Tolentino-AFC Fermo e Recanatese-Ancona. Saranno queste domani, mercoledì 18 giugno, le semifinali della 47° edizione del Velox categoria Allievi. Una di queste quattro squadre domenica sera succederà al Matelica nell’Albo d’oro della kermesse organizzata dalla Maceratese.
I quarti sono iniziati con la Recanatese che ha impressionato contro i detentori del trofeo, estromettendo il Matelica con un poderoso 7-1. Poi ecco il derby e i rigori fatali alla Maceratese. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, la lotteria dei penalty ha premiato i cugini del Tolentino.
Successo per 5-3 dell’Ancona sull’Invictus rivelazione della manifestazione e infine prova di forza dell’AFC Fermo che ha sconfitto con un netto 6-1 la Vigor Castelfidardo.
Appuntamento allo Stadio della Vittoria di Macerata per il penultimo atto: domani alle 17.30 il match tra Tolentino e AFC Fermo, alle 21 via all’altra semifinale tra Recanatese e Ancona.
Macerata piange la scomparsa di Beatrice Marinozzi, storica tifosa della Maceratese, conosciuta da tutti semplicemente come Bice. Aveva 81 anni ed era vedova di Benito Iommi. Figura amatissima nell’ambiente sportivo locale, Bice è stata per oltre quarant’anni una presenza fissa sugli spalti dell’Helvia Recina e in decine di trasferte in tutta Italia al seguito della “Rata”.
A ricordarla con affetto anche la stessa S.S. Maceratese, che in un post ufficiale ha voluto esprimere vicinanza alle famiglie Marinozzi e Iommi e rendere omaggio alla sua figura: “La SS Maceratese si stringe attorno alla famiglia Iommi e Marinozzi per la scomparsa di Beatrice Marinozzi, in arte Bice. Per oltre quarant’anni al seguito della Rata che sia stato all'Helvia Recina oppure nelle lontane trasferte. Dai tempi di Dugini e Turchetto (metà sessanta) fino agli anni a guida Tardella, Bice si è contraddistinta per essere stata la supporters più presente e istrionica della Beneamata. Memorabile il suo striscione apparso in gradinata per anni ‘Bice c’è’. E continuerai ad esserci.”
È ufficiale, The Ladders, la storica band marchigiana dedicata ai Beatles, parteciperà al Beatles Day Mons 2025, il principale festival beatlesiano del Belgio, in programma sabato 27 settembre presso il Lotto Mons Expo, nella città di Mons.
Sul palco insieme a Riccardo Scarponi (Macerata) e Mauro Cimarra (Jesi) ci saranno anche due musicisti di Camerino, Massimo Gerini e Brizio Romagnoli.
Il Beatles Day di Mons, nato nel 1988 e giunto alla sua 36ª edizione, è uno degli appuntamenti europei più longevi e seguiti dedicati alla musica dei Fab Four, con ospiti e tribute band da tutta Europa e migliaia di spettatori ogni anno. Tra concerti, esposizioni, memorabilia e incontri, il festival è un punto di riferimento per i fan e per i musicisti che portano avanti l’eredità musicale dei Beatles.
The Ladders, band nata ormai quasi 15 anni fa, vanta centinaia di concerti in tutta l’Italia e anche all’estero. Non è la prima volta, infatti, che il gruppo porta la musica dei Beatles oltre i confini nazionali, anche di recente ha partecipato al festival Thunfest e ad altri eventi in Svizzera, consolidando la propria presenza in ambito internazionale. Lo show che proporranno ripercorrerà la carriera della band di Liverpool, dagli scatenati rock’n’roll degli esordi fino agli ultimi grandi classici facendo rivivere il rivoluzionario spirito degli anni ’60.
«Essere stati invitati alla più grande manifestazione dedicata ai Beatles di Mons è per noi un bel riconoscimento – raccontano i membri della band – Suonare in contesti internazionali così importanti è sempre un’emozione e una grande opportunità di crescita. Per dirla come i Beatles in Michelle: Ladders e Mons, “Très bien ensemble”».
Nel frattempo, gli spettacoli dei Ladders non si fermano nei mesi estivi: il calendario eventi è in costante aggiornamento sul sito ufficiale (theladders.it), dove è possibile trovare tutte le prossime date.
"Il cielo in una stanza", cantava Gino Paoli. A Macerata, invece, arriva il mare in una stanza. Merito dell’haloterapia, una pratica semplice e completamente naturale che riproduce, in un ambiente controllato, gli effetti benefici di una lunga permanenza al mare.
Sabato scorso, in via Ghino Valenti 47, è stata inaugurata la Clinica del Sale, uno spazio pensato per offrire ai cittadini un’opportunità di benessere attraverso il sale, elemento prezioso e millenario. Alla guida del progetto ci sono Andrea Maraviglia e la moglie Tania, che hanno scelto di portare anche nel capoluogo questa terapia. “Il trattamento dura 30 minuti ed equivale a stare tre giorni al mare”, ci racconta Andrea. “Siamo aperti tutto l’anno e quindi rispetto al mare si può godere del sale in qualsiasi stagione”.
L’haloterapia, il cui nome deriva dal greco halos, cioè sale, si basa su un principio semplice: respirare aerosol salini a secco e favorire il contatto del sale con la pelle, all’interno di stanze appositamente allestite. La seduta si svolge in maniera molto naturale: si indossano un copricapo e dei copriscarpe, si entra nella stanza e si respira. Non occorrono maschere o dispositivi particolari: il sale micronizzato viene diffuso nell’aria in modo controllato, mentre l’ambiente aiuta a rilassarsi anche grazie alla cromoterapia, presente in entrambe le stanze della clinica.
Il trattamento è adatto a tutti, compresi i bambini, che sono spesso i più esposti a problematiche respiratorie. Proprio per la sua natura non invasiva, l’haloterapia rappresenta un valido supporto al benessere quotidiano. È però importante sottolineare che non si tratta di una terapia sostitutiva, ma di un’integrazione naturale e dolce, da affiancare – se necessario – alle cure tradizionali.
Respirare sale significa portare benefici alle vie respiratorie, alla pelle e al sistema immunitario. Chi ha trascorso del tempo al mare lo sa bene: nei primi giorni si avverte un miglioramento della respirazione, il naso si libera, i polmoni si ossigenano meglio. Questo avviene grazie all’azione del sale e dello iodio, che hanno proprietà antisettiche e antibatteriche.
I vantaggi dell’haloterapia si riscontrano anche in presenza di condizioni come l’asma, la bronchite e le allergie stagionali. Inalare particelle saline contribuisce a ridurre l’infiammazione delle vie aeree, fluidificare il muco, calmare la tosse e rendere la respirazione più fluida. Anche chi soffre di sinusite può trovare sollievo grazie all’effetto decongestionante del sale. Non mancano poi i benefici per la pelle: in presenza di acne, eczema o dermatiti, l’ambiente salino ostacola la proliferazione batterica e crea una condizione favorevole al benessere cutaneo.
La Clinica del Sale di Macerata rappresenta, quindi, una piccola oasi urbana dove ritrovare equilibrio, rilassarsi e respirare meglio. In un’epoca in cui la salute è spesso minacciata da stress, inquinamento e stili di vita frenetici, dedicare mezz’ora a se stessi, respirando aria arricchita di sale, può diventare un gesto di cura quotidiana.
Con questa nuova apertura, Macerata aggiunge un prezioso tassello alla sua offerta di salute e benessere. Il mare, ora, è davvero a portata di respiro.
Il teatro è spazio vivo di formazione, riflessione e crescita personale. Con questa convinzione, il Liceo Artistico "Cantalamessa" di Macerata ha avviato nel secondo quadrimestre, dopo il progetto e spettacolo che ha celebrato Luigi Pirandello, un nuovo laboratorio teatrale incentrato su William Shakespeare, nello specifico sull'opera "Amleto", coinvolgendo studenti dai 14 ai 18 anni in un percorso creativo ed inclusivo che unisce parola, pensiero e azione.
Grazie ai fondi Pon per il Piano Estate, il progetto culminerà nello spettacolo "Amleto – Il resto è silenzio", in scena sabato 5 luglio alle ore 21:15 nello straordinario scenario dell’Anfiteatro Romano di Urbisaglia.
Il laboratorio non si limita alla recitazione, ma include un lavoro attivo sul copione e sull'intero allestimento scenico. La regia è curata dalla pedagoga teatrale Fabiana Vivani, che ha firmato anche la scrittura scenica insieme alla professoressa Roserita Calistri.
La scenografia digitale, innovativa e coinvolgente, è realizzata dal professor Marco Cristofori, dalla professoressa Lucia Indellicati, dalla professoressa Lucia Staffolani e dagli studenti. Le referenti del progetto sono Roserita Calistri e Lucia Indellicati.
"Un ringraziamento speciale va all’Amministrazione Comunale di Urbisaglia, che ha accolto con entusiasmo il progetto, dimostrando nuovamente sensibilità e stima nei confronti della scuola e del valore dell'arte drammatica come strumento di crescita collettiva - sostengono le professoresse -. Il sostegno delle istituzioni è fondamentale per rendere possibile un dialogo vivo tra arte, territorio ed educazione".
La scelta di lavorare su Amleto non è casuale. L’opera di Shakespeare rappresenta il primo vero dramma moderno, poiché "Amleto siamo noi": un essere umano lacerato dal dubbio, dalla coscienza inquieta, dalla ricerca di verità in un mondo smarrito.
Dopo il Don Chisciotte di Cervantes, portato in scena nel 2022, sopraggiunge il principe di Danimarca: un nuovo tipo di intellettuale. Colto, riflessivo, fragile, tormentato. Non più l’eroe d’azione, ma un pensatore diviso tra la volontà di agire e l’incapacità di farlo.
Il suo è un viaggio profondo e interiore, che lo porta a scontrarsi con i propri ideali, a interrogarsi sul senso della giustizia, del dovere, della vendetta. Immerso nella corruzione della corte danese, Amleto incarna il dramma dell’uomo moderno: vivere significa guardarsi dentro, affrontare le proprie contraddizioni, misurarsi con l’ambiguità morale e la complessità dell’esistenza.
Amleto è un personaggio che anticipa la sensibilità contemporanea. Non è un eroe da contemplare, ma una figura afflitta ed autentica. Un giovane che lotta con il peso del mondo e con le proprie domande. E proprio per questo parla ancora oggi con forza ai giovani, ai quali questo progetto teatrale vuole dare voce, spazio e strumenti per esplorare - come il principe - il proprio essere, in scena e nella vita.
Le Marche si confermano fucina di pensiero e cultura, aggiudicandosi tre prestigiosi riconoscimenti nell’edizione 2025 del Premio Nazionale di Filosofia “Le figure del pensiero”, tenutasi ieri mattina al Palazzo Pretorio di Certaldo (FI), borgo medievale terra del Boccaccio.
Una storica tripletta per la regione che ha visto salire sul podio tre protagonisti marchigiani in altrettante sezioni chiave del premio, alla presenza di illustri personalità del panorama istituzionale, accademico e culturale italiano. La professoressa senigalliese Paola Palmieri, docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Medi di Senigallia (ex Liceo Classico di Jesi) e nota anche per il suo impegno culturale, ha vinto il Premio Riflessione Filosofica.
La professoressa Arianna Fermani, che vive a Potenza Picena, docente di Storia della Filosofia Antica all’Università di Macerata (Unimc) conosciuta anche per i suoi studi sul pensiero di Aristotele e sulla saggezza dell’umanesimo classico, ha conquistato la sezione Saggio Filosofico Edito.
Lo jesino Daniele Bartocci, pluripremiato giornalista e manager food, già tra le 100 Eccellenze Italiane 2023 e nella Top 40 Under 40 mondiale 2025 ai Business Elite Awards 2025, si è aggiudicato il Premio Speciale di Filosofia per aver fatto scoprire nel dettaglio il primo anno italiano a Jesi (1983) di Julio Velasco.
Il Premio Nazionale di Filosofia, giunto alla XIX edizione, rappresenta un punto d’incontro tra studiosi, accademici, talenti e cultori del pensiero critico, con l’obiettivo di diffondere i valori del dialogo, della riflessione e della cittadinanza attiva.
Con questi tre importanti successi, la regione Marche non solo si distingue per eccellenza culturale, ma riafferma il suo ruolo centrale nella promozione del pensiero filosofico e nella formazione di nuove coscienze critiche. Un orgoglio per il territorio e uno stimolo a continuare a investire su educazione e ricerca. Qui l'elenco/comunicazione ufficiale vincitori/premiati https://www.confilosofare.com/premio-nazionale-di-filosofia.html
È ufficialmente avviata la collaborazione tra l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Agenas, e l’Università di Macerata per l’implementazione di un percorso congiunto volto a rafforzare la qualità delle cure e dei servizi sanitari attraverso attività di ricerca, innovazione e formazione.
L’accordo, della durata di due anni, prevede lo sviluppo di attività scientifiche mirate alla valutazione dell’efficacia e degli esiti delle cure nelle diverse Regioni italiane. Le due istituzioni metteranno a sistema le rispettive competenze scientifiche e formative per costruire indicatori avanzati in grado di misurare e monitorare la qualità dei servizi sanitari, attraverso l’impiego di analisi statistiche e metodologie innovative. Un focus strategico della collaborazione sarà lo studio del rapporto tra domanda e offerta sanitaria, con particolare attenzione al fenomeno della desertificazione sanitaria.
"Il lavoro congiunto in questo ambito ci consentirà di affrontare una delle sfide più urgenti per l’equità territoriale: garantire che ogni cittadino, indipendentemente da dove viva, abbia accesso a servizi sanitari di qualità. In un’epoca in cui la salute è sempre più al centro dell’agenda pubblica, il contributo del mondo accademico deve essere non solo teorico, ma fortemente operativo" commenta il rettore John McCourt.
"Oggi in Italia la disuguaglianza tra centro e periferia sta diventando una delle principali fratture territoriali, talvolta persino più rilevante del tradizionale divario Nord-Sud. Questa distanza tra chi vive in contesti urbani e cittadini delle aree interne incide profondamente sull’accesso ai servizi, sulle opportunità di vita e sul benessere. Il rischio è che si alimentino non solo disuguaglianze socio-economiche, ma anche un senso di mancato riconoscimento da parte dello Stato, con possibili ricadute sulla tenuta democratica. Analizzare la distribuzione dei servizi pubblici, a partire dal fenomeno della desertificazione sanitaria, è dunque oggi cruciale", evidenzia Gianluca Busilacchi, docente e responsabile scientifico della convenzione per Unimc.
Le attività prevedono una mappatura dettagliata delle aree interne della sanità per rilevare la presenza e l’accessibilità dei servizi sanitari, con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze territoriali e garantire il diritto alla salute su tutto il territorio nazionale.
Agenas e Unimc lavoreranno alla predisposizione del disegno di ricerca incentrato sulla relazione tra desertificazione sanitaria e condizioni di salute della popolazione. Saranno analizzate le dimensioni di accessibilità ed equità delle prestazioni, qualità e protezione sanitaria, e copertura dei servizi, ai fini di una definizione compiuta della “desertificazione sanitaria”. Sarà inoltre analizzata la variabilità dell’impatto di questi fattori sulla salute della popolazione, isolando l’influenza di altri determinanti socio-economici e territoriali.
"La necessità di una lettura sinottica dei dati sanitari rispetto al territorio, con particolare riferimento alla dialettica esistente tra bisogni di salute, domanda e offerta di servizi sanitari, già oggetto di specifiche progettualità di Agenas a livello internazionale, troverà in questa collaborazione con l’Università di Macerata ulteriori stimoli e occasioni di approfondimento", sottolinea Giovanni Baglio, direttore dell’Unità Ricerca e responsabile scientifico della convenzione per Agenas.
Oggi pomeriggio, alle ore 16:00 su Rai 3, andrà in onda la nuova puntata di Di là dal fiume e tra gli alberi, dal titolo “Macerata, l’Acropoli delle Marche”, ideata dal regista e giornalista marchigiano Luigi Maria Perotti. Il programma racconta l’Italia attraverso territori minori ma ricchi di memoria, trasformazioni e identità. E Macerata, in questa cornice, si mostra come una città capace di raccontare il proprio tempo attraverso storie autentiche e profondamente radicate.
Tra i protagonisti principali della puntata figura Guido Picchio, direttore di Picchio News, volto conosciuto non solo per la sua attività giornalistica in ambito locale, ma anche per la lunga carriera da paparazzo e reporter di guerra. Nel documentario, Picchio ripercorre gli inizi nella Roma della Dolce Vita, al fianco del "king dei paparazzi" Rino Barillari, fino alle zone di conflitto nei Balcani e in Afghanistan, come quella nel 1994 a Sarajevo, dove riuscì a partire grazie al sostegno del portavoce ONU Andrea Angeli – anch’egli intervistato – che gli fornì un giubbotto, un elmetto e un pass per imbarcarsi su un volo militare. Tra i ricordi più drammatici, anche il rapimento sulla linea di fuoco a Birach insieme a Lucia Annunziata e Federico Bugno.
Il documentario è un mosaico di voci, ciascuna portatrice di un frammento dell’anima maceratese. C’è Padre Giovanni Battista, primo prete cinese ordinato a Macerata, emblema di spiritualità e integrazione. Lo scrittore Filippo Davoli riflette sull’identità culturale della città, mentre il creator Andrea Petinari, fenomeno su TikTok, rappresenta una nuova generazione che racconta Macerata in chiave digitale. La giornalista Alessandra Pierini ricorda il drammatico raid razzista del 2018 compiuto da Luca Traini e le ferite lasciate sulla città, tema ripreso nell’opera teatrale firmata dal regista Andrea Fazzini e dall’attrice Meri Bracalente.
In questo percorso trova spazio anche la Cantina di Via Crispi, un vero crocevia culturale, frequentato da artisti come la regista e performer Fabiana Ruiz Diaz, che incarna la vitalità creativa di una città in continuo fermento. La guida turistica Daniela Perroni racconta lo Sferisterio e il suo legame con la lirica, mentre il melomane Pietro Molini, presenza fissa al Macerata Opera Festival, rivive il momento in cui, ascoltando per la prima volta il preludio della Traviata, decise di non perdersi mai più uno spettacolo.
Da Macerata ci si sposta a Treia, dove Raffaele Pietrucci e Leonardo Piermattei raccontano la Disfida del Bracciale, uno dei giochi popolari più antichi delle Marche. Poi a Montecosaro, dove il direttore Paolo Marinozzi apre le porte del Cinema a Pennello, museo che custodisce autentici tesori del cinema d’autore.
Il documentario raccoglie anche la voce dell’avvocato-esploratore Gianfranco Borgani, che racconta la figura affascinante dell’orientalista Giuseppe Tucci, e riflette sull’importanza del cammino come metafora dell’apprendimento e della vita. Si parla di cultura anche attraverso l’esperienza di Michela Avi, direttrice di Ars in Fabula, l’accademia del libro illustrato dove è nato un volume entrato nella top ten del New York Times nel 2015.
La professoressa Gianna Angelini, per dieci anni docente e ricercatrice all’Università di Macerata, analizza il volto universitario della città e la sua evoluzione. Mentre il poeta Giorgio Cipolletta e lo scrittore Adrian Bravi portano il racconto su un piano intellettuale e riflessivo. A loro si affiancano Domenico Guzzini e Alessandro Carlorosi, rispettivamente presidente e direttore di Paesaggio Eccellenza, che parlano del valore della bellezza, della cura e della promozione culturale del territorio.
Non manca uno sguardo al mondo naturale, grazie al contributo di Silvia Amicucci, apicoltrice che custodisce la biodiversità locale e ne difende la sostenibilità. E c’è anche spazio per la musica e il mito con Michele Serafini, ideatore del Montelago Celtic Festival, che ogni anno richiama migliaia di persone sull’altopiano di Colfiorito, a Serravalle di Chienti, per vivere l’incanto della cultura celtica tra le montagne marchigiane. A Castelrotto, invece, il regista Damiano Giacomelli presenta un cinema indipendente e coraggioso, nato lontano dai grandi centri ma capace di arrivare al Festival di Torino.
Il documentario si chiude con una riflessione sul valore del cammino e sul senso del luogo. Come spiega il rettore Davide Tisato, riprendendo le parole di Kiko Argüello, Macerata non è solo “l’Atene delle Marche” per la sua cultura, ma anche “la Betlemme delle Marche” per la capacità di far nascere qualcosa di nuovo dal silenzio e dall’ascolto.
Di là dal fiume e tra gli alberi ci consegna una Macerata fatta di anime, storie, arte, dolore e riscatto. Una città che si svela a chi la sa ascoltare, e che – proprio come ricorda la voce narrante – può insegnare ancora molto su noi stessi. Perché, alla fine, perdersi è l’unico modo per ritrovarsi.
Nei giorni scorsi la città di Macerata ha reso omaggio a Dante Cecchi, indimenticato professore dell’Università degli Studi di Macerata, intitolandogli l’auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti (leggi qui). Un riconoscimento doveroso per una figura che ha segnato profondamente la vita culturale cittadina, lasciando un’impronta indelebile grazie alla sua cultura, alla sua umanità e al suo profondo legame con il territorio maceratese.
Tra i tanti ricordi emersi in questi giorni, si aggiunge una testimonianza particolarmente sentita e originale: quella di Fabio Simonelli, co-titolare della farmacia Paccacerqua, che ha voluto ricordare Cecchi sotto una luce meno nota, ma altrettanto significativa: “Dante Cecchi è stato giustamente celebrato come professore e letterato – afferma Simonelli – ma vorrei che non si dimenticasse un altro aspetto importante della sua personalità: è stato anche un autore di commedie dialettali, sei per la precisione, tutte raccolte in un libro curato da Pierfrancesco Giannangeli”.
Le commedie, scritte in dialetto maceratese, offrono uno spaccato vivace e autentico della vita cittadina e rurale del territorio. I titoli evocano immediatamente atmosfere popolari e ironiche: La Pinziò, Comme lu sòle,Lu postarèllu su la cumune, Le votaziò, Le pasciò d’un curatu de cambagna, Lo petròjo.
"Si tratta di testi divertenti – continua Simonelli – ma che contengono anche insegnamenti morali, piccole lezioni di vita nascoste tra le righe di dialoghi brillanti e genuini. Io stesso ho avuto l’onore di recitare in diverse di queste commedie con varie compagnie teatrali di Macerata. La prima volta avevo solo 18 anni, con la compagnia Oreste Calabresi, accanto a grandi nomi del teatro locale come lo stesso Giannangeli".
Simonelli ricorda anche l’attenzione e la partecipazione diretta di Cecchi alle rappresentazioni delle sue opere: "Era presente a teatro quando si mettevano in scena le sue commedie. Era bello vedere con quanto entusiasmo e discrezione seguiva tutto, fiero del fatto che le sue parole potessero ancora emozionare e far ridere il pubblico".
Quella di Simonelli è una voce affettuosa e sincera, che arricchisce ulteriormente il ricordo collettivo del professor Cecchi, aggiungendo un tassello prezioso alla sua figura già così ricca e sfaccettata: "Per completare l’attenzione che giustamente gli è stata data in questi giorni – conclude – ho voluto ricordare anche questo lato del professore. Perché l’arte, anche quella popolare, era parte integrante del suo modo di vivere e raccontare la cultura".
Così Dante Cecchi continua a vivere non solo tra i libri e i ricordi accademici, ma anche tra le risate di una platea e le parole in dialetto di una battuta ben scritta.
La Settimana della Controra prende il lunedì con un evento speciale: la Poster Parade.
Si tratta dell'inaugurazione della mostra dedicata alle idee grafiche per Musicultura 2025, un'esposizione che raccoglie i lavori degli studenti del corso di Graphic Design dell'Accademia di Belle Arti di Macerata. L’appuntamento è alle 18.30 presso la Galleria degli Antichi Forni.
Questa mostra rappresenta un momento di incontro tra arte, design e musica, dando il via a una settimana che culminerà nelle due serate finali di Musicultura.
Un'occasione imperdibile per scoprire il talento degli studenti e immergersi nell’atmosfera creativa di Controra.
Alla luce dell'evento straordinario che ha visto un bambino nascere in auto lungo la strada tra Sforzacosta e Macerata, a seguito di un imprevisto che ha impedito ai genitori di raggiungere l'ospedale in tempo (leggi qui), il dottor Francesco Magliacano, vicedirettore del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Macerata, ha fornito indicazioni preziose su come comportarsi quando il parto non può attendere l'arrivo in una struttura sanitaria. La vicenda, che ha avuto un lieto fine con mamma e figlio in ottima salute, ha messo in luce l'importanza di una preparazione anche per le situazioni più inattese.
Il dottor Magliacano ha raccontato come la donna sia arrivata in reparto dopo aver già partorito in auto, elogiando la prontezza del padre nell'allertare il 118 e la sua saggia decisione di non tagliare il cordone ombelicale. Questa scelta si è rivelata determinante per il benessere sia del neonato che della madre, arrivati in ottime condizioni in ospedale, dove è stata poi seguita la naturale conclusione del parto.
"Mentre il 118 stava arrivando, la donna ha partorito in macchina- racconta il dottor Magliacano - . Successivamente, la donna è stata trasferita nel nostro reparto. Al suo arrivo, si presentava in buone condizioni generali e ostetriche; anche il neonato è stato prontamente assistito e risultava in ottimo stato di salute. Infine, abbiamo praticato l'assecondamento fisiologico, attendendo che la placenta si staccasse. Il padre è stato molto intelligente a non tagliare il cordone".
(Nella foto:dott.ssa Gloria Pierucci, dott. Francesco Magliacano, ostetrica Alessandra Petillo. Al momento del parto era presente l'ostetrica Michela Mennecozzi)
Il primo e più importante consiglio del dottor Magliacano è di chiamare immediatamente i soccorsi e mantenere la calma. Spiega che, nella maggior parte dei casi, c'è tempo sufficiente per un parto sicuro.
"La prima cosa da fare è chiamare immediatamente i soccorsi, cercando allo stesso tempo di mantenere la calma", ha spiegato. "Salvo situazioni di particolare urgenza, c’è tutto il tempo per partorire in sicurezza. La placenta, infatti, non si stacca subito: in genere occorrono 15-20 minuti. Per questo è importante non recidere il cordone ombelicale. Finché c’è battito, il flusso di sangue tra mamma e bambino continua, è bene mantenerlo. Solo quando l’arteria smette di pulsare si può procedere al taglio".
Una volta nato il bambino, sempre in condizioni in cui si è impossibilitati a raggiungere l’ospedale, è essenziale che la mamma si distenda, si svesti e pratichi il contatto "pelle a pelle", noto anche come bonding. Questa pratica è vitale per evitare un distacco improvviso tra il bambino e la madre, favorendo in questo modo un legame immediato.
"Il contatto ‘pelle a pelle’- prosegue il dottor Magliacano- viene esteso anche al papà. Ad esempio, durante un cesareo, una volta che il bambino nasce e viene preso in carico dal pediatra, attiviamo subito questa pratica anche con il padre, mentre l’intervento chirurgico prosegue. È una procedura che fa parte dei nostri protocolli e riflette la nostra filosofia di umanizzazione del parto: l’intervento degli operatori è ridotto al minimo indispensabile, per permettere al neonato di restare fin da subito a stretto contatto con entrambi i genitori".
Il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Macerata, guidato dal primario Mauro Pelagalli, è all'avanguardia nell'applicazione di metodologie che rendono l'esperienza del parto il più naturale e rispettosa possibile, come il "cesareo dolce", dove il bambino emerge autonomamente, coinvolgendo attivamente anche il padre.
La Maceratese riparte da un'altra certezza: Leonardo Mastrippolito. Il difensore centrale classe 2000, protagonista della cavalcata vincente in Eccellenza, vestirà la maglia biancorossa anche nella stagione 2025/26, pronto ad affrontare il campionato di Serie D.
Arrivato lo scorso anno, Mastrippolito si è subito ritagliato un ruolo da titolare nel pacchetto arretrato. Con le sue prestazioni solide e mature, ha contribuito in maniera determinante a rendere la Maceratese una delle migliori difese del torneo, confermandosi tra i profili più affidabili dell’intera categoria.
Per lui, quello alle porte sarà un ritorno in Serie D, un campionato che conosce bene grazie alle esperienze già accumulate con Pineto e Athletic Carpi. A Macerata ha trovato la continuità e la fiducia per esprimersi al meglio, diventando rapidamente un punto di riferimento in campo e nello spogliatoio.
«Sono molto contento di restare a Macerata – ha dichiarato Mastrippolito dopo la firma – in una squadra e una città che mi hanno accolto nel migliore dei modi. Non vedo l’ora di iniziare la nuova stagione in un campionato che si annuncia competitivo e stimolante».
La conferma di Mastrippolito si aggiunge a quella del collega Pablo Lucero. Nei prossimi giorni sono attese anche le ufficialità per Federico Gagliardini tra i pali e per i terzini Vanzan e Ciattaglia, tracciando così la strada verso una conferma in blocco del reparto difensivo che ha guidato la Maceratese al trionfo in Eccellenza.
È un periodo particolarmente significativo per il Rotary Club di Macerata, che vive un momento di grande orgoglio e soddisfazione grazie a prestigiosi riconoscimenti.
Dopo l’annuncio ufficiale dell’elezione di Stefano Quarchioni a Governatore del Distretto 2090 per l’anno rotariano 2027/2028 che segna un traguardo storico per il club e che premia anni di lavoro costante del socio, all’insegna dei valori rotariani e rafforza ulteriormente il ruolo di Macerata all’interno del panorama distrettuale e nazionale, durante il 41° Congresso Distrettuale svoltosi a Pescara il 14 e 15 giugno, la Presidente del Rotary Club di Macerata, Irene Tedone, ha ricevuto il Premio DEI (Diversità, Equità e Inclusione) per il concreto impegno dimostrato nella promozione di una leadership inclusiva, in grado di valorizzare le diversità e costruire un ambiente accogliente e rispettoso all’interno del Club e nelle attività sul territorio.
A lei è stato inoltre conferito il prestigioso riconoscimento Paul Harris Fellow da parte del Governatore del Distretto 2090, Massimo De Liberato, per il prezioso supporto offerto a progetti di grande rilievo e impatto sociale, in piena sintonia con gli obiettivi strategici del Rotary International.
"Questi riconoscimenti – afferma la Presidente Tedone – non rappresentano un punto di arrivo, ma un incoraggiamento a fare sempre di più e meglio. Il Rotary Club di Macerata continuerà a lavorare con entusiasmo, umiltà e spirito di servizio, per contribuire alla costruzione di un mondo più equo, solidale e sostenibile."
Il Rotary Club di Macerata, da sempre attento alle linee guida del Rotary International, conferma così la propria vocazione all'impegno civico e alla responsabilità sociale. Un club vivo, dinamico e sempre pronto a mettersi al servizio della comunità, ispirato dai principi di amicizia, integrità e servizio.
Questi riconoscimenti rappresentano non solo un motivo di orgoglio per i soci, ma anche uno stimolo a guardare al futuro con rinnovata energia, continuando a promuovere progetti concreti, inclusivi e orientati al bene comune.
Colpo importantissimo del DS Vullo che regala a Macerata un palleggiatore eclettico, talentuoso e dalla grandissima esperienza. Il veneto Matteo Pedron, con la sua maglia numero 7, sarà il nuovo regista della Banca Macerata Fisiomed della prossima stagione!
Matteo, originario di Padova dove nasce nel 1992, vanta un percorso di carriera davvero lungo e invidiabile. La sua storia inizia, pallavolisticamente parlando, all'interno del settore giovanile di Pallavolo Padova, dove acquisisce le basi per un futuro da palleggiatore. Arriva poi la prima chiamata in A2 con la squadra del Club Italia Aeronautica Militare Romache sancisce il suo ingresso nella pallavolo che conta e che lo porterà anche a trovare spazio nella sua Padova, Matera, Castellana Grotte, Ortona, Tuscania, Lagonegro e molte altre ancora. Dopo dodici stagioni consecutive in A2 - con l'ultimo triennio passato con le maglie di Cuneo e Cantù -, Matteo si regala la prima esperienza in Superlega e lo fa lo scorso anno con la maglia della Sonepar Padova con cui raggiunge il 9° posto.
Dopo un anno di crescita dietro a un grande regista come Falaschi, è tempo per lui di tornare in serie A2 con la società maceratese che ha individuato in lui un profilo perfetto per integrarsi nel roster biancorosso. Sarà l'architetto, colui che dovrà regolare lo stato d'animo dei compagni nel corso dell'anno esaltando il talento di ognuno. Come solo un palleggiatore della sua esperienza sa fare.
"Ho scelto Macerata perché mi ha colpito subito l’entusiasmo e la serietà con cui viene gestito il progetto - ha dichiarato Pedron - Inoltre, il fatto che Macerata abbia un forte legame con la pallavolo, in città e nella comunità, mi ha spinto a prendere questa decisione. La trattativa è stata semplice e trasparente fin dall'inizio. Avevo voglia di rimettermi in gioco in un ambiente ambizioso con valori solidi, e Macerata rispecchia tutto questo. Ho già parlato con il coach e mi ha trasmesso grande fiducia ed entusiasmo: è stato un ulteriore stimolo per accettare questa sfida".
Riguardo il suo passato e la sua ultima preziosa esperienza nella massima serie italiana, il regista è sicuro anche su cosa sarà in grado di trasferire ai suoi futuri compagni. “Dalla Superlega porto con me la consapevolezza che ho avuto il privilegio di allenarmi al fianco di atleti di altissimo livello. Questo mi ha permesso di affinare non solo le abilità tecniche, ma anche l’approccio mentale e la capacità di essere sempre pronto, indipendentemente dalle circostanze. A Macerata, spero di trasmettere l’importanza di essere sempre sul pezzo, indipendentemente dal ruolo, e di affrontare ogni sfida come un'opportunità di crescita collettiva.”
Su cosa si aspetta da questa avventura maceratese dichiara: “Mi aspetto una squadra giovane e dinamica, con tanta voglia di crescere insieme e mettersi alla prova. Credo ci siano le basi per creare un bel gruppo, dentro e fuori dal campo. Il mio ruolo sarà quello di mettere a disposizione l’esperienza accumulata, cercando di portare equilibrio e solidità nei momenti chiave.”
Un violento incidente si è verificato, intorno alle 13 di oggi, lungo la strada ststale Sempentempedana, in via De Gasperi, poco dopo il Centrofiere di Villa Potenza, nel territorio comunale di Macerata. Coinvolti nello scontro tre veicoli, in circostanze ancora in fase di accertamento da parte della polizia locale, prontamente intervenuta per effettuare i rilievi e gestire la viabilità.
A bordo delle auto viaggiavano anche due donne e sei bambini, tutti rimasti feriti nell’impatto: nove in tutto i contusi. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure sul posto per poi disporre il trasporto dei feriti all’ospedale di Macerata.
Le condizioni dei coinvolti non sarebbero gravi, ma l’episodio ha destato preoccupazione, anche per la presenza di minori. Il traffico ha subito rallentamenti per tutta la durata delle operazioni di soccorso e messa in sicurezza della carreggiata.
ARES Safety Macerata non riesce a contrastare MKF Bollate, campione italiano in carica e capolista della A1 di Softball, nella giornata del tredicesimo turno di campionato che ha avuto anche il prologo del completamento a campi invertiti del match di andata.
La giornata infatti è iniziata con il recupero della parte restante di Gara 2, sospesa al sesto inning lo scorso 19 aprile a Bollate per un guasto all'impianto di illuminazione.
La ripresa da quel momento però non ha modificato il risultato di allora. Le campionesse tricolori sono riuscite a mantenere l'1-0 di due mesi fa, con il punto decisivo segnato da Modrego Lopez.
Le partite di calendario hanno avuto lo stesso esito, con le squadre che si sono confrontate esprimendo bel gioco. Bollate ha sempre condotto acquisendo vantaggi iniziali, ma Macerata è stata costantemente sul pezzo e ha tenuto i punteggi in bilico, cedendo solo al sesto di Gara 2 alla potenza delle lombarde.
Le campionesse in carica si aggiudicano la prima partita 2-0, grazie alle segnature arrivate all'inizio e alla fine della sfida. Al primo inning Modrego Lopez colpisce un triplo e realizza l'1-0 sulla volata di sacrificio di Elisa Cecchetti. Al settimo, invece, è la stessa giocatrice spagnola a colpire il fuoricampo che vale il doppio vantaggio e la seconda vittoria di giornata.
Nel frattempo ARES non concretizza diverse situazioni favorevoli. In pedana bella prova delle due lanciatrici Greta Cecchetti per l'MKF e Luana Luconi per l'ARES Safety. L'MKF Bollate completa lo sweep ai danni dell'ARES Safety Macerata, aggiudicandosi anche Gara 2 con il punteggio di 12-5.
La sfida è dominata dagli attacchi (21 valide complessive, 12 a 9 per le lombarde). MKF conduce 4-3 al secondo inning e 5-3 a metà quinto. Macerata recupera e pareggia nella parte bassa della quinta ripresa.
Decisivo è il sesto attacco di Bollate, capace di segnare 7 volte, grazie anche alle battute extrabase di Cecchetti (doppio con RBI), Thomas (triplo da 3 RBI) e Torre (solo homer), vincendo così la partita.
La tredicesima giornata di A1 vede MKF Bollate sempre più solo in vetta al campionato grazie alle tre vittorie ottenute contro ARES Safety Macerata.
Complice anche la doppia sconfitta Inox Team Saronno sul campo di Mia Office Pianoro e le vittorie di Italposa Forlì con Thunders Castellana, si è riaperta la corsa al secondo posto. Suddivisione della posta tra Rheavendors Caronno e Itas Mutua Rovigo.
Pubbliservice Parma, alla ricerca di punti per le ultime speranze di salvezza, vince Gara 1 in casa Bertazzoni Collecchio, poi la seconda partita viene sospesa per maltempo al secondo inning (Collecchio in vantaggio 4-0).
Simone Cristicchi apre “La Controra” del Festival, con una serata speciale dal titolo “Venti anni fantastici dalla vittoria a Musicultura 2005 ai nostri giorni” domani martedì 17 giugno, nell‘ Arena Banca Macerata, in piazza Vittorio Veneto, alle ore 21, ad ingresso libero.
Un una vera e propria festa tra musica, parole e ricordi per ripercorrere la carriera di Simone Cristicchi dalla vittoria a Musicultura 2005 con il brano “Studentessa universitaria” fino a oggi. Il trionfo a Sanremo 2007 con “Ti regalerò una rosa”, la passione per il teatro, la scrittura, i progetti sociali e culturali fino all’ultima partecipazione alla kermesse sanremese di quest’anno con il toccante brano “Quando sarai piccola”.
A raccontare questo viaggio sarà lo stesso Cristicchi, tra aneddoti e canzoni dal vivo, intervistato da Andrea Scanzi, giornalista, scrittore e autore teatrale.
Un dialogo intenso e autentico per ripercorrere questi vent’anni di musica e di vita, tra successi, incontri e nuovi progetti in cammino.
A seguire, alle ore 22.45 nella Banca Macerata Arena, in Piazza Vittorio Veneto si terrà il concerto degli Yosh Whale vincitori di Musicultura 2022 che aprirà il nuovo format Refresh de La Controra che vede protagonisti alcuni vincitori del Festival delle scorse edizioni. Un nuovo spazio d’ascolto nel cuore della città, pensato per valorizzare i talenti emersi dal Festival, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”. A seguire DJ set con Disco Strummer.
Ma il ricco programma de la Controra di Musicultura si aprirà nel pomeriggio alle ore 18, nel Cortile del Palazzo Comunale con un importante incontro dedicato al progetto “La casa in riva al mare” promosso dal Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli che ha offerto, anche quest’anno, ad un gruppo di detenuti dell’istituto penitenziario di Barcaglione di Ancona, l’opportunità di partecipare a laboratori musicali sulla forma canzone, curati da Musicultura.
Un confronto aperto, uno spazio dove trasformare il tempo perso in opportunità e partecipazione, per la rieducazione dei detenuti che vedrà nelle serate finali del Festival il conferimento del Premio “La Casa in riva al mare”, dal valore di 2mila euro, da parte della giuria dei detenuti, ad uno degli otto artisti vincitori.
A La Controra 2025, il Garante regionale dei diritti della persona Giancarlo Giulianelli e il direttore artistico del festival Ezio Nannipieri incontrano Silvia Cecchi, magistrato e sostituto procuratore, che sul tema di rieducazione negli istituti penitenziari ha scritto “Carcere”, un testo che ripercorre la storia dell’istituzione carceraria e ne delinea una riforma possibile.
Il carcere può e deve essere “altro” da quello esistente: da questo pensiero forte prende le mosse la riflessione di Silvia Cecchi che auspica la predilezione di condizioni di vita maturative e responsabilizzanti, nel rispetto della dignità e della salute del detenuto, sulla funzione punitiva e criminogena del sistema carcerario.
Alle ore 19, al Cortile del Palazzo Comunale l’appuntamento è con “Poesia, voci nuove: Giorgiomaria Cornelio e Beatrice Zerbini” due voci della nuova scena della poesia italiana Giorgiomaria Cornelio e Beatrice Zerbini in dialogo con Ennio Cavalli si confronteranno sul panorama poetico odierno tra momenti di riflessione e letture.
Giorgiomaria Cornelio (Macerata, 1997) è poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la Trilogia dei viandanti (2016- 2020, ha scritto, tra gli altri, per «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e «Not». Ha pubblicato “La consegna delle braci”, “La specie storta” e “Fossili di rivolta”. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), attualmente finalista di Biennale College Teatro con Debutto di un grido. È inoltre direttore artistico del festival “I fumi della fornace”, curatore del progetto “Edizioni volatili” e fa parte del collettivo di intelligenze umane e artificiali Jianwei Xun.
Beatrice Zerbini (Bologna, 1983) ha saputo rinnovare il linguaggio della poesia d’amore. Nel 2020 avvia un progetto dedicato ai familiari di malati di Alzheimer, trasformato in uno spettacolo itinerante. Seguono le pubblicazioni di “Mezze stagioni” (2021), “D’Amore”(2022), e diversi albi illustrati con Sonia Maria Luce Possentini, tra cui “Padre nostro” (2023), “Non avere paura” (2023) e “C’era un’estate” (2024). Nel 2024 esce “Quarantadue”. Dal 2023 collabora con Sugar Music e Riccardo Sinigallia, con cui realizza sei brani poetici. Nell’album Niente amore di Marina Rei, uscito a maggio 2025 e prodotto da Sinigallia, è presente anche il brano “Arrivo sempre dopo”, tratto dall’omonima poesia contenuta nel libro D’Amore. Con la Fondazione Una Nessuna Centomila (di Fiorella Mannoia, Giulia Minoli, Celeste Costantino e Lella Palladino) porta la poesia nelle scuole con il progetto “Poesia. Una Nessuna Centomila”.
Le serate finali del Festival, condotte da Carolina Di Domenico e, per la prima volta, da Fabrizio Biggio, si terranno il 20 e il 21 giugno allo Sferisterio, dove con gli otto vincitori di Musicultura si esibiranno Riccardo Cocciante, Antonella Ruggiero, Vinicio Capossela, Eugenio Finardi, Tricarico e Valerio Lundini.
MACERATA - È stato approvato il progetto esecutivo in linea tecnica relativo al miglioramento sismico dell’edificio comunale di Borgo Peranzoni 51-53-55 a Villa Potenza, attualmente inagibile e sede, in passato, delle associazioni cittadine. L’intervento, finanziato per 2 milioni di euro con il Programma Unitario Rigenerazione Urbana, prevede la manutenzione, il restauro e il risanamento conservativo dell’edificio finalizzati al mantenimento e al recupero delle originarie caratteristiche dello stabile, costruito alla fine dell’Ottocento.
L’immobile, a seguito degli eventi sismici del 2016, presenta attualmente diverse lesioni e fenomeni di erosione sui quali si interverrà per eseguire una totale rigenerazione; saranno eseguiti interventi strutturali sulle finiture interne ed esterne, sulle cornici, sugli apparati decorativi, sui muri perimetrali, sulla copertura e sugli infissi. Tutti gli interventi sono finalizzati a garantire un restauro conservativo dell’immobile di Borgo Peranzoni che, negli anni, è stato interessato da diverse fasi edilizie.
“Un finanziamento importante i cui lavori, terminate le dovute verifiche e una volta espletata la gara di appalto, potrebbero partire già alla fine dell’anno – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. L’intervento riguarderà un edificio simbolo per Villa Potenza sia dal punto di vista storico e strutturale che sociale”.
“Portiamo avanti l’impegno di restituire alla frazione di Villa Potenza un immobile strategico per le attività associative e sociali – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Con questa rigenerazione il patrimonio edilizio comunale si arricchisce ancora con l’obiettivo di programma di favorire in ogni quartiere e frazione l’attività delle associazioni in ambienti confortevoli e sicuri”.
Un’umanità allegra, piena di volti, storie, intenzioni. C’erano zaini carichi, bastoncini da nordic walking, seggiolini, cuscini e anche cartoni per sedersi. Sono arrivati da tutta Italia - da Pisa a Reggio Emilia, da Roma a Termoli - e persino dall’estero: Svizzera, Colombia, Madrid. In decine di migliaia, si sono dati appuntamento ieri pomeriggio al Centro Fiere di Villa Potenza per prendere parte al 47° Pellegrinaggio Macerata-Loreto, intitolato quest’anno "Dove abiti? La casa della Speranza".
Alle 18.30 si sono aperti i cancelli: in diecimila si sono radunati per la Messa iniziale, in un clima di grande raccoglimento. Prima della celebrazione, tanti si sono avvicinati a un tavolo ornato di fiori per lasciare le proprie intenzioni di preghiera, da bruciare poi a Loreto.
Molti hanno fotografato i Qr code per fare un’offerta o scaricare il libretto dei canti. La Messa, celebrata nei padiglioni aperti della fiera, è stata introdotta dalla lettura del messaggio di Papa Leone XIV, inviato tramite il cardinale Pietro Parolin: "Il Santo Padre desidera rivolgere il suo beneaugurante saluto, assicurando spirituale vicinanza a quanti vi prenderanno parte", ha detto Parolin, esortando tutti a "imparare lo stile umile e silenzioso della Vergine" e a diventare "testimoni gioiosi e autentici del Vangelo".
Alla celebrazione erano presenti numerose autorità civili e religiose: il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l’onorevole Lucia Albano, il viceprefetto Emanuele D’Amico, il rettore John McCourt, consiglieri regionali, rappresentanti delle forze dell’ordine e i sindaci del territorio.
Commovente l’intervento del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, che ha ricordato il dramma del femminicidio avvenuto poche ore prima a Tolentino (leggi qui): "Preghiamo per tutte le vittime - ha detto - perché la guerra non è solo una cosa lontana, ma entra anche nelle nostre case. Serve rispetto per la vita".
Alla fiaccolata hanno partecipato anche venti podisti accompagnati da un tedoforo che ha portato la fiaccola della pace, benedetta da Papa Leone mercoledì scorso.
All’alba di oggi, 70.000 pellegrini sono arrivati a Loreto, accolti dal cardinale Marcello Semeraro, dall’arcivescovo Mons. Fabio Dalcin, dal sindaco della città mariana e da migliaia di cittadini in festa. A guidare il cammino, come ogni anno, Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito e fondatore del Pellegrinaggio nel 1978, insieme a Mons. Marconi.
Il sindaco Parcaroli ha invitato tutti "a superare scoraggiamento e apatia per continuare a camminare nella pace, nel perdono, nella misericordia", mentre don Luigi Traini ha esortato a "tenere lo sguardo fisso sull’Incarnazione, che ha cambiato la storia in tempi ben peggiori dei nostri".
Una notte di fede, di speranza e di testimonianza, che continua a scrivere una storia iniziata 47 anni fa. In un mondo sempre più disorientato, questo cammino vuole ricordare che la casa della Speranza non è un’utopia: è un luogo da cercare, da abitare e da custodire insieme.
Aveva fretta di venire al mondo e non ha atteso l’arrivo in ospedale: un bimbo è nato questa mattina in auto, lungo la strada tra Sforzacosta e Macerata, mentre i genitori cercavano di raggiungere il reparto di ostetricia. Una corsa contro il tempo che ha incrociato un imprevisto non da poco: il padre, in preda all’ansia, ha imboccato il tratto chiuso per lavori, rimanendo bloccato a pochi minuti dall’ospedale.
La donna, in travaglio avanzato, si trovava in auto con il compagno quando le doglie si sono intensificate. L’uomo, deciso a fare il più in fretta possibile, ha scelto la strada che solitamente collega direttamente Sforzacosta con il centro cittadino, ma si è trovato di fronte al tratto chiuso a causa degli interventi per il ripristino della frana in via Mattei (leggi qui). A quel punto, con il parto ormai imminente, ha chiamato il 118.
Quando i sanitari sono arrivati sul posto, però, il piccolo era già nato nell’abitacolo dell’auto. Mamma e neonato sono stati assistiti immediatamente e accompagnati in ambulanza al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Macerata, dove le loro condizioni sono state giudicate ottime. Un finale felice che ha portato un sorriso anche agli operatori del soccorso.
Un lieto evento che, pur mettendo in luce le criticità della viabilità cittadina in questa fase, ha anche dimostrato l’efficacia e la prontezza degli operatori sanitari. E una volta arrivati in ospedale, per mamma e neonato è finalmente iniziato il momento di pace e gioia.