Bentornati cari lettori all'ultima puntata estiva della nostra rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
Possiamo certamente affrontare l'autunno con maggiore ottimismo rispetto a un anno fa, almeno per quel che riguarda me e voi che seguite la mia rubrica. Un anno fa, infatti, la seconda ondata era ancora molto sottovalutata, ma io cominciavo a lanciare seri allarmi.
Un anno fa i contagi erano in preoccupante risalita mentre oggi sono in lieve discesa. Nella prossima puntata potremo iniziare a vedere qualcosa sugli effetti della riapertura delle scuole.
Finalmente anche i dati ospedalieri vanno in contrazione e dando, uno sguardo alle regioni, la situazione è in generico miglioramento ovunque.
Una delle castronerie provenienti dai No Vax è la frase "Un anno fa avevamo meno contagi e morti". Ovviamente tali affermazioni non hanno la minima cognizione di causa, un anno fa ancora non vi era nemmeno la variante inglese e tantomeno la delta che ricordiamo essere il doppio più contagiosa della originaria. Nell'epidemia quello che conta è la direzione della curva...ad un anno di distanza abbiamo una curva in discesa contro una in salita del 2020.
Il merito è unicamente dei vaccini, anche qui smontiamo qualche teoria complottista. È stato riportato un picco di 27 pazienti in terapia intensiva la scorsa settimana nelle Marche, 22 non vaccinati e 5 vaccinati, con una popolazione per l'80% vaccinata. Effettuando un semplice calcolo abbiamo un'efficacia del 94.5%. In pratica se non ci fossero stati i vaccini invece di 27 pazienti in rianimazione ne avremmo avuti 110!
Ricordo per l'ennesima volta che i vaccini sono efficaci nel prevenire il contagio e molto efficaci nel prevenire i casi gravi, inoltre tutti i peggiori effetti collaterali dovuti ai vaccini, nelle persone contagiate si sono riscontrati 5 volte più frequentemente. Infine ribadisco, miei cari lettori, di non fare affidamento sul ragionamento "Se si vaccinano tutti gli altri, io mi salvo lo stesso": la variante delta è talmente contagiosa che è abbastanza improbabile non essere contagiati nel giro di 2 o 3 anni.
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata della mia rubrica, che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
Da domani inizia il periodo più delicato dell'anno ovvero quello coincidente con la riapertura delle scuole. Finora i dati sono tutti, generalmente, in miglioramento e si può prevedere ancora una settimana di calma. Gli eventuali effetti della riapertura, infatti, si paleseranno dalla prossima.
Le grandezze ospedaliere hanno smesso finalmente di crescere e qui possiamo auspicare due o tre settimane di discesa.
Sul fronte regioni il miglioramento è generalizzato, soprattutto la Sicilia vede una grossa discesa dei contagi dopo il picco di turisti raggiunto nel mese di agosto. La nostra regione, purtroppo, è lievemente sopra la soglia del 10% di terapie intensive occupate.
Ma veniamo al punto centrale di questa puntata. Paragoneremo, infatti, l'andamento 2020 con quello del 2021.
L'autunno 2020 fu segnato dalla seconda ondata con la comparsa della variante Alfa (detta inglese circa il 50% più contagiosa della variante originaria), mentre ora abbiamo la variante Delta (detta Indiana, 100% più contagiosa della originaria), ma abbiamo anche il vaccino.
Nel mese di agosto 2020 i contagi erano in rapida risalita mentre nel 2021 abbiamo avuto una relativa stabilità, ed addirittura una discesa ad inizio settembre. Se proiettiamo in avanti questa differenza di andamenti potremo scongiurare una risalita rapida dei contagi come a ottobre 2020.
Da notare inoltre come la distanza fra la curva decessi e quella contagi si sia ristretta con la comparsa della variante Inglese, mentre da marzo si sia via via ampliata (effetto del vaccino).
Notiamo, inoltre, come le curve contagi-decessi nel 2020 andassero di pari passo, mentre nel 2021 hanno avuto pendenze diverse e anche un maggior distanziamento temporale: se all'inizio si moriva attorno a 6/7 giorni dal contagio ora passano 2/3 settimane.
Sul fronte vaccini, vorrei ancora una volta smentire la bufala che i vaccini mRna vadano a modificare il DNA del soggetto. Cari signori non vedremo una generazione di X-Men creati dal vaccino. L'RNA ed il DNA risiedono in punti differenti della cellula e hanno anche composizioni chimiche differenti pertanto l'rna messaggero interagisce con il solo RNA, come fa del resto il coronavirus: infetta le cellule modificando l'RNA per far produrre copie di sè stesso.
Allo stesso modo il vaccino mRNA 'dice' alle cellule di produrre oggetti proteici che non possono infettare altre cellule ma che contengono la proteina spike e addestrano il sistema immunitario.
I vaccini tipo Astra o JNJ invece sono a base di OGM. Viene preso un virus che non è capace di replicarsi nell'uomo e viene modificato per portare la proteina spike del covid, anche qui sono usati come bersagli per addestrare il nostro sistema immunitario.
Una possibile soluzione per convincere gli scettici sarebbe l'eventuale approvazione del CoronaVac cinese, che in realtà è il più tradizionale di tutti, realizzato con pezzi di virus reso inerte, esattamente come il comune vaccino anti influenzale. Il principale difetto è una copertura da contagio limitata (poco sopra il 50%) ma con, comunque, una copertura di oltre l'80% dai casi gravi.
Bentornati cari lettori a questa nuova puntata della mia rubrica settimanale, che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dopo il rialzo per i festeggiamenti di Ferragosto notiamo una situazione mediamente stabile in Italia e un leggero calo nella nostra regione.
Purtroppo ho un po' di timore sul fatto che si tratti della quiete prima della tempesta. In tutte le nazioni, alla riapertura delle scuole, si sono avuti rialzi importanti. Ricordate la Scozia la scorsa settimana (leggi qui l'articolo)?
La situazione ospedaliera è ancora in lieve peggioramento. Durante la scorsa settimana la nostra regione aveva superato il 10% di occupazione di terapie intensive.
Tra le regioni la situazione non è molto differente dalla scorsa settimana con la Sardegna ancora in bilico, e la Sicilia entrata in zona gialla ma che sta proseguendo il peggioramento.
Notiamo che Piemonte e Lombardia hanno ricominciato a salire con i casi. Non c'è troppo da meravigliarsi del fatto che per tutta l'estate fossero in discesa: si tratta di due regioni che in estate, specie nel mese di agosto, si spopolano.
Per concludere voglio provare a fare il punto della situazione sull'attuale cavallo di battaglia dei No Vax, ovvero l'affermazione che "i vaccinati contagiano come i non vaccinati".
Come prima cosa riporto una foto presa da un interessante studio pubblicato la scorsa settimana che monitorava le cariche virali di alcuni pazienti arruolati:
Lo studio, purtroppo precedente al diffondersi della variante Delta, mostra come i vaccinati abbiano molti meno sintomi, con cariche virali molto inferiori rispetto ai non vaccinati. Inoltre, leggendo lo studio per intero, si sottolinea come i vaccinati in quasi tutti i casi abbiano una carica virale che si ferma alla saliva, senza arrivare al naso.
La Delta purtroppo cambia le carte in tavola data la sua estrema facilità di trasmissione. In realtà, aumentando di molto la possibilità di contagio, dovrebbe esserci ancor di più uno stimolo a vaccinarsi poichè - come mostrato varie volte - i vaccini proteggono per un buon 90% dai casi gravi.
Una delle frasi più ricorrenti dei No Vax è: "Fauci ha detto che i vaccinati contagiano come i non vaccinati". L'affermazione è errata, o volutamente storpiata. La frase originale contiene la parola "can" ovvero sarebbe da scrivere come i vaccinati possono contagiare come i non vaccinati, ovvero possono esserci alcuni casi di super diffusori anche fra i vaccinati, ma ce ne sono sicuramente meno che fra i non vaccinati, ricordando che i vaccinati sono comunque più resistenti al contagio dei non vaccinati fino al 90%,
Infine la frase di Fauci è da inserire nel contesto degli Stati Uniti, dove la campagna vaccinale ha avuto uno scarso successo e dove le mascherine sono molto poco usate, e Fauci spingeva a ricominciare ad usarle.
Bentrovati cari lettori nel quarto appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
Notiamo che in Italia i contagi sono stati stabili questa settimana. Anche se per molti di vuoi può sembrare una notizia senza infamia e senza lode, a mio avviso è un segnale estremamente positivo . Un anno fa, infatti, seppur i contagi erano molti meno la settimana dopo Ferragosto si era registrato un incremento dell'80%, oggi invece siamo stabili e con una variante due volte più contagiosa di quella che circolava un anno fa, contando anche i consueti festeggiamenti ferragostani.
Alla stabilizzazione dei contagi fa seguito la normalizzazione dei dati ospedalieri come di vede dal consueto grafico.
Guardando alle regioni l'unica che è fuori controllo è la Sicilia che è stata "graziata" in un qualche modo, e finirà la stagione in zona bianca, mentre dai dati sarebbe dovuta passare a gialla. Qui vi è stato un connubio fra grossa affluenza turistica e il fatto di essere fra le regioni con più abitanti senza nemmeno una dose di vaccino (36.8% contro la media nazionale del 29%).
La nostra regione, comunque, non brilla certamente per il successo della campagna vaccinale. Come avevo sottolineato precedentemente, nella provincia di Macerata le vaccinazioni già procedevano molto a rilento, e durante queste ferie estive abbiamo anche visto la chiusura pomeridiana di alcuni hub.
In generale guardando i dati delle somministrazioni giornaliere in Italia dall'introduzione del green pass sono drasticamente diminuite, un controsenso? Non proprio il controsenso è introdurre una norma come il green pass in concomitanza del personale addetto alle vaccinazioni che va in ferie, senza pensare anzi a potenziare la capacità somministrativa.
Per concludere uno sguardo a dei dati da Israele, Paese che sta diventando uno degli esempi portati dai No Vax, ma cosa dicono veramente i numeri? Ho trovato due grafici interessanti presi da uno studio e da una fonte governativa che mostrano l'efficacia del vaccino a distanza di mesi.
Notiamo come con il passare dei mesi la copertura dal contagio cali sensibilmente, ma non vi è alcun calo della protezione da forme gravi di infezione ed ospedalizzazione che rimane sempre fra l'80 ed il 90%.
Bentrovati cari lettori nel terzo appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dall'analisi degli ultimi dati possiamo vedere che nella nostra regione i contagi questa settimana sono stati stabili, mentre quelli nazionali registrano una crescita di circa il 4%.
Per le ospedalizzazioni e le terapie intensive gli indicatori sono ancora in crescita, ma - se si stabilizzano i contagi - tanto più lo dovranno fare i ricoveri.
Guardando la tabella delle regioni, si nota come quelle più turistiche siano quelle più in difficoltà, mentre la Lombardia risulta fra le regioni con minori contagi. Questi valori hanno però un difetto alla base: i positivi si calcolano sul numero di residenti in una regione, è chiaro che ad agosto la popolazione presente in Sicilia e Sardegna sarà ben più alta di quella residente e certamente molto più bassa quella presente in Lombardia rispetto a quella residente. Comunque Sicilia e Sardegna sono in bilico per il passaggio in zona gialla.
Vi riporto per concludere alcuni tipici problemi che si presentano nella verifica del green pass. La cosa migliore è scaricare il QR code dall'app IO o dal sito del ministero tramite i codici che arrivano con l'sms e salvare il file su cellulare. Se lo stampate , meglio se lo fate facendo sì che il QR sia largo almeno un 5cm. Evitate di tenere sul cellulare una foto del QR cartaceo, è difficile per la app di verifica leggere il codice.
Il QR che vi danno al centro vaccinale attesta l'avvenuta vaccinazione, ma non è il green pass e non si può verificare in automatico con la app. Non penso che nessuno vi manderà via se mostrate il certificato di vaccinazione, ma in quel caso occorrerà richiedee una verifica manuale. Per fare il controllo rapidamente consiglio caldamente di scaricare il green pass e salvare il file sul telefono.
Se avete preso il pass dopo la prima dose quel Qr smetterà di essere valido il giorno della seconda dose, quindi effettuata la seconda dose dovrete riscaricarlo.
Ricordiamo che dopo la prima dose il pass è attivo in 15 giorni mentre dopo la seconda dose è attivo in 2 giorni.
Bentrovati lettori nel secondo appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. La crescita dei casi nella nostra regione si assesta ad un +40% settimanale, ben sopra la media nazionale, e risultiamo una delle regioni con la crescita maggiore.
A livello nazionale i dati ospedalieri stanno rallentando: la loro crescita si attesta ad un +30% settimanale.
Leggendo il decreto sui cambi di zona, notiamo che la zona bianca persiste fino a 150 casi al giorno per 100.000 abitanti (che nella mia tabella sono 214 giornalieri per milione). Considerando questo parametro, molte regioni farebbero il cambio al giallo per i contagi più che per i dati ospedalieri.
La regione peggiore permane la Sardegna che ha superato il limite per le terapie intensive, ma non ancora quello per i ricoveri (rileggendo il decreto questi limiti devono essere entrambi superati per il cambio zona). Le Marche sono circa a metà del valore soglia, ma se si continua a crescere del 40% settimanale, tale valore lo si supera in fretta.
Guardando invece il Regno Unito, i contagi hanno smesso di diminuire, ma ciò che sta diminuendo sembra essere la letalità che passa dallo 0.35% allo 0.25% e il tasso di ospedalizzazione che scende dal 3% a circa l'1.8%. Vedendo questi dati si dovrebbe seriamente iniziare a pensare alla possibilità di un approccio simile terminata la campagna vaccinale.
Attualmente il Regno Unito conta il 69.3% della popolazione con almeno una dose ricevuta e il 58.1% degli abitanti ha completato il ciclo vaccinale. L'Italia ha il 67.1% della popolazione con almeno una dose ricevuta e il 58.5% di vaccinati che hanno completato il ciclo, pertanto possiamo presumere che avremo - in proiezione - simili dati di occupazione ospedaliera e decessi. A mio avviso non è corretto aprire tutto finché vi sono individui che aspettano la prima dose o il richiamo, ma invece di parlare di restrizioni si dovrebbe seriamente iniziare a pensare alla possibilità di un'apertura completa o quasi.
Ultima nota, i Green pass falsi. Da ingegnere informatico, vi esorto a non rivolgervi a sedicenti hacker o vie traverse della rete per procurarsi pass contraffatti. In primis è un reato poiché si utilizzerebbe un documento falso, in secondo luogo il QR del pass contiene firme crittografiche che non è assolutamente facile poter falsificare, anzi allo stato attuale è impossibile ricrearle correttamente senza la chiave originaria che presumibilmente è in possesso unicamente di pochissimi responsabili del progetto.
Il costo di questi pass fasulli, e neanche funzionanti, si aggira a cifre di oltre i 300 euro, che equivarrebbero a ben 20 tamponi o più.
Bentrovati lettori nel primo appuntamento agostano della mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia. La velocità di crescita dei contagi è in diminuzione, ma rimaniamo attorno ad un incremento del 40% settimanale. Un valore, di certo, non sostenibile a lungo.
Dopo l'esponenziale crescita dei contagi dovuta ai festeggiamenti per gli Europei (raddoppio a 6 giorni), anche i dati ospedalieri sono cresciuti di circa il 50% in una settimana.
Ora con il 10% di terapie intensive occupate si passa in zona gialla e la Sardegna praticamente è condannata al passaggio la prossima settimana. La nostra regione è al 2.5% di posti occupati, ma bisogna mantenere alta l'attenzione e non farsi ingannare dall'apparente margine di sicurezza.
Come detto la maglia nera va alla Sardegna, ma anche il Lazio rischia molto.
Per concludere, vorrei fare qualche considerazione sui vaccini. In settimana ha fatto scalpore, sui social, il caso di una ragazza che raccontava di essere stata colpita da miocardite dopo il vaccino (Pfizer).
Proprio a tal riguardo il 9 luglio l'AIFA ha pubblicato i risultati di uno studio condotto dell'Ema, che riportava l'evidenza di 164 casi di miocardite e 157 casi di pericardite sui vaccinati con sieri a mRna (Pfizer e Moderna) su un totale di 197 milioni di dosi. Facendo una semplice divisione otteniamo 1.62 casi per milione di dosi, ovvero 1 su circa 600.000.
L'evento di miocardite o pericardite rimane comunque decisamente raro. I più colpiti sono i giovani adulti di sesso maschile dopo la seconda dose: sui 321 casi riportati 5 sono stati purtroppo fatali, i sintomi sono stati riscontrati entro 14 giorni dalla somministrazione.
Ho voluto riportare questo fatto per due motivi. Il primo è, appunto, sottolineare l'estrema rarità dell'evento. Se parliamo di decesso, parliamo di 1 su 40 milioni, mentre la mortalità del covid anche nelle fasce relativamente giovani rimane comunque attorno a 1 su 1000 - 1 su 10000.
La seconda motivazione riguarda il fatto che questo studio, seppur pubblicato il 9 luglio dall'AIFA, almeno al 24 Luglio non era riportato sul consenso informato che viene presentato al momento della vaccinazione. Fatto che sinceramente, a mio avviso, dovrebbe essere presente nella sezione dei possibili sintomi.
Bentornati cari lettori, la scorsa settimana abbiamo avuto il massimo dell'espansione del virus, in base agli effetti dei festeggiamenti per la vittoria degli Europei. Intravediamo, infatti, nella curva dell'andamento nazionale che la velocità di espansione ha cominciato a scendere: la speranza è che questa settimana la crescita diminuisca ancora rendendola più gestibile.
Certo è che il campionato europeo ha chiesto un prezzo abbastanza salato, ovvero due raddoppi di casi in due settimane.
Terapie intensive e ricoveri hanno ricominciato la loro risalita, e sicuramente saranno in aumento anche questa settimana.
Guardando il grafico delle regioni, si nota come la crescita dei casi sia stata abbastanza diffusa. La peggiore risulta essere la Sardegna che arriva ad un 4.8% di terapie intensive occupate. Basta un solo raddoppio per finire in zona gialla e visto il ritardo con cui si muovono i ricoveri direi che è estremamente probabile che sforino la soglia del 10%.
Le Marche rimangono ancora abbastanza lontane dalla soglia.
Buone notizie invece dal Regno Unito. Sarà che per l'ultima partita degli Europei hanno avuto poco da festeggiare, ma si è registrata un'inaspettata inversione nei contagi. La spiegazione può trovarsi nella copertura vaccinale sempre più alta e nell'alto numero di persone in quarantena (leggevo oltre 1 milione). Sta di fatto che sembra iniziare un trend di discesa una settimana dopo che sono state tolte tutte le restrizioni.
Veniamo ora alla situazione nella somministrazione dei vaccini nella nostra provincia, quella di Macerata. Ed occorre dire che qualcosa nell'organizzazione non sta funzionando correttamente. Certo non è colpa del personale, ma guardando la tabella sottostante elaborata sui dati forniti dalla regione Marche, notiamo come la provincia di Macerata abbia somministrato in rapporto agli abitanti molte meno dosi delle altre province, addirittura rispetto ad Ancona oltre il 20% in meno.
Leggevo dai dati riportati che il giorno prima della delibera del Green Pass tutte le province avevano centinaia di slot liberi per la prenotazione ogni giorno, mentre analizzando i dati della provincia di Macerata erano tutti saturi o quasi fino al 13 Agosto. Questa a mio avviso è una cosa abbastanza grave poichè anche la regione peggiore d'Italia ha una media di 100 dosi per 100 abitanti somministrate, la nostra provincia si ferma a 95.
Questo comporterà certamente grossi disagi con l'entrata in vigore per il green pass. Da come ho potuto capire e constatare, in particolare la fascia da 30 a 39 anni, di cui faccio parte, è stata abbastanza penalizzata nelle prenotazioni. Infatti guardando i dati a livello nazionale la fascia 30-39 è più vaccinata della 20-29, mentre nelle Marche accade insolitamente il contrario, e dubito fortemente sia a causa dei no vax.
Personalmente tentando la prenotazione il primo giorno, ovvero il 5 giugno (io sono del 1982), ho notato che le date disponibili erano a fine luglio e i giorni successivi sono ben presto arrivate alla prima settimana di agosto. Ricordo che per avere il green pass occorrono 15 giorni dalla data della prima dose e sarà valido fino alla data di prenotazione della seconda dose.
Bentrovati cari lettori a questo nuovo appuntamento con la mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia.
I numeri dei nuovi casi stanno raddoppiando a livello nazionale, mentre nelle Marche questa settimana l'aumento si è fermato al 30%. Motivo? Sinceramente penso che quello che stiamo vedendo sia, in buona parte, frutto dei festeggiamenti per le partite della Nazionale agli Europei visto che, obiettivamente, non vi è stata la benchè minima accortezza riguardante la diffusione del contagio. Probabilmente questo effetto lo vedremo anche durante la settimana in corso.
I dati ospedalieri hanno azzerato la loro discesa e quasi certamente questa settimana avremo l'inizio della risalita. Sarà molto importante valutare come cambieranno le cose finito l'effetto "Europei" ovvero se si riesce a rientrare in tempi di raddoppi dei casi più sostenibili. Temo che finora siamo arrivati a vedere l'effetto di Italia - Spagna, mentre manca ancora l'effetto derivante dalla finale.
I decessi, invece, sono fortunatamente ancora in discesa.
Come detto il contagio avanza in tutte le regioni, ma questa volta le Marche sono parzialmente graziate. La Sardegna con il vecchio criterio dei contagi sarebbe da zona gialla. Ora hanno introdotto il limite del 5% sulle terapie intensive e il 10% dei ricoveri: alcune regioni (tipo il Lazio) si stanno molto avvicinando alla soglia del 5%.
Nelle Marche invece bisogna dire che la soglia è abbastanza lontana: da 12 giorni non si registrano nuovi ricoveri in terapia intensiva.
È sempre interessante vedere cosa succede nel Regno Unito poiché potrebbe darci un indizio su cosa ci aspetta. Si sta verificando un fenomeno interessante. La letalità rimane sempre attorno allo 0.35%, mentre invece sembra diminuire la percentuale di casi che finiscono in ospedale.
Nel punto di minimo, il 5% dei contagiati veniva ricoverato mentre ora possiamo stimarlo attorno al 3%. Potrebbe anche trattarsi di un effetto della copertura vaccinale che prende piede.
Personalmente, però, reputo insensato lasciar correre il contagio con la campagna vaccinale in atto.
Infine nel dibattito sul Green Pass, vorrei riportare un dato che i media si sono tutti "dimenticati" di riportare, ovvero, un paragone di come sta andando la campagna nelle varie Nazioni.
[NAZIONE , % 1 dose , % completa]
UK 68.1% (52.6%)
ISRAELE 66.3% (60.4%)
USA 55.%% (48.1%)
FRANCIA 54.4% (40.1%)
GERMANIA 59.3% (45.6%)
ITALIA 61.5% (45.2%)
SPAGNA 62.1% (50.9%)
IRLANDA 61.5% (45%)
Il Regno Unito risulta ancora essere il paese con la maggior percentuale di vaccinati, ma l'Europa ha colmato buona parte del gap, mentre negli Stati Uniti la campagna di vaccinazione potremo dire che sia quasi finita, e male.
L'Italia, assieme alla Spagna dove finora non vi sono state particolari limitazioni nel quotidiano per i non vaccinati, sono le nazioni che stanno portando avanti meglio la campagna vaccinale.
Consideriamo, ad esempio, che l'Irlanda ha il green pass per andare nei pub, così come molte regione tedesche.
La decisione di Macron, che ha acceso il dibattito anche in Italia, è stata presa in virtù del cattivo andamento dei contagi in Francia.
Mi sento di dire, in conclusione, che i toni da caccia alle streghe che abbiamo in Italia sono abbastanza esagerati rispetto all'attuale situazione del contagio nel nostro Paese.
Cari lettori bentornati nella mia consueta rubrica settimanale che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nella regione Marche e in Italia. Purtroppo le notizie non sono positive. Con il diffondersi della variante Delta i contagi sono schizzati in alto, quasi raddoppiati, un po' in tutta Italia, con lo scoppio di vari focolai.
Lo scorso anno ad inizio luglio si era toccato il minimo dei contagi e poi era cominciata una lenta risalita che ha accelerato fino alla seconda ondata autunnale. Purtroppo anche quest'anno abbiamo avuto un'inversione di tendenza nella prima settimana di luglio, ma molto più violenta.
Vediamo che la risalita dei contagi trascina, come prevedibile, le grandezze ospedaliere che hanno quasi azzerato la loro discesa e quasi sicuramente presto ricominceranno a salire.
La nuova variante risulta essere 3 volte più contagiosa delle precedenti, con una maggiore capacità di creare super diffusori asintomatici o pre sintomatici.
Come detto nelle regioni le cose vanno maluccio un po' ovunque...purtroppo le Marche sono tra quelle che presentano dati peggiorati.
Continuiamo a dare uno sguardo al Regno Unito dove si sta effettuando una politica, a mio parere assurda, ovvero quella di lasciar correre i casi. Ingressi ospedalieri e decessi seguono, infatti, di pari passo l'impennata dei contagi.
Il vaccino mantiene però il coefficiente di letalità del virus molto basso, attorno allo 0.3%, I dati parlano di una riduzione del rischio di ospedalizzazione e decesso di circa il 90% con il ciclo completo di 2 dosi, mentre con la variante Delta la protezione della sola prima dose è abbastanza ridotta rispetto alle varianti precedenti.
Il mio invito è certamente a vaccinarsi specie per le categorie a rischio e soprattutto di non pensare che una sola dose possa bastare poichè con l'arrivo della Delta - per una protezione completa - serve assolutamente il completamento del ciclo.
La scelta di lasciar correre i casi con una campagna vaccinale in corso è a mio avviso alquanto errata poichè si aumenterebbe da un lato la probabilità di nascita di nuove varianti resistenti al vaccino e dall'altra si rischia di far infettare persone che si stanno vaccinando. Una parte della popolazione vaccinata permette di tenere i contagi sotto controllo con restrizioni inferiori a prima, specie ora che è estate, ma è ancora troppo presto per toglierle completamente.
Bentrovati cari lettori a una nuova puntata della mia rubrica. Questa settimana notiamo come la traiettoria di discesa dei contagi rimanga nel trend, quindi i contagi si confermano in calo mediamente di oltre il 20% a livello nazionale.
Per i dati ospedalieri il calo di oltre il 20% è mantenuto anche questa settimana, in coerenza con il calo dei casi delle settimane precedenti.
Esaminando poi le regioni, come sottolineato sul titolo, le Marche si piazzano al secondo posto tra quelle 'virtuose', mentre i dati del Friuli non sono validi poiché hanno avuto un riconteggio che ne ha abbassato il numero totale di positivi. Oramai l'intera nazione è zona bianca ed il calo dei contagi è generalmente diffuso.
Riprendo infine il focus sulla situazione nel Regno Unito, che ci può essere molto utile per capire cosa potrebbe accadere qui da noi in autunno. A differenza di quanto generalmente rilevato sui principali media, vi mostro i dati in scala logaritmica. Essendo un fenomeno esponenziale, la scala logaritmica si presta molto bene a rappresentarlo.
La crescita è attualmente di tipo esponenziale con raddoppio a 15 giorni. Esaminando i dati, come detto anche nelle puntate precedenti, si nota come ricoveri e i decessi stiano seguendo anche loro una crescita esponenziale con - all'incirca - la stessa velocità ma con i dovuti ritardi (tra il contagio, il ricovero e poi, purtroppo, l'eventuale decesso passano vari giorni).
Facciamo ora una interessante analisi sui minimi e massimi delle varie ondate.
Notiamo valutando i massimi e minimi come il tasso di ospedalizzazione sia sceso molto nella seconda ondata rispetto alla prima. Ciò si deve probabilmente ad una migliore gestione dei protocolli di cura casalinghi. Quello che, però, è più interessante studiare è il dato relativo alla letalità del virus: dal picco della seconda ondata questo dato si è enormemente ridotta, passando dal 2.1% allo 0.32%, in pratica un calo dell'85%.
I decessi erano praticamente tutti nella fascia over 60, e nel Regno Unito questa fascia ha una copertura vaccinale di circa il 90% (alcuni però non ancora con la seconda dose). Possiamo dire, quindi, che il calo della letalità sia completamente da attribuire alla vaccinazione della popolazione più fragile.
Bentrovati cari lettori, la scorsa settimana abbiamo assistito in Italia, forse, al maggior calo di sempre dei nuovi casi, un -35% su base settimanale. Basterebbero due mesi con numeri simili e il virus si estinguerebbe.
La nostra regione addirittura riscontra un calo di circa il 50% dei casi, i dati ospedalieri anche loro iniziano a migliorare di un 30% settimanale. Notiamo, invece, grosse oscillazioni sui dati dei decessi: può capitare quando i numeri iniziano ad essere abbastanza contenuti per quanto tragici.
Tranne la Valle d'Aosta, ora tutta l'Italia è in zona bianca. Finalmente anche nelle Marche da ieri non è più in vigore il coprifuoco.
Un'accelerazione del calo dei contagi molto probabilmente è stata data dalla chiusura delle scuole. Con un pizzico di ottimismo potremmo pensare che come lo scorso anno la situazione in estate rimarrà sotto controllo.
Bentrovati cari lettori, nella regione Marche i casi positivi sono ancora in calo, rispetto alla settimana precedente, anche se la riduzione si fa meno marcata. Probabile che ciò sia dovuto al fatto che il 2 giugno siano stati effettuati meno tamponi.
Anche i dati ospedalieri continuano nella stessa direzione, mentre vi è uno "sbandamento" dei decessi ma quasi certamente è dovuto a qualche riconteggio.
Tra le regioni, insieme al Piemonte, le Marche sono quelle migliorate maggiormente. Come analizzavo due settimane fa (leggi qui) purtroppo non siamo andati in zona bianca per una concomitanza sfortunata di numeri, infatti vediamo che dietro di noi ci sono regioni bianche con una situazione peggiore della nostra.
Per concludere ripropongo l'osservazione su cosa sta succedendo nel Regno Unito, dove il 17 maggio si aveva il minimo degli ingressi ospedalieri a 98.14, per poi 22 giorni dopo (l'8 giugno) avere 144 ingressi giornalieri, ovvero +46.72%.
Sul versante contagi, lo scorso 5 maggio, si registravano 1850.71 casi medi giornalieri e dopo 22 giorni 2587.57: un +39.81%.
Da questo primo periodo di rialzo possiamo desumere che rimane una proporzionalità diretta fra la crescita dei casi ed i ricoveri ospedalieri. Se contagi e ricoveri riguardano maggiormente i non vaccinati è normale che si mantenga una certa proporzionalità.
Bentrovati cari lettori, la mia previsione relativa al probabile passaggio della Regione Marche in zona bianca dal 21 giugno salvo - direi improbabili - impennate di casi, è stata confermata dal presidente Francesco Acquaroli (leggi qui).
Si registra un miglioramento generalizzato sia nei contagi che nei dati ospedalieri. Anzi, il calo ha addirittura accelerato, anche se questo potrebbe anche essere dovuto alle festività del 2 giugno, che hanno portato all'effettuazione di meno tamponi.
Gli indici ospedalieri continuano nel loro miglioramento seguendo con il solito ritardo i nuovi contagi.
Come si vede nella tabella qui sopra le regioni, salvo la Sardegna, continuano tutte il loro miglioramento quindi le riaperture non sembrano aver influito in maniera negativa. Sicuramente avere giornate più lunghe riduce il contagio in maniera evidente.
Aumentano le regioni bianche, e dalla prossima settimana se ne aggiungeranno altre. Per il 21 giugno dovrebbe rimanere gialla unicamente la Valle D'Aosta.
Questa settimana, e penso anche le prossime, vi proporrò un focus sulla situazione nel Regno Unito dove, nonostante l'alto numero di vaccinazioni (siamo oltre le 100 dosi per 100 abitanti contro le 63 del nostro paese) sono in crescita esponenziale i contagi.
Faccio notare come il grafico proposto sopra sia in scala logaritmica: una retta, dunque, rappresenta una crescita esponenziale.
Si desume come, quando i casi erano in discesa, gli ingressi ospedalieri stessero scendendo più velocemente dei nuovi contagi, mentre ora con la risalita dei casi, gli ingressi in ospedale non sembrano seguire lo stesso andamento.
Questo è certamente un fattore positivo, leggendo anche le parole del ministro della sanità inglese, gli ingressi in ospedale sono per la maggior parte di persone non vaccinate.
Come avevo scritto la scorsa settimana la vaccinazione fatta a partire da anziani e persone fragili certamente riduce i casi di ricovero ospedaliero, ma incide marginalmente nella diffusione del contagio poiché queste non sono certo le persone che fungono maggiormente da vettori.
La situazione attuale del Regno Unito è molto interessante perchè potrebbe in qualche modo rispecchiare cosa potrebbe succedere qui da noi in autunno.
Bentornati cari lettori a questa nuova puntata della mia rubrica. Come anticipato nelle precedenti previsioni, le Marche si candiderebbero ora alla zona bianca.
Purtroppo, però, il monitoraggio nazionale non avviene il lunedì come per la mia rubrica ma il venerdì, in base ai dati calcolati sui sette giorni precedenti. La scorsa settimana sarebbe bastato unicamente un giorno in più per far abbassare la media delle Marche sotto la soglia della zona bianca.
Quindi direi che al 99% venerdì prossimo saremo sotto la soglia il che, se tutto va bene, porterebbe la nostra regione in zona bianca il 21 giugno.
I dati continuano a migliorare con la stessa velocità delle scorse settimane, sia nelle Marche che a livello nazionale.
Anche i dati ospedalieri continuano la loro discesa. Vediamo, però, che c'è stato un rialzo dei decessi anomalo, ma potrebbe essere dovuto a dei ricalcoli: bisognerà attendere la prossima settimana per capire se verrà ripresa la corretta traiettoria.
Sappiamo, inoltre, che tre regioni sono entrate in zona bianca. Il miglioramento dei dati, come vedete dalla tabella allegata qui sopra, è molto diffuso in tutto il territorio nazionale.
Per terminare una considerazione personale sulla campagna di vaccinazione. Dare la priorità ad anziani e persone deboli, riduce di molto i dati ospedalieri, ma incide relativamente poco sulla diffusione del contagio. Pertanto, ho qualche dubbio sul fatto che il miglioramento dei contagi che stiamo vedendo nel nostro Paese sia dovuto principalmente ai vaccini. La stessa immunità di gregge di cui si parla a partire da una soglia del 70%, è un concetto che poco si può applicare a mio avviso al Covid poiché il virus si basa su individui super diffusori tanto che si è visto che il 90% dei casi è generato da un 10% degli individui, possiamo dubitare che questi individui siano gli anziani anche perchè generalmente non hanno una vita sociale attiva come altre categorie.
Proprio per questo ritengo che, una volta raggiunta la soglia dell'immunità di gregge, sia auspicabile continuare ad indossare le mascherine negli spazi chiusi.
Cari lettori ben trovati a questa nuova puntata della mia rubrica. Questa volta posso dare finalmente tutte buone notizie, ovvero - alla faccia dei terroristi mediatici - le riaperture non solo non hanno portato ad incrementi dei contagi, ma abbiamo registrato la scorsa settimana a livello nazionale il maggior calo dei nuovi casi che ci sia stato da inizio anno.
Anche i dati ospedalieri e i decessi stanno scendendo. Rispetto ad un anno fa, però, le terapie intensive diminuiscono più lentamente: questo fenomeno possiamo spiegarlo con il fatto che vi siano molti meno decessi, pertanto i tempi di permanenza medi in terapia intensiva sono aumentati.
L'Italia, tranne la Valle d'Aosta, è completamente 'gialla' e varie regioni sono nella potenziale zona bianca, altre vi si stanno avvicinando (leggi qui). Tutte sono scese al di sotto del 30% dei posti di terapia intensiva occupati.
La regione Marche, se il calo dei contagi prosegue di questo passo, in circa tre settimane potrà arrivare a candidarsi alla zona bianca.
La situazione anche questa settimana registra un generale miglioramento in tutta Italia.
Notiamo che i contagi sono stati stabili nella regione Marche ma si è parallelamente avuta una diminuzione dei sintomatici (su cui si calcola il famoso Rt)
In Italia il calo dei contagi è abbastanza significativo e migliorano anche i dati ospedalieri.
Come detto il miglioramento è diffuso un pò in tutte le regioni con alcune che stanno addirittura entrando nei requisiti per la zona bianca.
Questa settimana ho voluto inserire un grafico particolare ovvero gli andamenti medi a 7 giorni di contagi/sintomatici/decessi/ingressi in terapia intensiva nella nostra regione.
La scala logaritmica è appropriata poiché l'epidemia è un fenomeno esponenziale. E' decisamente interessante notare come la curva dei decessi e ricoveri in terapia intensiva abbia iniziato a flettere da inizio aprile rispetto a quelle dei contagi. La spiegazione ovviamente può essere solo l'efficacia dei vaccini, come dicevo già da tempo terminata la vaccinazione delle categorie più a rischio fondamentalmente il problema covid potrebbe essere declassato a poco più di una influenza.
Sotto i 50 anni ad esempio nella nostra regione da inizio anno si sono avuti 0 decessi di soggetti senza patologie pregresse. Il parametro di chiusura il famoso Rt una volta reso il virus non letale dovrà necessariamente cambiare poiché non ha senso chiudere per un qualcosa di non più letale e si potrebbe dire che sia già ora di rivedere questa politica.
Stando ai dati della vaccinazione nella nostra regione è possibile che verso metà giugno gli ospedali saranno svuotati indipendentemente dal numero di casi.
Bentornati cari lettori, quella appena passata è stata una settimana abbastanza tranquilla in merito all'andamento del contagio da Covid-19. Si è avuto, infatti, un generalizzato calo dei casi positivi.
Fatti salvi i soliti ritardi dovremo iniziare ad osservare eventuali effetti delle riaperture dopo la metà della settimana appena cominciata.
I contagi sono in calo anche se - d'altro canto - non sembrano voler scendere i sintomatici: questo è fondamentalmente l'unico parametro che non convince nella situazione attuale.
Vediamo che il calo dei contagi si è generalmente attestato al 10% settimanale e su questa grandezza si sono stabilizzati anche i cali dei dati ospedalieri e dei decessi.
L'Italia è quasi tutta gialla ad eccezione del Sud che è in gran parte arancione e della valle d'Aosta che è passata in zona rossa, ma generalmente si nota un miglioramento abbastanza omogeneo in tutta la Penisola.
Sul fronte delle vaccinazioni siamo a buon punto anche con le prime dosi agli over 70: si potrebbe ipotizzare che per le prime settimane di giugno i casi gravi saranno davvero pochissimi, parallelamente a quanto avviene nel Regno Unito.
Bentornati cari lettori a questo primo giorno di riapertura. I dati della scorsa settimana sono stati generalmente positivi e quasi tutte le regioni sono tornate in zona gialla, incluse le Marche che erano rimaste in bilico fino all'ultimo giorno.Nella nostra regione si sono abbassati i sintomatici giusto in tempo per poter tornare 'gialli'.
A livello nazionale i contagi scendono di un 10% circa ed i dati ospedalieri sono in generale miglioramento.
Il miglioramento generale trapela anche dalla tabella delle regioni dove solo alcune territori del sud rimangono in ‘arancione’ assieme alla Valle d’aAosta.Veniamo al punto più interessante: questa settimana con il gestore della pagina facebook ‘L’Argano Porto Recanati’ abbiamo in maniera certosina raccolto i dati dei decessi marchigiani dal primo gennaio, suddividendoli per fasce d'età per renderci conto dell’effetto che stanno avendo i vaccini.
Si nota come, seppur i decessi siano rimasti abbastanza stabili, come sia nelle scorse settimane scesa costantemente la componente delle vittime tra gli over 80, contando che le vaccinazioni per gli stesso hanno avuto inizio il 20 Febbraio.
Il risultato è evidente:siamo passati dal fatto che il 75% dei decessi riguardanti persone ultra ottantenni ad un 50%,quindi la mortalità del virus in questa fascia è scesa del 25% e certamente continuerà a scendere via via che si concludono le seconde dosi dello Pfizer/Moderna. Probabilmente per fine maggio avremo ridotto la letalità negli over 80 di circa il 90% e a metà mese maggio inizieremo a vedere anche un calo nella percentuale della fascia 70-79.
Considerazione finale sui sintomatici: esaminando i dati di varie regioni abbiamo Marche circa 20% , Campania 30% Emilia Romagna circa il 50% , sono valori completamente sballati fra una regione e l'altra. Significa una totale arbitrarietà nel computo dei sintomatici da parte delle regioni e ciò è gravissimo poiché il famoso Rt che decide se si apre o si chiude è deciso proprio in base al numero di sintomatici rilevate.
Bentornati cari lettori a questa ennesima puntata della rubrica. Purtroppo non mi sento ancora di essere ottimista, i dati ospedalieri della regione Marche sono evidentemente migliorati, ma questa settimana si è accentuato un trend che ho segnalato anche nelle precedenti.
Possiamo notare come sia accaduta una strana e preoccupante divergenza ovvero un calo dei positivi, ma un contestuale aumento dei sintomatici. Ricordiamo che il famoso Rt si calcola sui sintomatici: attualmente nelle Marche siamo a un +15% su base settimanale, se questo valore non scende entro giovedì, il 26 aprile non si potrà riaprire.
Notiamo anche che il rapporto sintomatici/positivi è ancora notevolmente aumentato. Oramai siamo quasi al doppio di prima dell'inizio della terza ondata, il che potrebbe significare che stiamo perdendo il doppio degli asintomatici rispetto a prima.
Dai dati degli ingressi in terapia intensiva si nota come vi sia un ritardo di 14-16 giorni rispetto alla variazione dei positivi, abbiamo il serio rischio - fra 2 settimane - di ritrovarci con i dati dei ricoveri in stallo, o addirittura in risalita.
A livello nazionale i positivi hanno praticamente smesso di crescere, continua la discesa dei dati ospedalieri e decessi.
Possiamo dedurre che la zona arancione non sia efficace: vi è ancora la logica perversa dello "state a casa", quando le abitazioni private sono il primo luogo di contagio, ed è impossibile controllare gli assembramenti nelle abitazioni, non mi sorprenderebbe che una zona gialla con bar e ristoranti all'aperto aperti possa essere più efficace della attuale zona arancione,
Nelle regioni notiamo un andamento abbastanza singolare, ovvero un calo dei contagi al centronord mentre aumentano i casi al sud. Forse le festività pasquali sono state vissute differentemente tra le 2 aree del paese.
Le vaccinazioni sono ancora troppo poche affinché possano avere effetto concreto sulla diffusione dei contagi, ed ancora non sembrano aver avuto un concreto effetto sui decessi. Questo potrebbe avvenire fra circa 2 settimane