"Il nostro candidato sindaco non è ancora stato scelto e non è escluso che la lista Io Apro Rinascimento possa correre da sola per le elezioni del prossimo 12 giugno a Civitanova Marche". La conferma arriva da parte di Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento di protesta insieme al ristoratore pesare Umberto Carriera, giunti in città con il loro camper per sostenere la candidatura dell'imprenditore Gianluca Crocetti.Solo pochi giorni fa era stato lo stesso componente del Gruppo Misto in Parlamento e critico d’arte ad aver dichiarato sui proprio canali social l'appoggio invece nei confronti del primo cittadino, Fabrizio Ciarapica. Senza escludere neppure un apparentamento con Mirella Paglialunga, candidata per la prima poltrona di Palazzo Sforza Cesarini con il Partito Democratico.
Inversione di rotta inattesa? Si resta in attesa di accordi che proprio nel corso dei prossimi giorni saranno definitivamente sciolti tra il fondatore di Io Apro Rinascimento e il primo cittadino civitanovese. E con degli obiettivi chiari a prescindere da un eventuale appoggio interno o esterno a una coalizione politica locale.
"Riportare la cultura in auge è essenziale per Civitanova, i Beni Culturali sono la prima industria del nostro Paese, ma a comprenderlo sono stati solo Veltroni e Franceschini, che sono di sinistra", aggiunge Sgarbi, che nel maceratese tra il dicembre '92 e il dicembre '93 era stato eletto sindaco di San Severino Marche con Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano prima che il comune fosse commissariato in seguito alle sue dimissioni.
Ad appoggiare il movimento Io Apro Rinascimento a Civitanova anche Ivo Costamagna, ex presidente del Consiglio comunale di Civitanova nel corso dell'amministrazione Corvatta: "Ho avuto un dialogo con la Squadroni, ma la presenza di simboli sui suoi manifesti ha interrotto il dialogo che stavamo portando avanti. Conosco Vittorio Sgarbi dai tempi di San Severino e il suo è un impegno importante".
Dopo aver presentato il suo nuovo simbolo lo scorso 22 marzo, il sindaco di Sutri non ha voluto risparmiare né l'ex premier Conte né il suo vecchio partito, Forza Italia, lo stesso del quale proprio Ciarapica risulta vice commissario regionale: "Sono abbastanza disgustato da Forza Italia e da quello che hanno fatto nel corso delle chiusure. E tanta confusione si è vista anche da parte di Conte".
"Io Apro Rinascimento è un movimento di persone coraggiose fatto per persone coraggiose", ha aggiunto Sgarbi. Nelle idee del candidato civitanovese, l'idea è quella di pescare voti "in maniera trasversale tra commercianti, imprenditori e liberi cittadini stanchi di attenersi alle restrizioni", ha dichiarato il capolista Crocetti.
Prosegue a distanza il botta e risposta tra la candidata sindaco di SiAmo Civitanova, Silvia Squadroni, e il primo cittadino uscente, Fabrizio Ciarapica. Oggetto del contendere la pubblicazione del video ritraente Ciarapica con il presidente del civico consesso e il segretario generale al termine del Consiglio comunale del 20 ottobre 2020.
Nel dialogo tra gli esponenti di Palazzo Sforza - Cesarini si evidenziano i temi della variante Amadori, bocciata dal civico consesso, ma non solo: nel corso della chiacchierata che secondo i protagonisti rimasti coinvolti sarebbe dovuta essere a "telecamere spente", il sindaco uscente si concede a linguaggi meno istituzionali insieme proprio a Morosi e Morresi. E il risultato, a giudicare dalla dura replica diffusa, non sembra essere stato gradito dal primo cittadino.
“Non esiste un “metodo Ciarapica” bensì un ‘metodo Squadroni’, che è manifestamente un metodo squadrista!” attacca il vice commissario regionale di Forza Italia in una missiva inviata alle redazioni giornalistiche in seguito alla pubblicazione del video via social dall’ex esponente di Vince Civitanova.
Secondo il primo cittadino, la sua principale antagonista politica nella coalizione di centrodestra e possibile avversaria al ballottaggio, “da mesi conduce una campagna elettorale basata solo su attacchi personali, con mezzucci che nulla hanno a che fare con la dialettica politica, con una totale assenza di bon ton istituzionale”.
“La pochezza della Squadroni e la macchina del fango che utilizza - ha aggiunto il sindaco - non fa che rimarcare la differenza di ‘statura’ che certo non sfugge agli elettori”. A finire sulla graticola un utilizzo scientifico nel timing scelto per la pubblicazione, secondo Ciarapica, a meno di due mesi dalla prossima tornata elettorale.
“Né è l’ulteriore prova il video ‘rubato’, che ha dormito per circa due anni e trasmesso dalla candidata che si è svegliata solo oggi su di un inesistente scoop. Una conversazione trafugata a Consiglio comunale già ufficialmente concluso, in cui gli interlocutori parlano legittimamente di come risolvere i problemi della Città. Questo è il metodo Ciarapica e della sua amministrazione, il metodo del fare.” Un’ultima bordata il primo cittadino uscente la lancia ancora alla Squadroni, ritenuta nei giorni scorsi candidata dell’area di centrosinistra e oggi “anche a corto di alleati e di consensi, perché se li vede fuggire via tutti, facendola rimanere di fatto la candidata dei soli 5Stelle”.
Continuità amministrativa nel segno degli obiettivi raggiunti negli ultimi cinque anni e voglia di migliorare il risultato ottenuto nelle precedenti tornate elettorali. E’ ambizioso il vicesindaco e capolista di Vince Civitanova, lista di centrodestra presentata stamane a Fontespina in appoggio alla candidatura dell'attuale sindaco Fabrizio Ciarapica.
“Il nostro interesse era realizzare una lista forte, radicata nel territorio. I nostri candidati hanno firmato un vincolo di mandato nel quale gli eventuali eletti si impegnano a non cambiare liste una volta in consiglio comunale, anche se questo non ha alcun valore giuridico ma solo morale”, afferma Fausto Troiani.Una scelta presa per arginare l’emorragia che nel corso degli ultimi 5 anni ha visto fuoriuscire da Vince Civitanova esponenti importanti come lo stesso Ciarapica, ma anche come la candidata sindaco Maika Gabellieri. Nessun desiderio, però, come confermato da Troiani, di mettere sullo stesso piano i due candidati sindaco Ciarapica e Squadroni, entrambi in passato nelle liste di Vince Civitanova.
“I prossimi cinque anni saranno importanti per via dell'acquisizione dei fondi derivanti dal Pnrr. Tanti sono i progetti presentati in merito alle opere pubbliche. Il nostro programma prevede una crescita strutturale e demografica facendo in modo che la città resti però vivibile”, ha aggiunto il vicesindaco, che ha anche respinto al mittente presunte simpatie fasciste segnalate dall’opposizione.
Sicurezza, pulizia, attenzione alla viabilità, lotta ai nomadi e al commercio abusivo sono alcuni dei risultati raggiunti nel corso dell’amministrazione Ciarapica. Il restyling del varco sul mare, quello del borgo marinaro e un generale riammodernamento stradale tra quelli ancora da poter realizzare.
“La speranza è di continuare ad essere il partito più votato per la leadership della coalizione di centrodestra. E’ innegabile che nell'ultima legislatura i problemi ci siano stati, ma si è trattato di situazioni risolvibili. E nonostante le difficoltà è stato preparato molto che potrà essere realizzato nel corso dei prossimi anni”.
Tra i candidati al consiglio comunale nelle liste di Vince Civitanova, insieme a Troiani e all'attuale assessore al Bilancio di Civitanova Marche, Roberta Belletti, anche l'ex Generale dei Carabinieri Paolo Piccinelli, il chirurgo Matteo Annesi, Luciana Porcelli dipendente Asur, l'avvocato Roberta Pizzarulli, il dirigente sportivo Emanuele Trementozzi insieme a svariate anime della società civile locale fino allo studente universitario Luca Paolucci.
“Siamo arrivati in Italia il 3 marzo scorso da Leopoli, volevo portare le mie due figlie Yana e Maria al sicuro qui a Civitanova a casa di mia cognata. Adesso chi ci ospita non può più aiutarci e preferisco tornare in Ucraina per stare al fianco della mia famiglia impegnata al fronte”.
Tanta paura negli occhi, atteggiamento comprensibilmente schivo. Poca voglia di raccontare per non rivivere la fuga dai bombardamenti ma anche per proteggere suo marito e i fratelli impegnati a combattere sul versante del Donbass. Alina nella vita fa la maestra di scuola elementare, parla poco l’italiano ma ogni tanto si sforza per poter pronunciare qualche parola che rafforzi i suoi concetti.
E’ ospite di Nataliia, in Italia da 18 anni, interprete di giornata e anche lei con il marito impegnato a combattere in Ucraina: “In passato sono stata alla Caritas per chiedere aiuto e purtroppo non ho la possibilità economica di sostenere la mia famiglia, altrimenti avrei fatto venire tutti qui. Mi sto già preoccupando di crescere due figli”.“Alina non sa se e quando farà ritorno - racconta Nataliia -. E’ per questo che stiamo facendo rete tra noi ucraini in Italia: vogliamo riuscire ad aiutarci considerando la totale assenza da parte delle istituzioni. Ringraziamo però la Caritas perché sappiamo che fa il massimo con quel che ha a disposizione”.
Desiderio di solidarietà verso il proprio popolo ma anche paura per le reiterate violenze da parte dell’esercito russo su civili indifesi: “Giungono ogni giorno testimonianze di stupri di gruppo di fronte alle famiglie di ragazze e addirittura bambine. La volontà russa è quella di sottomettere fisicamente e psicologicamente il nostro popolo”.
Preparare pasti per i soldati, fornire loro copertura e rifugio. Se non impugnando una mitragliatrice, è questo il modo nel quale le donne ucraine contribuiscono alla controffensiva nei confronti dei russi: “Sono molto preoccupata nel tornare a Leopoli - racconta Alina - ma so che in tante da tutta Europa, dopo aver messo al sicuro i bambini, stanno facendo la stessa cosa per aiutare i familiari rimasti in Ucraina a proteggere la nostra terra. E così proverò a fare anch'io”.
Sarà l'imprenditore Gianluca Crocetti il capolista di "Io Apro Rinascimento", la lista che a Civitanova Marche sosterrà la candidatura a sindaco dell'attuale primo cittadino, Fabrizio Ciarapica. L'annuncio è arrivato attraverso i suoi canali social dal componente del Gruppo Misto in Parlamento e critico d’arte, Vittorio Sgarbi.
Il sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo, lo scorso 22 marzo ha presentato nel corso di una assemblea nazionale il simbolo del nuovo movimento politico che vede tra le sue fila il ristoratore pesarese Umberto Carriera, giunto alla ribalta nazionale per aver scelto di ignorare le chiusure imposte dal Governo durante la pandemia.
Il 13 febbraio scorso lo stesso Carriera si era visto annullare dalla giudice Flavia Mazzini la multa da 800 euro comminata per i ripetuti assembramenti all'interno del suo locale di Mombaroccio. Una decisione che ha dato slancio all'imprenditore pesarese per portare avanti un progetto politico "rinascimentale" e post pandemico.
Un movimento che nelle idee del candidato civitanovese si propone di stare al fianco dei cittadini andando a pescare voti "in maniera trasversale tra commercianti, imprenditori e liberi cittadini" stanchi di attenersi alle restrizioni e al senso di responsabilità richiesto dal governo nazionale. Il simbolo della lista "Io Apro Rinascimento" sarà inserito in extremis tra quelli presentiPer Vittorio Sgarbi, che sarà presente in città nel corso delle prossime settimane per presentare ufficialmente lista e progetti politici in sostegno di Civitanova Marche con Fabrizio Ciarapica, non si tratta di una prima volta nel Maceratese: tra il dicembre '92 e il dicembre '93 era stato eletto sindaco di San Severino Marche con Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano prima che il comune fosse commissariato in seguito alle sue dimissioni.
Tragedia a Belforte del Chienti. Nel giorno di Pasquetta, poco dopo le 20, un uomo di 76 anni ha deciso di farla finita sparandosi un colpo di fucile alla testa. A sentire l'esplosione del colpo sono stati i vicini, che allarmati hanno immediatamente messo in moto la macchina dei soccorsi.
Quando sanitari del 118 e Carabinieri hanno fatto irruzione all'interno dell'appartamento abitato dall'uomo, per lui non c'era già più nulla da fare. Fatale è stato l'unico colpo esploso dal fucile che deteneva in casa. Secondo le prime ricostruzioni, il 76enne versava da tempo in uno stato depressivo a causa di problemi di salute. Il corpo è stato ritrovato esanime nel bagno dell'abitazione. Ancora sotto shock tutto il vicinato.
Centonovanta. E’ questo il numero di cittadini ucraini tra adulti e bambini che solo nel corso dell’ultimo mese si sono rivolti alle strutture della Caritas diocesana di Civitanova Marche. “Eravamo in emergenza già per il Covid: servivamo 400 famiglie; adesso stiamo facendo il massimo per chi fugge dalla guerra”, confermano i volontari.
Mario e Domenico i volontari responsabili della registrazione, Osas - conosciuto a febbraio in una puntata di “Storie” - sta alla porta e fa accomodare chi, in fila da diverse ore, attende il proprio turno per portare a casa una busta della spesa o solo un paio di scarpe nuove per le bambine che le hanno perse fuggendo dalle bombe.
Beatrice a fare da trait d’union e coordinare il reparto vestiario, al piano di sotto, insieme ad alcune donne, lì per scontare la pena residua di lavori socialmente utili stabiliti dal tribunale. C’è la pastiera ad attenderci, preparata da una delle signore impegnate nella struttura: “Io sono di Crotone, ma mio marito era napoletano e a Pasqua la faccio sempre in suo ricordo”.
Nella stanza accanto un alternarsi di uomini, donne e bambini: provenienze geografiche differenti, culture differenti, il banco dei vestiti della Caritas come minimo comune denominatore. Al piano di sopra sono tante le persone che affollano la strada, per lo più ucraine, “ma esiste un equilibrio sottilissimo tra le varie culture e dobbiamo dare la stessa attenzione a tutti”, spiega Beatrice, entrata qui con il Servizio civile e rimasta grazie al progetto Policoro.
Al piano di sopra Oleksandr e Andriy (nomi di fantasia, ndr) sono seduti nello stanzone della prima accoglienza mentre attendono la mamma al disbrigo pratiche reso più semplice dalla presenza di Tatiana, “traduttrice d’eccezione in queste giornate difficili”, raccontano. Avranno meno di dieci anni, Oleksandr e Andriy, fuggono da un’area non distante da Leopoli: trascorrono tutto il tempo seduti composti a spararsi tra loro con armi immaginarie. Il papà è rimasto in patria a combattere.
“Sono 190 i profughi aiutati fin qui, ma non possiamo trovare loro una casa: ci pensa la Prefettura. Stiamo ospitando solo un signore anziano cardiopatico, ma nei prossimi giorni dovrebbe andar via. C’è chi ha chiamato al numero messo a disposizione per l’emergenza ucraina chiedendo di poter adottare bambini - spiega Beatrice - ma la trafila è molto impegnativa”.
“Una ventina di ucraini sono ospiti di strutture alberghiere, a carico di privati, ma a maggio è già stato detto loro di dover lasciare le stanze perché arriveranno i turisti. E noi non abbiamo idea di dove potranno andare. Nel frattempo cerchiamo di regalare una Pasqua per quanto più possibile normale a chi forse non pensava neppure di poterla più vivere”.
Una ventina tra donne e bambini, ma presto potrebbero essere ancora di più. Una nuova speranza di vita per chi, occhi stanchi e pensieri pesanti alle spalle, è arrivato a Muccia dall’Ucraina per fuggire dalle bombe russe. Un viaggio e una accoglienza nelle 60 Sae messe a disposizione dalla Regione Marche in tutti i comuni del cratere sismico e rese possibili dalla Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con l’amministrazione locale.
Un esempio di come la solidarietà di chi ha visto distrutte le proprie abitazioni poco più di cinque anni fa, possa diventare esigenza di normalità in un luogo devastato dal terremoto del 26 ottobre 2016. Qui a Muccia, borgo maceratese di ormai meno di 800 anime a ridosso dei Monti Sibillini, il centro storico continua ad essere zona rossa. E una speranza di ricostruzione si dilata nel tempo per via degli aumenti delle materie prime che hanno interessato le ditte al lavoro nell'area.
Il rumore del fiumiciattolo che attraversa il paese e si infrange contro la sua storia medievale, è l’ultimo esempio di vita rimasto. Poi il silenzio e la nuova vita nelle casette Sae o nei container, oggi speranza per chi si è ritrovato catapultato da un giorno all’altro a 2600 chilometri di distanza da casa.
I profughi ucraini rappresentano per Muccia un futuro possibile; un modo per contrastare l’emorragia di giovani muccesi costretti ad andar via dalla propria terra. Un binomio di forze di volontà nel quale hanno trovato posto anche Julia, Viktoria e i loro figli, che con grande difficoltà parlano di mariti e parenti, secondo loro "impegnati ancora sul proprio posto di lavoro" e non al fronte a combattere.
“Casa è sempre casa, a Dnipropetrovsk - città da un milione di abitanti attraversata dal fiume Dnepr e situata 200 km a ovest dalla regione del Donbass. Nonostante questo sia un posto immerso nella natura, appena possibile noi vorremmo tornare dalle nostre famiglie. Non sapevamo ci avrebbero portato in un paese distrutto dal terremoto, ma meglio qui che sotto le bombe russe”.
Ripartire per vincere al primo turno le prossime elezioni di Civitanova 2022 migliorando quanto fatto dal 2017 a oggi. Un obiettivo ambizioso ma non impossibile secondo l'attuale sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica, capolista di Civitanova Unica. "L'obiettivo è quello di integrare la nostra lista civica con il centrodestra, una lista che nasce dall'esigenza di molti cittadini nel voler dare un contributo importante per le elezioni che interesseranno Civitanova il prossimo giugno".
"La nostra coalizione è cresciuta esponenzialmente rispetto al passato - ha aggiunto il primo cittadino. La forza di questa lista sta nel mettere insieme competenze e professionalità. Ma è importante sottolineare la forte connotazione femminile della nostra lista: non solo un mero rispetto delle quote rosa ma soprattutto competenze prestate al mondo della politica".
Per Manola Gironacci, candidata nella lista di Civitanova Unica, "l'obiettivo è quello di portare avanti tutti i lavori svolti dal sindaco nel corso del precedente mandato. A breve sarà completata l'assegnazione degli appalti realizzabili grazie ai fondi del PNRR, quindi un eventuale cambio di amministrazione non gioverebbe di certo a Civitanova e bloccherebbe i progetti già rallentati da due anni di emergenza Covid".
Il tema della sicurezza ma anche quello orientato al sociale e della sanità sul piatto delle candidate della lista civica con capogruppo Fabrizio Ciarapica. In attesa della presentazione di tutti i candidati della lista, oltre alla Gironacci, Giovanna Campodarca, Ada Gattafuni, Elisa Tidei, Federica Bianchini,Gessica Stizza, Elisa Andreani, Ermanno Carassai e Oberdan Dolci.
"Nonostante il periodo di grande difficoltà, è stato fatto molto. E la continuità rappresenta non solo un valore aggiunto ma una esigenza per tutta la nostra comunità. Oggi Civitanova Marche ha una filiera politica importante in piena sinergia con Provincia, Regione e Governo. La nostra città deve proseguire in questa crescita e vogliamo una viabilità migliore e un comune certamente più vivibile", ha concluso il sindaco.
Avrebbe dovuto consentire al Comune di Porto Recanati di rimpinguare le casse grazie agli automobilisti indisciplinati, ma l’autovelox di ultima generazione da posizionare lungo la SS 571 denominata “Regina” non si farà.
A darne conferma è stato il sindaco Andrea Michelini in seguito a una interrogazione presentata da Sabbatini e Ubaldi, attuali consigliere del centrodestra locale e all’epoca dei fatti rispettivamente assessore al Bilancio e ai Lavori pubblici.
I due apparecchi di ultima generazione acquistati dal Comune di Recanati e posizionati lungo il Bivio Regina, sarebbero dovuti entrare in funzione già lo scorso gennaio. Ma da allora nessuna traccia, e da qui l’interrogazione presentata dalle consigliere comunali.
Poi la scoperta: l’Anas, responsabile del tratto stradale interessato dal posizionamento degli autovelox costati ai contribuenti una cifra superiore ai 40mila euro, non aveva dato il consenso. Nel punto in cui sarebbe dovuta avvenire l’installazione, sorgerà invece una rotonda.
Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale la volontà di mandare in pensione i precedenti apparecchi risalenti al 2010 per sostituirli con quelli di ultima generazione acquistati dalla romana Servicenet21. Porto Recanati chiederà adesso alla società capitolina di poter sostituire le apparecchiature con telecamere da posizionare in corrispondenza dei tratti semaforici. Ma il pasticcio resta e secondo il sindaco, le consigliere non potevano non sapere.
E’ una delle poche donne con un ruolo dirigenziale presenti nel mondo del calcio italiano. I suoi modi vulcanici hanno animato lo spirito dei tifosi prima a Matelica e dopo ad Ancona, dove oggi Roberta Nocelli riveste il ruolo di direttore generale della società. E sogna in grande con l’arrivo in città dell’imprenditore malese Tony Tiong.
“Una passione nata da bambina la mia, poi l’incontro con Mauro Canil che mi ha cambiato la vita. Dagli inizi a Matelica, società con la quale abbiamo conquistato una Coppa Italia in Serie D e ottenuto ottimi piazzamenti in Lega Pro, fino all’Ancona Matelica, dove al primo anno è stato raggiunto l’obiettivo stagionale che per noi era la salvezza”.
E’ orgogliosa della crescita della sua squadra, Roberta Nocelli, figura riconfermata anche nella dirigenza della nuova proprietà malese che a giorni completerà il closing con l’acquisto del 95% delle quote. L’obiettivo è ricreare entusiasmo attorno alla squadra che dalla stagione 2022/2023 tornerà a chiamarsi “Ancona”, come chiesto a più riprese dagli ultras della Curva Nord.
“Abbiamo dei progetti ambiziosi con questa nuova società, ma ripartiremo dal territorio e dal desiderio di fare emergere nuovi talenti marchigiani”, spiega il dg di origini maceratesi. Ripartire dalla costruzione di un settore giovanile importante per puntare al ritorno immediato in una Serie B che - tra fallimenti e mancate iscrizioni - è assente da Ancona ormai da 12 anni.
La voglia di sognare c’è e si respira anche nella pancia del “Del Conero”, dove i gagliardetti appesi alle pareti - “quelli che non sono stati rubati durante i fallimenti”, raccontano - ricordano sfide del passato dal sapore agrodolce e anni più recenti di intense delusioni. “Se dovessi esprimere un desiderio, da simpatizzante bianconera, sogno di incontrare la Juventus in questo stadio. Ma tutto va costruito passo dopo passo".
“Per tutti gli albergatori la guerra si sta rivelando più critica della pandemia. Il Covid aveva già stressato molto le persone, che adesso si stanno trovando ad affrontare anche i rincari: le prenotazioni sono crollate dell’80%”.
A tracciare un quadro critico del settore alberghiero in provincia di Macerata è Simone Iualè, presidente dell’associazione albergatori Civitanova Marche (AACM). Un crollo nelle prenotazioni che ha già mandato in fumo i turisti attesi nel corso della prossima Pasqua.
“A una settimana dalla Pasqua, non ci sono proprio prenotazioni negli hotel. In passato le persone venivano a fare un giro per conoscere il territorio e ritornare poi in estate: molti turisti volevano visitare in prima persona le strutture nelle quali portare le famiglie. Ma ora è tutto fermo. E anche per l’estate le prenotazioni sono pochissime”, spiega Iualè.
Gli unici incassi garantiti per le strutture restano quelle riguardanti “i giri commerciali e le ditte edili. Ma sono venuti a mancare i turisti del fine settimana e anche i turisti dello shopping, che prima attingevano al settore calzaturiero degli outlet e poi decidevano di restare a dormire sul territorio”.
Una situazione leggermente migliore si respira a Civitanova, “dove in parte si riesce a lavorare grazie al giro delle discoteche e del divertimento. In termini percentuali, il crollo nelle strutture alberghiere maceratesi supera l’80%”.
A preoccupare gli albergatori, dopo la Pasqua saltata, è adesso il periodo estivo che concede linfa per tutto l’anno alle strutture della zona: “Sarà una estate last minute, come quella precedente. A fine settembre riusciremo a raddrizzarla in qualche modo, ma allo stato attuale ci sono pochissime prenotazioni”, ha concluso il presidente Iualè.
E’ il 24 aprile 1979, un martedì come tanti in una Torino che si appresta a festeggiare la liberazione d’Italia. E’ l’ora di pranzo e il piccolo Paolo in quel momento si trova a casa in attesa del ritorno di papà Franco Piccinelli, all’epoca Caporedattore della Rai di Torino. Dalla stanzetta sente degli spari: in quell’istante la sua vita cambia per sempre.
Le Brigate Rosse fanno irruzione nel cortile di casa per attentare alla vita di suo papà. Paolo assiste a tutta la scena insieme alla sorella. “Ricordo ancora il rumore dei colpi di pistola che lo ferirono gravemente alle gambe e il carabiniere che ci raggiunse per metterci al sicuro. Fu proprio in quel momento che capì che da grande sarei voluto diventare uno di loro”.
Paolo Piccinelli, Generale dei Carabinieri oggi in pensione, ha dedicato un’intera vita all’Arma servendo l’Italia per trent’anni tra Lombardia, Piemonte, Umbria, Abruzzo e Sicilia, dove ha conosciuto sua moglie Stefania. Da cinque anni vivono a Civitanova Marche con i loro tre figli.
“La sicurezza è sempre stata una esigenza per me: una volta lasciata l’Arma, ho continuato ad occuparmene per alcune importanti aziende. Tra queste anche la Rai, per la quale ho curato i Festival di Sanremo 2021 e 2022 e adesso l’Eurovision Song Contest di Torino”.
“Una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali e dei debiti tributari è necessaria per disinnescare la bomba sociale della carenza di liquidità dei contribuenti, siano esse famiglie o imprese”. Ad affermarlo è Giuseppe Tosoni, presidente dell’associazione Tutela Impresa.
“Tanti contribuenti non sono nelle condizioni di adempiere e molte imprese che lavorano con il pubblico - e che devono necessariamente presentare la regolarità contributiva (il cosiddetto Durc) - rischiano in caso di non conformità di vedersi bloccare i pagamenti dalle P.A..”, spiega Tosoni.
“Nel periodo pre e post pandemico, e in considerazione anche di quello bellico attuale, per i contribuenti che hanno già accumulato debiti e obbligazioni tributarie, non si intravedono buone prospettive - aggiunge il presidente di Tutela Impresa -. E’ da tener presente che un’agevolazione è stata recentemente varata, ovvero una nuova proroga per i decaduti dalle agevolazioni concesse dal DL Sostegni ter, rottamazione saldo e stralcio”.
Non ci sarà un'unica maxi scadenza, ma più appuntamenti differenziati relativi alle rate del 2020, del 2021 e anche del 2022, nel dettaglio: per le rate di rottamazione ter e saldo e straccio relative al 2020 la scadenza viene fissata al 30 aprile 2022; per quelle 2021 al 31 luglio 2022; per quelle 2022 al 30 novembre 2022.
In base a quanto previsto dall'art. 1, comma 913, della legge 30 dicembre 2021, n.234, le cartelle di pagamento notificate nel periodo dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, il termine per il versamento è stato prolungato a 180 giorni. Tale proroga non è valida per l'eventuale contestazione delle imposte iscritte al ruolo. “Si tratta di interventi tampone, a volte legiferati anche a "tempo scaduto" e nei confronti dei quali ne si auspica uno definitivo che possa mettere in sicurezza le aziende”, ha aggiunto il presidente Tosoni.
“Non ci risulta che il progetto del mega centro logistico Amazon nelle Marche sia saltato, la posizione della Regione è sempre stata chiara in tal senso e tutta la documentazione che avrebbe dovuto produrre l’interporto, è già stata presentata. Tocca a Scannell il prossimo passo”.
Ad affermarlo è Guido Castelli, assessore al Bilancio e alla Ricostruzione della Regione Marche, che smentisce le voci diffuse negli ultimi giorni sulla possibilità di un definitivo fallimento della trattativa che avrebbe dovuto portare il colosso americano a strutturarsi in un’area di proprietà di Interporto Marche.
Un affare da oltre 250 milioni di euro con una ricaduta ingente sul territorio e che nel corso dell’ultimo anno ha spinto proprio la Regione ad andare all-in sul progetto di realizzazione. Mille i posti di lavori promessi da Amazon per il centro di Jesi. Poi gli intoppi, fin qui superati. Fino all’ultimo blocco per la concessione dell’area da 27mila metri quadrati.
“Scannell, il soggetto che dovrebbe pagare a Interporto Marche i diritti per edificare, ha delle difficoltà a pagare. Ma la Regione ha comunque dato il via libera: questo centro è un obiettivo da raggiungere. In precedenza ci sono stati dei problemi formali, ora è tutto superato. Se ci sono delle difficoltà, non sono da parte dell’Interporto Marche”, precisa Castelli
Ad oggi, però, la trattativa resta in bilico - secondo gli operatori privati - per il valore dell’area in questione, passato dai 600mila euro del 2020 ai 6 milioni attuali: “Ci sono tutte le condizioni affinché Scannell possa fare le proprie scelte rispettando anche i diritti delle amministrazioni pubbliche. Scannell deve versare 6 milioni a Interporto Marche per acquisire i diritti ad edificare e per completare l’operazione”.
Un 47enne ha perso la vita questa sera, poco dopo le 20, a Borgo San Giuliano. Secondo le prime ricostruzioni fornite dai passanti presenti sul posto, l'uomo, originario di Macerata, sarebbe stato colpito da un malore improvviso all'interno della propria abitazione, in vicolo Primo.Vani sono stati i tentativi da parte dei presenti di rianimare l'uomo. Sul luogo è stato immediato l'intervento da parte dei soccorsi del 118 e della Polizia, ma per l'uomo non c'era già più nulla da fare. Sono attualmente in corso gli accertamenti per stabilire le dinamiche e comprendere la natura del malore che è risultato essere fatale per il 47enne. Secondo le prime indagini, la Polizia ha rinvenuto non distante dal corpo dell'uomo una siringa, l'ipotesi più probabile è che il 47enne sia morto in seguito ad un'overdose.
Una giornata di festa. Forse, più semplicemente una giornata di apparente normalità per tentare di non pensare a cosa sta accadendo nel loro Paese. Un appuntamento organizzato dal Comune di Mogliano, dall’Associazione Amici di Santa Croce e dalla Confraternita del Santissimo Sacramento per dare un benvenuto ufficiale ai 17 profughi ucraini che sono giunti in paese nel corso di questo primo mese di invasione russa.
Donne, bambini ma anche animali domestici che hanno trovato riparo nel comune maceratese ospiti di quattro famiglie che hanno messo a disposizione le loro abitazioni e aperto il cuore all’accoglienza. "Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno concretamente accolto queste famiglie ucraine e quanti in futuro vorranno mettersi a disposizione", ha affermato Cecilia Cesetti, sindaco di Mogliano.
L’evento si terrà nel parco di Santa Croce, meta di ritrovo abituale per le feste che coinvolgono tutta la comunità. Sarà un modo per avviare un processo di integrazione sociale e per condividere del tempo in compagnia degli abitanti di Mogliano.
Prosegue la battaglia delle sanzioni da parte dell'Unione Europea nei confronti della Russia di Putin. L'ultimo pacchetto di misure varato da Bruxelles porterà a un blocco dell'export verso Mosca dei beni di lusso: dalla moda al settore culinario, i prodotti di valore superiore a 300 euro non potranno più essere consegnati ad est.
Tra le regioni più colpite di riflesso dalle sanzioni volute da parte dell'Ue ci saranno le Marche, che verso la Russia esportano beni per circa 300 milioni di euro l'anno. Di conseguenza, il settore manifatturiero e le PMI che stanno studiando delle contromisure da attuare per contrastare un consistente crollo nelle vendite che impatterà sui prossimi bilanci.
"Nel settore della pelletteria tutte le consegne erano già state evase, ma a trovarsi in ginocchio e con i magazzini pieni sono adesso le aziende operanti nell'ambito calzaturiero". A parlare è Francesca Orlandi, manager della Valentino Orlandi di Corridonia, tra le aziende maceratesi che esportavano beni di lusso verso la Russia.
Tra i beni fermati alla dogana o nei magazzini in direzione Mosca, caviale, tartufi, vini, cavalli purosangue, sigari, profumi, abbigliamento e soprattutto l'intera pelletteria: "Il problema principale è per la prossima campagna vendite, i pagamenti per i prodotti inviati erano già stati eseguiti ma bisogna comprendere cosa accadrà con il blocco del sistema swift e la svalutazione del Rublo".
Una fase di stallo generale che riguarda non solo la Russia ma anche l'Ucraina: "Questo conflitto creerà sicuramente un danno alla nostra economia. Quello russo, per l'imprenditoria marchigiana, è sempre stato un mercato che riusciva ad avere una capacità di acquisto dei prodotti di qualità artigianale e di lusso realizzati da noi".
Se le spedizioni dirette verso la Russia sono al momento bloccate, non è esclusa l'ipotesi di invii verso centri logistici in paesi confinanti che possano consentire di aggirare il ban dell'Unione Europea: "Bisognerà trovare delle alternative, ma questa situazione è troppo liquida e incerta allo stato attuale. Immagino si troveranno delle soluzioni, ma non è ancora chiaro quali saranno".
Nel corso delle ultime settimane il costo delle materie prime sul mercato è schizzato alle stelle mettendo in ginocchio diverse aziende nel Maceratese e i cittadini che in bolletta si sono trovati a dover fronteggiare spese più che raddoppiate rispetto ai mesi precedenti. Ma perché la benzina costa così tanto? E quali fattori influenzano l'ondata di aumenti?
Il prezzo dei carburanti staziona a livelli record, con picchi ai distributori in città fino a 2,404 euro al litro. Un'impennata dipendente da mesi di rialzi e che ha costretto molti gestori a chiudere le pompe di benzina e mettere in cassa integrazione i dipendenti per arginare la contrazione nelle vendite.
Uno shock dipendente da molteplici fattori tra i quali percentuali di estrazione e domanda sui mercati. Ma quanto sta pesando davvero la guerra in Russia sulle tasche dei contribuenti? Colpa delle accise di Stato che stanno mettendo in ginocchio l'economia o di una speculazione in atto, come denunciato da parte del ministro Cingolani?
I timori delle grandi compagnie risiedono nell'imprevedibilità delle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina e aumentano per i timori di una contrazione della domanda cinese legati anche a possibili nuovi lockdown causati dal Covid. Ma non basta. Il prezzo della benzina reagisce più lentamente all'oscillazione delle quotazioni di mercato.
Questo significa che le compagnie petrolifere stanno al momento facendo pagare al consumatore finale possibili variazioni di prezzo del greggio che avrebbero effetto su scorte future, non su quelle che sono attualmente distribuite e che sono state acquistate dalle stesse compagnie in contrattazioni precedenti all'inizio del conflitto.
Da qui la "truffa" denunciata del ministro Cingolani e l'apertura di fascicoli presso le procure della Repubblica di mezza Italia. Sotto la lente dei riflettori, secondo il ministro, andrebbero poste le percentuali applicate sul prezzo finale da parte delle singole compagnie. Uno scarica barile - sarebbe il caso di dire - che dimentica però il ruolo dello Stato in questa situazione.
Entrando nel dettaglio della benzina e stando alle rilevazioni settimanali del Ministero per la Transizione Ecologica, il 13 dicembre scorso l'"oro verde" si attestava su un prezzo medio di 1725,35 euro al litro, arrivando a toccare tre mesi dopo i 2184,54, pari a un rialzo del 26,6%. Su 2184,54, il peso delle accise e dell'IVA ammonta in totale al 51%: se non ci fossero le tasse, la benzina costerebbe la metà.
Sono 19 in totale le accise che concorrono all'aumento del costo della benzina arrivando ad incidere in modo significativo sul prezzo finale: 0,728 centesimi al litro. Un decreto legislativo del 1995 ha fatto chiarezza in merito alla correlazione del versamento delle accise e la loro destinazione finale: benché presenti spese del passato nella lista delle 19, queste non vengono finanziate dai ricavi odierni.
Una cattiva gestione della macchina amministrativa da parte della classe politica che, negli anni, ha dato fondo all'aumento delle accise nell'impossibilità di reperire altrove risorse utile ai bilanci pubblici. Solo nel periodo compreso tra il 2004 e il 2014, le accise inserite a bilancio ammontano a 0,3779 centesimi al litro, circa la stessa cifra stabilita tra il 1936 e il 2004.
Sono nel frattempo sul tavolo del Governo possibili riduzioni delle accise per attenuare l'aumento della benzina e per evitare un blocco dell'economia. Step non dipendenti solo dall'Italia quanto dall'Unione Europea e dall'esigenza di un compratore unico sui mercati. Mentre con il rilancio delle fabbriche a carbone, la transizione ecologica in Italia sembra allontanarsi sensibilmente.
Oltre 2000 chilometri in auto per fuggire dalla guerra e ricongiungersi con la nonna che vive a Mogliano e lasciando il papà al fronte a combattere. Questo il viaggio infinito di due bambini ucraini di 5 e 12 anni fuggiti da un villaggio poco a ovest della capitale, da giorni sotto assedio da parte dell'esercito russo.
Lei, la piccola Mariia, estremamente timida e con negli occhi l'innocenza che appartiene solo ai bambini. Lui, Liev, conserva ancora la paura di chi non dimenticherà i bombardamenti ai quali ha assistito lasciandosi alle spalle un Paese martoriato. Hanno dovuto abbandonare casa, amici e compagni di scuola per fuggire dalla guerra e senza la certezza di poter più ritornare.
Hanno viaggiato insieme alla mamma per arrivare a casa della nonna, sposata con un cittadino di Mogliano e da anni residente nel Maceratese. La piccola abitazione nella quale vivono ha spinto l'uomo a chiedere aiuto al sindaco di Mogliano, Cecilia Cesetti, per riuscire a trovare una sistemazione temporanea.
Il cuore grande di Mogliano aveva già dato disponibilità per l'accoglienza dei profughi ucraini e in meno di mezz'ora la casa è stata trovata. Ad impegnarsi in prima persona chi la guerra l'ha già vissuta negli anni '90: Luigi e Maja.
I due, oggi marito e moglie, si sono conosciuti nel corso della prima delle 18 missioni umanitarie che Luigi, come presidente della Croce Verde di Monte San Giusto e vice presidente dell’Anpas Marche ha organizzato tra il 1993 e il 1995 in Croazia, Bosnia e Serbia.
Il papà dei bambini, militare professionista, è rimasto a combattere al fronte, impegnato con la propria unità nel tentativo di ostacolare l'avanzata degli invasori. La nonna si prenderà cura dei piccoli e della nuora, che insieme ai bambini ha ottenuto un visto di ingresso per restare in Europa per i prossimi tre mesi.
Tanti i maceratesi che hanno intanto manifestato la propria disponibilità a fornire un aiuto sotto forma di generi alimentari e quanto utile per i bambini e la loro madre, che sono stati travolti dall'affetto della popolazione marchigiana e da Kara, lo splendido cane di famiglia.
Tanti i giocattoli per cercare di regalare un sorriso ai bambini "che resteranno ospiti di Mogliano per tutto il tempo che sarà necessario come scritto in ucraino nel messaggio di benvenuto che abbiamo fatto trovare nel loro alloggio", ha raccontato Luigi.