Accesso dei bambini al Pronto Soccorso, Maccioni: "Marcucci continua con una campagna informativa di facili allarmismi"
Dal dottor Alessandro Maccioni, presidente dell'Area Vasta 3, riceviamo e pubblichiamo una nota in risposta alla protesta della dottoressa Marcucci, presidente dell'associazione Help Sos, sulle lunghe attese di bambini malati al Pronto Soccorso (leggi).
"Il Direttore Maccioni, dopo aver fatto il punto con il Direttore Medico di Presidio, il Direttore del Pronto Soccorso, il Direttore della Pediatria e la Dirigente del Servizio Professioni Sanitarie precisa quanto segue.
1. Ancora oggi all’Ospedale di Macerata i bambini fino a 18 mesi hanno un percorso ultraveloce per gli accessi in Pediatria dal pronto Soccorso (codice lattanti). Se l’episodio si riferisce, come pare, ad un neonato quello che afferma Marcucci non risponde pertanto al vero.
2. Le procedure che si stanno attuando sono previste da una norma nazionale del 1992 ripresa dalla Determina ASUR n. 357 del 20/06/2017. Tali procedure di Triage si applicano in tutti i Pronto Soccorso d’Italia.
3. Obiettivi del percorso, di cui alla determina 327/ASUR sono quelli di tutelare la salute e la sicurezza del bambino e di dare indicazioni per una presa in carico con la massima velocità possibile da parte del Pronto Soccorso o del reparto di Pediatria con il coinvolgimento dei Pediatri. Qualora il Pediatra fosse impegnato il bambino verrà temporaneamente trattato da un medico del Pronto Soccorso esperto in emergenza.
4. In questi giorni si sta mettendo a punto anche l’accesso in Pediatria dal Triage di Pronto Soccorso per i codici bianchi e verdi (minore gravità) con un percorso comunque veloce denominato “Fast track”. Nell’articolo la Marcucci continua con l’attuare una campagna informativa improntata a facili allarmismi, riferendo fatti non sostenuti da elementi oggettivi. Riferendo di abbandoni da parte della mamma senza l’effettuazione di alcuna visita medica si induce, magari senza volerlo, a praticare errati percorsi clinici potenzialmente pericolosi.
Si ribadisce che un bambino con sintomi ritenuti gravi andrebbe portato al Pronto Soccorso con utilizzo del 118 e non con mezzi propri; comunque una volta all’interno del Pronto Soccorso lo stesso non andrebbe abbandonato senza un’attenta valutazione clinica.
Comunque se al Pronto Soccorso effettivamente la temperatura del bimbo fosse stata quella riferita dalla Marcucci la risposta dei sanitari doveva essere immediata. Caso contrario invito la mamma a segnalare a questa Direzione tutti gli elementi tali da consentire alla stessa una decisa azione correttiva nei confronti di chi non si è attenuto a precisi percorsi clinici. Certamente la mamma non avrebbe dovuto lasciare la struttura sanitaria senza valutazione clinica.
Con riferimento agli interessanti suggerimenti che la Presidente di Help dispensa alla fine del suo intervento, gli stessi vanno purtroppo respinti in quanto l’Azienda deve applicare normative, leggi, regolamenti emanati da parte dello Stato, della Regione e dalle Società Scientifiche. Tutto ciò premesso la Direzione è disponibile sin da subito a ricevere segnalazioni circostanziate da parte degli utenti coinvolti onde evitare che l’interposizione di soggetti terzi provochi la non oggettività nella descrizione dei fatti accaduti generando un ingiustificato allarmismo nella popolazione come accaduto nel caso del Medico di Medicina Generale, dottor Scalini, anch’esso di San Severino Marche".
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