Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Cola a Macerata: "Ho trovato una città scettica e indifferente"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Roberto Cola - Sezione Camerino LNDC
"Invitato dalla carissima Federica Mandozzi di Verde Caffè, sono stato a Macerata l’8 dicembre per l’intera giornata ed il 10 di pomeriggio, con lo stand della sezione di Camerino Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Avevo con me due esemplari da proporre per l’adozione, un adulto ed un cucciolo, qualche gadget ed i nostri calendari per il 2018. Un sandwich illustrava la nostra attività, specie nel periodo del terremoto durante il quale anche da sfollati, come personalmente sono, siamo stati sempre in prima linea accogliendo più di quaranta cani di proprietari che non erano più in grado di tenerli, nutrendo molte colonie feline in zona rossa, gestendo insieme all’Asur ed all’OIPA il tendone con mangimi e farmaci per ogni emergenza a Maddalena di Muccia. Nel retro si illustrava il nostro progetto di costruire una casa di legno per cani anziani, parzialmente finanziata dalla LAV.
Fatte salve le poche persone che ci hanno mostrato la loro generosità, e che ringrazio di cuore, debbo a posteriori registrare uno spettacolo squallido e deprimente. Un passeggio triste, alienato ed assente. Alcuni sembravano forzati, come fosse una fatica! Tanti si fermavano nei pressi del nostro banchetto frugando nella borsa, nel borsello, per estrarre subito dopo il pacchetto di sigarette, più spesso il cellulare, senza il quale non si vive, e trent’anni fa si viveva senza, per andarsene subito dopo! E sì che molti avevano cani con sé, più spesso di razza, alcuni incappottati ed infiocchettati come per una mostra. Ho visto passare anche qualche pelliccia autentica (credevo ormai obsoleto questo macabro genere di abbigliamento), tante firme, tanti sorrisi di circostanza. Alcuni si fermavano da noi, guardavano, leggevano, poi facevano un sorrisetto e se ne andavano. A prescindere dal fatto che io porto avanti questa attività da ventotto anni e che spesso partecipo a fiere e manifestazioni di vario genere, quindi in tanti dovrebbero conoscermi od aver sentito parlare di me, ma non capivo il senso di questi sorrisi, a qualcuno l’ho anche detto: “state leggendo la sintesi di una tragedia, i nostri circa 230 cani sono frutto dell’abbandono, del terremoto, alcuni di essi vivono in canile da molti anni, hanno estremo bisogno di una famiglia che restituisca loro parte della felicità irrimediabilmente perduta! Ma hanno anche bisogno di una vostra offerta per poter continuare a mangiare ed essere curati, con la miseria che ci danno i Comuni. C’è poco o niente da ridere!” Se ogni passante avesse lasciato cinquanta centesimi avremmo potuto acquistare cibo per un mese…
Concludendo, spero che in questi due giorni sia passata tutta la Macerata scettica, qualunquista, sensibile soltanto ai propri bisogni, la Macerata “globalizzata d’indifferenza”, come felicemente disse Papa Francesco tempo fa stigmatizzando le reazioni di tanti a proposito dei disperati che sbarcano. E siccome tornerò il 16 ed il 17 dicembre prossimi, sempre in Corso della Repubblica, mi auguro d’incontrare in quelle date la Macerata sensibile non solo a parole, la Macerata generosa ed attenta al problema dei cani abbandonati e di tutti gli altri animali che soffrono, la Macerata che ama gli animali non arrosto o in salmì, quella che incontravo circa vent’anni fa, alla fiera di San Giuliano, quando il nostro stand era gremito di persone che facevano a gara per chiedere, per donare, per aiutarci a crescere. Noi siamo cresciuti anche grazie a loro".
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