del Friuli non sono validi poiché hanno avuto un riconteggio che ne ha abbassato il numero totale di positivi. Oramai l'intera nazione è zona bianca ed il calo dei contagi è generalmente diffuso.
Riprendo infine il focus sulla situazione nel Regno Unito, che ci può essere molto utile per capire cosa potrebbe accadere qui da noi in autunno. A differenza di quanto generalmente rilevato sui principali media, vi mostro i dati in scala logaritmica. Essendo un fenomeno esponenziale, la scala logaritmica si presta molto bene a rappresentarlo.
La crescita è attualmente di tipo esponenziale con raddoppio a 15 giorni. Esaminando i dati, come detto anche nelle puntate precedenti, si nota come ricoveri e i decessi stiano seguendo anche loro una crescita esponenziale con - all'incirca - la stessa velocità ma con i dovuti ritardi (tra il contagio, il ricovero e poi, purtroppo, l'eventuale decesso passano vari giorni).
Facciamo ora una interessante analisi sui minimi e massimi delle varie ondate.
Notiamo valutando i massimi e minimi come il tasso di ospedalizzazione sia sceso molto nella seconda ondata rispetto alla prima. Ciò si deve probabilmente ad una migliore gestione dei protocolli di cura casalinghi. Quello che, però, è più interessante studiare è il dato relativo alla letalità del virus: dal picco della seconda ondata questo dato si è enormemente ridotta, passando dal 2.1% allo 0.32%, in pratica un calo dell'85%.
I decessi erano praticamente tutti nella fascia over 60, e nel Regno Unito questa fascia ha una copertura vaccinale di circa il 90% (alcuni però non ancora con la seconda dose). Possiamo dire, quindi, che il calo della letalità sia completamente da attribuire alla vaccinazione della popolazione più fragile.
Bentrovati cari lettori, la scorsa settimana abbiamo assistito in Italia, forse, al maggior calo di sempre dei nuovi casi, un -35% su base settimanale. Basterebbero due mesi con numeri simili e il virus si estinguerebbe.
La nostra regione addirittura riscontra un calo di circa il 50% dei casi, i dati ospedalieri anche loro iniziano a migliorare di un 30% settimanale. Notiamo, invece, grosse oscillazioni sui dati dei decessi: può capitare quando i numeri iniziano ad essere abbastanza contenuti per quanto tragici.
Tranne la Valle d'Aosta, ora tutta l'Italia è in zona bianca. Finalmente anche nelle Marche da ieri non è più in vigore il coprifuoco.
Un'accelerazione del calo dei contagi molto probabilmente è stata data dalla chiusura delle scuole. Con un pizzico di ottimismo potremmo pensare che come lo scorso anno la situazione in estate rimarrà sotto controllo.
Bentrovati cari lettori, nella regione Marche i casi positivi sono ancora in calo, rispetto alla settimana precedente, anche se la riduzione si fa meno marcata. Probabile che ciò sia dovuto al fatto che il 2 giugno siano stati effettuati meno tamponi.
Anche i dati ospedalieri continuano nella stessa direzione, mentre vi è uno "sbandamento" dei decessi ma quasi certamente è dovuto a qualche riconteggio.
Tra le regioni, insieme al Piemonte, le Marche sono quelle migliorate maggiormente. Come analizzavo due settimane fa (leggi qui) purtroppo non siamo andati in zona bianca per una concomitanza sfortunata di numeri, infatti vediamo che dietro di noi ci sono regioni bianche con una situazione peggiore della nostra.
Per concludere ripropongo l'osservazione su cosa sta succedendo nel Regno Unito, dove il 17 maggio si aveva il minimo degli ingressi ospedalieri a 98.14, per poi 22 giorni dopo (l'8 giugno) avere 144 ingressi giornalieri, ovvero +46.72%.
Sul versante contagi, lo scorso 5 maggio, si registravano 1850.71 casi medi giornalieri e dopo 22 giorni 2587.57: un +39.81%.
Da questo primo periodo di rialzo possiamo desumere che rimane una proporzionalità diretta fra la crescita dei casi ed i ricoveri ospedalieri. Se contagi e ricoveri riguardano maggiormente i non vaccinati è normale che si mantenga una certa proporzionalità.
Bentrovati cari lettori, la mia previsione relativa al probabile passaggio della Regione Marche in zona bianca dal 21 giugno salvo - direi improbabili - impennate di casi, è stata confermata dal presidente Francesco Acquaroli (leggi qui).
Si registra un miglioramento generalizzato sia nei contagi che nei dati ospedalieri. Anzi, il calo ha addirittura accelerato, anche se questo potrebbe anche essere dovuto alle festività del 2 giugno, che hanno portato all'effettuazione di meno tamponi.
Gli indici ospedalieri continuano nel loro miglioramento seguendo con il solito ritardo i nuovi contagi.
Come si vede nella tabella qui sopra le regioni, salvo la Sardegna, continuano tutte il loro miglioramento quindi le riaperture non sembrano aver influito in maniera negativa. Sicuramente avere giornate più lunghe riduce il contagio in maniera evidente.
Aumentano le regioni bianche, e dalla prossima settimana se ne aggiungeranno altre. Per il 21 giugno dovrebbe rimanere gialla unicamente la Valle D'Aosta.
Questa settimana, e penso anche le prossime, vi proporrò un focus sulla situazione nel Regno Unito dove, nonostante l'alto numero di vaccinazioni (siamo oltre le 100 dosi per 100 abitanti contro le 63 del nostro paese) sono in crescita esponenziale i contagi.
Faccio notare come il grafico proposto sopra sia in scala logaritmica: una retta, dunque, rappresenta una crescita esponenziale.
Si desume come, quando i casi erano in discesa, gli ingressi ospedalieri stessero scendendo più velocemente dei nuovi contagi, mentre ora con la risalita dei casi, gli ingressi in ospedale non sembrano seguire lo stesso andamento.
Questo è certamente un fattore positivo, leggendo anche le parole del ministro della sanità inglese, gli ingressi in ospedale sono per la maggior parte di persone non vaccinate.
Come avevo scritto la scorsa settimana la vaccinazione fatta a partire da anziani e persone fragili certamente riduce i casi di ricovero ospedaliero, ma incide marginalmente nella diffusione del contagio poiché queste non sono certo le persone che fungono maggiormente da vettori.
La situazione attuale del Regno Unito è molto interessante perchè potrebbe in qualche modo rispecchiare cosa potrebbe succedere qui da noi in autunno.
Bentornati cari lettori a questa nuova puntata della mia rubrica. Come anticipato nelle precedenti previsioni, le Marche si candiderebbero ora alla zona bianca.
Purtroppo, però, il monitoraggio nazionale non avviene il lunedì come per la mia rubrica ma il venerdì, in base ai dati calcolati sui sette giorni precedenti. La scorsa settimana sarebbe bastato unicamente un giorno in più per far abbassare la media delle Marche sotto la soglia della zona bianca.
Quindi direi che al 99% venerdì prossimo saremo sotto la soglia il che, se tutto va bene, porterebbe la nostra regione in zona bianca il 21 giugno.
I dati continuano a migliorare con la stessa velocità delle scorse settimane, sia nelle Marche che a livello nazionale.
Anche i dati ospedalieri continuano la loro discesa. Vediamo, però, che c'è stato un rialzo dei decessi anomalo, ma potrebbe essere dovuto a dei ricalcoli: bisognerà attendere la prossima settimana per capire se verrà ripresa la corretta traiettoria.
Sappiamo, inoltre, che tre regioni sono entrate in zona bianca. Il miglioramento dei dati, come vedete dalla tabella allegata qui sopra, è molto diffuso in tutto il territorio nazionale.
Per terminare una considerazione personale sulla campagna di vaccinazione. Dare la priorità ad anziani e persone deboli, riduce di molto i dati ospedalieri, ma incide relativamente poco sulla diffusione del contagio. Pertanto, ho qualche dubbio sul fatto che il miglioramento dei contagi che stiamo vedendo nel nostro Paese sia dovuto principalmente ai vaccini. La stessa immunità di gregge di cui si parla a partire da una soglia del 70%, è un concetto che poco si può applicare a mio avviso al Covid poiché il virus si basa su individui super diffusori tanto che si è visto che il 90% dei casi è generato da un 10% degli individui, possiamo dubitare che questi individui siano gli anziani anche perchè generalmente non hanno una vita sociale attiva come altre categorie.
Proprio per questo ritengo che, una volta raggiunta la soglia dell'immunità di gregge, sia auspicabile continuare ad indossare le mascherine negli spazi chiusi.
Cari lettori ben trovati a questa nuova puntata della mia rubrica. Questa volta posso dare finalmente tutte buone notizie, ovvero - alla faccia dei terroristi mediatici - le riaperture non solo non hanno portato ad incrementi dei contagi, ma abbiamo registrato la scorsa settimana a livello nazionale il maggior calo dei nuovi casi che ci sia stato da inizio anno.
Anche i dati ospedalieri e i decessi stanno scendendo. Rispetto ad un anno fa, però, le terapie intensive diminuiscono più lentamente: questo fenomeno possiamo spiegarlo con il fatto che vi siano molti meno decessi, pertanto i tempi di permanenza medi in terapia intensiva sono aumentati.
L'Italia, tranne la Valle d'Aosta, è completamente 'gialla' e varie regioni sono nella potenziale zona bianca, altre vi si stanno avvicinando (leggi qui). Tutte sono scese al di sotto del 30% dei posti di terapia intensiva occupati.
La regione Marche, se il calo dei contagi prosegue di questo passo, in circa tre settimane potrà arrivare a candidarsi alla zona bianca.
Bentornati cari lettori, quella appena passata è stata una settimana abbastanza tranquilla in merito all'andamento del contagio da Covid-19. Si è avuto, infatti, un generalizzato calo dei casi positivi.
Fatti salvi i soliti ritardi dovremo iniziare ad osservare eventuali effetti delle riaperture dopo la metà della settimana appena cominciata.
I contagi sono in calo anche se - d'altro canto - non sembrano voler scendere i sintomatici: questo è fondamentalmente l'unico parametro che non convince nella situazione attuale.
Vediamo che il calo dei contagi si è generalmente attestato al 10% settimanale e su questa grandezza si sono stabilizzati anche i cali dei dati ospedalieri e dei decessi.
L'Italia è quasi tutta gialla ad eccezione del Sud che è in gran parte arancione e della valle d'Aosta che è passata in zona rossa, ma generalmente si nota un miglioramento abbastanza omogeneo in tutta la Penisola.
Sul fronte delle vaccinazioni siamo a buon punto anche con le prime dosi agli over 70: si potrebbe ipotizzare che per le prime settimane di giugno i casi gravi saranno davvero pochissimi, parallelamente a quanto avviene nel Regno Unito.
Bentornati cari lettori a questa ennesima puntata della rubrica. Purtroppo non mi sento ancora di essere ottimista, i dati ospedalieri della regione Marche sono evidentemente migliorati, ma questa settimana si è accentuato un trend che ho segnalato anche nelle precedenti.
Possiamo notare come sia accaduta una strana e preoccupante divergenza ovvero un calo dei positivi, ma un contestuale aumento dei sintomatici. Ricordiamo che il famoso Rt si calcola sui sintomatici: attualmente nelle Marche siamo a un +15% su base settimanale, se questo valore non scende entro giovedì, il 26 aprile non si potrà riaprire.
Notiamo anche che il rapporto sintomatici/positivi è ancora notevolmente aumentato. Oramai siamo quasi al doppio di prima dell'inizio della terza ondata, il che potrebbe significare che stiamo perdendo il doppio degli asintomatici rispetto a prima.
Dai dati degli ingressi in terapia intensiva si nota come vi sia un ritardo di 14-16 giorni rispetto alla variazione dei positivi, abbiamo il serio rischio - fra 2 settimane - di ritrovarci con i dati dei ricoveri in stallo, o addirittura in risalita.
A livello nazionale i positivi hanno praticamente smesso di crescere, continua la discesa dei dati ospedalieri e decessi.
Possiamo dedurre che la zona arancione non sia efficace: vi è ancora la logica perversa dello "state a casa", quando le abitazioni private sono il primo luogo di contagio, ed è impossibile controllare gli assembramenti nelle abitazioni, non mi sorprenderebbe che una zona gialla con bar e ristoranti all'aperto aperti possa essere più efficace della attuale zona arancione,
Nelle regioni notiamo un andamento abbastanza singolare, ovvero un calo dei contagi al centronord mentre aumentano i casi al sud. Forse le festività pasquali sono state vissute differentemente tra le 2 aree del paese.
Le vaccinazioni sono ancora troppo poche affinché possano avere effetto concreto sulla diffusione dei contagi, ed ancora non sembrano aver avuto un concreto effetto sui decessi. Questo potrebbe avvenire fra circa 2 settimane
Bentrovati cari lettori a questa nuova puntata, i contagi sono generalmente in calo e quasi tutta l’Italia ritorna in zona arancione. Continuiamo a notare che in generale sta accelerando il calo dei contagi sia a livello regionale che a livello nazionale.
Notiamo però che ricoveri e decessi stanno invece scendendo più lentamente del previsto, quindi la situazione attuale in molte regioni è ancora di ospedali e soprattutto reparti di terapia intensiva pieni.
Anche dalla tabella si nota che i casi sono in discesa un po’ ' in tutta Italia anche se la scorsa settimana abbiamo avuto un lunedì festivo dove si sono fatti pochi tamponi.Le Marche rimangono la regione con più terapie intensive occupate se escludiamo la val d'Aosta che è di piccole dimensioni.
Nella nostra regione rimane molto alto il rapporto T.I./Positivi 1.6% contro una media nazionale di 0.68%, mi sembra che sia poco probabile che la nostra regione abbia un virus 3 volte più aggressivo che nel resto del paese, è molto probabile invece che lo screening e le indagini epidemiologiche nelle nostra regioni stiano funzionando molto peggio che nel resto d'Italia.
Notiamo anche nel grafico che rapporta i sintomatici ai positivi identificati, notiamo come nelle ultime settimane sia salito notevolmente passando dall'11.5% al 15% rapporto che in realtà dovrebbe a logica scendere via via che sono vaccinate sempre più persone soprattutto gli anziani che sono i più a rischio di sviluppare sintomi.Facendo un semplice conto proporzionale avevamo il 22 marzo una media di 454 positivi registrati (per milione di abitanti) con l'11.5% di sintomatici (e probabilmente stavamo perdendo oltre il 50% dei positivi veri , forse anche un 66%) ora ne abbiamo 208 ma con il 15% di sintomatici, se lo rapportiamo a 3 settimane fa ovvero 11.5% ora avremo 348 positivi quindi saremo ancora in ballo sul limite della zona rossa.
Non si può sperare unicamente nelle vaccinazioni per frenare l'epidemia , possiamo prendere l'esempio del Regno Unito che, oltre a chiusure meno severe che da noi, hanno un importante sistema di tracciamento dei casi con migliaia di persone dedicate a quel compito assieme ai vaccini i casi sono crollati .
Se prendiamo il Cile che a dosi somministrate è leggermente superiore addirittura al Regno Unito, hanno ancora casi e decessi in crescita, contiamo che il Cile ha somministrato il triplo delle dosi rispetto all'Italia.
Vediamo poi nazioni come la Korea , Giappone , Taiwan che riescono a gestire molto bene l'epidemia senza chiusure stringenti ne vaccini, dopo oltre un anno a mio avviso è inconcepibile che non si sia riusciti ad apprendere come gestire una situazione simile che non sia il metodo medioevale del "tutti a casa" puntando tutto sulla soluzione settecentesca del vaccino , per quanto sia migliorata e perfezionata vi è sempre il rischio di nuove varianti, purtroppo vi è stato specie in Italia un totale rifiuto di applicare soluzioni tecnologiche moderne di prevenzione e tracciamento.
Cari lettori bentrovati in questa versione pasquale della rubrica. Ad oggi i contagi si registrano ancora in discesa ma qualcosa non sta tornando nella nostra regione.
Notiamo che l'andamento dei contagi rilevati e quello dei positivi sta divergendo troppo; ovvero i sintomatici stanno scendendo molto più lentamente rispetto ai positivi rilevati. Dubitiamo sinceramente che in così poco tempo sia cambiata la gravità dei sintomi del virus ma potrebbe anche essere un indice che stanno sfuggendo molti più positivi asintomatici di prima.
Fino a 3 settimane fa eravamo a circa 11 sintomatici per 100 positivi ora siamo oltre 14. Questo dato potrebbe significare che il numero di asintomatici persi è aumentato di quasi il 30%. Questo segnale da un lato spinge più facilmente la regione in zona arancione perché vi sono meno positivi rilevati, ma può evidenziare che il tracciamento è in peggioramento. Oppure viene mostrata un'efficacia delle misure restrittive maggiore di quella che è in realtà.
A livello nazionale abbiamo raggiunto il picco di ricoveri e decessi, presumibilmente questa settimana, oltre i contagi, inizieranno a scendere anche i ricoveri e decessi a livello nazionale.
La maglia nera delle terapie intensive questa settimana passa dalla nostra regione alla Valle d'Aosta che ha avuto un rapido peggioramento della situazione risultando la regione peggiore anche a livello di contagi.Per concludere voglio fare un focus sulla regione Piemonte. Il 6 marzo la regione cambia il protocollo di cura casalingo introducendo l'uso della idrossiclorochina con tanto di sfuriata di Burioni dicendo che erano da radiare tutti i medici che la prescrivevano.
Questo farmaco era stato molto discusso poiché sul campo vi erano molte testimonianze che una assunzione precoce ai primi sintomi prevenisse l'aggravarsi dei casi ma studi non provavano questa tesi, anche se da come sono riuscito a documentarmi gli studi erano su pazienti con sintomi conclamati ed in fase avanzata quindi diciamo non troppo pertinenti.
Premettiamo che è obiettivamente difficile dai dati da noi accessibili riuscire a valutare gli effetti, la cosa che possiamo fare più sensata è rapportare gli ingressi in terapia intensiva ai contagi di 7 giorni prima (prima di andare in terapie intensive da come si riesce a capire dal sito dell'Iss sembrano passare un 6-7 giorni di media). Poi confrontiamo il valore della regione Piemonte con la media nazionale , ovviamente i dati di una singola regione sono più volatili di quelli di tutta la nazione ma possiamo vedere che da 2 settimane dopo l'introduzione del nuovo protocollo si è creata una differenza non trascurabile dalla media nazionale.Nel Piemonte lo 0.95% dei positivi finisce in terapie intensive mentre in Italia l'1.2% una differenza di circa il 20% continuerò ad esaminare questa grandezza anche nelle prossime settimane. Sicuramente deve esserci un trend di discesa per via dei vaccini che prevengono i casi gravi , quindi cercheremo di vedere quanto divergerà questa discesa.
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata, dopo 5 giorni di "inerzia" iniziamo a vedere un apprezzabile discesa. Il 16 marzo avevo indicato che per andare sotto la soglia della zona rossa ci sarebbero volute 2 settimane, puntuali come un orologio svizzero eccoci qua negli ultimi 7 giorni ci sono stati 248.5 casi per 100.000 abitanti.
Notiamo il -22% dei contagi regionali ed il -10% nazionale, dovremo anche aver superato il picco delle terapie intensive che comunque anche questa settimana la nostra regione mantiene la maglia nera e si hanno il 63% dei posti di terapia intensiva occupati, se non è accaduto il disastro totale possiamo solo ringraziare il Covid Hospital.
A livello nazionale probabilmente avremo in questa settimana il picco delle terapia intensive ricoveri e decessi.
Come contagi le peggiori questa settimana sono Friuli e Valle d'Aosta mentre la nostra regione risale lentamente la classifica, ma come detto rimane l'ultima per terapie intensive occupate.
Per le festività pasquali si conferma quella che potremmo definire "schizofrenia" dei regolamenti, in teoria non si può uscire di case , se non per le solite necessità a cui si aggiunge l'andare a far visita ad un congiunto una volta al giorno, ma i viaggi all'estero sono consentiti, di può andare a prendere un drink in qualche luogo esotico ma non un caffè al bar vicino casa.
Inoltre non si possono organizzare i classici pic nic di pasquetta all'aperto ma ci si può rinchiudere in casa con tavolate, ricordiamo che la casa è il luogo dove si sono registrati il numero maggiore di contagi sinceramente mi sentirei di raccomandare di incontrare amici e parenti all'aperto e se possibile pranzare sui balconi o con le finestre aperte approfittando del rialzo delle temperature e le belle giornate di sole.
Rimangono parecchi dubbi che il "tutti a casa" sia la strategia migliore se vediamo gli Stati Uniti con molte meno chiusure dell'Italia hanno una situazione molto più sotto controllo , cosa che ha anche la Svezia , certamente non è una situazione rosea con 27.7 terapie intensive per milione di abitanti , ma con chiusure minime hanno comunque la metà dei nostri ricoverati in terapie intesive , hanno un'età media di 40 anni contro i 45 anni Italiani ma da sola non può giustificare una così grande differenza di risultati.
Il piano vaccinazione procede abbastanza lentamente in Europa con 15.5 dosi somministrate per 10 abitanti. Numeri che impallidiscono davanti le 114 di israele e le oltre 40 di USA e circa 50 di UK e Cile , si fra i paesi più avanti nelle vaccinazioni vediamo che c'è il Cile, direi che basti questo per capire quanto l'Europa si sia mossa male sul piano delle vaccinazioni.
Molto interessante il caso cileno notiamo che contagi e decessi si sono totalmente decorrelati ovvero casi in crescita esponenziale ma decessi in discesa.
La piccola Gibilterra invece è il primo stato a togliere la raccomandazione delle mascherine ed anche il primo stato ad aver terminato la vaccinazione in pratica con 174 dosi somministrate per 100 abitanti.
Nella nostra regione sono ora attive le prenotazione per le persone con 70-79 anni, obiettivamente per questa classe di età i rischi connessi al vaccino sono nettamente inferiori a quelli di contrarre la malattia.
Bentornati cari lettori, le Marche e l'Italia si tingono di rosso, e siamo bombardati da allarmismo. Se ricordate, la scorsa settimana, avevo detto che i contagi nelle Marche si sarebbero probabilmente stabilizzati (rileggi qui), invece le cose sono andate anche meglio del previsto: i contagi, come preventivato, sono rimasti esattamente uguali, mentre sono scesi del 6% i sintomatici.
Probabilmente durante questa settimana dovremo avere il picco dei posti occupati in terapia intensiva e potremo sperare anche in un calo dei contagi tra il 10 e 20%.
Possiamo notare nel grafico della variazione degli indici che anche le terapie intensive, i ricoveri e i decessi hanno frenato la forza del loro rialzo e la loro crescita sembra essere stata meno ripida di quella dei contagi, Burioni parlava di come la variante Inglese sia più letale di quella precedentemente diffusa, ma sinceramente i dati che possiamo estrapolare da nostri grafici dicono il contrario. La crescita dei contagi è seguita da una crescita meno ripida dei casi gravi, a conferma di ciò il rapporto sintomatici/positivi nelle Marche è ancora in lieve diminuzione.
Nella tabella uso i casi giornalieri medi per 1 milione di abitanti e traducendo le specifiche di zona rossa e bianca nella mia metrica, sopra quota 357 si è in zona rossa e sotto 71 si può aspirare alla zona bianca.
Per uscire dalla zona rossa dovremo registrare un calo del 22%: è possibile che lo si ottenga in circa 2 settimane.
Emilia e Friuli si contendono la maglia nera dei contagi mentre per le terapia intensive - dopo Trento - le Marche sono la regione peggiore d'Italia ma probabilmente, come detto, si stabilizzeranno questa settimana e dovrebbero iniziare a ridursi la prossima.
Con lo stop momentaneo al vaccino AstraZeneca certamente la campagna di vaccinazione subirà un brusco rallentamento, comunque si sono registrati circa 149 casi di gravi reazioni su oltre 16 milioni di dosi: significa una probabilità dello 0.00093% ovvero meno di 1 su 100,000, per gli amanti del Lotto è come indovinare una quaterna giocando 5 numeri.
Attualmente lo sviluppo di sintomi gravi dipende molto dall'età. Sopra i 60 anni siamo quasi al 10% dei casi, e nel 2% questi sintomi sono critici: stando a vedere lo stato di diffusione del virus è stimabile ad almeno un 10% la probabilità di contrarre il virus.
Questo è per dare semplicemente un'informazione statistica. Allo stato attuale, prendendo un soggetto sessantenne con il vaccino ha lo 0.00093% di probabilità di avere una reazione grave, senza il vaccino ha una probabilità dell'1% di finire in ospedale, dello 0.2% di finire in terapia intensiva (circa la stessa che ha di non sopravvivere).
Oramai cari lettori siamo in questa situazione da quasi un anno, ed è un continuo apri - aumentano i contagi - richiudi. Il clima più mite di fine inverno ha dato il via a questa terza ondata con tempistiche simili allo scorso anno. Notiamo che i contagi hanno rallentato la presa, dimezzando anche la velocità di salita e potremo ottimisticamente prevedere una stabilizzazione per la prossima settimana anche se sta iniziando la corsa a misure sempre più restrittive (spesso inutilmente). Nuove restrizioni che non danno neanche tempo a quelle attuali di poter essere efficaci; sorprende che chi ha il compito di decidere dopo un anno ancora non abbia compreso le dinamiche ed i ritardi fra azione ed effetto.In conseguenza al grosso rialzo dei casi, i decessi sono tornati a crescere. Sarà interessante vedere a quanto sarà il picco di crescita dei decessi a fronte del picco del +35% settimanale di contagi registrato la scorsa settimana, così da poter verificare se la letalità dell'epidemia sia ancora in discesa.Tranne poche eccezioni, i casi sono in crescita un po’ ovunque ma meno che la scorsa settimana. Da notare un 22% in Sardegna che rischia di uscire molto presto dalla zona bianca. L'Emilia prende questa settimana la maglia nera dei contagi, mentre le Marche registrano un brusco rialzo delle terapie intensive.La vaccinazione va avanti ancora troppo lentamente per poter essere incisiva, ora il vaccino AstraZeneca è stato autorizzato anche per gli over 65 quindi speriamo che entro maggio si possa essere vaccinata una importante fetta di anziani, fattore che risolverebbe in buona parte il problema.
Bentornati cari lettori ad una nuova puntata di questa rubrica che sto curando da quasi un anno.
Avevo anticipato la scorsa settimana che le previsioni erano di zona arancione e così purtroppo è stato; la provincia di Ancona è la quarta in Italia con più contagi rapportati alla popolazione e questa settimana abbiamo avuto il peggior rialzo di casi su base nazionale: ovvero +52% di casi. La situazione sta andando fuori controllo e il calcolo per il cambio di colore è effettuato il Venerdì; se lo avessero fatto ieri probabilmente saremmo finiti in zona rossa.
Uno scenario non assurdo che accada la prossima settimana; al momento il minimo sarebbe inserire i comuni anconetani più colpiti dal virus nella zona rossa.Poco da commentare su questo grafico. L'unico dato rilevante certifica che lo screening ancora sta tenendo e quindi si registra una lievissima diminuzione della proporzione di sintomatici rispetto ai casi totali.Il rialzo dei casi di positività è comunque generalizzato a livello nazionale anche se la nostra regione è stata la peggiore ma notiamo una cosa interessante: i decessi sembrano ancora scollegati dall'andamento dei contagi.
Certo che con l'aumento dei casi registrato in questi giorni anche il numero delle vittime sarà destinato a rialzarsi, ma sarà molto interessante esaminare di quanto. Se si conferma la tendenza di diminuzione di letalità certamente sarà un buon segnale e non credo dovuto alle vaccinazioni che ancora per la popolazione over 80 siamo ben lontani da avere una copertura minimamente sufficiente.
La notizia positiva è che la Sardegna è la prima regione ad entrare nella zona bianca in quanto essendo un'isola, gode certamente di un maggiore isolamento e può facilmente tracciare gli ingressi nel suo territorio. Come detto questa volta abbiamo la maglia nera per incremento dei contagi che ci pone fra le peggiori regioni d'Italia anche se per ora le terapie intensive non sono troppo sotto pressione considerando che anche in Umbria,dopo alcune settimane, sembra che la situazione sia in miglioramento.Oltre le considerazioni fatte, ancora qualcosa sta sfuggendo di come regioni con scarsa densità abitativa come Marche ed Umbria possano essere messe peggio di regioni che hanno grandi città come Lazio, Lombardia e Campania è evidente che qualcosa nella gestione dell'emergenza non stia funzionando.La campagna di vaccinazione a livello nazionale procede al ritmo di circa 100.000 dosi giornaliere, non si capisce perchè non si segua l'esempio inglese dove anche agli over 65 stanno somministrando il vaccino Oxford e non solo il Pfizer/Moderna, dove è uscito uno studio scozzese dove mostra che il vaccino Oxford sia addirittura più efficace dei 2 vaccini mRNA nel prevenire i casi gravi.Nel frattempo negli USA è stato approvato il vaccino Johnson & Johnson che è il primo monodose che potrà certamente dare una grossa spinta ai piani di vaccinazione.Il paese che è più avanti nelle vaccinazioni è Gibilterra, notiamo che se ad inizio gennaio ha avuto un gigantesco picco di 120 contagi in un giorno (contando 33mila abitanti) ora il virus sembra quasi completamente sparito con un numero di casi giornalieri che si conta sulla dita di una mano.
Cari lettori bentornati al nostro appuntamento consueto. Lunedi scorso avevo scritto della necessità anche nella nostra regione di effettuare chiusure localizzate (leggi l'articolo).
Il giorno seguente è stata introdotta una zona gialla rafforzata ed ora apprendiamo che si iniziano ad usare micro zone arancioni ma forse sarebbe stato meglio adottare questa misura direttamente la scorsa settimana in quanto ora il rischio è che tutta la regione diventi 'Arancione'.
Come già abbiamo visto, ci sono delle grosse differenze all'interno della regione Marche nell'incidenza dei casi di positività al virus, dove la provincia di Ancona fa da sola tanti contagi quanto il resto della regione. Nel comune di Castelfidardo, che è il punto dove la situazione sembra essere più critica, si nota invece un rallentamento dei numeri epidemiologici.Notiamo che in questi giorni nel territorio marchigiano, come anche in tutta Italia, gli indicatori del contagio tornano purtroppo in positivo; se entro venerdì non migliorano condanneranno la nostra regione nuovamente alla zona arancione.Dopo una incoraggiante discesa delle vittime con un numero di casi Covid stabile notiamo che ora stanno risalendo i contagi come anche i decessi che hanno mostrando segni di inversione di tendenza, ma la letalità comunque rimane ancora in un trend di discesa almeno per ora.Oramai la nostra Regione è circondata. Tutti territori confinanti i si tingono di arancione e anche questa settimana si corre un alto rischio di cambiare colore.
La maglia nera rimane a Bolzano dove però la situazione sembra mostrare qualche cenno di miglioramento come anche in Umbria dove però rimane elevatissima l'occupazione di letti di terapia intensiva. La Toscana è quella che mostra il maggior rialzo dei contagi. Nel gruppo dei buoni invece - per poco - la Valle d'Aosta manca la zona bianca, ora la maggiore candidata è la Sardegna.Portiamo l'andamento di contagi e decessi in Israele che è il paese più avanti con le vaccinazioni, l'effetto dei vaccini potremo definirlo lampante. Da noi è ancora troppo presto per vedere risultati concreti, potremo forse iniziare a vedere dei segnali concreti ad Aprile. Ricordiamo che questa settimana sono iniziate le vaccinazioni per gli Over 80 nella nostra regione e per capire se sia utile potete vedere il caso di Israele e tener conto che nella popolazione anziana il Covid ha una letalità di oltre il 20% quindi qualsiasi improbabile rischio della vaccinazione è insignificante rispetto al rischio di contrarre il virus.
Cari lettori benvenuti a questa nuova puntata, dove non ci sono particolarità rispetto all’ultima volta (leggi l’articolo) in quanto l’indice di contagio continua a rimanere stabile.
Nella regione Marche si registra, a fronte di un lieve incremento del numero dei positivi al covid-19, una riduzione dei sintomatici che sono stati circa l'11.5% dei casi rilevati. I dati che abbiamo visto erano derivanti ancora dagli effetti della zona arancione a conferma che fondamentalmente che questo tipo di fascia non sortisce un particolare effetto sui contagi rispetto alla gialla.
Oltre ai contagi si stanno stabilizzando anche ricoveri e decessi ma rimaniamo comunque su numeri non certo bassi.
Questa settimana è più interessanti concentrarsi sulle regioni che sono quasi tutte gialle e penso che anche Sicilia e Puglia presto lo diventeranno. Ci sono però 2 anomalie: la prima ,più grave, è Bolzano. Non sappiamo se abbiano effettivamente abusato del loro status di regione autonoma ma oggi si registra oltre l'1 per mille di popolazione contagiata al giorno e l'1% della popolazione totale che tutt’ora risulta positiva. Possiamo anche dedurre che quella realmente positiva sia almeno il doppio visto che lo screening è saltato, molto probabilmente una persone su 50 o 30 è positiva al covid: sorprende come questi numeri mostruosi non si riflettano troppo sui ricoveri anche se bisogna aspettare almeno una settimana per vedere gli effetti.
robabilmente si è diffusa una variante estremamente contagiosa ma forse meno aggressiva. La situazione non è rosea nemmeno per i nostri vicini umbri dove la provincia di Perugia insieme ad altri comuni sono stati posti in zona rossa. Sembra vi siano focolai di variante Inglese e Brasiliana, ovvero le più contagiose del ceppo originale e probabilmente riescono a sfuggire più facilmente alla protezione del vaccino.
Un grosso problema invece della situazione Umbra sono gli 87 ricoverati in terapia intensiva per milione di abitanti, significa che il sistema ospedaliero è in grave difficoltà- Lato positivo abbiamo le prime due regioni che vanno sotto i 100 casi per milioni di abitanti al giorno Valle d'Aosta e Sardegna.