"Hai problemi con l'accertamento fiscale? Stai tranquillo. Dammi un po' di soldi e ci penso io a sistemare tutto: conosco gente dentro la Guardia di Finanza": così un uomo di origini calabresi ha cercato di estorcere denaro a un imprenditore di Civitanova che lavora in campo commerciale il quale, però, ha avvertito i carabinieri e lo ha fatto arrestare.Il blitz è scattato stamattina all'ufficio postale di Piediripa. E' lì che l'imprenditore avrebbe dovuto consegnare l'ultima tranche di soldi, diecimila euro, al calabrese per chiudere la questione. Però, al momento del passaggio da una mano all'altra del denaro sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato il calabrese. L'uomo, da quanto si è appreso, avrebbe ammesso le sue responsabilità di fronte al procuratore capo del Tribunale di Macerata, Giovanni Giorgio, che ha coordinato le indagini.
E’ una “senseable city” quella che il Sindaco Romano Carancini immagina che la città diventerà nei prossimi anni. Cosa significa il primo cittadino lo ha spiegato durante la tradizione conferenza stampa di fine anno tenutasi presso la Biblioteca Bozzi-Morgetti.Quella immaginata è una città con un’alta sensibilità tecnologica, una città in cui le tecnologie non sono altro che lo strumento per disegnare un nuovo spazio urbano, in cui perdere meno tempo nel traffico, incontrarsi, lavorare e vivere meglio.Proprio ieri il rapporto annuale del “Sole 24 Ore” ha premiato Macerata come provincia in cui si vive meglio nelle Marche. “Dal 2010 al 2015 Macerata è passata dal 46° posto al 5° per qualità dell’ecosistema urbano - ha spiegato Carancini - e dal 23° al 12° per il sistema scolastico”.Insieme al Sindaco c’erano la Giunta attuale, ma anche quella dell’amministrazione precedente, per “lanciare un messaggio di continuità - ha spiegato il primo cittadino - per raccontare un 2015” a cavallo tra le due giunte “Carancini”. Il bilancio del 2015 diventa quindi un modo per valutare un percorso di cambiamento della città iniziato nel 2010, quando fu eletto sindaco per la prima volta.Carancini dice di voler portare avanti un progetto che comprende tre visioni della città: “Macerata di corsa, che vive e che attrae”, che passano attraverso alcuni simboli in cui si riconosce l’identità maceratese.Il primo fra tutti è l’orologio di Piazza della Libertà inaugurato lo scorso 18 aprile, il secondo è rappresentato dal rinnovamento artistico del sottopassaggio dei Cancelli, il terzo dal recupero dai Cancelli, restituiti alla città come primo passo verso la pedonalizzazione di Piazza dell’Annessione.Quello della chiusura di parte del centro storico alle auto e dell’accesso ai soli pedoni è un obiettivo anche futuro dell’amministrazione che si tradurrà “nell’eliminazione dei parcheggi in Piazza della Libertà, Piazza Mazzini, via Gramsci e via Crescimbeni”. L’ha chiamata “rivoluzione dolce” il Sindaco quella della mobilità urbana che prevede la possibilità di utilizzare il parcheggio Armaroli 24 ore su 24 e prendere in mano la gestione del contestato Park Sì. “Park Sì non è l’obiettivo, ma lo strumento per vivere una mobilità diversa. - ha spiegato il primo cittadino - Quella che verrà proposta al consiglio non sarà una delibera sul Park Sì, ma una scelta politica sulla mobilità della città”.Una precisa presa di posizione da parte dell’amministrazione Carancini che su Park Sì, si prende la responsabilità, perché “siamo stanchi dei frenatori, lasciamoli indietro e loro saranno sempre di meno”.Oltre a guardare in avanti, in Sindaco volge lo sguardo agli anni passati in molti aspetti della vita maceratese: dalla cultura alla difesa del territorio.Sul piano culturale, quella di Macerata è una città che ha registrato un aumento di presenze nei musei, passate dalle 31 mila del 2013 alle 41 mila nel 2015.Sul fronte dei lavori pubblici, nel 2014 è stato realizzato un altro simbolo della città, lo stadio Helvia Recina con un investimento di 8 milioni di euro complessivi. Così dopo oltre 40 anni la squadra è tornata a giocare sul suolo di casa “che l’anno prossimo si completerà con la restituzione della curva Just”, ha spiegato il Sindaco, che ha annunciato anche “la trasformazione di Via Berardi con l’eliminazione dei bagni e il ripristino di una delle piazzette più suggestive della città”.Trasformare i luoghi significa modificare una cultura che spesso passa anche per la tavola. Il progetto MenseVerdiBio, la rete di mense di alimenti sani distribuiti nelle scuole, con cui il Comune nel 2014 ha vinto il premio Menseverde per le buone pratiche, ha coinvolto negli ultimi cinque anni 1830 utenti con 266 mila pasti somministrati ogni anno, di questi 226 sono stati realizzati direttamente dal comune, che copre il 70 per cento dei costi.Sul fronte del sociale, che il Sindaco definisce “un tema che per la stampa non fa rumore”, lo sforzo dell’amministrazione è stato indirizzato verso i problemi di famiglie, minori, disabilità e casa. Sono stati ricordati i progetti verso le famiglie che vivono in condizioni di disagio. Dieci famiglie di cittadini italiani residenti sono state aiutate con il progetto “Macerata accoglie Macerata”, i bambini sono stati coinvolti in servizi educativi domiciliari e famiglie d’appoggio, mentre 152 minori sono stati seguiti su indicazione dell’Autorità Giudiziaria. Interventi di integrazione assistenziale sono stati indirizzati a 152 persone disabili, attraverso servizi come cure termali o soggiorni estivi.La casa, anche a Macerata, resta il grande rebus di questo momento storico di crisi economica. Per l’acquisto della prima casa sono stati aiutati 400 nuclei familiari, mentre sono 17 gli interventi di assistenza comunale nei confronti di famiglie in condizioni di sfratto per morosità inconsapevole.L’ultimo atto amministrativo della Giunta Carancini di quest’anno è stata l’approvazione del Piano di protezione civile che sarà integrato con l’attivazione della App “CityUser”, strumento con cui verranno diffuse le informazioni in situazioni di calamità naturali.Il Bilancio dell’ultimo quinquennio Carancini si chiude con le parole del primo cittadino che cita l’architetto Carlo Ratti: “Le città di oggi le hanno fatte uomini di ieri, noi abbiamo il diritto a pensare a quelle di domani”.(Foto Si.Sa.)
Finalmente partiranno i lavori per la piscina di Fontescodella. Lo ha annunciato il Sindaco di Macerata Romano Carancini a margine della conferenza stampa di fine anno, tenutasi presso la Biblioteca Mozzi-Borgetti. “Proprio oggi 22 dicembre - ha detto il Sindaco - la società ha depositato la comunicazione di inizio lavori per il 24 dicembre e interesseranno l’installazione e il cantiere”.Il 2015 si chiude così con la parola “fine” alle tante polemiche nate intorno alla mancata realizzazione del nuovo polo natatorio, rimasto fermo per anni, poi affidata alla ditta Fontescodella Piscine s.p.a per un importo di 12 milioni di euro a carico della società concessionaria e di 4 milioni per il Comune e l’Università.Erano esattamente due anni fa, il 28 dicembre del 2013, quando la precedente amministrazione Carancini annunciava l’approvazione del progetto della piscina e la stipula del contratto con Fontescodella Piscine spa, a cui venivano dati 19 mesi di tempo per completare i lavori.“Non è un nostro risultato - ha commentato il Sindaco - ma un atto dovuto a chi ha la responsabilità del contratto. E’ una presa d’atto”.
Non aveva il biglietto del pullman e era gravato da un'espulsione dal nostro Paese. Così, la polizia lo ha fermato, accompagnato in Questura e successivamente espulso dal territorio nazionale. E' successo ieri pomeriggio a Macerata, quando gli agenti della Volante sono dovuti intervenire in via Garibaldi in aiuto del personale dell'Apm. La richiesta era arrivata, perchè a bordo di un pullman c'era un 23enne senegalese sprovvisto di biglietto. A seguito di controlli, la polizia ha accertato che sul giovane gravava un'espulsione emessa dalla Questura di Ascoli Piceno alla quale non aveva ottemperato.Sempre nel pomeriggio di ieri, gli Agenti della Squadra Mobile di Macerata, hanno tratto in arresto un 70enne maceratese, in esecuzione ad un provvedimento del Magistrato di Sorveglianza di Macerata.L’uomo, già conosciuto dalle Forze dell’Ordine, aveva violato infatti, in più occasioni, gli obblighi connessi all’affidamento in prova ai servizi sociali, come accertato dagli uomini della “Volante” incaricati dei controlli. Per questo motivo, è stato arrestato e portato in carcere a Camerino a disposizione della competente autorità giudiziaria. tratto in arresto ed associato alla Casa Circondariale di camerino a disposizione dell’A.G.
Macerata e l’India insieme in una mostra di foto, disegni e pittura della pittrice Alessia Corsalini. L’esposizione “Calore della terra. Colore degli occhi” sarà inaugurata mercoledì 23 dicembre e rimarrà aperta fino al 27 nei locali dell’ex upim in Corso Matteotti.La pittrice Alessia Corsalini, trentacinquenne maceratese, studia all’Accademia delle Belle Arti e ha deciso di mettere in mostra, per la prima volta, le sue tele su olio, grandi ritratti di volti dagli occhi magnetici che richiamano le atmosfere dell’India, insieme a microfotografie su dettagli di natura del territorio maceratese e dei materiali della natura, dalla ruggine alle foglie.“Sono attirata sia dal luogo in cui sono nata, dai paesaggi marchigiani - spiega la pittrice - che dal misterioso mondo orientale”.All’interno della mostra sarà allestito un mercatino di artigianato e di oggettistica. Il ricavato delle vendite dei prodotti in vendita sarà interamente devoluto all’associazione di volontariato locale “Please Sound: “Diritti per tutti”, che si occupa di promuovere la solidarietà sociale, difendere i diritti umani inalienabili e favorire la cooperazione internazionale.https://www.youtube.com/watch?v=6hGR1-Pf5Wk
Ancora non sapete cosa cucinare per le feste natalizie? Vi aiuta Confartigianato Imprese Macerata che nel suo sito, e anche nella pagina Facebook de La Provincia a Tavola, ha raccolto e inserito numerosi menu', gratuitamente consultabili.Grazie al progetto “I Menù di Natale” nel sito sono raccolti oltre 50 menù che contengono, oltre ai piatti, informazioni relative al prezzo e il numero al quale potersi rivolgere in caso di prenotazione. Questo elenco di proposte, unico nel suo genere e primo in Provincia di Macerata, raccoglie i menù che i ristoratori presenteranno proprio il 24, 25 e 26 dicembre.Tuttavia, dopo la cena della vigilia, il pranzo di Natale o di Santo Stefano, arriva il Primo dell’anno. Nasce così l’iniziativa “Speciale Capodanno”.Anche in questo caso sono stati molti i locali che hanno aderito all’iniziativa, proponendo più di 40 menu offrendo al pubblico una vasta scelta tra i molti ristoranti della provincia maceratese.Il Responsabile del Settore Turismo e Commercio di Confartigianato Macerata, Riccardo Golota, dopo il successo de La Provincia a Tavola, la guida alla ristorazione presentata lo scorso giugno e distribuita in 20.000 copie in tutto il territorio maceratese, esprime grande soddisfazione. “Abbiamo pienamente raggiunto l'obiettivo di promuovere i menù della tradizione della nostra provincia per il Natale 2015 proponendo questo contenitore unico che raccoglie le varie proposte e facilita la ricerca di un buon ristorante per trascorrere le feste”.“In particolar modo – aggiunge Golota - voglio ricordare il successo della Guida cartacea, con i suoi 84 ristoranti aderenti che vede proprio in questi giorni la fine della promozione con i coupon di sconto utilizzabili fino al 31 dicembre 2015, che sono stati molto apprezzati dal pubblico. Da ricordare anche le 3 edizioni dell’evento Aperigusto-Aperitivi tipici maceratesi, che tra la fine del 2014 e il 2015 hanno registrato molte presenze nei 2 comuni interessati di Civitanova e Tolentino”.Anche qui le aziende della ristorazione partecipanti sono state più di 65, con il coinvolgimento di 50 produttori locali del territorio che hanno venduto direttamente o indirettamente i propri prodotti al pubblico intervenuto.
Cinque concerti al Teatro Lauro Rossi con musicisti di caratura internazionale per la decima stagione sinfonica dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Il cartellone è stato presentato questa mattina in Comune dall’assessore alla Cultura Stefania Monteverde, dal presidente FORM Renato Pasqualetti e dal direttore artistico Fabio Tiberi. “L’Orchestra Filarmonica Marchigiana è una realtà di levatura nazionale - afferma Monteverde - e per tutto il territorio regionale significa avere un capitale. Con la FORM percorriamo un cammino di costruzione di esperienza musicale nella nostra città, composto anche da questa stagione sinfonica”. Prosegue Pasqualetti: “L’orchestra, una delle tredici istituzioni nazionali concertistiche orchestrali (ICO), è un retroterra fondamentale per l’espressione dei talenti marchigiani e nazionali. Lavoriamo annualmente con 100 musicisti, di cui 30 del nucleo stabile e negli anni ci siamo esibiti con centinaia di professionisti, tanti di questi sono diventati solisti affermati”. La celeberrima Quinta Sinfonia di Beethoven diretta da Hubert Soudant, musicista di fama mondiale che ha assunto dal 2015 la Direzione Principale della FORM, apre giovedì 14 gennaio la nuova stagione sinfonica. Il Maestro, presente a Macerata con due appuntamenti, prosegue così il suo percorso di approfondimento del Classicismo. E lunedì 22 febbraio offre la possibilità di ascoltare un altro capolavoro immortale della letteratura musicale di ogni epoca: la Sinfonia n. 40 in sol min., K. 550, di Wolfgang Amadeus Mozart. In questo concerto, dal titolo Soudant’s series: Mozart 40 si esibisce anche la giovanissima violinista Laura Bortolotto, una promessa del concertismo internazionale. Lunedì 14 marzo, con OBOISSIMO!, entra in scena l’oboe: lo strumento che da il “la” all’orchestra. Sul palco del teatro maceratese arriva Francesco Di Rosa, uno dei migliori oboisti del panorama internazionale, che offre una sorta di “mini storia” dell’oboe, dal barocco di Vivaldi alla musica contemporanea di Keith Jarrett. Visioni è il suggestivo titolo del quarto appuntamento. Mercoledì 30 marzo è la volta del famoso violoncellista italiano Umberto Clerici, già ospite della FORM nelle scorse stagioni ed ora impegnato come artista in residenza in un accattivante programma musicale, che prevede musiche di Boccherini, Saint-Sans e Schönberg. Il musicista piemontese si esibisce in veste di solista e di direttore dell’ensemble d’archi dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. La stagione si conclude con un altro grande protagonista. Torna a Macerata, dopo i clamorosi trionfi degli ultimi tre anni, il violinista Stefan Milenkovich per presentare in veste di solista e di concertatore un affascinante progetto, Otto stagioni, dedicato alla rappresentazione in musica delle Quattro Stagioni: quelle, famosissime, di Antonio Vivaldi, e quelle, ugualmente note, di Astor Piazzolla. “Questo cartellone - sottolinea Tiberi - è un’antologia di brani molto famosi che più o meno conosciamo tutti, dalle suonerie dei telefonini alla pubblicità. Per la prima volta c’è l’occasione di ascoltare questa musica d’arte, composta da geni che sono entrati nella storia, eseguita oggi da musicisti di alto livello”. Gli abbonamenti e i biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (lunedì-sabato ore 10.30-12.30 / 16.30-19.30), oppure usufruendo del servizio on-line www.vivaticket.it. L’abbonamento per 5 concerti costa 45 euro, mentre agli iscritti agli Istituti scolastici, all’Accademia di Belle Arti e all’Università viene riservato un prezzo speciale di 15 euro per l’abbonamento e di 4 euro per il biglietto. La stagione sinfonica FORM viene realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche – Assessorato alla Cultura, del Comune e della Provincia di Macerata.(FOTO SI. SA.)
La Medea Montalbano chiude il suo straordinario 2015 con una sconfitta per 3-1 (21-25, 25-12, 25-17, 25-18) nel derby di Grottazzolina contro la Videx, capolista del campionato e favorita per la promozione diretta in A2. Stavolta non riesce l'impresa ai ragazzi di Francesco Bernetti come già avvenuto contro la Monini Spoleto, nonostante un ottimo primo set che aveva fatto sperare e illudere i bianco verdi di rivivere un'altra serata di gloria al cospetto di una squadra fermana forte e costruita per vincere, con giocatori esperti e di categoria superiore in ogni reparto. L'inizio di gara è nel segno dell'equilibrio con il cambio palla che funziona in casa Medea e il muro che riesce ad arginare gli attaccanti della Videx. I fermani faticano a trovare le contromisure a Di Florio in ricezione e la Medea si prende il doppio vantaggio al secondo time out tecnico (14-16), mantenuto fino al 19-21 e allo strappo finale, complice qualche errore della Videx e il contrattacco efficace con Paterniani e Di Florio protagonisti per 21-25 finale.La Videx però non è capolista per caso e ci mette poco a ritrovare fluidità e continuità nel gioco e dal secondo set la musica cambia. La Medea regge l'urto nella parte iniziale del secondo set fino al primo time out tecnico (8-6) poi il divario si allarga sul 16-11 quando, al rientro in campo i biancoverdi restano di fatto in panchina e nulla servono gli ingressi di Lentini e Scuffia per arginare la fuga della Videx, trascinata dall'opposto belga Hendriks e da Paris in banda, sul 25-12 finale.Medea piantata come un ciclista sulle grandi salite ma capace di reagire subito e ritrovare coraggio e convinzione ad inizio di terzo set con il punteggio di nuovo in equilibrio fino al 7-8. Il time out sveglia però la Videx che sfrutta il turno al servizio di Hendriks e ribalta la situazione con un parziale di 8-3 che al giro di boa del set vede ora avanti di cinque lunghezze la squadra di casa. Una serie di cambi palla e un break locale non cambiano la situazione fino al 21-15 ma nel finale la Medea è costretta a rischiare qualcosa in più e la Videx non lascia scampo e allunga sul 25-17. Quarto set con la Medea ancora a spingere forte in avvio e i fermani ad inseguire. Sembrava di poter rivivere i fasti del primo set con una Medea più concreta e meno imprecisa e una Videx nervosa e fallosa, invece dopo i quattro di vantaggio al primo time out tecnico (4-8) e i due al secondo (14-16), è ancora il tempo di sospensione a segnare il passo per i ragazzi di Francesco Bernetti. La Medea resta al palo e la Videx piazza un parziale di 7-0 che non lascia margine alla replica di Gaetano e compagni che dicono addio a set e partita sul 25-18 finale. Una sconfitta che ci può stare contro una squadra forte e ben costruita come la Videx che lascia comunque un po' di amaro in bocca alla Medea e qualche interrogativo per i due improvvisi black out del secondo e quarto set, al netto dei quali la Medea ha dimostrato di potersela giocare alla pari con la prima della classe. Si chiude qui un 2015 comunque fantastico per i colori di casa Montalbano con la storica cavalcata vincente nei play off di B2 e l'approdo in B1, la nuova casa del Fontescodella e l'ottimo lavoro della società sul settore giovanile, tornato ad essere un punto di riferimento per tanti ragazzi, e per dare continuità e solidità ad un progetto tecnico e societario di lungo corso. Tante soddisfazioni che sono uno stimolo e non un punto di arrivo in vista del nuovo anno. TABELLINOVIDEX GROTTAZZOLINA: Mannoni, Vecchi R. 1, Gabbanelli (L), Girolami, Cecato 6, Tomassetti 8, Pison, Paris 19, Hendriks 21, Twiaw 5, Salgado 12, Vecchi E., Brandi (L) MEDEA MONTALBANO: Molinari 9, Di Florio 21, Paterniani 9, Marra 8, Gaetano 1, Cacchiarelli (L), Del Gobbo, Medei, Sarnari, Fiori 8, Scuffia 2, Cenci, Lentini 2, All. Bernetti
Nei giorni scorsi in Cina la delegazione dell’Università di Macerata, guidata dal rettore Luigi Lacchè e composta dal direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin, dalla direttrice del China Center Francesca Spigarelli e dal prof. Filippo Mignini, ha firmato un importante accordo di cooperazione con il più importante ateneo cinese nel campo dell’insegnamento delle lingue, l’Università di studi esteri di Pechino, un centro di eccellenza nel campo delle relazioni internazionali. Fondato nel 1941 e conosciuto come la “culla dei diplomatici”, l’ateneo cinese forma da sempre la classe dirigente del paese asiatico. Sono più di 400 gli ambasciatori e mille i consoli che si sono formati presso l’Università di Pechino. Basti pensare che questo è l’Ateneo nel quale si studia il più grande numero di lingue nel mondo, ben 70. Il rettore Lacchè e il presidente Peng Long hanno condiviso gli obiettivi dell’accordo, che prevede la mobilità degli studenti e dei docenti nonché la collaborazione scientifica nei campi di comune interesse. L’incontro si è rivelato di grande utilità anche per lo sviluppo delle ricerche su Padre Matteo Ricci e sul mondo intellettuale dei gesuiti in Cina tra il XVI e il XVII secolo. I professori Mignini e Zhang hanno posto le basi per studiare e pubblicare le opere occidentali e cinesi anche inedite, relative al grande personaggio maceratese, prevedendo la possibilità di organizzare seminari periodici, ricerche comuni e una rivista internazionale.
Si riparte. Dopo il successo dell’ultima Notte dell’Opera, dal tema legato a Rigoletto, si guarda al programma 2016. Il Comune di Macerata e l’Associazione Arena Sferisterio hanno convocato al Teatro Lauro Rossi i cittadini, i commercianti e le associazioni per partecipare al primo incontro relativo alla prossima edizione della Notte dell’Opera. Come consuetudine la data dell’evento è il terzo giovedì di programmazione del Macerata Opera Festival. Quest’anno, per via dello slittamento di una settimana in avanti della stagione lirica, è il 4 agosto. “Il prossimo passo è ora la costituzione del comitato – interviene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde - tre persone in rappresentanza del centro storico, tre per corso Cavour e tre per corso Cairoli. Il prossimo incontro, previsto a gennaio, sarà quello per la costituzione ufficiale del comitato. Successivamente si passerà alle questioni organizzative ed artistiche che porteranno, come ogni anno, a realizzare una serata di magia, in cui l’opera vive fuori dallo Sferisterio e le sue melodie riecheggiano per tutte le vie del centro, di corso Cavour e Cairoli”. Il direttore artistico Francesco Micheli, durante l’incontro, ha presentato i titoli del 2016, Otello, Norma e Il trovatore, ricordando anche il tema che è Mediterraneo. La proposta è lavorare sull’opera Otello.
Macerata è la provincia in cui si vive meglio nelle Marche, seguita da Ascoli Piceno, Pesaro Urbino, Ancona e Fermo. Nella classifica "Qualità della vita" del Sole 24 Ore pubblicata oggi, Macerata è all'11° posto salendo di due posizioni rispetto al 2014, Ascoli Piceno fa un balzo di 25 posizioni, attestandosi al 21° posto. Sale (+4) anche Pesaro Urbino, che si piazza al 32° posto. Unica a scendere (-4) è Ancona, che scivola al 44° posto. Fermo debutta nella classifica al 47° posto.
È quanto meno ingeneroso focalizzare tutta l'attenzione sullo 0-0 ottenuto contro l'Arezzo. Il 2015 della Maceratese racconta di cavalcate straordinarie, come quella della promozione conseguita la scorsa stagione sportiva e come quella di questo primo scampolo di torneo. La Rata si congeda a 30 punti, in salda posizione play-off e con un carniere colmo di prestazioni convincenti. A ben vedere, lo è stata anche quella di ieri; gli uomini di Cristian Bucchi hanno messo sul (disastrato) terreno dell'Helvia Recina quello che gli si chiedeva. I motivi della mancata vittoria li spiega lo stesso allenatore romano. "Abbiamo avuto delle occasioni nitide - esterna Bucchi - ma non siamo riusciti a sfruttarle. Un po' per bravura degli avversari, un po' per nostre imprecisioni. È stato comunque fatto tutto quello che si poteva: sapevamo di trovare una squadra ostica e molto chiusa, certo non pensavamo di doverci scontrare con un portiere in stato di grazia, di gran lunga il migliore in campo". Il mister biancorosso liquida con molta serenità il verdetto con l'Arezzo, traccia un primo bilancio e guarda già al futuro: "In sostanza, si tratta di un pareggio che ci va stretto, ma non posso dire assolutamente nulla ai miei ragazzi. Se un rammarico c'è, è quello di dover fare a meno degli ammoniti Carotti e Foglia nella prossima gara. Vorrà dire che sarà protagonista chi ha avuto meno spazio fino ad ora. Sono orgoglioso e pienamente soddisfatto di questo gruppo, secondo in classifica con merito e senza lacune. Se nella finestra di mercato di gennaio interverremo, sarà non per stravolgere ma per completare l'organico con l'entusiasmo di gente motivata".L'identikit di questa "gente", lo traccia con dovizia di particolari il direttore sportivo Giulio Spadoni: "Ci stiamo muovendo già da un po'. Ringraziato per l'apporto e liberato definitivamente Ganci, ci preme offrire opportunità di giocare ad elementi come Sarr e Djibo, che potrebbero cambiare squadra. Poi ci concentreremo su due rinforzi, un centrocampista attualmente in forza ad un organico di serie B e un giovane attaccante tesserato in A, con esperienza anche nella cadetteria". Nell'attesa che si concretizzino accordi e trasferimenti, Spadoni torna sulla partita di domenica, ribadendo le tante cose buone fatte dalla Maceratese: "In un match difficile, sono state create palle gol fino alla fine. Molto probabilmente, nel finale avremmo anche potuto giocare in superiorità numerica, ma l'arbitro ha fatto valutazioni diverse. Sono comunque dettagli, ciò che conta è il bilancio di questa prima parte di campionato. La posizione in classifica di Bucchi e dei ragazzi non lascia dubbi su quanto di positivo è stato fatto. Penso che, in estate, nessuno lo avrebbe pronosticato".No, probabilmente neanche gli stessi protagonisti del campo lo avrebbero fatto. Così Raffaele Imparato sulla gara conclusiva del 2015: "Il fatto che, al triplice fischio finale, i giocatori dell'Arezzo siano andati tutti ad abbracciare il loro portiere la dice lunga sulla nostra prestazione. Siamo stati pericolosi più volte, è semplicemente venuta meno un po' di lucidità nelle finalizzazioni". Rincara la dose il perno di centrocampo Fabio Foglia: "Non ci sono dubbi, noi alla ricerca del vantaggio, l'Arezzo in difesa con ordine. È mancato solo un pizzico di fortuna nelle conclusioni. Si tratta comunque di un pareggio importante ai fini della classifica, che ci permette di rimanere agganciati alle prime posizioni".Nel post partita contro l'Arezzo, Bucchi e Spadoni hanno voluto ricordare pubblicamente Vincenzo Cosco, ex allenatore della Torres venuto a mancare lo scorso maggio, e il figlio dell'ex patron dell'Ancona Daniel Marinelli, tragicamente scomparso nella mattinata di ieri in seguito ad un incidente stradale. I risultati della 16a giornata di Lega Pro girone B Rimini - Ancona 2-2; Robur Siena - Tuttocuoio 0-4; Lucchese - L'Aquila 3-1; Pistoiese - Savona 1-0;Maceratese - Arezzo 0-0; Prato - Carrarese 2-4; Lupa Roma - Pisa 1-1; Spal - Teramo 2-0; Pontedera - Santarcangelo 2-0.La classificaSpal 34; Maceratese 30; Pisa (-1) 29; Ancona 27; Carrarese 24; Pontedera 24; Robur Siena 23; Tuttocuoio 23; Prato 20; L'Aquila (-1) 20; Lucchese 20; Arezzo 17; Santarcangelo 16; Rimini 16; Teramo (-6) 15; Pistoiese 15; Lupa Roma 10; Savona (-11) 2.
Altro che le renne, Babbo Natale quest’anno arriva in moto. Si tratta di un’iniziativa promossa dal club Motoamici di Macerata che domenica ha sfilato per la città in moto. A bordo due componenti del gruppo vestiti da Babbo Natale che hanno attraversato le vie di Macerata per augurare un buon Natale ai concittadini.“Si tratta di una goliardata - spiega Aldo Massei, fondatore del gruppo - un modo per festeggiare il Natale tra amici, perché per noi l’amicizia è più importante della moto”.Al suo decimo compleanno, il gruppo Motoamici di Macerata è composto da una trentina di persone che si riuniscono una volta al mese con le loro moto “alla ricerca di luoghi nuovi - spiega Massei - dove scoprire le meraviglie enogastronomiche e culturali dell’Italia”. Pietro Torresi e Paolo Scarselletta
Spunta una siringa ai giardini di Santa Croce a Macerata. La segnalazione arriva direttamente da una cittadina su Facebook nel gruppo Segnalazioni a Macerata."Pensiamo al terrorismo islamico e non siamo capaci di ripulire i nostri parchi, ennesima volta che segnaliamo questi episodi ai giardini di Santa Croce a Macerata... e mettiamo a repentaglio i nostri figli e animali!"
Ognuno di noi ricorda gli anni delle scuole superiori con maggiore o minore nostalgia, ognuno porta con sé aneddoti e ricordi, chiedendosi a volte: “che fine avrà fatto il mio compagno di banco?”Tredici ex ragazzi della 5B dell’Istituto tecnico commerciale di Macerata, diplomatisi nel 1966, ogni anno festeggiano la loro amicizia nata sui banchi di scuola. Quella che oramai è diventata una tradizione compie quasi mezzo secoli di storie, racconti e emozioni tutte nate tra le quattro mura di una scuola. Sono ragazzi diventati adulti, ognuno con la propria storia, non hanno smesso di vedersi ogni anno, da 49 anni.E cosa anche venerdì sera si sono incontrati per la consueta cena di classe: Cesarini Giancarlo, Massarini Luciano, Paoloni Enrico, Micosi Carlo, Perugini Gabriele, Perroni Giuliano, Pantanetti Roberto, Pettinari Domenico, Cardarelli Alberto, Taruschio Paolo, Migliori Gianfranco, Mollupi Pietro e Ceccarelli Franco.
Ieri pomeriggio è comparso in piazza Garibaldi uno striscione: “Macerata ai maceratesi”. Dietro una decina di persone dell’omonimo comitato, costituitosi lo scorso 14 dicembre, che ha organizzato un sit-in per chiedere più sicurezza in città e le dimissioni del Questore e della Prefetta di Macerata, Giancarlo Pallini e Roberta Preziotti.Nel volantino distribuito ai passati tre sono gli slogan: “Stop accoglienza indiscriminata, stop accoglienza business, stop ai finti profughi extrasbarchi”.Secondo il comitato la città vive un momento di forte insicurezza, “di sfacelo dell’ordine pubblico, mentre le autorità fanno un lavoro scarso”. Lo spiega, uno dei componenti del comitato, Tommaso Golini, leader maceratese di Forza Nuova e candidato sindaco alle ultime comunali, che definisce il comitato “apartitico”.La mancanza di sicurezza, secondo il comitato, è dovuta a due ragioni: la presenza in città di richiedenti asilo che “non sappiamo chi li manda e chi sono” - spiegano - “e l’impennata di furti, scippi, rapine, droga e microcriminalità”.I richiedenti asilo, cioè persone che scappano dalla guerra e che spesso dormono al freddo e al gelo aspettando per giorni di essere identificati, come abbiamo raccontato più volte sul nostro giornale, sarebbero “un motivo di paura e disagio per le persone che vivono a Macerata”.Il comitato definisce i richiedenti asilo “immigrati extrasbarchi, sedicenti profughi pachistani”. Cerchiamo di capire cosa vogliono dire.“Immigrati” indica persone che si spostano volontariamente e per motivi economici e non chi fugge perché costretto; “extrasbarchi” sono - secondo il comitato - quelli che “entrano non si sa come, non dal mare”. Molti richiedenti asilo da mesi arrivano attraverso la rotta balcanica, passando da terra, un viaggio meno pericoloso di quello attraverso il Mediterraneo.Inoltre vengono definiti “sedicenti profughi”, ma chi sono i profughi?“Profugo” è un termine generico che indica chi lascia il proprio Paese a causa di guerre o catastrofi naturali, il rifugiato, invece, è una persona che ha ottenuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra del 1951; mentre è “richiedente asilo” chi, prima di ottenere lo status di rifugiato, sta aspettando che la domanda di asilo venga accolta.L’iter della richiesta d’asilo si conclude con un’audizione presso la Commissione Centrale per il riconoscimento dello status di rifugiato, che esaminerà ogni singolo caso. I tempi d’attesa per la convocazione attualmente vanno dai 15 ai 24 mesi circa, a fronte dei 45 giorni previsti dalla legge.Infine, il comitato individua anche la nazionalità delle persone che sarebbero motivo di “disagio in città”: i pachistani, di cui “i cittadini hanno paura, perché sono persone disperate”, spiega Emanuele Antolini, Presidente del comitato.Molti richiedenti asilo che in questi mesi sono arrivati a Macerata provengono dal Pachistan, una terra che secondo il comitato non sarebbe così pericolosa da mettere in fuga le persone. E poi si domandano “perchè fuggono solo giovani uomini? Se ci fosse davvero un pericolo sarebbe più credibile - dice Antolini - se a fuggire dalle persecuzioni fossero donne e bambini.”In realtà, la vita in Pakistan non è molto facile. I continui fallimenti dei negoziati tra la autorità di Islamabad e i gruppi talebani ostili al governo filo-statunitense, sfociano in duri scontri e spesso in ripercussioni sulla popolazione. Gli attacchi dell’esercito contro i militanti islamici fanno parte di un’offensiva, iniziata l’anno scorso, intenta a ripulire le roccaforti talebane e di al Qaeda nel Nord Waziristan, uno dei sette distretti tribali pachistani confinanti con l’Afghanistan. Di questa guerra marginale ne sappiamo poco o niente. La zona di conflitto è remota e off-limit ai giornalisti, le poche informazioni provengono dall’esercito, ma sono difficili da verificare.Secondo i dati forniti da Eurostat con il Rapporto sulla protezione internazionale 2015 se nei paesi dell’Unione Europea le richieste d’asilo provengono principalmente da cittadini siriani e afghani, in Italia tra le 14.895 nuove richieste di asilo presentate nel 2015, quelle provenienti da cittadini pachistani sono 1.395, al terzo posto dopo Nigeria e Gambia.Inoltre, lo stesso rapporto spiega come quella che stiamo vivendo non è “un’invasione”, perché in Italia arriva solo il 3% dei richiedenti asilo. La grande maggioranza di chi è costretto a scappare, circa l’86%, rimane vicino a casa, ovvero nel primo luogo sicuro, mentre meno del 10% arriva in Europa.Il fenomeno delle persone che fuggendo sostano in Italia e che spesso sono costrette ad aspettare giorni prima di essere identificate, per cui mangiano e dormono come e dove possono, non è solo maceratese. Si tratta di un problema nazionale che si sta verificando in ogni città d’Italia. “Siamo costretti a mangiare nelle mense delle chiese, camminiamo tutto il giorno, passiamo il tempo nelle stazioni dei treni”. Queste le parole di un cittadino afghano in fuga dalla guerra, nel docufilm di Paolo Martino “Terra di transito”. L’uomo racconta così la condizione dei richiedenti asilo bloccati in Italia, quelli che non vogliono fare richiesta d’asilo nel nostro paese, perché sanno che i tempi sono lunghi e le opportunità di inserimento sociale e lavorativo scarse. Molti vedono nell’Italia una meta di passaggio: sono i cosiddetti “transitanti”. Meglio andare via da un paese senza una legge organica sul diritto d'asilo e con un sistema d'accoglienza fondato sull'emergenza e l’improvvisazione. Lo sanno anche i richiedenti asilo.Tuttavia, qualsiasi viandante ha bisogno di rifocillarsi qualche giorno prima di ripartire e se poi decide di restare, per “Macerata ai maceratesi” è troppo.Il comitato lamenta anche l’eccessiva accoglienza riservata a un richiedente asilo: un pasto, un tetto, il pocket money, 2 euro e 50 al giorno, e il corso di lingua italiana.“Non possiamo accettare che un clandestino (parola che numerose associazioni chiedono di mettere al bando, n.d.r.) - scrivono nel volantino - appena arrivato in Italia abbia diritto a essere accolto e mantenuto ben prima di qualsiasi italiano in difficoltà”.Come dimostra lo scandalo “Mafia Capitale” troppo spesso è successo che i richiedenti asilo non vedesse nulla di tutto questo e che i 35 euro che ogni giorno lo Stato paga all’associazione che li gestisce finissero nelle tasche di italiani che su di loro hanno lucrato.Uno dei tre slogan del volantino del comitato dice: “stop ai finti profughi extrasbarchi”. Qualsiasi sia la ragione per la quale queste persone fuggano dal loro paese, e se vengono da certi paesi c’è poco spazio per l’immaginazione, è difficile pensare che sia bello e conveniente, “fingersi” di lottare tra la vita e la morte prima, dopo e durante il viaggio, essere lontano dal proprio paese, parlare una lingua straniera e abbandonare i propri cari. Tommaso Golini, membro comitato e leader Forza Nuova Macerata Emanuele Antolini, Presidente del comitato
Sembra inarrestabile l’ondata di furti che sta colpendo Macerata in questo periodo: di nuovo ladri a segno in un negozio di abbigliamento e in un’abitazione entrambi posti in via Roma. Nei giorni scorsi, l’esercizio commerciale Tzone, infatti, è stato teatro dell’ennesimo furto da parte di alcuni ignoti. E’ successo qualche ora prima della chiusura, quando una giovane coppia formata da una donna, probabilmente di origine brasiliana, con una bambina e un uomo vestito da donna, sono entrati nel negozio e hanno chiesto alla commessa consigli su alcuni vestiti per i regali di Natale. Successivamente, nel negozio è entrata una quarta persona, ovvero un uomo che sembrava stesse attendendo gli altri due mentre erano intenti a provare vari capi di abbigliamento, tra i quali una maglia in esposizione. Infine, i quattro ignoti compresa la bambina, sono andati via tutti insieme e la dipendente del negozio si è resa conto di essere stata vittima di un furto perché i malviventi non solo hanno prelevato alcuni capi per un valore di 185 euro, ma con destrezza hanno rubato anche i contanti, fra cui l’incasso della giornata, all'interno della sua borsa per un danno di circa 700 euro.Sempre nei giorni scorsi, sotto il mirino dei soliti ignoti, invece, è finita un'abitazione. Alcuni malviventi nel tardo pomeriggio, sono entrati dentro l'appartamento attraverso la porta d'ingresso e hanno prelevato vari monili in oro fra cui bracciali, collane, anelli e orecchini custoditi all'interno della gioielleria della casa. Il danno ammonta a circa 4 mila euro.
La Maceratese saluta questo scintillante 2015 con uno scialbo 0-0 contro l'Arezzo. I ragazzi di Cristian Bucchi ci hanno provato fin oltre il 90', mettendo in ambasce la difesa ospite in più occasioni. Hanno però trovato sulla loro strada un portiere avversario bravo e fortunato a rintuzzare tutti i tentativi creati e a consegnare l'undicesimo pareggio stagionale all'Arezzo.Squadra che (con)vince non si cambia e mister Cristian Bucchi non lo fa neanche questa volta. 4-4-2 tipo per i biancorossi di casa, con la conferma di Mattia Altobelli al centro della difesa e Imparato sull'out di destra. I bomber Fioretti e Kouko in avanti, nel tentativo di abbattere il muro amaranto eretto da Ezio Capuano. Il mister dell'Arezzo, squalificato e sostituito in panchina dal secondo Raffaele Esposito, sceglie un abbottonato 3-5-2, con Carlini e Brumat sulle fasce e il tandem Cori-Betancourt a pungere in attacco. I 22 in campo si godono il bel sole dicembrino dell'Helvia Recina fino al minuto 10, quando Karkalis pesca Kouko in profondità. L'ivoriano spara verso la porta aretina, ma l'estremo Baiocco esce provvidenzialmente e respinge. La Rata preme e l'Arezzo rincula, non disdegnando sortite offensive in ripartenza. Le occasioni da rete tardano ad arrivare, in un sostanziale equilibrio in fase di possesso palla. Su uno dei contropiedi toscani, è Cori ad anticipare l'uscita di Forte e a sospingere un ballonzolante cuoio in fondo al sacco. Non c'è però motivo di gioire, perché il direttore di gara Di Martino annulla per un fallo di mano dello stesso numero 9 amaranto. Sussulto dell'Helvia Recina al 27' per "colpa" di Buonaiuto. Il numero 11 maceratese si invola sulla sua corsia mancina, bevendosi un paio di avversari e sparando a rete di piattone sinistro. La risposta di Baiocco, a deviare in corner, è pronta, plastica e salvifica. Quella di Buonaiuto è un po' la campanella di fine ricreazione per l'Arezzo, che si fa maggiormente intraprendente. Diverse le incursioni amaranto dalle parti di Francesco Forte, ma nessun vero pericolo. Più concreto e minaccioso il solito Buonaiuto ancora dalla Mancina: punizione dai 20 metri e palla che sfila velocemente verso la rete, sorprendendo tutti. Baiocco è sempre attentissimo. E' praticamente l'ultima occasione della prima frazione di gara, andata in archivio con un buon ritmo, qualche bella iniziativa, ma generale incapacità delle due formazioni di prevalere nettamente una sull'altra.Gli ultimi 45 minuti del 2015 iniziano senza stravolgimenti di formazioni. Maggiore pressione degli ospiti in avvio che si fanno pericolosi con una punizione di Tremolada decentrata sulla destra, ottimamente respinta in calcio d'angolo da Forte. Risponde prontamente la Rata con una pregevole stoccata di sinistro dal limite di Foglia che conclude la sua parabola di poco a lato dall'incrocio della porta amaranto. Nel mentre, il direttore di gara grazia il già ammonito Cori, colpevole di un fallo di mano nel corso di un'anonima manovra in attacco. Rumoreggia pesantemente e, a ragione, l'Helvia Recina. Si zittisce, invece, poco dopo sulla punizione dai 20 metri di Tremolada. Il minuto è il 65' e la parabola ad aggirare la barriera è perfetta: Forte deve far ricorso a tutta la sua bravura per distendersi e respingere coi pugni. Baiocco, però, non vuol cedere lo scettro di miglior portiere della gara e al 70' si produce in due miracoli. L'occasione per la vetrina scaturisce da una micidiale ripartenza della Maceratese che si presenta per ben due volte, nella stessa azione, all'appuntamento con il gol. Prima con un piattone destro in corsa di Foglia ribattuto dal numero 1 aretino, subito dopo con l'elegante serpentina di Daniel Kouko che si conclude con un ravvicinato sinistro a mezza altezza nello specchio della porta amaranto. Baiocco riesce a respingere anche questo, onorando il Natale con pregiati doni per mister Ezio Capuano, sofferente in tribuna. Per limitare i danni, gli aretini tolgono anche la punta Cori, in favore del centrocampista Gambadori. L'intenzione di mantenere il pareggio da parte degli ospiti è evidente. A nulla serve anche la girata di destra da dentro l'area del subentrato Orlando, sugli sviluppi di calcio d'angolo biancorosso. Il portiere dell'Arezzo si supera respingendo con il corpo. Diventa una saracinesca e il migliore in campo all'ultimo respiro, quando riesce a sventare anche un preciso colpo di testa di Alimi, anche lui entrato a dar man forte in luogo di Buonaiuto.La Maceratese si congeda con un pareggio che può servire alla classifica, ma anche con un pizzico di rammarico per le occasioni non concretizzate. Ci diranno che la salvezza si avvicina, ma oggi il risultato poteva essere ben diverso, senza un Baiocco in stato di grazia e capace di difendere col coltello tra i denti l'imbattibilità esterna dei suoi. Il tabellinoMACERATESE (4-4-2): Forte; Imparato; Karkalis; Carotti; Altobelli; Faisca; D'Anna (88' Orlando); Foglia; Fioretti; Kouko; Buonaiuto (77' Alimi). A disposizione: Di Vincenzo; Massei; Clemente; Djibo; Sarr; Cesca; Belkaid; De Angelis; Calamita; Cantarini. All. Cristian Bucchi.AREZZO (3-5-2): Baiocco; Milesi; Madrigali; Feola; Monaco; Carlini (72' Masciangelo); Brumat; Capece; Cori (88' Gambadori); Tremolada; Betancourt. A disposizione: Rosti; De Martino; Panariello; Pugliese; Ceria; Calabrese; Mariani. All. Raffaele Esposito.ARBITRO: Antonio Di Martino di Teramo, assistenti Pietro Guglielmi e Daniele Colizzi, entrambi di Albano Laziale.NOTE: ammoniti Cori (13'); Karkalis (29'); Carotti (43'); Altobelli (49'); Feola (58'); Foglia (74'). Angoli 5-5. Recupero 0 e +4.
E’ scientificamente provato che nelle aule istituzionali ciascuno può sparare liberamente delle cazzate sesquipedali e raccogliere applausi e vivissime congratulazioni. L’onorevole Sisto qualche anno fa teorizzò e si fece pure approvare dal Parlamento, una mozione nella quale si stabiliva, senza ombra di dubbio alcuno, che una certa seniorina (meglio conosciuta agli atti come Ruby Rubacuori e di nazionalità marocchina) fosse la nipote del presidente egiziano Mubarak. Tutto il mondo ci rise appresso, ma lui ritenne doveroso lasciare agli annali della storia Patria questa sua perla.Parimenti esilarante è stata la performance, di qualche giorno fa del presidente della Regione Marche, Ceriscioli. Egli ha preso la parola, in aula, argomentando sull’imminente chiusura del punto nascita presso il nosocomio di San Severino. Ha spiegato ai presenti come la sua decisione sia motivata da cogenti motivi di sicurezza e di perseguimento dell’estrema qualità. Lo fa, insomma, per il sommo bene delle partorienti. Pare che in un punto nascita nel quale non si operino almeno mille parti, si corrano pericolosissimi rischi e la salute, (ma finanche la stessa vita) delle puerpere sarebbe vieppiù a rischio. Lui conosce i numeri, i quozienti, i moltiplicatori e gli algoritmi che all’incolto popolo sono ignoti. Ora è bene sapere che chi stabilisce questi rigorosi parametri medici riesce a mettersi una supposta a fatica e non prima del quarto tentativo. E tuttavia, questi burocrati in grisaglia opinano, giudicano e pontificano – manco fossero la Cassazione – sulla professionalità di medici e paramedici. La trovata del presidente Ceriscioli, dettata sempre dallo smisurato amore per suo popolo, dunque sarebbe la seguente. La signora in stato interessante viene seguita dallo staff reparto di ginecologia di San Severino. Nell’imminenza del compimento del parto viene caricata in ambulanza (oppure se ne ammucchiano sei o sette in una corriera della CONTRAM?) e trasferita presso l’ospedale di Macerata attraverso strade e carrarecce più simili a quelle del nord degli Urali che non dell’Arizona. Qui la poveretta da alla luce il suo figliolo in tutta sicurezza e qualità. Indi la si ricarica in ambulanza o in corriera della CONTRAM e la si riporta a San Severino.Supponiamo che questo ragionamento lo avesse fatto, ad alta voce un cittadino normale in un bar nell’ora di punta del caffè. Senza dubbio gli astanti si sarebbero precipitati verso il primo fruttivendolo al fine di acquistare una cassetta di pomodori maturi da tirare in faccia dell’incauto assertore di questo concetto. Viceversa, nell’aula del consiglio regionale, la maggioranza che sostiene Ceriscioli ha approvato il ragionamento. Taluni consiglieri, particolarmente attenti, annuivano pensosi e soddisfatti, del tutto ignari che nella realtà vera una donna pur di non sottoporsi a questo strame del suo corpo, della sua intimità, piuttosto si farebbe sterilizzare. O molto più verosimilmente andrebbe direttamente a Macerata.Io personalmente, arrivati a questo punto, mi sento di fare sommessamente al presidente Ceriscioli la stessa richiesta che facevano i ragazzini a Nando Meliconi (Alberto Sordi) nel famoso film di steno, “Un giorno in pretura”. A Cerisciò, facce Tarzan…
Palloncini bianchi e viola, i suoi colori preferiti, davanti alla Chiesa Santa Croce di Macerata volano in cielo con lei, Chiara Scirpoli, ventitreenne morta in Spagna una settimana fa.Si è conclusa così la cerimonia funebre, avvenuta questa mattina, con cui la città ha salutato la giovane Chiara, morta in circostanze ancora tutte da chiarire. Un quaderno fuori dalla chiesa ha raccolto le parole di condoglianze e ricordo della ragazza. Parole, tante, e silenzi per dire addio a una maceratese volata via troppo giovane.“Vogliamo ricordarti così: amavi la vita, hai sempre lottato anche di fronte a situazioni difficili, non era questo il tuo destino, non deve esserlo per nessuno, per chi ha vissuto così poco. Non dimenticheremo la tua semplicità, la voglia di vivere. Il tuo sorriso e i tuoi occhi possano illuminare i nostri giorni. A noi hai lasciato un vuoto immenso. Chiara ci mancherai tanto”. Queste le parole lette durante la cerimonia sull’altare della chiesa per salutare una maceratese, una ragazza, una figlia, una sorella morta senza una spiegazione.A dirle addio questa mattina c’era una città intera, presente anche il Sindaco Romano Carancini, stretta intorno ai suoi genitori, Francesco e Raffaella Ciuffreda, alla sorella, Valentina, ai parenti, agli amici e a tutti quelli che l’hanno voluta ricordare.Chiara era andata in Spagna ai primi di dicembre per cercare lavoro nella ristorazione. Prima di partire aveva scritto su facebook: “E si va… speriamo be”.Aveva anche lei deciso di andare all’estero, di fare quel viaggio verso l’ignoto che oggi accomuna rifugiati che scappano da guerra e fame, che il parroco Don Alberto ha voluto ricordare come “fratelli morti nel Mediterraneo e che non possono avere nemmeno un funerale”, e giovani italiani in fuga dalla disoccupazione.Era partita dall’Italia il 30 novembre, insieme ad altri amici che volevano solo fare una vacanza. Lei, invece, aveva deciso di rimanere, voleva andare a Siviglia e iniziare una nuova vita.A Macerata aveva frequentato per un anno l’Istituto statale d’arte “Cantalamessa” e poi l’Istituto professionale “Pannaggi”, ma non aveva completato gli studi.In Spagna nei primi tempi viveva in una casa di un suo amico di Macerata, che la ospitava. Ed è stato proprio il suo amico a trovarla senza vita la notte tra sabato e domenica scorsi. Il ragazzo ha poi avvertito le autorità spagnole, convinto che queste avvisassero la famiglia di Chiara. Invece i genitori di Chiara hanno saputo della morte della figlia solo martedì scorso.La morte di Chiara resta, tuttavia, ancora avvolta nel mistero. Secondo l’autopsia sarebbe morta per intossicazione di una sostanza che avrebbe assunto. Il medico legale, autorizzato dalla magistratura spagnola, si è preso sei mesi di tempo per realizzare una perizia dettagliata anche sui risultati delle analisi sui reperti istologici.Il legale della famiglia Scirpoli, Matteo Murgo, ha annunciato che presenterà un esposto alle autorità spagnole.Restano molti dubbi su come la giovane ventitreenne sia morta in una fredda notte di dicembre. Resta il ricordo e il dolore per una giovane maceratese morta troppo giovane.(Foto Si.Sa.)