di Camillo Paparelli
La Formula E è ecologica fino in fondo?
La scorsa sul circuito cittadino di Roma è andata in scena la Formula E , ora le mie considerazioni non verteranno sulla gara in sè ma sull‘intero campionato della formula elettrica. Tale campionato è concepito con auto elettriche, di tipo formula, per essere ecosostenibile , ecologico ed “economico” si disputa nelle maggiori città del mondo con al volante delle auto anche ex piloti di F1. Ora le auto elettriche, usate in questo campionato, come tutte le auto elettriche del resto, inquinano nel loro ciclo di produzione molto di più che le auto a combustibile fossile, i generatori per ricaricare le batterie delle auto durante le gare sono a diesel e le gare si disputano all’ interno di grandi città, paralizzando, per le giornate di gare economia e viabilità. Si vocifera inoltre che le auto siano pessime da guidare, ma molti piloti siano obbligati da contratto e rilasciare dichiarazioni entusiaste sulla guidabilità delle vetture medesime. Considerando tali fatti sembrerebbe un campionato non privo di contraddizioni, quasi un “palcoscenico” per abituare all’ auto elettrica in chiave ecologica e prestante, peccato che le auto e le modalità di utilizzo non siano ne ecologiche e neanche tanto prestanti.
Pioraco, viaggio fotografico all'interno dello splendido borgo (FOTO)
Questa volta tappa del mio viaggio fotografico tra i paesini del maceratese sarà Pioraco, qui primi insediamenti abitativi risalgono al 215 A.C, il ridente paesino è stata anche, tra le altre cose, un importante stazione Romana. Ha avuto il suo massimo splendore sotto la dinastia dei Da Varano. Pioraco è città della carta per legge regionale; la produzione cartacea a vi è presente da almeno 1264, così si apprende da un documento ritrovato nell’ archivio di Camerino. Volendo visitare Pioraco si può visitare il polo museale, qui si può assistere alla produzione della carta a mano, esperienza interessante ed affascinate, anche da un punto di vista cultural-artigianale. Non distante si può esplorare il sentiero naturalistico “de li Vorgacci”, si può anche visitare il bel sentiero francescano, inserito nella via lauretana. Per chi è in cerca di maniere indirette e “femminili” per dichiararsi, si può portare la propria favorita sulla passerella del bacio e poi “casualmente” fargli notare, tramite l’apposito cartello, che su quella passerella è obbligatorio baciarsi. Nel mio tour fotografico in questo quieto e incantevole paesino, ho iniziato fotografando i fiumi Potenza e Scarsito che passano all’ interno del paesino, l’ ingresso del municipio, poi mi sono addentrato per i vicoletti di Pioraco che rivelano scorci caratteristici, quieti e senza tempo. Ho finito poi con la passerella del bacio da cui ho fatto una panoramica del bel paesino
Il sorpasso Verstappen-Hamilton e quel precedente di Zanardi: chi ha ragione?
Nel recente GP del Bahrain abbiamo visto Max Verstappen sorpassare Hamilton e dovergli subito ricedere la posizione perché aveva effettuato il sorpasso medesimo oltre la linea di demarcazione della pista, pena, in caso contrario sanzioni sportive. Ora per stabilire come stanno le cose è necessario richiamare due punti: 1 un pilota è un soggetto a cui il concetto di limite, per natura stessa della professione, non entra bene in testa 2 uno dei sorpassi più belli della storia dell’automobilismo fu compiuto da Alessandro Zanardi ai danni di Brian Herta a Laguna Seca totalmente all’esterno e fuori pista, come si vede bene dalle immagini. Questo sorpasso compito in maniera aggressiva e arrembante ha fatto entrare Zanardi nella storia dell’ automobilismo e quel sorpasso specifico nella top 10 dei sorpassi di tutti i tempi. Se lo rifacesse oggi l’Alex nazionale, probabilmente avrebbe come sanzione sportiva l’ergastolo. Personalmente trovo che la F1 si stia ammantando di finto perbenismo invece che di sano agonismo, a volte, quando serve, anche fuori le righe. A mio parere Verstappen non avrebbe mai dovuto ridare una posizione conquistata sul campo e con merito.
Camerino, l'incanto della città ducale negli scatti di Camillo Paparelli
Camerino è una città le cui origini si perdono nella notte dei tempi, in epoche più recenti ci sono tracce in letteratura di accordi stipulati tra Camerino e Roma, ciò testimoniava una grande forza politica di Camerino tale da poter giungere a simili patti con Roma. La città ducale è per lungo tempo stata anche legata ai da Varano che hanno governato per molto in questa città, dominio interrotto da Cesare Borgia, detto il Valentino. In questo momento storico chi visita la città di Camerino, può fare sia del turismo naturalistico, che culturale che gastronomico; per avere informazioni dettagliate di questo si può consultare il seguente sito: cliccate qui Fu poi capoluogo dell’antica marca di Camerino, ed entrò infine a far parte dei possedimenti della Chiesa. Nel mio tour fotografico sono partito da San Venanzio, mi sono inerpicato per le vie fino a piazza del Duomo ove a tenermi compagnia c’era la statua di Sisto V. Da lì mi sono spinto verso via Camillo Lilli, ove la strada è interrotta. Recatomi poi in Santa Maria in Via ho trovato l'atmosfera di una città ferita a causa della zona rossa conseguente al sisma 2016. I numerosi danni provocati dalle scosse si possono vedere, peraltro, in tutta la città. Mi sono poi spostato alla rocca del Borgia dove ho trovato panorami di profonda e maestosa bellezza.
Hamilton vince il Gp del Bahrain, ma è sfida mozzafiato con Verstappen
La stagione di F1 ha visto l’avvio in Bahrain ove Verstappen (Redbull) scatta dalla pole e Hamilton (Mercedes) segue in seconda posizione, dopo che Perez (con Redbull) è costretto a partire ultimo dai box perché si è arrestato nel giro di formazione per un problema alla powertrain. Nel primo giro ci sono avvincenti schermaglie nelle prime 10 posizioni ed esce anche la Hass di Mazepin per un errore di inesperienza. Da qui una serie di episodi di gara tra cui va a segnalarsi la maiuscola prestazione d Alonso, con una modesta Alpine, almeno finché il pilota spagnolo non è costretto al ritiro: attorno al 18’ giro. Mentre Perez partito ultimo rimonta come una furia, terminerà 5, Verstappen ed Hamilton dopo aver duellato a lungo a distanza, ingaggiano l’ entusiasmante battaglia finale verso il cinquantesimo giro. Ai box Redbull il messaggio radio del team è: “Max Lewis è tutto tuo” in 2 giri Verstappen recupera il distacco e con la consueta autorità e concitazione passa Lewis. Il pilota Redbull deve ridare, però, la posizione perché passa oltre la linea di demarcazione della pista, da lì il ritmo si rompe, tenta il recupero sull’inglese della Mercedes ma Hamilton, dimostrando classe, spreme tutto dalla macchina e riesce a resistere fino al traguardo. Le Ferrarri si devono accontentare, invece, del sesto e dell'ottavo posto con Leclerc e Sainz Promettente e lusinghiero il debutto di Tsundoda (Toro Rosso): decimo 1 44 L. Hamilton Mercedes 2 33 M. Verstappen Red Bull + 0"8 3 77 V. Bottas Mercedes + 39"4 4 4 L. Norris McLaren + 40"0 5 11 S. Perez Red Bull + 56"2 6 16 C. Leclerc Ferrari + 47"4 7 3 D. Ricciardo McLaren + 53"5 8 55 C. Sainz Ferrari + 63"5 9 18 L. Stroll Aston Martin + 64"5 10 22 Y. Tsunoda
Sant'Angelo in Pontano, un angolo di paradiso perduto negli scatti di Camillo Paparelli (FOTO)
Sant’Angelo in Pontano oltre ad essere la terra nativa di San Nicola (detto da Tolentino) è un gioiellino di paese situato nella valle del Fiastra. E’ un borgo, dove nonostante le le gravi ferite del sisma del 2016, è possibile instaurare una vita ecosostenibile e con i ritmi lenti tipici di una comunità raccolta, cosa impossibile oggi in qualsiasi altro agglomerato non di piccole dimensioni. In questo angolo di paradiso perduto, si apprezzano il borgo storico, il buon cibo e percorsi naturalistici che presentano scorci da film. Si apprezza anche una buona produzione di vini, famoso quello “cotto”. E’ un paese che fondamentalmente va vissuto per la sua particolarità, come detto, con ritmi lenti e con la possibilità di riscoprire la storia che c’è dietro il suo centro storico e le zone limitrofe, capaci di offrire scorci di abbagliante bellezza. Nel mio tour fotografico, ho girato per le vie del borgo storico, inerpicandomi per le viuzze di Sant’Angelo, ho avuto modo di riscoprire una calma ed una tranquillità d’altri tempi e che mi mancava; mentre praticavo la mia ascesa ho fotografato edifici e vie ricche di storia, per poi giungere ad un paio di scorci tronca-fiato. Ridisceso ho avuto modo di notare le molte ferite del sisma che questo paesello porta ancora su di sè. Fare questo tour fotografico è stata un'esperienza più distensiva del solito, data la particolare tranquillità che vi regnava.
Penna San Giovanni, un balcone mozzafiato sui Monti Sibillini negli scatti di Camillo Paparelli (FOTO)
Penna San Giovanni è un ridente borgo situato su di un crinale tra la valle del Tennacola e quella del Salino, a 672 metri sul livello del mare. È una cittadina di origine romana, fortificata poi in epoca medievale. Nel mio tour per il centro storico di questo incantevole paese ho girovagato un po’ tra porte medievali, girando per silenziosi vicoli pieni di suggestivi chiaroscuri, per poi magari d’ improvviso imbattermi in viste di paesaggi che mi hanno fatto rimanere senza fiato per un po’, proseguendo poi per ripide salite alla scoperta di altre meraviglie architettoniche. Le principali attrattive di questo incantato ed incantevole paesino sono: - il teatro comunale, che è il solo esempio di teatro in legno rimasto in provincia di macerata ed uno dei pochi in tutta Italia. - Vi è poi la Pieve di San Giovanni Battista costruita tra 1251 e 1256, talmente ricca di arte e di storia che per essere descritta fino in fondo e non farle torto necessiterebbe di un critico d’ arte, tanta è la sua bellezza e la sua storia. Infine come altra attrattiva c’è la pinacoteca comunale che nasce all’ interno dell’ ex chiesa di Sant’ Antonio Abate. Ospita opere dei nomi di maggior rilievo del 900 italiano oltre ad albergare presso di se opere antiche pregevoli. Tutti questi luoghi sono visitabili contattando la sede comunale per informazioni e prenotazioni delle visite. (Foto di Camillo Paparelli e Comune di Penna San Giovanni)
Gualdo, la piazza e le vie del centro storico negli scatti di Camillo Paparelli (FOTO)
Questa volta ho visitato Gualdo, paesino di circa 800 abitanti. Il suo nome deriva dal longobardo Wald e nel suo territorio erano presenti diversi castelli oggi scomparsi. Questo grazioso borgo si presta alla pace e alla tranquillità, dato il suo essere immerso nella natura e poco frequentato, credo sia il posto ideale per ritemprarsi durante tutto l’anno. Nel mio tour fotografico sono partito dalla piazza centrale, che ancora porta i segni del sisma del 2016 e ho gironzolato per il paesino, assolato nel giorno della visita, cogliendo scorci e panorami incantevoli ma soprattutto assaporando il ritmo lento di vita tipico di questi paesini decentrati e non ancora contaminati dallo stile di vita frenetico che impera oggi.
A San Ginesio si torna nel Medioevo: un viaggio nel tempo con gli scatti di Camillo Paparelli (Fotogallery)
San Ginesio è un piccolo paese di circa 3000 abitanti, il suo nome viene citato la prima volta nel 955 come “CastrumsanctiGinesij”. Il borgo di origine medievale si segnala anche per la presenza della corale Bonagiunta da San Ginesio. In questa località, è possibile effettuare turismo culturale, artistico e paesaggistico. Quanto al turismo culturale le foto parlano ampiamente da sé descrivendo una bellezza e ricchezza architettonica ed artistica quantomeno incantevole se non a tratti mozzafiato e da “macchina del tempo”, poiché fissando alcuni scorci sembra quasi di tornare indietro al Medioevo. Mi permetto di spendere due parole in più sul turismo paesaggistico perché ci sono poche foto nell’articolo; dico solo che i panorami sono incantevoli sia per varietà, si passa dalla pianura alla montagna, passando per la collina, sia per la bellezza. I paesaggi che contornano le stradine nei pressi di San Ginesio, sono particolarmente adatti ad essere gustati in primavera a bordo di una spider, magari a ritmo lento. Nel mio Tour fotografico sono entrato da porta Picena, ho fotografato l’ospedale di S. Paolo ed ho proseguito fino alla piazza centrale, ove si trovamo la chiesa e la statua di Alberico Gentili ed ho proseguito fino ai giardini, uscendo poi dalla porta Ascarana. (Credit Foto: Giuseppe Belloni)
Sarnano, la perla dei Monti Sibillini negli scatti di Camillo Paparelli (Fotogallery)
Sarnano è un paese a vocazione turistica nel cuore dei monti Sibillini. Visitando questo paesino di poco più di 3000 abitanti si possono fare diversi tipi di turismo che spaziano dal turismo culturale, a quello culinario per finire con quello naturalistico. Nel mio tour fotografico potete ammirare foto scattate nel centro storico, si parte da via Lopardi, passando per vicolo Brunforte, per salire a via della Costa fino a giungere a piazza alta, ove si può ammirare la bellissima chiesa e qualche scorcio con splendidi panorami. Altre foto sono state gentilmente concesse dall’ archivio comunale. Visitando il centro storico il mio pensiero personale è andato a quanto sarebbe stato bello vedere il paese attorno all’ anno 1000 con tutte le sue tipicità dell’ epoca e che le nude mura evocano già di per se. Per quel che concerne il turismo culturale si può visitare lo splendido borgo di origine medievale, il museo civico di Sarnano e le splendide chiese del paese. Riguardo al turismo culinario ci sono sia ottimi ristoranti, ognuno con la sue tipicità, sia ottimi negozi che operano nel settore dell’ alimentazione, i quali vendono tipicità del luogo. Per il turismo naturalistico invece ci si può sbizzarrire, si va dal giro, facile e rilassante, alle tre cascate alle escursioni in montagna ove si possono ammirare splendidi panorami come dagli scorci del borgo medievale del resto. Vi è un ultimo tipo di turismo possibile da fare a Sarnano, il turismo termale presso le terme si San Giacomo. Insomma il ridente paesino ai piedi dei monti è una meta ideale sia per chi vuole fare una “toccata e fuga” e per chi vuole trascorrervi qualche giorno in sereno riposo. (Alcuni scatti sono di Enrico Ortolani photo credit)
Automotive, come funziona?
Alla loro nascita(nel 1900 circa) le automobili erano prodotte sia per produrre un profitto ma anche e soprattutto per passione ed ideale, erano ad esempio spinte ed esaltate dal futurismo. Questo passione in 25 anni dalla nascita delle automobili ha portato a produrre mezzi che concettualmente erano più simili alle moderne autovetture che a carrozze con un motore come erano agli albori. Tale spinta a fornire il meglio, in relazione alla fascia di mercato cui l’ auto apparteneva si è protratta fino agli anni ’70, salvo rare eccezzioni. In quegli anni un auto poteva fare, prima di interventi meccanici sostanziali, anche 100.000 Km. In relazione alla società di allorae alla viabilità, erano percorrenze mostruose, c’ era gente che comperava l’ auto e la teneva per oltre metà della sua vita prima di cambiarla per decorsi limiti di età. Dagli anni ’70 in poi nella produzione delle auto prese preponderanza l’ aspetto neoliberista ed ecco calare drasticamente la qualità delle auto e iniziare a nascere l’ obsolescenza programmata. Le moderne auto hanno molti pezzi, ad esempio gli alza vetri, progettati per rompersi in un momento prestabilito della loro vita. Sono anche frutto di politiche commerciali di “raggiro” ad esempio in questo momento storico si spingono molto i cruscotti digitali, il perché è presto detto; la strumentazione a lancetta ha bisogno di essere costruita fabbricando tutti i pezzi per far girare le lancette, assembrarli, tararli e installai in auto e collegare una centralina che vigili al corretto funzionamento degli strumenti, il pannello digitale va fabbricato e montato. Costo di una strumentazione digitale, qualche migliaio di euro, costo di un pannello digitale 100 euro che ovviamente vi mettono spesso come optional a 2000 euro. Capite perché vi dicono che il pannello digitale è il futuro? Capite perché le vostre auto accusano noie? Se volete sapere di più sull’argomento o volete sapere come difendevi da queste problematiche, scrivetelo numerosi nei commenti le vostre domande.
La nuova avventura del "Matador" Alonso: ritorna in F1 con Alpin (ex Renault)
Fernando Alonso si appresta a tornare ad un ruolo operativo in F1 con Alpin. ll team è praticamente la Renault F1 che per volontà di Luca De Meo (AD Renault) ha cambiato nome, prendendo quello del marchio sportivo di casa Renault. Alonso si era ritirato nel 2018 perché riteneva non soddisfacente proseguire il rapporto con Mclaren che non gli consentiva prospettive vincenti. Ora Renault sembra essere un team in crescita con un buono staff tecnico che ha dato ad intendere nelle ultime gare del 2020 di aver trovato il bandolo della matassa della sua competitività e quindi di poter migliorare i propri risultati sportivi. Tutto questo suggellato da un compagno di squadra come Ocon che difficilmente potrà essere al livello del bicampione del mondo asturiano e quindi essere un elemento di disturbo nel team per Fernando. Tuttavia c’è un “ma” sul quale tornerò nel corso della stagione 2021 di F1; vengo al dunque: Alonso ha dimostrato di essere un campione di classe iper-cristallina, di essere solido e veloce ma ha anche dimostrato che la sua smania di vincere a tutti i costi è stata spesso causa di deterioramento di rapporti umani che sono poi costati molte opportunità, ed anche opportunità di vittoria al "Matador". Uno su tutti il caso di litigi ed umiliazioni inflitte in pubblico e bruscamente alla Honda per la sua scarsa competitività con i propulsori installati su McLaren, Honda ha poi reso la pariglia mettendo il veto affinchè Alonso partecipasse ad una edizione della 500 miglia di Indyanapolis con team motorizzati dalla Honda medesima. Ora la domanda è: "Benché Alonso sembri essersi calmato, riuscirà a tenere a bada il suo sacro fuoco e a non creare dissesti e contraccolpi nel team fino al 2022 (anno in cui si spera l’Alpine avrà una macchina da lotta per il Mondiale)?"
Mick Schumacher: la forza mentale del campione
Mick Schumacher, il figlio del "dio" della F1 Michael Schumacher in questo 2021 debutterà in F1 col team Haass motorizzato Ferrari, in questa sede non mi soffermerò sul talento sportivo del figlio dell’ asso ferrarista, bensì sulla sua forza mentale e di carattere. Mick debutta i F4 nel 2015, sceglie di tentare di seguire le orme paterne come formulista, è un ragazzino di 16 anni a cui da più di un anno è indisponibile l’ affetto e l’ esperienza agonistica del padre, esperienza può tornargli molto utile nella sua scalata all’empireo dell F1, nonostante tutto il dramma interiore che vive decide correre lo stesso. È’ già un grande per questo. La forza mentale nel giovane Schumacher si appalesa anche dal fatto che ha dovuto fin da subito confrontarsi con il mito di suo padre, un confronto che sia pur mentalmente, avrebbe schiacciato chiunque, lui è riuscito a trarne forza per arrivare in F1. Vogliamo poi parlare di quanto, sia pur seguito al meglio da persone competenti, sia difficile muoversi in un mondo “minato” come quello del motorsport, con in contemporanea l’ essere emotivamente appesantito dalle condizioni di salute di tuo padre, il dover sopportare continui confronti con tuo padre, soprattutto mediaticamente ed in più dover fare scelte giuste per la tua carriera e riuscire anche a vincere il campionato del mondo di F2. Comunque andrà in F1 il giovane tedesco ha già dimostrato di avere la forza mentale necessaria per esserci in F1 e credetemi non è poco. (Foto Ferrari.com)