Macerata, la protesta del collettivo studentesco: "La paura non è la cura" (FOTO)
Scatta la protesta del Collettivo Studentesco Depangher contro i provvedimenti adottati dalle istituzioni per evitare la diffusione del coronavirus. Gli studenti hanno espresso il proprio dissenso attraverso tre striscioni che sono apparsi all'entrata delle facoltà universitarie di Macerata nella mattinata odierna e sui quali si legge: "La paura non è la cura", "Stato emergenziale = stato confusionale" e "Cultura in quarantena".
"È in atto uno stato di emergenza, per una situazione di cui siamo pienamente consapevoli e che non vogliamo minimizzare - sottolineano i membri del Collettivo Studentesco Depangher in un comunicato stampa -. Piuttosto, la nostra critica è rivolta ai metodi e i mezzi con cui questa fase viene gestita, che sono sempre gli stessi, poco efficienti e che creano confusione. In questi giorni sono state firmate le ennesime ordinanze, prima regionale, ora nazionale, che, tra le altre cose, impongono la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, biblioteche, la sospensione delle lezioni universitarie e il divieto di manifestazioni pubbliche".
"Crediamo che questi provvedimenti, oltre a non contenere il problema, gravino sulla vita di ogni studente e studentessa che si trova a dover affrontare problemi di organizzazione del proprio percorso di studi (lezioni, esami, tirocini, ecc…) e difficoltà legate a costi e spostamenti, soprattutto per i fuorisede. Se di emergenza si tratta, non deve essere solo la cultura a subirne le restrizioni. Lo Stato è disposto a sacrificare gli spazi sociali e culturali, ma lo sfruttamento del lavoro, sempre più precario e senza diritti, non può subire rallentamenti" concludono gli studenti appartenenti al Collettivo.
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