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Artigianato Marche, Orlandi: "Lo stop dell'export verso la Russia danno enorme"

Artigianato Marche, Orlandi: "Lo stop dell'export verso la Russia danno enorme"

Prosegue la battaglia delle sanzioni da parte dell'Unione Europea nei confronti della Russia di Putin. L'ultimo pacchetto di misure varato da Bruxelles porterà a un blocco dell'export verso Mosca dei beni di lusso: dalla moda al settore culinario, i prodotti di valore superiore a 300 euro non potranno più essere consegnati ad est.

Tra le regioni più colpite di riflesso dalle sanzioni volute da parte dell'Ue ci saranno le Marche, che verso la Russia esportano beni per circa 300 milioni di euro l'anno. Di conseguenza, il settore manifatturiero e le PMI che stanno studiando delle contromisure da attuare per contrastare un consistente crollo nelle vendite che impatterà sui prossimi bilanci.

"Nel settore della pelletteria tutte le consegne erano già state evase, ma a trovarsi in ginocchio e con i magazzini pieni sono adesso le aziende operanti nell'ambito calzaturiero". A parlare è Francesca Orlandi, manager della Valentino Orlandi di Corridonia, tra le aziende maceratesi che esportavano beni di lusso verso la Russia.

Tra i beni fermati alla dogana o nei magazzini in direzione Mosca, caviale, tartufi, vini, cavalli purosangue, sigari, profumi, abbigliamento e soprattutto l'intera pelletteria: "Il problema principale è per la prossima campagna vendite, i pagamenti per i prodotti inviati erano già stati eseguiti ma bisogna comprendere cosa accadrà con il blocco del sistema swift e la svalutazione del Rublo".

Una fase di stallo generale che riguarda non solo la Russia ma anche l'Ucraina: "Questo conflitto creerà sicuramente un danno alla nostra economia. Quello russo, per l'imprenditoria marchigiana, è sempre stato un mercato che riusciva ad avere una capacità di acquisto dei prodotti di qualità artigianale e di lusso realizzati da noi".

Se le spedizioni dirette verso la Russia sono al momento bloccate, non è esclusa l'ipotesi di invii verso centri logistici in paesi confinanti che possano consentire di aggirare il ban dell'Unione Europea: "Bisognerà trovare delle alternative, ma questa situazione è troppo liquida e incerta allo stato attuale. Immagino si troveranno delle soluzioni, ma non è ancora chiaro quali saranno".

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