Opposizione all'attacco sulla legge elettorale: “Inciucio Pd-M5S. Doppia preferenza strumentalizzata”
"Il Pd e il Movimento 5 Stelle, nel goffo tentativo di celare il loro ormai evidente inciucio, strumentalizzano in maniera becera e offensiva la doppia preferenza di genere per approvare una riforma elettorale con chiari fini politici, evidenti nella soglia di sbarramento e nel premio di maggioranza”. Durissima la presa di posizione delle Consigliere regionali di opposizione Jessica Marcozzi (FI), Marzia Malaigia (Lega) e Elena Leonardi (FdI) sulle modifiche alla legge elettorale regionale approvate dal Pd e dal M5S in Prima Commissione. A far scattare le polemiche in particolar modo un emendamento del presidente Giacinti (Pd), che ha innalzato le soglie del premio di maggioranza al 40% e 43%, parallelamente alla doppia preferenza di genere, all'incompatibilità tra le funzioni di consigliere e assessore, alla semplificazione della raccolta firme.
“Hanno strumentalizzato la preferenza di genere, approvata con accordo unanime lo scorso 23 settembre in conferenza Capigruppo – il commento della Marcozzi - per nascondere l'inciucio Pd-M5S, confondere le modifiche alla legge elettorale e, in sfregio ai principi di rappresentanza e di democrazia, malcelare il premio di maggioranza e la soglia di sbarramento”.
“Hanno usato le donne – le parole della Malaigia - come salvacondotto per una riforma frutto di un inciucio venuto a galla già da tempo. Si sono presentati con una riforma preconfezionata. Inaccettabile”.
“La doppia preferenza è un'opportunità di scelta, dunque non vincolante, che si offre all'elettore. E' un adeguamento alla legge nazionale – il punto della Leonardi – che poteva essere effettuato già tre anni fa. Poteva e può tranquillamente essere svincolata dalla riforma. Invece qui vogliono usarla per traghettare le altre modifiche”.
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