Macerata riabbraccia un capolavoro del Quattrocento: torna la "Madonna con Bambino e Santi" restaurata dopo il sisma
Dopo quasi dieci anni dalle ferite provocate dal terremoto del 2016, torna finalmente a splendere uno dei capolavori più preziosi della pittura marchigiana del primo Quattrocento. I Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi presentano ufficialmente il rientro della "Madonna con Bambino e Santi", importante tavola attribuita a Giovanni di Corraduccio, danneggiata durante il sisma e oggi completamente restaurata grazie a un lungo e complesso intervento conservativo.
La presentazione si terrà mercoledì 17 dicembre alle ore 17 a Palazzo Buonaccorsi, alla presenza del sindaco Sandro Parcaroli, dell’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, del Soprintendente Giovanni Issini e del Direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro Luigi Oliva. Interverranno anche restauratori e storici dell'arte che hanno lavorato al recupero dell'opera all'interno del più ampio progetto dedicato ai beni danneggiati dal sisma del 2016.
«La restituzione alla città della ‘Madonna con Bambino e Santi’ è un momento di grande orgoglio» dichiara il sindaco Parcaroli. «Dopo le ferite inferte dal sisma, il ritorno di un’opera così significativa rappresenta un segnale di rinascita e un gesto di memoria collettiva. Il nostro patrimonio culturale è parte integrante dell’identità di Macerata e la sua tutela è una responsabilità condivisa. Un ringraziamento speciale va alla Soprintendenza e all’Istituto Centrale per il Restauro per il lavoro straordinario condotto in questi anni».
L’assessore Cassetta definisce il rientro un momento profondamente simbolico: «Il restauro, seguito da giovani restauratori e professionisti nei laboratori della Mole Vanvitelliana di Ancona, ci restituisce non solo un capolavoro ma un frammento della nostra identità culturale. È il risultato di una collaborazione preziosa tra istituzioni, studiosi e centri di eccellenza nazionali».
Per il Direttore dell’ICR Luigi Oliva, «il recupero dell’opera rinnova il legame tra l’ICR e la Soprintendenza nel percorso di restituzione post-sismica. L’eccellente risultato ottenuto, grazie al lavoro congiunto con le allieve e i docenti della Scuola di Alta Formazione, conferma l’efficacia del metodo che unisce teoria e pratica».
Il Soprintendente Issini ribadisce che «la tutela non è mai un'azione isolata. Il restauro della tavola dimostra l’importanza di un processo continuo, fatto di competenze specialistiche e collaborazione. La sinergia con l’Istituto Centrale per il Restauro, impegnato su numerosi interventi provenienti dai territori del cratere, è per noi particolarmente preziosa».
L’opera, una grande tavola a tempera e dorature di proprietà del Comune di Macerata, raffigura una rara rappresentazione della Consegna delle chiavi a San Pietro, iconografia che sostiene l’attribuzione a Corraduccio e la probabile provenienza dalla città di Camerino. La figura del santo patrono san Venanzio e i confronti con opere di Carlo Crivelli rafforzano ulteriormente questa ipotesi.
Il restauro rientra nel progetto finanziato dal Ministero della Cultura con il D.M. 587/2020, che ha destinato 3 milioni di euro al recupero delle opere mobili colpite dal terremoto del 2016. Molti gli esperti coinvolti, insieme agli studenti delle sedi di Roma e Matera dell’Istituto Centrale per il Restauro, che hanno lavorato direttamente sulla tavola nei mesi scorsi, sotto la guida dei docenti e il coordinamento della Soprintendenza.
Grazie a questo lungo lavoro, Macerata può riabbracciare un autentico capolavoro del primo Quattrocento, restituito alla sua comunità e nuovamente pronto per essere ammirato. La presentazione del 17 dicembre offrirà al pubblico l'occasione per conoscere da vicino le fasi del restauro e il percorso di valorizzazione dell’opera, testimonianza viva della costante attenzione verso un patrimonio culturale ferito, ma non perduto.
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