Un applauso ha accolto nell'aula del Consiglio regionale delle Marche l'approvazione all'unanimità dell'art. 7 delle modifiche alla legge elettorale del 2004, che introduce la parità di genere nel voto per le elezioni regionali. Al voto ha assistito un gruppo di donne di varie associazioni, con magliette di colore fucsia. In tailleur pantaloni fucsia anche l'assessore alle Pari Opportunità Manuela Bora, che si è particolarmente battuta per l'inserimento della doppia preferenza di genere. Tra le donne anche Silvana Amati, ex presidente dell'Assemblea legislativa regionale ed ex senatrice Pd.
“È una bella giornata per le Marche e storica per le marchigiane che difenderemo sempre. C’è chi vuole riportare i diritti all’età della pietra e chi come noi vuole fare passi avanti per favorire la partecipazione delle donne nella vita democratica delle istituzioni. È questo il senso dell’approvazione della “doppia preferenza” nella legge per le elezioni regionali” – il commento del Segretario Pd Marche Giovanni Gostoli.
“Siamo passati dalle parole ai fatti – ha continuato Gostoli - grazie al lavoro di tanti per riportare il dibattito sul giusto binario. Desidero ringraziare chi ha dato una mano per costruire ponti di dialogo e non polemiche, gli uomini e le donne del Pd, gli alleati, le tante associazioni che si sono mobilitate e soprattutto chi ha votato a favore in Consiglio regionale".
"Dopo la doppia preferenza di genere nei consigli comunali e la tripla per il parlamento europeo, se oggi ciò è possibile anche nei consigli regionali è merito del Partito democratico e di una legge nazionale (n. 20 del 2016) approvata dal parlamento italiano volta a garantire l'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali" - ha concluso - .
"La nostra proposta di legge elettorale, la seconda delle 10 presentate, come tradizione del Movimento 5 Stelle, prevede la doppia preferenza di genere – le parole di Gianni Maggi, capogruppo del Movimento 5 Stelle Marche -. Relativamente all'innalzamento del premio di maggioranza, il 40% votato oggi in aula è la percentuale suggerita dalla Corte Costituzionale per l'Italicum, nonché la percentuale già prevista da altre regioni, anche governate dal centrodestra: la Lombardia, ad esempio. Vanno a votare la metà degli aventi diritto e il 34% dell'attuale premio di maggioranza significa che meno del 20% dei marchigiani decidono il governo della regione. Altro che scippo della democrazia! Invogliare i cittadini a una maggiore e più responsabile partecipazione al voto, e garantire loro che la volontà di un numero attendibile di essi indicherà chi dovrà governare la regione, significa rafforzare il fondamento della partecipazione democratica. Chi parla di inciucio confonde le pratiche che è solito fare sottobanco con il confronto tra forze politiche, alla luce del sole, per arrivare a cambiare una proposta di legge promulgata in un contesto di bipolarismo e diversa partecipazione elettorale".
Tutti i consiglieri regionali di centrodestra Zaffiri, Malaigia, Zura Puntaroni (LEGA), Carloni (Marche2020-AP), Marcozzi e Celani (Forza Italia), Leonardi (Fratelli d'Italia) hanno abbandonato per protesta il consiglio regionale dopo aver votato la doppia preferenza di genere. In una nota congiunta i consiglieri regionali hanno spiegato le ragioni di tale gesto.
“Abbiamo votato la doppia preferenza di genere, rispettando con coerenza gli impegni assunti nei confronti dei cittadini marchigiani, ma siamo usciti dall'aula del consiglio regionale per protestare contro una modifica della legge elettorale sbagliata, fatta solo per favorire l'inciucio in atto tra PD - M5S fatto senza alcuna trasparenza, che aumenterà i costi della politica di 600.000 euro ogni anno - spiegano -. I consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno dimostrato la loro incoerenza, smentendo quanto fatto in questi anni. I pentastellati per anni hanno fatto a tutti la morale, predicando l'importanza dei tagli ai costi della politica, e oggi, solo per favorire l'accordo con il PD, hanno votato una legge che aumenta il numero delle poltrone e i costi di ben 600.000 euro l'anno. Una scelta sconcertante ed incoerente con quanto predicato fino ad oggi che evidenzia solo la voglia di spartizione delle poltrone con il Partito Democratico. Il Centrodestra, coerentemente con gli impegni presi con i cittadini marchigiani ha votato la doppia preferenza di genere, ritenendo giusto allineare la legge elettorale regionale delle Marche alla legge nazionale favorendo cosi' la giusta rappresentanza di genere", ha concluso l'opposizione.
"In relazione alle notizie relative alla possibile costituzione, all’interno del Consiglio Comunale di Macerata, di un nuovo gruppo denominato “PSI-ITALIA VIVA” riteniamo opportuno chiarire il contesto e le prospettive dell’iniziativa. La stessa fa esplicito riferimento, dopo la formazione del nuovo soggetto politico Italia Viva, al gruppo parlamentare che si è formato all’interno del Senato della Repubblica. A pochi giorni dall’importante appuntamento della “Leopolda”, l’ambito in cui intendiamo muoverci non può che essere quello esclusivamente istituzionale, interno cioè al Consiglio Comunale. Questo non certo per limitare la portata dell’iniziativa che, tra l’altro, sarebbe, a livello nazionale, la prima di questo tipo che avviene in un capoluogo di provincia. Per quanto ci riguarda (in parte questo vale anche per altri che potrebbero condividere questa esperienza in Consiglio) esiste una storia, personale e politica, legata per decenni alla militanza nel PSI e alla cultura del Socialismo Liberale che, come ben sanno i cittadini maceratesi, non abbiamo mai rinnegato ma sempre rivendicato anche in questi anni." A parlare sono i consiglieri della maggioranza di Macerata Enrico Marcolini (La Città di Tutti) e Ulderico Orazi (Partito Democratico).
"Riteniamo che da troppo tempo manca in Italia una moderna forza davvero riformista che essendo larga e inclusiva vada oltre, nella sua azione politica e istituzionale, gli steccati ideologici dell’Ottocento ma che abbia, però, le sue fondamenta ideali sulle uniche culture che hanno prima ricostruito e poi fatto crescere davvero questo Paese e che, ancora oggi, sono maggioritarie negli altri stati europei: quella liberaldemocratica del cattolicesimo popolare e quella, appunto, liberalsocialista - continuano i due consiglieri - . Anche Macerata deve gran parte del suo sviluppo alla capacità di governo derivata dall’incontro di queste due culture e allo spessore, politico e morale, degli uomini che le hanno rappresentate anche a livello locale. Oggi tutto sta cambiando, in parte giustamente e su questo il discorso sarebbe lungo, ma il “cambiamento” non lo si può affidare a movimenti giustizialisti e populisti da un lato e ad una Destra xenofoba ed estremista dall’altro. Con costoro si rischia di tornare indietro anziché costruire il futuro!"
"Per questo riteniamo importante la sfida che è stata lanciata, sicuramente l’ultima possibilità per i riformisti dopo che, almeno per noi come per molti altri, il PD non è purtroppo riuscito ad essere realmente inclusivo aldilà delle due forze politiche che lo hanno fatto nascere, anzi chiudendosi progressivamente in se stesso. Soltanto per questo intendiamo tornare ad impegnarci: dare un contributo, a partire appunto dal Consiglio Comunale di Macerata, alla costruzione di una grande e moderna forza riformista avendo chiaro che dovrà essere, però, una nuova generazione a guidarla e rappresentarla se, come mi auguro per la nostra città e per il nostro paese, riusciremo a vincere questa che oggi possiamo definire come una “scommessa di partenza”. Tale successo è affidato alla evoluzione dei rapporti politici e, soprattutto, alla capacità di ritrovare un vero “progetto”, politico e culturale, che ridia speranza a tanti maceratesi. Chiaramente prosegue il nostro impegno a sostegno dell’attuale amministrazione e per creare la futura coalizione di centro-sinistra. Occorre tentare, ne vale la pena!" concludono Marcolini e Orazi.
L'amministrazione Bravi replica all’interrogazione relativa alla destinazione dell’area ex Grottino - Colle dell’Infinito, precisando come venga esclusa a priori la realizzazione di un ristorante o lo svolgimento di attività ricreative in un luogo contraddistinto da “sacralità” culturale.
"Il progetto presentato al Mibact e da questi approvato e finanziato è volto a realizzare un punto di accoglienza e di informazioni turistiche all’interno di una struttura leggera e di piccole dimensioni - puntualizzano dalla Giunta -, di minimo impatto, per fornire una risposta immediata ed una sincera ospitalità al turista, non solo culturale, quale ovviamente aspetto prioritario, ma anche fornirgli quei servizi “essenziali” quali i bagni puliti ed efficienti ed un piccolo punto di ristoro, dove trovare una bevanda e qualche tipicità del territorio".
"L’obiettivo, analogo ad altri luoghi in Italia di interesse turistico, è quello di fornire un’accoglienza complessiva a chi viene a visitare Recanati senza alcuna intenzione di concorrenza sleale nei confronti delle attività commerciali esistenti in Città" precisa il sindaco Antonio Bravi.
E’ stato deliberato dalla Giunta Municipale di Potenza Picena il secondo stralcio dei lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio di via dello Sport, che ospita la Scuola Elementare e l’Asilo Nido di Potenza Picena.
Si tratta del completamento della copertura dell’intero edificio scolastico dopo il primo intervento di 100 mila euro. Il secondo stralcio ultimerà i lavori di rifacimento del tetto utili all’efficentamento energetico della struttura per un importo di ulteriori 90 mila euro, per un impegno totale di 190 mila euro. Entrambi gli interventi sono stati finanziati attraverso il Decreto Crescita.
“Per sabato 19 ottobre a Roma Matteo Salvini aveva chiesto alle Marche 10 pullman, due per ogni provincia, ne portiamo invece 27 stracolmi. Un successo, un entusiasmo crescente in questa regione per la Lega e per il suo leader, che evidenzia la volontà di rinnovamento per il Paese e per le Marche. Al 19 ottobre, giorno della grande manifestazione a Roma per l’orgoglio italiano, manca ormai meno di una settimana e la Lega fa i conti col tutto esaurito." Lo ricorda il Senatore Paolo Arrigoni, Responsabile della Lega Marche.
“Da tutte le Marche saremo a Roma al fianco del Segretario Federale Matteo Salvini per dire forte e chiaro a questo Governo che gli italiani che non si arrendono e chiedono a gran voce di poter votare sono la maggioranza - commenta Arrigoni -. In poche settimane con il Governo M5S-PD sono ripresi in maniera incontrollata gli sbarchi dei clandestini sulle nostre coste e la legge di bilancio minaccia nuove tasse per l’ambiente e per l’uso del contante, di cancellare quota 100 e la flat tax, oltre a una “rimodulazione” delle aliquote IVA, vale a dire aumenti! Occorre opporsi a tutto questo e a Roma il popolo italiano potrà gridare il suo no al Governo dell’inciucio e servo delle cancellerie europee, dimostrando a Conte e ai parlamentari PD e 5 stelle cosa pensa di loro il Paese”.
“Tra i pullman in partenza, dalla provincia di Ancona, ne è stato riempito uno dai soli agricoltori marchigiani – continua il Senatore Arrigoni – una delle categorie su cui probabilmente graverà la scure del nuovo Governo, con l’eliminazione di sussidi e agevolazioni sul gasolio agricolo. Un’inaccettabile tassa ambientalista che metterebbe in ginocchio i produttori italiani”.
Dalle Marche, nella mattinata di sabato, partiranno quindi 27 pullman: 4 dalla provincia di Pesaro-Urbino, 7 da quella di Ancona, 6 a testa da quelle di Macerata e Ascoli Piceno e 4 anche dalla provincia di Fermo. Tappa in 30 comuni.
Presentata nei giorni scorsi alla Camera una mozione del deputato marchigiano di Fratelli d'Italia, Francesco Acquaroli, sul tema delle criticità dei provvedimenti di carattere economico e fiscale che pesano sui terremotati. Correttivi e modifiche urgenti alla Zona Franca Urbana del sisma 2016, proroga dei termini di pagamento della “rottamazione delle cartelle”, dell'applicazione del credito d'imposta e della busta paga pesante.
“Bene la proroga della restituzione della busta paga pesante e soprattutto lo scorporo delle rate delle tasse sospese, che incombeva sui terremotati in un'unica soluzione di cinque mensilità – ha affermato Acquaroli – un provvedimento necessario e urgente che alla fine è arrivato ad un passo dalla scadenza e consente a migliaia di lavoratori terremotati di poter diluire con criterio la restituzione della busta paga pesante. Un proposta che avevo inserito anche nella mia mozione presentata proprio questi giorni, ben consapevole dell'urgenza e delle richieste provenienti dai territori, anche se le necessità di modifiche urgenti, correttivi e integrazioni sono numerose, e ritengo che la gestione del post-sisma debba subire una vera e propria svolta. Chiedo a gran voce un'attenzione particolare del Governo su queste tematiche. La tragedia che ha colpito il centro Italia tre anni fa deve entrare all'apice delle priorità dell'esecutivo, perché è questione di sopravvivenza e del futuro del cuore della nostra penisola e non può più essere derogata ad appendice di questo o quell'altro decreto in una continua corsa contro il tempo”.
Oltre alla proroga della busta paga pesante, in particolare la mozione riguarda dei correttivi alla Zona Franca Urbana. Acquaroli chiede infatti al Governo di emanare un provvedimento che chiarisca che per i professionisti che hanno subito un calo di fatturato nei periodi di riferimento verrà aperta una nuova procedura per la presentazione delle domande (con contestuale modifica della piattaforma che recepisca in pieno le novità introdotte dallo Sblocca Cantieri a favore dei professionisti), permettendo l’accesso sia a chi non ha presentato la domanda pur avendone i requisiti, sia a chi l’ha presentata ma non ha mai utilizzato il credito per la mancata assunzione di dipendenti. È necessaria una riapertura immediata e “generalizzata” dello Sportello Z.F.U. per consentire di presentare l’istanza anche a coloro che non l’avevano fatto nelle precedenti finestre temporali e anche valutare l’apertura di un’ulteriore finestra temporale che consenta l’accesso alle agevolazioni per le nuove imprese che si costituiranno fino al 31 dicembre 2019, non essendo di utilità alcuna la finestra temporale di un solo mese tra giugno e luglio. Importante, inoltre, prevedere infine nella prossima legge di bilancio un incremento significativo della dotazione finanziaria per la F.U. “Sisma Centro Italia”, visto che la Legge di Bilancio 2019 ha stabilito che le agevolazioni saranno concesse per il biennio 2019/2020 utilizzando esclusivamente le risorse precedentemente stanziate (circa 493 milioni di euro) e non ancora fruite dalle imprese beneficiarie
Il deputato di Fratelli d'Italia inoltre ha chiesto al Governo di ammettere a beneficio anche i contribuenti a cui è applicabile il regime fiscale di vantaggio e forfetario per i contribuenti minimi e di istituire una nuova ZFU per i soggetti che hanno subito ordinanze di sgombero anche recenti, con conseguenti enormi danni all’attività, verificando il calo di fatturato nel periodo intercorrente tra la data dello sgombero stesso ed i successivi 120 giorni, accertando la riduzione di fatturato raffrontando il periodo di cui sopra allo stesso periodo dell’anno 2015.
Non solo Zona Franca. Nella mozione di impegna il Governo a prorogare sia dei termini di pagamento delle “rottamazioni” per le zone interessate al sisma, sia una riapertura del periodo agevolato, così da consentire un riequilibrio temporale della misura agevolativa, inclusa una riapertura dei termini per la presentazione delle istanze nelle sole aree del c.d. “cratere sismico”, ma anche a prorogare l'agevolazione del credito d’imposta e a prevedere la possibilità della cessione del credito a soggetti privati in luogo della compensazione nel modello F24 a scomputo delle imposte.
Mercoledì 9 ottobre si è riunito il Consiglio comunale di Tolentino. I Gruppi di minoranza hanno deciso di non partecipare in quanto, secondo quanto comunicato, non sarebbe stati rispettati i tempi di consegna della documentazione relativa all’approvazione del Bilancio Consolidato anno 2018, corredato della relazione sulla gestione consolidata e comprendente la nota integrativa.
"Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi, il Presidente del Consiglio comunale Carmelo Ceselli e tutta la Maggioranza si “complimentano” con i Consiglieri di Minoranza che hanno disertato la seduta consiliare, la quale era già stata annunciata e calendarizzata nel corso del precedente Consiglio e per la quale tutti si erano già preparati. Infatti per il Bilancio – precisa ancora l’Amministrazione - avevano già avuto il tempo utile per studiare e sapevano che il motivo del ritiro della delibera era per una questione strettamente tecnica voluta dal Collegio dei Revisori, il quale ha rilasciato il relativo parere che consisteva di 6 o 7 pagine, leggibili in pochi minuti e comprensibili da chiunque (da chiunque?) in poche ore."
"Quindi pieno rispetto del Regolamento che norma il funzionamento dei lavori dei Consigli comunali, convocazione e trasmissione della documentazione nei tempi previsti. Tutte le accuse vengono quindi rimandate al mittente che ancora una volta ha perso una occasione per adottare comportamenti costruttivi per il bene della Città. Se secondo loro – affermano il Sindaco e l’Amministrazione comunale - questa città è amministrata da incapaci, allora gli incapaci elencano una minima parte di quello che sono riusciti a produrre in questi anni in termini di opere. La nuova caserma dei vigili del fuoco; l'ampliamento della piscina; l'ultimazione dei lavori del cimitero; la quattro corsie; Fosso Ancajano; Ponte Baroncia; Ponte del Diavolo: pavimentazione prima e archi sottostanti adesso; Ferrovie dello Stato: manutenzione archi ed illuminazione; Ferrovie dello Stato: nuova fermata “Campus”; Gal Sibilla: Pil con Comuni di Petriolo, Mogliano e Corridonia per realizzazione pista ciclabile dal Castello della Rancia all’Abbadia di Fiastra (“La Bellezza in Bicicletta”); marciapiede in contrada Le Grazie e via Dalla Chiesa; marciapiede in via Nazionale, zona Oasi; appalto e prossima realizzazione di viale Matteotti; appalto e prossima realizzazione di via Flaminia; Fonti di San Giovanni; nuova reception Terme (ex imbottigliamento); nuovo Ospedale (già in fase di progettazione); rifacimento campi sintetici Ciarapica e Ciommei (un milione di euro); ex centrale idroelettrica del Ponte del Diavolo; riapertura del Teatro Vaccaj; Torrione; Ponte di San Catervo; ex Mattatoio; piazza Martiri di Montalto; nuovi uffici Comunali di Palazzo Europa; lavori di messa in sicurezza stradale del Ponte di Mancinella presso incrocio San Severino, incrocio Ponte del Diavolo, incrocio via Nazionale, incrocio viale Brodolini-via Nenni, incrocio viale L. Murat, Incrocio viale Vittorio Veneto - via Don Luigi Sturzo; asfaltatura in via Nenni; asfaltatura in via Lucentini; Campus: € 22.600.000; Don Bosco: € 11.500.000; Lucatelli: € 7.000.000; nuova Palestra Lucatelli e ampliamento della Scuola Grandi."
"Non tanto alle minoranze, quanto alla città diciamo che i bilanci, siano essi consuntivi o preventivi, sono il sunto di una serie di azioni amministrative (come quelle poste in esempio) o l’espressione di una serie di progettualità e volontà amministrative ed è assolutamente vero che da questi importanti documenti contabili che necessariamente devono essere posti all’atto pratico, si possono avvalorare le capacità o anche le incapacità delle Amministrazioni - prosegue la Giunta comunale -. La nostra vanta idee e progetti, ma sicuramente anche moltissime realizzazioni, per quasi 100 opere pubbliche (più o meno grandi) fatte in 7 anni, con bilanci trasparenti e sani nonostante l’aggravante del sisma."
"Chi latita in Consiglio e ci etichetta come incapaci, ha lasciato sul campo, dopo 25 anni di governo locale pressoché continuativi, il massimo indebitamento consentito dalla legge, con 30.000.000 di euro di mutui, con nemmeno un terzo delle opere pensate, progettate e realizzate dalla nostra amministrazione - conclude il primo cittadino -. Ci verrebbe da dire: “ Che bravi che sono stati questi incapaci guidati dal Sindaco Pezzanesi… speriamo continuino così senza distrarsi con le offensive e le dichiarazioni false e strumentali di una minoranza sempre più minoranza…in tutto!”."
L'assemblea dei soci della Sarnano Terzo Millennio S.r.l. (la società proprietaria e gestore delle Terme di San Giacomo, partecipata all'87,29% dal Comune di Sarnano) nella seduta dell'11 ottobre 2019 ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, che rimarrà in carica per il prossimo triennio.
Il nuovo C.d.A. è composto dal Dott. Renzo Serrani, che assumerà la carica di Presidente, e dai Consiglieri Dott. Giuseppe Mochi e Dott. Mauro Monaldi.
Un ringraziamento da parte dell'Amministrazione Comunale va al Consiglio uscente (composto dal Geom. Franco Pesci, dal Dott. Geol. Costantino Lucarelli e dall'Ing. Luigi Rafaiani), in carica dal 2013 e che ha dovuto affrontare il delicato periodo post sisma.
La stretta sinergia operativa tra l'Amministrazione Comunale ed il C.d.A. uscente ha consentito di raggiungere l'importante risultato della delocalizzazione delle attività nei nuovi stabilimenti di Via De Gasperi, implementando alla storica attività termale, anche quella del benessere e quella ricettiva.
Al nuovo C.d.A. l'Amministrazione Comunale rivolge i migliori auguri di buon lavoro, che dovrà essere finalizzato al consolidamento ed allo sviluppo delle attività delle nuove Terme di San Giacomo, ma che soprattutto dovrà condurre al completamento del percorso di privatizzazione della società, nella consapevolezza dell'importanza fondamentale del settore termale per la crescita economica del nostro territorio.
Il centro-destra accelera in vista delle elezioni regionali e amministrative del 2020. È stato annunciato quest'oggi in piazza Cesare Battisti, a Macerata, l'ingresso in Fratelli d'Italia di Simone Livi e Francesca D'Alessandro, fondatori ed esponenti rispettivamente del gruppo civico "Azione in Movimento" e "Macerata nel Cuore". La conferenza stampa di presentazione ha richiamato la presenza nel Capoluogo dell'Onorevole Francesco Acquaroli, del Consigliere regionale e capogruppo Fdi Elena Leonardi e del portavoce regionale Carlo Ciccioli. Presente anche il consigliere comunale di Macerata, Paolo Renna.
Ad aprire le danze è stato il segretario provinciale di Fratelli d'Italia, Massimo Belvederesi che ha sottolineato: "Oggi è una bella giornata per il nostro partito. L'ingresso di Simone e Francesca è arrivato al termine di una serie di incontri al culmine dei quali abbiamo trovato una perfetta sintonia tra i loro valori e i nostri. Valori che poggiano sui consueti tre pilastri: Dio, Patria e Famiglia".
Simone Livi ha spiegato la sua scelta come una prosecuzione naturale del lavoro portato avanti in questi anni: "Ho ritrovato in questo partito i valori fondamentali di 'Azione in Movimento'. Ci tengo, infatti, a precisare come non si tratti di una scelta individuale, ma condivisa con tutti gli attivisti del gruppo civico dal quale provengo. Ho visto la volontà di fare subito squadra: mi riconosco a pieno nella leader Giorgia Meloni. Da oggi ci mettiamo a disposizione per portare avanti i nostri obiettivi: cambiare Macerata e cambiare la Regione. Per vincere i cittadini hanno bisogno di vedere progetti tangibili".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Francesca D'Alessandro: "Ho iniziato a fare politica nel 2010 e sono stata consigliere comunale sino al 2015. Da allora assieme alla lista "Macerata nel cuore" ho seguito le vicende politiche della città. Chiunque mi conosce, sa che non avrei potuto fare una scelta diversa da quella di Fratelli d'Italia. Si tratta di un riferimento valoriale in cui mi riconosco, provenendo dal mondo cattolico. Sono tanti i cittadini che ci segnalano come la città non sia più a loro misura: c'è bisogno di respirare aria nuova".
Una volontà di cambiare fortemente presente anche nelle parole dell'Onorevole Acquaroli: "Vengo da Foligno, dove si avverte nuovo entusiasmo da quando il Comune è passato al centro-destra. È arrivato il momento di portare il cambiamento anche a Macerata e in Regione Marche, dopo 30 anni di governo di sinistra. Bisogna dare risposte per il futuro dei giovani e rendere nuovamente la politica un servizio a disposizione dei cittadini. Un territorio che avverte la debolezza del proprio Capoluogo, perde i propri punti di riferimento. Questo avviene oggi a Macerata: la nostra provincia è sempre stata fondamentale nella storia della Regione. Oggi non è più così".
Una Regione sin troppo distante dalle istanze del territorio maceratese, come rimarca il portavoce regionale di Fratelli d'Italia, Carlo Ciccioli: "Macerata non ha più rappresentanza politica in Regione, dove si ha una prevalenza pesarese. Crediamo che le Marche, unica Regione al plurale d'Italia, debba invece essere rappresentata da tutti i suoi territori. L'ingresso di Simone e Francesca in Fdi è prezioso perchè non si tratta solo di due singoli che aderiscono al nostro progetto, ma dei loro due mondi di appartenanza che convergono nel nostro partito. Entrambi hanno accumulato la giusta esperienza e preparazione per far parte della nostra classe dirigente: con l'incompetenza si governa male, come dimostrano i Cinque Stelle".
"Macerata non può essere ricordata solo per i tragici fatti di Pamela Mastropietro - ricorda il Consigliere regionale e capogruppo Fdi, Elena Leonardi - e le vicende legate allo sfruttamento dell'accoglienza degli immigrati, divenuta per alcuni un business redditizio".
Concetti ripresi anche dal consigliere comunale di Macerata e provinciale, Paolo Renna secondo il quale il fallimento dell'attuale linea politica è evidente: "Fratelli d'Italia è un contenitore al servizio della città. Macerata deve smettere di essere serva della politica, per essere servita dai politici. La situazione attuale vede un degrado diffuso, a causa della miopia dell'amministrazione Carancini. Il sindaco non è stato in grado di comprendere quanto stava avvenendo in città già prima del brutale omicidio di Pamela. Non si può dire che non esiste la mafia nigeriana e poi vedere che uno dei loro capi viene catturato a Macerata. Oggi abbiamo scelto di essere in piazza, perchè siamo in una città bellissima e le nostre piazze non possono essere sempre vuote. Per la prima volta il centro-destra si presenta così unito in occasione delle elezioni: i cittadini vanno rimessi al centro delle scelte politiche del Capoluogo".
"Oggi ci ritroviamo, - conclude Eraldo Mosconi, ex sindaco di Sant'Angelo in Pontano - dopo aver fatto delle esperienze che ci hanno fatto crescere dal punto di vista personale. Ci attendono delle sfide epocali: questi due nuovi ingressi daranno un effetto moltiplicatore alle nostre idee. Bisogna garantire un'alternativa al degrado odierno".
Il Sindaco di Montefano Angela Barbieri ha partecipato nella giornata di venerdì 11 ottobre all'assemblea regionale di Anci (associazione nazionale comuni italiani) Marche ad Ancona, appuntamento che si svolge ogni anno, importante soprattutto per mettere in evidenza le problematiche dei nostri territori.
All' incontro era presente anche l' On. Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci. Il Sindaco di Montefano è stato eletto dall'assemblea regionale di Anci Marche e farà parte del gruppo dei 18 delegati che in aggiunta ai 5 sindaci capoluogo di provincia rappresenteranno la Regione Marche all'assemblea nazionale in programma dal 19 al 21 novembre ad Arezzo.
“L’amministrazione Baldini non smette di deludere le aspettative, solo apparenza e proclami. L’ultima clamorosa bocciatura è arrivata nientemeno che dal MIUR. Per settimane abbiamo sentito i due assessori che si sono posti al comando della Giunta, Ciccardini e Procaccini, dire che stavano partecipando a decine di bandi per avere soldi per tantissimi progetti. In realtà, abbiamo fatto accesso agli atti, abbiamo verificato che i bandi erano solo due. Uno per la messa in sicurezza delle strade e l’altro per l’adeguamento sismico della scuola materna e della scuola media”. Non usano mezzi termini i componenti del gruppo consiliare “Per Matelica”, guidato dall’ex sindaco Alessandro Delpriori, per attaccare l’amministrazione Baldini di "immobilismo" riguardo agli interventi per gli istituti scolastici del paese.
"Riguardo all’adeguamento sismico della scuola materna – continuano - questo fa capire quanto l’assessore Procaccini voglia fare dei bambini di Matelica: vuole riportarli al secondo piano rialzato (di fatto il terzo) di una scuola materna inadeguata e pericolosa. I bambini di 4 e 5 anni. Ci chiediamo come la Procaccini possa andare a dormire ogni sera con questi pensieri. Fatto sta che nonostante i proclami, le mirabolanti e sognanti variazione di bilancio, sono usciti i risultati del bando. Il Ministero finanzia 59 progetti, Matelica è 400esima. Quindi, solo chiacchiere, nessun bando, nessun euro. Niente dei 3milioni di euro per le scuole medie, niente dei 900mila euro per la scuola materna di via Bellini”.
"Probabilmente se avessero seguito la nostra strada e avessero voluto partecipare a questo bando col progetto di una scuola dell'infanzia nuova, con incarico di progetto avviato da delibera, e voluto dalla Amministrazione Delpriori – concludono -, oggi avremmo plaudito al finanziamento di una scuola nuova e moderna invece di registrare l’ennesima imbarazzante sconfitta di Baldini, Procaccini e Ciccardini. Eppure era possibile richiederla, senza scuse".
"Non siamo più disposti a farci prendere in giro. I cittadini montefanesi hanno il diritto di avere risposte chiare e veritiere. Così non è stato fino a questo momento. Abbiamo fatto interrogazioni, cercato il confronto democratico, ma ci ritroviamo dichiarazioni a mezzo stampa che non corrispondono alla verità dei fatti”. Così il gruppo di opposizione 'Montefano Domani' commenta le recenti esternazioni fatte dal Sindaco, Angela Barbieri, e pone all'Amministrazione una serie di quesiti per i quali chiede urgente replica.
“In primo luogo - sottolineano dalla minoranza - ci preme chiarire alcuni punti rispetto alla questione del nuovo segretario comunale: perché assumere un segretario comunale che opera già in altri due comuni (Porto Recanati e Recanati) e che per Montefano spenderebbe solo il 15% del suo tempo (una mezza giornata a settimana), costringendo così l'amministrazione ad assumere un vice segretario per un costo complessivo di 95.000 euro (25.000 per il segretario e 70.000 per il vice segretario)? Perché a questo punto l'attuale sindaco, considerata anche la sua più volte dichiarata competenza in ambito amministrativo, non è disposta ad assumersi lei il ruolo di vice segretario come è avvenuto nella passata amministrazione, facendo così risparmiare un bel po' di soldi al Comune?”.
E sempre sui nuovi incarichi: “Perché la già responsabile del settore 2 (contabilità), Paola Cingolani, è stata nominata anche responsabile del settore 1 (affari generali)? Come può lei dedicare il giusto tempo alla sua attività per Montefano (raddoppiata con la nuova nomina) se contemporaneamente si trova ad essere assunta per alcune ore anche dal Comune di Appignano?”.
Poi il trasporto scolastico, che vede attiva una convenzione con la Contram Spa: “Perché nel corso del preconsiglio indetto sul tema, ci è stato detto che la convenzione con la Contram sarebbe stata di prova fino a giugno e poi successivamente in sede di votazione è stato invece dichiarato che sarebbero stati venduti entrambi i pulmini proprio alla Contram? Se la prova dovesse andare male come potremmo riorganizzare il trasporto scolastico comunale senza più mezzi?”.
Ancora sulla scuola, rispetto alla gestione della richiesta di passaggio verso Recanati: “Perché è stato avviato un iter che già in partenza non aveva alcun presupposto per andare a buon fine? Su quali basi il sindaco e la lista che l'ha sostenuta in campagna elettorale hanno inserito nel proprio programma la promessa di un passaggio che non si sarebbe potuto attuare? Perché il sindaco ha dichiarato che nel 2012, quando l'allora amministrazione Carnevali siglò l'accorpamento con Appignano (secondo quanto previsto dal programma della rete scolastica provinciale e non per proprio piacere), non fu fatta nessun assemblea pubblica? Esistono articoli datati settembre 2012 che riportano quanto detto proprio in occasione di quell'assemblea. Quali sarebbero stati i benefici effettivi di un passaggio da Appignano a Recanati? In quale sede i genitori montefanesi si sarebbero lamentati dell'attuale gestione dell'offerta scolastica condivisa con Appignano? Era davvero necessario arrivare ad un rifiuto pubblico che ha inevitabilmente compromesso l'immagine del nostro Paese e della sua scuola?”.
Infine la questione ex scuola elementare: “Perché il sindaco ha dichiarato a mezzo stampa che la ex scuola elementare è di proprietà comunale quando invece la proprietà è della ditta Francucci di Treia? Sono state fatte le adeguate verifiche sul piano della sicurezza prima di destinarla ai laboratori teatrali per ragazzi che sono attualmente in corso? Dopo sette anni di chiusura, siamo certi che quell'edificio sia in regola sui diversi piani, dall'antisismica all'antincendio? Molti di questi quesiti li abbiamo già posti tramite interrogazione, ma non abbiamo avuto risposte esaurienti. Basta dichiarazioni distorte. Chiediamo chiarezza e se sarà necessario diserteremo il consiglio comunale fino a quando non ci sarà davvero trasparenza su tutti i fronti”.
''Abbiamo fatto presente al Commissario Fraticelli che fino a pochi anni fa Ussita era un'isola felice anche per quanto riguarda l'autonomia amministrativa dovuta in gran parte dagli utili delle centrali idroelettriche che erano quantificati fino a 3.000.000 di euro. Oggi invece questi sono calati del 70% e presto arriveranno a poche migliaia di euro poiché fra un paio d'anni termineranno gli
incentivi del GSE. Vista la situazione particolare in cui versa Ussita abbiamo chiesto al dottor Fraticelli un interessamento presso le autorità competenti per un prolungamento degli incentivi e un contributo per la manutenzione straordinaria delle centrali a seguito del terremoto." È quanto si legge in una nota congiunta degli ex Consiglieri comunali della lista “Ussita 2018 Insieme per la ricostruzione”, Giovanni Marronaro, Guido Rossi e Giulio Bischi, dopo l'incontro di due ore con il Commissario Straordinario di Ussita.
''La Regione Marche - ricordano i consiglieri - il 2 aprile scorso ha adottato gli schemi di atto delle perimetrazioni proposte dal Comune di Ussita. Nell'incontro abbiamo fatto presente al Commissario che il nostro gruppo nell'ultimo Consiglio comunale ha proposto una mozione per un solerte affidamento degli incarichi per lo studio dei piani attuativi delle perimetrazioni e sulla scorta di questo abbiamo sollecitato il Commissario straordinario nell'affidamento di detti incarichi''.
Nella nota si fa presente come ''la stessa attenzione è stata posta verso l'inizio lavori per la messa in sicurezza dei luoghi interessati dal vincolo R4 che preclude il ritorno di quei cittadini aventi le proprie case nelle zone interessate. Naturalmente - scrivono i consiglieri - non poteva mancare l'argomento dell'urgente recupero e ripristino del Cimitero monumentale, luogo custode delle radici della comunità di Ussita''.
È stata infine segnalata al Commissario Fraticelli la mozione presentata dall'opposizione sull'utilizzo di parte dei fondi, provenienti da donazioni con indirizzo sociale, ''bocciata dalla maggioranza, relativa all'acquisto dei giochi inclusivi da disporre nel Parco comunale, luogo che è diventato zona principale di aggregazione, di incontro e di iniziative per i cittadini residenti e non, che amano Ussita''.
''Siamo pienamente soddisfatti dell'esito dell'incontro, della disponibilità e della professionalità dimostrata dal Commissario nei nostri riguardi e dell'attenzione posta nella risoluzione dei problemi che attanagliano Ussita. Ci siamo lasciati con la promessa - concludono Marronaro, Rossi e Bischi - di un prossimo incontro, di un aggiornamento su quanto da noi richiesto e con il nostro impegno nel seguire le varie problematiche presentate agli organi competenti''.
Il sindaco di Appignano Mariano Calamita replica all’articolo pubblicato dal gruppo comunale "Vivere Appignano" in merito al suo allontanamento dalla seduta del Consiglio Comunale indetta lo scorso 4 ottobre al momento della trattazione dei due punti all'ordine del giorno sulla questione ambientale che riguarda il fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c.
"Come sempre detto anche durante la campagna elettorale - precisa il Sindaco -, è nostra ferma intenzione proseguire in un'ottica di estrema trasparenza nei confronti dei cittadini. Considerando che l’immobile suddetto è all’asta da circa 10 anni come bene a garanzia di un concordato preventivo stabilito all’epoca tra le parti, che le aste sono andate continuamente deserte e che le ordinanze di bonifica emesse dal precedente Sindaco non sono state eseguite, il Comune deve intervenire in danno nell’esecuzione della bonifica dall'amianto nelle modalità indicate dall’Asur. Tenendo presente che una parte dell’immobile appartiene ad una ditta che ha tutti i beni pignorati e in mano al tribunale e che la ditta appartiene ad un mio parente affine, per il ruolo che i cittadini di Appignano ci hanno assegnato di Amministratori Comunali e mio personale di Sindaco, nella trattazione della questione relativa alla bonifica dell'amianto sul predetto immobile, ho ritenuto come Sindaco opportuno delegare ogni e qualsiasi decisione in merito al Vice Sindaco, rimettendomi integralmente alle decisioni della Giunta ed alle conseguenti azioni che si vorranno adottare. Lo scopo di tale decisione è di evitare qualsivoglia fraintendimento o strumentalizzazione politica".
Si spiega, dunque, con la volontà di non perpretare un possibile conflitto di interessi la delega delle questioni riguardanti il fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c. al vice sindaco Silvia Persichini così come l'allontanamento dalle sedute del Consiglio Comunale quando si è toccato il tema: "Per tutte le ragioni anzi dette ho ritenuto opportuno uscire dalla Giunta Comunale, quando nella riunione dello scorso 2 agosto si doveva decidere la messa in esecuzione dell'ordinanza sindacale emessa dalla precedente amministrazione, e non ottemperata, relativa ai lavori di bonifica delle coperture in cemento amianto di detto fabbricato mediante "incapsulamento". Tale intervento è stato nuovamente rimesso alla valutazione/decisione dell'Asur, circa l'efficacia sia da un punto di vista tecnico, sia di tutela della salute. E l'Asur, con nota n. 104993 del primo ottobre 2019 ha confermato l'incapsulamento come risanamento necessario e funzionale agli obiettivi sopra enunciati.
"Ugualmente ho ritenuto opportuno - prosegue Calamita - uscire dall'assise del Consiglio al momento della trattazione, durante l'ultimo Consiglio Comunale del 4 ottobre scorso, nel momento in cui si dovevano trattare i due punti all'ordine del giorno inerenti proprio al medesimo immobile di via IV Novembre, concernenti la metodologia utilizzata per la bonifica (rimozione invece di incapsulamento) e situazione del recupero credito per la precedente bonifica del 2017".
Riguardo la discussione a tarda notte dei due punti relativi la questione amianto, Calamita spiega: "I punti all’ordine del giorno del consiglio sono stati inseriti in ordine cronologico in termini di arrivo delle Interpellanze e Mozioni varie che sono state discusse al primo Consiglio Comunale utile successivamente alla loro presentazione. Nell’ottica di illustrare e discutere i primi provvedimenti adottati, inseriti nelle linee programmatiche di mandato, faremo a breve un incontro pubblico con la cittadinanza per discutere delle varie tematiche importanti per il Comune di Appignano".
“Vorrei far presente che in relazione alla questione degli immobili contenenti amianto, all’indomani delle elezioni abbiamo inviato a tutte le proprietà individuate dal censimento amianto eseguito con drone, una lettera per invitare i proprietari a presentare una relazione sullo stato di manutenzione dei materiali contenenti amianto oppure la documentazione di avvenuto smaltimento secondo norme e leggi vigenti, smaltimento supportato da un contributo comunale del 30% sulla spesa sostenuta con un tetto di spesa di 6000 (seimila) euro” ha concluso il primo cittadino.
"L'Amministrazione continua a fare quello che vuole". Non usano giri di parole i consiglieri di opposizione di Tolentino, Anna Quercetti, Martina Cicconetti, Gianni Corvatta, Gian-Mario Mercorelli e Luca Cesini nel commentare quanto accaduto nell'ultima seduta del Consiglio comunale.
"Nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso 30 settembre, l’Amministrazione Comunale ha ritirato in extremis la Delibera relativa all'approvazione del Bilancio Consolidato in quanto non era corredata della relazione del Collegio sindacale, come previsto dalla legge. Nel ritirare la delibera il Presidente del Consiglio comunicava che il Consiglio sarebbe stato convocato entro il mese di ottobre - spiega l'opposizione -. Il giorno 3 ottobre viene convocato un nuovo consiglio Comunale da tenersi in data 9 ottobre il cui ordine del giorno prevede non solo l’approvazione del bilancio consolidato ma anche altri punti tra i quali una importante variante urbanistica".
"In più occasioni abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di attenersi al regolamento, ma anche in questo caso in spregio alle regole e senza tenere in considerazione che a Tolentino esistono dei consiglieri di opposizione, l’Amministrazione, forte del suo schieramento di ubbidienti consiglieri di maggioranza, continua a fare quello che vuole. Condanniamo il comportamento del Sindaco e dei suoi “prodi scudieri”, e in segno di protesta non saremo presenti alla seduta del Consiglio Comunale di oggi mercoledì 9 ottobre - spiega la minoranza -. Sappiamo che per il fido Ceselli è bastata una poltrona per trasformarsi dall'uomo della legalità, quando sedeva nei banchi dell'opposizione, all'uomo del non sento non vedo e non parlo, e nel dubbio, "Ha ragione il Sindaco", ma è giunta l’ora di rispettare i regolamenti Comunali a garanzia della Democrazia e della dignità di Tolentino".
"Perché la nostra assenza non si presti a nessuna strumentalizzazione, in chiusura, riteniamo di esprimere soddisfazione per la volontà della Tigamaro Srl di investire nel nostro territorio e di creare nuove opportunità di lavoro - conclude l'opposizione -. Territorio colpito dai durissimi effetti del sisma, ma annichilito da una banda di incapaci."
Nell'ultima seduta del consiglio comunale tenutasi lo scorso 4 ottobre, il Sindaco Carlo Mariano Calamita, quale massima Autorità sanitaria locale, ha abbandonato il consiglio comunale per la trattazione dei due punti all'ordine del giorno: una mozione e una interpellanza, relative alla questione ambientale che riguarda il fabbricato (contenente amianto) della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c.
"I due punti sulla questione amianto all'ordine del giorno del consiglio comunale, cominciato alle ore 21:00, sono stati discussi circa alle tre e mezzo del mattino - denuncia il gruppo consiliare "Vivere Appignano" -. Una circostanza fortuita o voluta, per far sì che il pubblico presente - vista l'ora - non assistesse all'abbandono dell'aula consiliare da parte del Sindaco?"
Per scongiurare tutto ciò, è stato richiesto dalla capogruppo di ''Vivere Appignano'' Vittoria Trotta l'aggiornamento del consiglio comunale e la relativa discussione dei due importanti punti all'ordine del giorno ad una seduta successiva: "La maggioranza ha respinto questa richiesta, pur sapendo che a breve, cioè il venerdì successivo, ci sarebbe stato un altro consiglio comunale".
"Riteniamo poco degno e irresponsabile il comportamento del Sindaco nell'abbandonare la seduta del consiglio comunale, al momento della discussione della mozione sulla rimozione o incapsulamento dell'amianto del fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c., che oltretutto necessita, secondo la relazione dell'Asur, un intervento immediato vista la pericolosità del sito ubicato a poca distanza del centro abitato e dal polo scolastico" precisa Vittoria Trotta.
"Per le prossime discussioni in consiglio comunale e nelle giunte invitiamo caldamente il sindaco Carlo Mariano Calamita a non disertare le discussioni ed assumersi la rsponsabilità della carica che ricopre e non disattendere le promesse, più volte da lui fatte in campagna elettorale, di potersi occupare e risolvere questo grave problema ambientale per Appignano, anche se si tratta fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c. Più di milletrecento persone lo hanno votato".
''Vivere Appignano'' è stato l'unico gruppo politico a condividere e sostenere le denunce e le proposte del comitato cittadino ''Appignano senza Amianto'', che da diversi anni si batte per risolvere il problema: "Per la nostra forza politica - precisa Trotta - il problema amianto era resta e resterà la priorità assoluta da risolvere nell'ambito del territorio".
"Dopo la risposta a Tacconi da parte di Augusto Ciampechini dove si propone la mia persona per una possibile candidatura a Sindaco, ritengo che in questo momento la priorità ed il tema centrale non sia la figura del candidato, ma l’unità e la sostanza politica che affronterà la coalizione, cioè il programma". A rispondere alla proposta arrivata dal segretario regionale del Nuovo Cdu è il coordiantore provinciale del partito Mattia Orioli.
"A mio avviso la figura del candidato sindaco rappresenta l’apice di un progetto condiviso e collegiale, che supera la logica dell'io per affermare quella del noi - continua Orioli -. Da tempo lavoro con gli altri proprio per costruire un’alternativa che parta dal basso, volta alla liberazione di Macerata dal sistema attuale di governo cittadino, e a maggior ragione sostengo fermamente che sarà il tavolo della coalizione al momento maturo ed opportuno a vagliare in maniera collegiale una proposta unitaria."
"Pertanto ringrazio il mio partito, il Segretario Regionale Augusto Ciampechini, e gli amici che in questi giorni mi hanno contatto in merito all’indicazione della mia persona come possibile ipotesi di candidatura unitaria e delle parole di stima spese nei miei riguardi, ma con umiltà e senza forzature persevero nel rafforzare la coalizione, lavorando sull’area che rappresento: di centro Continuo a mettere a disposizione di tutta la coalizione la mia professionalità, esperienza ed il mio fare" conclude Orioli.
Benito Mariani, capogruppo e coordinatore cittadino della Lega di Recanati, ha chiesto - a nome del coordinamento e di tutto il circolo cittadino - al Sindaco Antonio Bravi e al Presidente del Consiglio Comunale Tania Paoltroni di aprire la seduta del prossimo Consiglio Comunale con un minuto di silenzio per ricordare e rendere omaggio ai due giovani poliziotti uccisi in servizio durante una sparatoria nella Questura di Trieste lo scorso venerdì 4 ottobre.
"Pierluigi Rotta agente scelto di 34 anni, e Matteo Demenego agente di 31 anni, sono le vittime della furia omicida di un delinquente comune fermato per rapina. Esprimiamo il nostro cordoglio e solidarietà alle famiglie dei poliziotti caduti.Il nostro sentimento di considerazione e gratitudine va, anche, a tutti gli operatori della Polizia di Stato per il loro impegno quotidiano nel garantire la sicurezza pubblica" ricorda Mariani.
Dopo un iter tecnico e burocratico complesso il progetto per il rifacimento della rete fognaria nella zona sud di Porto Potenza Picena, Pontino Spinaci – Lido Bello, è in dirittura di arrivo. I tecnici esterni incaricati da Astea per la redazione del progetto hanno completato le integrazioni a seguito delle prescrizioni avanzate dagli Enti preposti e i lavori sono in procedura di gara, che verrà avviata a breve.
“L’annoso problema del rifacimento delle fogne nella zona sud di Porto Potenza Picena ha una doppia valenza – ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici Luisa Isidori –: la prima, quella della realizzazione di una rete fognaria per le acque nere per tutte le abitazioni dal Pontino Spinaci al Lido Bello che verrà portata allo scolmatore. La seconda, la realizzazione di un collettore per le acque meteoriche che verranno scolmate alla foce dell’Asola. L’inizio dei lavori è previsto per l’inizio del nuovo anno, tempo permettendo”.
L’importo dell’opera,in base agli accordi con il Comune a totale carico di Astea, è di 700 mila euro.
"Il Pd e il Movimento 5 Stelle, nel goffo tentativo di celare il loro ormai evidente inciucio, strumentalizzano in maniera becera e offensiva la doppia preferenza di genere per approvare una riforma elettorale con chiari fini politici, evidenti nella soglia di sbarramento e nel premio di maggioranza”. Durissima la presa di posizione delle Consigliere regionali di opposizione Jessica Marcozzi (FI), Marzia Malaigia (Lega) e Elena Leonardi (FdI) sulle modifiche alla legge elettorale regionale approvate dal Pd e dal M5S in Prima Commissione. A far scattare le polemiche in particolar modo un emendamento del presidente Giacinti (Pd), che ha innalzato le soglie del premio di maggioranza al 40% e 43%, parallelamente alla doppia preferenza di genere, all'incompatibilità tra le funzioni di consigliere e assessore, alla semplificazione della raccolta firme.
“Hanno strumentalizzato la preferenza di genere, approvata con accordo unanime lo scorso 23 settembre in conferenza Capigruppo – il commento della Marcozzi - per nascondere l'inciucio Pd-M5S, confondere le modifiche alla legge elettorale e, in sfregio ai principi di rappresentanza e di democrazia, malcelare il premio di maggioranza e la soglia di sbarramento”.
“Hanno usato le donne – le parole della Malaigia - come salvacondotto per una riforma frutto di un inciucio venuto a galla già da tempo. Si sono presentati con una riforma preconfezionata. Inaccettabile”.
“La doppia preferenza è un'opportunità di scelta, dunque non vincolante, che si offre all'elettore. E' un adeguamento alla legge nazionale – il punto della Leonardi – che poteva essere effettuato già tre anni fa. Poteva e può tranquillamente essere svincolata dalla riforma. Invece qui vogliono usarla per traghettare le altre modifiche”.