Appignano, questione amianto. Calamita: "L'uscita dal Consiglio Comunale? Scelta presa per evitare fraintendimenti"
Il sindaco di Appignano Mariano Calamita replica all’articolo pubblicato dal gruppo comunale "Vivere Appignano" in merito al suo allontanamento dalla seduta del Consiglio Comunale indetta lo scorso 4 ottobre al momento della trattazione dei due punti all'ordine del giorno sulla questione ambientale che riguarda il fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c.
"Come sempre detto anche durante la campagna elettorale - precisa il Sindaco -, è nostra ferma intenzione proseguire in un'ottica di estrema trasparenza nei confronti dei cittadini. Considerando che l’immobile suddetto è all’asta da circa 10 anni come bene a garanzia di un concordato preventivo stabilito all’epoca tra le parti, che le aste sono andate continuamente deserte e che le ordinanze di bonifica emesse dal precedente Sindaco non sono state eseguite, il Comune deve intervenire in danno nell’esecuzione della bonifica dall'amianto nelle modalità indicate dall’Asur. Tenendo presente che una parte dell’immobile appartiene ad una ditta che ha tutti i beni pignorati e in mano al tribunale e che la ditta appartiene ad un mio parente affine, per il ruolo che i cittadini di Appignano ci hanno assegnato di Amministratori Comunali e mio personale di Sindaco, nella trattazione della questione relativa alla bonifica dell'amianto sul predetto immobile, ho ritenuto come Sindaco opportuno delegare ogni e qualsiasi decisione in merito al Vice Sindaco, rimettendomi integralmente alle decisioni della Giunta ed alle conseguenti azioni che si vorranno adottare. Lo scopo di tale decisione è di evitare qualsivoglia fraintendimento o strumentalizzazione politica".
Si spiega, dunque, con la volontà di non perpretare un possibile conflitto di interessi la delega delle questioni riguardanti il fabbricato della ditta Francesco Furiasse e figli S.n.c. al vice sindaco Silvia Persichini così come l'allontanamento dalle sedute del Consiglio Comunale quando si è toccato il tema: "Per tutte le ragioni anzi dette ho ritenuto opportuno uscire dalla Giunta Comunale, quando nella riunione dello scorso 2 agosto si doveva decidere la messa in esecuzione dell'ordinanza sindacale emessa dalla precedente amministrazione, e non ottemperata, relativa ai lavori di bonifica delle coperture in cemento amianto di detto fabbricato mediante "incapsulamento". Tale intervento è stato nuovamente rimesso alla valutazione/decisione dell'Asur, circa l'efficacia sia da un punto di vista tecnico, sia di tutela della salute. E l'Asur, con nota n. 104993 del primo ottobre 2019 ha confermato l'incapsulamento come risanamento necessario e funzionale agli obiettivi sopra enunciati.
"Ugualmente ho ritenuto opportuno - prosegue Calamita - uscire dall'assise del Consiglio al momento della trattazione, durante l'ultimo Consiglio Comunale del 4 ottobre scorso, nel momento in cui si dovevano trattare i due punti all'ordine del giorno inerenti proprio al medesimo immobile di via IV Novembre, concernenti la metodologia utilizzata per la bonifica (rimozione invece di incapsulamento) e situazione del recupero credito per la precedente bonifica del 2017".
Riguardo la discussione a tarda notte dei due punti relativi la questione amianto, Calamita spiega: "I punti all’ordine del giorno del consiglio sono stati inseriti in ordine cronologico in termini di arrivo delle Interpellanze e Mozioni varie che sono state discusse al primo Consiglio Comunale utile successivamente alla loro presentazione. Nell’ottica di illustrare e discutere i primi provvedimenti adottati, inseriti nelle linee programmatiche di mandato, faremo a breve un incontro pubblico con la cittadinanza per discutere delle varie tematiche importanti per il Comune di Appignano".
“Vorrei far presente che in relazione alla questione degli immobili contenenti amianto, all’indomani delle elezioni abbiamo inviato a tutte le proprietà individuate dal censimento amianto eseguito con drone, una lettera per invitare i proprietari a presentare una relazione sullo stato di manutenzione dei materiali contenenti amianto oppure la documentazione di avvenuto smaltimento secondo norme e leggi vigenti, smaltimento supportato da un contributo comunale del 30% sulla spesa sostenuta con un tetto di spesa di 6000 (seimila) euro” ha concluso il primo cittadino.
Commenti