Covid-19, nelle Marche la crescita dei contagi si è fermata: l'analisi nei grafici dell'Ingegner Petro
Bentornati cari lettori, le Marche e l'Italia si tingono di rosso, e siamo bombardati da allarmismo. Se ricordate, la scorsa settimana, avevo detto che i contagi nelle Marche si sarebbero probabilmente stabilizzati (rileggi qui), invece le cose sono andate anche meglio del previsto: i contagi, come preventivato, sono rimasti esattamente uguali, mentre sono scesi del 6% i sintomatici.
Probabilmente durante questa settimana dovremo avere il picco dei posti occupati in terapia intensiva e potremo sperare anche in un calo dei contagi tra il 10 e 20%.
Possiamo notare nel grafico della variazione degli indici che anche le terapie intensive, i ricoveri e i decessi hanno frenato la forza del loro rialzo e la loro crescita sembra essere stata meno ripida di quella dei contagi, Burioni parlava di come la variante Inglese sia più letale di quella precedentemente diffusa, ma sinceramente i dati che possiamo estrapolare da nostri grafici dicono il contrario. La crescita dei contagi è seguita da una crescita meno ripida dei casi gravi, a conferma di ciò il rapporto sintomatici/positivi nelle Marche è ancora in lieve diminuzione.
Nella tabella uso i casi giornalieri medi per 1 milione di abitanti e traducendo le specifiche di zona rossa e bianca nella mia metrica, sopra quota 357 si è in zona rossa e sotto 71 si può aspirare alla zona bianca.
Per uscire dalla zona rossa dovremo registrare un calo del 22%: è possibile che lo si ottenga in circa 2 settimane.
Emilia e Friuli si contendono la maglia nera dei contagi mentre per le terapia intensive - dopo Trento - le Marche sono la regione peggiore d'Italia ma probabilmente, come detto, si stabilizzeranno questa settimana e dovrebbero iniziare a ridursi la prossima.
Con lo stop momentaneo al vaccino AstraZeneca certamente la campagna di vaccinazione subirà un brusco rallentamento, comunque si sono registrati circa 149 casi di gravi reazioni su oltre 16 milioni di dosi: significa una probabilità dello 0.00093% ovvero meno di 1 su 100,000, per gli amanti del Lotto è come indovinare una quaterna giocando 5 numeri.
Attualmente lo sviluppo di sintomi gravi dipende molto dall'età. Sopra i 60 anni siamo quasi al 10% dei casi, e nel 2% questi sintomi sono critici: stando a vedere lo stato di diffusione del virus è stimabile ad almeno un 10% la probabilità di contrarre il virus.
Questo è per dare semplicemente un'informazione statistica. Allo stato attuale, prendendo un soggetto sessantenne con il vaccino ha lo 0.00093% di probabilità di avere una reazione grave, senza il vaccino ha una probabilità dell'1% di finire in ospedale, dello 0.2% di finire in terapia intensiva (circa la stessa che ha di non sopravvivere).
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