Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del capogruppo regionale di Forza Italia Jessica Marcozzi:
"Siamo all'assurdo. La situazione è seria, grave. L'amministrazione regionale, infatti, si fa bella per aver destinato ben 3,2 milioni di euro di fondi europei destinati all'area sisma per il recupero della chiesa di San Giovanni a Macerata. Ormai sono lampanti l'alienazione politica e il totale distacco dalla realtà della giunta Ceriscioli.
A due anni dal sisma, con una ricostruzione che è ancora un'utopia, con nostri concittadini ancora sfollati, in soluzioni abitative dalle mille lacune, con borghi ridotti a un ammasso di macerie (tra l'altro ancora da rimuovere), con aziende sul lastrico e infrastrutture che fanno delle nostre Marche una regione al palo, e con, alle porte, un nuovo inverno al gelo, pensano a destinare 3,2 mln alla chiesa di una città che di certo non è tra le più colpite dal sisma.
Ma sanno in che condizioni sono ridotti centri come Camerino o Ussita, solo per menzionarne due? Sento parlare di spazi per la collettività. Certo, importanti, come lo sono le nostre università e le nostre chiese. Ma a distanza di due anni dal terremoto ai nostri conterranei servono in primis tetti sicuri e sostegno alle aziende e al lavoro. Altrimenti quei centri aggregativi non serviranno più a nessuno".
Secondo Natale a Palazzo Sforza per il sindaco Fabrizio Ciarapica e la sua Giunta. Gli amministratori hanno condiviso questa mattina, come tradizione, nella sala del Consiglio comunale, lo scambio di auguri in occasione delle festività natalizie con dirigenti, funzionari e dipendenti comunali. Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Claudio Morresi, alcuni consiglieri comunali ed dirigenti oggi in pensione.
“Lavorando con voi tutti i giorni – ha detto il Sindaco rivolgendosi ai dipendenti – mi sono reso conto di quanto impegno vi chiediamo e di quanto ciascuno di voi sia importante in questo grande ingranaggio che è la macchina comunale. È molto difficile fare scelte giuste, errori ne abbiamo fatti, ma abbiamo anche risolto alcune questioni ferme da anni da un punto di vista sindacale. Grazie alle diverse parti in gioco abbiamo sbloccato il pagamento del salario accessorio di tre anni ed è stata raggiunta l’intesa sul nuovo contratto decentrato in tempi brevissimi (Civitanova è stato tra i primi comuni delle Marche a sottoscriverlo). Siamo riusciti ad erogare in un anno circa 200 mila euro di risorse destinate alle politiche di sviluppo del personale (produttività 2015-2017). A questo proposito non posso che esprimere il mio ringraziamento alle RSU e al presidente della delegazione trattante il segretario generale del Comune Sergio Morosi. Tutto ciò, al di là del valore economico rappresenta una forma di rispetto per chi lavora e mette il suo impegno a servizio dei cittadini”.
Il sindaco Ciarapica, ringraziando il personale per il lavoro svolto, ha poi sottolineato la difficoltà di gestire non solo la burocrazia ma anche i rapporti con l’utenza con le poche risorse umane rimaste (la pianta organica è carente da anni) e la mancata valorizzazione economica a chi merita.
“Sono orgoglioso di rappresentare Civitanova e spero che anche voi lo siate. Il nostro Comune è molto apprezzato in Provincia e Regione non solo per la qualità dei servizi, ma anche per la celerità lavorativa dei dipendenti. Ci impegneremo nel 2019 ad avviare seri progetti di formazione per la specializzazione e la crescita professionale, il miglioramento dei luoghi di lavoro, la valorizzazione della professionalità con l’istituto della posizione organizzativa, che equivale a responsabilità ed incentivi economici. Mi impegno a valutare le progressioni economiche orizzontali, istituto molto importante perché riconosce al personale quella professionalità che è stata negata negli ultimi anni. La politica chiede sempre molto ai dipendenti comunali, io vi chiedo di aiutarci in questo percorso amministrativo, di criticarci quando è giusto, ma di essere sempre un’unica squadra e remare sempre nella stessa direzione. Buone feste!”.
Dopo il Sindaco ha preso la parola l’assessore al Personale Roberta Belletti, che lo scorso anno a Natale non era ancora nella squadra di Ciarapica (l’assessore al Personale era Enrico Giardini, poi sostituito per ottemperare agli obblighi di legge sulle quote rosa ndr).
“Vi voglio ringraziare perché svolgete un compito davvero importante – ha detto Belletti – che è quello di garantire i servizi ai cittadini ed assisterli nelle varie pratiche. Ci sono tante difficoltà da affrontare, ma quando queste difficoltà vengono superate vuol dire che la strada che si sta percorrendo è quella giusta e che occorre proseguire verso quella direzione. L’augurio che vi rivolgo è che ciascuno di voi possa emergere con le sue capacità e trovare negli anni di servizio le giuste gratificazioni personali ed economiche. Buon Natale e Buon anno a voi e alle vostre famiglie”.
Il brindisi con buffet finale è stato offerto da sindaco, assessori, presidente Morresi e segretario comunale Sergio Morosi.
Approvata all'unanimità in Consiglio Regionale una risoluzione proposta dal capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi in onore alla memoria di Emanuela Loi, l'unica donna che faceva parte della scorta del Giudice Paolo Borsellino e che rimase uccisa assieme ad altri colleghi nella strage del 19 luglio 1992. Quella della lotta alla mafia deve essere – esordisce la Leonardi – un argomento che deve unire tutte le forze politiche ed il voto odierno ne è stata la dimostrazione. L'atto della consigliera di Fratelli d'Italia è stato proposto in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, promossa dall'Assemblea Legislativa delle Marche, nella quale la Leonardi, nel suo discorso ha ricordato come dopo i tragici fatti di Corinaldo sia indispensabile fare una riflessione su come le generazioni attuali necessitano di attenzioni e consapevolezza nel processo educativo per la formazione di modelli positivi come è stato, simbolicamente, il sacrificio dell'agente Emanuela Loi nella lotta alla mafia.
La Leonardi ha dedicato gran parte del suo intervento alle nuove generazioni, rivolgendosi anche ai ragazzi presenti in Aula che ascoltavano gli interventi dei consiglieri regionali, interrogandosi sui modelli culturali che oggi vengono offerti ai giovani, Ho letto i testi di alcune canzoni – prosegue Elena Leonardi - sia di chi si doveva esibire nella tragica a Corinaldo sia di altri esponenti del cosiddetto “trap” che offrono un modello di donna che dire di “facili costumi”, è dire poco. Ragazze viste come oggetti sessuali - e per questo anche poco velatamente definite in modo svilente - lanciano a mio avviso – prosegue Leonardi - un messaggio allarmante.
E allora, ripensando a ciò che è successo – prosegue la rappresentante del partito della Meloni - mi sono chiesta: ma le canzoni sono solo canzoni oppure anche in quelle parole in cui si i ragazzi si immedesimano e nelle quali cercano le risposte ai dubbi e alle domande delle loro giovani età, si formano le loro coscienze e si costruiscono gli uomini e le donne di domani?
Un'occasione come quella odierna che ha portato la Leonardi a ricordare Pamela Mastropietro e Desirèe Mariottini: due adolescenti le cui fragilità invece di ricevere l'aiuto di cui avevano bisogno hanno trovato la strada dell'abuso e della morte. Sono stata sul luogo dove è stato ritrovato il corpo di Pamela e vi assicuro che immaginare quelle due valige e la violenza usata sul corpo di quella ragazzina è qualcosa che fa star male.
L'intitolazione di un luogo della Regione Marche ad Emanuela Loi sarà – conclude la Leonardi – da stimolo affinché tutti i comuni marchigiani, come approvato nella risoluzione, seguano l'esempio votato oggi e il ricordo di quel sacrificio sia da insegnamento alle nuove generazioni dell'importanza della lotta alla mafia.
Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, l'altro giorno, ha scritto una lettera al Corriere dell'Umbria, rivolta alle popolazioni terremotate del centro Italia: "Non ho smesso di pensare alle vostre terre meravigliose".
"Dopo la campagna elettorale - scrive Salvini presentando i provvedimenti messi in atto dal governo - non ho smesso di girare le città e le piazze. E non ho smesso di pensare alle vostre terre meravigliose", rivendicando la scelta di Piero Farabollini come commissario alla ricostruzione, "A differenza di quanto fatto dai Governi precedenti che hanno sempre scelto politici".
A stretto giro di posta è arrivata anche la risposta da parte del Comitato dei terremotati, affidata al quotidiano umbro e riportata nel pomeriggio di ieri nella pagina social "Terremoto centro Italia". "Salvini diciamo come stanno le cose!", titola il post su Facebook, che continua con un elenco delle promesse fatte prima delle elezioni e non ancora mantenute.
"Quanto fatto non basta - scrivono i terremotati - e soprattutto non vediamo alcuna impostazione tesa a: 1- Modificare lo stato delle cose; 2- Recuperare i 12 mila posti di lavoro; 3- Dividere il cratere in base ai danni subiti; 4- Velocizzare le procedure della ricostruzione". "Come sempre attendiamo i fatti - conclude laconico il messaggio -, ma se ciò che hanno prodotto è stato il decreto Genova, l'esclusione dei terremotati dall'Isee e la nomina di Farabollini, siamo messi malissimo".
Il presidente di Legautonomie e sindaco di Pesaro Matteo Ricci attacca il decreto sicurezza: "in verità sarebbe più giusto chiamarlo decreto insicurezza. Da Salvini solo propaganda. Nei prossimi giorni avremo centinaia di richiedenti asilo in giro per le città. Questi sono gli effetti.
Come al solito la realtà dovranno gestirla i sindaci e i Comuni". Il presidente di Legautonomie si riferisce in particolare al caos post legge nelle strutture di accoglienza dopo la cancellazione della protezione umanitaria. Ricci ha ricevuto una lettera da un centro di Pesaro (Labirinto, ndr): "ci informa che da lunedì usciranno 41 persone. Tagliati fuori di punto in bianco dallo Sprar. Non si sa dove andranno a dormire. Non si sa di cosa vivranno. Di sicuro non saranno espulsi né rimpatriati, come aveva annunciato Salvini. Ci si lamenta degli assembramenti al Miralfiore e di quelli al Monumento alla Resistenza. Ma con questa politica - aggiunge Ricci - invece di migliorare le cose, rischiamo solo di peggiorarle".
(Fonte Ansa)
“Ho presentato un'Interrogazione indirizzata al Ministro per i Beni e le Attività Culturali in cui chiedo di riportare ad Ascoli Piceno i reperti ritrovati nella necropoli Longobarda di Castel Trosino, sita proprio nel comune di Ascoli Piceno, e venuta alla luce nell'aprile del 1893. Ho chiesto al Ministro quali siano le ragioni che giustifichino la permanenza di questi reperti nel MAME, Museo Nazionale dell’Alto Medio Evo di Roma, se sia possibile restituirli al territorio Piceno e se possano le Istituzioni sovraordinate farsi carico almeno dei costi di allestimento ”, così l’Onorevole Rachele Silvestri.
Tanto più che il Comune di Ascoli Piceno e il territorio di cui è capoluogo di Provincia risultano inseriti, per più della metà del territorio provinciale, negli allegati 1, 2 e 2-bis del DL 189/2016 ovvero tra i Comuni colpiti dagli eventi sismici che hanno interessato il Centro Italia a partire dal 24 agosto 2016.
“In questi reperti c’è la storia e la cultura Picena. Quel tesoro appartiene al luogo d’origine, fa parte della sua identità e può contribuire a divenire volano di uno sviluppo culturale e turistico e quindi economico di un territorio fortemente colpito dagli eventi sismici e che sta vivendo, oltre ad una crisi economica, anche un significativo spopolamento, soprattutto nelle frazioni e nei Comuni collinari e montani dell’entroterra Piceno. Non può non essere riconsegnata al suo territorio una simile ricchezza culturale e una possibilità così significativa per il rilancio del turismo e dell'economia”, continua Silvestri.
Si tratta di un complesso archeologico di notevole importanza storica ed artistica poiché è una delle più importanti necropoli longobarde scoperte in Italia. Un patrimonio di circa trecento fastose tombe che purtroppo però, appena rinvenuto, fu immediatamente portato a Roma per essere messo a disposizione di esperti e studiosi. Nel 1967, i corredi di Castel Trosino entrarono a far parte della collezione del neocostituito MAME.
Nel corso degli ultimi decenni sono state tante le richieste dei Sindaci e dei Consiglieri Comunali ascolani, unite alle proteste di sindacati, associazioni e semplici cittadini di Ascoli e del Piceno, per far sì che tali reperti tornassero ad Ascoli Piceno e al suo territorio. “La collocazione dei reperti di Castel Trosino in una cornice museale lontana dal sito di origine è considerata da sempre, anche dai non Piceni, quanto meno non appropriata”, conclude la deputata.
Credit foto: profilo Facebook Rachele Silvestri
Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata da parte del consigliere di minoranza Andrea Salvatori del comune di Monte San Giusto:
Una canzone napoletana recitava: “chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce 'o ppassato”.
Ebbene sì, è proprio questo quello che pensa il primo cittadino.
Dopo aver lavorato in maniera approssimativa sugli asfalti si è messo davanti al suo smartphone a ricordare qualche piccola opera fatta e se qualcuno gli evidenzia qualcosa rimasto indietro, non esita nemmeno un attimo ad azionare i polpastrelli esclamando "Sì lo faccio!”.
Del resto il momento è quello giusto. Nel frattempo gli diamo una mano a ricordare il suo percorso.
n 1: nelle prime battute dell’amministrazione Gentili non possiamo dimenticare che stava autorizzando un mega impianto, da lui definito fiore all’occhiello, di 30000 tonnellate annue all’ingresso del paese, come se fosse una scritta "Welcome to Monte San Giusto".
Oggi ancora in attesa di giudizio da parte del consiglio di Stato.
n 2: a discapito dei sangiustesi, attraverso una transazione di 10 mila euro di denaro pubblico, è stata messa una pietra sopra ad una causa per mobbing, nonostante per ben due volte fosse stata giudicata a favore dell’ente.
n 3: prima dell’avvio dei lavori allo stadio comunale i fruitori hanno dovuto subire due anni di incertezze su come si volesse modificare la convenzione e altri due anni di utilizzo della struttura nei container.
Un ricorso al TAR delle Marche PERSO per non essere tornati a bando e ora l' attesa della pronuncia del consiglio di stato.
Mentre aspettiamo il conteggio degli avvocati ci congratuliamo per l' ottimo risultato raggiunto da chi prometteva di evitare cause devastanti per il comune.
n 4: le manovre oscure nel palazzo di vetro hanno fatto si che venissero erogati 8 mila euro di compensi non dovuti alla cooperativa per la sostituzione delle educatrici dell’asilo nido.
(Siamo in attesa della risposta alla segnalazione dell A.N.A.C.fatta dalla minoranza).
n 5: i tanti disservizi con il trasporto scolastico da parte dell’azienda Fratarcangeli e il mancato pagamento degli stipendi ai suoi dipendenti hanno lasciato un segno indelebile.
Oggi gli scuolabus obsoleti della ditta S.A.P sono sotto gli occhi di tutti e quindi non serve aggiungere altro.
n 6: l' esclusione dalla zona rossa del cratere ha determinato una paralisi del nostro paese con chiusura delle chiese, la casa di riposo ferma con le quattro frecce e con il calo delle rette. (Nessuna lista d’attesa per far fronte a questa mancanza).
9 milioni di euro annunciati dal sindaco e pure questi spariti dai suoi radar.
n 7: aumento al massimo di tutte le imposte (Tari, tasi, imu) senza garantire servizi.
n 8: tolte le deleghe all’ assessore Federica Trigoglio per fare spazio a qualcuno molto vicino al suo PD.
Insomma, in quasi cinque anni, da una giunta giovane e piena di buoni propositi come quella che fu presentata da Gentili nel 2014, ci saremo aspettati qualcosa di diverso e invece ha confezionato una serie di manovre oscure e poche le cose realizzate.
L'auspicio era un vero e proprio “cambio di verso” del nostro paese invece, purtroppo, lo troviamo spento e senza prospettive.
A voi le conclusioni!
Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo "Macerata ai Maceratesi"
Caro Babbo Natale,
Visto che la nostra amministrazione non sta facendo niente per trattenere l’Università, ovvero l’ultima attrattiva rimasta ai giovani che vengono nel capoluogo.
Considerato che gli accattoni abusivi non si accontentano più di chiedere denaro di fronte ai supermercati, ma sono arrivati perfino in piazza della Libertà davanti alla Prefettura e alla Facoltà di Giurisprudenza.
Riscontrato il dissesto del manto stradale della maggior parte delle vie cittadine, ormai sotto gli occhi di tutti. Calcolando che sempre più negozi stanno chiudendo in zone centrali della città, con ripercussioni negative sia sul commercio sia sulla cittadinanza maceratese, quest’anno per Natale ti chiediamo le dimissioni del Sindaco e dell’intera giunta comunale, con la speranza che per il futuro Macerata sia amministrata da persone nuove, non riconducibili alla vecchia politica, per intenderci non da polverosi politici riciclati a caccia dell’ennesima poltrona, sempre pronti a saltare sul carro dei vincitori.
Speriamo che nell’era del politicamente corretto questo nostro riferimento a una festività cristiana non venga ritenuto fascista, omofobo, qualunquista o tradizionalista ma come un invito al buonsenso e al rispetto della nostra città.
Macerata ai Maceratesi
Fb Macerata ai Maceratesi
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Segretario del Pd Guido Frinconi.
Sull'ospedale unico, il sindaco Ciarapica o fa finta di non capire o non ci arriva proprio. Sono 10 mesi che gli diciamo di richiedere ufficialmente la convocazione della Conferenza dei Sindaci insieme ai colleghi della montagna, il cui coinvolgimento è necessario per far modificare i criteri che hanno portato alla scelta (purtroppo avallata anche da lui) del sito della Pieve di Macerata.
Era marzo 2018 quando il Presidente della Regione disse chiaramente in consiglio comunale a Civitanova che se la conferenza dei sindaci, che aveva deciso all’unanimità la Pieve, avesse indicato un altro sito alla Regione sarebbe andato bene.
Ciarapica invece insiste nella polemica con la Regione e cerca il confronto con i sindaci della sola costa che in provincia rappresentano la minoranza e non lavora a una alleanza con i sindaci della montagna che, avendo avuto la garanzia della permanenza di Camerino, hanno tutto l’interesse nel togliere il territorio della zona montana rispetto alla scelta dell’ospedale della collina e della costa.
Fu il sindaco di Macerata a fare la proposta di includere il territorio montano e di conseguenza fu inevitabile che la scelta ricadesse sulla Pieve. Scelta accolta con favore da Ciarapica che definì quello "un giorno felice per Civitanova”. Oggi continua a perdere occasioni irripetibili come quella del terreno inquinato. Ora dalla stampa apprendiamo dello spostamento deciso dal consiglio comunale di Macerata, come se Macerata potesse fare e disfare come vuole rispetto a tutto il resto. Speriamo anche che il sindaco di Camerino capisca che se non scorpora il territorio della montagna, quando verrà realizzato l’ospedale unico anche Camerino sarà assorbito in quel bacino. Ciarapica in tutto questo naviga a vista e tralascia di perseguire un obiettivo importantissimo, come quello di ubicare l’ospedale nella zona meglio servita e più accessibile come Montecosaro dove il terreno è di proprietà dell'Asur e non deve essere acquistato a differenza di quello della Pieve, garantendo un intervento meno costoso e sicuramente più veloce.
Discussa oggi in Consiglio Regionale l’interrogazione della capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, sulla vicenda del cosiddetto “una tantum” concesso ai terremotati e richiesto indietro a distanza di due anni a diversi soggetti. La vicenda emblematica che aveva dato origine all'atto regionale nasceva dalle dichiarazioni di una commerciante terremotata la quale, in assenza degli attestati di pagamento alla previdenza si è vista richiedere indietro i 5000 euro che dovevano alleviare il disagio della perdita di lavoro. Nell’interrogazione la Leonardi ha riportato i casi di diversi professionisti che, pur essendo tra i più colpiti dalla crisi sismica e che non hanno l’obbligo di iscrizione alla previdenza hanno avuto le loro istanze rigettate solo ad istruttoria finita.
L’interrogazione che avevo formulato – esordisce Leonardi – intendeva conoscere il numero preciso di queste comunicazioni, nello specifico il numero delle richieste di restituzione da parte della Regione Marche con il totale degli importi da restituire. L’assessore competente ha risposto che sono stati fatti controlli a campione e che le verifiche sono ancora in corso ma che comunque su 204 posizioni accertate ben 57 sono irregolari e altre 27 incerte. I controlli vanno fatti per evitare qualsiasi possibile abuso ai danni dei reali aventi diritto ma dalle denunce di chi si è visto richiedere indietro il contributo è evidente che qualcosa è mancato. I soggetti terremotati - interviene Leonardi - lamentano di aver avuto prima avviate delle aspettative confermate dall'arrivo dei fondi a ristoro, alvo poi vedersene richiedere la restituzione.
Se ci si fosse attivati al momento della presentazione delle domande con una verifica preventiva dei requisiti e prima che la domanda diventasse effettiva e trasmissibile all’Inps, non saremmo arrivati a questo punto.
Sulla situazione dei B&B la Leonardi evidenzia come pur non costituendo essa attività di impresa messe sono attività che fiscalmente hanno l’obbligo della dichiarazione e costituiscono un settore strategico e prezioso per queste aree montane interne. La Regione ha comunque ammesso che riguardo i B&B singoli e non inseriti all’interno dell’attività di una impresa (ad esempio agricola) si è ritenuto di non inserirli tra i beneficiari per varie motivazioni, tra le quali il fatto di non avere partita Iva e di non essere iscritte alla Camera di Commercio.
La confusione normativa in merito – conclude Leonardi – non è stata dipanata e l’interrogazione ha comunque avuto il merito di mettere nero su bianco certe interpretazioni che, a mio parere, andavano chiarite in origine onde evitare illusioni e richieste di restituzione a soggetti già sfiniti da oltre due anni di vita da sfollati.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Camporotondo Emanuele Tondi:
"La scelta è difficile, perdere il finanziamento per la propria comunità oppure compiere un atto illegittimo sotto il profilo giuridico e contabile. Questo è quanto si trovano a decidere i Sindaci che hanno partecipato al bando QIP del Comitato Sisma Centro Italia e che hanno visto finanziato il proprio progetto. Per aiutare le popolazioni dei territori delle regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpite dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016, Confindustria e le Segreterie Generali di CGIL, CISL, UIL hanno istituito un Comitato (https://www.comitatosismacentroitalia.org/) che ha raccolto donazioni liberamente effettuate dai Lavoratori e dalle Imprese. Il fondo raccolto, di circa 7 milioni di euro, è stato investito in progetti QIP e IMP rivolti ai Comuni e alle imprese del Cratere.
Dopo la prima tranche di progetti ammessi al finanziamento, arriva la seconda con una variazione alla procedura che di fatto rende impossibile ai Comuni di accedere al contributo erogato.
Dopo la notifica dell’avvenuta assegnazione, infatti, il Comitato comunicava i documenti da produrre, tra i quali una polizza fideiussoria a garanzia dell’anticipazione dell’80% del contributo economico concesso, da stipulare esclusivamente con Banca Popolare Etica di Ancona la quale subordina, tale fidejussione, all’apertura di un conto dedicato presso il loro Istituto con costi rimborsabili al Comune a valere sul contributo concesso. Il Comune, sotto il profilo contabile, è soggetto agli obblighi della tesoreria unica e, per legge, può aprire conti diversi, solo per le seguenti casistiche: anticipazione di tesoreria e cassa economale, ne consegue che, se l’Ente dà seguito alla richiesta del Comitato Sisma, pone in essere un atto illegittimo sotto il profilo giuridico e contabile.
Di qui la richiesta formulata dal Comune di Camporotondo di Fiastrone al Comitato di procedere, come tra l’altro già consentito ai progetti finanziati nella prima tranche del medesimo Bando, alla sottoscrizione della relativa convenzione tra le parti per l’attuazione del progetto ammesso a finanziamento, senza obbligo di stipula della fideiussione, che può essere superata, anticipando i costi di realizzazione con fondi di bilancio del Comune ed accettando di ricevere il contributo solo a rendicontazione finale del progetto.
La risposta data del Comitato Sisma, imperativa ed inderogabile, assolutamente chiusa a riconoscere la posizione del Comune impossibilitato ad agire secondo gli indirizzi forniti in quanto illegittimi, è stata: ”Non è prevista deroga alla prassi indicata”. Si chiede quindi un intervento affinché i Comuni siano posti nelle condizioni di ottenere il contributo operando correttamente".
Mai come in questo periodo storico si stanno susseguendo bandi che prevedono contributi a fondo perduto per favorire la riqualificazione degli impianti sportivi. Nello scorso consiglio abbiamo appreso dal sindaco che l’amministrazione non ha presentato domanda per attingere ai fondi del bando “Sport e Periferie” e non siamo stati degni di sapere se parteciperà alla riapertura del bando stesso che scadrà il 17 dicembre 2018. Ricordiamoci che l’anno scorso, dopo un pressing della minoranza, l’amministrazione è stata quasi costretta a partecipare al bando per la riqualificazione degli impianti sportivi indetto dalla Regione Marche, ma vista la leggerezza e la poca competenza programmatica è arrivata ultima su ottantadue partecipanti. Nel frattempo constatiamo che oltre 4 milioni di euro sono stati intercettati dai comuni limitrofi vedi Petriolo, Mogliano, Loro, Macerata, Treia, Ripe San Ginesio e altri. Allora ci chiediamo come mai Corridonia sia sempre la pecora nera, visto che la maggior parte gli impianti sportivi della città necessitano di manutenzioni straordinarie e di importanti riqualificazioni.
E’ questa la forza dei fatti tanto sbandierata in campagna elettorale? L’immobilismo di questa amministrazione è sotto gli occhi di tutti. L’anno scorso, abbiamo raccolto oltre 500 firme per far presente all’assessore allo sport ed al Sindaco, che il campo da calcio dell’ex Enaoli si trovava e si trova ancora in condizioni disastrose e molti atleti lamentano problemi fisici causati dal manto sintetico rovinato. Oltre all’Enaoli, manutenzioni servono al campo di calcio di Colbuccaro, all’impianto Martini, alla Bocciofila, non ci sembra il caso di poterci permettere un comportamento remissivo e leggero nei confronti di questi importanti contributi. E’ ora che questa amministrazione si disinteressi dai voleri di partito e dei giochi di palazzo ed inizi ad agire dimostrando attenzione alle esigenze reali dei cittadini. Promuovere lo sport in tutte le sue forme vuol dire promuovere la vita, la socialità, l’incontro e salvare tanti giovani da altre tentazioni molto meno salutari. E’ un dovere per l’amministrazione prendersi cura dei propri impianti sportivi. La speranza è quella di vedere presentato un progetto di riqualificazione per il campo ex Enaoli entro la scadenza del 17 dicembre.
Riceviamo e pubblichiamo dall'Ufficio Stampa Forza Nuova Marche
“’Corteo della vergogna antifascista’,è così che vogliamo chiamarlo”. Queste le parole usate da Martina Borra coordinatrice provinciale di Forza Nuova.
”Le loro sfilatine sono ben conosciute a Macerata. Sventolano fieri bandiere della pace e poi sono i primi ad insegnare ai bambini come bastonare un pupazzo a testa in giù – continua la nazionalista - Sono gli stessi che difendono spacciatori e delinquenti, quelli che incitano all'odio contro che ha un pensiero differente dal loro.
Sono questi i paladini maceratesi che difendono i diritti della nostra gente? Quelli che si accaniscono contro un fantasma che fa paura morto 70 anni fa?
Assumete meno sostanze stupefacenti che Macerata ha bisogno di altro – chiosa Borra - La realtà dei fatti la conosciamo bene e il vostro risultato lo abbiamo visto con la morte di Pamela Mastropietro. Non mi stupisce che siano stati presenti anche rappresentanti del Partito Democratico e compagnia bella,sono tutti complici!
Queste pagliacciate ve le lasciamo fare nel vostro bellissimo centro sociale che un giorno vi faremo chiudere – attacca ancora la forzanovista - oltre al tenere in mano uno spinello non sapete fare altro.
Ai maceratesi, quelli veri, voglio dire una cosa – conclude Martina Borra - Abbiate il coraggio di ribellarvi a chi, tutti i giorni, si nasconde dietro al buonismo lucrando sull'immigrazione che non fa altro che riempire le nostre città di insicurezza e posti al cimitero”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo civico di centro-destra di Monte San Giusto:
"A M.S.Giusto, centro destra unito alle prossime amministrative. I consiglieri comunali: Andrea Salvatori, Romina Tortolini e Catia Rogani; i referenti dei partiti moderati, di Fratelli d’Italia e della Lega: Enrico Elisei, Lorenzo Ciampechini ed Andrea Lattanzi; comunicano che il centro destra si presenterà unito alle prossime elezioni amministrative.
Il Partito Democratico ha deluso sia a livello nazionale che locale. Poche le politiche sociali adeguate, molta improvvisazione, scarso senso dell'ascolto e smodata presenza sui social. Altre sono le qualità amministrative che il centro destra vuole mettere in campo. Renzi e Gentili, sono fatti della stessa pasta! I temi che Gentili lascia sul campo irrisolti sono molti: la sua amministrazione ha galleggiato, fatta eccezione di qualche simpatico slogan utilizzato sulla rete.
Le poche cose fatte, peraltro, sono state realizzate in modo approssimativo: asfalti a macchia di leopardo del mese di Novembre, il marciapiede in via Circonvallazione, il bando per la gestione dello stadio di Villa San Filippo, l'assenza di regole sulla viabilità e dei parcheggi in centro storico, la ritardata (e plurisollecitata dalla minoranza) azione amministrativa sull’imbarazzante e cattiva gestione del trasporto scolastico da parte della ditta aggiudicataria etc... Occorre un “governo del cambiamento” anche a Monte San Giusto, che serva i cittadini, recuperi la meritocrazia, si interessi del paese e risollevi le sorti della nostra comunità".
Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte del Movimento Uniti per Treia
La maxi operazione portata a termine dalle Forze dell’Ordine contro lo spaccio di sostanze stupefacenti smentisce le parole sempre rassicuranti della Giunta Capponi sulla gestione delle persone richiedenti asilo presenti a Treia. Solo per citare un fatto, dall’interrogazione presentata dal gruppo di opposizione e portata in Consiglio comunale lo scorso luglio è emerso, infatti, come il 90% dei cittadini extracomunitari coinvolti nei progetti di accoglienza (l'ultimo dato ne segnalava 105) fossero trattati come fantasmi. Di loro non è dato sapere come passassero le giornate: nessuna informazione sul loro stato di salute, sulle attività svolte, così come nessuna valutazione comportamentale o informazioni sulle loro necessità personali e possibili esigenze era nelle disponibilità dell’Amministrazione, in quanto la stessa maggioranza non ha mai pensato di farne richiesta agli operatori responsabili persino dopo i “fatti di Macerata”. È emerso, inoltre, che per un periodo non meglio specificato alcune delle strutture ospitavano un numero superiore di persone rispetto a quanto possibile. Degrado umano al quale si è potuto porre rimedio soltanto grazie al lavoro degli uffici.
Una “politica dello struzzo” con due eccezioni: l’adesione volontaria alla cura del verde (soltanto 12 adesioni) affidata a una cooperativa senza tutor adeguati e la consegna in pompa magna di alcune biciclette forse proprio in uno dei casolari interessati dal blitz. Solo propaganda e mai una vera e propria verifica della gestione di tale fenomeno dal punto di vista umanitario. Grazie al lavoro delle Forze dell’Ordine, con tanto di elicottero e dispiegamento di pattuglie sulla frazione di Passo di Treia, sappiamo oggi che la nostra preoccupazione non era infondata. Addirittura apprendiamo dalla stampa come uno dei ricercati sia stato fermato a Ferrara quando risultava invece alloggiato a Treia e come probabilmente in passato fosse dedito al taglio della droga in uno dei casolari perquisiti.
Va detto che sappiamo bene come la diffusione dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti a Treia abbia la dimensione di un’emergenza in cui è riduttivo fare solo una distinzione di nazionalità, per chi spaccia o per chi consuma. C’è bisogno di una nuova campagna di sensibilizzazione, di far capire la gravità della questione le sue ripercussioni, oltre che dare a numeri reali risposte concrete. Focus da effettuare sia dentro le scuole, che attraverso una rete di sentinelle attive sul territorio pronte all’ascolto e capaci di essere al fianco delle persone e supportare le famiglie loro malgrado coinvolte. Per questo ci riconosciamo in quanto affermato dal Procurato della Repubblica Giovanni Giorgio: «Dopo aver fermato i “venditori di morte”, non possiamo continuare a ignorare gli “acquirenti di morte”».
Andrea Mozzoni, Gianluca Gagliardini, Michele Palazzesi e Giovanna Matteucci
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Deborah Pantana consigliere Provinciale
Un’altra Marcia antifascista a Macerata per ritornare indietro di qualche mese ai momenti tragici che abbiamo vissuto, come se nulla è cambiato. Così e’, infatti, il Pd ancora pensa di poter sfruttare la sofferenza e il dolore per la propria campagna elettorale, la Marcia dello scorso febbraio gli ha fatto perdere le politiche ora questa viene fatta dopo la bocciatura del famoso emendamento dell’ANPI di Macerata in cui chiedeva, appunto, di inserire nel regolamento comunale la parola “antifascista”.
Di nuovo i centri sociali che fanno politica nella sede data dal Comune di Macerata.
Probabilmente sarebbe stato il caso che qualcuno fosse intervenuto a dire che non era il caso che venisse fatta, ma il Sindaco di Macerata è occupato a pensare come raccogliere le firme contro il decreto Sicurezza di Salvini.
Inutile sperare che qualcuno in questo momento possa davvero pensare a Macerata, a quanto sia difficile affrontare tutti I problemi che ad un tratto sono emersi in tutta la loro gravita’.
Solo l’altro ieri sono stati arrestati 27 spiacciatori nigeriani, frutto di un indagine intensa, nata dopo la morte di Pamela, com’e’ che il Sindaco di Macerata non commenta questi fatti che sono accaduti nella nostra citta’? Com’e’ possibile che ancora una volta Macerata deve essere scenario di un vecchio scontro ideologico superato, infatti questa Marcia dei centri sociali e del PD è contro il popolo, questi oggi rappresentano elite di una politica autoreferenziale che è stata sconfitta il 4 marzo 2018. Oggi questa coscienza popolare è in guerra contro le èlite autoreferenziali, è questo che non riescono a comprendere il PD, l’ANPI, gli stessi centri sociali che oggi tentano di fare I grillini. Cosi’ piu’ semplicemente, esiste da una parte un gruppo di potere che vuole consolidare il proprio dominio (attenuando i processi democratici, sclerotizzandoli e vuotandoli della loro sostanzialità), e dall’altra chi respinge questo tentativo e rivendica, attraverso le istanze sovraniste e populiste, il diritto di non essere trasformato in un codice a barre da immolare alle logiche farlocche dello spread.
Il Sindaco di Macerata doveva intervenire e chiedere di non autorizzare questa finta marcia della democrazia, oggi dobbiamo pensare solo al bene della nostra città che non dimentica quello che è successo ma allo stesso tempo ha il diritto di rialzarsi con la consapevolezza che tante cose debbono cambiare, purtroppo abbiamo avuto l’ennesima prova che il Sindaco di fronte a queste richeste non può fare nulla, perchè ostaggio di questi personaggi.
Il Decreto sicurezza - appena approvato dal governo- crea preoccupazione riguardo alle problematicità connesse al fenomeno migratorio che potrebbero scaturirvi.
Lo ha ribadito il Garante dei diritti delle Marche Andrea Nobili, il quale ha chiesto un incontro urgente ai prefetti regionali per comprendere e quindi far fronte alle criticità riguardo ai minori che potrebbero verificarsi nella nostra regione. "È indispensabile – sottolinea Nobili – verificare come sarà attuata la tutela dei minori figli di persone che si troverebbero costrette a lasciare il territorio.
Nel contempo siamo chiamati ad avere certezze anche per quanto riguarda il proseguimento del percorso di inserimento dei minori stranieri non accompagnati al compimento della loro maggiore età, per non rendere vano tutto quello che è stato concretizzato fino ad oggi”.
Sempre riguardo alle ripercussioni che potrebbero verificarsi in seguito a quanto previsto dal Decreto, il Garante ha altresì convocato a Palazzo Marche, per il 13 dicembre, un incontro della rete territoriale contro le discriminazioni. In questa occasione verrà affrontato il tema della protezione internazionale e umanitaria, il diritto alla salute, l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo e le nuove forme di protezione.
"Le dichiarazioni da parte del Sindaco di Senigallia e presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi contro il Decreto Sicurezza sviliscono l’associazione che è stato chiamato a presiedere, che dovrebbe rappresentare tutti i Comuni, e manifestano un distacco impressionante dalla realtà e dai veri problemi dei cittadini marchigiani, che chiedono sicurezza e rispetto delle regole da parte di tutti".
Così il Senatore Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama e Responsabile della Lega Marche, commenta le dichiarazioni, riprese dagli organi di stampa, del Sindaco di Senigallia. Il tutto a pochi giorni dalla conversione in legge del Decreto Sicurezza.
“Che per Mangialardi si tratti di una questione meramente ideologica lo si capisce dal fatto che abbia parlato esclusivamente di immigrazione, dimenticando che il Decreto voluto dal Ministro Salvini contiene tanto altro a partire dalle misure a favore dei Comuni: dal Daspo urbano alla dotazione del taser per gli agenti della Polizia Locale nei capoluoghi, dall'introduzione del reato di accattonaggio molesto, all'inasprimento delle pene per i parcheggiatori abusivi, dai tanti provvedimenti per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, fino ai cospicui stanziamenti per il miglioramento delle strutture penitenziarie, per l'installazione di sistemi di videosorveglianza, per il pagamento degli straordinari e per nuove assunzioni nella Polizia Locale e nelle Forze dell'Ordine”.
“Mangialardi dovrebbe vergognarsi – continua Arrigoni – visto che da Sindaco che occupa una posizione di riferimento in Anci regionale si permette di insultare, come ha fatto, la maggioranza degli italiani che sostiene questo Governo mettendo in dubbio la loro ragionevolezza. Dato che Anci non rappresenta il PD ma tutti i Comuni delle Marche, sarebbero auspicabili le sue dimissioni dalla presidenza e, per rispetto verso i cittadini senigalliesi, ci si augura che in futuro il Sindaco si astenga da simili provocazioni, soprattutto in considerazione della grave situazione di degrado, con ripetuti episodi di criminalità e spaccio, di alcune zone della città che amministra o di altre della regione: come dimenticare i fatti di questa estate quando una gang di africani seminò il panico su un autobus partito proprio da Senigallia, oppure i 27 nigeriani arrestati ieri a Macerata per spaccio di droga? Situazioni sulle quali interviene peraltro il Decreto Sicurezza: ampliando il novero dei reati che comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale (resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi, produzione o spaccio di stupefacenti, violenza sessuale, furto aggravato) e revocando la cittadinanza italiana agli stranieri condannati in via definitiva per reati legati al terrorismo”.
“Il Decreto Sicurezza rende finalmente il nostro un paese civile perché mira proprio a tutelare chi scappa dalla guerra: una netta minoranza degli arrivi degli ultimi anni, rispetto invece ai tantissimi irregolari. Grazie all'azione del Ministro Salvini quest'anno sono arrivate in Italia solamente 21mila persone. Sono numeri che, accompagnati ad una seria politica di rimpatri per la quale sono stati stanziati nuovi fondi, permetteranno al nostro Paese di tornare alla normalità dopo una lunga gestione scellerata dell’immigrazione, permeata dal buonismo del PD e della sinistra, che dal 2013 con i governi Letta, Renzi e Gentiloni ha aumentato i fattori di attrazione dell'Italia e favorito l’ingresso di almeno 700mila sedicenti profughi tra il 2013 e il 2017!”
“Al contrario di quanto sostiene Mangialardi sui minori soli, finalmente gli Sprar gestiti dai Comuni si occuperanno di persone che hanno davvero bisogno, a cui è stata riconosciuta la protezione internazionale, e certamente anche di minori non accompagnati”, conclude Arrigoni. “Per organizzazioni criminali, cooperative e albergatori falliti che lucravano sul business dell’accoglienza la pacchia è finita, Mangialardi sta forse dalla loro parte?”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Macerata ai Maceratesi
Macerata ai Maceratesi prende posizione in merito alla sedicente passeggiata antifascista preannunciata per giovedì sera, organizzata dai soliti personaggi politicamente ben protetti e coccolati dalle alte sfere del potere cittadino. Un’iniziativa dai toni decisamente anacronistici, rivolta sostanzialmente a un periodo storico terminato nel 1945, con dei connotati contraddittori, visto che molto probabilmente gli stessi “protagonisti” che andranno in giro per la città ad ammantare di democrazia e cianciare di libertà, magari appellandosi alla carta costituzionale, di cui si fanno formalmente e presuntamente garanti, saranno probabilmente i primi a tacciare di fascismo chi semplicemente non è allineato al loro “circo” politico. Ci domandiamo concretamente qual è l’utilità sociale di questa manifestazione, se non quello di esacerbare ulteriormente gli animi e creare un clima di tensione montante di cui la città, soprattutto in questi tempi, non ha assolutamente bisogno. Nulla a che vedere con le nostre passeggiate per la sicurezza, particolarmente apprezzate dalla cittadinanza come deterrente contro la criminalità. Già lo scorso mese i “soliti ignoti” hanno imbrattato il portone del palazzo storico nel cui androne è ubicata la nostra sede. A Febbraio nello stesso androne e approfittando nella nostra assenza sono stati rubati dei manifesti, alcuni dei quali di politico non avevano assolutamente niente. Siamo certi che i cittadini di Macerata diserteranno questa pagliacciata, promossa da chi, un po’ come un pesce fuori dall’acqua che si agita prima di morire, ha completamente perso il consenso popolare e si aggrappa disperatamente a fantasmi del passato per legittimare ancora la propria misera esistenza.
Prosegue l’opera di riorganizzazione di Forza Italia nelle Marche, dopo la nomina da parte del Presidente Silvio Berlusconi di Marcello Fiori in qualità di Commissario regionale avvenuta qualche settimana fa.
“Forza Italia si sta profondamente rinnovando – spiega il Commissario Fiori- sia nella sua rappresentanza parlamentare (circa il 70% degli eletti sono alla prima esperienza), sia nella classe dirigente nazionale con la nomina di Antonio Tajani cui è stato attribuito l’incarico di Vice Presidente, sia nella organizzazione territoriale in molte Regioni. E ora anche nelle Marche. Nei prossimi mesi daremo vita a una importante stagione congressuale nel corso della quale gli iscritti e gli eletti di Forza Italia in ogni Provincia e in ogni Comune potranno scegliere la propria classe dirigente attraverso un appassionato e libero confronto di idee e candidati. E per la prima volta anche i movimenti civici (che sottoscriveranno la nostra Carta dei valori) potranno eleggere dei propri rappresentanti nei nostri organismi. Per organizzare e gestire questa fase delicata e che ha dei tempi molto stretti (anche per la raccolta delle adesioni) ho individuato delle figure di dirigenti di Forza Italia che mi affiancheranno: Pasqualino Piunti Vice commissario regionale vicario; Jessica Marcozzi commissario provinciale di Fermo e vice commissario regionale; Daniele Silvetti commissario provinciale di Ancona e vice commissario regionale; Riccardo Sacchi commissario provinciale di Macerata e vice commissario regionale; Elisabetta Foschi commissario provinciale di Pesaro Urbino e vice commissario regionale.
Inoltre i parlamentari Andrea Cangini e Simone Baldelli insieme ai consiglieri regionali Jessica Marcozzi (capogruppo) e Piero Celani (Vice Presidente del Consiglio regionale) faranno parte di una cabina di regia politica che vedrà coinvolti anche i Sindaci delle città di maggior rilievo (a iniziare da Ascoli Piceno con Guido Castelli unico capoluogo di provincia che esprime un Sindaco iscritto a Forza Italia) e i consiglieri provinciali. Inoltre proprio in vista delle prossime elezioni amministrative in cui molti dei Comuni delle Marche saranno chiamati al rinnovo dei Sindaci e dei Consigli comunali, per il Comune di Ascoli Piceno verrà costituito un apposito gruppo di lavoro che vedrà coinvolte tutte le energie politiche e rappresentative della società civile in grado di mettere in campo la migliore squadra possibile. Il settore delle adesioni, la gestione amministrativa unitamente alla funzione della comunicazione sui social media avrà come Vice commissario regionale la dr.ssa Claudia Regoli. Ogni Commissario provinciale verrà affiancato da uno o più Vice commissari e da una struttura che vedrà rappresentati i Comuni del territorio valorizzando proprio le figure degli eletti nelle istituzioni. Particolare attenzione verrà dedicata anche ai temi che riguardano le profonde ragioni di crisi di questa Regione: il terremoto, il ritardo infrastrutturale, l’abbandono delle aree interne, la tutela della salute, le crisi industriali, il lavoro, il rapporto con il mondo delle professioni e le categorie produttive, lo sviluppo del turismo e la valorizzazione delle risorse culturali solo per citarne alcune. Nei prossimi giorni, su queste tematiche, verranno nominati dei Responsabili che saranno anche i punti di riferimento per il lavoro dei Dipartimenti nazionali di Forza Italia.
Dobbiamo costruire una grande organizzazione che metta insieme i valori dell’esperienza, del rinnovamento, della passione politica intesa come servizio alla propria comunità. Tornare ad essere ogni giorno in mezzo alla gente nei luoghi di lavoro, nei mercati e nei luoghi di studio con la voglia di ascoltare e prendersi cura dei problemi. Un forza politica inclusiva che spalanchi le porte a chi ha voglia, disponibilità e competenza per dare un contributo alla soluzione dei problemi dei propri concittadini. E senza nessuna rottamazione (parola orribile di un linguaggio che non ci appartiene): anzi un particolare ringraziamento deve essere attribuito a chi in questi anni non semplici ha contribuito a mantenere vivi gli ideali e gli obbiettivi di Forza Italia a cominciare dai coordinatori provinciali (Daniele Berardinelli e Alessandro Bettini) e tutti gli amministratori locali. A tutti chiederò di mettere a disposizione il loro prezioso contributo di esperienza.
In un momento storico in cui nel nostro Paese, in Europa e nel mondo occidentale – conclude Fiori - vanno affermandosi movimenti politici che tendono a disgregare le ragioni fondative delle istituzioni, dei sistemi di rappresentanza democratica, Forza Italia può e deve diventare nel centrodestra il polo di attrazione popolare di tutte le enormi energie della società italiana costituita da milioni di cittadini che lavorano e producono, che vogliono stabilità e sicurezza, certezze per la propria famiglia e il futuro dei propri figli, servizi sociali adeguati, tasse ragionevoli e uno Stato non autoritario e non invasivo, la libertà di poter scegliere la propria istruzione e le proprie cure. Un insieme di valori che difendiamo con forza e rivendichiamo con orgoglio e che sono la nostra carta d’identità”.