Al termine di un lungo summit alla presenza di rappresentanti della Regione, i legali della nuova proprietà, i legali dei fratelli Mari, il sindaco Pezzanesi, il vice sindaco Luconi e l'assessore ai servizi sociali Colosi all'interno dell'hotel 77 si è addivenuti ad una proroga fino all'8 gennaio per l'alloggio dei terremotati nella struttura.
Fondamentale l'intervento della Regione che ha chiesto esplicitamente e ripetutamente la proroga che permetterebbe alle persone rimaste all'interno della struttura di potersi sistemare.
Per il momento dei 48 che erano rimasti solo una o due persone hanno lasciato l'hotel. La comunicazione da parte di Mari è stata accolta da lacrime e applausi.
"Il comitato 30 Ottobre fin dalle prime ore della mattinata era presenter all'hotel 77 per portare supporto materiale e psicologico ai residenti, ospiti della struttura, e contemporaneamente ci siamo resi disponibili ad un confronto con l'amministrazione comunale per idee o supporto materiale". Così questa mattina i rappresentati del Comitato 30 Ottobre".
"Innanzitutto ci tengo a precisare - il commento del sindaco Pezzanesi - che all'interno della struttura non vi erano solo ospiti di Tolentino e che per quanto riguarda il nostro comune, gli ospiti erano già sistemati Abbiamo comunque auspicato che ci fosse un altro periodo di proroga per consentire anche a quei comuni che non avessero già provveduto di provvedere alle sistemazioni. Quindi sostanzialmente questa proroga è una proroga che non consente più ulteriore tempo di dilazione e quindi va bene agli ex proprietari, ma non credo che vada bene al proprietario subentrante. Noi come comune di Tolentino abbiamo auspicato che ci fosse questa proroga per chi ancora non ce l'avesse fatta a predisporre un'alternativa ai terremotati. Per quanta riguarda la situazione dei nostri 60, 11 andranno nei conteiner mentre gli altri 49 andranno in altre strutture qualitative che abbiamo predisposto".
La Regione si ascrive il merito dell'esito della trattativa e l'avvocato Vito Iorio ha specificato che si è venuti a conoscenza di questa vicenda grazie alla stampa che ha ringraziato pubblicamente per il lavoro svolto. "Il presidente Ceriscioli - continua l'avvocato -si è interessato personalmente di questa vicenda fino ad arrivare ad una soluzione positiva per gli sfollati. La situazione verrà comunque ancora monitorata per garantire anche la una qualità della vita a coloro che dovrebbero venire spostati dal 77"
I legali della nuova proprietà hanno invece espresso contrarietà per la proroga e faranno ricorso: a questo punto sarà l'ufficiale giudiziario a decidere.
Lunedì 27 novembre l’Auditorium Santo Spirito di Cingoli è stato lo scenario per le celebrazioni del centenario della Grande guerra. La conferenza a carattere storico-culturale organizzata dall’istituto alberghiero “G. Varnelli” in collaborazione con il Comando Militare Esercito “Marche”, rientra nelle commemorazioni previste per il centenario della Prima Guerra Mondiale.
Dopo il saluto del Sindaco dott. Filippo Saltamartini e della Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Rosella Bitti, la platea degli studenti delle classi quinte e dei professori presenti ha assistito con interesse all’intervento appassionato del Generale del Corpo d’Armata Luigi Chiavarelli, il quale con un’eccellente capacità oratoria ha ripercorso gli eventi fondamentali della Prima Guerra mondiale, mettendo in evidenza l’importante ruolo militare e strategico che l’Italia ha avuto nel conflitto.
Un’occasione per tenere viva la memoria storica del nostro Paese e per comprendere a pieno l’assetto politico, economico e sociale dell’attuale Europa. La mattinata si è conclusa con un lunch offerto dalla scuola ispirato al tricolore italiano, un ideale patriottico e nazionalista perseguito anche nella scelta del menu.
E' l'ultima notte per i quarantotto "irriducibili" dell'Hotel 77. Poco più della metà del gruppo che fino a mercoledì scorso faceva parte della popolazione degli sfollati che avevano trovato alloggio nella struttura alberghiera di Tolentino si apprestano a trascorrere molto probabilmente le ultime ore in quella che dopo il terremoto dell'anno scorso era diventata la loro nuova casa.
Mercoledì 29 novembre sarà trascorsa esattamente una settimana da quando, nel corso di una assemblea con gli sfollati, l'amministrazione comunale di Tolentino comunicava loro che avevano tempo una settimana per trovarsi una nuova sistemazione (qui). "Una questione fra privati, non si può fare niente": poche e chiare parole per spiegare che la situazione non aveva via d'uscita.
Malgrado questo, 48 di loro non ne volevano sapere di spostarsi, di allontanarsi da Tolentino o di andare a vivere in un container. Gli altri, volenti o nolenti, se ne sono andati.
Penso alla nonnina di 91 anni che da qualche giorno vive in un container, nell'Area 3 con la speranza di essere spostata nell'Area 2 "dove almeno c'è più vita". Area 2... Area 3... definizioni che portano alla mente lugubri immagini del passato.
Penso alla nonnina di 92 anni di Caldarola, spostata chissà dove.
Penso ai ragazzini che fino a ieri andavano a scuola a piedi e oggi vedranno nuovamente stravolte le loro abitudini.
E penso anche a chi aveva chiesto solo e semplicemente di poter restare a Tolentino ancora qualche giorno, magari per avere la possibilità di poter trascorrere le feste natalizie insieme ai parenti o agli amici. Gli è stato negato anche questo.
Non vogliamo e non ci interessa sapere francamente cosa sia successo fra privati e cosa abbia portato a una accelerazione tanto improvvisa dei tempi di consegna della struttura alla nuova proprietà. Ma siamo quasi certi che pochi giorni in più non avrebbero cambiato nulla a nessuno, se non a chi avrebbe avuto la possibilità di organizzare un nuovo trasloco (in una settimana trovare casa di questi tempi è impresa assolutamente impossibile) o avrebbe voluto respirare l'aria di casa a Natale.
Di certo, la attuale gestione (perchè attuale fino a prova contraria rimane) di Renato e Daniele Mari ha sempre offerto la propria disponibilità a continuare ad ospitare gli sfollati fin quando ce ne fosse stato bisogno. E questa è gente che anche e soprattutto durante la primissima emergenza ha sempre aperto le porte e offerto un pasto caldo a chiunque ne avesse bisogno. Gliene va dato atto e vanno ringraziati per tutto quello che hanno fatto.
La domanda che ci si pone è: siamo certi che nessuno potesse fare nulla per ottenere quantomeno una proroga, vista anche la fase di emergenza e la difficoltà nel ricollocare gli sfollati dell'Hotel 77? E l'altra domanda che ci poniamo è: domattina se i 48 irriducibili decidessero di non muoversi, saranno sgomberati con la forza? Dovranno sopportare anche questa umiliazione? E se gli sfollati domattina non fossero presenti in albergo perchè al lavoro o a scuola, troveranno le loro cose fuori dall'albergo al loro ritorno?
Il buon senso pare che stavolta sia stato sepolto sotto tre metri di terra e si stia per scrivere una pagina indecorosa della già triste storia del post sisma. Una pagina che resterà indelebile.
Il Rotary di Tolentino, presieduto da Stefano Gobbi, ha sostenuto il costo del corso per pizzaioli a tre tolentinati.
L’altra sera alla pizzeria “Incontri di gusto” di Tolentino si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati ai tre partecipanti: Michele Vitali, Domenico Natiello e Luca Piccinini. E tutti e tre prima di ricevere l’attestato si sono esibiti in cucina preparando delle deliziose pizze che sono state assaggiate e gustate dai soci rotariani presenti all’evento “Pizza per tutti”.
E sono stati bravissimi i tre aspiranti pizzaioli. I corsi sono stati tenuti da “Pizzaelite” con maestro Roberto Cartuccia, Ledy Silva e Lorella Renzoni.
"Ringrazio il Rotary di Tolentino – ha detto Roberto Cartuccia – per quanto ha fatto e tengo a sottolineare che tra l’altro non è la prima volta che il sodalizio tolentinate contribuisce all’iniziativa".
Giulia Gamberini (Direttrice del Centro Commerciale Il Cuore Adriatico) e Silvia Seccia (Direttrice dell’ipermercato Iper facente capo al Gruppo Finiper) partiranno venerdì 1 Dicembre alla volta di Arquata del Tronto, per portare uno speciale “augurio di Natale” alla scuola e alla comunità.
Verrà consegnato alla scuola un grande albero di Natale con relative decorazioni per allestire insieme – durante la mattina – l’addobbo natalizio della Scuola. Presenti all’incontro anche le istituzioni del Comune di Arquata del Tronto, nelle persone dell’Assessore Sandro Onesi, del Vicesindaco Michele Franchi e del Sindaco Aleandro Petrucci, oltre ad un rappresentante della comunità Instagramers Picena, particolarmente attenta ai temi della solidarietà ai territori terremotati e alla ricostruzione.
L’iniziativa #UnCuoreDiLibri, realizzata tra il mese di Agosto e Settembre e voluta dal Centro Commerciale Il Cuore Adriatico, ha raccolto più di 1000 libri grazie un’area allestita nella galleria e ad una serie di eventi volti a sensibilizzare l’utenza del Centro Commerciale e delle zone limitrofe.
Tale progetto, che ha coinvolto i bambini del territorio spingendoli a compiere un atto solidale nei confronti dei coetanei delle zone colpite dal sisma, ha ottenuto ottimi risultati e ha contribuito a ricostruire la biblioteca scolastica della nuova struttura di Arquata del Tronto. Tutti i libri raccolti sono andati ad implementare il fondo che la Direzione del Centro Commerciale Il Cuore Adriatico ha donato alla scuola con una consegna ufficiale nella mattinata del 16 Settembre.
Dal giorno della consegna si è creato un legame che non accenna ad esaurirsi; nonostante la raccolta dei volumi sia terminata a Settembre, altri libri sono pervenuti al Centro Commerciale con la richiesta di farli recapitare ai bambini di Arquata. Altri progetti, ad oggi work in progress, puntano ad una collaborazione con le aziende del territorio ascolano colpito dal sisma, e vogliono dare risalto ai prodotti gastronomici tipici di tale area, aprendo nuovi mercati e possibilità.
Con circa 70 associazioni e gruppi di volontariato, Montecassiano è il Paese delle Associazioni.
Lo ha deliberato il consiglio comunale su proposta dell’amministrazione, istituendo formalmente una Consulta dell’associazionismo e del volontariato e un apposito albo.
L’esigenza di valorizzare le associazioni e rafforzare la loro funzione sociale come espressione di partecipazione e solidarietà era emersa già da tempo, proprio per la peculiarità del territorio montecassianese.
Con circa 70 tra associazioni e gruppi di volontariato che da molti anni offrono ai cittadini sia in forma autonoma che in collaborazione con l’amministrazione comunale, la loro attività, si conta che a Montecassiano c’è un’associazione ogni 102 abitanti (su una popolazione di 7.116 residenti al 31.12.2016). Un indice significativo soprattutto se confrontato con la realtà nazionale in cui la media di organizzazioni di cittadinanza attiva è di uno ogni 578 abitanti circa (dati censimento Istat 2011).
Il comune vanta una vivace realtà associativa con attività rivolte all’intera collettività in molteplici ambiti della vita sociale (cultura, volontariato, teatro, sport, modellismo, d’arma e altro). L’identificazione come “Montecassiano – Paese delle Associazioni” e l’istituzione della Consulta e di un albo delle associazioni ha l’obiettivo di valorizzare proprio questa realtà. In questo modo i rappresentati delle settanta associazioni potranno riunirsi almeno una volta all’anno per confrontarsi e condividere proposte e definire il calendario delle iniziative.
“Con questo atto – ha spiegato il sindaco Leonardo Catena - abbiamo voluto riconoscere e dare valore ad una peculiarità del nostro comune, ossia la presenza di tante realtà associative che operano in vari settori, dal sociale allo sport, dal divertimento alla cultura, e abbracciano diverse generazioni. La loro attività, che sosteniamo logisticamente (con sedi e supporto operativo) ed economicamente, contribuisce a migliorare la qualità di vita nel territorio e ad avvicinare i cittadini alla partecipazione attiva e alle istituzioni. Aver introdotto la Consulta e l’albo ci dà modo di monitorare le attività svolte, la democraticità interna e di favorire la collaborazione e il coordinamento fra i vari soggetti”.
Monitorare in maniera incisiva l'attività di ricostruzione post-terremoto e avere informazioni dettagliate sui cantieri, sulle ditte e le persone presenti, per evitare che negli appalti si infiltrino associazioni criminali. C'è lo scambio di informazioni, con cartelle condivise tra Procure del 'cratere' (Macerata, Fermo e Ascoli Piceno), Direzione distrettuale antimafia di Ancona, coordinate dalla Procura generale, e l'Anac guidata da Raffaele Cantone, alla base del Protocollo che verrà siglato domani a Roma dai vertici degli uffici giudiziari marchigiani.
Tutto ciò avverrà attraverso la condivisione di cartelle con informazioni, raccolte dalle istituzioni interessate, tramite il sistema Sidda-Sidna, banche dati presso la Direzione nazionale e distrettuale antimafia. "Molte volte - ha osservato il pg Sergio Sottani - i reati si scoprono quando i buoi sono scappati dalla stalla...noi vogliamo invece sapere quali sono i buoi nella stalla". (Ansa)
Nel 2012 era stato uno dei Comuni dell’Emilia maggiormente colpiti dal sisma. A distanza di cinque anni la cittadina di San Prospero, realtà di poco meno di 6mila abitanti in passato sotto il controllo della curia di Reggio Emilia, città da cui ha preso il nome del santo Patrono, ha deciso di restituire aiuti e solidarietà ricevuti donando un assegno in denaro al sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
La somma raccolta, ben 16.500 euro, è stata messa insieme grazie alla collaborazione di tutte le associazioni di volontariato del territorio e alle donazioni di privati cittadini che avevano subito danni durante il sisma e ora servirà per la ricostruzione.
La cerimonia di consegna dell’aiuto è stata ospitata nel Municipio di San Prospero alla presenza del sindaco, Sauro Borghi, e del vice sindaco e assessore ai Servizi Sociali, Debora Calzolari. A rappresentare l’Amministrazione settempedana oltre al primo cittadino è intervenuto anche l’assessore al Bilancio, Tarcisio Antognozzi.
In mattinata gli amministratori hanno partecipato alla festa del Patrono della cittadina emiliana, visitando la fiera e l’esposizione di prodotti tipici del territorio, poi a un convegno dedicato ai cambiamenti climatici dal titolo: “Quale futuro per la sicurezza del territorio” al quale erano presenti anche Rita Nicolini, funzionario della Protezione Civile della Regione Emilia Romagna che ha coordinato le squadre dei volontari e dei funzionari emiliani intervenuti nella prima fase dell’emergenza a San Severino Marche, Eugenia Bergamaschi, presidente della Confagricoltura di Modena, Francesco Vincenzi, presidente della Coldiretti di Modena e Cristiano Fini, presidente della Confederazione Italiana degli Agricoltori.
Alla fine, dopo settimane, mesi di polemiche anche durissime, questo pomeriggio il commissario straordinario per il terremoto Paola De Micheli ha ufficializzato l'assegnazione dei soldi degli sms solidali.
"Le #donazioni degli italiani per il #sisma2016 sono state tutte assegnate a progetti concreti, ecco per fare cosa", scrive sul suo Facebook il commissario. E allora andiamo a vedere a chi sono stati assegnati i soldi. La prima cosa che salta all'occhio è che una delle cifre più alte per singola opera riguarda i tre milioni destinati alla grotta sudatoria di Acquasanta Terme. Su questo argomento si erano scatenate forti polemiche e il pronunciamento della Corte dei Conti dello scorso ottobre.
Al vaglio della Corte, infatti, era finita anche l'assegnazione dei fondi raccolti dalle donazioni solidali che, secondo quanto attestato dalla Protezione civile, ammontano a 33.671.217. Alla loro "distribuzione la Regione ha concorso nella misura del 62%", da cui l'assegnazione di fondi per donazioni solidali per 17.360.00 euro".
Chiarimenti i giudici li hanno sollecitati sulla "finalizzazione delle risorse", esprimendo perplessità sull'inclusione tra queste di un intervento volto al "recupero della Grotta sudatoria" di Acquasanta Terme, "anche in considerazione della necessità di ulteriori risorse per il finanziamento dell'opera". Insomma, tre milioni per questa "sauna naturale" che non saranno neanche sufficienti al recupero definitivo dell'opera. Niente male. Ah, le case possono attendere. Certo, gli sms non erano destinati alla ricostruzione, bla bla bla, ecc ecc ecc. Ma francamente, con tre milioni qualche casetta invece della sauna di Acquasanta ci si poteva anche tirare su. Invece le case, pare, possono attendere.
Le altre risorse sono state così distribuite nelle Marche: 2,4 milioni per la Scuola di sant'Angelo in Pontano; 250mila euro per la scuola di Pieve Torina; 250mila euro per la scuola di Montegallo: 750mila euro per la scuola di Montalto Marche; 2 milioni per la realizzazione dell'area attività produttive a Visso; 5 milioni per la strada statale ex 238; 1 milione e 710mila euro per la realizzazione di sette elisuperfici.
Sms solidali, ecco dove sono finiti i soldi: l'elenco dei progetti approvati„In Abruzzo i progetti presentati ed approvati sono due e riguardano un edificio scolastico storico a Corropoli, (2 milioni e 850mila euro) e la realizzazione di un Centro di Comunità a Capitignano (150mila euro).
Sms solidali, ecco dove sono finiti i soldi: l'elenco dei progetti approvati„
Per l'Umbria i progetti finanziati sono sostanzialmente tre e interessano diversi Comuni. Il primo riguarda la realizzazione di una rete di scuole 3.0 nei territori della Valnerina(1 milione di euro). La seconda proposta riguarda la realizzazione di Centri di Comunità in diversi Comuni umbri (3,1 milioni di euro). La terza iniziativa sul territorio regionale riguarda il recupero e il restauro di beni culturali mobili (520mila euro).
Nel Lazio sono tre le scuole che potranno essere ricostruite grazie al contributo degli italiani: Poggio Bustone (2,7 milioni di euro), di Collevecchio (1,050 milioni di euro) e di Rivodutri (192mila euro).
Chiosa finale. Ricordate che fu il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ad aprire la polemica sugli sms solidali, vero? Beh, a seguito di quella polemica (poi rivelatasi infondata), Amatrice ha ricevuto una donazione di 430mila euro dal Gruppo Ferretti, proprio perchè Amatrice era rimasta "esclusa dai fondi degli sms solidali".
Dal dottor Alessandro Maccioni, presidente dell'Area Vasta 3, riceviamo e pubblichiamo una nota in risposta alla protesta della dottoressa Marcucci, presidente dell'associazione Help Sos, sulle lunghe attese di bambini malati al Pronto Soccorso (leggi).
"Il Direttore Maccioni, dopo aver fatto il punto con il Direttore Medico di Presidio, il Direttore del Pronto Soccorso, il Direttore della Pediatria e la Dirigente del Servizio Professioni Sanitarie precisa quanto segue.
1. Ancora oggi all’Ospedale di Macerata i bambini fino a 18 mesi hanno un percorso ultraveloce per gli accessi in Pediatria dal pronto Soccorso (codice lattanti). Se l’episodio si riferisce, come pare, ad un neonato quello che afferma Marcucci non risponde pertanto al vero.
2. Le procedure che si stanno attuando sono previste da una norma nazionale del 1992 ripresa dalla Determina ASUR n. 357 del 20/06/2017. Tali procedure di Triage si applicano in tutti i Pronto Soccorso d’Italia.
3. Obiettivi del percorso, di cui alla determina 327/ASUR sono quelli di tutelare la salute e la sicurezza del bambino e di dare indicazioni per una presa in carico con la massima velocità possibile da parte del Pronto Soccorso o del reparto di Pediatria con il coinvolgimento dei Pediatri. Qualora il Pediatra fosse impegnato il bambino verrà temporaneamente trattato da un medico del Pronto Soccorso esperto in emergenza.
4. In questi giorni si sta mettendo a punto anche l’accesso in Pediatria dal Triage di Pronto Soccorso per i codici bianchi e verdi (minore gravità) con un percorso comunque veloce denominato “Fast track”. Nell’articolo la Marcucci continua con l’attuare una campagna informativa improntata a facili allarmismi, riferendo fatti non sostenuti da elementi oggettivi. Riferendo di abbandoni da parte della mamma senza l’effettuazione di alcuna visita medica si induce, magari senza volerlo, a praticare errati percorsi clinici potenzialmente pericolosi.
Si ribadisce che un bambino con sintomi ritenuti gravi andrebbe portato al Pronto Soccorso con utilizzo del 118 e non con mezzi propri; comunque una volta all’interno del Pronto Soccorso lo stesso non andrebbe abbandonato senza un’attenta valutazione clinica.
Comunque se al Pronto Soccorso effettivamente la temperatura del bimbo fosse stata quella riferita dalla Marcucci la risposta dei sanitari doveva essere immediata. Caso contrario invito la mamma a segnalare a questa Direzione tutti gli elementi tali da consentire alla stessa una decisa azione correttiva nei confronti di chi non si è attenuto a precisi percorsi clinici. Certamente la mamma non avrebbe dovuto lasciare la struttura sanitaria senza valutazione clinica.
Con riferimento agli interessanti suggerimenti che la Presidente di Help dispensa alla fine del suo intervento, gli stessi vanno purtroppo respinti in quanto l’Azienda deve applicare normative, leggi, regolamenti emanati da parte dello Stato, della Regione e dalle Società Scientifiche. Tutto ciò premesso la Direzione è disponibile sin da subito a ricevere segnalazioni circostanziate da parte degli utenti coinvolti onde evitare che l’interposizione di soggetti terzi provochi la non oggettività nella descrizione dei fatti accaduti generando un ingiustificato allarmismo nella popolazione come accaduto nel caso del Medico di Medicina Generale, dottor Scalini, anch’esso di San Severino Marche".
Una conferenza stampa quella di questa mattina tenutasi nella sede della Provincia di Macerata di introduzione e presentazione all'incontro che si terrà sabato 2 dicembre presso "Domus San Giuliano" per discutere sulla questione vaccini.
E' intervenuta la Presidente dell'A.N.M.I.C. (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) Anna Menghi e due genitori in rappresentanza dell'associazione "Genitori per la vita" che hanno portato le proprie testimonianze.
"E' necessaria maggiore informazione sulla problematica dei vaccini e che la gente che se ne occupa sia maggiormente consapevole poichè si tratta della vita delle persone: nessuno dice di non fare, noi chiediamo solo che ciò che deve essere fatto venga fatto correttamente" così interviene Sauro Scarpeccio, il padre di un bambino che a seguito delle varie somministrazioni di un vaccino oggi è autistico.
Toccante anche la testimonianza di Enrico Taruschio, il padre di un bambino che è deceduto nel 2006, dopo 5 anni passati entrando e uscendo dagli ospedali sempre a seguito della somministrazione di un vaccino: "Che non si dica che siamo contro i vaccini. Ciò che chiediamo da sempre è solo un discorso di approfondimento sulla questione e di essere seguiti nel momento in cui si verificano situazioni del genere. Quando feci vaccinare mio figlio e riscontrai subito dopo dei seri problemi, mi risposero che era impossibile che la causa fosse il vaccino: difatti lo stesso, due anni dopo è stato tolto dalla circolazione. Chiediamo libertà di decisione".
"In casi del genere - ha poi continuato Anna Menghi - la legge n. 210 dispone che è competenza della Regione l'erogazione del risarcimento. La stessa ha però previsto che dopo una certa data, se viene scoperto e documentato il nesso causale tra il danno e la vaccinazione, non si può più fare domanda in quanto decadono i termini per la stessa. Ci chiediamo come sia possibile vista la rilevanza del tema in ballo. I vaccini sono dei prodotti farmaceutici e come tali possono creare delle problematiche: ciò che chiediamo sono delle risposte su come comportarci qualora queste si verifichino".
La Giunta ha stabilito che ci saranno 140 posti letto in più per la rete ospedaliera marchigiana.
All'Area Vasta 1 ne spettano 80 per acuti e post acuti, 20 saranno quelli aggiuntivi in AV2, 30 nell'Area Vasta 4 e 10 in più in Area Vasta 3.
Si passa così dal 3,61 posti letto ogni mille abitanti a 3,70 che è il massimo previsto dalla normativa. La quota è stata implementata attraverso sinergie che rafforzano i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, economie di scala, efficienza ed appropriatezza dei ricoveri, e che consentono di recuperare la mobilità passiva.
"Continuiamo ad investire per la salute dei cittadini- ha commentato il presidente della Regione Luca Ceriscioli - Con questo atto la Giunta recupera posti letto non attribuiti, li riassegna in maniera coerente con la fotografia del territorio, tendendo ad una maggiore omogeneità e portando la quota esattamente al limite di legge".
Sabato 25 novembre si è svolta la Colletta Alimentare in più di 100 supermercati della provincia di Macerata.
Si sono raccolte oltre 52 tonnellate di cibo a lunga conservazione solo nel maceratese, nelle Marche le tonnellate sono state 221 e in Italia 8.200, con più di 3 mila volontari dai 13 agli 80 anni.
Gli alimenti raccolti durante la Colletta - integrati dai prodotti forniti dall’agenzia governativa AGEA che si occupa delle eccedenze alimentari - verranno distribuiti mensilmente dai volontari di diverse associazioni di volontariato alle famiglie bisognose e a mense gestite da enti religiosi, con lo scopo non solo di condividere il bisogno ma anche di condividere il senso della vita.
"In questi 20 anni – dichiara il responsabile Paolo Cesanelli - abbiamo incontrato storie e persone diverse, tramite la consegna del pacco alimentare. Un gesto concreto anche se non risolutivo dei problemi di tante famiglie che hanno perso il lavoro o devono affrontare malattie gravi o sono lontane dalla propria patria".
Una raccolta di cibo in così grande scala non potrebbe esistere senza un’ organizzazione meticolosa che parte mesi prima e che programma tutto nei minimi particolari e senza la generosità di ditte come la Ciccioli che mette a disposizione gratuitamente il proprio magazzino , la LUBE che offre l’uso di tre TIR per il trasferimento delle derrate nel magazzino del Banco Alimentare a San Benedetto o di artigiani locali che con i loro furgoni passano da un supermercato all’altro per raccogliere gli scatoloni imballati e pesati con l’indicazione del contenuto ben visibile sul fianco esterno.
Perché questo successo? Don Giussani diceva che ‘Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Tale esigenza è talmente originale, talmente naturale, che è in noi prima ancora che ne siamo coscienti e noi la chiamiamo giustamente legge dell’esistenza’. E’ per questo originale desiderio di aiutare chi sta peggio di noi che più di tremila volontari dai 13 anni agli ottanta sono stati coinvolti sabato 25 novembre. Anche il Papa nell’Udienza generale di mercoledì 22 novembre ha salutato i volontari della Fondazione Banco Alimentare, augurando ogni bene per la colletta ‘in operosa continuità' con la Giornata Mondiale dei Poveri il 19 novembre.
La Colletta continua tramite il lavoro di tanti volontari appartenenti a enti e associazioni di tutta la provincia di Macerata. Fra questi, il Centro di Solidarietà che ogni mese presso il Centro Agroalimentare di Piediripa chiama a raccolta i volontari per confezionare i pacchi e consegnarli alle famiglie bisognose.
Chiunque volesse conoscere da vicino questa attività è invitato alla festa del Centro di Solidarietà di Macerata sabato 16 dicembre alle ore 9.30. In questa occasione di festa prima del Natale la Fondazione Colonna offrirà, come l’anno scorso, regali per i bambini e cibo per integrare il consueto pacco mensile.
Operai a lavoro questa mattina per l'installazione dell'albero di Natale in Piazza XX Settembre.
Come tradizione, anche quest'anno l'abete arriva da Esine, la città bresciana della Val Camonica gemellata con Civitanova Marche. Prima di iniziare i lavori per sistemarlo all'interno della base di cemento, è stato necessario tagliare una parte eccedente del tronco, dato che probabilmente c'era la possibilità di inserirlo anche in un alloggiamento ricavato a terra.
Nei giorni scorsi, nel frattempo, sono state posizionate le luminarie sul corso principale e nella stessa piazza, cosicché, una volta addobbato l'abete, sarà quasi tutto pronto per l'inaugurazione ufficiale.
Ancora solidarietà per le città nel cratere. Stavolta tocca a Visso che ha ricevuto un assegno di 7.897 euro dalla comunità di Potenza Picena.
E' stato ufficialmente consegnato lo scorso fine settimana nelle mani del Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, da una delegazione del Comune di Potenza Picena composta dal Presidente del Consiglio Comunale, Mirco Braconi e dall’Assessore Tommaso Ruffini, accompagnati dal coordinatore del Gruppo di Protezione Civile Franco Migliorini e dal Vice Daniele Campeol.
Alla breve ma significativa cerimonia erano presenti anche i rappresentanti della Pro Loco vissana a cui la somma è destinata per un progetto di ricostruzione post sisma.
“Una somma significativa, soprattutto dal punto di vista dell’impegno di tutta la comunità di Potenza Picena e Porto Potenza Picena – ha detto il Presidente Braconi – frutto di raccolte fondi e di spettacoli benefici, che va ad alimentare la prima donazione di 2 mila euro dell’Associazione Made Again in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Mi piace sottolineare che la collaborazione tra le due comunità, quella di Visso e quella potentina, ha radici profonde e si è concretizzata in molte occasioni, intensificatesi nell’ultimo anno dopo il drammatico terremoto che ha sconvolto il Centro Italia”.
Le dichiarazioni del commissario Paola De Micheli non hanno lasciato indifferenti i comitati dei terremotati. "Parole offensive" dicono Francesca Mileto e Francesco Pastorella, coordinatori dei comitati Terremoto Centro Italia.
"Siamo veramente rammaricati dalle parole del commissario De Micheli la quale, pur facendo parte del governo come sottosegretario al Mef ed avendo deleghe importanti ed operative, aveva, finora, poche colpe perché ereditare questa situazione già incanalata nel peggiore dei modi , con un governo incapace e senza coraggio perché a fine legislatura , avrebbe potuto fare ben poco, ma... avallare tale gestione ed oltretutto elogiarla per quanto (non) fatto, sottolineando un rinnovamento del tessuto sociale che non esiste, ci appare offensivo nei confronti di tutti i terremotati che stanno lottando da più di un anno dopo aver perso casa, lavoro, parenti e amici.
L’incapacità, gli interessi politici e la mala gestione potrebbero essere tollerate e mal digerite, ma le prese per i fondelli proprio no!".
Sono 95 le candeline che Giuseppina Fattori ha spento oggi, probabilmente sperando che si realizzi il suo desiderio più grande: quello di tornare nella sua casetta di legno a San Martino in Fiastra.
E se il regalo più atteso resta ancora l'approvazione della nuova legge che potrebbe far tornare nonna Peppina nella sua abitazione e che dovrebbe, stando a quanto detto dal commissario alla Ricostruzione De Micheli, giovedì prossimo, oggi a farle sentire la vicinanza di molti è arrivato un regalo del tutto speciale.
Papa Francesco ha infatti regalato a Peppina un quadro con una sua foto e una benedizione scritta di suo pugno, che ha fatto commuovere Giuseppina e molti di quelli che le sono stati accanto negli ultimi mesi. Nella pergamena il Papa però conclude con un consiglio: ''Ritengo necessario che tu lasci el container e vai da tua figlia''.
video di Francesca Forconi
"Un segno concreto della volontà di rinascita che questo territorio manifesta con il riavvio delle attività economiche e dei servizi alla popolazione". L'assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti ha inaugurato l'area commerciale post sisma allestita a Pieve Torina. Su una superficie complessiva di 510 metri quadrati l'area ospita al momento nove attività produttive.
Hanno riaperto i battenti un negozio d'intimo, un giornalaio, una ferramenta, uno studio di consulenza, uno studio tecnico, un bar e pizzeria, una parrucchiera e solarium, un ristorante, un alimentari. "Un piccolo passo nella giusta direzione'' secondo Sciapichetti.
(fonte Ansa)
"Tradendo le promesse elettorali sul blocco della cementificazione nel nostro Territorio, Acquaroli e la sua Giunta si apprestano a cementificare gran parte dell’area verde compresa fra via Lombardia e via Piemonte destinandola alla costruzione della nuova Scuola elementare, area verde già destinata ad Area di Ricovero (AR 7) in caso di calamità naturali".
Così i Consiglieri Comunali e gli Attivisti M5S Potenza Picena
"Una Scuola, detto per inciso, il cui progetto preliminare - continuano - somiglia più che altro ad un caserma di fanteria, con lo spazio verde centrale destinato all’alza bandiera e al saluto deferente all’autorità da parte di bimbi festanti. L’ultima pensata dell’ Amministrazione, che ha poche idee e quelle poche a nostro avviso deleterie, è l’abbattimento della vecchia Scuola elementare di Porto Potenza per farci un inutile parcheggio, di cui solo il Sindaco sente il bisogno, un parcheggio a ridosso dei giardini pubblici di piazza Douhet con le inevitabili conseguenze di traffico e inquinamento. Cemento e parcheggi per auto, questo, secondo la filosofia di Acquaroli, è quello di cui avrebbe bisogno Porto Potenza, Cittadina rivierasca votata al turismo ma che in realtà è solo soffocata dal traffico della Statale Adriatica e della Autostrada A 14.
"Abbiamo più volte in Consiglio comunale proposto - la conclusione dei consiglieri comunali - che venga salvaguardato il verde dell’area fra via Lombardia e via Piemonte, abbiamo chiesto che venisse indetto un concorso di idee per il recupero e l’ampliamento della Scuola media in via Piemonte, progetto fattibile, magari con una variazione del PRG, e con costi inferiori a quanto si andrà a spendere per la non-costruzione della scuola Elementare, che infatti nessuno sa quando verrà completata. Anche per la sistemazione urbanistica di piazza Douhet e della relativa viabilità chiediamo che alla Cittadinanza vengano proposti progetti urbanistici degni di questo nome, che considerino prioritari i bisogni dei bambini, dei disabili e degli anziani, finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei Porto Potentini.Il recupero dei parcheggi, problema del tutto secondario rispetto alle esigenze di vivibilità di Porto Potenza, potrà avvenire con una rivisitazione della viabilità generale, istituzione di sensi unici e recupero di parcheggi lungo tutta la via Lombardia".
"I carabinieri sono sulle tracce del pirata della strada". Così i familiari dei due investiti oggi pomeriggio in via Alcide De Gasperi, a Sant'Egidio di Montecassiano.
"Il conducente - dicono - non si è fermato ma nell'impatto ha perso un pezzo dell'auto. Ci sono testimoni che hanno visto la scena e i carabinieri stanno passando al setaccio le registrazioni delle telecamere installate sul posto, quindi vogliamo sperare che si arrivi presto all'identità pirata della strada".
I fatti si sono verificati intorno alle 16.45 di oggi pomeriggio. I due stavano attraversando, dal ristorante Postiglione verso l'altro lato quando, superata la prima parte della carreggiata, un'auto che stava viaggiando ad elevata velocità da Sambucheto verso Villa Potenza li ha presi in pieno rimbalzandoli sull'auto che invece, nell'altra carreggiata viaggiava a velocità contenuta dopo aver permesso ai due di attraversare, nella direzione opposta.
Il conducente della macchina, malgrado l'impatto, non si è fermato per soccorrere i due feriti e ha proseguito per la sua strada. I feriti sono stati subito soccorsi e sul posto sono arrivati i sanitari del 118: sono stati trasportati in ospedale a Macerata. Ancora c'è riserbo circa le condizioni di uno dei due investiti.