È notizia recente che una parte del tavolo di centro destra con la regia di Maurizio Mosca, abbia individuato nell’ex-consigliere di Alleanza Nazionale, oggi vicino a Fratelli d’Italia, Pierfrancesco Castiglioni la persona da proporre alla città di Macerata come candidato sindaco alle prossime elezioni. Ieri , infatti, sembrerebbe si sia svolta una riunione ristretta tra Mosca ed altri esponenti del tavolo, individuando in Castiglioni il “Maradona” di turno.
Le voci nei vicoli di Macerata dicono che il nome sarà proposto nelle prossime ore a Roma, per il tramite di un noto imprenditore di cucine treiese, direttamente a Giorgetti. Sempre stando alle fonti locali, l’operazione avrebbe l’avallo dell’On. Latini di Ascoli Piceno, Segretaria della Lega Marche.
Pierfrancesco Castiglioni sembra essere stato individuato dal consigliere Mosca che, se le cose stessero in questa maniera, avrebbe definitivamente abbandonato l’opzione Marchiori o di un candidato della Lega.
Castiglioni infatti dopo la sua esperienza in Alleanza Nazionale, conclusa la parentesi del Popolo delle Libertà, è rimasto in Forza Italia appoggiando nel 2015 la candidatura di Debora Pantana a sindaco di Macerata, per poi lasciare il partito perché in totale disaccordo con le linee guida dello stesso a livello nazionale.
Un’esperienza politica lunga quella di Castiglioni di cui però non si rinvengono tracce significative.
Il centrodestra, al netto di trionfalismi e grandi proclami, sembra totalmente in difficoltà, incapace di essere inclusivo ed attrarre figure o aree politiche nuove ed ulteriori.
Un centrodestra quello Maceratese che ha affidato la sua regia ad una sola persona, Maurizio Mosca, il quale dopo essere stato candidato sindaco 5 anni fa e non essere neppure andato al ballottaggio perché sconfitto dall’altra candidata del centrodestra, ha lavorato per mesi per essere nuovamente lui il candidato sindaco del centrodestra.
Ha fatto passare mesi e mesi senza giungere a nessun risultato, se non quello di far recuperare consensi a Ricotta e al centrosinistra e dividere l’intero tavolo di centrodestra, così come è avvenuto pochi giorni fa con la Lega che si è rifiutata di partecipare alla riunione sulle rose dei nominativi.
Tutto ciò ha un sapore di chiuso e di vecchio dove alla rottamazione è stato sostituito il riciclo.
Agli elettori dispiacerà che il tavolo ha lavorato un anno per riciclare un candidato, il prof. Castiglioni che li aveva abbandonati cinque anni fa .
Un candidato che sposterebbe il baricentro della coalizione verso l’estrema destra lasciando a Ricotta tutta quell’area moderata di centro, maggioritaria nel capoluogo, che in questi anni ha sempre guardato a sinistra ma che vorrebbe, avendone le possibilità con un candidato moderato, guardare al centrodestra per cambiare la situazione della città.
Nelle prossime ore, dunque, Castiglioni, sempre secondo i “sussurri ed i mormorii” verrebbe presentato a Giorgetti.
Questa strategia potrebbe servire a bruciare l’ennesimo candidato per permettere a Mosca, alla fine, di ergersi a “salvatore della Patria “, candidandosi ancora una volta sindaco, a richiesta di tutti gli astanti il tavolo, poiché non vi sarà più tempo da perdere per ricercare altri candidati.
Aggiornamento ore 20:45
In serata è arrivata una nota della deputata della Lega Giorgia Latini: “Personalmente non sto seguendo la vicenda delle elezioni a Macerata, visto che sul territorio ci sono i responsabili locali che se ne stanno occupando insieme al Commissario Paolo Arrigoni della Lega Marche, quindi smentisco la ricostruzione giornalistica che mi attribuisce un ruolo nell'individuazione e sostegno di candidati a sindaco. Infine preciso che la mia recente nomina non riguarda il ruolo di Segretario ma di semplice Socio Fondatore del partito Lega Salvini Premier. Un ruolo non operativo ma che comunque rappresenta un bellissimo segnale politico per il territorio soprattutto perché inaspettato e che non avevo chiesto, un atto simbolico di fiducia nei miei confronti che dedico a tutti i militanti e sostenitori della Lega delle Marche e che vedrà ancora maggiore il mio impegno e il mio entusiasmo per far rinascere la nostra bellissima Regione! Ci aspettano grandi obiettivi da raggiungere tutti insieme!".
“La politica è l'arte del compromesso poiché obbliga le persone capaci al raggiungimento di una sintesi. Con il Movimento 5 Stelle la sintesi può essere raggiunta solo nell'ottica del bene comune, ciò che serve deve essere realizzato nei modi più consoni, nel rispetto di principi fondamentali come economicità ed eco compatibilità”. Si sono espressi così, in una nota, gli attivisti dell’M5S di Tolentino e San Severino Marche riguardo al progetto riguardante l’intervalliva. Progetto, che allo stato attuale desta più di una perplessità agli esponenti pentastellati.
“I rappresentanti politici locali dovranno mettere la faccia sulla scelta di un tracciato ed eventualmente sul fallimento di una infrastruttura che i cittadini chiedono da tempo - proseguono gli esponenti del M5S - da parte nostra abbiamo palesato le criticità del progetto Zura (Lega)/Ing. Cruciani ed abbiamo presentato un’alternativa credibile e fattibile sulla base di un vecchio progetto di ANAS adattato alle esigenze odierne che ha diversi aspetti positivi.
Gli esponenti penta stellati spiegano il loro progetto: “ minor lunghezza del tracciato, una sola galleria di modesta entità, raccordo diretto alla superstrada (S.S.77) Civitanova/Foligno in corrispondenza di uno svincolo già esistente di Tolentino. Inoltre un raccordo diretto al nuovo tracciato nei pressi dell’Ospedale di San Severino Marche che evita di intasare la strada statale con il traffico di mezzi pesanti. Una bassa pendenza. Non risultano movimenti franosi lungo il percorso e il costo complessivo risulta nettamente inferiore (circa 60 milioni in meno) e certamente all’interno della disponibilità finanziaria stanziata dal CIPE. Costo stimato dell’opera 60milioni”.
Il tracciato Zura (Lega)/Ing. Cruciani, invece, sempre secondo gli esponenti M5S, non sembra avere aspetti positivi.
“Ha un percorso più lungo – spiegano - presenta due gallerie di cospicua lunghezza. Una galleria si sviluppa al di sotto di una zona edificata la cui stabilità potrebbe essere compromessa dallo scavo dato l’esiguo spessore di copertura e ancora nessuno si è premurato di chiedere ai cittadini che vi abitano cosa ne pensino. Altro punto presenta un lungo tratto rettilineo nella porzione settentrionale che non risponde alle moderne esigenze di viabilità. Intercetta, inoltre, una frana le cui caratteristiche sono ignote e che molto probabilmente farà lievitare i costi di realizzazione ben oltre la cifra stanziata. Interagisce con il ponte della ferrovia Civitanova/Albacina esistente. Per la procedura di VIA (valutazione di impatto ambientale) si devono individuare eventuali soluzioni alternative, che sono già note, come ad esempio la nostra – spiegano - . Confluisce sulla viabilità ordinaria di Tolentino con un notevole aggravio per la circolazione cittadina. Costo stimato dell’opera 120milioni”.
Il movimento 5 Stelle invitia, inoltre, la cittadinanza ad un incontro pubblico alla presenza del Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato Sen. Prof. Mauro Coltorti questo sabato pomeriggio - 22 febbraio - presso la sala Italia di San Severino Marche.
Stamani il Nuovo CDU si è riunito per illustrare il lavoro svolto a Macerata da Mattia Orioli, coordinatore provinciale sottoscritto alle Marche, per aggregare l’area cattolico-moderata, civica e di centro.
Presenti allì'incontro Fabio Sebastianelli del "Popolo della Famiglia", Anna Capitani, rappresentante di "Ricostruiamo Macerata", e Augusto Ciampichini, rappresentante regionale.
"E' un privilegio per noi poter presentare il lavoro svolto da Mattia, il quale 5 anni fa era un ragazzo promettente e oggi è un bravo politico con una grande umanità - esordisce Ciampichini -. Ha infatti sostenuto una serie di convegni contro l'eutanasia e per la ricostruzione post-sisma, a settembre è stata costituita un'assemblea programmatica molto concreta che ha evidenziato come Orioli abbia apportato un metodo rigoroso al CDU - aggiunge Ciampichini -. L'Associazione "Macerata libera Macerata" è stato un altro traguardo per unire tutto il centrodestra e unificare la coalizione".
"Mattia, con la sua moderatezza, è la persona più indicata per rappresentare i bisogni e le necessità di questa città - afferma Anna Capitani -. E' l'unico che ha posto il dito sulle piaghe di questo territorio per risanarle e mi auguro che rimanga sempre un punto di riferimento per tutti".
"Io non sono di Macerata ma ho avuto modo di parlare con molti maceratesi e mi sono reso conto che la città necessità di una svolta radicale nell'amministrazione comunale - prosegue Sebastianelli -. Ho apprezzato Mattia come persona e come politico e ritengo che la costituzione di un'area moderata nel centrodestra sia fondamentale".
A concludere l'incontro è stato lo stesso Mattia Orioli: "Dobbiamo lavorare per l'unità del centrodestra e il nostro obiettivo è quello di fornire un'alternativa al governo riciclato che ha portato Macerata a regredire sempre di più. Io sono a disposizione della città per tutto, sia come soldato semplice che come ufficiale, sia per il tavolo del centrodestra sia come candidato che rappresenti i cittadini e i loro bisogni".
"Con Forza Italia c'è stato feeling - aggiunge Orioli -, ma l'intento è aperto a tutto il centrodestra, siamo aperti alla città per costruire un'alternativa che vada oltre il sistema".
È Narciso Ricotta il candidato sindaco del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative previste in primavera nel comune di Macerata. L'attuale assessore ai Lavori Pubblici ha vinto le primarie di coalizione, dopo aver incassato l'appoggio del primo cittadino uscente Romano Carancini nonché del Partito Democratico.
Ricotta ha trionfato con numeri piuttosto larghi: 1164 i voti a suo favore con il 42% complessivo. Avversari doppiati.
Dietro Ricotta c'è a sorpresa David Miliozzi, unico a non aver mai ricoperto ruoli in Giunta nei 10 anni di amministrazione Carancini, e principale espressione della volontà di cambiamento de centrosinistra cittadino. Un segnale che dovrà essere tenuto in considerazione dalla coalizione. Per lui 601 voti e il 22%.
Si ferma soltanto al 17% la vicesindaco Stefania Monteverde (478 voti), superata anche da Luciano Pantanetti (572 voti, 19%).
Da questo momento in poi si apre una nuova fase, con tutti i competitors che dovranno ricompattarsi in vista della competizione elettorale contro un centrodestra ancora arenato nelle trattative che dovrebbero portare a decretare il candidato unitario che affronterà alle urne Narciso Ricotta e il candidato M5S Roberto Cherubini.
I NUMERI TOTALI - Sono stati 2780 i votanti complessivi, in calo rispetto ai 3300 di cinque anni fa.
Ha generato forti polemiche sui social l'utilizzo che è stato fatto della bandiera italiana durante gli Stati generali convocati da Fratelli d'Italia sul tema dell'immigrazione nella sala consiliare di Civitanova Marche, in piazza XX Settembre (leggi qui).
Il Tricolore è stato utilizzato durante l'evento a mò di tovaglia su un tavolino posto al centro della sala, con sopra poggiate due bottiglie d'acqua e bicchieri di plastica. In molti hanno lamentato come, in un'occasione importante come quella dell'incontro di ieri - capace di richiamare dirigenti nazionali, regionali e provinciali del partito - sia stata sgualcita la sacralità della bandiera nazionale.
Secondo alcuni utenti si è trattato di una nota stonata, soprattutto se si compara l'utilizzo fatto del Tricolore con il discorso conclusivo compiuto da Francesco Acquaroli e incentrato sulla tutela della tradizione italiana.
REBUS CANDIDATO - Lo stesso Acquaroli, nonostante le sponsorizzazioni alla sua candidatura a governatore della Regione Marche arrivate dagli ospiti dell'incontro Alessandro Meluzzi e Magdi Allam, fatica a generare entusiasmo all'infuori della cerchia ristretta del partito di Giorgia Meloni.
Il segretario della Lega Matteo Salvini, infatti, nutrirebbe ancora la speranza di concorrere alla presidenza delle Marche con un candidato da lui proposto in prima persona. La partita è ancora aperta.
Decisivo appare l'incontro in programma entro la prima metà della prossima settimana, tra Meloni e Salvini. Il "Capitano" vorrebbe con forza proporre un suo uomo per le Marche, e il nome forte in questo senso rimane quello del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica.
Il profilo moderato di Ciarapica metterebbe d'accordo anche Forza Italia e riflette l'identikit tracciato dallo stesso Salvini, che per le Marche vorrebbe un uomo vincente che sia espressione del territorio e non abbia necessariamente la tessera di partito.
La data buona per l'annuncio ufficiale del candidato scelto dal centrodestra potrebbe essere quella del 20 febbraio, in occasione della visita di Matteo Salvini a Pesaro. Il rebus sembra destinato a risolversi in breve tempo.
"Bisogna accelerare la ricostruzione fisica delle abitazioni e delle infrastrutture, lo sviluppo e il rilancio economico, la ricostruzione delle comunità e del tessuto sociale delle popolazioni colpite dal sisma 2016-2017". Così il Segretario Regionale Giovanni Gostoli sulla recente nomina del nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini.
"È possibile farlo prima di tutto accogliendo le richieste della Regione Marche e dei sindaci - prosegue Gostoli -: proposte utili per semplificare e uscire dal pantano burocratico per la ricostruzione materiale. Siccome non ci può essere una rinascita se non si creano le condizioni per una ripartenza dello sviluppo economico, lavorativo e sociale delle comunità, allo stesso tempo occorre investire nel Patto per lo sviluppo e la ricostruzione post sisma".
"Un Piano frutto del lavoro di concertazione iniziato a fine 2017 e proseguito nel 2018, promosso dal Consiglio regionale delle Marche insieme all’Istao, al quale hanno partecipato le quattro Universita marchigiane, i sindacati e le associazioni di categoria, i comuni. Il Patto è stato siglato già da tempo da Regione e Parti Sociali. Sono stati stabiliti gli ambiti di intervento dove investire le energie ed i fondi per lo sviluppo. L’analisi e la progettualità ha tracciato 11 sentieri di sviluppo e sono state individuate 8 aree integrate di intervento" ha concluso Gostoli.
"Fratelli d'Italia ha mostrato i muscoli e le proprie capacità" sono questi i saluti conclusivi di Paolo Diop, responsabile nazionale del dipartimento immigrazione, agli Stati generali organizzati dal partito a Civitanova Marche.
L'evento è stato organizzato dal responsabile regionale Paolo Perini e mediato dal responsabile provinciale Claudio Cimarossa, facendo registrare il tutto esaurito presso la sala consiliare in piazza XX Settembre.
L'incontro ha permesso al dipartimento di far conoscere le proprie attività nazionali. Presenti, tra gli altri, l'ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, l'assessore di Civitanova Marche Pierpaolo Borroni, il portavoce regionale Carlo Ciccioli e la capogruppo in Consiglio Regionale Elena Leonardi.
Nel pomeriggio tutti i vari dirigenti nazionali, regionali e provinciali del partito si sono alternati sul palco degli Stati Generali annunciando quello che è l'obiettivo di Fratelli d'Italia: "La battaglia è quella di garantire flussi di immigrazione sicuri e contraddistinti da legalità".
Gli ospiti d'onore, Alessandro Meluzzi e Magdi Allam hanno portato l'attenzione sui pericoli che corre oggi l'Occidente rispetto a un'immigrazione fuori controllo e fortemente sponsorizzato la candidatura di Francesco Acquaroli come presidente della Regione Marche alle elezioni in pogramma in primavera.
Lo stesso Acquaroli ha concluso l'incontro con il proprio intervento, in cui ha ribadito l'importanza di favorire la natalità e la tutela della tradizione italiana. Fratelli d'Italia ha ribadito con forza come sia lui il candidato ufficiale per le imminenti elezioni Regionali.
Deborah Pantana risponde alle critiche secondo cui starebbe favorendo l'Avvocato Delle Fave: "Leggo su diversi giornali locali che sarei contro alcuni nomi evidenziati sempre dalla stampa locale, come candidati sindaco per "spingere" l' Avv. Delle Fave. Premessa la stima che ho per l'Avv. Delle Fave, professonista che non ha certo bisogno del mio "appoggio", io non sto "spingendo" nessuno se non per l'unità del centro destra. Tra l’altro ad oggi nessun nome è in discussione sul tavolo del centro destra. Dopo 23 anni la nostra area politica non è mai stata così unità come in questi ultimi mesi, soprattutto nel preservare questo obbiettivo raggiunto".
Aggiunge Pantana: "Sulla figura del sindaco, ripeto che a mio modesto parere deve essere espressione della Lega, scegliendo anche tra figure esterne al tavolo del centro destra perché per battere la sinistra è necessaria una persona moderata che possa risaltare alla città per le proprie capacità e qualità umane, deve essere un valore aggiunto per la coalizione di centro destra. Non ci possiamo più permettere brutte figure sarebbe la fine per tutti i rappresentanti del centro destra. Dobbiamo vincere, poi ognuno potrà dare il proprio contributo al cambiamento della città. Non possiamo permettere al centro sinistra di continuare con arroganza il loro sistema di potere".
“Da maceratese proprio non sopporto chi parla male di Macerata, chi dice che gli sembra una città morta e abbandonata. Mi fa ancora più arrabbiare se a dirlo è chi ha responsabilità e notorietà. Per un po’ di consenso fa solo del male alla nostra città”. Si è espressa in questi termini la candidata alle primarie del centrosinistra del Comune di Macerata, Stefania Monteverde, in un post apparso sulla sua pagina Facebook.
La critica, neanche troppo velata, è rivolta allo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti, il quale - nei giorni scorsi - in visita alla sua città natale assieme all'altro candidato alle primarie David Miliozzi, aveva definito Macerata “una città abbandonata”. Da qui la replica piccata dell'attuale vicesindaca e candidata per il post Carancini.
Sulla questione è intervenuto anche il commerciante Gabriele Micarelli, gestore del "Verde Caffé", il quale, nel corso di una riunione pubblica con altri esercenti, aveva fatto ricorso alla definizione di “città morta” per indicare come nel tempo Macerata abbia perduto e continui a perdere appetibilità sotto il profilo degli investimenti e del commercio (leggi qui).
“La nostra intenzione era e rimane – afferma Micarelli - proprio quella di proporre a chi verrà eletto un nostro documento di fattibilità perché questo meccanismo perverso possa essere invertito. Siamo i primi, infatti, ad amare Macerata, avendo scelto non solo di viverci ma anche di lavorarci e di investire aprendo esercizi commerciali e offrendo lavoro. Proprio questo amore totale per Macerata chiede che, a fronte di sintomi infausti, si corra dal medico per affrontarli nella maniera più efficace e risolutiva. Noi commercianti non intendiamo essere strumentalizzati, ma altresì ascoltati, da chi ha intenzione di proporsi come amministratore della nostra città".
Non è tardata ad arrivare la risposta del Segretario Regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli alla proposta dell'ex rettore dell'Università Politecnica Marche Sauro Longhi di indire le primarie al fine di decretare il candidato governatore del centrosinistra in vista delle Elezioni Regionali che si terranno in primavera (leggi qui).
"L’impegno del Partito democratico delle Marche è stato quello di costruire una coalizione ampia di centrosinistra aperta alle forze civiche - afferma Gostoli -, in piena sintonia anche con l’indirizzo del Pd nazionale. Questa per noi è sempre stata la condizione prioritaria per essere credibili e quindi competitivi alle prossime elezioni regionali: prima del miglior candidato possibile viene la migliore alleanza per vincere e governare bene le Marche".
"Nei mesi scorsi abbiamo perfino verificato la possibilità di un allargamento della coalizione con il M5S - aggiunge il segretario provinciale -. Un percorso iniziato dal basso e dalle Marche che stava andando nella giusta direzione, ma poi è stato interrotto a Roma da Di Maio. È una scelta che ancora oggi riteniamo sbagliata, perché fa un favore alla destra e condanna i Cinquestelle all’irrilevanza".
"Nell’ultima direzione regionale del Pd, che ha visto la partecipazione del vicesegretario nazionale Pd Andrea Orlando, mi è stato dato il mandato di verificare ulteriormente la disponibilità degli alleati - prosegue Gostoli - ad utilizzare lo strumento delle Primarie di coalizione per la scelta del candidato a Presidente di Regione. Al tavolo di coalizione è emerso che lo strumento delle primarie non unisce l’intera alleanza, ma al di là delle rispettive valutazioni continua a prevalere tra le forze politiche e civiche una forte tensione unitaria che può tradursi nella volontà concreta di condividere una scelta comune capace di aprire una fase nuova".
"Invito tutti alla responsabilità e a fare squadra - il messaggio finale diretto in maniera implicita a Longhi -, perché il futuro delle Marche è più importante dei destini personali e degli interessi di partito. La strada più giusta per tenere insieme il campo delle forze democratiche, civiche e progressiste è quella di confrontarci su una rosa di nomi, senza veti reciproci, in grado di unire e non dividere il Pd, per arrivare alla sintesi più larga nel centrosinistra".
Il "mago Merlini" in un colpo solo distrugge, a pochi mesi dalle elezioni comunali, un anno di lavoro del centro destra, sfiducia gli elettori e manifesta tutta l’incapacità dell’attuale classe dirigente della Lega. Non c’è male, se non fosse Ricotta l’alternativa. Se fosse il primo di aprile, penseremmo al più famoso pesce. Invece, a qualche mese dalle elezioni comunali maceratesi, dopo un anno di riunioni, incontri, conferenze stampa e diversi ultimatum dati dal tavolo di centro destra, oggi viene comunicato il nulla. Anzi, viene comunicato che la Lega per un anno ha scherzato. Perché il loro interlocutore non è il tavolo degli alleati, ma la città... che però non li ha mai visti.
Un partito completamente assente sulle questioni locali. A dispetto della propria vocazione di partito del territorio. La Lega nella provincia e nel capoluogo è stata sempre assente. Non sono mai stati organizzati incontri per affrontare i problemi della città che sono anche i problemi di chi vi abita. Si è sempre data importanza al tavolo del centro destra ma ora dicono che hanno sbagliato tutto. E’ deludente vedere con quale facilità la Lega butta all’aria un percorso iniziato da molto tempo.
La semplicità con cui Merlini ha fatto questa comunicazione manifesta soltanto l’indifferenza che la Lega, e la sua attuale classe dirigente, ha nei confronti della città di Macerata. Oggi, con tutti che aspettano una risposta, a poche ore da una riunione che avrebbe dovuto individuare il candidato sindaco - esaurite tutte le scuse possibili accampate da fine anno ad oggi - l’incapacità e l’inesperienza si ergono come consigliere facendo affermare alla Lega che di quanto fatto non interessa, non comprendendo, tra l'altro, che il centro destra non è mai stato cosi tanto unito a disposizione delle giuste decisioni della Lega stessa.
A Merlini evidentemente non è bastata la lezione del 2019, poichè persevera. Il Sen. Arrigoni, oramai vicino alla fine del suo iter commissariale, non è da meno.
Non solo ha quasi sempre disertato il tavolo, mandando avanti i propri uomini (Yes men), ma oggi si permette persino di far saltare il banco. Nessun rispetto per gli alleati, per i maceratesi e per gli iscritti della Lega.
È tutto da rifare solo perché degli alleati si permettono di esprimere la propria opinione. Se queste sono le premesse, cosa farebbero questi leghisti dell’ultima ora nel caso di vittoria? Rimanderebbero Giunte? Non convocherebbero Consigli Comunali pur di non discutere ed affrontare i problemi con i propri alleati?
La situazione è demoralizzante e manifesta tutta l’incapacità di questa classe dirigente con mancanza di prove ma che ha ampiamente dimostrato di non essere capace di governare un tavolo, figuriamoci una città. Macerata si merita di più: non può essere schiava di questa Lega capace solo di buttare all’aria il lavoro di un anno per nulla, ovvietà.
Cosa propone il mago Merlini a pochi mesi dalle elezioni? Qual è l’alternativa al tavolo? Hanno compreso che si vota fra qualche mese?
E’ ora che la Lega chiarisca la propria posizione dicendo prima ai suoi alleati e poi alla cittadinanza quali sono le proprie intenzioni di partito e di coalizione.
Un Merlini non può fare primavera ma qui stiamo toccando il fondo della politica locale.
La domanda è spontanea: chi è la Lega a Macerata?
Con chi devono parlare gli alleati ed i cittadini?
Il super commissario Arrigoni ha organizzato il suo tour per la città?
Il super commissario ha cercato di includere il meglio delle “teste pensanti” maceratesi oppure ha solo pensato e voluto creare un suo ristretto staff di Yes men, in onore alla vecchia politica ?
Se questa è la proposta di Matteo Salvini per Macerata, i maceratesi diranno: "Grazie, è come se avessimo accettato!"
Oramai da tempo queste nostre terre conoscono con estrema delusione le capacità politiche della nuova classe dirigente della Lega. In provincia di Macerata, il Sen. Arrigoni ha perso ovunque gli è stato permesso di partecipare alla sfida elettorale locale. Sarà un caso ma le statistiche parlano chiaro e per lui sono impietose.
Matteo Salvini conosce quello che sta accadendo a Macerata? Alla Lega interessa vincere a Macerata? Speriamo che Salvini e la nuova Lega regionale possano finalmente prendere in mano la situazione locale. Aspettiamo con estrema ansia l'incontro del 20 nella speranza che il Capitano possa rimetterli sui giusti binari.
David Miliozzi scende nuovamente in piazza. Tutto pronto per il rush finale, in vista delle primarie che decreteranno il candidato sindaco del centrosinistra, programmate per domenica 16 febbraio.
Mliozzi e la lista a suo sostegno “Macerata insieme” incontreranno i cittadini, quest’oggi (14 febbraio), alle ore 12: 15, in piazza Pizzarello: “per dare voce a tutti i quartieri che non hanno avuto la cura che meritano”.
“Abbiamo presentato due mozioni sui cantieri abbandonati in città, richiedendone la mappatura, spiega il consigliere. Abbiamo insistito sul tema dei cantieri abbandonati di via del Piccinino, di via Trento, di Piediripa, Collevario, di via due Fonti, siamo andati a studiare le problematiche di ogni cantiere con esperti e giornalisti, abbiamo acceso il riflettore su un tema molto delicato, puntando l'attenzione sui tanti scheletri edilizi presenti in città”.
“E proprio in questi ultimi mesi, grazie all'Università di Macerata che ha acquistato lo scheletro di Piazza Pizzarello per fare un polo didattico, un intero quartiere verrà riqualificato.
È stata una delle più belle battaglie politiche da che ho combattuto in questi 5 anni di consiglio comunale. Nel frattempo tanti cittadini e cittadine hanno cominciato a credere in questo progetto, Macerata Insieme. L'entusiasmo di fare qualcosa di bello per la nostra città è tantissimo, cresce giorno dopo giorno. Ci siamo. Domenica si vota. Abbiamo una grande opportunità per rilanciare Macerata. Tutti insieme”.
La Lega diserta il tavolo del centrodestra. Era convocata per le ore 18.00 del pomeriggio odierno l'ennesima riunione della coalizione del centrodestra maceratese per decidere il candidato sindaco unitario da proporre alle prossime elezioni comunali. Un incontro nel quale, tra l'altro, proprio la Lega avrebbe dovuto annunciare la rosa dei nomi da proporre alla coalizione.
Succede, però, che a 30 minuti dall'orario scelto per la convocazione del tavolo, la Lega scrive agli alleati un messaggio via WhatsApp in cui annuncia che - a causa delle "comunicazioni avvenute nei giorni scorsi" - non avrebbe partecipato allo stesso. "Rimaniamo stupiti, cosa dobbiamo pensare? - si domandano dal resto della coalizione - Chiediamo alla Lega, di chiarire le loro posizioni. Se e come intende proseguire un confronto con le altre forze o se invece intende proseguire da sola questo percorso".
"Questa chiarezza non è dovuta solo a noi che da mesi cerchiamo pazientemente di costruire - proseguono gli alleati -, ma a chi crede nella forza dell'unità del centrodestra come risposta al malgoverno della città. Oltretutto non è un segreto che per mesi abbiamo aspettato di condividere proprio insieme alla Lega programmi e uomini".
"Restiamo comunque a disposizione, al di là delle difficoltà che ci sono, in ogni tavolo elettorale per trovare la squadra migliore - concludono dal centrodestra, rivolgendosi alla Lega -, e portare a termine il percorso intrapreso nell'interesse della città".
“Con tutto il rispetto per il tavolo politico, con il quale continueremo a condividere il nostro progetto, il vero interlocutore della Lega è la Città di Macerata: i commercianti, gli imprenditori, il mondo dell'università, i cittadini che vivono in un centro lasciato all'abbandono e quelli delle periferie dimenticate, a loro dobbiamo ascolto e risposte alle richieste di cambiamento". A dichiararlo è Simone Merlini, responsabile provinciale della Lega Marche.
“Da parte del PD e del centrosinistra è mancata in primo luogo la volontà di coinvolgere e ascoltare i cittadini. Il progetto della Lega vuole quindi partire dai reali bisogni delle persone, delle famiglie, delle associazioni e delle attività commerciali e produttive, e per questo siamo aperti al supporto di tutti coloro che desiderano migliorare le cose", continua Merlini.
"La Lega crede nel dialogo con i cittadini che si aspettano degli amministratori efficienti e che aspirano ad una città nuova, sicura e solidale. Per queste ragioni rispettiamo l'impegno e le proposte di tutti, ma è l'intera comunità maceratese a cui dobbiamo risposte il più presto possibile", conclude.
"Quella di Francesco Acquaroli e' una candidatura ormai stabilita". Così il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia nelle Marche, Carlo Ciccioli, replica a quanti sostengono che la Lega voglia mettere in discussione la candidatura a presidente della Regione del deputato potentino.
La partita delle Marche si innesta nelle trattative nazionali tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia in vista delle elezioni regionali di primavera quando si voterà in sei Regioni. Oltre le Marche anche Puglia, Veneto, Liguria, Campania e Toscana.
"Noi siamo tranquilli del fatto che Salvini non voglia aprire un caso e una crisi nella coalizione di centrodestra - spiega all'Agenzia Dire Ciccioli -. Se c'è da discutere su qualche assetto discutiamone tranquillamente ma ci sono accordi nazionali che vanno rispettati. E quella di Francesco Acquaroli è una candidatura stabilita all'epoca delle assegnazioni di Umbria ed Emilia-Romagna, su cui tra l'altro non c'erano state contestazioni. Anzi aggiungo che si stanno organizzando nelle varie citta' i comitati elettorali a sostegno del nostro candidato".
(AGENZIA DIRE)
"Nel pieno delle convulse ma appassionanti trattative per il candidato sindaco, Forza Italia crede sia doveroso presentare ai cittadini la propria idea di Macerata". Con queste premesse il coordinatore provinciale del partito Riccarco Sacchi, ha aperto la conferenza stampa di lancio del documento programmatico intitolato "Forza Italia Propone". Un documento che racchiude al suo interno quelle che saranno le priorità che gli "azzurri" metteranno sul tavolo della coalizione.
"Un documento elaborato non con spirito critico, ma con propositività - sottolinea Sacchi - nonostante il disastro compiuto dalle ultime amministrazioni di centrosinistra". Al fianco del coordinatore provinciale, sono presenti anche i vice Corrado Perugini e Alessia Pupo, nonché il futuro commissario di Macerata, Gianluigi Bianchini.
La conferenza viene convocata a poche ore dalla nuova riunione delle forze di centrodestra, prevista alle ore 18:00 (incontro poi saltato a sorpresa). "Un nuovo tavolo in cui Forza Italia non proporrà un proprio candidato - annuncia Sacchi -, ma nel quale ascolteremo quelle che saranno le proposte provenienti dalla Lega". È, infatti, il giorno in cui la Lega presenterà agli alleati una rosa di nomi da cui far uscire il candidato sindaco che raccoglierà la maggiore convergenza.
"Non sarà Forza Italia, nella sciagurata ipotesi di una spaccattura, ad avere in mano la pistola fumante - prosegue Sacchi -. Faremo di tutto per mantenere la coalizione unita. Ribadisco, in ogni caso, che non c'è alcun segnale di divisione. Siamo uniti come una vera squadra, fatto che non accedeva da 23 anni".
IL PROGRAMMA - Nel programma presentato particolare attenzione viene riservata al "fare impresa", con la proposta di eliminare controlli e permessi preventivi allo scopo di abbattere la burocrazia.
Si propongono, inoltre, agevolazioni per tutti i commercianti, tra cui la riduzione di almeno il 50% della tassa di occupazione del suolo pubblico. Tema connesso alla forte volontà di rivitalizzare il centro storico: "In questo senso vorremmo istituire un ticket gratuito per la sosta breve (di 15 minuti) che permetta - dice Sacchi - di tornare a comprare il pane in centro, e non più soltanto nei supermercati, senza pagare il parcheggio".
"In caso di nostra vittoria, il sindaco o un suo rappresentante dovranno riunirsi, almeno una volta al mese, con tutti i vertici delle Forze dell'Ordine" la promessa sul tema della sicurezza.
Per la gestione dei servizi culturali si rimanda al modello dell'Arena di Verona, mentre un ruolo centrale lo assume anche la riqualificazione dei quartieri. L'esempio portato è quello di Sforzacosta, definito un "non-luogo".
Con l'obiettivo di combattere il degrado viene, infine, proposta la reintroduzione della "Commissione per l'ornato e il decoro pubblico", a cui sarà affidata la gestione delle piccole, ma fondamentali, manutenzioni degli arredi urbani pubblici.
Il clima che si respira in conferenza, in base all'umore dei simpatizzanti presenti, inizia ad evidenziare i primi segnali di rassegnazione e pessimismo nonostante le continue rassicurazioni provenienti da Sacchi.
L'insoddisfazione latente emerge con forza dalle parole finali pronunciate da Uliano Salvatori, coordinatore regionale dei Popolari per l'Italia: "La Lega a Macerata non supererà il 15% e non condivido l'atteggiamento che ha mostrato sinora - afferma -. Non basta passare da Forza Italia alla Lega per poter diventare il giusto candidato sindaco". La stoccata è diretta, in maniera evidente, ad Andrea Marchiori e Francesco Luciani.
Narciso Ricotta è decisamente il candidato alle primarie del centro-sinistra che sta mettendo in atto la promozione elettorale più "aggressiva", in vista del voto previsto per domenica 16 febbraio.
L'attuale assessore ai lavori pubblici si sta, infatti, da giorni segnalando per una campagna piuttosto vivace, volta a mettere in luce la propria proposta politica. Per spiccare nella corsa a quattro che comprende anche la vice-sindaco Stefania Monteverde, il consigliere comunale David Miliozzi (unico a non aver mai ricoperto cariche nella Giunta Carancini) e Luciano Pantanetti, presidente del consiglio comunale, la strategia scelta è quella della massima esposizione possibile.
Ricotta, infatti, è già in pieno fermento con volantinaggio nelle cassette postali dei cittadini maceratesi e promozione massiccia via social, con annunci pubblicitari a pagamento mirati ad intercettare gli account dei cittadini via Facebook, come consigliano i più navigati spin-doctor.
Metodi innovativi, che permettono una maggiore personalizzazione del messaggio politico nonché la possibilità di capire come gli utenti reagiscono all'annuncio, attraverso tabelle di analisi elaborate da Facebook stesso.
Ma non vengono disdegnati neppure i classici metodi di promozione, come dimostra l'auto con altoparlante che, nei giorni scorsi, ha percorso tutte le vie del capoluogo per promuovere uno degli incontri pubblici che l'assessore Ricotta ha avuto con la cittadinanza.
Un attivismo che contrasta con la campagna elettorale più in sordina condotta, per necessità o per strategia, dagli altri candidati. Domenica si capirà quale sia stata la strategia vincente, in base al responso delle urne.
Ancora in divenire nel centrodestra la decisione finale sul candidato presidente alla Regione Marche, in vista delle prossime elezioni. Ad intervenire sull’argomento è stato il Senatore regionale del Carroccio Paolo Arrigoni.
“Non ci interessano logiche da vecchia politica e di palazzo. Nelle Marche, come in tutte le altre regioni, ci piacerebbe che ci fossero candidati nuovi, vincenti, espressione del territorio che ha bisogno e desidera cambiare”.
“La Lega non chiede e non pretende, ma vorremmo che ci fosse la capacità, l’umiltà e il coraggio di guardare avanti”, così il Senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega nelle Marche.
Sembra essere giunto il giorno della svolta nel centrosinistra, per quel che riguarda il nome con cui scendere in campo alle Elezioni Regionali che si terranno in primavera.
Zingaretti avrebbe sciolto le riserve riguardo la preferenza verso la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli. Già nella giornata di oggi è arrivato un endorsement ufficiale, seppure indiretto. Il segretario del Pd e la prima cittadina del capoluogo marchigiano si sono, infatti, incontrati a Roma in un faccia a faccia volto a sondare la disponibilità della sindaca.
Mancinelli viene ritenuta la scelta più adatta a raccogliere la pesante eredità di Luca Ceriscioli, il cui operato quinquennale è stato bocciato dai piani alti del Nazareno. Da giorni, sotto banco, sarebbe stata trovata una convergenza tra il segretario regionale Gostoli e Zingaretti sul nome della prima cittadina come candidata alla presidenza della regione Marche.
A frenare sono gli organi statutari del Pd regionale. Ben quattro coordinatori provinciali si opporrebbero alla scelta, vista la fedeltà a Ceriscioli che è stato il primo artefice della loro nomina.
Di contro, a sostegno di Mancinelli, si sono già schierati Ettore Rosato di Italia Viva e Carlo Calenda con Azione. La situazione è fluida, ma il percorso che porta alla scelta della sindaca di Ancona sembra essere tutto in discesa.
LA REAZIONE DEL CENTRO-DESTRA - Di certo gli ultimi sviluppi sul fronte opposto, impongono ulteriori riflessioni nel campo del centro-destra. Si renderebbe necessario contrapporre a una sindaca come Mancinelli un altro sindaco che abbia dimostrato di amministrare bene il proprio Comune e che sia dunque espressione del territorio.
Perderebbe quota, in questo senso, la candidatura di Francesco Acquaroli che già ieri, in occasione della visita a Palazzo Leopardi (leggi qui), avrebbe lasciato trapelare i primi tormenti avvertendo mancato entusiasmo attorno al suo nome. Lui stesso ha, peraltro, pubblicamente annunciato come sia previsto un ulteriore tavolo nazionale tra i vertici del centrodestra per ragionare sulla spartizione dei candidati alle Regionali. Nulla è ancora deciso.
Il più cauto sembra essere proprio Matteo Salvini. Il leader della Lega avrebbe una predilezione - neppur troppo nascosta - verso il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica. Uomo che Salvini stima per essere riuscito a rivitalizzare la sua città sotto diversi punti di vista. Sullo sfondo resta viva anche la possibilità di rilanciare la candidatura dell'ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli, proveniente come Acquaroli dall'orbita di Fratelli d'Italia.
Aggiornato alle 20:59
In serata è pervenuta una nota stampa del Partito Democratico dove " si smentisce in maniera categorica che l’incontro di oggi con la Sindaca di Ancona Valeria Mancinelli sia servito per sciogliere riserve, che non competono al segretario del PD".
Sauro Longhi, ex rettore dell'Università Politecnica Marche, un mese fa aveva annunciato la volontà di candidarsi a presidente della Regione per unificare le forze progressiste, di centrosinistra, civiche e il Movimento Cinque Stelle. Con questo intento ha lanciato il manifesto "Le Marche ideali".
"Le primarie di coalizione sono uno strumento per giungere a una soluzione - dichiara ad Ansa Sauro Longhi -. Siamo in un momento in cui la sintesi dev'essere cercata, se viene fatta con uno strumento democratico come le primarie di coalizione bene, facciamole perché è un modo per ascoltare le persone come sto facendo io in queste settimane, per avere da loro la risposta definitiva".
Il centrosinistra, nel frattempo, si riunirà ancora, provando ad allargare la coalizione: non si sono sciolti i dibattiti sull'attuale governatore Luca Ceriscioli, sulle primarie e su un'eventuale alternativa.