Tappa a Civitanova Marche, ieri sera, per Antonio Tajani. Il vicepresidente di Forza Italia ha partecipato ad una cena organizzata dal suo partito a sostegno del Sindaco di Civitanova Marche, candidato al Consiglio regionale, Fabrizio Ciarapica, a cui hanno preso parte 140 persone (fra cui gli imprenditori Germano Ercoli e il Presidente Provinciale di Confindustria Domenico Guzzini), che hanno potuto ascoltare le parole dell’Ex Presidente della Commissione Europea.
‘Abbiamo liste forti con candidati molto preparati che vengono dalle amministrazioni locali, liberi professionisti e imprenditori - ha sottolineato Tajani -. Persone perbene e con esperienza. Quando abbiamo sentito che Fabrizio Ciarapica poteva essere indicato come candidato governatore l’abbiamo sostenuto, poi le cose sono andate diversamente e oggi il nostro obiettivo è quello di portare, insieme, alla guida della regione un governo di centro destra".
"Forza Italia sarà determinante nella conquista della regione Marche e sarà garanzia di moderazione, equilibrio e serietà. Il nostro partito rappresenta un centro liberale, moderato, garantista, cristiano. La vittoria sarà della squadra, nessuno sarà lasciato indietro. Noi - ha continuato il parlamentare europeo azzurro - come Forza Italia siamo nel maggior partito europeo quello del PPE. Se il Governo ci avesse ascoltato oggi i fondi europei sarebbero stati già disponibili. Ma è arrivato il tempo di cambiare".
"Non possiamo accettare che vengano spesi soldi per il reddito di cittadinanza, non vogliamo bonus per le imprese, noi vogliamo abbattere il cuneo fiscale e la burocrazia per ridare centralità alle imprese e ai lavoratori. Siamo il partito più vicino alle aziende e se il governo continua su questa strada a gennaio saremo in una profonda crisi senza precedenti. Crediamo in Fabrizio Ciarapica, un civico moderato e un amministratore serio, sono certo farà bene" ha concluso Tajani.
Nel corso della cena il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi si è messo in collegamento telefonico con Tajani e ha voluto sapere l’evoluzione della campagna elettorale nelle Marche e a Civitanova, ha poi parlato direttamente con Ciarapica chiedendo quale fosse il suo sentimento su questa sfida elettorale e al quale ha fatto gli auguri per una vittoria piena.
Dal canto suo, Ciarapica ha parlato di una campagna elettorale, quella di Forza Italia, condotta sui contenuti e non sulle pacche sulle spalle o i selfie "l’incontro con il tessuto produttivo della nostra meravigliosa terra è più importante di tutto il resto, sarò sempre dalla parte delle imprese e di chi crea posti di lavoro, alle Marche e alla mia provincia che produce, come ho sempre fatto anche da sindaco di Civitanova. Io ho lavorato su un programma degno di questo nome, ho scritto nero su bianco i miei impegni, sfido chiunque a fare dei confronti sul programma".
E a chi gli chiede se la sua campagna elettorale è indirizzata per sconfiggere gli stessi candidati della coalizione di Civitanova alla Regione (Borroni di FdI e Gabellieri della Lega) risponde: "Personalmente sono qui per sconfiggere la sinistra, il mio obiettivo è lavorare tutti insieme per conquistare Palazzo Raffaello. Il mio augurio è quello di farcela tutti e tre, auguro ad entrambi tanta fortuna".
“S'ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo: d'ambo i lati calpesto rimbomba da cavalli e da fanti il terren”.
Mi scuserà il Manzoni se sono costretto a prendere in prestito le primissime strofe del Coro dell’Atto II del suo “Conte di Carmagnola”, ma desidero dare un tono aulico alle stonature che s’odono ad una manciata di giorni dalle elezioni, quelle che regaleranno ai maceratesi il prossimo Sindaco e ai marchigiani il Governatore delle Marche fino al 2025.
Il terreno di battaglia è pieno zeppo di cavalli e fanti, ma s’odono squilli acutissimi di bizzarre “note” elettorali da parte di alcuni leader nazionali (o presunti tali) su cui vale la pena riflettere.
“S’ode a destra uno squillo di tromba …” è quello del Vice Segretario della Lega, Andrea Crippa, il quale, ospite qualche giorno fa ad un incontro organizzato dal candidato Sindaco per il centro destra, ha dichiarato che in alcuni quartieri di Macerata sembra di essere in Nigeria, prendendosela poi con gli immigrati che vorrebbero imporci usi e costumi, nonché cibi e loro fedi religiose.
D’accordo: i cibi etnici, pur essendo una specialità ricercatissima, effettivamente non piacciono a tutti.
Va bene: oramai (purtroppo) Dio è morto un pò dappertutto, quindi imporcene uno nuovo sarebbe complicato, oltre che un sopruso bell’e buono (non so per chi: come ci siamo ridotti noi “occidentali” forse neanche il Dio più “tribale” del mondo ci vorrebbe).
E infine: il linguaggio dell’esponente del partito di Salvini è più o meno in linea con il “già detto e sentito”, anche se è passato da “un voto in più alla Lega, un Albanese in meno” di qualche anno fa, al recentissimo “prima gli italiani”, salvo poi accorgersi che molti di quegli albanesi sono diventati cittadini italiani a tutti gli effetti, e quindi la declinazione è approdata a “prima i marchigiani, i veneti, ecc., cioè dalla cittadinanza alla residenza/domicilio.
Quindi tutto normale? Non proprio, e una riflessione in più è d’obbligo.
Perché, a proposito di cavalli che galoppano nel manzoniano terreno di battaglia, verrebbe da dire che il tema dell’immigrazione mixato a quello della sicurezza, è un vero cavallo di battaglia della Lega e non solo, ma come ogni cavallo bisogna saperlo montare meglio di quanto facciano molti parvenue della politica, scesi dal Nord in una città che ha poco a che vedere con Lagos.
A Macerata, al contrario, ricordiamo le “lotte” storiche tra i quartieri fondatori della città, Cairoli e Fosse, i quartieri “rovinati” dalle strade troppo trafficate, come Santa Lucia, Santa Croce, le Vergini e Rione Pace, quelli nuovi e popolosi come le Frazioni spesso imbottigliate tra superstrade e centri commerciali, infine i quartieri nati come funghi e trainati dal baby boom degli anni Sessanta-Settanta, come Via Barilatti e Collevario.
Di quartieri nigeriani, in realtà, non ne conosciamo qui a Macerata, e ci sarebbe piaciuto che qualcuno all’incontro fosse intervenuto per chiedere lumi su quella che possiamo considerare una infelice battuta, frutto di un cliché ben noto ai raduni leghisti, un pò meno a quelli maceratesi.
“… a sinistra risponde uno squillo”, continua nel Carmagnola il Manzoni.
E’ quello di Elly Schlein, recentemente ospite di Marche Coraggiose a Macerata, e che da quando è stata eletta Vice del Governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini è più in giro in Italia a fare campagna elettorale a sé stessa, che curarsi dei problemi della sua regione (è in corsa per un ruolo di spicco per l’oramai probabilissimo dopo-Zingaretti).
La Schlein ci dice che dobbiamo investire più su una mobilità green (ma qualcuno le ha detto che su 28 autobus dell’APM, azienda del Comune, ben 27 sono a metano?), che dobbiamo sostenere la sanità pubblica (ma qualcuno le ha detto che il PD di Ceriscioli e Mangialardi ha chiuso nelle Marche 13 Ospedali e ne ha depotenziato altrettanti favorendo la sanità privata?), che dobbiamo puntare sul cicloturismo come fanno in Trentino (ma qualcuno le ha detto che in quella regione governa anche la Lega?), che dobbiamo frenare l’emorragia di giovani talenti (ma qualcuno le ha detto che questa regione perde 6mila giovani all’anno a causa delle rovinose politiche del lavoro delle sinistre?).
E mi fermo qui, anche se la Schlein ne ha detta una che dovrebbe fare ancora di più riflettere, quando ha accusato Giorgia Meloni di voler relegare le donne al ruolo di casalinghe: ma se questo concetto l’avesse espresso un uomo, non sarebbe stato accusato di sessismo? E perché questo concetto può essere espresso solo da una donna “contro” un’altra donna, e solo da una donna di sinistra?
Gli squilli stonati del duo Crippa-Schlein non hanno né indignato e né scaldato gli animi degli elettori maceratesi, che conoscono bene i loro problemi e le loro risorse, sicuramente di più degli ospiti “stranieri”.
“Chi son essi? - continua ancora Manzoni nel Carmagnola - Alle belle contrade qual ne venne straniero a far guerra, qual è quei che ha giurato la terra dove nacque far salva, o morir? D'una terra son tutti: un linguaggio parlan tutti”.
Le “smarronate” dei presunti big di una politica lontanissima dal nostro di linguaggio, dovrebbero far riflettere i principali sfidanti, Parcaroli e Ricotta, a selezionare meglio i propri sostenitori “arringa-folle o, quanto meno, regalare loro una Tombola della città di Macerata realizzata da Roberto Cherubini per capire meglio dove si trovino a recitare le solite strofe stonate e avulse dal contesto locale.
"Non posso non avere a cuore le sorti di Macerata e dei Maceratesi ed in particolare le problematiche della famiglia, delle difficoltà quotidiane di quelle che convivono con anziani non autosufficienti e/ con giovani disabili, del lavoro in generale e quello dei giovani, della sicurezza e dell’immigrazione". Così Aldo Alessandrini presenta la sua candidatura con la Lega alle elezioni comunali di Macerata, in sostegno di Sandro Parcaroli. Alessandrini, coniugato ed orgoglioso della sua fede cattolica, esercita la professione di avvocato proprio a Macerata, città in cui è nato e si è formato (dapprima presso le suore Giuseppine e l'Istituto Salesiano, poi all'Università di Macerata dove si è laureato in legge col massimo dei voti).
"Ritengo che Macerata debba procedere con un modello di sviluppo che valorizzi le eccellenze produttive, artistico culturali, enograstronomiche e comunque di ogni settore compreso il turismo creando un volano che possa consentire ai giovani di restare a Macerata e non di essere costretti a fuggire per poter trovare lavoro - aggiunge il candidato consigliere del Carroccio -. Penso ancora agli anziani non autosufficienti, ai disabili ed ai familiari che li accudiscono amorevolmente troppo spesso abbandonati a sé stessi. Ritengo che il Comune possa farsi promotore di maggiori servizi alla persona e penso anzitutto a corsi gratuiti di formazione per familiari e badanti di modo che le famiglie possano accedere a persone qualificate ed avere punti di riferimento certi e competenti".
"Quanto alla famiglia ispiro il mio impegno alla tutela dei valori non negoziabili tra cui la sacralità della vita, la dignità della persona, la tutela e la promozione della famiglia fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso" puntualizza Alessandrini.
Altra tematica fortemente sentita dal candidato leghista è la sicurezza: "Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’Ordine alla Polizia Municipale, al Questore Dott. Antonio Pignataro ed al Procuratore Dott. Giovanni Giorgio. Tuttavia, nonostante gli encomiabili risultati raggiunti, nel corso dei colloqui che ho avuto e sto avendo con i cittadini di Macerata gli stessi lamentano come lo spaccio delle sostanze stupefacenti sia ancora particolarmente diffuso a Macerata, fenomeno al quale non parrebbe estranea la politica di immigrazione indiscriminata. La sicurezza è presupposto indefettibile per la realizzazione di qualsivoglia progetto per Macerata. E’ notorio che la maggior parte dei migranti sono migranti economici ed è verosimile ritenere che allorquando per detto motivo gli stessi escono dai progetti di accoglienza possano diventare facile preda della criminalità".
"Macerata deve rivedere completamente il proprio sistema di accoglienza al contrario di quanto invece già deciso dalla coalizione di sinistra - conclude Alessandrini - la cui linea sembrerebbe già tracciata considerato che da notizie di stampa si apprende che a seguito di riunione del 30 dicembre 2019 la Giunta del Comune di Macerata ha rinnovato l’adesione nel triennio 2020/2022 ai progetti SPRAR ora diventati Progetti SIPROIMI (Sistema di protezione per i titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati)".
“Cinque anni di niente anche sui disturbi del comportamento alimentare. Anzi, cinque anni in cui si è arretrati rispetto a quanto costruito, su mia spinta e con la collaborazione degli operatori sanitari e delle famiglie di giovani malati, nella precedente legislatura”. È duro l’attacco della candidata in consiglio regionale, Paola Giorgi, nella lista Civitas Civici a sostegno di Francesco Acquaroli, su un tema che da sempre le sta a cuore, quello dell’anoressia e della bulimia.
Paola Giorgi da sempre conduce una battaglia sul tema attraverso la testimonianza della sua personale esperienza, quando, ventenne, si ammalò di anoressia e nello svolgimento del suo ruolo istituzionale ha lavorato per dare una seria risposta a chi si trova ad affrontare questa drammatica esperienza.
Una malattia che è la seconda causa di morte tra i giovani, che ha un’incidenza di età sempre più bassa e che mette a dura prova le famiglie che si trovano ad affrontarla. Una malattia che presenta elevati dati di mobilità passiva per il nostro sistema sanitario regionale.
“Nel marzo del 2015 - spiega - approvammo una delibera di Giunta che disegnava tutta la rete sanitaria di cura dei disturbi del comportamento alimentare, partendo dalla risposta territoriale fino all’individuazione dei centri ospedalieri preposti. Un lavoro volto anche a potenziare e mettere in sinergia le realtà già operanti nel territorio regionale alimentate allora da una grande passione da parte degli operatori sanitari piuttosto che da un disegno organico di risposta al bisogno.Nel percorso di cura dei DCA, malattie di natura psichiatrica, è fondamentale il percorso di riabilitazione multidisciplinare presso adeguate strutture residenziali mai attivate nella nostra Regione".
"Una cosa avrebbe dovuto fare Ceriscioli - dice - , nella sua veste di Assessore alla Sanità: individuare la struttura e metterla in funzione. E invece non si è fatto nulla, si è perso tempo prezioso dietro vecchie allocazioni di posti letto dedicati indicati presso un sito praticamente inesistente".
"Abbiamo strutture ospedaliere chiuse - aggiunge Paola Giorgi - , altre in riconversione e in cerca di identità: si sarebbe potuto individuare una di queste e renderla sede della fondamentale struttura residenziale per la cura dei DCA. E per la sua gestione si sarebbe potuto ricorrere subito a collaborazioni con riconosciute realtà già operanti in altre Regioni. E’ incomprensibile come un Presidente Assessore alla Sanità, quale è stato Ceriscioli, così amante della sanità privata non abbia pensato a questa per rispondere ad una richiesta così specifica e piuttosto abbia operato per mettere in competizione, ad armi impari, la sanità privata con quella pubblica".
“Ho combattuto tanto per diffondere il messaggio che dall’anoressia si può guarire - conclude - , combatterò ancora per essere al fianco delle famiglie che vivono questo dramma, affinché il lavoro che abbiamo fatto insieme trovi risposte certe e non indifferenza”.
Tra i Magi dell'orologio, il poco 'lieto rumore' dei lavori pre-elettorali, in piazza Battisti a mezzogiorno va l'Inferno di Ciro/Giobbe Alighieri/Covatta. Il comico sulla barca di Acheronte ci porta verso uno scenario non per nulla futuribile di un dramma ambientale planetario.
Nella notte fosca infernale, lui si definisce una 'pezza' sopra un buco, ma non la soluzione complessa da trovare. Covatta si fa in due: il suo endorsement è per 'RinasciMarche' a livello regionale (Gianluca Carrabs e a livello maceratese per Macerata David Miliozzi).
All'appuntamento l'ideologo della Doppia lista Massimiliano Bianchini e Narciso Ricotta candidato sindaco del centrosinistra.
Giobbe, 'ambasciatore del pianeta' non ha ricette e/o soluzioni belle pronte, tuttavia molte domande da porre. Una ricetta, in realtà, ce l'ha. "Mia figlia lo sa. Essere gentili, poi gentili, infine ed ancora gentili". Insomma il consiglio è dell'ascolto in un mondo dove tutti si parlano l'uno contro l'altro 'armati'. E Giobbe/ Ciro chiude con un significativo: buona fortuna. Carrabs: "La maggior parte del bilancio regionale finisce nella Sanità. Per un vero sviluppo ci sono ora i fondi comunitari. Da utilizzare in modo strategico". Ricotta sulla linea verde: "Abbiamo un programma dove al primo punto c'è la sostenibilità ambientale".
Miliozzi parla di 'voce ai giovani': 'Via odio e rabbia verso il diverso, giochiamo tutto sull'empatia per una comunità omogenea nell'integrazione solidale e civile. I buoni progetti non hanno colore politica".
"Abbiamo bisogno di un rinascimento delle politiche sulla sostenibilita" dichiara Bianchini, il Dottor Sottile della Doppia Coppia RinasciMarche/Macerata Insieme: "La presenza di Giobbe Covatta nobilita il tutto grazie alla sua sostanza personale e di credibilità umana".
Pienone all’Abbazia di Santa Maria in Potenza per la cena elettorale di Elena Leonardi. Nella suggestiva cornice scelta si sono radunate 400 persone, distanziate nel rispetto delle norme anticontagio, per sostenere la sua candidatura al consiglio regionale. Un appuntamento che ha visto la presenza di Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, e l’On. Francesco Acquaroli, candidato Presidente della Regione Marche.
“Un momento di incontro in questi ultimi giorni di campagna elettorale, sono molto soddisfatta della grande partecipazione e del sostegno che in tanti mi stanno dimostrando – ha affermato in conclusione la Leonardi – ma se c’è stata una risposta così importante devo solo ringraziare i tanti che hanno reso possibile questa serata. Una dimostrazione che il gioco di squadra è quello che fa la differenza, è quello che fa vincere: ognuno di noi può fare la differenza, per scrivere il futuro, il futuro dei nostri figli e il futuro della nostra Regione, facendo la scelta migliore ovvero Francesco Acquaroli”.
“Senza sviluppo infrastrutturale, senza snellimento della burocrazia, senza un investimento concreto nell’imprenditoria marchigiana, non ci potrà essere una ripresa per le Marche” ha sottolineato Crosetto, mentre Acquaroli si è concentrato su sanità, arretratezza infrastrutturale e ritardo nella ricostruzione del cratere sismico: “La nostra Regione vive uno squilibrio evidente tra un entroterra ormai spopolato e una costa in esubero, una situazione figlia di una mancanza di visione amministrativa che vogliamo ridare a questo territorio dopo le elezioni”.
Si avvicina il momento clou della campagna elettorale e la redazione di Picchio News ha scelto di non lasciare soli gli elettori maceratesi, offrendo loro la possibilità di conoscere meglio le idee dei cinque candidati sindaco attraverso il nuovo programma "30 minuti con...".
Il format metterà a disposizione degli sfidanti mezz'ora di tempo per convincere i cittadini a mettere la fatidica "X" sul loro nome.
Il debutto c'è già stato ieri con l'intervista ad Alberto Cicarè, che corre per la poltrona di primo cittadino per la lista civica "Strada Comune" e per "Potere al Popolo" (guarda la puntata qui). I prossimi appuntamenti saranno con gli altri 4 candidati.
Stasera si parte con Roberto Cherubini (martedì 15 settembre alle ore 21:00), per poi proseguire con Gabriele Micarelli (mercoledì 16 settembre alle ore 21:00), Narciso Ricotta (giovedì 17 settembre alle ore 20:00) e Sandro Parcaroli (venerdì 18 settembre alle ore 21:00).
Tutti avranno la possibilità di esprimersi e rispondere alle domande che saranno poste dagli utenti e dai conduttori Maurizio Verdenelli, Maurizio Lombardi e Morena Oro.
L'appuntamento è, quindi, sulla pagina Facebook della nostra testata, non mancate!
Ecco il palinsesto nel dettaglio:
Domani, il vice-presidente di Forza Italia Antonio Tajani, farà di nuovo tappa a Macerata per la volata finale in vista delle prossime elezioni regionali e comunali.
L'appuntamento è fissato, alle ore 18:00, nel cortile del ristorante ‘Vere Italie’ di Via Crescimbeni, dove si terrà una conferenza stampa avente alla quale presenzieranno il commissario regionale di Forza Italia Sen. Francesco Battistoni, l’on. Simone Baldelli, il candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli e coordinatore provinciale di Forza Italia Riccardo Sacchi.
Saranno, altresì, presenti i candidati della lista di Forza Italia per le comunali di Macerata e i candidati al consiglio regionale della provincia.
Il Comune di Macerata raccomanda agli elettori di verificare la sede del proprio seggio prima di recarsi a votare.
Cambiano le sedi di alcuni seggi elettorali per le prossime elezioni amministrative e referendum del 20 e 21 settembre 2020. La decisione, ratificata dalla Commissione elettorale comunale, ha lo scopo di limitare al minimo indispensabile l’occupazione dei plessi scolastici, secondo quanto disposto anche dal Ministero dell’Interno che, tramite l’Anci, ha invitato i Comuni a valutare la possibilità di avvalersi di edifici diversi da quelli scolastici per allestire i seggi. A Macerata sono state individuate cinque diverse collocazioni per 21 delle 44 sezioni elettorali.
Pertanto gli elettori dei seggi 3, 4, 5 e 20 dovranno recarsi all’Istituto salesiano don Bosco anziché alla scuola di via Capuzi. Voteranno all’Istituto salesiano anche gli elettori delle sezioni 21 e 22 prima ospitate nella scuola infanzia/primaria De Amicis. Le sezioni 6 e 23 si spostano all’ex mattatoio di via Panfilo anziché alla scuola di Galleria Luzio. Voteranno all’ex Mattatoio anche gli iscritti alle sezioni 7, 8 e 9 prima posizionati nella scuola infanzia/primaria di via Panfilo. Al Circolo Acli di via Galasso da Carpi (quartiere le Vergini) saranno ospitati i seggi 14 e 15 trasferiti dal plesso Enrico Medi di via Ventura, mentre al Circolo Santa Croce di viale Indipendenza sono state trasferite le sezioni 24, 25, e 29 prima ospitate nel plesso Dante Alighieri.
Infine a Villa Potenza, i seggi 37, 38 e 39 dall’edificio scolastico Anna Frank di via dell’Acquedotto sono stati trasferiti al Centro fiere di via De Gasperi mentre a Piediripa, nella sede del Circolo Acli di via Volturno 103, ci saranno le sezioni numero 42 e 43 ospitate precedentemente nel plesso scolastico Sandro Pertini di via Adige 5.
Tutte le sedi delle sezioni, vecchie e nuove, sono consultabili nel sito del Comune www.comune.macerata.it (link alla pagina sezioni elettorali)
“L’economia marchigiana può davvero ricominciare a crescere, gli strumenti ci sono tutti e anche le risorse. Ora però tocca a noi e in primis al nostro tessuto imprenditoriale saperli utilizzare bene e trasformare l’ennesima crisi, quella innescata dal Covid 19, in un’opportunità. Al di là degli aspetti sanitari, infatti, la pandemia è stata un gigantesco reset anche a livello sociale ed economico. Come tutti i reset, anche questo deve essere occasione per ripartire, meglio e più efficacemente di prima”.
A dirlo è la facilitatrice regionale Marche del Movimento 5 Stelle, Mirella Emiliozzi, all’indomani di un lungo giro tra aziende e associazioni di categoria compiuto insieme al viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni, un tour iniziato ieri nel pesarese al mattino e concluso nel pomeriggio a Civitanova Marche, cuore del distretto calzaturiero regionale. “Al di là del sostegno al nostro candidato presidente Gianni Mercorelli, che è sicuramente la miglior opzione che abbiamo per la guida della nostra regione, questa iniziativa è servita per presentare una volta ancora al viceministro la nostra realtà e per permettere a tutti di sentire direttamente quali sono le novità, ma soprattutto quale sarà l’approccio del governo all’utilizzo del recovery fund e delle risorse di cui potremo avvalerci, fondi destinati all’Italia intera e che devono andare a beneficio di tutti i cittadini, a prescindere da chi ha il dovere di gestirli”.
E ‘l’approccio’ illustrato da Buffagni ieri e rivendicato oggi da Emiliozzi, che ne è promotrice fin dall’inizio del suo mandato come guida regionale delle relazioni esterne del Movimento è stato di tipo proattivo, con le strutture ministeriali che si devono mettere a disposizione delle imprese per trovare insieme soluzioni. “Al di là delle posizioni politiche dei singoli, amplificate anche dal clima da campagna elettorale, quello che più conta è il diverso approccio ‘istituzionale’ legato anche alla presenza del Movimento Cinque Stelle ai vertici dei ministeri più vicini alle aziende, cioè Esteri e Sviluppo Economico. Oltre che con il viceministro Buffagni lavoriamo a stretto contatto con Luigi di Maio e Stefano Patuanelli sia sul fronte del patto per l’export, uno strumento formidabile per l’internazionalizzazione delle imprese, che su quello del superbonus, che farà ripartire tutto il comparto costruzioni, con ricadute notevoli sull’indotto”.
“Quello che più mi preme sottolineare - conclude quindi Emiliozzi - è il nostro modo di fare le cose, ovvero a beneficio di tutti i cittadini. Fin da quando esiste il Movimento, infatti, ci siamo definiti portavoce e questo non è cambiato: siamo nati per portare la voce dei cittadini nelle istituzioni. Ora che siamo noi il vertice di molte istituzioni ascoltiamo la voce dei cittadini e cerchiamo di dare risposte e soluzioni ai loro problemi. E’ per questa ragione che ho dedicato l’inizio del mio mandato come facilitatrice marchigiana a costruire e tessere un dialogo diretto con gli imprenditori e con le associazioni di categoria. Ora questi contatti ci sono e sono all’insegna della volontà comune di aiutare le Marche: in autunno, condizioni sanitarie e regole di distanziamento sociale permettendo, inizieremo una serie di incontri operativi per trasferire le istanze territoriali direttamente sui tavoli romani, quelli in cui si prendono le decisioni e soprattutto da cui partono le erogazioni delle risorse”.
Ieri, il candidato al consiglio regionale Giovanni Chiucchi, è intervenuto per parlare della situazione del turismo nella Regione Marche.
“Il turismo marchigiano deve considerarsi sempre più un volano di sviluppo sostenibile. Occorrono strategie integrate di sviluppo a livello interregionale con Emilia-Romagna e Umbria per costruire un circuito turistico che coinvolga territori confinanti e comunicanti tra loro - spiega il candidato -. Mi è stato chiesto di candidarmi a consigliere regionale delle Marche nella circoscrizione di Macerata e provincia ed ho accettato di candidarmi per mettere al servizio della Regione Marche le mie competenze e la mia formazione umana e professionale, legittimando quei valori e quelle tematiche che mi sono care."
"Lo sviluppo sostenibile è da realizzare attraverso un fondo regionale, per la valorizzazione territoriale, e che possa dare supporto ad iniziative volte a costruire percorsi turistici integrati, aventi come obiettivo la narrazione storico culturale della Regione - prosegue Giovanni Chiucchi - e la promozione della tradizione manifatturiera, artigianale ed enogastronomica del territorio al fine di rilanciare le risorse e il patrimonio marchigiano ed ampliare il raggio di azione di settori chiave”.
Diverrà fondamentale, secondo Chiucchi “valorizzare le eccellenze del territorio marchigiano mettendo a disposizione le migliori competenze nel campo del web marketing, del marketing strategico applicato al web, ottenendo la giusta visibilità in rete, raggiungendo sempre nuovi utenti e trovando l’idea giusta per fissare il brand “Marche” nella mente del turista europeo ed internazionale, sono questi i passi di una strategia di marketing efficace e vincente."
"Per il settore del turismo, uno dei più colpiti, dovrebbe essere attivato un credito d’imposta al 100% per le campagne pubblicitarie e di marketing attivate dalle strutture del comparto - specifica il candidato al consiglio regionale -. Le aziende potrebbero così emettere dei voucher a pagamento delle campagne pubblicitarie da piazzare sul mercato, questo consentirebbe loro di erogare servizi a prezzi competitivi fino al valore del voucher stesso”.
Inoltre, al candidato consigliere Chiucchi, preme chiarire e rettificare in relazione al precedente articolo, che il sig. Pietro Scipioni Consigliere della Federalberghi della provincia di Macerata, insieme a tutti gli albergatori, agriturismi e operatori economici del cratere, aveva chiesto l'applicazione della no tax area sin dall'inizio del 2016 per 10 anni, ma il tutto gli è stato rifiutato, in quanto hanno solo concesso la sospensione delle accise per 3 anni anziché 6 come da loro richiesto. Non applicando tutto ciò, gli operatori economici, gli abitanti e le attività non avranno più un futuro, con conseguente spopolamento totale dell'entroterra, già in atto da 4 anni.
"Bisogna recuperare chi ci ha abbandonato e chi non ci vota più. La rimonta è possibile, non guardate ai sondaggi, io non avrei dovuto nemmeno correre". Così Stefano Bonaccini si rivolge alle circa 700 persone presenti al Varco sul Mare di Civitanova Marche per l'evento conclusivo della campagna elettorale del candidato governatore del centro-sinistra Maurizio Mangialardi. L'obiettivo è chiaro: cercare di convincere gli indecisi.
"Alle persone dico di pensare alle loro famiglie, al loro lavoro e alle loro imprese. Non è la stessa cosa se a governare saremo noi o saranno gli altri. Bisogna avere il coraggio di andare a parlare anche con gli elettori del Movimento Cinque Stelle e della destra. Ogni voto che recupererete sarà utile a Maurizio" aggiunge il presidente dell'Emilia Romagna.
L'appello ai Cinque Stelle è continuo per tutta la serata: "Non hanno voluto allearsi, in maniera abbastanza incomprensibile dato che governiamo insieme il Paese. Ma li rispettiamo. In Emilia Romagna i loro elettori hanno fatto una scelta ponderata votando chi poteva vincere. A loro, quindi, dico: se avete valori più vicini a quelli come noi, visto che non vincerete mai, prendetevi le vostre responsabilità perché in caso contrario sarete i migliori alleati della destra. Non venite a lamentarvi, perché dovrete vergognarvi".
Inevitabile è anche pensare al difficile momento che stiamo vivendo, per via del coronavirus. Gli ingressi al comizio, infatti, sono contingentati con misurazione della temperatura e mascherina obbligatoria per tutti gli intervenuti. "La pandemia ci ha travolti - dice Bonaccini -, ma il nostro governo l'ha affrontata nel modo migliore: siamo uno dei Paesi più sicuri tra le democrazie occidentali. Perché Meloni e Salvini non parlano più degli amici Trump e Bolsonaro? Nei paesi dove regna il populismo il coronavirus è una tragedia".
Punto forte del discorso del governatore emiliano è l'importanza di mantenere sanità e scuola pubbliche ("Il Mes bisogna portarlo a casa, serve per investire sulla medicina territoriale e per l'assunzione di nuovo personale sanitario" dice).
"Ho voluto la chiusura della mia campagna qui a Civitanova fortemente" esordisce Mangialardi "Sembrava impossibile stare insieme a sinistra, ma ci siamo riusciti. Nella nostra coalizione ci sono anche i 5 Stelle con Maggi. A dimostrare che valgono le marchigiane e i marchigiani, non i giochi di prestigio".
"I sovranisti non possono governare questa Regione - aggiunge in maniera infervorata il candidato governatore -, non pensano all'interesse delle nostre imprese e dei nostri cittadini ma a come picchettare il Governo. A me interessa di ognuno di voi, Salvini e Meloni invece non hanno nulla a che vedere con noi. Lo stesso Salvini oggi era a Jesi, ma per lui era come essere stato a Jesolo. Non c'è alcuna differenza".
Ribadita, come fatto per tutta la sua campagna, anche l'importanza dei 209 miliari arrivati col Recovery Fund: "Una cifra che non ha eguali. Il candidato presidente del centrodestra ha votato per non avere questi soldi. Io, invece, ho chiesto un incontro al ministro dell'Economia Gualtieri già il 23 luglio. Se mi voterete arriveranno 8 miliardi per svoltare, mentre coi sovranisti non si sa. Non conosciamo le loro idee".
Altro tema caldo è la sanità: "Abbiamo gestito l'emergenza Covid come nessun altro in Italia. La destra ci accusa di aver privatizzato, ma qualcuno può dire ai sovranisti che non possono parlare di sanità nelle Marche? Hanno privatizzato ovunque governano. Nelle Marche abbiamo l'8,21% di sanità privata contro il 50% della Lombardia e il 21% del Veneto" .
Mangialardi non dimentica nemmeno le aree interne: "Bisogna portare la fibra e i servizi nei territori martoriati dal terremoto. Territori che altrimenti rischiano di essere cancellati. In 5 anni voglio ricostruire tutte le case dei terremotati e far partire da subiti i cantieri".
A scaldare il pubblico prima dell'intervento dei due leader politici ci sono stati lo show comico di Giobbe Covatta e il monologo del giornalista Rai Maurizio Blasi.
Tra il pubblico si vedono il coordinatore della campagna elettorale di Maurizio Mangialardi nonché sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili; il sindaco di Pesaro Matteo Ricci; il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli; il consigliere civitanovese Giulio Silenzi, con smartphone in mano per riprendere integralmente la diretta dell'evento; i candidati consiglieri regionali Flavio Corradini, Loredana Riccio, Francesco Micucci, Roberta Pennacchioni; l'assessore regionale uscente Angelo Sciapichetti; l'onorevole Anna Morani e il consigliere comunale maceratese David Miliozzi.
Il Varco sul Marche sancisce il patto tra Pd emiliano-romagnolo e Pd marchigiano: la corsa verso la "rimonta possibile" di Mangialardi parte da qui.
Grande partecipazione all’evento organizzato a Passo di Treia dal candidato al consiglio Regionale Raffaele Delle Fave, in quota Forza Italia. Alla manifestazione hanno partecipato oltre 350 persone, nel pieno rispetto delle normative anti-contagio. Musica dal vivo e le specialità del food truck marchigiano “Da Righetto”, hanno accompagnato per tutto il pomeriggio.
Tante le tematiche toccate durante il discorso di apertura del segretario Provinciale Riccardo Sacchi e a seguire quello di Raffaele Delle Fave. Il candidato ha esposto le sue criticità nei confronti della classe dirigente marchigiana per la disastrosa gestione della ricostruzione post-sisma. Uno dei punti principali la messa in luce delle problematiche relative al dissesto idro-geologico dei territori, fondamentali per poter procedere alla ricostruzione. E quindi la necessaria previsione di stanziamenti ad hoc.
Duro attacco al consigliere regionale Angelo Sciapichetti per i ritardi e le mancanze nel post-sisma. Inoltre Delle Fave ha evidenziato la carenza di personale negli uffici tecnici e l’errato ed inutile utilizzo dei contratti a tempo determinato di sei mesi .Una volta formato il personale ,dai vari comuni e con un notevole sforzo ,al fine di prepararli per poter affrontare le problematiche legate al sisma, gli assunti vengono mandati via ed inizia una nuova ed assurda “trafila” con il nuovo personale .
Il punto successivo è sulla fuga dei giovani, che ha sottolineato Delle Fave, sono circa 10mila all’anno per andare nelle regioni del Nord o all’estero: una perdita inestimabile.
La prossima amministrazione regionale a guida di Francesco Acquaroli dovrà ,secondo Delle Fave occuparsi in primo luogo della semplificazione delle norme regionali. Un passaggio importante per far ripartire le Marche, in particolare per gli impedimenti nei confronti di chi vuole avviare una attività.
Per quanto riguarda il settore agricolo, il candidato ha criticato fortemente il governo di centrosinistra nella gestione degli ultimi anni. Delle Fave ha evidenziato che le Marche sono una tra le poche regioni a non riuscire neppure ad erogare direttamente come ente pagatore i contributi Pac e Bio della Agea agli agricoltori e alle imprese agricole, creando profonda incertezza temporale che pregiudica enormemente l’intero settore .
Sicurezza è l’ultimo tema affrontato nel discorso, con particolare attenzione alla provincia di Macerata. I dati, ha commentato Raffaele Delle Fave, relative alla droga e crimini sono di 1 morto ogni 26 ore e 340 morti all’anno per droga. Dati da esaminare con attenzione, insieme alle denunce penali per crimini che sono 9800. Numeri che mostrano come il tema della sicurezza sia stato lasciato in secondo piano dal governo regionale, prendendo in considerazione anche i recenti eventi connessi all’omicidio di Pamela Mastropietro e all’attentato di Luca Traini. Da qui la necessità di provvedimenti seri da parte delle amministrazioni, con indicazioni regionali per arginare il sistema del crimine e della droga.
Delle Fave ha concluso manifestando il proprio impegno per l’intero territorio provinciale , rappresentando le istanze dei singoli cittadini in quanto, ha tenuto a specificare, non è stato mai legato a vincoli di finanziatori o soggetti di parte.
Innovazione e tecnologia digitale per la trasparenza e lo sviluppo della città di Macerata. Se ne è parlato nella recente diretta Facebook organizzata da Marco Baldi, ingegnere e professore associato di telecomunicazioni presso l'Università Politecnica delle Marche, candidato consigliere comunale nella lista civica 'Macerata Insieme'.
Ospite Chantal Bomprezzi, assessore all’innovazione tecnologica ed all’agenda digitale del comune di Senigallia. Ha moderato il dibattito Simone Calzolaio, professore associato di diritto costituzionale e docente di diritto pubblico di Internet e diritto dell'informazione e della comunicazione presso l’Università degli Studi di Macerata.
Il comune di Senigallia già nella scorsa legislatura ha puntato sull'innovazione digitale con un assessorato e una serie di progetti dedicati, dimostrando come le moderne soluzioni tecnologiche possono essere usate per aumentare la trasparenza dell’amministrazione pubblica.
"Già con la cosiddetta “amministrazione trasparente” le istituzioni pubblicano online dati e documenti relativi alla propria amministrazione. Tuttavia, tali dati rimangono spesso difficili da consultare e comprendere per i comuni cittadini, rendendoli di fatto poco utili" ha precisato Baldi.
Al contrario, esistono moderni strumenti tecnologici che rendono i cittadini realmente consapevoli e partecipi dei lavori dell’amministrazione pubblica. Uno di questi è open municipio (municipio aperto), che permette alla cittadinanza di conoscere le attività del sindaco, della giunta e del consiglio comunale tramite informazioni aggiornate in tempo reale, nonché di interagire con l'amministrazione tramite vari strumenti di relazione.
"Questa piattaforma è già usata presso il Comune di Senigallia con grande successo e potrebbe essere adottata anche a Macerata per consentire ai cittadini di accedere realmente alle attività del comune e dei suoi rappresentanti" sottolinea ancora l'esponente di 'Macerata Insieme'.
"Un analogo ragionamento deve essere esteso a tutti i dati relativi alla vita del comune - prosegue Baldi -. Secondo il Piano Triennale AGID 2020-2022, infatti, la pubblica amministrazione non può più astenersi dall'intraprendere con competenza e convinzione una vera e propria transizione al digitale. Bisogna innanzitutto separare gli strumenti tecnologici dal patrimonio informativo della pubblica amministrazione. Gli strumenti tecnologici oggi devono essere aperti ed accessibili da tutti i cittadini, compresi quelli appartenenti alle fasce più deboli come anziani e disabili. Su questo a Macerata si può e si deve fare molto. Basti pensare alla mobilità ed ai parcheggi: a Macerata non si può ancora pagare il biglietto del trasporto urbano con lo smartphone, e solo parte dei parcheggi è fruibile tramite una app proprietaria. Servono strumenti digitali più moderni ed universali".
Macerata Insieme pensa a una app moderna e completa con cui "si potrebbero anche snellire le pratiche comunali, consentire ai cittadini di raggiungere il comune per comunicazioni e segnalazioni, fruire di tutti i servizi comunali (pagamento di tutti i parcheggi e del servizio di trasporto pubblico urbano, servizi scolastici e mense, servizi di anagrafe e stato civile, servizi di urbanistica, etc.) in modo facile ed immediato".
Nella diretta si è anche discusso di come vada valorizzato e governato il patrimonio informativo comunale: "I dati oggi vengono prodotti in continuazione e sono capaci di descrivere accuratamente il funzionamento di una macchina complessa come una città. Ad esempio, le scelte relative ai trasporti, alla mobilità ed all’urbanistica potrebbero essere basate su dati oggettivi ed accurati in merito alle abitudini di mobilità dei cittadini. Pur preservando il ruolo della politica, i dati possono quindi fornire un supporto determinante per le decisioni della politica, rendendole più oggettive, cristalline e riproducibili".
Infine, i dati e l’innovazione tecnologica sono cruciali per la competitività e la produttività: "Certamente l’innovazione e gli strumenti digitali sono le prime leve su cui si deve agire per attirare ed incentivare l’instaurarsi di nuove attività produttive. L’amministrazione dovrebbe individuare linee di intervento su tematiche ben precise, come l'industria della cultura, del turismo e l'artigianato, capaci di stimolare e valorizzare le capacità imprenditoriali tipiche del nostro territorio, e su tali linee contribuire alla creazione di nuove opportunità imprenditoriali basate sull'innovazione tecnologica applicata a prodotti e servizi"
"Tutto ciò necessita innanzitutto di infrastrutture. Oggi la connettività a banda ultra-larga in fibra ottica raggiunge a stento le frazioni, mentre dovrebbe diventare capillare su tutto il territorio comunale. Servono infrastrutture digitali adeguate per tutti i cittadini residenti nel comune. A questo si aggiunge la copertura wireless di giardini, piazze e spazi pubblici, che a Macerata è ancora sporadica e non omogenea" conclude il candidato consigliere Marco Baldi.
Per la diretta Facebook e sua sintesi: https://fb.me/marcobaldimacerata
"Nessuno può negare che in un partito o in uno schieramento vi siano aspetti che vanno meno bene di altri. Ma sono convinto che si possano e si debbano migliorare lavorando all’interno. Mi chiedo come Riccardo l'onorevole Marchetti possa collaborare al miglioramento della sinistra dalle file della Lega, che si trova idealmente e ideologicamente dalla parte opposta. Sarebbe come offrire a un vegetariano un panino con la porchetta, solo perché il tovagliolo è biodegradabile". Così Stefano Di Pietro, segretario del Pd di Macerata, replica alle affermazioni fatte dal coordinatore regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti, giunto ieri a Macerata in occasione di un pranzo in cui ha incontrato candidati e simpatizzanti del partito, organizzato al Centrale Plus di Macerata (leggi qui).
"Quanto alla nomina di Sonia De Gaetano dirigente del partito democratico maceratese al I.R C.R. sventolata da Andrea Marchiori come scandalosa - aggiunge Di Pietro -, gli ricordo che si tratta di un incarico a titolo gratuito, conferito ad un’esperta della comunicazione in un organismo chiamato a gestire la casa di riposo in tempo di Covid, con tutte le responsabilità che questo comporta".
"Malafede di Andrea Marchiori? Forse, più semplicemente, non sa di non sapere. La malattia del non sapere è abbastanza diffusa, nel suo schieramento. Tuttavia, in questa circostanza, sarebbe per una volta meno grave" conclude il segretario cittadino del Partito Democratico.
E’ iniziato questa mattina da Ascoli Piceno il nuovo viaggio, dal sud al nord delle Marche, di Matteo Salvini che tiene così a battesimo la settimana che terminerà con l'“Election Day” del 20 e 21 settembre.
Si è trattato del terzo “viaggio marchigiano” in poco più di un mese, dopo gli incontri a Porto Recanati, Civitanova Marche, e la presentazione della squadra dei candidati regionali nel centro storico di Macerata in Piazza Mazzini. Un tour elettorale serrato quello dei vertici della Lega; per una provincia che all’appuntamento delle Regionali vedrà anche il suo capoluogo impegnato nelle amministrative con il candidato sindaco Sandro Parcaroli (presente anche lui alla conviviale di Pollenza).
Dopo l’incontro con i cittadini ascolani in Piazza del Popolo, il leader del Carroccio ha fatto tappa al “Parco Hotel Villa Giustozzi” di Pollenza dove ha pranzato insieme ad imprenditori e sostenitori provenienti da tutto il territorio. Ad accoglierlo sono stati inizialmente, primi da mettersi ai fornelli, lo chef Giuseppe Giustozzi, il figlio Samuele e tutto lo staff che avevano già cucinato, presso il “Cosmopolitan Hotel”, per il segretario federale della Lega lo scorso 22 agosto in occasione della sua visita a Civitanova Marche .
E’ stata una sala piena in ogni ordine di posto quella che si è trovato davanti Matteo Salvini non appena varcata la soglia del "Parco Hotel". Tanti gli applausi così come i canonici “selfie” richiesti dai simpatizzanti leghisti ma seduti ai tavoli imbanditi erano presenti anche diverse personalità della politica locale e regionale come i candidati consiglieri Maika Gabellieri, Emanuela D’Addario e Anna Meghi.
“E’ la settimana più bella e più importante di tutte – dichiara il Segretario federale della Lega in riferimento alle sempre più imminente apertura delle urne - ho iniziato il mio tour da Ascoli dopodiché ho fatto visita alla Lube che dal mio punto di vista è una degli esempi del mondo dell’imprenditoria che ha fatto di più è meglio dello Stato – sottolinea - perché la cassa integrazione l’anno pagata proprio gli imprenditori non l'INPS o il Governo”.
“Sento tanta voglia di cambiamento e rinnovamento nelle Marche – afferma sorridendo Salvini - Dopo 50 anni di centrosinistra il voto ora spetta solo ai marchigiani quindi saranno loro a decidere domenica e lunedì ma l’aria è buona al di là di quello che dicono i sondaggi – e continua - che la Lega sia il primo partito di questa splendida e laboriosa terra per me è una responsabilità oltre che un'emozione, poi da settimana prossima vedremo di meritarci questa fiducia".
“Già ho una mezza idea donne uomini che potranno occuparsi di sanità, di agricoltura, di pesca di artigianato – annuncia il leader del Carroccio - perché questa è una regione che non chiede assistenza o beneficenza ma solo lavoro, infrastrutture e possibilità di commerciare quindi son ben contento che i marchigiani stiano dimostrando alla Lega tanto affetto”.
Una giornata cruciale quella di oggi non solo per la Regione Marche ma anche per le migliaia di studenti e studentesse italiani che hanno affrontato il rientro a scuola dopo il lockdown: “Penso alle migliaia di alunni disabili che non hanno gli insegnanti di sostegno, penso alle decine di migliaia di studenti che oggi sono a casa perché mancano insegnanti, banchi, mascherine, mense e scuolabus – incalza Matteo Salvini i merito all’argomento - la scuola è troppo bella e importante per il futuro dei nostri figli e non può essere lasciata in mano all'improvvisazione e alla confusione all'incapacità della Azzolina e di questo Governo”.
“Se la scuola riparte è solo grazie al lavoro dei presidi degli insegnanti e personale scolastico e all'impegno delle famiglie che In molti casi stanno portando la roba da casa – tuona Salvini - perché in sei mesi il Governo non è riuscito a dare nessuna risposta quindi ribadisco il fatto che questa settimana la Lega presenterà in Parlamento una mozione di sfiducia al ministro Azzolina perché gli studenti, gli insegnanti, le famiglie e il mondo della scuola non merita questa confusione”.
Il pranzo è poi continuato con Matteo Salvini seduto al fianco dei vertici regionali della Lega tra quali il commissario delle Marche Riccardo Augusto Marchetti, il deputato leghista Tullio Patassini e il portavoce della Lega Macerata Andrea Marchiori. Dopo aver salutato Pollenza e le colline maceratesi, il leader della Lega è ripartito in direzione Jesi verso la terza tappa di un tour che si concluderà questa sera al ristorante “Nené” di Urbino.
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Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha incontrato il candidato alla presidenza della Regione Marche per il centrodestra, onorevole Francesco Acquaroli, prima di un comizio che l’esponente politico ha tenuto al cinema Italia in vista dell’appuntamento con il voto del 20 e 21 settembre prossimi.
L’occasione è servita per parlare di alcune problematiche legate al territorio e per affrontare argomenti particolarmente sentiti dall’intera comunità settempedana.
Domenica 13 settembre il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, e la parlamentare europea Daniela Rondinelli fanno visita alla città di San Severino durante il tour nelle Marche in supporto del candidato Governatore regionale per il Movimento 5 Stelle, Gian Mario Mercorelli, assieme ad alcuni attivisti locali.
L’occasione è stata propizia per illustrare alcuni punti chiave proposti dal Gruppo del Movimento 5 Stelle settempedano che il Portavoce Mercorelli sposa in toto così come il Movimento 5 Stelle tutto.
La discussione è partita dal Borgo Conce , storico quartiere settempedano sorto tra il '300 e il '400, unico ad aver mantenuto fino ai nostri giorni l’assetto urbanistico originario di quartiere protoindustriale-artigianale, nonostante le manomissioni messe in atto nel tempo dai privati e dalle precedenti amministrazioni. Una delle più importanti qualità del borgo era peraltro la presenza di un intelligentissimo quanto efficiente sistema di canalizzazione delle acque per sfruttarne la forza motrice prima e generare corrente elettrica in un futuro che vorremo.
“Questa opera idraulica - sostiene il Portavoce Bompadre - è stata negli anni devastata con la cementificazione del “vallato” per farne un parcheggio voluto dall’Amministrazione Eusebi di Alleanza nazionale”. Più di recente l’Amministrazione Martini prima e l’Amministrazione Piermattei poi hanno avviato e portato avanti il progetto di riqualificazione della zona, recuperando alcuni edifici adibiti oggi ad abitazioni popolari e realizzando il Museo dell’elettricità.
Ma certamente non può essere sufficiente ed è per questo che il Gruppo del Movimento 5 Stelle locale propone di puntare lo sguardo sui Fondi europei 2021-2027 “per dare davvero nuova vita a questo borgo, che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto. Vogliamo tutelare e valorizzare il quartiere dove peraltro insiste anche una chiesa che versa in pessime condizioni di manutenzione e che potrebbe venire restaurata grazie agli stessi fondi”.
Altro argomento delicato per la città di San Severino è quello dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”.
La struttura è passata dall’essere un centro di riferimento regionale - e non solo - per l’ostetricia e ginecologia, l’oculistica e l’oncologia, all’essere “quasi una scatola vuota”. Sono stati spesi oltre 7 milioni di euro per opere strutturali e di manutenzione ma di fatto - stigmatizzano gli attivisti locali - la struttura si sta smembrando e spegnendo grazie alla lungimirante, si fa per dire, politica sanitaria portata avanti da chi negli ultimi anni ha governato la Regione. Va ricordato infatti che la sanità è riserva di legge in mano alla politica regionale a cui si deve, e solo ad essa, la chiusura del punto-nascite e l’emanazione di Determine scellerate come la 742 del 31 dicembre scorso che, fra le altre cose, declassa da Unità semplici dipartimentali a Unità semplici tre reparti del Bartolomeo Eustachio: l’Hospice, l’Oncologia e la Radiologia”.
Un cavallo di battaglia del Movimento locale, che ha tutta l’intenzione di portarlo avanti, è quello che riguarda il tracciato per la nuova bretella San Severino-Tolentino fortemente interconnesso a un altro argomento: il Parco archeologico. Di recente, infatti, gli attivisti dei due Comuni interessati dalla nuova strada hanno individuato e migliorato una vecchia proposta di tracciato che sarebbe meno impattante, incontrerebbe meno problemi di ordine geologico e, di conseguenza, costerebbe molto meno rispetto al tracciato portato avanti negli ultimi 10 anni dal consigliere regionale della Lega, Luigi Zura Puntaroni. “Sarebbe folle voler insistere su quel tracciato - riflettono - quando quello che noi proponiamo, col supporto del Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, il Portavoce Prof. Mauro Coltorti , ha tutte le carte in regola per essere accolto. Peraltro, permetterebbe di alleggerire il traffico sulla Sp 361 Settempedana, che costeggia l’area archeologica di San Severino”.
“Proprio qui, lo ricordiamo, lo scorso anno sono stati fatti altri rinvenimenti. In particolare, si tratta di una piscina di 18 metri per 30 che faceva parte di un più ampio e articolato complesso sportivo di epoca romana. Un vero e proprio campus che attualmente, nel mondo, è visitabile solo a Pompei”.
Abbattere il traffico, in quella zona, consentirebbe di realizzare un progetto già studiato, quello del Parco archeologico che diverrebbe in questo modo volano turistico ed economico per tutto il territorio dell’entroterra”.
Poi, San Severino risulta essere tra i Comuni più popolosi all’interno del cratere del sisma 2016. Purtroppo, molto poco è cambiato da quella incredibile successione di terremoti che hanno devastato il territorio come non accadeva da centinaia di anni. "La ricostruzione è lentissima - spiegano - a causa delle insufficienti risorse umane assegnate agli uffici preposti e delle risorse economiche allocate. È indispensabile accelerare questo processo e permettere alle persone di rientrare al più presto nelle loro abitazioni. Un caso emblematico a San Severino è l’immobile dell’Istituto Tecnico Superiore “Eustachio Divini” i cui lavori sono fermi ormai da mesi e i quasi 1.000 ragazzi iscritti sono stati collocati all’interno di una struttura con indice di staticità bassissimo, in attesa del nuovo immobile.
Il ritrovamento di un abitato eneolitico, sottostante le fondamenta del nuovo edificio scolastico, ha fermato questi lavori che proponiamo di far ricominciare immediatamente.
Parte dell’immobile è stato costruito e non è opportuno a questo punto interrompere le attività. Si potrebbe effettuare una copertura con vetro dell’area dei ritrovamenti - come accaduto anche all’interno del Duomo vecchio di San Severino con la precedente chiesa longobarda oggetto di ritrovamento durante i lavori post sisma del 1997 - e quindi concludere la costruzione del nuovo ITTS “Divini” e consentire finalmente ai ragazzi di usufruire di ambienti scolastici in totale sicurezza e con indice di staticità adeguato all’area sismica in cui ci troviamo.
Il Movimento torna a proporre anche la ZES, zona economica speciale, per l’intero cratere del terremoto, ma non come mera proposta di assistenzialismo bensì come “booster” per un territorio che dovrebbe ispirarsi al Trentino: a vocazione industriale nei fondovalle e, man mano che si sale di quota, puntare sulla sostenibilità. Quindi agricoltura e allevamenti, possibilmente “bio”, puntando su un turismo sostenibile.
E proprio salendo, territorio di confine è l’ultima frazione di Elcito, ai piedi del Monte San Vicino, con la faggeta di Canfaito sempre più presa d’assalto da turisti e appassionati di fotografia, specie nella stagionale autunnale.
“Crediamo che non sia più possibile permettere ai visitatori di parcheggiare all’interno della faggeta - spiegano gli esponenti pentastellati - . Proponiamo la realizzazione di un parcheggio più in basso, nei pressi dell’Abbazia di Valfucina, e l’organizzazione di navette ogni 5 minuti che conducano al borgo di Elcito e nella faggeta di concerto con il Comune di Apiro che dovrebbe realizzare un servizio simile partendo da Pian dell’Elmo.
Oltre ad avere la più piccola Doc d’Italia, “I Terreni di San Severino”, il nostro Comune ha un’altra grandissima unicità, la pianta autoctona d’ulivo:
Questa varietà unica per avere spiccate tutte le caratteristiche del panel test (schema valutativo degli oli) è concentrata tra San Severino, Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino. Questa potrebbe essere una particolarità che può far partire un’iniziativa tra i Comuni per accedere ai Fondi europei, sia attraverso bandi regionali del prossimo PSR 2021-2027 sia tramite bandi europei come quelli del Programma UIA (Urban Innovative Actions) dove sono possibili azioni dedicate alla valorizzazione di territori e aree continue periurbane. Si tratta di progetti innovativi dove rurale e urbano possono incontrarsi.
Tutti questi - concludono - sono obiettivi concreti che il candidato presidente Mercorelli supporta convintamente e che sono appoggiati dall’intera struttura del Movimento 5 Stelle”.
Il candidato presidente con Lista Comunista, Fabio Pasquinelli, ha attaccato duramente, in un post facebook, Le Sardine.
L’occasione è stata la presenza oggi del Movimento, in piazza del Papa ad Ancona.
“Nelle Marche ci mancavano solo i nipotini della Boldrini che blatera di antifascismo in Italia ma in Europa sostiene i neonazisti dell'est, gli amichetti di Benetton e De Benedetti, privatizzatori delle autostrade e della sanità pubblica, i collaborazionisti del regime neoliberale ed antisociale europeo e dell'imperialismo USA, afferma Pasquinelli - . Eh già, escono fuori ad ogni tornata elettorale, non hanno argomenti, il loro unico problema è che possa vincere le elezioni una "destra troppo estrema". Per loro ci vuole una destra meno estrema, tipo il PD. Contro questo sistema economico e sociale che crea disoccupazione, precarietà e povertà, non possiamo affidarci ai venditori di fumo della sinistra radical chic e dei movimenti populisti, anche quando fingono di essere alternativi al centrosinistra ed alla destra. Noi non abbocchiamo all'esca del PD, per sconfiggere la destra liberale e cambiare davvero serve una scelta forte e chiara: Comunista -ha concluso Pasquinelli - .
Elly Schlein protagonista del pomeriggio a Macerata, in piazza Vittorio Veneto. La vicepresidente dell’Emilia Romagna è arrivata nelle Marche per sostenere la lista che si ispira al progetto politico ambientalista e progressista da lei portato avanti nelle elezioni regionali dello scorso gennaio e che, proprio dal suo "Emilia Romagna Coraggiosa", trae spunto anche per il nome: "Marche Coraggiose".
La Schlein salì alla ribalta delle cronache politiche per via di un video in cui poneva - senza ricevere risposta - domande a Matteo Salvini sul motivo per il quale gli esponenti leghisti abbiano saltato le 22 riunioni europee sul negoziato di Dublino (definito dalla Schlein "la più importante riforma per l'Italia sull'immigrazione"). Video che divenne virale.
La tappa di Macerata, che precede quella anconetana in cui parteciperà all'evento organizzato dalle Sardine (leggi qui), è l'occasione per incontrare il candidato sindaco del centro-sinistra Narciso Ricotta.
Ad introdurre l'evento è la vice-sindaca uscente Stefania Monteverde (nonché candidata alle prossime Comunali con la lista "Macerata Bene Comune'), che presenta con queste parole l'ospite del pomeriggio: "Elly è stata eletta con 22mila preferenze, la sua esperienza ci dimostra come le destre non siano imbattibili. Macerata viene da un progetto di 10 anni che ci ha visto lavorare insieme con una visione e una coerenza. Per i prossimi dieci anni puntiamo ad avere una città verde, creativa ed inclusiva. Non sono slogan, ma progetti".
Sul palco ci sono i candidati consiglieri regionali di "Marche Coraggiose" Paola Petrelli e Francesco Bravi: "Fermare la pericolosa avanzata della destra e riavvicinare la politica ai valori dei cittadini si può" dicono all'unisono e ricordano gli altri candidati della circoscrizione di Macerata: Cristiana Cecchetti, Ariana Kosova Hoxha, Massimo Lambiase e Giovanni Chiarella.
Presente anche il consigliere regionale di 'Emilia Romagna Coraggiosa' Igor Taruffi, che affonda: "Non c'è una destra peggiore di quella italiana in tutta Europa".
Taruffi non risparmia nemmeno una frecciata al Pd: "Non è facile da nessuna parte mettersi a discutere col Partito Democratico, ma questo non può essere un alibi per sottrarsi al confronto".
Fiutando i possibili attacchi che sarebbero potuti arrivare di lì a poco nei confronti del suo partito, il candidato sindaco del centro-sinistra, Narciso Ricotta, poco prima aveva giocato d'anticipo parando i colpi nel suo breve intervento: "Abbiamo bisogno di una sinistra che parla di lavoro, di donne e di diritti come quella di Macerata Bene Comune e di Marche Coraggiose. Da una coalizione si può uscire migliori, siamo convinti che serva fare squadra"chiosa.
Poi arriva il momento più atteso dalla piazza, ed Elly Schlein prende la parola.
"Siamo di fronte a una sfida epocale -dice -. In Emilia Romagna ci siamo insediati mentre l'epidemia stava scoppiando. Veniamo dal secondo territorio che ha pagato il prezzo più alto per causa del coronavirus in tutta Italia. Ma questo difficile momento ci ha insegnato come correggere la realtà in cui vivevamo prima del Covid-19".
"Ci ha insegnato anzitutto il forte ruolo della sanità pubblica - prosegue la Schlein -, e come occorra investire sui presidi sanitari dei territori e sull'assistenza domiciliare per non lasciare soli i nostri anziani. Ci ha insegnato, inoltre, a fare prevenzione per la cura del nostro territorio. Viviamo in un Paese estremamente fragile, che soffre fortemente il cambiamento climatico in atto. Ci costa molto meno agire in prevenzione, che agire ex post nell'emergenza".
"I nostri avversari ci accusano di frequentare temi di nicchia - osserva poi la vicepresidente emiliana -, ma pensiamo soltanto al tema della mobilità dolce, che - laddove si è investito in questo senso come in Trentino Alto-Adige - porta 100 milioni di euro all'anno. È un altro modo di riscoprire i nostri territori e valorizzare le filiere agro-alimentari di eccellenza che vi ruotano attorno".
Transizione ecologia, coesione sociale e trasformazione tecnologica. Questi sono i tre temi cardine messi sul piatto da Elly Schlein per orientare gli investimenti da mettere in atto con i 209 miliardi che arriveranno dal Recovery Fund.
"I cinque anni in Europa mi hanno insegnato molto" ricorda la vicepresidente dell'Emilia Romagna, che pone anche l'accento sull'emigrazione cui tanti ragazzi sono costretti per cercare un futuro dignitoso, trasferendosi dall'Italia in "Paesi dove si investe davvero in ricerca".
"Facciamo molta attenzione - avverte - perchè secondo i dati Istat, pur in presenza di un blocco dei licenziamenti, in questi mesi si è comunque perso molto lavoro. E chi l'ha perso sono i giovani e le donne, perché solo loro ad avere i contratti più precari".
Proprio sulle donne la Schlein lancia una frecciata a Fratelli d'Italia e a Giorgia Meloni: "Non serve avere una segretaria donna, se il modello di società che portano avanti è quello di relegare le donne a welfare vivente e ricacciarle a fare il lavoro domestico. Così non si aiuta le altre donne e non si difende i loro diritti".
"Se si continua a soffiare sulla tensione sociale, si agisce da persone irresponsabili. A chi giova questo odio, questo rancore, questa intolleranza? La società più sicura è quella più inclusiva, che non lascia nessuno indietro" così conclude la Schlein il suo intervento tra gli applausi dei presenti in piazza Vittorio Veneto, che hanno occupato tutte le seggiole messe a disposizione dagli organizzatori.