EDITORIALE - Da Crippa alla Schlein: le stonature elettorali che ingrossano il partito degli indecisi e i “No Voto”
“S'ode a destra uno squillo di tromba; a sinistra risponde uno squillo: d'ambo i lati calpesto rimbomba da cavalli e da fanti il terren”.
Mi scuserà il Manzoni se sono costretto a prendere in prestito le primissime strofe del Coro dell’Atto II del suo “Conte di Carmagnola”, ma desidero dare un tono aulico alle stonature che s’odono ad una manciata di giorni dalle elezioni, quelle che regaleranno ai maceratesi il prossimo Sindaco e ai marchigiani il Governatore delle Marche fino al 2025.
Il terreno di battaglia è pieno zeppo di cavalli e fanti, ma s’odono squilli acutissimi di bizzarre “note” elettorali da parte di alcuni leader nazionali (o presunti tali) su cui vale la pena riflettere.
“S’ode a destra uno squillo di tromba …” è quello del Vice Segretario della Lega, Andrea Crippa, il quale, ospite qualche giorno fa ad un incontro organizzato dal candidato Sindaco per il centro destra, ha dichiarato che in alcuni quartieri di Macerata sembra di essere in Nigeria, prendendosela poi con gli immigrati che vorrebbero imporci usi e costumi, nonché cibi e loro fedi religiose.
D’accordo: i cibi etnici, pur essendo una specialità ricercatissima, effettivamente non piacciono a tutti.
Va bene: oramai (purtroppo) Dio è morto un pò dappertutto, quindi imporcene uno nuovo sarebbe complicato, oltre che un sopruso bell’e buono (non so per chi: come ci siamo ridotti noi “occidentali” forse neanche il Dio più “tribale” del mondo ci vorrebbe).
E infine: il linguaggio dell’esponente del partito di Salvini è più o meno in linea con il “già detto e sentito”, anche se è passato da “un voto in più alla Lega, un Albanese in meno” di qualche anno fa, al recentissimo “prima gli italiani”, salvo poi accorgersi che molti di quegli albanesi sono diventati cittadini italiani a tutti gli effetti, e quindi la declinazione è approdata a “prima i marchigiani, i veneti, ecc., cioè dalla cittadinanza alla residenza/domicilio.
Quindi tutto normale? Non proprio, e una riflessione in più è d’obbligo.
Perché, a proposito di cavalli che galoppano nel manzoniano terreno di battaglia, verrebbe da dire che il tema dell’immigrazione mixato a quello della sicurezza, è un vero cavallo di battaglia della Lega e non solo, ma come ogni cavallo bisogna saperlo montare meglio di quanto facciano molti parvenue della politica, scesi dal Nord in una città che ha poco a che vedere con Lagos.
A Macerata, al contrario, ricordiamo le “lotte” storiche tra i quartieri fondatori della città, Cairoli e Fosse, i quartieri “rovinati” dalle strade troppo trafficate, come Santa Lucia, Santa Croce, le Vergini e Rione Pace, quelli nuovi e popolosi come le Frazioni spesso imbottigliate tra superstrade e centri commerciali, infine i quartieri nati come funghi e trainati dal baby boom degli anni Sessanta-Settanta, come Via Barilatti e Collevario.
Di quartieri nigeriani, in realtà, non ne conosciamo qui a Macerata, e ci sarebbe piaciuto che qualcuno all’incontro fosse intervenuto per chiedere lumi su quella che possiamo considerare una infelice battuta, frutto di un cliché ben noto ai raduni leghisti, un pò meno a quelli maceratesi.
“… a sinistra risponde uno squillo”, continua nel Carmagnola il Manzoni.
E’ quello di Elly Schlein, recentemente ospite di Marche Coraggiose a Macerata, e che da quando è stata eletta Vice del Governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini è più in giro in Italia a fare campagna elettorale a sé stessa, che curarsi dei problemi della sua regione (è in corsa per un ruolo di spicco per l’oramai probabilissimo dopo-Zingaretti).
La Schlein ci dice che dobbiamo investire più su una mobilità green (ma qualcuno le ha detto che su 28 autobus dell’APM, azienda del Comune, ben 27 sono a metano?), che dobbiamo sostenere la sanità pubblica (ma qualcuno le ha detto che il PD di Ceriscioli e Mangialardi ha chiuso nelle Marche 13 Ospedali e ne ha depotenziato altrettanti favorendo la sanità privata?), che dobbiamo puntare sul cicloturismo come fanno in Trentino (ma qualcuno le ha detto che in quella regione governa anche la Lega?), che dobbiamo frenare l’emorragia di giovani talenti (ma qualcuno le ha detto che questa regione perde 6mila giovani all’anno a causa delle rovinose politiche del lavoro delle sinistre?).
E mi fermo qui, anche se la Schlein ne ha detta una che dovrebbe fare ancora di più riflettere, quando ha accusato Giorgia Meloni di voler relegare le donne al ruolo di casalinghe: ma se questo concetto l’avesse espresso un uomo, non sarebbe stato accusato di sessismo? E perché questo concetto può essere espresso solo da una donna “contro” un’altra donna, e solo da una donna di sinistra?
Gli squilli stonati del duo Crippa-Schlein non hanno né indignato e né scaldato gli animi degli elettori maceratesi, che conoscono bene i loro problemi e le loro risorse, sicuramente di più degli ospiti “stranieri”.
“Chi son essi? - continua ancora Manzoni nel Carmagnola - Alle belle contrade qual ne venne straniero a far guerra, qual è quei che ha giurato la terra dove nacque far salva, o morir? D'una terra son tutti: un linguaggio parlan tutti”.
Le “smarronate” dei presunti big di una politica lontanissima dal nostro di linguaggio, dovrebbero far riflettere i principali sfidanti, Parcaroli e Ricotta, a selezionare meglio i propri sostenitori “arringa-folle o, quanto meno, regalare loro una Tombola della città di Macerata realizzata da Roberto Cherubini per capire meglio dove si trovino a recitare le solite strofe stonate e avulse dal contesto locale.
Commenti