“Chic & Social” – La gentilezza sui social è sopravvalutata? Forse sì, ma anche no
C’era una volta l’educazione.
Poi sono arrivati i commenti.
E infine le tastiere, che rendono tutti esperti, giudici, polemici e… cattivissimi.
La verità? Sui social, la gentilezza è vista spesso come debolezza.
Chi è diretto “dice le cose in faccia”.
Chi risponde con garbo “non ha carattere”.
Chi dissente con eleganza “non fa abbastanza rumore”.
Ma davvero funziona così?
O abbiamo solo smesso di distinguere tra essere gentili e farsi mettere i piedi in testa?
Perché la gentilezza viene snobbata (ma cliccata lo stesso)
Perché non fa notizia: lo scontro attira più dello scambio.
Perché il like premia l’estremo, anche se non lo ammettiamo.
Perché la voce più alta (scritto in maiuscolo!) è quella che passa, non quella più sensata.
Eppure…
Hai mai letto un commento intelligente in mezzo a una rissa virtuale e pensato:
“Ecco, questo è il tono che vorrei vedere di più online”?
La gentilezza colpisce, ma non urla.
E forse per questo ci dimentichiamo quanto sia potente.
Gentili, sì. Ma non fessi.
Essere gentili non vuol dire non avere opinioni.
Vuol dire saperle esprimere senza distruggere.
Senza umiliare.
Senza trasformare ogni discussione in un’arena.
Gentile non vuol dire passivo.
Educato non vuol dire invisibile.
Silenzioso non vuol dire senza spina dorsale.
La vera provocazione? Restare eleganti anche quando gli altri non lo sono.
È difficile? Sì.
Premia subito? No.
Ma nel tempo, chi sa parlare con stile viene ricordato.
Chi urla, invece, viene silenziato. Prima o poi.
E tu? Hai mai provato a rispondere con gentilezza in una discussione accesa?
Ti è mai capitato di cambiare tono per “farti notare”?
Raccontamelo nei commenti (anche se educati, vanno benissimo lo stesso!).
Nel prossimo episodio di Chic & Social, arriva l’estate e con lei… la grande domanda: “Postare la vacanza è meglio di farla?”
Siamo davvero capaci di vivere un tramonto senza storie o ci serve condividerlo per sentirlo vero? Ne parliamo, sotto l’ombrellone.
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