Dopo il caso accertato di Coronavirus del paziente di Porto Sant'Elpidio, che attualmente si trova ricoverato al reparto malattie infettive dell'ospedale "A.Murri" di Fermo.
Sette componenti del personale medico e paramedico del Pronto Soccorso, che sono venuti a contatto con il paziente, sono stati posti in isolamento domiciliare in via precauzionale.
Inoltre per fare fronte a questa emergenza, l'ospedale fermano sta riorganizzando il reparto di Osservazione Breve e Intensiva per ampliare la disponibilità di posti letto del Reparto di Malattie Infettive in modo da trattare i diversi presunti casi di Coronavirus che stanno arrivando in questa fase.
Il Commissario alla Ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016, Giovanni Legnini, ha disposto oggi il ritiro di cinque Ordinanze firmate dal suo predecessore, Piero Farabollini, sulle quali la Corte dei Conti ha formulato una serie di rilievi di legittimità, a partire da quella relativa alla data di adozione delle stesse ordinanze, il 14 febbraio scorso, coincidente con il giorno nel quale è stato nominato il nuovo commissario.
Le Ordinanze ritirate, non ancora entrate in vigore, riguardano l’anticipazione dei compensi ai professionisti e l’autocertificazione dei progetti di ricostruzione presentati per ottenere il contributo pubblico, l’assunzione di 200 nuove unità di personale negli Uffici Speciali della ricostruzione, la nomina del Comitato Tecnico Scientifico e una serie di modifiche a precedenti Ordinanze.
Si tratta di provvedimenti da tempo in gestazione e molto attesi. Il Commissario Legnini intende procedere molto velocemente nella loro verifica e nella riconsiderazione degli aspetti più problematici, sia per superare i rilievi della Corte, che per dare un primo forte impulso alla semplificazione e all’accelerazione delle procedure di ricostruzione, dando piena attuazione alle ultime scelte legislative, tra le quali l’autocertificazione dei progetti da parte dei professionisti.
Il Commissario ha già incontrato i direttori degli Uffici Speciali della Ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria e i rappresentanti delle categorie professionali coinvolte e avviato il confronto di merito sulla nuova configurazione delle Ordinanze.
L’obiettivo è quello di giungere all’approvazione dei nuovi testi con molta rapidità, concludendo l’ istruttoria entro la prossima settimana per poi convocare la Cabina di Coordinamento con i Presidenti e Vice Commissari delle quattro Regioni, per la definitiva approvazione.
La revisione in corso punta ad utilizzare il potere regolatorio proprio delle ordinanze commissariali per introdurre un’estesa ed incisiva semplificazione delle procedure per dare la necessaria spinta al processo della ricostruzione privata.
Il Direttore del Dip.Di Scienze Radiologiche Prof.Andrea Giovagnoni,comunica che in relazione all’emergenza COVID-19 si è evidenziata la difficoltà a garantire percorsi protetti con apparecchiature e personale “dedicato” per l’esecuzione di diagnostica per immagini per pazienti con COVID.
Si è provveduto pertanto in ottemperanza alle disposizioni della Direzione Sanitaria,alla sospensione di tutte le indagini Radiologiche,Neuroradiologiche (TAC, RM, Ecografie, RX, Mammografie) e di Medicina Nucleare, differibili (non urgenza) nei presidi di Torrette e Salesi.
I pazienti con prenotazioni già in atto che non rientrano nel condizione espresse, verranno progressivamente avvisati e collocati in una lista dedicata per provvedere alla graduale ridistribuzione una volta ristabilite le normali condizioni.
Saranno garantiti solo gli esami diagnostici urgenti ambulatoriali previo contatto telefonico del Medico curante con la Radiologia al numero già a disposizione del Medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta.
La consegna dei referti è limitata solo al mattino dalle ore 10.30 alle ore 13.00 dal Lunedì al venerdì.
Il personale sanitario tutto è costantemente e fortemente impegnato a garantire la massima efficienza del Servizio di Diagnostica per immagini anche in occasione di questa emergenza, nella quotidiana ricerca di ridurre al minimo il disagio ai numerosi pazienti che normalmente afferiscono al nostro Dipartimento.
Si è svolta questa mattina presso la sede della giunta regionale, a Palazzo Raffaello, una riunione dei capigruppo consiliari per fare il punto sull’emergenza coronavirus.
Il presidente Luca Ceriscioli ha voluto informare, infatti, i consiglieri regionali sulla situazione e il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, accogliendo la proposta, ha convocato la conferenza dei capigruppo. Una modalità di condivisione e aggiornamento della situazione giudicata da tutti gli intervenuti utile e molto opportuna alla luce del continuo evolversi degli scenari e per arrivare a scelte condivise. Erano presenti oltre al presidente Luca Ceriscioli e all’assessore regionale Fabrizio Cesetti, il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mastrovincenzo, Renato Claudio Minardi vicepresidente (Pd);Piero Celani vicepresidente (Fi);Mirco Carloni consigliere segretario (Lega);Boris Rapa vicesegretario (Uniti per le Marche), i capigruppo Francesco Micucci (Pd);Gianni Maggi (M5s);Jessica Marcozzi (Fi);Fabio Urbinati (Italia Viva);Sandro Zaffiri (Lega);Elena Leonardi (Fdi);Gianluca Busilacchi (Art. 1); i consiglieri Romina Pergolesi (M5s); Francesco Giacinti (Pd) presidente Commissione affari istituzionali.
Da tutti, al di là dell’appartenenza politica, è stata data la massima collaborazione alla giunta regionale condividendo i principi di precauzione e di prevenzione messi in atto con le misure regionali e governative. In tutti gli interventi è stato dato atto unanimemente al presidente Ceriscioli di aver gestito bene questa fase difficile, anche nei giorni precedenti con alcuni atti e decisioni presi in prevenzione mettendo la salute pubblica al primo posto. Quindi il presidente Ceriscioli ha aggiornato i presenti anche sul quadro dei dati di contagio di oggi che sono purtroppo in crescita, ma anche informato che si stanno prendendo tutte le misure di riorganizzazione sanitaria indispensabili e con visione prospettica, come l’aumento delle terapie intensive e dei posti letto dedicati ai casi positivi di coronavirus in reparti di infettivologia attraverso anche l’accorpamento dei servizi. Il sistema sanitario marchigiano in questa fase è a pieno regime di efficienza e non in sofferenza riguardo a carenze, ma occorrerà sicuramente reperire figure mediche specializzate e aumentare posti letto dedicati. A tale proposito da tutti i consiglieri e presidenti, è stato espresso un ringraziamento molto sentito a tutto il personale sanitario impegnato in questo momento difficile, con turni di lavoro straordinari e la massima professionalità espressa da medici, infermieri, assistenti e volontariato sanitario.
“Un incontro importante quello di oggi– ha sottolineato Ceriscioli - per fare il punto insieme e con la massima trasparenza su questa emergenza. Un modo anche per informare la comunità regionale, preoccupata in questo momento per quello che accade, che esiste nelle Marche una capacità di ragionare insieme e condividere percorsi e scelte, che aiuterà a fare bene e a rispondere alle esigenze dei marchigiani sia in termini di salute che di sostegno economico.”
“E’ emersa un’unità di intenti e convergenza da parte di tutte le forze politiche – ha evidenziato Antonio Mastrovincenzo - e una solidarietà verso l’azione del governo regionale. Su questo lavoreremo insieme nei prossimi giorni, Consiglio e Giunta, per affrontare su tutti i versanti questa emergenza e per dare segnali positivi a tutta la comunità marchigiana.”
Accanto al tema sanitario è stato affrontato anche il problema dei danni economici e il presidente Ceriscioli ha assicurato che si sta già agendo in parallelo, con misure di competenza regionale e progettando alcune azioni di sostegno ai lavoratori e alle piccole e medie imprese, anche riconvertendo la destinazione di alcuni fondi per agire con immediatezza, in modo da consentire di attraversare una prima fase critica.
Insieme ai consiglieri è stata condivisa anche la scelta di una comunicazione forte alla popolazione appellandosi al senso di responsabilità di ognuno, specialmente rivolgendosi alle persone poste in quarantena per tutelare efficacemente le persone con più fragilità.
Scatta la protesta del Collettivo Studentesco Depangher contro i provvedimenti adottati dalle istituzioni per evitare la diffusione del coronavirus. Gli studenti hanno espresso il proprio dissenso attraverso tre striscioni che sono apparsi all'entrata delle facoltà universitarie di Macerata nella mattinata odierna e sui quali si legge: "La paura non è la cura", "Stato emergenziale = stato confusionale" e "Cultura in quarantena".
"È in atto uno stato di emergenza, per una situazione di cui siamo pienamente consapevoli e che non vogliamo minimizzare - sottolineano i membri del Collettivo Studentesco Depangher in un comunicato stampa -. Piuttosto, la nostra critica è rivolta ai metodi e i mezzi con cui questa fase viene gestita, che sono sempre gli stessi, poco efficienti e che creano confusione. In questi giorni sono state firmate le ennesime ordinanze, prima regionale, ora nazionale, che, tra le altre cose, impongono la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, biblioteche, la sospensione delle lezioni universitarie e il divieto di manifestazioni pubbliche".
"Crediamo che questi provvedimenti, oltre a non contenere il problema, gravino sulla vita di ogni studente e studentessa che si trova a dover affrontare problemi di organizzazione del proprio percorso di studi (lezioni, esami, tirocini, ecc…) e difficoltà legate a costi e spostamenti, soprattutto per i fuorisede. Se di emergenza si tratta, non deve essere solo la cultura a subirne le restrizioni. Lo Stato è disposto a sacrificare gli spazi sociali e culturali, ma lo sfruttamento del lavoro, sempre più precario e senza diritti, non può subire rallentamenti" concludono gli studenti appartenenti al Collettivo.
In piena emergenza Coronavirus, arriva una notizia incoraggiante, anche per i professionisti marchigiani: entra in vigore un nuovo provvedimento per garantire l’occupazione negli studi professionali in caso di sospensione o riduzione dell’attività. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 53 del 2 marzo 2020) il decreto del 27 dicembre 2019 del ministero del Lavoro che istituisce presso l'Inps il Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali.
Si definiscono, così, una rete di protezione sociale e salvaguardia dei livelli occupazionali, e una misura di sostegno al reddito, tanto più efficaci in una fase delicatissima e incerta come quella attuale: “Questo decreto, fortemente atteso dalla Confederazione italiana libere professioni – afferma il presidente di Confprofessioni Marche Gianni Giacobelli –, incrementa in modo significativo le tutele anche dei lavoratori occupati presso i 39 mila professionisti marchigiani, in un momento di particolare preoccupazione per gli effetti negativi sull'economia regionale indotti dall'emergenza Coronavirus”.
Il decreto ministeriale che implementa il nuovo fondo di solidarietà fa seguito all'accordo del 3 ottobre 2017 tra Confprofessioni e le organizzazioni sindacali del settore (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs), come previsto dal decreto legislativo n.148 del 2015, siglato con l’obiettivo di tutelare gli studi e i liberi professionisti che occupano in media più di tre dipendenti, compresi anche gli apprendisti, per assicurare la costanza del rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa.
“Colpisce che dopo il dramma del sisma i cittadini debbono ancora soffrire a causa di sciacalli che continuano a depredare il nostro territorio”. Così il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci, in merito all'arresto della banda siciliana ritenuta responsabile di numerosi furti nel corso del 2019 nelle zone terremotate del suo comune.
“Ringrazio pubblicamente – continua il Sindaco Petrucci - a tal proposito il comandante della locale stazione dei Carabinieri, nonché il Comando provinciale tutto per la lodevole operazione conclusa che ha portato all’arresto di quattro malviventi catanesi”.
L'indagine ha permesso di recuperare il bottino - costituito da monili in oro, contanti e orologi - frutto dei furti compiuti nelle abitazioni inagibili. A ciò si aggiungano i danneggiamenti che i quattro membri della banda hanno causato a porte e finistre delle case depredate, pari a un valore complessivo di 20mila euro.
“Giova ricordare che il Comune di Arquata del Tronto nel settembre 2017 ha conferito la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri in quanto nell’immediatezza successiva al sisma sono stati in prima linea, affianco alle Istituzioni e soprattutto ai cittadini per assicurare alla giustizia i tanti malviventi che hanno approfittato della nostra situazione di estrema difficoltà per depredarci. Continua dunque l’eccellente – conclude Petrucci – azione dell’Arma nei confronti della tutela della sicurezza e del controllo del patrimonio pubblico e privato. A loro e a tutto il sistema della sicurezza pubblica và il sentito ringraziamento dell’Amministrazione Comunale e della popolazione che rappresento”.
La Regione Marche comunica che, in base ai dati trasmessi questa mattina dal Gores, i tamponi positivi sono saliti a 124, su un totale di 413 effettuati.
I casi positivi nella provincia di Pesaro Urbino sono 100, nella provincia di Ancona sono 19, nella provincia di Macerata sono 2 e nella provincia di Fermo 3.
È attualmente in aggiornamento il numero dei ricoverati in terapia intensiva. 61 pazienti sono ricoverati nei reparti di malattie infettive. Le persone in isolamento domiciliare sono 704, di cui 643 asintomatici e 61 sintomatici.
La Regione Marche ha paventato l'ipotesi di individuare un unico polo ospedaliero a cui destinare tutti i malati da Covid-19 del territorio. L'ipotesi più probabile è la scelta di uno tra l'ospedale di Torrette e quello di Ancona. Questo avverrà soprattutto se il numero di contagi dovesse continuare a salire.
La necessità è data dal fatto che si vuol evitare un collasso del sistema sanitario. Sta aumentando, infatti, anche il numero di medici, infermieri e personale medico in isolamento domiciliare e l’ospedale regionale di Torrette rischia di ingolfarsi al punto che la Direzione ospedaliera ha ridotto l’attività chirurgica e ambulatoriale non urgente.
Inoltre la finalità è quella di evitare contatti tra pazienti affetti dal Coronavirus e altri affetti da diverse patologie, in caso di ingolfamento nei reparti di rianimazione ospedaliera.
Nella serata di ieri è stato diffuso il nuovo decreto firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte con le misure - da applicare in tutto il territorio nazionale - per evitare la diffusione del coronavirus. Il decreto si compone di quatto articoli e racchiude tutte le disposizioni da adottare, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020. Vediamo nel dettaglio quanto è stato previsto dal Governo in termini di sospensioni e limitazioni.
STOP ALLE SCUOLE SINO AL 15 MARZO - La decisione che ha fatto maggiormente discutere è stata quella di sospendere sino al 15 marzo i "servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani".
"Sono esclusi dalla sospensione - si legge nel decreto - i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, ivi inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa".
DIDATTICA A DISTANZA - "I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità".
Misure valevoli anche per le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, che "successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità, assicurano, laddove ritenuto necessario ed in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative nonché di quelle curriculari ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico"
OBBLIGO DI CERTIFICATO MEDICO DOPO 5 GIORNI DI ASSENZA - "La riammissione nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria ai sensi del decreto del Ministro della sanità del 15 novembre 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 6 dell’8 gennaio 1991, di durata superiore a cinque giorni, avviene dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti"
NIENTE GITE SCOLASTICHE - "Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado"
SOSPENSIONE DEI CONGRESSI MEDICI - "Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale"
SOSPENSIONE DI MANIFESTAZIONI ED EVENTI - "Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza"
EVENTI SPORTIVI A PORTE CHIUSE - "Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto delle misure igienico-sanitarie".
LIMITI ALL'ACCESSO IN PRONTO SOCCORSO - "È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto; l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione"
RACCOMANDAZIONE AGLI ANZIANI - "È fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro"
MISURE DI PREVENZIONE - Nel decreto si affida ai sindaci e alle associazioni di categoria di promuovere "la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui anche presso gli esercizi commerciali".
Le stesse disposizioni valgono anche per "nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico".
Ecco il link con il testo completo del decreto
Il sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci ha confermato, questa mattina, il caso di un primo paziente contagiato dal Coronavirus nella sua cittadina. (Leggi qui)
"Cari concittadini, come era ampiamente possibile e probabile a Porto Sant'Elpidio abbiamo un primo contagio. Il paziente è ricoverato all'ospedale di Fermo, reparto malattie infettive, sta bene, ed a lui ed ai suoi congiunti esprimo piena solidarietà e vicinanza. Ora per noi è il momento di analizzare i contatti ed i possibili movimenti di questi giorni del paziente e comprende insieme all'Area Vasta 4, se risulterà necessario, da qui alle prossime ore prendere dei provvedimenti restrittivi per alcuni ambiti o zone".
"Per il resto, continuiamo tutti a vivere la nostra vita con estrema serenità ed attendendoci a quelle regole di contatto tra persone che vengono costantemente ripetute", così in un post su facebook il primo cittadino di Porto Sant'Elpidio, che ha cercato di tranquillizzare la popolazione.
Sono passati poco più di 10 anni da quando il mondo ha conosciuto le criptovalute. Tutto è iniziato con Bitcoin ed il suo anonimo creatore che non si è ancora svelato pubblicamente, ma se inizialmente il tutto sembrava un qualcosa di destinato esclusivamente al cerchio ristretto degli appassionati di crittografia, in breve tempo quello delle criptovalute è divenuto un mercato di trading finanziario in cui sempre più investitori credono.
Tra VIP, società e persone comuni, la criptovaluta è un aspetto della finanza con cui anche realtà consolidate in ambito economico cominciano a fare decisamente i conti.
Ed in questi difficili tempi di coronavirus che l'intero pianeta sta vivendo, qualcuno ha iniziato a guardare seriamente alle criptovalute, in particolare proprio ai bitcoin, come una sorta di bene rifugio, quello che da sempre nei mercati finanziari tradizionali è considerato il metallo più prezioso, l'oro.
10 anni di sali e scendi per le criptovalute ma il loro futuro quale sarà? Di certo c'è che oltre a potersi tenere costantemente informati su https://www.cripto-valuta.net/, il gigante di Facebook è in procinto di lanciare entro la fine del 2020 Libra, la propria criptovaluta e ben sapendo i numeri di questo social media e degli altri controllati come Instagram e Whatsapp il successo sembra sostanzialmente certo.
Nell'ambito del trading di criptovalute invece non si fa che parlare di robot. In un mercato che non dorme letteralmente mai, che va avanti 7 giorni su 7, 24 ore 24, senza davvero alcuna pausa in nessun momento dell'anno, è chiaro che gli esseri umani hanno bisogno di un aiuto elettronico.
Ecco dunque che sono stati creati i robot, veri e propri software capace di operare sul mercato di cambio delle criptovalute per nostro conto. Le possibilità in questo ambito sono sostanzialmente due: ci sono i robot semi-automatici, quello che un esperto di criptovalute può programmare a suo completo piacimento e poi "spedire" nei mercati di tutto il mondo.
Oppure c'è la possibilità di utilizzare robot completamente automatici e già programmato. Cosa bisogna fare? Semplicemente investire una somma di denaro e sperare che il programmatore che ha impartito gli ordini al software abbia fatto le mosse giuste.
Esattamente come capita nei mercati finanziari tradizionali, ci sono vari tipi di robot automatici. Quelli che promettono una maggiore possibilità di guadagno sono quelli che ovviamente hanno più rischi mentre i più prudenti potranno far guadagnare profitti minori ma avere anche meno potenziali perdite.
Una cosa è certa comunque: le criptovalute sono oramai divenute una realtà consolidata con cui sempre più persone entrano a contatto per le più svariate ragioni. Essere informati, anche se non ci si vuole investire, è importante per comprendere come il mondo stia cambiando rapidamente e di come potrà trasformarsi in un prossimo futuro.
L'arrivo di un colosso come Facebook renderà ancora di maggior uso comune le criptovalute con effetti che sfuggono anche ai più esperti analisti economici e di tecnologia. Per Bitcoin, Libra e tutte le altre criptovalute sta per cominciare una nuova era tutta da scoprire nei prossimi mesi ed anni.
"Nel pomeriggio di oggi è deceduto a Marche Nord il quarto paziente affetto da Coronavirus. È un uomo di settantacinque anni con patologie pregresse". A comunicarlo è il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Inoltre, nella giornata di oggi sono stati effettuati altri tamponi,13 quelli risultati positivi: 7 nella provincia di Pesaro-Urbino, 4 in provincia di Ancona, 2 in provincia di Fermo.
Le Segreterie Regionali delle organizzazioni sindacali della scuola (FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal) sono in agitazione per la mancanza di linee guida e indicazioni provenienti dall'Ufficio scolastico Regionale per agevolare il compito delle scuole e dei Dirigenti Scolastici durante l'emergenza sanitaria COVID-19 che sta interessando l'intero Paese.
"Ciò non è avvenuto e per questo si è stati costretti ad inviare una segnalazione ai Prefetti e al Gores della Regione Marche - evidenziano le sigle sindacali -. In un momento come questo pensiamo sia necessario che l’Amministrazione e le parti sociali dialoghino e trovino soluzioni condivise per salvaguardare la funzionalità del sistema senza mettere in pericolo la salute dei cittadini e dei lavoratori".
Il rischio, segnalato dalla sigle sindacali, riguarda gli eventuali disagi organizzativi e gestionali che potrebbero ravvisarsi in questo ore in base agli eventi imprevisti e imprevedibili che si stanno sperimentando quotidianamente.
"Abbiamo segnalato già da lunedì - sottolineano i sindacati -, diversi casi di estemporanee convocazioni di collegi docenti, di riunioni di staff, incontri di formazione in presenza, collegiali e collettivi in genere, in quanto non rispondono alle norme generali di attenzione e di prevenzione contenute nel D.P.C.M. dell’1 marzo 2020 “Misure urgenti di contenimento del contagio e di informazione e prevenzione” e nell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale delle Marche n. 3 del 3 marzo 2020 né contribuiscono a una corretta prevenzione della diffusione del contagio".
"Pensiamo che per affrontare questa brutta situazione, che sta destabilizzando il nostro paese in termini sanitari, economici e sociali, servano coesione e condivisione - concludono le organizzazioni sindacali -. Il nostro agire e le nostre azioni sono e saranno guidate dal senso di responsabilità verso le comunità nelle quali operiamo. Speriamo prevalga il buon senso".
Mancava solo l'ufficialità che è arrivata nel pomeriggio di oggi con la comunicazione del rinvio di tutte le partite del girone F di serie D. La misura drastica è stata adottata, a causa dell'emergenza Coronavirus che sta colpendo alcune zone del territorio nazionale, dalla Lega Nazionale Dilettanti che ha ratificato lo slittamento di tutte le gare che interessano da vicino le sette società marchigiane ovvero Montegiorgio,Matelica,Jesina,Porto Sant'Elpidio,Tolentino,Sangiustese e Recanatese.
La decisione è maturata dopo l'ordinanza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli che ha proibito lo svolgersi di manifestazioni sportive fino alla mezzanotte di domenica con il con conseguente rinvio di tutte le gare dei campionati regionali fino alla terza categoria. Nel comunicato inoltre è stata già indicata la data dove saranno recuperati gli incontri, validi per la 27esima giornata, che sarà quella di domenica 15 marzo.
Nel primo pomeriggio di oggi i sanitari del 118 sono intervenuti in località "La Corva" a Porto Sant'Elpidio per un sospetto caso di Coronavirus.
Il personale medico ha provveduto a trasportare il paziente al reparto di malattie infettive dell'Ospedale "A.Murri" di Fermo dove ora è in attesa di essere sottoposto al primo tampone come da protocollo, per verificare la positività o meno al Covid-19.
AGGIORMENTO 5 MARZO ORE 10:00
Il sindaco di Porto Sant'Elpidio conferma: "Primo caso di contagio": leggi qui
Il governo ha deciso per la chiusura di tutte le scuole e gli atenei fino a metà marzo per gli effetti del coronavirus.
È quanto emerso dalla riunione tra il premier Giuseppe Conte e i ministri a Palazzo Chigi.
Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni. Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive.
Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiuse. Ma si deciderà nelle prossime ore la soluzione definitiva. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus.
Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento. Le opposizioni sono uscite deluse dall'incontro. Si aspettavano un confronto sui temi economici e invece il premier e il ministro della salute Roberto Speranza hanno illustrato le nuove contromosse sanitarie, alla luce di un comitato scientifico "molto preoccupato".
AGGIORNAMENTO ORE 18:20
Confermata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dalla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina la scelta di chiudere tutte le scuole e gli atenei universitari sino al 15 marzo, a scopo precauzionale. A deciderlo è stato il Comitato Tecnico-Scientifico assieme al Governo. Per stasera è prevista l'emanazione di un nuovo DPCM che raccoglie tutte le indicazioni valevoli per l'intero Paese.
(fonte ANSA)
Rotte confermate e trasferimenti passeggeri regolari all'Aeroporto delle Marche Raffaello Sanzio, nonostante l’emergenza Coronvirus. “I vettori sono tutti attivi su Londra Stanstead e Bruxelles/Charleroy con la compagnia Ryair, Londra Gatwick con Easyjet, Palermo e Catania con Volotea, Monaco di Baviera con Lufthansa e Tirana con BluPanorama.
Salta il terzo volo per Monaco di Baviera. Verso la città tedesca ci sono già due voli giornalieri attivi che sono stati assicurati dalla compagnia Lufthansa, che ha disdetto per il mese di marzo il terzo volo (periodico e non quotidiano)”. Ad affermarlo in una nota è Carmine Bassetti, amministratore delegato della società Aerdorica.
Confermate anche le nuove rotte. La prima è prevista per Parigi dal 3 aprile con il vettore Transavia compagnia low-cost di Air France/KLM. Il volo che atterra all'aeroporto di Parigi Orly è in calendario per tutta la prossima estate.
"Vogliamo potenziare l'aeroporto come perno dello sviluppo della regione e della sua economia. Il nostro piano - dice l'Ing. Carmine Bassetti, amministratore delegato della società Aerdorica - prevede l'apertura di nuove rotte per portare negli hub europei e non solo, i passeggeri di Aerdorica. Con il nuovo volo di Parigi mettiamo un ulteriore tassello, verso un'importante capitale. Oltre a servire la domanda verso la Capitale francese servirà ad intercettare traffico incoming verso le nostre meravigliose Marche . Con Parigi, Londra e Monaco di Baviera, gli operatori economici e gli imprenditori sono collegati a importanti scali europei e dai quali, allo stesso tempo, possono continuare verso tutte le destinazioni mondiali".
Dato il particolare periodo, tra le misure sanitarie previste sono attivi i controlli della temperatura corporea dei passeggeri in arrivo, come disposto dal Ministero della Salute, per l'allerta relativa al virus Covid-19, su tre corsie di controllo. Agli operatori sono state fornite le mascherine protettive e sono stati posizionati dei dispenser per la distribuzione dei disinfettanti, che i passeggeri possono trovare nei punti igiene.
n questo particolare momento - conclude l'amministratore delegato Bassetti - colgo anche l'occasione per ringraziare quanti si stanno adoperando per assicurare la salute e la sicurezza dei nostri viaggiatori e ricordo a tutti che con i controlli attivati, i voli dal nostro aeroporto sono sicuri".
Terza vittima per le conseguenze del Coronavirus nella Marche: si tratta di un anziano di 85 anni con patologie pregresse, ricoverato in un ospedale anconetano.
In seguito all'ordinanza emessa ieri dal governatore Ceriscioli, le Marche si confermano zona gialla del contagio, a causa del quinto posto nella classifica nazionale dei territori più interessati dalla diffusione del Covid-19.
I positivi al Coronavirus - secondo il Gores - sono saliti a 84, mentre sono oltre 400 le persone in isolamento domiciliare tra questi oltre 65 del personale sanitario.
"È deceduto nella notte all'Inrca di Ancona un anziano ottantacinquenne del capoluogo di regione, con patologie pregresse. Si tratta della terza vittima marchigiana, tra i pazienti risultati positivi al Coronavirus.L'ultimo aggiornamento, giunto in mattinata dal Gores, indica 84 casi positivi, di cui 72 in provincia di Pesaro e Urbino, 9 in provincia di Ancona, 2 in provincia di Macerata e uno in provincia di Fermo. In isolamento domiciliare risultano 501 persone, di cui 463 asintomatici e 38 con sintomi. Attualmente sono ricoverati in terapia intensiva 14 pazienti: 8 a Marche Nord, 2 a Torrette, 1 a Fermo, 1 a San Benedetto, 1 a Civitanova e 1 a Urbino". Lo ha scritto, in una nota, il presidente regionale Luca Ceriscioli.
(Foto Adnkronos)
“In questi giorni vi è massima preoccupazione tra il personale dipendente delle strutture sanitarie della Regione per il propagarsi del Coronavirus. Il numero dei casi registrato negli ultimi giorni nelle Marche sta arrivando a livello di guardia ma, nonostante ciò, circa 18.000 operatori e professionisti lavorano in modo eroico a fianco di chi sta male, non solo per il Coronavirus. Pensare che tutte le altre patologie si siano fermate perché è arrivato il Covid-19 è solo un'illusione. Il carico di lavoro assistenziale, quindi, si è raddoppiato, mentre le forze in campo, già ridotte prima dell'infezione, sono diminuite anche a causa della quarantena”. Ad affermarlo , in una nota, è il sindacato Cisl Fp, che auspica inoltre un tavolo di confronto regionale.
“Tutti gli operatori e professionisti della sanità chiedono con forza alla Regione e alla Protezione Civile di essere messi in condizione di lavorare in piena sicurezza. Non bastano decine e decine di documenti e fogli di carta, prodotti in questi giorni, per evitare che i primi ad essere infettati fossero proprio gli operatori sanitari. Come primo sindacato nel comparto sanità, la Cisl Fp chiede atti concreti ed urgenti finalizzati alla prevenzione, unitamente alla consegna dei dispositivi di sicurezza individuale, ad oggi forniti con estrema parsimonia, a tutti gli operatori. Nessuno intende tirarsi indietro in un momento così difficile ma rivendichiamo a nome di infermieri, OSS, tecnici e medici il diritto di lavorare in sicurezza, con direttive chiare, certe e soprattutto coordinate”.
“Dobbiamo evidenziare come troppo lentamente e con estrema difficoltà si stiano reperendo i DPI idonei, previsti dall'ultima circolare ministeriale. Dove sono stati consegnati, è avvenuto in numero non adeguato alle necessità. Sembra che sia in arrivo una fornitura di mascherine PPFF2 e PPFF3 dalla Finlandia, ma fino ad oggi quelle disponibili sono risultate insufficienti. Non possono e non devono esserci ulteriori ritardi.
Servono urgentemente delle vere e proprie zone filtro nei Pronto Soccorso di tutti gli ospedali delle Marche, non solo in quelli delle zone con casi acclarati. I casi sospetti ed i pazienti con sintomatologia dubbia non devono accedere nelle strutture sanitarie: devono essere “triagiati” in zone esterne da personale dotato di tutti i dispositivi utili alla protezione individuale, lontani da altri utenti in sosta. Inconcepibile, a distanza di due settimane dall'esplosione del virus in Italia, che decine di medici, infermieri ed OSS delle Marche o, peggio, familiari e utenti ignari ma trovatisi nel posto sbagliato, debbano essere messi in quarantena perché venuti a contatto con pazienti colpiti dal virus diagnosticato dopo ore di contatto con i presenti. Ciò perché malati infettati sono entrati ed hanno sostato nei Pronto Soccorso o addirittura in OBI. Vanno presidiate anche le diagnostiche e le sale d'attesa con percorsi dedicati per chi arriva con quesiti diagnostici del medico di base di patologie bronco-polmonari.
Vanno preservati anche i dipendenti amministrativi che sono a contatto continuo con l'utenza. I vari Servizi di Prevenzione e Protezione presenti in ogni Azienda, insieme agli RLS, devono immediatamente verificare se i front office siano dotati di sistemi di separazione tra dipendente ed utente. Dove questo non c'è, i responsabili devono immediatamente adoperarsi presso le Direzioni perché provvedano.
Nelle strutture sanitarie delle Aree Vaste marchigiane maggiormente colpite, va subito rimpinguato l'organico. Sono anni che come Cisl Fp denunciamo la carenza di personale assistenziale. Questa emergenza ha messo a nudo la verità, sia in merito agli infermieri, OSS, Medici che mancano cronicamente negli organici, che alla cattiva riorganizzazione dei posti letto messa in atto nelle Marche. Non è il momento delle polemiche. ma va reperito urgentemente nuovo personale assistenziale. Superata l'emergenza, andranno fatti ragionamenti non solo sul piano economico e organizzativo ma anche sull'efficienza di un sistema che deve essere messo in condizioni di fronteggiare anche situazioni emergenziali senza andare in tilt”.
“La Regione Marche non ha ancora previsto risorse aggiuntive e straordinarie per il riconoscimento del lavoro svolto con sacrificio ed elevatissimo rischio dai professionisti della sanità marchigiana, prosegue nella nota il sindacato. Le spese che le varie Aziende ed Aree Vaste stanno effettuando per il Coronavirus come andranno pagate? Chi pagherà le tante attivazioni di turni aggiuntivi e reperibilità straordinarie? È impensabile che la grande disponibilità dimostrata dagli operatori sanitari che, seppur molto preoccupati, continuano indefessi a svolgere il proprio lavoro nonostante la grave carenza di mezzi, personale e specifiche disposizioni per la prevenzione da contagio, abbia come conseguenza il depauperamento dei fondi contrattuali, in alcuni casi già ampiamente splafonati. È bene tenere conto, ad esempio, che l'AOU di Ancona nel 2019, anche senza Coronavirus, ha superato i limiti del fondo del disagio per circa 790.000 euro. Servono finanziamenti aggiuntivi extracontrattuali con i quali pagare istituti eventualmente messi in atto o che saranno attivati in futuro per fronteggiare l'emergenza.
Per chiarire tutti questi aspetti e tanti altri a tutela di operatori e lavoratori, la Cisl Fp sta da giorni chiedendo al Servizio Salute della Regione un tavolo di confronto sindacale urgente che ad oggi non è stato organizzato. Intanto però continuano a giungere notizie allarmanti dalla Medicina d'Urgenza di Torrette e dall'Ospedale Marche Nord ove i casi presenti e quelli scoperti nelle ultime ore stanno generando un allarme crescente tra gli operatori, costretti a rimanere in servizio anche se venuti a contatto con casi di pazienti contagiati.
Rimaniamo comunque in attesa dell'incontro in Regione che, allo stato delle cose, è diventato improcrastinabile”, concludono nella nota.
(Foto Afp Adnkronos)
Che tu sia favorevole alla Brexit o un oppositore dichiarato, non si può negare che l'incertezza causata dalla Brexit ha provocato nervosismi nel mercato immobiliare negli ultimi anni.
Ma ora che il Regno Unito ha lasciato l'UE, i prezzi delle case si sistemeranno?
La Brexit ha avuto luogo ufficialmente il 31 gennaio 2020 e ora siamo in un periodo di transizione, che il Primo Ministro Boris Johnson ha dichiarato che durerà fino alla fine del 2020. I commercianti stanno attendendo di vedere se nei prossimi mesi il Regno Unito può raggiungere un accordo di scambi con l'UE.
Non conosceremo il vero impatto della Brexit sull'economia del Regno Unito e sui prezzi delle case fino a quando non sarà stato deciso, ma un sondaggio tra oltre duemila persone da parte della società di acquisto di proprietà Good Move ha rilevato che tre quarti degli inglesi sopravvalutano l'impatto che la Brexit finora ha avuto sui prezzi delle case.
Cosa sta succedendo davvero? Abbiamo analizzato l'attività di mercato prima e dopo il referendum sulla Brexit e abbiamo parlato con esperti dell'agenzia immobiliare, dei settori dell'edilizia, dei mutui e del buy-to-let per offrire la guida degli esperti su ciò che è accaduto finora, oltre a previsioni per i prossimi mesi.
L'incertezza economica causata dalla Brexit ha indubbiamente influenzato il mercato, con i prezzi delle case in alcune aree in calo e un rallentamento delle vendite per gran parte del 2019.
Tuttavia, il dicembre 2019 ha visto il maggior numero di transazioni immobiliari rispetto a prima del referendum, con vendite in aumento del 6,8% dall'anno prima.
Alcuni hanno attribuito questo segno di rinnovata fiducia al risultato elettorale generale, con la vittoria dei conservatori che ha permesso loro di tornare alla maggioranza. In termini di economia più ampia, un taglio dei tassi di base appare sempre più probabile dopo il voto più recente del Comitato di politica monetaria, in cui due membri su nove hanno votato per una riduzione per il secondo mese consecutivo.
I punti interrogativi su cosa ciò possa significare per i tassi dei mutui stanno portando a decisioni ancora più difficili per coloro che valutano se cambiare casa. L’argomento risulta molto complesso e dagli esiti imprevedibili:per avere maggiori dettagli sul settore immobiliare Internet è un mezzo molto utile e uno dei siti più autorevoli per informarsi è sicuramente Notiziarioimmobiliare.it.
Investire nel mercato immobiliare londinese conviene in questo momento?
Domanda complessa in questo momento storico di incertezza in quanto è chiaro che la situazione nel Regno Unito è ancora work in progress. Questo significa che saranno decisivi i mesi che mancano alla fine del 2020,durante i quali ci saranno delle trattative che andranno a definire i patti internazionali del Regno Unito con l’Europa.
In generale però possiamo dire che secondo gli analisti, l’accordo con l’Unione Europea riguardo alla Brexit dovrebbe portare a un immediato rilancio delle compravendite immobiliari. Sempre secondo queste analisi,sebbene le transazioni dovrebbero continuare, i prezzi non dovrebbero ancora crescere almeno per quest’anno.
Si pensa infatti che i prezzi delle case dovrebbero aumentare quasi sicuramente dal 2021 in poi e in maniera ancora più sostenuta negli anni successivi fino al 2024.
Ma la cosa positiva di questo periodo è che l’accordo con la Brexit ha portato una certa stabilità politica e questo sta cambiando il trend del mercato immobiliare londinese: la conseguenza finora è stata l’aumento delle vendite degli immobili di lusso nel centro di Londra, a discapito del valore degli immobili della periferia che è sceso.
Ma, nonostante questi aspetti positivi, investire sugli immobili o venderli non risulterà molto semplice nei prossimi mesi: consideriamo anche il fatto che già negli anni scorsi c è stata una fuga di capitali di rilievo dopo il referendum sulla brexit, e inoltre il mercato immobiliare londinese era in fisiologico calo da qualche anno, per via dell’aumento dei prezzi.
In linea di massima ci dovrebbe essere una ripresa del mercato immobiliare londinese intorno alla primavera e quindi gli auspici sono positivi, ma forse chi vuole acquistare una casa a Londra dovrebbe aspettare la fine dell’anno e vedere come si muoveranno le cose.
(Credit Marco Verch CC BY 2.0)