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Cronaca Macerata

"Ciao Chiara": palloncini bianchi e viola per l'ultimo saluto

"Ciao Chiara": palloncini bianchi e viola per l'ultimo saluto

Palloncini bianchi e viola, i suoi colori preferiti, davanti alla Chiesa Santa Croce di Macerata volano in cielo con lei, Chiara Scirpoli, ventitreenne morta in Spagna una settimana fa.

Si è conclusa così la cerimonia funebre, avvenuta questa mattina, con cui la città ha salutato la giovane Chiara, morta in circostanze ancora tutte da chiarire. Un quaderno fuori dalla chiesa ha raccolto le parole di condoglianze e ricordo della ragazza. Parole, tante, e silenzi per dire addio a una maceratese volata via troppo giovane.

“Vogliamo ricordarti così: amavi la vita, hai sempre lottato anche di fronte a situazioni difficili, non era questo il tuo destino, non deve esserlo per nessuno, per chi ha vissuto così poco. Non dimenticheremo la tua semplicità, la voglia di vivere. Il tuo sorriso e i tuoi occhi possano illuminare i nostri giorni. A noi hai lasciato un vuoto immenso. Chiara ci mancherai tanto”. Queste le parole lette durante la cerimonia sull’altare della chiesa per salutare una maceratese, una ragazza, una figlia, una sorella morta senza una spiegazione.

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A dirle addio questa mattina c’era una città intera, presente anche il Sindaco Romano Carancini, stretta intorno ai suoi genitori, Francesco e Raffaella Ciuffreda, alla sorella, Valentina, ai parenti, agli amici e a tutti quelli che l’hanno voluta ricordare.

Chiara era andata in Spagna ai primi di dicembre per cercare lavoro nella ristorazione. Prima di partire aveva scritto su facebook: “E si va… speriamo be”.

Aveva anche lei deciso di andare all’estero, di fare quel viaggio verso l’ignoto che oggi accomuna rifugiati che scappano da guerra e fame, che il parroco Don Alberto ha voluto ricordare come “fratelli morti nel Mediterraneo e che non possono avere nemmeno un funerale”, e giovani italiani in fuga dalla disoccupazione.

Era partita dall’Italia il 30 novembre, insieme ad altri amici che volevano solo fare una vacanza. Lei, invece, aveva deciso di rimanere, voleva andare a Siviglia e iniziare una nuova vita.

A Macerata aveva frequentato per un anno l’Istituto statale d’arte “Cantalamessa” e poi l’Istituto professionale “Pannaggi”, ma non aveva completato gli studi.

In Spagna nei primi tempi viveva in una casa di un suo amico di Macerata, che la ospitava. Ed è stato proprio il suo amico a trovarla senza vita la notte tra sabato e domenica scorsi. Il ragazzo ha poi avvertito le autorità spagnole, convinto che queste avvisassero la famiglia di Chiara. Invece i genitori di Chiara hanno saputo della morte della figlia solo martedì scorso.

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La morte di Chiara resta, tuttavia, ancora avvolta nel mistero. Secondo l’autopsia sarebbe morta per intossicazione di una sostanza che avrebbe assunto. Il medico legale, autorizzato dalla magistratura spagnola, si è preso sei mesi di tempo per realizzare una perizia dettagliata anche sui risultati delle analisi sui reperti istologici.

Il legale della famiglia Scirpoli, Matteo Murgo, ha annunciato che presenterà un esposto alle autorità spagnole.

Restano molti dubbi su come la giovane ventitreenne sia morta in una fredda notte di dicembre. Resta il ricordo e il dolore per una giovane maceratese morta troppo giovane.

(Foto Si.Sa.)

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