Sono in aumento le richieste pervenute all'INPS per il calcolo dell’anticipo finanziario del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Un termometro tangibile delle difficoltà economiche vissute dalle famiglie italiane acuite dall'avvento della pandemia e dalla guerra in Ucraina.
Il servizio, messo a disposizione dall'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale guidato a Macerata dal direttore Marco Mancini, consente l'accesso a un finanziamento per ottenere una parte o l’intera indennità maturata (se d’importo non superiore a 45.000 euro), non ancora liquidata, senza attendere i tempi ordinari. che nel corso degli ultimi anni si sono dilatati.
"Sono sempre di più le persone che richiedono l'utilizzo di questo servizio non più per sé ma per i propri figli, anche questo un esempio delle difficoltà di accesso al mondo del lavoro o a contratti stabili per i più giovani", spiega Ubaldo Camilletti, responsabile dell'Urp della sede INPS di Macerata.
Un anticipo rivolto a dipendenti pubblici cessati dal servizio che accedono o che hanno avuto accesso, prima della data di entrata in vigore del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, alla pensione con i requisiti della Quota 100, o in base all’art. 24 della legge 214/2011.
Per ottenere il finanziamento, sarà possibile richiedere la certificazione dell’importo cedibile ai fini dell’anticipo finanziario all’INPS trasmettendo la domanda di quantificazione online. In seguito l'Ente rilascerà la certificazione entro 90 giorni dalla data della domanda.
Ottenuta la certificazione, gli interessati potranno richiedere il finanziamento agevolato alle banche o agli altri intermediari finanziari che aderiscono all’iniziativa. Per semplificare le operazioni, l'INPS suggerisce l'utilizzo del simulatore messo a disposizione sul sito dell'Ente.
Non si è fatta attendere la reazione piccata degli esponenti politici coinvolti nella tornata elettorale del prossimo 12 giugno a Civitanova Marche. Casus belli l’articolo pubblicato questa mattina su Picchio News riguardante un indizio social in merito a un presunto accordo politico per contrastare il sindaco uscente tra la Paglialunga e la Squadroni in vista del potenziale ballottaggio.
A intervenire negando tutto, nell’ordine, la candidata sindaco del centrosinistra Mirella Paglialunga, il capogruppo Dem in Consiglio comunale Giulio Silenzi. A ruota la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Mirella Emiliozzi, che ha indirizzato una lettera alla redazione di seguito pubblicata nella sua forma integrale:
“Proprio dalla Emiliozzi è arrivato il veto sul nome della candidata di centrosinistra che ha fatto saltare il banco” così ha scritto Picchio News in un editoriale uscito oggi. La sottoscritta, caro Direttore, non ha fatto saltare proprio nessun banco. Da noi non c’è uno che fa saltare il banco o che decide", ha scritto la parlamentare.
Che ha poi aggiunto: "Il Movimento Cinque Stelle di Civitanova Marche ha ragionato a più riprese sui partiti con i quali stiamo facendo un percorso comune complicato ma vero, anche a Roma, come ha confermato anche oggi il presidente Giuseppe Conte, per valutare la possibile collaborazione o alleanza per le nostre amministrative. Volevamo e vogliamo coinvolgere chi ancora non si è affacciato alla politica e non riproporre sempre stessi schemi e nomi".
Da qui l'unicum civitanovese, con il centrosinistra e i Cinque Stelle che hanno deciso di correre separatamente: "Poi abbiamo chiesto ai nostri attivisti di votare, in piena libertà, senza nessuna coercizione, e non io, ma la maggioranza dei nostri attivisti ha scelto di appoggiare Silvia Squadroni Sindaco nella sua corsa, perché abbiamo trovato piena convergenza nei nostri progetti e pensiamo che una coalizione civica con all’interno tanti giovani e con alla guida una professionista in gamba che conosce già la macchina amministrativa e che ama profondamente Civitanova, possa fare la differenza per la nostra città e competere con più possibilità con il candidato del centrodestra"
"Chi arriverà in fondo vincitore? Questo non lo so, dipende da molti fattori, noi abbiamo scommesso sulla capacità di attrazione di un progetto civico. Vedremo cosa ne diranno i civitanovesi e poi si vedrà. Noi non conserviamo rancori né affibbiamo etichette. Siamo donne e uomini liberi, aperti al confronto e cerchiamo altre donne e uomini liberi che vogliano per #Civitanova cambiamento e benessere, se in futuro ci saranno alleanze ben vengano; adesso siamo al lavoro per far vincere Silvia", ha concluso la parlamentare Cinque Stelle aprendo dunque a un possibile accordo proprio tra la Paglialunga e la candidata civica.
Ad entrare nel merito della querelle per le divergenze tra la Paglialunga e la stessa Emiliozzi era però stato il consigliere Pier Paolo Rossi nel corso della presentazione ufficiale alla stampa della candidata sindaco del centrosinistra avvenuta lo scorso 27 aprile: “L’assenza dei Cinquestelle non stupisce, il M5S non è di centrosinistra a Civitanova. Abbiamo provato a interloquire con loro, ma la scelta del candidato, seppur sostenuta dalla maggioranza, non è poi stata appoggiata dalla Emiliozzi, sempre allergica alla sinistra. Ma ai grillini non chiudiamo la porta, anzi”. Più cauta sul tema la Paglialunga, che in quella occasione aveva lasciato esporre prima Rossi e poi Silenzi.
Non si è fatta attendere la reazione piccata degli esponenti politici coinvolti nella tornata elettorale del prossimo 12 giugno a Civitanova Marche. Casus belli l’articolo pubblicato questa mattina su Picchio News riguardante un indizio social in merito a un presunto accordo politico per contrastare il sindaco uscente tra la Paglialunga e la Squadroni in vista del potenziale ballottaggio.
A intervenire negando tutto, nell’ordine, la candidata sindaco del centrosinistra Mirella Paglialunga, il capogruppo Dem in Consiglio comunale Giulio Silenzi e, a ruota, la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Mirella Emiliozzi. Prese di posizione palesate attraverso comunicati stampa o a mezzo social.
Secondo la Paglialunga, che respinge tutto al mittente “rispondere nel merito a certe considerazioni ingiuriose verso il mio impegno politico sarebbe amplificarne la portata. Meritano solo di essere ignorate. Del resto il lettore attento e critico comprende facilmente chi sia lo spin-doctor che le ispira".
Sulla stessa linea sui social l’ex vicesindaco di Civitanova, Silenzi: “Ipotesi del tutto prive di fondamento quelle descritte nell’articolo. Il sottoscritto non sta trattando posti né tessendo contatti per questo scopo. Anzi li evito da mesi accuratamente per non prestare a strumentali considerazioni”.
E aggiunge: “Questo è semmai un modo di fare che appartiene ad altri e non certo a noi e Mirella Paglialunga non ha bisogno di spin doctor perché ha la capacità, l’autonomia e l’energia per portare avanti una campagna elettorale, e lo sta dimostrando, basata nel rapporto con l’elettorato e nell’ascolto dei suoi bisogni. E’ questo l’impegno di ognuno di noi e della coalizione di centro sinistra".
Su presunti accordi politici con la candidata di SiAmo Civitanova in caso di ballottaggio, la Paglialunga si era già espressa nel merito lo scorso 27 aprile nel corso della sua presentazione ufficiale, smentendo tutto: “Pure illazioni, non ci siamo mai incontrati con nessuno né parlato di temi. In questa fase non c’è intenzione di fare alcun patto”.
Nel corso delle ultime settimane, però, i contenuti comunicativi diffusi dal centrosinistra in campagna elettorale, in più di una occasione hanno coinciso con quanto esposto dalla Squadroni. Non ultimo l’indizio social che ha fatto saltare il banco e spinto gli interessati a una replica.
Il duro attacco di Silenzi nei confronti di Ciarapica aveva infatti ottenuto il like di Lavinia Bianchi, responsabile della comunicazione nello staff di Silvia Squadroni e candidata al Consiglio comunale proprio con l’avvocatessa nella lista SiAmo Civitanova. Meno di 24 ore dopo la pubblicazione di una intervista rilasciata da parte della Squadroni a una testata locale nella quale evidenziava le stesse parole pronunciate da Silenzi.
Ventiquattro giorni. E’ questa l’attesa che divide Civitanova Marche dalle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo che vedranno il Comune andare al voto insieme a Tolentino, Corridonia e Valfornace in provincia di Macerata. E in città è già bagarre tra gli aspiranti sindaci che puntano a ricoprire il ruolo dell’uscente Ciarapica.
Una bagarre a colpi di post e invettive personali che segnano il termometro di una competizione più agguerrita che mai ma che nulla hanno a che vedere con una sana comunicazione politica. E sui social spunta quello che è a tutti gli effetti un endorsement che profuma già di coalizione in vista del ballottaggio.
Ballottaggio che quasi certamente vedrà impegnati i sei aspiranti sindaco fino al prossimo 26 giugno. E se Ciarapica con il centrodestra è ormai certo di un posto, è per l’ultima casella libera che dietro si accendono le polveri. E si palesa sempre più una vicinanza tra la Paglialunga e la Squadroni, a più riprese negata nel corso di incontri pubblici.
Civitanova Marche rappresenta eccezione a livello nazionale: il centrosinistra che regge al Governo, qui è invece orfano del Movimento Cinque Stelle, che in città si è spaccato sul nome di Mirella Paglialunga, ex dirigente scolastico professionalmente vicina a Mirella Emiliozzi, deputata M5S in Parlamento.
Proprio dalla Emiliozzi è arrivato il veto sul nome della candidata di centrosinistra che ha fatto saltare il banco, spostando i voti dei Cinque Stelle sulla Squadroni, ex di Vince Civitanova e con un conto aperto nei confronti del centrodestra cittadino, dal quale è fuoriuscita non abbandonando del tutto però alcuni esponenti che ne hanno fatto parte.
Ma facciamo un passo indietro a domenica sera, quando sul profilo Facebook personale di Giulio Silenzi - ex vicesindaco e capolista Dem che nel corso della prossima tornata elettorale ha scelto di restare fuori dai giochi - appare un post di attacco diretto nei confronti del sindaco Ciarapica.
Ad essere attaccati anche Maika Gabellieri - ex assessore che in extremis ha ritirato la propria candidatura dopo la pace fatta col centrodestra - e Giovanni Corallini, che nel corso degli ultimi mesi non è certo stato dolce con il sindaco in carica e che adesso è rientrato in Fratelli d’Italia.
“Ciarapica, Gabellieri, Corallini ecc. ecc. fanno parte di quella politica dove non esiste coerenza, dignità, rigore, etica. Oggi dici una cosa domani l’esatto contrario e continui a prendere in giro le persone e in tanti magari ti votano per interessi particolari. Puoi fare tutto tanto si confida nel voto dei “tifosi” che a prescindere ti danno consenso elettorale”, scrive Silenzi.
Che prosegue: “Che esempio per i giovani? Si può dire e fare di tutto per il potere. Un senso di nausea difronte a questo. Speriamo o almeno io spero che la gente questa volta non accetti tutto e scelga le persone serie di cui Civitanova ha tanto bisogno”.
Un duro attacco nei confronti di Ciarapica sotto il quale spunta il like di Lavinia Bianchi, responsabile della comunicazione nello staff di Silvia Squadroni e candidata al Consiglio comunale di Civitanova proprio con l’avvocatessa nella lista SiAmo Civitanova.
A meno di 24 ore di distanza la pubblicazione di una intervista rilasciata da parte della Squadroni a una testata locale nella quale evidenzia - de facto - gli stessi concetti esposti da Silenzi, fin qui deus ex machina politico e vero e proprio spin doctor della Paglialunga.
Un endorsement che profuma di accordo in funzione anti Ciarapica e che sembra farsi sempre più largo nelle segrete stanze fatte di incontri a più riprese pubblicamente negati tra le parti. Ma con un ago della bilancia che rischia di essere sottovalutato: quel Movimento Cinque Stelle che, nei suoi vertici locali, della Paglialunga non ne ha fin qui voluto sapere. A Civitanova, alle spalle del sindaco uscente, la bagarre è aperta.
Tra le gru in movimento, gli operai al lavoro e gli edifici puntellati di Piazza Cavour, con il Duomo alle nostre spalle. Uno scenario irreale ma strettamente coerente con la Camerino presente. È da qui che riparte la nuova avventura di Sandro Sborgia, sindaco uscente e candidato alle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo.
"Ripartiamo Camerino" il nome della lista di cui fanno parte Luca Marassi, Lucia Jajani, Stefano Sfascia, Vincenzo Luzi e Sauro Tromboni, già compagni di Sborgia nel corso della precedente amministrazione caduta a causa dello sgambetto nottetempo di Lucarelli, oggi sfidante di Sborgia alle urne.
Gionata Bentivoglia, Rosella Paggio, Alberto Cavallaro, Sonia Santacchi, Roberta Fattoretti, Alessia Tavoloni e Mario Tesauri i rappresentanti della società civile locale e new entry nella squadra di Sborgia. Ha le idee chiare il sindaco uscente, soprattutto in merito al processo di ricostruzione avviato su tutto il territorio comunale e messo in discussione da Lucarelli.
"1300 sono gli abitanti ancora presenti nelle Sae ed è da loro che bisogna ripartire. Mi preoccupano le affermazioni dell'altro candidato che vorrebbe rivedere il programma straordinario di ricostruzione e i piani attuativi. Tutto questo significherebbe bloccare gli iter già avviati per la ricostruzione e perdere ulteriori anni: una follia. Chi vive nelle Sae perderebbe tutti i progetti presentati fin qui. Lucarelli e Pasqui hanno contribuito ad interrompere la ricostruzione di Camerino", spiega Sborgia.
"Il corso che è stato riaperto qui al centro è frutto di un lavoro complicato e svolto in due anni e mezzo di amministrazione durante i quali c'è stato anche il Covid. Prossimamente la riapertura di un'altra grande parte del centro storico e l'abbattimento del Palazzo di giustizia. C'è bisogno che si possa tornare a vivere in questa città dove l'Università di Camerino riveste un ruolo centrale. Ed è importante che nel centro storico ci siano le ditte al lavoro", ha aggiunto il sindaco uscente.
Un processo di ricostruzione che procede a rilento anche a causa della fase commissariale: "Le accuse giunte dall'opposizione sono del tutto infondate e lo dimostra il fatto che la gran parte della squadra che ha fatto parte della mia amministrazione sia oggi qui al mio fianco per progettare e realizzare insieme il futuro di Camerino. Mettersi al servizio della popolazione senza interessi secondari ci ha resi scomodi agli occhi di chi ci ha voluto fare uno sgambetto", ha concluso Sandro Sborgia.
EDITORIALE. C’è una città in Italia nella quale esiste un sindaco che governa a sua insaputa. Un sindaco che non si cura minimamente degli effetti che alcune cadute di stile di esponenti politici a lui vicini possono produrre: che si chiami ieri fascismo e oggi omofobia. Oggi, nella Giornata internazionale contro l’omotransfobia. Quel sindaco si chiama Sandro Parcaroli ed è il primo cittadino di Macerata.
Sandro Parcaroli è un sindaco a sua insaputa, forse rapito dai troppi incarichi ricoperti, come quello da presidente della Provincia di Macerata assunto lo scorso 19 dicembre, oltre a quello di sindaco della città e quindi - in teoria - di rappresentante di tutta la popolazione.
Quanto accaduto a Macerata è non solo disdicevole ma anche vergognoso. E il fatto che a quasi 24 ore di distanza un sindaco ligio al dovere come Sandro Parcaroli non abbia sentito l’esigenza di dissociarsi da quelle dichiarazioni, lo è ancora di più. Ma facciamo un passo indietro e spieghiamo quanto accaduto.
Il 30 marzo scorso il consigliere di maggioranza in quota Lega in Consiglio comunale, Roberto Fabiani, diffondeva a mezzo social un post nel quale definiva ritardati coloro i quali avrebbero festeggiato l’anniversario del 25 aprile, giorno della Liberazione dai nazifascisti. Un post per il quale Fabiani fu costretto a scusarsi e la Lega di Macerata ad emettere un comunicato nel quale condannava il gesto dello stesso consigliere.
In occasione della querelle che vide Fabiani protagonista, il sindaco Parcaroli decise di trincerarsi dietro un “No comment” per l’accaduto. “La Lega farà uscire un comunicato di scuse e si chiude qui” le uniche parole che Parcaroli sentì di esprimere. Nessuna di vicinanza, invece, per le parti offese dalle dichiarazioni di Fabiani, ANPI compresa.
Arriviamo al 16 maggio. La redazione di Picchio News riceve un comunicato stampa firmato da Fratelli d’Italia Macerata. Nel comunicato si condanna la circolare del Ministero dell’Istruzione che invita le scuole di ogni ordine e grado ad organizzare per questa giornata iniziative contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.
Per Fratelli d’Italia è troppo: “No alla giornata contro l’omotransfobia: nelle scuole pubbliche non possono trovare posto insegnamenti su tematiche così delicate, che riguardano posizioni particolari. La natura istituzionale della scuola non consente di affrontare questi delicatissimi argomenti”, scrive la sezione FdI di Macerata cui fa eco a poche ore di distanza l’assessore all’Istruzione della Regione Marche, Giorgia Latini.
"Il timore fondato di tante famiglie, condiviso dalla Lega e dal Sottosegretario Rossano Sasso, è che dietro la lotta contro le discriminazioni si nasconda in realtà la volontà di propagandare la teoria gender tra bambini e ragazzi”, scrive la Latini, che non perde occasione per esporre le proprie idee solo se in netto contrasto col Governo: gestione Covid e insegnanti dissidenti docet.
Il messaggio che filtra è che il Governo ci vorrebbe far diventare tutti froci. Non gay: proprio froci. Un messaggio di inclusione sociale - quello della lotta alla discriminazione per genere e sesso - che rappresenta uno dei fondamenti dell’istituzione scolastica nel nostro Paese. Ma che secondo la Latini e Fratelli d’Italia Macerata, non va bene.
Fa specie pensare che proprio a Macerata, nella Giunta Parcaroli, sia vicesindaca in quota FdI Francesca D’Alessandro, insegnante in aspettativa di Italiano, Storia, Geografia al liceo classico e linguistico della città. E’ strano non abbia sentito l’esigenza di smarcarsi da simili posizioni. Proprio lei che nella vita fa l’insegnante.
Paolo Renna è l’altro esponente della Giunta Parcaroli in quota Fratelli d’Italia con il ruolo di assessore alla Sicurezza e al decoro. Se non fossero trascorsi 100 anni dalla Marcia su Roma, potremmo forse rispolverare l’albo fotografico del Minculpop. Ma perché il sindaco Sandro Parcaroli non si è dissociato da Fabiani? E perché non si dissocia adesso da Fratelli d’Italia? Lui, che dovrebbe essere il sindaco di tutti, si è già dimenticato cosa significhi essere primo cittadino di Macerata?
O forse è più interessato agli equilibri politici interni alla sua maggioranza o a quella della Provincia? La lotta contro le discriminazioni sociali è roba seria: da inizio anno sono già stati 15 gli episodi denunciati, quindi molti di più quelli realmente accaduti - e registrati dal sito omofobia.org - che hanno condotto a molestie, minacce o alla morte di uomini e donne gay in Italia. Di cos’altro ha bisogno il sindaco Parcaroli per dissociarsi da tutto questo?
Sfersterio o Steristerio? E' questo il dilemma. Anche qui si parla di cultura, ma poco ha a che fare con la celebre citazione dell'Amleto di William Shakespeare. Il più grande poeta e drammaturgo inglese di tutti i tempi si sarebbe piuttosto rivoltato nella tomba di fronte a simili strafalcioni "venduti" per spazi culturali.
E' con questi errori grossolani diffusi attraverso la cartellonistica presente in città che Macerata si è risvegliata dal sonno della cultura in attesa dell'inizio della nuova stagione dello Sferisterio e dell'edizione 2022 del Macerata Opera Festival ad opera del nuovo direttore artistico, Paolo Pinamonti.
Poche responsabilità per Toquinho e la compagnia di danza Fuego: il reparto comunicazione e marketing dell'Arena Sferisterio avrebbe combinato un bel pasticcio. Un grande punto interrogativo anche la mancata supervisione dei manifesti da parte dell'ufficio del Soprintendente Luciano Messi.
Una mancata supervisione che avrebbe creato non pochi imbarazzi tra tutti i membri dell'Associazione Arena Sferisterio, con delle scuse che sarebbero già arrivate in privato da parte di Messi. Cda che si riunirà nei prossimi giorni anche per discutere la gestione dell'intero reparto di comunicazione e marketing dello Sferisterio, solo in seguito dovrebbero pervenire delle scuse pubbliche da parte dell'associazione per una simile caduta di stile e mediocrità comunicativa.
Il tutto in attesa di far luce anche sul bando pubblicato lo scorso febbraio e poi scomparso dal sito dell'Associazione, con una nuova pubblicazione risalente allo scorso 24 marzo e improntato a una "manifestazione di interesse per i servizi di marketing e raccolta fondi dell'Associazione Arena Sferisterio".
Nel frattempo, tra social e chiacchiere da bar, sono decine i maceratesi che hanno manifestato pubblicamente il proprio disappunto per "una gestione quantomeno mediocre" del marketing intorno allo Sferisterio: "Questa arena ce la invidiano nel mondo e noi pubblicizziamo così la nostra cultura? E' una vergogna", il commento più diffuso a mezzo Facebook.
Con la scadenza delle ore 12 di sabato 14 maggio, sono state ufficialmente presentate tutte le liste elettorali che concorreranno alle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo. Ad andare al voto in provincia di Macerata i comuni di Civitanova, Tolentino, Corridonia, Camerino e Valfornace. Tante le incognite sulla strada dei candidati sindaco. Molti i partiti che hanno deciso di non comparire neppure sui manifesti.
CIVITANOVA
Sei candidati sindaco, anzi cinque. Anzi sei. Dopo il ritiro last minute di Maika Gabellieri, è stata definita solo in extremis la griglia dei nomi che tenteranno di sedere sulla prima poltrona di Palazzo Sforza - Cesarini. Il nome della Contigiani tra le tante new entry. Molti restano i punti interrogativi rappresentati da un'ampia frammentazione interna anche ai vari schieramenti. Il centrodestra l'unico ad apparire davvero compatto intorno al nome del sindaco uscente, Fabrizio Ciarapica. E a giudicare dalle premesse, sarà bagarre vera: quasi scontato il ballottaggio, ma il voto di Civitanova Marche si preannuncia come un importante test anche per comprendere lo stato di salute della politica regionale. E saranno tanti i big nazionali che dovrebbero sfilare in città: da Salvini alla Meloni fino all'ex premier Conte.
Fabrizio Ciarapica è il nome scelto dal centrodestra per tentare di riconfermarsi alla guida del Comune di Civitanova Marche. Il sindaco uscente e vice commissario regionale di Forza Italia potrà contare sul supporto di quella che si preannuncia essere come una vera e propria corazzata. "Civitanova Unica" "Insieme per Civitanova" e "Vince civitanova" le principali liste a sostegno di Ciarapica e che promettono di rosicchiare un ampio margine di voti. Forza Italia, Lega, FdI, Udc e anche Vittorio Sgarbi sosterranno il sindaco uscente nel segno della continuità amministrativa e della progettualità - parzialmente interrotta dall'avanzare della pandemia - sulla quale potrà contare Civitanova grazie ai fondi del Pnrr.
Mirella Paglialunga la principale sfidante di Ciarapica. Ex dirigente scolastico oggi in pensione, la Paglialunga è la candidata scelta dal centrosinistra. Poche le argomentazioni fin qui proposte in campagna elettorale da Silenzi e compagni per impensierire davvero la corazzata di centrodestra. Ma non sono esclusi colpi di scena last minute. Oltre al Pd, sosterranno la Paglialunga le liste "Dipende da noi", "Ascoltiamo la Città", "La nuova Città", "Civitanova Cambia", "Futuro in Comune". Rispetto al panorama nazionale, nel comune rivierasco il centrosinistra dovrà fare a meno del Movimento Cinque Stelle: alla base della decisione tutt'altro che condivisa a livello locale vi sarebbero importanti divergenze tra la stessa Paglialunga e la parlamentare Mirella Emiliozzi.
Movimento Cinque Stelle che sosterrà invece la candidatura di Silvia Squadroni. Avvocatessa ed ex esponente nelle fila del centrodestra, la Squadroni punterà ad intercettare un voto trasversale e ad essere, con la sua lista "SiAmo Civitanova", vero ago della bilancia nella prossima tornata elettorale. In caso di ballottaggio, la Squadroni - unica candidata insieme a Morgoni ad aver messo al centro del suo progetto i giovani con "Next generation" - non sosterrà di certo Ciarapica. L'esponente di Forza Italia è stato pesantemente attaccato nel corso delle scorse settimane dopo la pubblicazione di un video che lo ritraeva in un fuori onda in compagnia di Morosi e Morresi.
Tre gli outsider provenienti dalla società civile che, facendo leva su liste civiche, tenteranno di superare la soglia di sbarramento per accedere in consiglio comunale. Il più accreditato del gruppo è il democristiano di nascita e funzionario pubblico di professione, Vinicio Morgoni. Per Morgoni si tratta di una prima volta assoluta nel mondo della politica. Tra gli obiettivi delle sette liste in appoggio alla sua candidatura, l'inclusione delle periferie e la volontà di dare voce alle istanze dei giovani.
Presente ai nastri di partenza anche Paolo Squadroni. Medico di professione, Squadroni ha portato con sé Dimitri Papiri, candidato sindaco nel 2017, e l'ex consigliera dem Mirella Franco nelle sue tre liste a sostegno della candidatura. A chiudere la schiera degli aspiranti sindaco infine Alessandra Contigiani. Nativa di Urbisaglia ma residente a Roma, la Contigiani, piccola imprenditrice, si è presentata solo all'ultimo con il movimento di protesta Movimento 3V Verità e Libertà, candidato senza successo alla presidenza nelle elezioni regionali del 2020.
Con la scadenza delle ore 12 di sabato 14 maggio, sono state ufficialmente presentate tutte le liste elettorali che concorreranno alle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo. Ad andare al voto in provincia di Macerata i comuni di Civitanova, Tolentino, Corridonia, Camerino e Valfornace. Tante le incognite sulla strada dei candidati sindaco. Molti i partiti che hanno deciso di non comparire neppure sui manifesti.
VALFORNACE
Alla ricerca di una continuità amministrativa con la candidatura da sindaco uscente di Valfornace, il comune nato dalla fusione di Fiordimonte e Pievebovigliana. E' così che si ripresenta Massimo Citracca, guardia peniteria e da 23 anni in politica con i ruoli da consigliere, assessore e primo cittadino prima a Fiordimonte e in seguito proprio a Valfornace. In sostegno di Citracca una schiera di amministratori uscenti che puntano alla rielezione.
Non rinuncia al duello a cinque anni di distanza Sandro Luciani, pensionato, ex dipendente di compagnia telefonica e capogruppo di minoranza in comune. L'ex sindaco di Pievebovigliana punta sul ringiovanimento della classe politica locale, con alcuni nomi di spicco delle precedenti gestioni amministrative a far da chioccia alla schiera del nuovo che avanza. Come Citracca, dovrà fare i conti con un territorio mai stato in grado di rialzarsi dal terremoto del 2016 e soggetto a un ampio fenomeno di impoverimento economico e di spopolamento.
Con la scadenza delle ore 12 di sabato 14 maggio, sono state ufficialmente presentate tutte le liste elettorali che concorreranno alle elezioni amministrative del 12 giugno prossimo. Ad andare al voto in provincia di Macerata i comuni di Civitanova, Tolentino, Corridonia, Camerino e Valfornace. Tante le incognite sulla strada dei candidati sindaco. Molti i partiti che hanno deciso di non comparire neppure sui manifesti.
CORRIDONIA
Da vicesindaco e assessore al Bilancio nella giunta Cartechini a una poltrona da primo cittadino. E' questo il percorso che spera di intraprendere Manuele Pierantoni, esponente di fiducia di Paolo Cartechini e rappresentante scelto dal centrosinistra per garantire una continuità amministrativa nel comune di Corridonia. “La scelta della maggioranza consiliare rispecchia la volontà di portare a termine un percorso di investimenti e progetti iniziato cinque anni fa e caratterizzato da risultati più che soddisfacenti sotto numerosi aspetti", avevano affermato lo scorso marzo in una nota gli esponenti del centrosinistra.
"Corridonia insieme" e "Pensare Corridonia" le due liste scelte in supporto di Pierantoni, chiamato a ricoprire la pesante eredità lasciata da Cartechini dopo la decisione a sorpresa del sindaco uscente di ritirarsi al termine del proprio mandato per "motivazioni personali". Lo schieramento di centrosinistra potrà contare su un importante radicamento sul territorio. Degli ultimi giorni la polemica sulla mancata presentazione del Bilancio che ha adirato la minoranza presente in consiglio.
Una outsider. E' così che il centrodestra tenterà di ribaltare il pronostico su chi siederà sul prossimo sindaco di Corridonia. Giuliana Giampaoli la candidata prescelta, un volto conosciuto in comune e scelta per il suo saper stare tra le persone. Ed è stata la stessa Giampaoli a fissare da subito gli obiettivi: brandizzare Corridonia, rilanciarla dal punto di vista della comunicazione e del marketing per permettere al comune di tornare ad essere meta turistica. "Più turisti e nuovi abitanti" lo slogan lanciato al momento della sua ufficializzazione. Anche per lei saranno due le liste in sostegno: "Cambiamo Corridonia" e "Centrodestra Unito".
"Corridonia Rinasce" e "Noi Cittadini" le liste civiche in sostegno di Sandro Scipioni, che si pone come ago della bilancia in quella che potrebbe essere una corsa lunga tutto il mese di giugno, fino al probabile ballottaggio che riguarderà Corridonia. Nessun simbolo di partito per Scipioni, che, nei suoi programmi, propone di attenzionare tanto le periferie quanto l'imprenditorialità locale. Nel segno di una tangibile alternative rispetto alle scelte politiche passate.
A due anni dalla scomparsa avvenuta in pieno lockdown, la famiglia e i tanti amici dello chef Duilio Salvatori hanno deciso di ricordarlo organizzando per questa domenica, a partire dalle 16, un grande evento in sua memoria all'Azienda Agricola Angeletti, nel comune di Pollenza. “Sarà un modo per salutare papà come avrebbe voluto lui, immerso tra l'affetto della gente”.
“Avevo fatto una promessa a papà insieme a mamma Rosa e mia sorella Giuliana. Volevamo ricordarlo in un evento che avrebbe potuto riunire familiari ma soprattutto i tantissimi amici che gli sono sempre stati affianco. Dopo due anni di pandemia adesso possiamo farlo”.Occhi lucidi e voce a tratti rotta dall’emozione. E’ così che Mirko Salvatori, apprezzato esperto culinario di Picchio News e protagonista del format “Storie di Cucina”, ripercorre con orgoglio le orme del papà, tra gli chef più conosciuti della tradizione culinaria maceratese.
Dal 1972 con "La Filarmonica", il locale che ha ospitato i volti noti del panorama televisivo e artistico italiano ed è stato in grado di dare lustro a tutta la città di Macerata. "Ma tutto è partito da "I Caraibi", il primo ristorante aperto da papà negli anni '60, dopo la sua esperienza romana", racconta Mirko..
Un punto di ritrovo fisso per ospiti vip all'uscita dallo Sferisterio: "Il dopo opera era sempre fatto di feste e cene fino a tarda notte. E io da piccolo mi divertivo a girare tra i tavoli ed essere un po' la mascotte del locale, mentre papà in cucina lavorava".
Da Gigi Proietti a Pippo Baudo passando per Bud Spencer e Diego Armando Maradona, la lista di ospiti è davvero di quelle importanti. "Un'altra perla è stata Villa Quiete a Montecassiano. Ma nonostante i volti noti, nulla per lui è mai stato più importante della famiglia. Per papà famiglia e amici sono sempre stati i personaggi più illustri per i quali preparare la cena".
Da Trento a Perugia andata e ritorno. Lì dove il sogno sembrava essersi interrotto bruscamente per la Lube Civitanova, con un 2-0 che stava per scucire definitivamente lo scudetto dal petto biancorosso. Poi lo scatto d'orgoglio di un gruppo che voleva a pieno titolo iscrivere il proprio nome nella storia di questo sport. L'esatto momento in cui mister Blengini e i suoi ragazzi non hanno mai smesso di crederci e hanno compreso come non fosse utopia riportare colore e calore nei volti di una città in festa per il terzo anno di fila. Con la commozione dei colossi Simon e capitan Juantorena che chiudono da campioni la loro esperienza a Civitanova dopo un inizio stagione che sembrava raccontare un'altra realtà con l'uscita dalla Supercoppa e quella dalla Champion's League.
La soddisfazione del parterre istituzionale con la presenza del presidente Acquaroli, dell'assessore Saltamartini e del sindaco Ciarapica. L'esultanza di Giulianelli e Sileoni. Il pianto liberatorio di Simona Sileoni. L'amore negli occhi dei tifosi. Tra questi anche gli industriali Ercoli, Paniccia, Stacchio e Quacquarini.
I volti della gente. Quelle migliaia di persone che sciarpe al collo e bandiere in mano hanno gremito l'Eurosuole Forum e sono tornati a festeggiare e far esplodere la famiglia Lube dopo gli anni in cui la pandemia aveva messo in standby sogni, gioie e speranze.
Sono loro i protagonisti di questa vittoria. Quei bambini che hanno intonato a squarciagola "Forza Lube" per tutto il match. Quei ragazzi che hanno pianto quando la battuta di Perugia è terminata in out regalando la vittoria a Civitanova e a tutto il territorio Maceratese. Sono soprattutto loro i protagonisti degli scatti del direttore responsabile di Picchio News, Guido Picchio. Un racconto da rivivere tutto d'un fiato. Lube, sei di nuovo nella storia.
Il dottor Marco Mancini è stato nominato nuovo direttore provinciale dell’INPS di Macerata. Cinquantuno anni, romano di nascita, ha già operato in provincia come direttore dell’INPDAP dal 2010 prima dell’incarico alla direzione generale regionale ad Ancona negli ultimi sette anni.
Laureato con lode in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma, Mancini ha conseguito anche un Master in Management presso la Lancaster University e, tra i vari titoli, una abilitazione alla professione di dottore commercialista e un superamento del IV Corso Concorso.
Mancini opererà in una sede INPS che ha recentemente subito un ampio taglio del personale, passato negli ultimi cinque anni dalle 145 unità alle attuali 103. “In attesa del concorso nazionale che spero possa aggiungere nuove forze al nostro organico”, ha spiegato il direttore provinciale in carica dallo scorso primo maggio.“Archivio digitale e fascicolo elettronico i temi sui quali mi spenderò per evitare sprechi e liberare anche i nostri archivi dalla carta. Ma c’è un importante pregresso da dover recuperare per raggiungere gli obiettivi qualitativi e di produttività che mi sono prefissato”, ha aggiunto Mancini.Tanti i temi da dover affrontare in un periodo storico complesso come quello attuale: dalle richieste di ammortizzatori sociali da parte delle aziende del Maceratese fino al Reddito di Cittadinanza che conta nelle Marche 12.561 nuclei familiari richiedenti a fronte di un dato nazionale superiore a 1 milione e 350 mila nuclei (dati gennaio 2022). Passando per l'incognita della guerra in Ucraina.
Aumento del costo delle materie prime, guerra in Ucraina, blocco dell’export e gestione post pandemica. Col rischio concreto di una macelleria sociale che possa coinvolgere il Paese in autunno, quando saranno tangibili sulla popolazione i primi effetti diretti del conflitto nell’est Europa.
Sarà un primo maggio segnato più dalla fine delle restrizioni che dai festeggiamenti dei lavoratori italiani. Per quanti sul proprio lavoro possano ancora continuare a fare affidamento. Tralasciando mondi sommersi e ormai dimenticati da poco lungimiranti piani industriali: lotta alla precarietà, attenzione ai giovani e sostegni alle partite Iva.
“Sarà necessario ripartire da loro e dai successi ottenuti in regione con le vertenze sindacali Indelfab, Caterpillar e iGuzzini, che hanno dimostrato quanto sia necessaria l’interlocuzione tra parti sociali e aziende”, spiega Giuseppe Santarelli, segretario generale della Cgil Marche eletto a maggioranza lo scorso 26 aprile.
Non usa il politichese e questo è già un merito per Santarelli, fermano di nascita e una vita spesa nella CGIL: “Siamo consapevoli delle difficoltà alle quali stanno andando incontro aziende e lavoratori e il rischio reale è quello di una campagna di licenziamenti di massa in autunno. Ma dobbiamo intervenire prima. I segnali che arrivano dalla tenuta sociale delle Marche sono preoccupanti. Crediamo nell'effetto positivo della fine delle restrizioni. Ma abbiamo anche delle richieste da fare al Governo”.
“Lo scostamento di Bilancio deve essere sostanziale e al momento non c’è sintonia con Draghi. A livello regionale poi non abbiamo incontrato nessuna disponibilità al dialogo. Riteniamo plausibile anche un prelievo una tantum sulle aziende che hanno fatturato molto durante la pandemia, perché non tutte sono andate in crisi”, aggiunge Santarelli.
Una crisi che si riflette sulle categorie più deboli. 170.000 sono gli iscritti della CGIL nelle Marche, solo il 19% gli under 35. Un dato che risente però dell’ampia presenza di pensionati e che fa crollare la percentuale di giovani iscritti “ad una cifra realistica vicina al 10%”.
Un gap che spiega la mancanza di fiducia delle nuove generazioni, costrette troppo spesso allo sfruttamento: “Sono oltre 1000 le tipologie di contratti lavorativi esistenti, 280 quelli firmati dai sindacati: comunque una enormità. E nel frattempo ci interroghiamo sul salario minimo. Ma non vogliamo che il contratto sia solo salario rinunciando ai diritti”.Un quadro nel quale aumentano anche gli infortuni sul lavoro fra i più giovani: “La precarietà è un dettaglio di non poco conto, soprattutto quando i ragazzi sono costretti magari a cambiare dieci lavori in poco tempo. Solo nel primo bimestre 2022, c’è stato un aumento dell’11%: si tratta di un trend che continua a crescere”.
In questo contesto regionale, troppo poco si continua a puntare sulla formazione: “Su questa le aziende dovrebbero investire, ma sembra non vi sia margine di trattativa al momento. E i periodi ai quali andiamo incontro rischiano di essere molto bui e non certo propizi per riforme a più riprese richieste al Governo centrale”.
Tragedia questa notte nel comune di Treia, scosso dalle urla disperate che hanno accompagnato il riposo degli abitanti del centro storico. Per cause ancora in via di accertamento, un uomo ha tentato l'omicidio della propria compagna e poi si è tolto la vita.
Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe scoppiata in piena notte, quando le urla dall'appartamento sito dentro le mura del centro storico sono state avvertite anche dai vicini. L'uomo, un 40enne di origine straniera, avrebbe prima picchiato violentemente la donna salvo poi inseguirla armato di coltello lungo i vicoli del paese.
Sul luogo sono immediatamente giunti i Carabinieri del comando locale, che hanno tratto in salvo la donna, di origine italiana, e trasferito l'uomo nella caserma del paese. Il 40enne avrebbe a più riprese opposto resistenza nei confronti degli uomini dell'Arma arrivando a compiere addirittura gesti di autolesionismo con il coltello che portava con sé.
Anche in questo caso per dinamiche in via di accertamento, l'uomo avrebbe fatto ritorno nella propria abitazione dopo essere stato affidato ai servizi sociali locali. L'arresto richiesto per il 40enne non sarebbe infatti stato convalidato.
E proprio questa mattina la tragica scoperta da parte degli psicologi incaricati dal Comune e che, giunti sul posto, hanno prima trovato la porta dell'abitazione aperta e, al suo interno in una delle stanze, l'uomo impiccato.
Sul posto dell'incidente è arrivata anche l'ambulanza chiamata dalle forze dell'ordine, ma per l'uomo non c'era già più nulla da fare. Comunità di Treia in queste ore sotto shock per l'insano gesto, al momento inspiegabile, da parte dell'uomo.
IN AGGIORNAMENTO
"Il presidente Vittorio Sgarbi e il segretario nazionale Umberto Carriera della lista "Io Apro Rinascimento", all’esito dell’incontro tenutosi domenica 24 aprile, confermano ufficialmente l’appoggio alle prossime elezioni amministrative di Civitanova Marche a sostegno della ricandidatura dell’attuale sindaco Fabrizio Ciarapica, che vedrà nella figura di Gianluca Crocetti il nostro capolista".
"Dopo l’incontro con Fabrizio Ciarapica - spiega Umberto Carriera -, utile a chiarire i punti programmatici e le linee guida di Io Apro Rinascimento, accettate in toto dal candidato sindaco, siamo lieti di confermarne il sostegno. Al contempo, voglio ribadire che è falso e insussistente ogni presunto coinvolgimento di Ivo Costamagna, che sebbene amico di lungo corso del nostro presidente Vittorio Sgarbi, non ha alcun ruolo all’interno di questa alleanza locale e nemmeno del movimento".
Questo il comunicato integrale apparso sugli organi di informazione locale lo scorso 26 aprile e inviato a firma dell'"Ufficio Stampa Io Apro Rinascimento Vittorio Sgarbi". Un comunicato stampa arrivato a due giorni di distanza dalla visita dello stesso sindaco di Sutri nel comune di Civitanova Marche e nel corso della quale era addirittura stata messa in discussione l'appoggio alla candidatura di Ciarapica sindaco (Leggi qui).
Aveva le idee confuse nel corso della sua visita, Vittorio Sgarbi, tanto da non escludere - nel corso di una intervista telefonica rilasciata al nostro giornale - neppure un eventuale appoggio a Mirella Paglialunga, candidata del Partito Democratico per le elezioni del prossimo 12 giugno a Civitanova, né la clamorosa ipotesi di correre in solitaria per la prima poltrona di Palazzo Sforza - Cesarini.
In sua compagnia, nel corso della domenica pomeriggio trascorsa sul lungomare di Civitanova e prima di muovere in direzione dell'aeroporto "Sanzio" di Ancona per il volo che lo avrebbe condotto a Parigi, oltre al sindaco Ciarapica e al suo entourage, anche Ivo Costamagna, storico esponente socialista marchigiano, conosciuto anche per essere stato il sindaco più giovane di Italia e aver sostenuto, nel 1992, la candidatura di Sgarbi come primo cittadino di San Severino Marche.
A due giorni di distanza dal comunicato stampa diffuso dal suo entourage, da quella che sembra essere a tutti gli effetti una stanza d'albergo Vittorio Sgarbi ha voluto registrare un video, inoltrandolo alle testate giornalistiche marchigiane e sottolineando la totale infondatezza delle informazioni pubblicate da Picchio News nell'articolo apparso sulla nostra testata lo scorso 26 aprile (Leggi qui).
Una presa di posizione, quella del leader di Io Apro Rinascimento, appannaggio dello stesso Ivo Costamagna, in precedenza snobbato dal cofondatore del partito, il ristoratore Umberto Carriera. Una smentita, quella giunta da parte di Sgarbi, che più che nei confronti di Picchio News è stata condotta nei confronti del suo ufficio stampa e del ristoratore pesarese.Una caduta di stile, quella di Vittorio Sgarbi, mente brillante e sempre trasversale, in grado di essere apprezzato per l'acume intellettuale e la conoscenza del mondo dell'arte. Picchio News è testata altrettanto nota sul territorio marchigiano e, a fronte di un lavoro svolto in modo rigoroso e puntuale da parte della redazione tutta, non consente la diffusione di notizie denigratorie per l'integrità morale ed etica del nostro giornale.
Di seguito il video diffuso da Vittorio Sgarbi:
Dal PNRR alla reale compattezza del centrosinistra per la tornata elettorale del giugno prossimo a Civitanova ma anche attacchi frontali per modi o metodi agli sfidanti Ciarapica e Squadroni. Senza colpo ferire nei confronti della Emiliozzi e dell’elettorato dei Cinquestelle.
Una conferenza stampa organizzata per discutere dell’assenteismo del centrodestra nel Consiglio comunale del 25 aprile scorso ma che è sfociata in un quadro più generale di critiche mosse dal Partito Democratico locale, con la candidata sindaco Mirella Paglialunga, il dem Giulio Silenzi e i principali referenti delle liste in sostegno dell’ex preside.
“Il Consiglio comunale del 25 aprile è una anomalia: si sapeva che sarebbe fallito sul nascere nonostante i consiglieri di centrodestra che non si sono presentati siano poi stati visti uscire da Palazzo Sforza”, spiega la Paglialunga.
Scelte politiche e non tecniche, secondo Silenzi, alla base della mancata trasmissione dello streaming degli ultimi tre consigli comunali, trasposizione plastica di un modus operandi politico: “Gli interessi dei cittadini, negli ultimi 5 anni di amministrazione, sono stati posti in secondo piano per motivi clientelari”.
Sulla compattezza del centrosinistra, i consiglieri Silenzi e Rossi hanno le idee chiare: “L’assenza dei Cinquestelle non stupisce, il M5S non è di centrosinistra a Civitanova. Abbiamo provato a interloquire con loro, ma la scelta del candidato, seppur sostenuta dalla maggioranza, non è poi stata appoggiata dalla Emiliozzi, sempre allergica alla sinistra. Ma ai grillini non chiudiamo la porta, anzi”.
E lo stesso Rossi rincara la dose con la Squadroni: “Lei di centrosinistra? Al suo interno ci sono tanti ex e anime provenienti dal centrodestra”. A ruota la Paglialunga, sul video che ha fatto discutere in città nel corso degli ultimi giorni: "Sono metodi che non mi piacciono, avremmo utilizzato ai fini politici le informazioni in esso contenute. Ma il rispetto reciproco ci deve essere".
Focus tecnico poi sul tema dei piani particolareggiati richiesti dall’amministrazione Corvatta e mai adottati da Ciarapica: dalla zona portuale all’area industriale di Civitanova, proseguendo poi con l’area Ceccotti e “un “riammagliamento” che il centrodestra non ha mai realizzato”.
E se Ciarapica prosegue la campagna elettorale parlando di continuità amministrativa utile a dare slancio ai progetti del PNRR, il consigliere Rossi ribatte: “La programmazione e la progettazione urbanistica in città sono state inesistenti con Ciarapica. Non c'è nessun progetto. Tutti possiamo richiedere fondi a caso, a fronte di cifre astronomiche, tanto mica verranno mai assegnati”.
E su presunti accordi politici con la candidata di SiAmo Civitanova - o con altri candidati - in caso di ballottaggio, la Paglialunga smentisce: “Pure illazioni, non ci siamo mai incontrati con nessuno né parlato di temi. In questa fase non c’è intenzione di fare alcun patto”.
Sono cominciati la scorsa settimana e dureranno fino al novembre 2023 i lavori di riqualificazione e ammodernamento del condominio River Village di Porto Recanati, l'imponente complesso immobiliare sito in una delle zone più complesse del comune rivierasco.
Dodici milioni e mezzo di euro la cifra necessaria all’opera di riqualificazione e ottenuta grazie ai fondi del Sisma bonus e del Superbonus che consentiranno all’immobile il superamento di due classi energetiche, l’installazione di pannelli solari indipendenti per ogni appartamento, 177 in tutto quelli presenti nel residence.
All’esterno del complesso sarà realizzato invece un parco giochi che consenta di riqualificare un’area, quella compresa di fatto tra il River Village e l’Hotel House, balzata troppo spesso agli onori della cronaca per la presenza di spacciatori e degrado imperante. L’obiettivo è quello di restituirla ai bambini che vivono nel quartiere.
Nessun riammodernamento invece per le attività commerciali sottostanti né per la famosa discoteca Green Leaves, un tempo epicentro della movida di tutta la costa adriatica e oggi in totale stato di abbandono e con ingenti infiltrazioni che hanno divelto tetti e pareti andando ad intaccare anche le fondamenta del River Village.
Prosegue a poche ore di distanza dalla sua visita in città per presentare Io Apro Rinascimento la querelle tra Vittorio Sgarbi e Forza Italia, ex partito proprio dell’attuale sindaco di Sutri e fondatore del movimento di protesta (Leggi qui).
“Forza Italia a Civitanova è più vitale che mai. Non punge più di tanto il pensiero espresso da Vittorio Sgarbi durante il suo intervento in previsione delle prossime elezioni di giugno. La critica agli alleati politici in tempo di elezioni è una pratica poco educata ma altamente diffusa”.
A parlare, in una nota indirizzata alla stampa, sono Giuseppe Baioni e Paolo Giannoni, rispettivamente capogruppo in consiglio comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia. I vertici del partito di cui Ciarapica è vice commissario regionale respingono al mittente le accuse pronunciate da Sgarbi, che si era detto “disgustato” per l’atteggiamento tenuto dai forzisti dall’inizio della pandemia.
“Forza Italia ha sempre fatto della sua attitudine democratica e pluralista uno dei suoi punti di forza, la capacità di ascoltare istanze provenienti da vari ambiti è la caratteristica che ci contraddistingue. Non ci sono generali o colonnelli qui, il pensiero autocratico non ci appartiene e lo rifiutiamo in ogni sua forma”, scrivono gli esponenti locali del partito fondato da Silvio Berlusconi.
Che rincarano la dose sviscerando i dati appartenenti alle ultime tornate elettorali: “Alle comunali di Macerata Forza Italia è stata determinante per la vittoria del centrodestra, la prima dopo 20 anni, un risultato storico. Infine, alle elezioni regionali del 2020, la provincia di Macerata è stata per Forza Italia il primo collegio delle Marche ottenendo anche un seggio in consiglio regionale e la nomina di Gianluca Pasqui a vicepresidente del consiglio regionale”.
Svetlana e sua figlia Irina. Ma anche Virgina e Cristina, mamma di Andrei, bimbo autistico di 3 anni e del piccolo Dmetro, nato lo scorso 30 marzo in seguito a parto cesareo presso l’ospedale di Civitanova Marche. Una grande famiglia ucraina accolta a casa di Svetlana, che in Italia vive da 24 anni insieme al marito marchigiano e ai suoi due figli.
Sono dieci sotto un tetto, troppi anche per chi ha sentito l’esigenza di aiutare i propri connazionali in fuga dalle bombe russe e ha voluto accoglierli nonostante le difficoltà. “I miei due figli di 12 e 13 anni hanno accettato di buon grado di lasciare la loro stanzetta ai nostri ospiti. Ma la situazione dopo quasi due mesi sta diventando insostenibile”.
Ospiti ucraine che prima di essere accolte da Svetlana, sono state per qualche giorno a Macerata a casa di una anziana signora “che non ci dava neppure l’acqua e teneva tutto spento per non consumare l’elettricità”, raccontano. Da lì la chiamata in Prefettura e la richiesta di farle spostare tutte insieme, per non separare la famiglia che era già dovuta scappare in blocco da Leopoli.
Svetlana, che nella vita ha fatto la badante per 12 anni, oggi è costretta a far visita alla Caritas: “Qui, al momento, riceviamo l’unico sostegno possibile per riuscire ad aiutare anche loro. Ma la lingua resta un problema e il reinserimento nel mondo del lavoro utopia. Solo che tra bollette e visite mediche, non possiamo più far fronte alle esigenze di sei persone. E non sappiamo come fare”.
L’abitazione di Svetlana e suo marito, oggi pensionato, si trova nella zona di Santa Maria Apparente, “qui è un problema anche per gli spostamenti - racconta - hanno bisogno della macchina per poter lavorare in prova in qualche ristorante, anche solo come lavapiatti. Ma sono disposta ad accompagnarle anche io all’inizio, se serve. Pur di trovare una soluzione e qualcuno che ci aiuti”.
"Quella che ho sentito di fare per loro, mie compaesane, è stata un'opera di bene: in casa siamo molto cattolici e crediamo nella misericordia. E adesso preghiamo Dio che qualcuno possa darci una mano come noi abbiamo fatto con loro. Hanno lasciato mariti e fratelli a combattere in Ucraina, ma loro in Italia hanno bisogno di un aiuto che non c'è per le cose essenziali anche da parte dello Stato", ha aggiunto Svetlana.