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Covid-19, calano i contagi come effetto della zona gialla: l'analisi dell'ingegner Petro

Covid-19, calano i contagi come effetto della zona gialla: l'analisi dell'ingegner Petro

Cari lettori bentornati al nostro consueto appuntamento. La settimana scorsa è entrato a pieno regime l'effetto della zona gialla quindi ristoranti chiusi la sera, didattica a distanza e coprifuoco notturno. I risultati che abbiamo avuto questa settimana vanno oltre le mie più ottimistiche aspettative.

I nuovi positivi giornalieri nelle Marche sono scesi del 30% in una settimana, e non dovrebbe essere dovuto dal solo "fare meno tamponi" poichè la settimana precedente avevamo una media del 33% di tamponi positivi contro il 26% medio di questa settimana, quindi è una riduzione reale dei contagi. Per le Marche questo indicatore ha ancora senso mentre, per le regioni del Nord che utilizzano i tamponi rapidi (non inclusi nei dati comunicati) il rapporto positivi/testati perde significato.

Anche a livello nazionale vediamo un inizio di discesa dei casi ovvero un calo dell'8%.

Quindi, restrizioni come la zona gialla, potevano anche essere sufficienti per una regione come la nostra, se prese in tempo: sarebbe bastato che le restrizioni del 24 ottobre fossero state anticipate di 1 o 2 settimane e non avremo avuto certamente necessità di zone Arancioni o particolari restrizioni oltre quelle del 24 Ottobre.

Le terapie intensive, ricoveri e decessi come sappiamo seguono i contagi con una settimana di ritardo e vediamo che la crescita delle terapie intensive scende ad un 10% settimanale che porta a 7 settimane il tempo di sopravvivenza del sistema sanitario prima del crack, ma iniziando a vedere un calo dei contagio è plausibile che questa settimana inizieranno a scendere anche le terapie intensive.

Le Marche sono state, dopo la Liguria, la miglior regione per calo dei contagi il che ci proietta in alto, al secondo posto della classifica.

Ricordiamo che gli effetti della zona arancione li inizieremo ad intravedere alla fine di questa settimana e si paleseranno completamente solo in quella successiva quindi potremo anche presupporre un ulteriore calo.

Quello nella nostra regione che rimane preoccupante è che le strutture "ordinarie" sono finite e non resta che la riconversione degli ospedali in covid hospital, come successo a Marzo, in caso di incremento ulteriore dei contagi.

Personalmente sono confidente che la prossima settimana si libereranno varie risorse ospedaliere.

Nel resto d'italia vediamo che l'Umbria ha avuto un calo simile al nostro e che anche le regioni in zona rossa hanno registrato importanti cali nei contagi anche se ancora di entità lontana rispetto a quelli che abbiamo avuto ad aprile.

Questa seconda ondata dovrebbe farci capire ancora come il tempismo sia la cosa più importante anche di più che costruire ospedali perchè nessun sistema sanitario può reggere una crescita esponenziale del raddoppio settimanale, basta anticipare le chiusure di una settimana per dimezzare le risorse ospedaliere richieste, anticiparle di 2 significa ridurle del 75% come anche evitare decessi inutili e con restrizioni minori.

 

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