Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Civitanoi.
"Sconvolti dalle reazioni scomposte (espresse relativamente alle palme dei giardini), promosse da una parte politica, dopo quello che abbiamo letto oggi sui giornali, chiediamo alla vera sinistra di farsi avanti, di cancellare quella parte di finta sinistra che sembra essere bacchettona, miope e cieca. Con la scusa di proteggere Civitanova la affonda definendola "una barzelletta", scrivendo che "tutti ci ridono alla spalle" per cosa per delle luci hot?
Queste persone ancora una volta non hanno capito che la vera vergogna è stato il suicidio dei nostri 3 concittadini; la vera vergona è data da tutte quelle persone che non riescono a sopravvivere per la mancanza di lavoro; la vera vergogna è la chiusura della comunità terapeutica le querce nel totale silenzio della destra e della sinistra; la vera vergogna è il depotenziamento dei nostri ospedali per poi andare alla ricerca dell’ospedale unico. la vera vergogna è chiedere ancora una volta, senza avere risposte, un consiglio comunale aperto per parlare di come poter risolvere il grande problema dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Ecco queste sono le vere vergogne non le luci. L'opposizione deve smetterla di prenderci in giro, di ridere loro alle nostre spalle, che facciano opposizione sulle,cose serie sui veri problemi , altrimenti loro diventeranno la barzelletta, distruggendo e rendendo scadente insulsa la sinistra ,loro stanno creando il vero danno.! i cittadini civitanovesi sono orgogliosi della loro città, hanno trasformato una nota negativa in positiva, realizzando un tam tam che ironicamente ha trasformato il nostro meraviglioso giardino di piazza xx settembre nel giardino "dell’ ammore": un’ attrattiva che porti gente curiosa che vorrebbe trascorrere una giornata nella nostra meravigliosa citanò, ridendo passeggiando, acquistando".
“Parte da Ascoli la battaglia di Forza Italia in difesa della famiglia”. A comunicarlo in una nota è il responsabile degli Enti Locali di FI Marcello Fiori a margine della giornata di formazione sulle politiche famigliari “Più forte la famiglia più forte l’Italia”, che si sta svolgendo ad Ascoli Piceno presso la Sala della Regione alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Ascoli e presidente dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale Guido Castelli e del presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari Gianluigi De Palo.
“L’obiettivo di questa iniziativa - spiega Fiori - è contribuire a redigere un programma di politiche sociali da attuare in tutti i Comuni amministrati da Forza Italia. Il welfare locale, strumento importantissimo di redistribuzione del reddito e di sostegno alle fasce più fragili della popolazione, va completamente ripensato. I Comuni, oggi più che mai, sono chiamati a uno sforzo per venire incontro ai cittadini partendo dal nucleo fondante della società, la famiglia. Troppo spesso, infatti, le politiche sociali vengono pensate e tarate sulla base di necessità individuali. Ma - prosegue Fiori - oggi più che mai bisogna invertire questo modo di immaginare il welfare e rimettere al centro i bisogni degli individui all’interno delle famiglie. Lo stesso Isee va rimodulato per agevolare i nuclei familiari. Assenza di posti negli asili nido, scarsa assistenza agli anziani, difficoltà nella presa in carico delle fragilità o delle disabilità anche temporanee, sono alcuni dei problemi ai quali ciascuno di noi deve quotidianamente cercare di far fronte.
Il compito dei Comuni - conclude Fiori - è schierarsi dalla parte delle famiglie con politiche attive e concrete di sostegno al reddito e di giustizia sociale. Forza Italia e i suoi amministratori intendono raccogliere questa sfida elaborando un programma innovativo e realizzabile”.
“I numeri relativi alla famiglia in Italia sono da brividi. Parlano di natalità in calo vertiginoso, popolazione sempre più vecchia, disagio sociale crescente. Quali risposte dà la politica a tutto ciò? - se lo chiede Marcello Fiori, responsabile Enti locali di Forza Italia nel corso del suo intervento alla giornata di formazione sulle politiche famigliari “Più forte la famiglia più forte l’Italia”, che si sta svolgendo presso la Sala della Regione di Ascoli Piceno alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Ascoli Guido Castelli e del presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari Gianluigi De Palo. “ Le famiglie oggi sono rappresentate da 4,6 milioni di impiegati benestanti, 5,8 milioni di pensionati, mente gli under 30 nullafacenti sono oltre 2 milioni. Aumentano anche gli stranieri residenti, che superano i 5 milioni. In questo contesto la famiglia è il nucleo sociale più colpito dalla crisi economica e sociale, considerando che oltre 3,5 milioni di famiglie non ha un reddito da lavoro con un’incidenza della povertà assoluta che riguarda 1,6 milioni di famiglie, un fenomeno particolarmente drammatico al Sud ma che comincia a farsi sentire persino nel comunemente ritenuto ricco Nord, con migliaia di posti di lavoro persi dal 2008 a oggi sia tra gli autonomi sia tra i dipendenti. Inoltre, il 68% degli under 35 vive con mamma e papà per l’incapacità della politica di costruire le basi affinché essi possano costruirsi una famiglia autonoma.
Particolarmente preoccupante - prosegue Fiori - è il calo della maternità innescato dalla crisi: ogni donna fatica a mettere al mondo più di un figlio e lo fa con enormi sacrifici sul lavoro, spesso penalizzando la propria carriera. In questo contesto - aggiunge Fiori - il reddito di inclusione rappresenta uno strumento insufficiente. Spetta ai Comuni cambiare passo pensando politica di welfare mirate al sostegno delle famiglie e al governo metterei condizione gli enti locali di svolgere il loro lavoro di ente di prossimità. I tagli degli ultimi cinque anni in questo senso sono stati nefasti e hanno contribuito a smontare il sistema dell’assistenza, con le famiglie sempre più costrette a spendere di tasca propria per servizi che dovrebbero essere garantiti dal pubblico. Un esempio su tutti: il 37% delle famiglie ha dovuto rinunciare a curarsi per motivi economici, il 23% ha dovuto rinunciare all’assistenza per persone non autosufficienti. Il welfare - conclude Fiori - incide per il 15% sul reddito familiare”.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Roberto Cola - Sezione Camerino LNDC
"Invitato dalla carissima Federica Mandozzi di Verde Caffè, sono stato a Macerata l’8 dicembre per l’intera giornata ed il 10 di pomeriggio, con lo stand della sezione di Camerino Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Avevo con me due esemplari da proporre per l’adozione, un adulto ed un cucciolo, qualche gadget ed i nostri calendari per il 2018. Un sandwich illustrava la nostra attività, specie nel periodo del terremoto durante il quale anche da sfollati, come personalmente sono, siamo stati sempre in prima linea accogliendo più di quaranta cani di proprietari che non erano più in grado di tenerli, nutrendo molte colonie feline in zona rossa, gestendo insieme all’Asur ed all’OIPA il tendone con mangimi e farmaci per ogni emergenza a Maddalena di Muccia. Nel retro si illustrava il nostro progetto di costruire una casa di legno per cani anziani, parzialmente finanziata dalla LAV.
Fatte salve le poche persone che ci hanno mostrato la loro generosità, e che ringrazio di cuore, debbo a posteriori registrare uno spettacolo squallido e deprimente. Un passeggio triste, alienato ed assente. Alcuni sembravano forzati, come fosse una fatica! Tanti si fermavano nei pressi del nostro banchetto frugando nella borsa, nel borsello, per estrarre subito dopo il pacchetto di sigarette, più spesso il cellulare, senza il quale non si vive, e trent’anni fa si viveva senza, per andarsene subito dopo! E sì che molti avevano cani con sé, più spesso di razza, alcuni incappottati ed infiocchettati come per una mostra. Ho visto passare anche qualche pelliccia autentica (credevo ormai obsoleto questo macabro genere di abbigliamento), tante firme, tanti sorrisi di circostanza. Alcuni si fermavano da noi, guardavano, leggevano, poi facevano un sorrisetto e se ne andavano. A prescindere dal fatto che io porto avanti questa attività da ventotto anni e che spesso partecipo a fiere e manifestazioni di vario genere, quindi in tanti dovrebbero conoscermi od aver sentito parlare di me, ma non capivo il senso di questi sorrisi, a qualcuno l’ho anche detto: “state leggendo la sintesi di una tragedia, i nostri circa 230 cani sono frutto dell’abbandono, del terremoto, alcuni di essi vivono in canile da molti anni, hanno estremo bisogno di una famiglia che restituisca loro parte della felicità irrimediabilmente perduta! Ma hanno anche bisogno di una vostra offerta per poter continuare a mangiare ed essere curati, con la miseria che ci danno i Comuni. C’è poco o niente da ridere!” Se ogni passante avesse lasciato cinquanta centesimi avremmo potuto acquistare cibo per un mese…
Concludendo, spero che in questi due giorni sia passata tutta la Macerata scettica, qualunquista, sensibile soltanto ai propri bisogni, la Macerata “globalizzata d’indifferenza”, come felicemente disse Papa Francesco tempo fa stigmatizzando le reazioni di tanti a proposito dei disperati che sbarcano. E siccome tornerò il 16 ed il 17 dicembre prossimi, sempre in Corso della Repubblica, mi auguro d’incontrare in quelle date la Macerata sensibile non solo a parole, la Macerata generosa ed attenta al problema dei cani abbandonati e di tutti gli altri animali che soffrono, la Macerata che ama gli animali non arrosto o in salmì, quella che incontravo circa vent’anni fa, alla fiera di San Giuliano, quando il nostro stand era gremito di persone che facevano a gara per chiedere, per donare, per aiutarci a crescere. Noi siamo cresciuti anche grazie a loro".
Anche quest’anno Macerata sceglie il Natale e il Capodanno sicuri senza scoppio di petardi. Il sindaco Romano Carancini, infatti, ha firmato un’ordinanza che vieta dal 24 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018, l’utilizzo di petardi, botti e fuochi d’artificio su tutto il territorio comunale nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Il provvedimento trova fondamento, come si legge nell’ordinanza, “nella tutela dell’incolumità pubblica, della sicurezza urbana, della protezione del patrimonio pubblico e degli animali sul proprio territorio”. Le conseguenze negative che i fragorosi boati possono avere a causa del potenziale rischio di incendio, di danneggiamento al patrimonio pubblico e sugli animali, sono infatti alla base dell’ordinanza adottata dal sindaco Carancini.
"Patrizia ha sempre dimostrato, con la sua passione e professionalità, come sia possibile essere impegnati in politica per il bene della collettività e nel pieno rispetto delle Istituzioni che si rappresentano. Ha mostrato, in ogni circostanza, grande dignità, anche nell’affrontare questa sua ultima battaglia. La politica marchigiana deve molto a Patrizia, alla sua sensibilità nei confronti dei più deboli, al suo essere innovatrice e non aver, quindi, timore di proporre soluzioni alternative e concrete nell’esclusivo interesse del territorio. Personalmente, sono profondamente addolorato perché ho avuto modo di lavorare fianco a fianco di Patrizia e la sua mancanza si farà sentire. Ciao Patrizia". Con queste parole, il Segretario Regionale del Partito Democratico, Francesco Comi, ha commentato la notizia della scomparsa di Patrizia Casagrande Esposto.
Una vita in politica, quella di Patrizia Casagrande Esposto, nata a Senigallia il 29 ottobre 1951 dove ha sempre vissuto. Si è appassionata presto alla politica, già a 18 anni si era iscritta nelle Acli e a 20 anni al Pci, attraversando tutte le fasi del partito: PDS, DS e oggi PD.
Il suo primo incarico politico lo ha rivestito nella sua Senigallia, quando nel 1985 è stata eletta in Consiglio comunale. Un trampolino di lancio in direzione dei vertici della Provincia di Ancona.
Nel 1994 è eletta in Consiglio provinciale e, dopo quattro anni è nominata assessore provinciale con deleghe ai Lavori pubblici, alla Viabilità, all'Edilizia scolastica e alle Politiche di pari opportunità. Nel 2002, l’allora presidente della Provincia di Ancona, Enzo Giancarli, le affida nuove deleghe: Urbanistica, Ambiente, Edilizia residenziale pubblica. Da Assessore provinciale, ha attivato l'Osservatorio Provinciale dell'Acqua, in virtù del quale Ancona ha ospitato nel 2010 la prima tappa del progetto europeo "Les Villes et l'Eau", un convegno internazionale dedicato all'acqua bene comune non mercificabile.
Ruoli chiave che l’hanno portata ad assumere sempre più rilevanza, tanto da essere la candidata naturale della coalizione di centrosinistra nelle amministrative del maggio 2007, quando è stata eletta al primo turno presidente della Provincia di Ancona - la seconda donna alla guida dell'Ente, dopo Marisa Saracinelli - con il 55,64 % dei voti.
In cinque anni di mandato ha ottenuto importanti risultati, tra i quali: il Bilancio partecipativo; accordi stabili per la realizzazione dei poli scolastici nei territori; la creazione del sistema turistico locale unico; il sistema unico del trasporto locale. Ha posto solide basi per il Piano Energetico Provinciale e avviato il progetto Eternit free per la sostituzione dell'amianto con il fotovoltaico; ha svolto azioni politiche d'area vasta per la differenziazione, lo smaltimento e il riciclo dei rifiuti.
Nel 2009 ha promosso un fortunato ciclo di seminari sull'urbanistica dal punto di vista della cultura. Particolarmente attiva nei progetti a favore del Sud del mondo, si era fatta promotrice del primo convegno internazionale delle Autonomie locali "L'Europa con l'Africa".
Ha partecipato alla redazione della "Carta europea per la parità e l'uguaglianza tra gli uomini e le donne" ed ha fatto parte del Coordinamento della Conferenza nazionale delle donne del Partito Democratico. Il 12 ottobre 2009 è eletta presidente dell'Upi Marche e, successivamente, anche del sistema turistico unico della Marca Anconetana.
È stata, inoltre, vicepresidente del Coordinamento nazionale dei Consigli delle Autonomie Locali, vicepresidente del Coordinamento nazionale Enti locali per la Pace e i Diritti umani e membro del consiglio nazionale dell'Aiccre (Associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa).
Il suo ultimo incarico politico l’ha svolto come coordinatrice della segreteria del Pd Marche. Attualmente era presidente della Form, nominata lo scorso luglio.
277milioni e 996 mila euro è l’investimento previsto dal secondo Stralcio delle Opere Pubbliche per la provincia di Macerata.
Il piano verrà illustrato oggi 12 dicembre durante il Comitato istituzionale provinciale per l’attività di ricostruzione post sisma .
All’incontro saranno presenti i Primi Cittadini, il presidente della Provincia Pettinari e l’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti.
Sono pianificati stanziamenti per 31 scuole, 27 municipi e 59 opere pubbliche.
Ai comuni più danneggiati è rivolta particolare attenzione con l’erogazione di contributi per 29 opere. Si raggiunge così l’obbiettivo dell’integrale finanziamento di edifici scolastici e comuni.
All’ordine del giorno oltre all’approvazione del secondo Stralcio del Piano, le Modifiche al D.L. 189/2016 che contiene le misure a favore delle popolazioni terremotate. Ci saranno anche approfondimenti sulle infrastrutture per la banda ultra larga e la rendicontazione sulle attività di Protezione Civile svolte fino ad oggi.
“Nei diversi incontro di questo autunno con la commissaria Paola De Micheli ci siamo sfiatati, chiedendo al governo che incalzasse regioni e organi preposti per dare assoluta precedenza all’installazione delle “Soluzioni abitative d’emergenza” mancanti e alla risoluzione dei problemi relativi alle stesse. Se i lavori hanno subito un’indubbia accelerata in varie aree del cratere sismico, purtroppo ci tocca constatare ancora una sequela di errori marchiani: la vicenda dei boiler installati sui tetti delle casette in località come Visso, Gualdo di Castelsantangelo ed Arquata del Tronto ha del grottesco".
Questo il commento dell'On. Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati.
Le segnalazioni di famiglie rimaste senz’acqua in questo week end si sono moltiplicate a causa delle basse temperature, e sposiamo in pieno le rimostranze del sindaco di Visso Antonio Pazzaglini, che per mesi ha ripetuto come certe soluzioni fossero inadeguate per le località appenniniche senza che nessuno lo ascoltasse. Le tubature non coibentate issate in alto nelle pareti e i fantomatici boiler montati sui tetti sono l’ennesimo pasticcio, che si somma al disagio di tutti quei comuni dove in gran fretta si sta procedendo all’istallazione in zona Cesarini di casette che dovevano essere consegnate a settembre o a ottobre. Si continua purtroppo a prendere in giro chi da oltre un anno sta patendo le pene dell’inferno e non ha più nulla: ribadiamo ancora una volta che per fare interventi efficaci è necessario allentare le maglie della burocrazia. Per questo chiediamo che vengano risolti questi problemi di carattere idrico e che si faccia tesoro di certe criticità relativamente alle Sae in via di ultimazione e non si proceda con approssimazione: lasciare famiglie provate senz’acqua è inaccettabile”.
Dal Gruppo Consiliare Comunità e Territorio riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa relativo all'incontro con un gruppo di cittadini in ordine alla convenzione tra Comune di Camerino e Parrocchia di San Venanzio.
A seguito della richiesta di un incontro al nostro gruppo consiliare di minoranza giovedi 7 dicembre abbiamo incontrato, presso la sede della Contram dove solitamente si svolge il Consiglio Comunale, un gruppo di cittadini che sta cercando di convincere l’Amministrazione a cambiare idea sulla destinazione dell’area verde di Montagnano, parte della quale dovrebbe essere ceduta alla Parrocchia di San Venanzio (circa 1000 mq) così come previsto nella proposta di delibera n. 43 approvata in sede di Consiglio Comunale il 28/9/2017.
I cittadini intervenuti hanno fatto presente che hanno già consegnato in Comune circa 350 firme ed hanno incontrato il Sindaco per rappresentargli le loro perplessità in ordine alla scelta fatta, invitandolo nel contempo a trovare un’altra area da mettere a disposizione della Parrocchia al posto di quella dove attualmente vi è un parco a verde pubblico. Ci hanno fatto presente che la raccolta firme sta continuando e sono state quasi raggiunte le 600 adesioni.
Come prima cosa hanno tenuto a precisare che non hanno nulla contro la costruzione dell’asilo della Parrocchia ma pretendono che venga individuata un’altra area. Tra le motivazioni per cui chiedono al Sindaco di ritornare sui suoi passi vi è il fatto che quell’area è l’unica area verde a disposizione di un quartiere intero, quartiere che ultimamente ha visto aumentare in modo importante la presenza di servizi e di persone con conseguente difficoltà nel trovare un posto auto e ripercussioni sulla viabilità.
Nel Consiglio Comunale del 28 settembre, come gruppo di minoranza, avevamo precisato che pur essendo concordi sul fatto di mettere a disposizione della parrocchia di San Venanzio un’area per costruire l’edificio che avrebbe ospitato il Nido e la scuola Materna, avevamo avanzato grosse perplessità in ordine all’opportunità di prevedere di costruire in quell’area, rinunciando ad una parte dell’area a verde attrezzato sulla quale si erano investiti soldi pubblici.
E’ vero che l’area era tenuta abbastanza male, ma questa è un’aggravante e non una scusante, per l’amministrazione, che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione. Secondo noi sarebbe stato più opportuno individuare un'altra area affinché nessuno, soprattutto gli abitanti di Montagnano, venisse privato di niente.
In sede di consiglio avevamo anche precisato che la rinuncia a parte di quell’area verde avrebbe comportato l’individuazione di altre aree verdi, per rispettare gli standard urbanistici, le quali, per venire attrezzate, avrebbero richiesto un’ulteriore dispendio economico.
Oltretutto le modalità con le quali è stata approvata la delibera a colpi di maggioranza, bocciando una mozione di rinvio della minoranza, senza il parere del funzionario dell’urbanistica, senza le indicazioni delle varianti urbanistiche nonchè degli atti che avrebbero garantito la correttezza legislativa dell’atto, oltre ad esporre il Comune ad eventuali contenziosi non tutelano nemmeno la Parrocchia ed i benefattori.
I cittadini ci hanno anche riferito i contenuti dell’incontro avuto con il Sindaco il quale non ha assicurato loro che la restante parte di area verde resterà tale, per cui capiamo benissimo le preoccupazioni. Da una verifica in loco abbiamo inoltre potuto appurare che effettivamente le aree verdi rimaste nel quartiere sono veramente esigue.
Noi crediamo che 500 - 600 cittadini che esprimono delle perplessità, considerando che molti sono fuori città, rappresentano una percentuale rilevante e debbano essere presi seriamente in considerazione anche perché le osservazioni che vengono fatte sono molto pertinenti.
La scelta non è obbligata perché abbiamo altre aree di proprietà comunale che potrebbero essere utilizzate e gli strumenti normativi a disposizione del Sindaco per fronteggiare l’emergenza sono molteplici. Non possiamo tuttavia non far notare, ancora una volta, come dietro alle scelte fatte dell’amministrazione non vi sia una benché minima attività di programmazione e pianificazione strategica.
Più di due settimane fa abbiamo richiesto un accesso agli atti per poter leggere le varianti urbanistiche che hanno riguardato l’area negli anni e gli atti che nel Consiglio risultavano mancanti. Sono passati ormai quasi 20 giorni, ma al di là di un incontro con il funzionario dell’Urbanistica che si è dimostrato disponibile, l’amministrazione non ha prodotto ufficialmente alcun tipo di documento.
Abbiamo comunque deciso di richiedere direttamente un parere all’ufficio urbanistica del Comune per fugare ogni dubbio sulla possibilità di costruire in quell’area e sulla completa conformità legislativa. Questo a garanzia di tutti, in primis della Parrocchia, degli insegnanti e delle famiglie che dovranno usufruire della struttura.
In ultimo dobbiamo dire che abbiamo accolto con molto favore l’interessamento dei cittadini dimostrato su questa vicenda, Camerino può riprendersi solo se si risveglia la coscienza sociale. I cittadini devono pretendere che le scelte vengano fatte pensando al futuro della città. Ci auguriamo che l’interesse mostrato su questa vicenda venga dimostrato anche su altri aspetti che sono di fondamentale importanza per la città di Camerino.
Dal consigliere provinciale avv. Paolo Micozzi riceviamo e pubblichiamo nota stampa riguardante l’Ente Provincia e le sue competenze.
In merito alle vicende politico-amministrative riguardanti il nostro territorio sembrerebbe che l'Ente Provincia sia scomparso. In realtà non è così.
L'attuale normativa prevede che alle province siano rimaste competenze in materia di strade, scuole superiori, pari opportunità in ambito lavorativo, pianificazione territoriale, trasporto privato, statistica e assistenza tecnico amministrativa agli enti locali e, nella Regione Marche, anche in materia ambientale.
Nelle previsioni di riforma costituzionale la Provincia avrebbe dovuto perdere lo "status" di livello costituzionale ma all'esito del referendum di un anno fa essa è rimasta ben salda nella previsione dell'art. 114 della Costituzione. Ad oggi vige quindi un disallineamento tra la previsione Costituzionale e la c.d. Legge Delrio con forte penalizzazione dell'Ente Provincia che con grandi difficoltà riesce a far fronte ai suoi importanti compiti.
Ne consegue che una revisione dell'attuale normativa sia non più procrastinabile; certamente non è pensabile ripristinare la situazione precedente alla Legge Delrio in quanto sarebbe un impensabile e nostalgico passo indietro, tuttavia nel dibattito politico amministrativo dovrebbe trovare spazio anche questo tema senza tralasciare che in una ottica di solidarietà istituzionale la proliferazione di consorzi, associazioni e altro su base provinciale bene si sarebbe potuta evitare se solo si fosse pensato di coinvolgere un Ente che esiste e merita l'attenzione che il livello Costituzionale gli riconosce.
Dalla Sinistra Italiana di Civitanova Marche riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa riguardante il tema della ex liceo scientifico.
L’operazione Bonifica e Sicurezza che l’amministrazione comunale ha sollecitato e la Provincia prontamente ha realizzato se da una parte è una iniziativa positiva dall’altra non risolve il problema di fondo di quell’area e di quel brutto rudere che fa “bella mostra” della sua bruttura.
Non va dimenticato che quell’area è stata oggetto anni e anni fa ad una Variante Urbanistica con la quale attraverso una NUOVA destinazione d’uso di carattere residenziale commerciale e servizi con la qualevalorizzarla e la Provincia immetterla sul mercato immobiliare.
Allora la motivazione di quella decisione era che con gli introiti di un’asta pubblica di circa 2 milioni a base d’asta si sarebbe compensata una gran parte dei costi sostenuti dalla Provincia per la realizzazione del nuovo Liceo Scientifico- Classico in zona Stadio.
La realtà è stata che le aste indette dalla Provincia sono andate deserte mentre il nuovo liceo era stato realizzato.
Da allora quell’area conserva una destinazione d’uso assegnata dalla Variante Urbanistica che prevede la realizzazione un mix di circa 22000 metri cubi di edifici Commerciali Residenziali e servizi.
L'eredità lasciateci dalla Provincia è un mostro di degrado a volte luogo per sbandati che deturpa il Quartiere 4 Marine e un biglietto da visita negativo per Civitanova.
Ora tutto il complesso sta subendo una costosa operazione di -Bonifica- che se da un lato è positiva per la sicurezza la stessa mette meglio in bella mostra il mostro del degrado. E questo mostro di degrado non può essere il biglietto da visita all’ingresso nord della città nè del Quartiere 4 Marine che in questi anni è cresciuto e sta assumendo una connotazione turistica data anche dalla ampia Spiaggia Libera e dalla vicina area Floristica Protetta.
Una situazione ormai insostenibile con una destinazione d’uso di quell’area che non risponde alle vere esigenze del Quartiere. Riteniamo che quell’area con quella destinazione d’uso e quelle norme tecniche corra il rischio attraverso una riproposizione di un’Asta Pubblica che ormai viste le offerte precedenti potrebbe essere aggiudicata rispetto al suo valore strategico e di posizione per quattro soldi a qualche speculatore edilizio.
Ormai è evidente che la situazione complessiva di quell’area è insostenibile e la città non può sopportare nè un utilizzo cementificante –speculativo nè il persistere di un mostro di degrado come biglietto da visita .
Per questo invitiamo l’amministrazione comunale e il Consiglio Comunale affinchè intervengano presso la Provincia perché “cancelli” a sue spese quel degrado edilizio e si faccia promotrice di una Variante Urbanistica perché quell’area abbia una –nuova destinazione d’uso- che cancelli la potenziale speculazione edilizia e venga destinata ad un uso veramente utile al Quartiere 4 Marine e alla Città.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di CivitaNoi
"Vorremmo chiedere a questa amministrazione se per il prossimo anno potessero cambiare "Lo spacciatore di luminarie" perché, oltre ad essere tremendamente brutte, dentro ai giardini, sembra ci siano addirittura osceni giochi di luce allucinogeni. Civitanova non è stata mai così triste e drammaticamente scadente....per non parlare poi del villaggio meglio non nominarlo il tutto condito da zero gusto, un minestrone veramente impossibile da guardare. Ma chi è stato a scegliere tutte queste cose brutte tutte insieme? Potrebbe essere un record di tristezza e cattivo gusto. Assessorato alle brutture? Alla tristezza e al decadimento?"
Dal Coordinatore Provinciale Massimo Belvederesi di Fratelli d'Italia riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.
Trieste è stata la giusta cornice per il II° Congresso Nazionale di Fratelli d’Italia, per posizione geografica e simbologia, espressa dalla bellissima piazza “Unità d’Italia”, pronta ad accogliere metaforicamente tutti i “Patrioti” accorsi da ogni parte.
La riconferma plebiscitaria della nostra Presidente Giorgia Meloni era scontata, ma non erano scontate le sue affermazioni, le sue prese di posizione perentorie nei confronti dei papabili alleati, ai quali ha lanciato sfide politiche precise. Fratelli d’Italia è “destra autonoma e libera ….” ha dichiarato Giorgia Meloni ….”siamo le scarpe piene di fango e le mani pulite. Noi siamo qui oggi e qui domani. e quando non ci saremo più, ci saranno i nostri figli. E quando non ci saranno i nostri figli ci saranno i nostri nipoti ….”. Parole forti coinvolgenti.
Presentato a sorpresa il nuovo simbolo del partito che conserva la Fiamma ed elimina dal logo la dicitura AN. Un partito, ha ribadito la Meloni , che dopo aver impedito la cancellazione della storia della destra politica Italiana, vuol diventare un movimento per tutti i patrioti italiani, aperto alla società civile e alle esperienze politiche che guardano al futuro dell’Italia con spirito costruttivo e identitario .
La delegazione maceratese guidata dal Coordinatore Provinciale Massimo Belvederesi , dal sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli, dal Consigliere Regionale Elena Leonardi, dal Consigliere Provinciale Paolo Renna , dal Vicesindaco di Fiuminata Elisabetta Roscioni , dal Presidente del Consiglio Comunale di Potenza Picena Mirco Braconi e dagli Assessori ci Civitanova Marche, Tolentino e Potenza Picena, Pierpaolo Borroni , Francesco Colosi , Tommaso Ruffini, ha portato il proprio contributo di idee tramite i 28 delegati eletti dal Congresso Provinciale, espressione di 20 comuni della provincia di Macerata dimostrazione di un sempre più profondo radicamento nel territorio.
A difesa di quest’ultimo è stata presentata una mozione volta a evidenziare i tanti problemi del post terremoto ancora irrisolti e le proposte del partito per una loro risoluzione A coronamento dell’impegno profuso sono stati eletti in Assemblea Nazionale Andrea Blarasin (Macerata), Francesco Bracaccini (Montefano), Francesco Colosi (Tolentino) e Cristina Tartabini (Sarnano).
Fratelli d’Italia in provincia di Macerata c’è ed è pronta per nuove sfide politiche future.
Il segretario provinciale Francesco Vitali ha nominato la segreteria.
Paola Castricini, Claudio cavallaro, Mirella Franco, Domenico Mucci, Roberto Paoloni, Roberta Pennacchioni, Fulvio Riccio, Valentina Ugolinelli. Questi i nomi dei componenti della "squadra" che affiancherà il segretario per i prossimi quattro anni di mandato.
"Un mix di rinnovamento ed esperienza - la nota del PD provinciale - una segreteria composta da amministratori e giovani dirigenti di partito, che tiene conto dell'eterogeneità del territorio provinciale, con una particolare attenzione alle aree del cratere, e delle diverse professionalità e competenze che saranno necessarie per affrontare le prossime sfide del partito a livello provinciale, a cominciare dalle problematiche legate alla ricostruzione post sisma".
Dal sindaco Fabrizio Ciarapica riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa in risposta alle dichiarazioni del consigliere Micucci.
Non sono io a dover essere sereno, ma i miei cittadini per i quali esigo garanzie. Le vuote parole di Micucci, riportate dalla stampa, di sicuro non mi bastano e non inganneranno i Civitanovesi.So benissimo quali saranno i reparti dell’ospedale che verranno potenziati, ma questo non è sufficiente.Come ho già detto, e come evidenziato da Maccioni durante il Consiglio Comunale aperto, i posti letto di Civitanova sono solo 186 contro i 320 di Macerata. Con le sue parole e con il suo tergiversare, il Consigliere ha dimostrato ancora una volta che non sa dare risposte concrete e che è lui a prendere la situazione con superficialità. Il suo glissare sulla mia domanda, mi fa pensare che non abbia una risposta, lo esorto a smettere di buttare fumo negli occhi di cittadini che pagano tasse e meritano servizi.
Ribadisco che non mi interessano le chiacchiere e le parole vuote, non mi interessano i dissidi interni al PD che non sa mettersi d’accordo nemmeno a livello cittadino e regionale. Voglio soltanto i fatti.Sappia Micucci che se l’ospedale di Civitanova perderà quei 10 preziosi posti letto da destinare alla lungo degenza se ne dovrà assumere la completa responsabilità, anche alla luce di quanto ha recentemente dichiarato. Gli ricordo che se occupa un posto in Regione è solo perché moltissimi Civitanovesi hanno deciso di dargli fiducia ed è davanti alla cittadinanza che poi dovrà rispondere del suo operato. Chiaramente, se i posti letto saranno di Civitanova non potrò che ringraziarlo a nome mio e di tutta la città, ma finora ho sentito solo i soliti discorsi politici e nulla di fatto. Lo esorto a svolgere azioni concrete per il nostro ospedale, iniziando, appunto, dalla lungo degenza.
Da Deborah Pantana (FI) riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa.
Lasciando veramente da parte chi dice che va tutto bene, cercando di essere realisti non possiamo non ammettere che stiamo attraversando un momento molto difficile, dove la politica non riesce davvero a dare quelle risposte concrete di cui il cittadino ha bisogno.
I dati sull’aumento della povertà sono allarmanti, poi nei piccoli centri come il nostro vedere tanti poveri per strada che chiedono l’elemosina, gente che dorme nei sottopassi o in rifugi di fortuna sembra davvero strano, ma Macerata è una città che è cambiata molto in questi anni. Pur mantenendo ancora un elevata qualità della vita, data dal settore impiegatizio, il terremoto e le scelte errate delle amministrazioni passate, Macerata, rispetto agli altri capoluoghi di provincia, è stata penalizzata molto.
Non è semplice oggi vivere a Macerata, già il fatto che come ti giri hai già preso la multa dell’auto, ti fa rendere conto dell’elevato grado di difficoltà che abbiamo nella mobilità urbana. La scelta del park sì che ora si chiama impropriamente parcheggio centro storico dove l’abbonamento costa meno di quello dell’autobus pur di riempirlo, il mancato piano di incentivi per le attività e del recupero degli immobili del centro storico, la difficoltà di collegare le frazioni al centro restano i problemi cardine della città.
Poi l’aumento di furti, di spaccio di droga, di microcriminalità, fanno aumentare quel senso di insicurezza che non ti fanno guardare davvero al futuro con speranza. Un’altra fragilità è la presenza di immigrati che pur non riuscendo ad avere un dato certo si percepisce ugualmente che il numero di extra comunitari a Macerata è troppo elevato rispetto a ciò che la nostra città e il tessuto sociale limitrofo può offrire loro.
Nessuno di noi colpevolizza il Gus, l’Acsim o le altre associazioni che si occupano di accoglienza, tanto qualcuno deve farlo viste le politiche scellerate portate avanti da Alfano quando era Ministro degli interni negli scorsi governi; quindi non c’è la caccia alle streghe sui conti di queste associazioni, ma ovviamente va richiesta loro più collaborazione, perché oggi i problemi dati dalla povertà in aumento, vedono molti italiani ad avere difficoltà, poi il passaggio è facile e dire: "date tutto agli immigrati e non agli italiani".
Questa amministrazione che si gongola di cultura, deve mettere mano a questa situazione, sono necessari innanzitutto dei dati precisi sul numero delle presenze di immigrati a Macerata e non doveva essere la richiesta di un Consiglio Comunale aperto a far sì che emergesse questa esigenza.
Ci deve essere un controllo più serrato di tutta la città e di un coordinamento vero tra le varie forze dell’ordine, sia esse comunali che di polizia. Il Sindaco di Macerata, capoluogo, deve prendere in mano questa situazione ed occuparsi al momento solo di questo, di come affrontare il grave problema della sicurezza.
In questi giorni, è stata inaugurata una sede di un’associazione intitolata ad una mia cara amica Barbara Pojaghi, probabilmente chi lo ha fatto ha sentito e percepito l’esigenza di voler portare un ulteriore contributo a questo tema della sicurezza, allora visto che c’è questa collaborazione formalizzata tra Comune e questa Associazione, che si inizi a lavorare davvero e non solo con parole lasciate al vento.
Dobbiamo unire tutte le risorse che abbiamo e combattere questo fenomeno di degrado e chiederci come mai Macerata è cambiata così tanto da essere diventata la città di riferimento per i progetti sui rifugiati politici, come mai nella nostra città circola così tanta droga, chi sono questi spacciatori, domande inquietanti per noi che siamo genitori e che esigono una risposta dal Sindaco.
Risorse certe nella prossima legge di bilancio per la costruzione del nuovo carcere di Camerino. Questo l'obiettivo dell'emendamento presentato dall'on. Irene Manzi alla legge di bilancio 2017, insieme ai parlamentari marchigiani del Pd, al capogruppo Pd in Commissione Giustizia Walter Verini e al deputato socialista Oreste Pastorelli.
L'emendamento presentato intende estendere anche agli istituti penitenziari le risorse del fondo, già previsto in legge di bilancio, istituito dal Ministero della Giustizia, per il finanziamento di interventi urgenti per assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari, in particolare delle aree colpite dal sisma.
"Nei mesi successivi al sisma il Ministero della Giustizia, attraverso il sottosegretario Cosimo Ferri, in collaborazione anche con il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e con le istituzioni locali, ha seguito attentamente i problemi derivanti dall'inagibilità del carcere di Camerino a seguito del sisma del 2016 - evidenzia l'on. Manzi - prospettando anche possibili soluzioni alternative per l'edificazione di una nuova struttura carceraria. A questo punto è importante, come ha evidenziato anche nella sua recente visita a Camerino il Commissario straordinario Paola de Micheli, la messa a disposizione di risorse per la realizzazione di un'opera che rappresenta, per molteplici motivazioni, un elemento importante per la ripresa della comunità camerte."
La Commissione bilancio della Camera inizierà, a partire dalla prossima settimana, l'esame degli emendamenti presentati.
" Sarà importante - conclude la Manzi - l'impegno ed il sostegno di tutte le forze politiche e delle istituzioni locali per il buon esito dell'emendamento. Da parte nostra, come gruppo parlamentare Pd alla Camera, ci impegneremo per seguire tutto l'iter del provvedimento e cercare di assicurare un risultato importante e determinante".
Dal vicecapogruppo PD Francesco Micucci riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa in replica alle dichiarazioni del sindaco di Civitanova Marche, Ciarapica, sull'ospedale della città.
"Sull'Ospedale di Civitanova il sindaco Ciarapica con le sue dichiarazioni dimostra di non conoscere quello che sta avvenendo sul suo territorio. Forse il sindaco avrebbe fatto bene a partecipare all'iniziativa organizzata dal Pd civitanovese e ad ascoltare con attenzione la relazione del dottor Maccioni durante il Consiglio comunale aperto, così saprebbe che, oltre alle infrastrutture e alle attività ospedaliere implementate negli ultimi due anni, numerosi sono i progetti già avviati per migliorare i servizi del nosocomio di Civitanova".
Così il vice capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, replica alle affermazioni del primo cittadino di Civitanova in tema di Sanità. Il consigliere Micucci torna a ribadire gli obiettivi raggiunti dall'amministrazione regionale sul fronte Sanità, frutto di un impegno congiunto che lo ha visto in prima linea insieme al presidente ed assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, alla direzione ed al personale ospedaliero dell'area vasta 3. Illustra Micucci: "È stato migliorato lo stato del reparto di dialisi; è stata attivata la guardia radiologica H24; si sta reperendo personale medico per attivare anche quella pediatrica H24; sono stati inaugurati i nuovi locali del Pronto Soccorso (DEA). Se avesse realmente a cuore le sorti dell'ospedale civitanovese, il sindaco saprebbe anche che entro i prossimi mesi verranno trasferiti nel nuovo DEA i reparti di Rianimazione e UTIC con macchinari di primo livello e che nello stesso periodo saranno completati i lavori per la nuova ala che accoglierà la biobanca (camera di criocongelamento). E non è tutto.
Entro il 2018 – continua Micucci – avremo la nuova TAC a servizio del DEA; i nuovi locali di radiologia pronti ad accogliere la nuova risonanza; l'ampliamento e messa a norma delle sale operatorie con i locali di sterilizzazione; la realizzazione della quinta camera sterile donata dall'AIL; il trasferimento del reparto di oncologia in locali più accoglienti. Infine è stato avviato il progetto per il trasferimento del reparto del trasfusionale, che vedrà poi a cascata la sistemazione dei locali per il laboratorio analisi. Senza contare poi che l'ospedale di Civitanova è risultato il migliore della provincia per quanto riguarda la promozione della salute di genere, aggiudicandosi due “bollini rosa” su una scala di tre. Quindi – sottolinea il vice capogruppo –, come può facilmente constatare il sindaco, il presidente Ceriscioli ed il sottoscritto hanno già da tempo iniziato “il processo di potenziamento” ed hanno da tempo “dimostrato di avere a cuore lo sviluppo dell'ospedale di Civitanova”. Questo lavoro portato avanti con alcuni progetti conclusi ed altri in fase di sviluppo è frutto di programmazione. Un termine che mi sembra sconosciuto a Ciarapica e alla sua amministrazione".
Rispetto alla polemica sollevata da Ciarapica sui posti letto ospedalieri, infine, Micucci chiarisce: "È in corso in tutta la regione una riorganizzazione dei servizi ospedalieri (che non si concluderà in una singola delibera di Giunta), che coinvolge anche i posti letto per acuti e post acuti della rete ospedaliera maceratese. Anche sotto questo aspetto il sindaco può star tranquillo che l'ospedale di Civitanova avrà le risposte necessarie a servizio delle sue attività. Ciarapica – conclude Micucci – farebbe bene, dunque, a pensare al suo mandato di sindaco che sta svolgendo poco e male, invece che pretendere di dare lezioni agli altri su come svolgere il proprio compito di consigliere regionale. Egli dovrebbe piuttosto ragionare sul suo pessimo ruolo avuto alle ultime conferenze dei sindaci sull'ospedale unico o piuttosto sui continui flop della sua amministrazione sul fronte sicurezza: l'ultimo i vigili che vanno e vengono da Palazzo Sforza".
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell'assessore alla sicurezza di Civitanova, Giuseppe Cognigni.
"Mi si critica per aver spostato il piantone da sotto al Comune, ma della nuova politica di controllo e legalità ne vado fiero.
Quando tra fine luglio e inizio agosto ho annunciato il servizio ho dichiarato anche che era una misura sperimentale, sulla quale poi fare le dovute modifiche in base alla reale necessità della cittadinanza. Nel comunicato stampa che ne è seguito, ho anche specificato che “Il vigile non sarà presente solo all’ingresso del Comune, ma si sposterà all’occorrenza e pattuglierà con regolarità anche le vie principali del centro, i giardini di piazza e lo spazio del Varco sul mare”. Cosa che accade anche ora.
La mia scelta di utilizzare diversamente il vigile già posto a piantone del Palazzo Comunale è legata quindi alla natura sperimentale del provvedimento e alla tutela dei cittadini, soprattutto in un periodo delicato come quello delle feste natalizie.
L'appartenente alla polizia municipale era di fatto adibito alla sicurezza della Casa Comunale, al controllo degli spazi antistanti e a scortare il trasporto dei denari incassati con i parcheggi. In queste ultime due settimane mi sono avveduto di come si potesse provvedere allo stesso servizio evitando di tener ferma una risorsa sotto il palazzo ed istituendo un servizio di pattugliamento a piedi di due vigili per tutta la zona centrale.
Il mio lavoro è quello di prevedere più servizi per il cittadino, per questo le risorse sono state raddoppiate, dato che a fare controlli sono ben due le unità che ogni giorno si impegnano per combattere abusivismo, rom e microcriminalità. È ovvio che essendo presenti e pattugliando a piedi tutto il centro, per eventuali emergenze in Palazzo Sforza i vigili incaricati possono immediatamente accorrere. La vigilanza sul traffico e sulla tranquillità cittadina ora viene svolta in area maggiore e, per la scorta ai denari diretti in banca, i vigili in servizio possono tornare a Palazzo Sforza in pochi minuti. Ho scelto di utilizzare meglio le forze rinunciando a quello che giorno dopo giorno stavo considerando un "ornamento" di facciata al Municipio.
Un "ornamento" che il nostro Palazzo Municipale - simbolo dell'istituzione - sicuramente merita ma di cui - in questa congiuntura sociale e politica - si può fare a meno. Pragmaticamente non mi astengo mai dal rivalutare le mie decisioni e ciò anche quando - come nel caso in esame - non vengono criticate da nessuno. Nella amministrazione di una città chi ne ha la responsabilità deve essere il primo critico di se stesso ed agire in silenzio, anche senza sottolineare la bontà delle proprie scelte, però se me se ne offre l'occasione, allora le sottolineo!
In tal senso evidenzio i ringraziamenti pervenuti da negozianti ed abitanti del Centro per tale mia ultima decisione".
Sabato 02 dicembre si sono riuniti in assemblea generale costituente gli iscritti e i simpatizzanti e tutti quelli che hanno dato vita alla lista "Tolentino in Comune" che come ricorderete ha partecipato alla scorsa tornata elettorale amministrativa. Quindi nasce "Città in Comune" un associazione politico culturale, libera, di fatto e apartitica che si ispira ai principi sanciti dalla Costituzione e ai valori dell'antifascismo e che persegue i seguenti scopi: costituire un luogo di partecipazione democratica; dar vita a pratiche sociali di solidarietà, mutualismo, cooperazione; favorire il dialogo interculturale, le politiche e le pratiche finalizzate alla costruzione della pace e per il disarmo; proporre buone pratiche di governo partecipato dei territori; affrontare i problemi reali del territorio per ricercarne in modo corresponsabile, condiviso e partecipato le migliori soluzioni.
L'Associazione è senza scopo di lucro ed aperta a tutti coloro che si riconoscano in questi principi e valori, compresa la collaborazione attiva con altre associazioni ed Istituzioni Pubbliche. Sono stati eletti come da prassi burocratica tutti gli organi direttivi, il Consiglio Direttivo è composto da Benadduci Marina, Campetella Alessandro, Francioni Moreno, Cimarelli Anna, Rossi Stefano, quest'ultimo è stato eletto dal Consiglio stesso Presidente.
Dal MoVimento 5 Stelle riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa riguardante "l'Hotel House: rispetto della legge e tutela dei diritti".
L’ordinanza 190/2017 del primo dicembre 2017 della Protezione Civile della Regione Marche, per un contributo straordinario di 100mila euro al comune di Porto Recanati per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’Hotel House, fornisce un precedente giuridico sicuramente innovativo per tutti quei proprietari di case che, dovendo affrontare rilevanti spese per opere di messa a norma delle parti comuni, potranno chiedere di farsi finanziare dalla Protezione Civile.
In questa ordinanza, infatti, non ritroviamo un riferimento dettagliato ad un giusto e necessario recupero di detta somma. E questa omissione, pur condividendo lo spirito e le finalità dell'ordinanza, ci porta ad esprimere un giudizio del tutto negativo sul modo in cui si intende procedere, pur avendo noi, unica forza politica, già nel lontano mese di marzo chiesto che, parte di detta somma, fosse destinata per eseguire lavori per il ripristino di almeno un ascensore dell'edificio. Lavori, però, da imputare al condominio!
L’intervento cui fa riferimento l’ordinanza, deriva dalla urgenza di mettere a norma antincendio il palazzo, onde evitare lo sgombero, dallo stesso palazzo, degli stessi soggetti che sono i soli responsabili di questo degrado e che sono i proprietari ed affittuari delle abitazioni e che non pagano le quote condominiali di loro spettanza.
UN DEGRADO VOLONTARIO LA CUI RESPONSABILITÀ E’ DA ISCRIVERSI ESCLUSIVAMENTE AI SINGOLI CONDOMINI E ALLA POLITICA CHE HA SEMPRE VOLTATO LO SGUARDO DA UN'ALTRA PARTE SENZA MAI INTERVENIRE!
Il Movimento 5 Stelle chiede che, prima di intervenire in una proprietà privata con soldi pubblici e prima ancora che si precostituisca un inammissibile e pericoloso precedente, siano predisposti e messi in atto tutti gli strumenti idonei al recupero totale di quanto viene chiesto alla collettività. In una regione dove migliaia di concittadini soffrono per le catastrofi naturali non può tollerarsi che la solidarietà pubblica intervenga a pagare per responsabilità private e politiche.
Il MoVimento 5 Stelle è sempre al fianco degli ultimi e di tutti quelli che necessitano della nostra solidarietà, ma dice no a favorire comportamenti che calpestano il civile convivere.
SI’ AI LAVORI IN DANNO, NO AD ELARGIZIONI CLIENTELARI!