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Camerino, la posizione di Comunità e Territorio sull’area verde di Montagnano

Camerino, la posizione di Comunità e Territorio sull’area verde di Montagnano

Dal Gruppo Consiliare Comunità e Territorio riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa relativo all'incontro con un gruppo di cittadini in ordine alla convenzione tra Comune di Camerino e Parrocchia di San Venanzio.

 
A seguito della richiesta di un incontro al nostro gruppo consiliare di minoranza giovedi 7 dicembre abbiamo incontrato, presso la sede della Contram dove solitamente si svolge il Consiglio Comunale, un gruppo di cittadini che sta cercando di convincere l’Amministrazione a cambiare idea sulla destinazione dell’area verde di Montagnano, parte della quale dovrebbe essere ceduta alla Parrocchia di San Venanzio (circa 1000 mq) così come previsto nella proposta di delibera n. 43 approvata in sede di Consiglio Comunale il 28/9/2017.

I cittadini intervenuti hanno fatto presente che hanno già consegnato in Comune circa 350 firme ed hanno incontrato il Sindaco per rappresentargli le loro perplessità in ordine alla scelta fatta, invitandolo nel contempo a trovare un’altra area da mettere a disposizione della Parrocchia al posto di quella dove attualmente vi è un parco a verde pubblico. Ci hanno fatto presente che la raccolta firme sta continuando e sono state quasi raggiunte le 600 adesioni.

 

Come prima cosa hanno tenuto a precisare che non hanno nulla contro la costruzione dell’asilo della Parrocchia ma pretendono che venga individuata un’altra area. Tra le motivazioni per cui chiedono al Sindaco di ritornare sui suoi passi vi è il fatto che quell’area è l’unica area verde a disposizione di un quartiere intero, quartiere che ultimamente ha visto aumentare in modo importante la presenza di servizi e di persone con conseguente difficoltà nel trovare un posto auto e ripercussioni sulla viabilità.

Nel Consiglio Comunale del 28 settembre, come gruppo di minoranza, avevamo precisato che pur essendo concordi sul fatto di mettere a disposizione della parrocchia di San Venanzio un’area per costruire l’edificio che avrebbe ospitato il Nido e la scuola Materna, avevamo avanzato grosse perplessità in ordine all’opportunità di prevedere di costruire in quell’area, rinunciando ad una parte dell’area a verde attrezzato sulla quale si erano investiti soldi pubblici.

E’ vero che l’area era tenuta abbastanza male, ma questa è un’aggravante e non una scusante, per l’amministrazione, che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione. Secondo noi sarebbe stato più opportuno individuare un'altra area affinché nessuno, soprattutto gli abitanti di Montagnano, venisse privato di niente.

 

In sede di consiglio avevamo anche precisato che la rinuncia a parte di quell’area verde avrebbe comportato l’individuazione di altre aree verdi, per rispettare gli standard urbanistici, le quali, per venire attrezzate, avrebbero richiesto un’ulteriore dispendio economico.

Oltretutto le modalità con le quali è stata approvata la delibera a colpi di maggioranza, bocciando una mozione di rinvio della minoranza, senza il parere del funzionario dell’urbanistica, senza le indicazioni delle varianti urbanistiche nonchè degli atti che avrebbero garantito la correttezza legislativa dell’atto, oltre ad esporre il Comune ad eventuali contenziosi non tutelano nemmeno la Parrocchia ed i benefattori.

I cittadini ci hanno anche riferito i contenuti dell’incontro avuto con il Sindaco il quale non ha assicurato loro che la restante parte di area verde resterà tale, per cui capiamo benissimo le preoccupazioni. Da una verifica in loco abbiamo inoltre potuto appurare che effettivamente le aree verdi rimaste nel quartiere sono veramente esigue.

Noi crediamo che 500 - 600 cittadini che esprimono delle perplessità, considerando che molti sono fuori città, rappresentano una percentuale rilevante e debbano essere presi seriamente in considerazione anche perché le osservazioni che vengono fatte sono molto pertinenti.

 

La scelta non è obbligata perché abbiamo altre aree di proprietà comunale che potrebbero essere utilizzate e gli strumenti normativi a disposizione del Sindaco per fronteggiare l’emergenza sono molteplici. Non possiamo tuttavia non far notare, ancora una volta, come dietro alle scelte fatte dell’amministrazione non vi sia una benché minima attività di programmazione e pianificazione strategica.

Più di due settimane fa abbiamo richiesto un accesso agli atti per poter leggere le varianti urbanistiche che hanno riguardato l’area negli anni e gli atti che nel Consiglio risultavano mancanti. Sono passati ormai quasi 20 giorni, ma al di là di un incontro con il funzionario dell’Urbanistica che si è dimostrato disponibile, l’amministrazione non ha prodotto ufficialmente alcun tipo di documento.

 

Abbiamo comunque deciso di richiedere direttamente un parere all’ufficio urbanistica del Comune per fugare ogni dubbio sulla possibilità di costruire in quell’area e sulla completa conformità legislativa. Questo a garanzia di tutti, in primis della Parrocchia, degli insegnanti e delle famiglie che dovranno usufruire della struttura.

In ultimo dobbiamo dire che abbiamo accolto con molto favore l’interessamento dei cittadini dimostrato su questa vicenda, Camerino può riprendersi solo se si risveglia la coscienza sociale. I cittadini devono pretendere che le scelte vengano fatte pensando al futuro della città. Ci auguriamo che l’interesse mostrato su questa vicenda venga dimostrato anche su altri aspetti che sono di fondamentale importanza per la città di Camerino.

 

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