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Covid, nelle Marche contagi sotto la linea rossa: l'evoluzione del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Covid, nelle Marche contagi sotto la linea rossa: l'evoluzione del virus nei grafici dell'Ingegner Petro

Cari lettori bentornati a questa nuova puntata, dopo 5 giorni di "inerzia" iniziamo a vedere un apprezzabile discesa. Il 16 marzo avevo indicato che per andare sotto la soglia della zona rossa ci sarebbero volute 2 settimane, puntuali come un orologio svizzero eccoci qua negli ultimi 7 giorni ci sono stati 248.5 casi per 100.000 abitanti.

 

Notiamo il -22% dei contagi regionali ed il -10% nazionale, dovremo anche aver superato il picco delle terapie intensive che comunque anche questa settimana la nostra regione mantiene la maglia nera e si hanno il 63% dei posti di terapia intensiva occupati, se non è accaduto il disastro totale possiamo solo ringraziare il Covid Hospital.

 

 

A livello nazionale probabilmente avremo in questa settimana il picco delle terapia intensive ricoveri e decessi.


Come contagi le peggiori questa settimana sono Friuli e Valle d'Aosta mentre la nostra regione risale lentamente la classifica, ma come detto rimane l'ultima per terapie intensive occupate.

Per le festività pasquali si conferma quella che potremmo definire "schizofrenia" dei regolamenti, in teoria non si può uscire di case , se non per le solite necessità a cui si aggiunge l'andare a far visita ad un congiunto una volta al giorno, ma i viaggi all'estero sono consentiti, di può andare a prendere un drink in qualche luogo esotico ma non un caffè al bar vicino casa.

Inoltre non si possono organizzare i classici pic nic di pasquetta all'aperto ma ci si può rinchiudere in casa con tavolate, ricordiamo che la casa è il luogo dove si sono registrati il numero maggiore di contagi sinceramente mi sentirei di raccomandare di incontrare amici e parenti all'aperto e se possibile pranzare sui balconi o con le finestre aperte approfittando del rialzo delle temperature e le belle giornate di sole.

Rimangono parecchi dubbi che il "tutti a casa" sia la strategia migliore se vediamo gli Stati Uniti con molte meno chiusure dell'Italia hanno una situazione molto più sotto controllo , cosa che ha anche la Svezia , certamente non è una situazione rosea con 27.7 terapie intensive per milione di abitanti , ma con chiusure minime hanno comunque la metà dei nostri ricoverati in terapie intesive , hanno un'età media di 40 anni contro i 45 anni Italiani ma da sola non può giustificare una così grande differenza di risultati.

Il piano vaccinazione procede abbastanza lentamente in Europa con 15.5 dosi somministrate per 10 abitanti. Numeri che impallidiscono davanti le 114 di israele e le oltre 40 di USA e circa 50 di UK e Cile , si fra i paesi più avanti nelle vaccinazioni vediamo che c'è il Cile, direi che basti questo per capire quanto l'Europa si sia mossa male sul piano delle vaccinazioni.

Molto interessante il caso cileno notiamo che contagi e decessi si sono totalmente decorrelati ovvero casi in crescita esponenziale ma decessi in discesa.

La piccola Gibilterra invece è il primo stato a togliere la raccomandazione delle mascherine ed anche il primo stato ad aver terminato la vaccinazione in pratica con 174 dosi somministrate per 100 abitanti.  

Nella nostra regione sono ora attive le prenotazione per le persone con 70-79 anni, obiettivamente per questa classe di età i rischi connessi al vaccino sono nettamente inferiori a quelli di contrarre la malattia.

 

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