di Alessandra Bastarè
Treia, in mille all'ultimo saluto a Leonardo. Il fratello Ludovico: "Già mi manchi" (FOTO)
Papà Giordano con la sua foto in mano con sotto braccio mamma Romina e il fratello Ludovico con le bacchette della sua batteria tra le dita. Così la famiglia ha salutato Leonardo, morto giovedì mattina all'ospedale di Macerata a seguito di un incidente stradale avvenuto la notte precedente lungo la provinciale 128 tra Chiesanuova e Treia. La chiesa dei Santi Vito e Patrizio a Chiesanuova di Treia non è riuscita a contenere le circa mille persone, tanti i giovanissimi, che questo pomeriggio alle 15:00 hanno voluto dire addio al 18enne Leonardo Sacchi e partecipare al rito funebre officiato dal frate minore, padre Luciano Genga. "Leo, volevo dirti che mi manchi - il ricordo commosso e tutto d'un fiato del fratello minore Ludovico -. Lo so è passato poco tempo, ma già mi manchi. Mi mancano tutti i giorni d'estate insieme a divertirci ma mi mancano soprattutto i consigli che mi davi da vero fratello. Vorrei però dirti una cosa: vorrei che questo fatto non passi inosservato perché dobbiamo stare vicino ai nostri cari che da un momento all'altro potrebbero andarsene. Non fate lo stesso errore." "Leonardo ci lascia a pochi passi dal traguardo tanto desiderato dell'esame di stato - il ricordo della docente di italiano dell'istituto Divini di San Severino che Leonardo frequentava -. Negli anni nei quali abbiamo avuto il privilegio di trascorrere insieme, abbiamo imparato ad apprezzare il suo carattere posato e cordiale e la sua curiosità per le tecnologie. Il suo sorriso aperto e schietto e il suo senso dell'umorismo. Amabile è l'aggettivo che secondo noi meglio lo definisce, amabilità di modi e di intenzioni unità alla curiosità della bellezza della giovinezza. Mamma Romina, babbo Giordano, caro Ludovico, Leonardo vive nei nostri cuori." "Caro Leo nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all'improvviso - le parole dei compagni di classe -. Tutti ricordiamo quanto fosse bello il tuo sorriso. Tutti sappiamo ciò che eri e cosa saresti potuto diventare. Un po' siamo gelosi, chissà dove sarai adesso e chissà chi potrà gioire insieme a te, chi potrà guardati negli occhi e farsi una risata. Siamo gelosi perché noi potremmo guardarti solo in foto. Un giorno saremo di nuovo insieme ma ci ricorderemo che non sei andato via per sempre e questo è stato solo un arrivederci." Anche il cugino di Leonardo Davide Marchionne, con le lacrime agli occhi, ha voluto ricordare Leonardo. "Ci manchi tanto e la tua mancanza si sentiva forte anche se mancavo a un solo pranzo della domenica, come faremo ora? Il tuo sorriso, la tua curiosità, tutto ti rendeva grande. Ti ringraziamo per il tempo che ci hai regalato e quel posto a capotavola continuerà a rimanere vuoto perché tu sarai sempre con noi. I cugini sono i fratelli di riserv e oggi abbiamo perso un pezzo di noi: un abbraccio fratello." "Ciao Sach. Sei sempre con noi" recitano gli striscioni che fuori dalla Chiesa hanno atteso l'uscita del feretro bianco. E poi i tanti palloncini bianchi volati in cielo. "Grazie ragazzi" le parole rotte dal pianto di papà Giordano che li ha voluto abbracciare uno ad uno.
Accoglienza agli sfollati del sisma, scoperta frode milionaria: sequestrati 19 lingotti d'oro (FOTO)
Scoperta dai finanzieri della Tenenza di Camerino, una frode milionaria nella gestione dei servizi di accoglienza degli sfollati del sisma. Ammonta ad oltre un milione di euro il decreto di sequestro preventivo. L'indagine, convenzionalmente chiamata "El Dorado", è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e dal sostituto Procuratore Vincenzo Carusi e riguarda nello specifico una struttura alberghiera, l'Hotel 77 di Tolentino, che, nel periodo dell'emergenza post- sisma, ha offerto il servizio di gestione e accoglienza agli sfollati. L’indagine trae origine da una più ampia attività info-investigativa, posta in essere nel settore della tutela della Spesa Pubblica nazionale, con particolare riferimento alle erogazioni di contributi derivanti dagli eventi sismici del 2016. "C'è chi furbescamente approfitta dell situazione del terremoto che ha colpito in modo particolare la nostra provincia - ha commentato il Comandante della Guardia di Finanza di Macerata il colonello Amedeo Gravina -. Al 30 novembre sono 190 le persone segnalate all'Autorità Giudiziaria per i Cas percepiti in modo indebito. Oltre un milione di euro di contributi sono stati percepiti sempre indebitamente e sono stati effettuati 450 sequestri in un anno". La società dell'Hotel 77, che ospitava mediamente 90 sfollati al mese, aveva infatti fornito, sin dai primi mesi successivi al terremoto, ospitalità sia in favore dei cittadini sfollati che del personale delle Forze di Polizia inviato per l’esecuzione di servizi di Ordine e Sicurezza pubblica nei Comuni terremotati. Per tali servizi, la stessa ha incassato dalla Regione Marche e dalla Prefettura di Macerata compensi per circa 1..500.000 euro. Dalle indagini svolte è emerso che gli indagati, a vario titolo soci o amministratori e tutti tra di loro collegati da stretti legami familiari, avevano attuato una prolungata e illecita distrazione di risorse economiche dai conti correnti societari, tanto da portarla alla declaratoria di fallimento. "La Guardia di Finanza ha individuato la struttura - ha proseguito il procuratore Giorgio -, accertando che erano stati percepiti contributi che non spettavano. Dopo aver dichiarati bancarotta, la società aveva poi riconvertito i proventi sottratti illegalmente reinvestendoli in 51 lingotti d'oro che sono poi stati rinvenuti in una botola sotto al letto di uno dei cinque indagati in un periodo in cui altri due indagati erano invece in vacanza in America, a San Francisco". "In Italia - ha continuato il procuratore - abbiamo mediamente una concezione dei reati fallimentari come se questi fossero di serie B. In America invece, ad esempio, questi reati sono puniti in modo grave, qui invece è diverso perché c'è una mentalità riduzionistica con la quale si applicano dei trattamenti sanzionatori che mi lasciano perplesso". L’attività svolta ha permesso alle Fiamme Gialle non solo di quantificare la condotta distrattiva in capo agli indagati, pari ad oltre 1.000.000 di euro, bensì di ricostruire come circa 500.000 euro di tale somma siano stati reinvestiti nell’acquisto, presso una fonderia nazionale di 51 lingotti d’oro puro, dal peso complessivo di quasi 13 chilogrammi, acquistati in due tranche. In esito alle indagini svolte, il GIP presso il Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi ha emesso, su richiesta del Procuratore della Repubblica, un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto del reato. "Si è trattato di una attività dinamica e particolare - ha continuato il Comandante della Tenenza di Camerino il capitano Alessandro Tomei -. Le indagini sono partite nei mesi di novembre e dicembre del 2018 e un alert è stata la convenzione che l'allora gestore aveva firmato per i servizi relativi all'accoglienza nel post sisma. L'Hotel 77 infatti era una delle poche strutture che forniva servizi agli alloggiati con la pensione completa: abbiamo poi accertato che, in molti casi, non era così. I gestori della struttura erano inoltre degli evasori totali e nel dicembre del 2018 erano stati oggetto di una sentenza di fallimento. Sono stati poi esgeuito accertamenti bancari che hanno ricostruito le distrazioni effettuate dalla società". Cinque gli indagati (due nuclei familiari) che avevano un tenore di vita piuttosto alto il che ha costitutio un ulteriore campanello di allarme per le Fiamme Gialle che hanno portato a termine l'operazione e che hanno chiarito che le attività investigative sono attualmente in corso.
"Facciamo parte della vostra famiglia: la nostra porta è sempre aperta": studenti in visita del questore Pignataro (FOTO)
“Facciamo parte della vostra famiglia, siamo il vostro compagno di banco e su di noi potete sempre contare”. Così il questore di Macerata Antonio Pignataro ha salutato gli alunni di quattro classi (due prime, una seconda e una terza) delle medie dell’Istituto San Giuseppe di Macerata che oggi hanno avuto l’occasione di visitare l’ufficio del questore e di ammirare il presepe esposto all’interno appartenente alla famiglia Cassese. Il presepe fa parte della collezione esposta al Museo Tipologico del Presepe di Macerata. Presenti anche la Dirigente della Squadra Mobile, il commissario capo Maria Raffaella Abbate e il dottor Fabio Frascarelli, dirigente dell’Ufficio Sanitario provinciale medico Superiore. “Siamo i vostri angeli custodi e abbiamo il dovere di difendervi e tutelarvi – ha spiegato il questore agli attenti studenti -. Siamo una componente della vostra famiglia, siamo il vostro compagno di banco e sapete che ogni volta che avete dei problemi la nostra porta è sempre aperta e siamo qui per ascoltarvi. Da noi potrete sempre attingere sicurezza e disponibilità”. “Ricordate che siete il futuro della nostra nazione e dovete contribuire a migliorarla ogni giorno di più – ha concluso il questore Pignataro -. Noi vi vogliamo bene e vi abbracciamo tutti”. “La Polizia è pronta ad ascoltarvi in ogni momento e se vi dovesse capitare di vivere delle situazioni particolari non esitate a venire da noi – ha aggiunto la dottoressa Abbate -. Oggi è una bella giornata perché solitamente è la Polizia a venire nelle scuole invece in questa occasione siete stati voi a venire da noi”. Il questore Pignataro ha poi consegnato alle docenti, accompagnate dalla Dirigente Scolastica la professoressa Maria Ortenzi, un dépliant per gli studenti, da affiggere in classe, con tutti i contatti utili per poter parlare direttamente con la questura in caso di necessità. Le insegnanti hanno, a loro volta, ringraziato il questore e tutti i poliziotti donando il libro "Five saviours of the sea" disegnato e scritto dagli alunni per l’occasione; un dono che ha commosso il questore Pignataro.
Petriolo, sport bonus per l'impianto sportivo di via Leopardi: ammesse le cinque donazioni
"Tutti i soggetti che avevano chiesto di donare al comune di Petriolo un contributo e usufruire così dello sport bonus sono stati ammessi e hanno provveduto a fare la donazione prevista entro i termini rpescritti dalla legge. Il Comune ha ricevuto 4.651 euro che saranno destinati a realizzare la riqualificazione degli impianti sportivi di via Leopardi". A darne notizia è il primo cittadino di Petriolo Domenico Luciani (anche lui donatore) che lo scorso 5 novembre aveva annunciato l'avvio dell'iniziativa (LEGGI QUI). Insieme al sindaco, sono arrivate donazioni dall'Impresa Francucci di Treia, da Giovanni Saltari di Morrovalle, dall'Impresa Staffolani Danilo di Urbisaglia e dall'Impresa Eredi Paci Gerardo di Corridonia. "I lavori, secondo il programma, dovrebbero iniziare i primi mesi del 2020 - ha aggiunto il sindaco -. Siamo molto soddisfatti di questo bellissimo gesto da parte di ditte e privati; c'è ancora chi, sollecitato, risponde e mette mano al portafoglio per dare un contributo ai comuni del territorio". In tutta Italia, sono state 300 le domande ammesse allo sport bonus, "un'iniziativa che funziona e che potremo ripetere anche l'anno prossimo con nuovi progetti - ha osservato Luciani -. Questo primo 'esperimento' infatti è andato a buon fine e speriamo di poterlo replicare anche per altri impianti comunali tra cui quelli sui quali abbiamo ottenuto già il finanziamento di circa un milione di euro, con il bando sport e periferie dello scorso anno, grazie a due associazioni cittadine: la Asd San Marco e l'Asd Le Muse. Le due realtà di Petriolo infatti hanno presentato i progetti per il nuovo campo da calcio e per il palazzetto ed entrambe sono stati finanziati per 500mila euro ciascuno. Ora attendiamo il coofinanziamento e, in tal senso, lo sport bonus può essere di grande aiuto". Per il nuovo progetto di via Leopardi, aveva spiegato il primo cittadino circa un mese fa, è prevista la demolizione della struttura esistente e il rifacimento totale dei due nuovi campetti con erba sintetica e gradinate. “Un’opera che appunto si collocherebbe vicino alla nuova scuola media di cui c’è già il progetto ammesso in graduatoria con il bando del Ministero per tre milioni di euro; in questo caso siamo in attesa delle verifiche e dell’assegnazione definitiva".
Maxi frode fiscale, 11 milioni di sequestri preventivi (VIDEO)
Scoperta dai finanzieri della Tenenza di Camerino una maxi frode fiscale con decine di imprese coinvolte, localizzate nelle province di Macerata, Firenze, Prato e Roma. Sequestri patrimoniali per oltre 11milioni di euro; coinvolto anche un commercialista maceratese che ha due studi rispettivamente a Tolentino e Civitanova Marche. Sarebbe lui ad aver diretto tutta l'attività illecita. L'operazione "Grande Muraglia" stata portata a termine, dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Camerino, guidata dal capitano Alessandro Tomai, un’articolata attività di indagine di polizia economico-finanziaria e giudiziaria, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio e dal Sostituto Procuratore Vincenzo Carusi, nei confronti di decine di imprese localizzate nelle province di Macerata, Firenze, Prato e Roma, operanti nel settore del commercio di abbigliamento con punti vendita nelle Regioni Marche, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo. Il modus operandi, scoperto dalle Fiamme Gialle Camerti, prevedeva la creazione di numerose società “cartiere” intestate a prestanome (risultati nullatenenti e/o irreperibili) e utilizzate per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di altre imprese, al contrario “sane”, le quali, grazie agli indebiti “risparmi” fiscali, erano in grado di acquisire sempre maggiori quote di mercato realizzando, tra l’altro, una sleale concorrenza a danno degli imprenditori onesti. "Aziende che avevano anche importanti fatturati e che chiudevano nel giro di minimo un anno e mezzo e massimo tre" ha aggiunto il comandante Alessandro Tomei. Le indagini svolte hanno consentito di accertare che le imprese coinvolte nella frode fiscale sono risultate connotate da un limitato arco di tempo di operatività, a cavallo di due o tre annualità, e dal regolare assolvimento degli obblighi dichiarativi (in modo da eludere il sistema degli alert predisposti dall’Amministrazione finanziaria per le imprese cosiddette “apri e chiudi”), seppur senza mai provvedere a effettuare alcun versamento delle imposte dovute. Il sistema di frode prevedeva, infine, che le ditte in questione cessassero improvvisamente la propria attività, nonostante apparentemente godessero di fatturati in costante aumento e trasferissero il loro “portafoglio clienti” ad un’altra ditta “nascente”, con analoghe caratteristiche, “rigenerando” in tal modo l’attività imprenditoriale in una nuova impresa che, di fatto, operava sempre in un meccanismo di sostanziale continuità aziendale. All’irreperibilità dell’imprenditore, conseguiva quasi sistematicamente l’occultamento o la distruzione della documentazione contabile. A balzare all'occhio dei finanzieri, come spiegato dal comandante Tomei, "una fattura emessa da due imprese che, di fatto, non avevano nulla in comune se non quello stesso errore che ci ha insospettiti". La complessità delle frodi realizzate, l’entità delle somme evase, il notevole giro di false fatturazioni, il numero dei soggetti coinvolti e i particolari tecnicismi ideati e posti in essere, hanno visto il coinvolgimento di un commercialista della provincia di Macerata, quale tenutario delle scritture contabili di diverse delle imprese coinvolte nella frode fiscale. In molti casi, come emerso dalle indagini, il professionista si è prestato a compartecipare in queste consorterie criminali sia fornendo il proprio supporto tecnico-professionale sia sostituendosi ai titolari giuridici, attraverso l’utilizzo dei dispositivi per la firma digitale (smart cards) e della casella di posta elettronica dell’azienda, di cui possedeva le credenziali, nonché attraverso la predisposizione di fogli firmati in bianco, ricevendo, quale corrispettivo delle prestazioni, oltre che la già cospicua parcella professionale pattuita, altre utilità di vario genere e partecipazioni societarie. "Un professionista dovrebbe prestate la propria deontologia e la propria competenza a supporto e in aiuto delle imprese e non in operazioni illecite come quella odierna; dovrebbe inoltre essere parte integrante del sistema di giustizia fiscale ma in questo caso non è stato così" ha osservato il Comandante provinciale Amedeo Gravina. Le Fiamme Gialle hanno inoltre riscontrato che il consulente aveva spesso anche il compito di effettuare transazioni finanziarie delle ditte di comodo, mediante l’esecuzione di ordinativi in remoto home banking, questo grazie all’utilizzo dei token dei quali aveva le credenziali d’accesso. In esito alle indagini svolte, il GIP presso il Tribunale di Macerata Claudio Bonifazi, ha disposto, su richiesta del Procuratore della Repubblica, il sequestro per equivalente di beni e disponibilità finanziarie fino a concorrenza delle imposte evase, nei confronti di sette degli indagati, tra cui il commercialista. Il provvedimento cautelare, in corso di esecuzione, ha già consentito di sottoporre a sequestro 4 immobili, di cui due villette, oltre mezzo milione di euro in depositi bancari, 6 autovetture e una moto di grossa cilindrata. LA PRECISAZIONE DELL'ORDINE DEI COMMERCIALISTI
Nove nuovi agenti per la questura di Macerata. Pignataro sulla cannabis light: "Andiamo avanti"
Cinque nuovi agenti di polizia a Macerata e quattro a Civitanova. Hanno preso servizio oggi e andranno a rinforzare il corpo della questura. “C’è una forte attenzione al dipartimento per quanto riguarda la nostra Provincia – ha spiegato il questore Antonio Pignataro -. Lavoriamo ogni giorno per combattere ogni forma di illegalità e in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti. Una provincia che può comunque ritenersi sicura grazie al compito che assolviamo, ogni giorno, con grande gioia insieme a tutte le forze di polizia, alla prefettura, al procuratore Giovanni Giorgio e ai suoi valorosi sostituti. Alla questura di Macerata hanno preso servizio Giuseppe Izzo, Francesco De Michele, Lucia Vitariello, Armando Passaro e Gianluca Biancofiore. A margine della conferenza stampa, il questore Pignataro ha commentato le assoluzioni, avvenute nella giornata di ieri presso il tribunale dorico, nei confronti di Lorenzo Castignani e Alfonso Nicosia, titolari dell’Indoornova Grow Shop che, nel giugno del 2018, aveva subito il sequestro di circa 13 chili di cannabis light tra piante e prodotti confezionati. “Per noi gli interventi operativi sulla cannabis light andranno avanti e chiunque la vende avrà un nostro pronto intervento volto a far rispettare una norma dello Stato nell’attesa che, la stessa, venga chiarita – ha spiegato Pignataro -. Noi non indietreggeremo ma continueremo a operare nel rispetto delle leggi al fine di salvaguardare qualche giovane vita e le tante famiglie che ogni giorno sopportano le sofferenze dei propri figli ormai votate all’autodistruzione con il consumo delle sostanze stupefacenti.”
Macerata, ubriaco a 14 anni fuori dalla scuola. Pignataro: "Non voltiamoci dall'altra parte"
Ubriaco a 14 anni fuori dalla scuola. Il minore è stato trovato dagli uomini della Polizia di Macerata, guidati dal questore Antonio Pignataro, fuori da uno degli istituti superiori del capoluogo, all’uscita delle lezioni (probabilmente il giovane aveva marinato la scuola). L’operazione delle forze dell’ordine, che rientra nell’ambito del progetto “Scuole sicure”, è stata eseguita ieri. “Ancora una volta voglio ricordare la lettera di una mamma (LEGGI QUI) che è stata inviata qualche giorno fa qui in questura – ha osservato Pignataro -. Una mamma che si fa portavoce del pensiero e della preoccupazione di tantissimi genitori.” Il 14enne, completamente ubriaco dato che aveva bevuto una intera bottiglia di grappa, è stato soccorso degli operatori di Polizia e trasportato poi al pronto soccorso di Macerata viste le sue condizioni. Ci sono indagini in corso per capire dove, il minore, abbia preso la bottiglia di superalcolico. Fuori dall’istituto, gli uomini in divisa, hanno anche individuato dei soggetti già noti che stavano spacciando: questi sono però riusciti a fuggire. “Noi continueremo a difendere in ogni modo le giovani generazioni – ha continuato il questore – e proprio in questo senso chiediamo la fattiva collaborazione degli istituti scolastici in modo da poter rinsaldare e incrementare i controlli ed eliminare qualsiasi elemento che possa danneggiare le nuove generazioni e in particolare gli studenti. Chiediamo poi l’intervento delle famiglie e, laddove non ci fossero, quello delle istituzioni che devono farsi carico di interventi di assistenza verso i ragazzi dando un appoggio maggiore rispetto a ciò che già è stato fatto: tutta la società, indistintamente, deve salvaguardare la sicurezza e la libertà dei giovani, principi che vanno di pari passo.” “Voglio ricordare le parole del Capo della Polizia Franco Gabrielli: ‘il male peggiore della nostra società è l’indifferenza’. Non dobbiamo voltare la faccia dall’altra parte perché è lo stesso senso civico che appartiene a ogni cittadino a richiederci di fare delle scelte di campo” ha concluso il questore.
Lettera di una mamma al questore Pignataro: "Grazie per aver diradato nebbie malefiche con il sole della legalità"
Una palla dell’albero di Natale raffigurante il questore Pignataro con sullo sfondo Macerata e la frase “Passano i tempi non i valori e gli uomini di valore” ha accompagnato la lettera di una mamma inviata al numero uno della Questura del capoluogo lo scorso quattro dicembre. “Auguri Dottor Pignataro! Auguri di cuore a Lei, nostro paladino di giustizia e della libertà che ne è figlia. Ogni epoca riluce di paladini luminosi, gemme preziose incastonate nella corona del tempo. I paladini combattono per gli altri, per tutti; battaglie eroiche a volte disperate e le loro gesta sono tramandate a esempio a monito per le generazioni future. Grande fortuna è aver incrociato il loro cammino. Per questo lasci che in questo giorno lieto io possa rinnovare la nostra stima e il nostro grazie. Grazie da cittadina, perché Lei ha ridato luce alla mia comunità sfigurata dall’orrore ripulendola dalle brutture annidate. Grazie da italiana, fiera di esserlo, perché se è pur vero come diceva qualcuno “Beato quel paese che non ha bisogno di eroi…” io sono comunque orgogliosa di essere figlia di una nazione che ha saputo e sa generarne di così GRANDI! Grazie da madre, umile e semplice, che ogni sera quando stanca appoggia il capo sul fardello delle preoccupazioni, si sente più sollevata e protetta sapendo che almeno Lei e i suoi collaboratori, con la vostra dedizione e il vostro rigore, vegliate su suoi cari e infine grazie, anzi, SOPRATTUTTO grazie a nome di tutte quelle “madri ferite” che vedono il loro tesoro più prezioso perdersi nelle nebbie impalpabili e dilaganti della droga, dell’alcool, dello sballo. Per queste madri addolorate, impotenti, spesso ai piedi delle croci costruite dai loro stessi figli, nell’indifferenza del mondo, per loro, per le loro lacrime silenziose, nascoste quasi vergognose di non aver saputo (potuto) salvare quei figli “sconosciuti” nei quali ancora rivedono i loro bimbi sorridenti, per loro, le dico GRAZIE! Lei, Dottor Pignataro, ha dimostrato, esponendosi come MAI NESSUNO PRIMA che si possono diradare quelle nebbie malefiche con il sole della legalità e la luce della giustizia […].” “Il mondo della droga purtroppo coinvolge tutte le mamme italiane che hanno paura che i propri figli possano cadere nel tunnel della droga” – ha commentato così il questore Pignataro la missiva a lui inviata in occasione anche del report odierno de “Il Messaggero” che evidenzia come, ogni mese, vengano denunciati, mediamente, dieci ragazzini per l’uso di sostanze stupefacenti. “Questa lettera è la dimostrazione della gratitudine alle forze di polizia che una mamma, preoccupata per ciò che vede in giro a causa degli effetti della cannabis light, vuole esprimere – ha proseguito il questore -. Le coscienze di tutti noi dovrebbero essere illuminate come quella di questa mamma in una società moderna che, giorno dopo giorno, sembra essere invece sempre più indifferente. Una società in cui c’è chi dà una visione falsata delle sostanze come la cannabis light facendo credere che il loro utilizzo sia normale; non dobbiamo fare scelte di campo e voltarci dall’altra parte perché altrimenti rischiamo che il genere umano venga sepolto sotto alla sabbia.” “È importante che ci siano una mobilitazione e delle reazioni al fenomeno dello sballo in una società che accetta invece passivamente la normalizzazione dell’uso delle sostanze creando smarrimento generale tra i giovani – ha continuato Pignataro -. Non esistono droghe leggere o meno, la droga è droga sempre e le famiglie devono reagire. A Macerata abbiamo dato prova, con tutte le forze di polizia, con la prefettura e con l’audacia del procuratore Giovanni Giorgio e dei suoi valorosi sostituti, di essere vicini a queste famiglie, diventando un modello per tutto il territorio nazionale con la chiusura dei negozi di cannabis light a tutela dei ragazzi.” “Il Consiglio Superiore di Sanità infatti, su richiesta del Ministero della Salute, in data 10 aprile 2018, ha manifestato parere contrario alla commercializzazione di tali sostanze ritenendo che la vendita dei prodotti contenenti o costituiti da infiorescenze di canapa, in cui viene indicata in etichetta la presenza di “cannabis” o “cannabis light”, qualunque ne sia il contenuto percentuale di Delta-9 THC, pone certamente motivo di preoccupazione e raccomanda misure atte a non consentire la libera vendita di questi prodotti – ha osservato il questore -. Non dobbiamo quindi permettere la propaganda in città e su internet di sostanze che avvelenano solo il futuro dei nostri ragazzi per vantaggi economici come quelli di società quotate in borsa e federazioni.” “Ugualmente sono da stigmatizzare i comportamenti di noti opinionisti che vanno in istituti scolastici superiori, luoghi per eccellenza deputati all'educazione, a sostenere che la cannabis light è commerciabile: questo è un comportamento disumano e non dimentichiamo che prima degli interessi delle società ci sono quelli delle persone – ha proseguito Pignataro -. Basta indifferenza e ignavia e non permettiamo più all’Italia, considerata culla del diritto, di tollerare una situazione del genere che calpesta completamente i nostri principi”. “È ormai evidente la stanchezza della comunità di Macerata davanti all’inerzia del legislatore in merito ai negozi di cannabis light – ha concluso il questore -. È necessario un intervento per tutelare la salute dei nostri giovani e il loro futuro, onde evitare una emergenza nazionale come avvenuto nei paesi che hanno liberalizzato queste sostanze facendo credere ai giovani che il loro uso sia normale. Borsellino diceva che ‘liberalizzare la droga per combattere il mercato clandestino è da dilettanti di criminologia’. Ebbene la sensibilità di una mamma, portabandiera di tutte le mamme d’Italia, ha evidenziato una preoccupazione per la quale non possiamo più mostrarci indifferenti ma dobbiamo, anzi, reagire.”
Lieto fine per il Verde Mare, tolti i sigilli: "Il fatto non sussiste"
"Alla fine “giustizia è fatta”. Dalla settimana prossima verranno tolti i sigilli al Verde Mare a seguito dell’odierna sentenza di assoluzione perché “il fatto non sussiste”." A darne notizia è Fulvio Riccio, presidente del Comitato Salviamo il Verde Mare (il camping di Marina Palmense nel territorio comunale di Fermo), che è sempre stato al fianco del titolare Felice Chiesa, difeso dai legali Francesco De Minicis e Savino Piattoni."Dall'estate prossima migliaia di turisti potranno tornare nel campeggio a ripopolare quelle spiagge rimaste tristemente deserte per molto… troppo tempo! - scrive Riccio sulla sua pagina Facebook -. Nell'affollatissima sala dove si è pronunciata oggi la sentenza e dopo 4 ore di interminabile attesa, le lacrime di dolore e di commozione hanno lasciato spazio ai sorrisi ed alle lacrime di gioia. Ci siamo tutti battuti in questi anni nella piena convinzione che non ci fosse nessun illecito addebitabile al Verde Mare e per arrivare a questo bellissimo giorno. Le amarezze e lo sconforto degli ultimi 3 anni rimangono e saranno indelebili, ma oggi è giusto guardare con gioia avanti e pensare che a giugno potremo di nuovo piantare i nostri ombrelloni nella riviera fermana ritrovando gli amici di sempre. Oggi il mio pensiero più sentito è rivolto verso una persona. Un signore di “appena” 90 anni (Chiesa, ndr.) che fino a qualche ora fa era definito da qualcuno “fabbricatore di abusi” e che ora può fieramente dire di essere quello che noi tutti abbiamo sempre saputo: pienamente innocente!" Il sequestro della nota struttura turistica fermana che registrava 180mila presenze nella stagione estiva, avvenuto nel febbraio del 2016, era stato notificato al titolare Chiesa dalla Guardia di Finanza. Il reato contestato era quello della lottizzazione abusiva. Chiesa era infatti oggetto di una inchiesta legata alla permanenza di 400 roulotte all'interno della struttura ricettiva: una edifcazione abusiva, secondo gli inquirenti, perseguibile penalmente. Il 13 marzo del 2017 era arrivata poi la decisione del Tribunale del Riesame sulla riapertura del Verde Mare per la stagione estiva, una decisione che aveva in parte accolto quanto richiesto: era infatti stata accettata la richiesta di amministrazione giudiziaria escludendo però l'ultilizzo delle roulotte dei campeggiatori. Ad aprile perà la proprietà del Verde Mare aveva deciso di non avvalersi della decisione del tribunale del Riesame in quanto, come aveva spiegato a suo tempo Riccio, la procura aveva inserito delle clausole per la verifica del sequestro che erano difficili e gravose da sostenere in termini economici (vigilanza armata h24 e sette giorni su sette e l'installazione di reti metalliche su tutte le roulotte). Oggi la decisione della magistratura che ha revocato il sequestro e assolto con formula piena il titolare del Verde Mare perché "il fatto non sussiste".
Merce contraffatta in vendita online: oscurati 98 siti web (VIDEO)
La Guardia di Finanza della Compagnia di Macerata, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, ha sequestrato e oscurato 98 siti web che commercializzavano online prodotti contraffatti di abbigliamento e accessori di noti marchi nazionali e internazionali. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del comandante provinciale della Guardia di Finanza Amedeo Gravina, del Procuratore Giovanni Giorgio, del perito Pietro Dal Ben e del comandante della Compagnia di Macerata Emilio Fuscellaro. Le indagini hanno accertato come i proprietari dei siti avessero appositamente collocato all'estero gli indirizzi IP dei propri portali con l'intento di rendere più difficoltoso l'operato della polizia giudiziaria. Nello specifico, i siti risultavano collocati in Germania, Francia, Danimarca, Stati Uniti, Panama, Cina e Gran Bretagna: negli stessi Paesi erano stati collocati anche i server che ospitavano le inserzioni di vendita dei prodotti. Enorme l'illecito giro d'affari stroncato, se si considera che in questi portali erano messi in vendita prodotti di ogni tipo, acquistabili per diverse taglie e quantità, sino ad un numero massimo di 99 pezzi per singolo articolo. Con fine di ingannare gli utenti, il dominio dei siti riportava al suo interno il nome del marchio di rinomate griffe come Golden Goose, Ston Island, Moncler, Pinko e altri ancora. Per verificare l'autenticità dei prodotti messi in vendita, le Fiamme Gialle maceratesi hanno interessato sia i titolari dei marchi licenziatari o delle società che ne tutelano il marchio sul territorio nazionale, sia i relativi consulenti, in possesso delle necessarie competenze tecniche, allo scopo di ottenere specifiche perizie in relazione ai prodotti individuati sui siti. Ogni prodotto acquistabile, presente sulle pagine web, è stato repertato e individuato quale prodotto contraffatto in relazione all’assenza di caratteristiche specifiche presenti nei capi originali. Le attività hanno consentito di accertare che gli articoli erano di qualità tale da trarre in inganno i potenziali acquirenti, anche perché messi in vendita a prezzi non eccessivamente inferiori rispetto a quelli ufficiali di mercato. Per poter bloccare i siti il procuratore della Repubblica e il sostituto Barbara Buccini hanno richiesto e ottenuto dal gip di Macerata Domenico Potetti un decreto di sequestro preventivo, che è stato notificato a oltre 60 Internet Service Providers. “Il fenomeno della contraffazione si contrasta ovviamente sul territorio ma, soprattutto negli ultimi tempi, la vendita si è spostata su web – ha osservato il colonnello Gravina -. In questi ultimi casi, la vendita è molto più capillare e insidiosa perché si parla di una vera e propria truffa”. ”Il fenomeno dell’e-commerce – ha aggiunto il procuratore Giorgio – nel 2016 valeva ben 16 miliardi di euro e i consumatori che acquistano online sono circa 16 milioni: parliamo di un giro d’affari smisurato soprattutto se consideriamo che la merce italiana, dopo quella americana, è quella più soggetta alla contraffazione. In questo senso dobbiamo ammettere la mancanza di una governance istituzionale a livello mondiale”. “Le indagini sono scattate dopo la denuncia di un cittadino italiano che aveva acquistato un giubbotto Moncler e un paio di scarpe Golden Goose sul web - ha spiegato il capitano Fuscellaro -. Le case madri hanno poi confermato che i siti non erano abilitati alla vendita e che i due prodotti erano contraffatti: i siti sono infatti risultati tutti fuori legge e non legittimati a vendere i prodotti delle aziende in questione. Addirittura era possibile acquistare anche mille prodotti in un singolo ordine: parliamo di un giro di affari di milioni di euro”. “Molti siti web oscurati avevano anche, nelle proprie home page, immagini prese direttamente dai siti originali delle aziende – ha aggiunto il consulente Dal Ben -. Uno dei campanelli di allarme in questi casi sta nella non autorizzazione del sito a effettuare pagamenti che, in caso di contestazione, non permettono di recuperare il denaro. Inoltre molte delle sostanze con cui erano prodotti gli articoli sono risultate cancerogene”.
Macerata, i Vigili del Fuoco celebrano Santa Barbara nel ricordo dei colleghi morti ad Alessandria (FOTO)
Le celebrazioni in occasione della ricorrenza di Santa Barbara a Macerata, come in tutta Italia, sono state dedicate quest’anno ai tre vigili del fuoco che hanno perso la vita in provincia di Alessandria lo scorso 5 novembre, Antonio Marco e Matteo, nell’esplosione di una cascina a Quargnento. A Macerata, dopo la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Santa Croce, officiata da Sua Eccellenza Monsignor Nazzareno Marconi, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, il Comandante Provinciale del Corpo Antonio Giangiobbe, ha snocciolato i numeri dell’attività svolta nel 2019 e ha consegnato alcune benemerenze di anzianità di servizio e lodevole servizio ai vigili del fuoco del Comando. Al termine della cerimonia, in piazza Indipendenza, i vigili del fuoco, con l’ausilio dell’autoscala e con l’accompagnamento dell’Inno d’Italia hanno eseguito il dispiegamento del tricolore. Analoghe manifestazioni si sono svolte anche nelle sedi distaccate di Camerino, Civitanova e Tolentino. “Un ringraziamento a tutto il personale del Comando: a loro va la mia personale gratitudine per il generoso impegno e la dedizione che mettono a servizio della comunità sottolineando sempre lo spirito di altruismo nella loro attività di soccorso urgente – ha esordito il Comandante Giangiobbe -. Un grazie anche alle organizzazioni sindacali e a tutte le persone che si sono adoperate in un territorio, come quello maceratese, gravemente danneggiato dagli eventi sismici del 2016 mostrando vicinanza alle quattro regioni colpite e alle loro popolazioni.” "Nel 2019, sono stati 1751 gli interventi relativi al sisma mentre 5374 quelli in merito al soccorso - ha continuato Giangiobbe -. 202 gli interventi svolti tra luglio e agosto in merito allo spegnimenti di incendi per un totale di 90 ettare di bosco, 14 di campi coltivati e 42 di sterpaglie andati a fuoco. Non solo emergenza ma anche prevenzione; è infatti attivo, insieme ai colleghi di Civitanova Marche, il presidio in mare per i soccorritori acquatici e ugualmente quello di prevenzione incendi. In questo quadro si aggiunge poi l'attività di formazione di addestramento: sono 12 i corsi di formazione messi in campo dal Comando per un totale di 510 unità analizzate. È stato inoltre istitutito l'ufficio di polizia giudiziaria che ha seguito già 12 procedimenti in seguito, principalmente, a incendi." Il prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha poi consegnato le croci di lodevole servizio a Tarcisio Fermanelli, Roberto Schiavoni, Domenico Pazzelli e Laura Rogani. Croci di anzianità per Riccardo Castellani, Roberto Pietrella, Giuseppe Zitti e Frabrizio Bartolacci. Note di compiacimento a Delio Berrè, Roberto Battellini e Umberto Ionni.
Francesco Luciani entra in Lega, Arrigoni: "Macerata si avvia alla conclusione di questi disastrosi anni guidati dalla Giunta Carancini" (FOTO)
Francesco Luciani entra in Lega. Questo pomeriggio, in tanti si aspettavano l’annuncio del candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni comunali ma così non è stato. Nella sede del Carroccio di via Roma a Macerata, i massimi esponenti del partito guidato da Matteo Salvini, alla presenza del Senatore Paolo Arrigoni, hanno annunciato l’entrata del vice presidente del Consiglio comunale del comune capoluogo nella Lega. Una “giornata maceratese” quella di oggi per il Sentore Arrigoni che in mattinata era a Sarnano all’evento organizzato da Ecopneus (LEGGI QUI), e che in serata è atteso a Tolentino per l’assemblea provinciale del partito. “Nessuna fuga in avanti rispetto alle elezioni; la promessa fatta agli alleati sullo stabilire insieme tutti i passi sarà mantenuta – ha esordito Arrigoni -. Siamo qui oggi però per testimoniare come la Lega sta crescendo in città in termini di consensi: Francesco Luciani entra infatti nel partito. Una notizia importante per noi ma per tutta la città che si avvia alla conclusioni di questi disastrosi anni guidati dalla Giunta Carancini.” Una Lega “in salute” l’ha definita lo stesso Arrigoni che “si prepara, insieme al centrodestra a una proposta di governo credibile e molto attesa dai cittadini di Macerata.” Il neoleghista Luciani (ex Idea Macerata) ha ringraziato i tanti "consiglieri comunali che hanno portato proposte per il cambiamento della città" e si è poi focalizzato sul tema della sicurezza. "Darò ciò che posso alla squadra e alla coalizione di centrodestra" ha concluso Luciani. "Sono felice dell'ingresso di Francesco nel partito perché si è sempre dimostrato una persona con qualità morali e personali importanti - ha commentato un visibilmente emozionato Andrea Marchiori -. Quello di oggi è il tassello di una squadra che sta crescendo giorno per giorno in sintonia con gli alleati. Tutti abbiamo degli intenti e degli obiettivi uniti e in questi ultimi cinque mesi continueremo a fare opposizione e poi passeremo ai fatti per il resto della vita. Prima delle fughe in avanti ci sono la città e il programma e questo è ciò che faremo". "Ci stiamo preparando al 'doppio ribaltone' di maggio: uno in comune e l'altro in Regione - ha aggiunto Andrea Maria Antonini, segretario provinciale della Lega ad Ascoli Piceno -. Se riusciamo a liberarci dal PD sarà una soddisfazione per tutti quanti noi e voglio ringraziare il Senatore Arrigoni che con impegno e dedizione sta dando le linee guida fondamentali per far crescere il partito mettendo in rete tante buone pratiche amministrative per governare bene i nostri comuni e la nostra Regione." Una Regione che, a partire da sabato, potrà "contare sul supporto di gruppi di lavoro formati da persone competenti che stanno mettendo in campo le loro idee nei vari aspetti fondamentali della società come infrastrutture, trasporti, sanità, ricostruzione. L'idea è quella di una Regione Marche in movimento e in crescita dal punto di vista economico e demografico" - ha chiosato Arrigoni dimostrando la volontà di protagonismo da parte della Lega anche a livello regionale. Presenti alla conferenza stampa Simone Merlini, Tullio Patassini e Sandra Vecchioni.
"Importanti novità per Macerata", Giulianelli: "Contento se le mie parole hanno svegliato il centrodestra"
“Se le mie dichiarazioni hanno spinto il centrodestra a muoversi riguardo alla candidatura a sindaco di Macerata non posso che esserne contento. I botta e risposta che ci sono stati sono ridicoli e lasciano il tempo che trovano”. L’avvocato Giancarlo Giulianelli commenta così l’indizione di una conferenza stampa, prevista per domani pomeriggio, da parte della Lega e presenziata dal senatore Paolo Arrigoni e il battibecco avuto con il consigliere di minoranza del capoluogo Maurizio Mosca sui social. Verranno comunicate "importanti novità per Macerata”: questo recita l’invito stampa dei rappresentanti del Carroccio che sembrano aver scelto lunedì 2 dicembre per annunciare (forse) il nome del candidato sindaco delle prossime elezioni comunali a Macerata. “Dopo il mio intervento (sulla stampa locale, ndr.) prendo atto che nel centrodestra c’è stata una accelerata e se le mie parole sono servite a dar loro una ‘svegliata’, dato che stavano dormendo, sono molto contento – rincara Giulianelli -. Avranno sicuramente lavorato in questi mesi per il programma e per trovare la quadra sulla figura del candidato sindaco ma la mia volontà era quella di non perdere del tempo invano.” (A sinistra il senatore Paolo Arrigoni e a destra il consigliere comunale Andrea Marchiori) “Non ci sono le condizioni e sembra che non interessi più di tanto la mia candidatura invece: come ho fatto un passo avanti, credendo di poter dare un valore aggiunto, ne farò anche un altro indietro e continuerò a fare l’avvocato – commenta Giulianelli dopo l’annuncio della conferenza stampa di domani -. Non so nulla dei contenuti di questo incontro con la Lega ma personalmente non mi dispiacerebbe sapere che il nome del candidato sindaco di Macerata del centrodestra è quello di Andrea Marchiori; lo ritengo una persona moderata e credo che possa concorrere, con una dovuta preparazione, alla carica di primo cittadino. L’esempio degli anni passati, mi riferisco alla divisione perenne dei partiti del centrodestra, mi sembra evidente che non ha unito poi i cittadini; quest’anno le cose sembrano cambiate e mi auguro che così rimanga – sottolinea l’avvocato -. Ricordiamo infatti che la Lega ha una sua forza a livello nazionale ma a livello locale non ha vinto da nessuna parte.” (A sinistra l'assessore Narciso Ricotta e a destra il sindaco Roma Carancini) Un centrodestra che lo stesso Giulianelli si augura di vedere quindi “unito e compatto alle elezioni dato che dall’altra parte abbiamo un 'papabile' Narciso Ricotta che sta asfaltando il suo. Anzi in realtà non ha asfaltato molte delle vie che aveva promesso dieci anni fa: prima tra tutti, dato che io lì ci vivo, via dei Velini – osserva Giulianelli -. Un'arteria sprovvista anche, nell’ultima parte, dei marciapiedi: una richiesta fatta ormai da diversi anni ma che non ha mai avuto riscontro. Senza parlare poi della realizzazione del PUMS che porterà un afflusso di traffico ulteriore in una delle arterie principali della città." Tante le promesse non mantenute, secondo Giulianelli, dal centrosinistra che ora “sta invece portando avanti, a fine legislatura, una speculazione propagandistica a fini elettorali con interventi come quello di viale Martiri della Libertà." “Macerata è una città di servizi; non possiamo addormentarci sugli allori della cultura e dello Sferisterio perché la città non è solo questo e deve tornare a rivendicare la vocazione di capoluogo che ha: mi auguro che il centrodestra farà questo, con una visione diversa rispetto a quella dei 25 anni di governo di centrosinistra" conclude Giulianelli.
Corridonia, furto alla pelletteria Minnozzi. La titolare: "Prima o poi bisognerà arrendersi" (FOTO)
Furto nella notte alla Pelletteria Minnozzi di Corridonia, lungo viale dell'Industria. Bottino di circa 30mila euro. "A fare la tragica scoperta, questa mattina, una volta arrivato in negozio, è stato mio marito - racconta la titolare Anna Minnozzi -. Borse a terra, scatole aperte, ritagli di pellame pregiato: una vera e propria razzia. I ladri, ancora non sappiamo quanti fossero, hanno agito nella notte; hanno divelto una sbarra che protegge la finestra, rotto il vetro e sono riusciti quindi a introdursi nei locali." "Hanno portato via borse firmate, che hanno tolto appunto dalle scatole, e del pellame pregiato, appositamente selezionato - spiega la signora Minnozzi -. Ancora non siamo riusciti a quantificare bene il bottino ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 30mila euro." A entrare in azione sembrerebbe essere stata una banda di professionisti che potrebbe aver agito su commissione. "È la prima volta che siamo vittime di un furto e sono davvero sconvolta perché avendo il negozio in un punto molto trafficato di Corridonia non avremmo mai pensato che potesse accadere. Ora dovremmo ricominciare a lavorare da capo per consegnare ai clienti tutti i prodotti in tempo; già eravamo in ritardo con le consegne e confidiamo nella magnanimità dei nostri clienti che già ci hanno espresso la loro solidarietà" racconta la titolare. "Da una parte lo Stato con la pressione fiscale e dall'altra i ladri che rubano tutto: prima o poi bisognerà arrendersi" conclude la signora Anna. Su quanto accaduto indagano i carabinieri.
Macerata, "Ho agito per disperazione": due anni per l'aggressore del direttore Giuli
Ha patteggiato due anni e starà agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. È la misura cautelare stabilita dal giudice Barbara Cortigiano che ha ascoltato questa mattina, presso il tribunale di Macerata, il 36enne che ha aggredito ieri il direttore del Sert Gianni Giuli (LEGGI QUI). “Il mio assistito si è detto esasperato per la situazione che stava vivendo” – ha spiegato l’avvocato Barbara Recanati, legale dell’utente del Sert -. Il 36enne ha riferito al giudice, durante l’udienza di convalida, di “aver trovato, più volte, le porte chiuse presso il centro di Dipendenze dell’Area Vasta 3 e quindi ieri, dopo l’ennesimo telefono chiuso in faccia, ha deciso di compiere l’estremo gesto per disperazione.” Il 36enne, che vive da solo perché ha perso entrambe i genitori ed è senza lavoro, si è mostrato “pentito di quanto accaduto”, riferisce il legale Recanati. L'uomo, durante l'udienza di convalida, ha spiegato di aver commesso il gesto “nel disperato tentativo di un aiuto e per poter cercare di ottenere un collocamento nella società.” Il giovane di San Severino ha anche spiegato di aver portato con sé il martello ma di non averlo utilizzato; avrebbe colpito invece il direttore del Sert con dei pugni in testa. (In foto l'avvocato Barbara Recanati)