Una panoramica sulle opere pubbliche da completare per la città di Macerata. A delinearla è l’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori, che ci ha aggiornato sullo stato dei lavori della Galleria stradale Due Fonti, della nuova piscina e del Centro Fiere di Villa Potenza.
"Abbiamo centrato l’obiettivo di concludere i lavori strutturali entro venerdì 9 di agosto, ultimo giorno utile prima che fossero chiusi gli impianti di fornitura di calcestruzzo. Devono ora decorrere minimo 28 giorni prima di poter fare il collaudo statico. Questo ci fa quindi ben sperare che per il 10/11 di settembre posso essere anche il collaudo e quindi la riapertura della via delle Due Fonti" ci spiega l’assessore Marchiori.
"In questi giorni gli operai stanno comunque continuando a lavorare su impermeabilizzazioni e riempimenti al solaio - aggiunge Marchiori - e quindi tutte le opere che comportano la ricostruzione di quel tratto stradale. Ovviamente stanno facendo anche lavori per l’ammodernamento dell’impianto illuminotecnico. Che sono stati fatti nello stesso periodo per non creare altri disagi. Diciamo che l’obiettivo è stato centrato. Incrociamo le dita, ma ritengo attendibile la prospettiva di un settembre con la viabilità riaperta”.
L’assessore si concentra poi sui lavori in corso alla piscina in zona Casermette: "I giorni festivi hanno portato ad una accelerazione dei lavori. In questo momento la parte strutturale è terminata. Gli impianti sono terminati nella zona vasche e spogliatoi e stanno lavorando nella zona superiore. Sono completati anche i massetti e i divisori interni. Gli impianti di pompaggio e filtraggio sono stati installati. Nei primi giorni di settembre arriveranno gli infissi. Credo che in questa settimana verranno terminate le pareti, con i rivestimenti per igiene e umidità. L’andamento dei lavori dovrebbe permettere di concluderla entro fine anno e inaugurarla il prossimo".
“Anche al Centro Fiere di Villa Potenza l’infrastruttura è pressoché terminata. Stanno finendo gli impianti elettrici e antincendio. Sono stati montati gli infissi. Anche qui i lavori finiranno entro fine anno - spiega ancora l'assessore -. Con la particolarità che abbiamo destinato nuovi fondi presi dal nuovo programma di investimenti regionali Iti2, per il completamento di altri due padiglioni che non facevano parte dell’appalto precedente. Quindi i lavori generali verranno completati e poi inizieranno i lavori di riqualificazione di quei due padiglioni, i due che sono verso il fiume".
"Una volta terminati tutti i lavori si scriverà il bando pubblico per la gara d’appalto di gestione del centro fiere. Abbiamo una visione che non si ferma a Macerata, ma che si amplia a livello regionale e oltre. Quindi dobbiamo porre un soggetto competente, che abbia sia le capacità di gestione che di investimento. La gestione sarà per più anni anche commisurata all’investimento consistente che l’impianto comporta per l’utilizzo", conclude Marchiori.
Ieri sera a Montegranaro, in occasione della festa dell’Unità, il giornalista Enzo Nucci ha presentato il suo nuovo libro dal titolo Africa Contesa. Un saggio politico, sulle motivazioni e sul perché l’Africa è diventata terra di conquista e nuovo scenario della guerra tra sfere di influenza nel mondo geopolitico. Il libro verrà presentato prossimamente anche a Macerata nelle serate culturali organizzate dalla redazione di Picchio News.
A moderare la serata Luca Simone, direttore del giornale Koiné. L’incontro è stato uno spunto per fare una panoramica sulla situazione politica e geopolitica dell'Africa. Un continente che è una porta verso diverse tematiche.
“L'Africa ha il mondo intero nella sua sala d'attesa, diceva un giornalista di France24. Quando sono arrivato in Africa pensavo di arrivare in un Paese che stava cercando di avanzare. Ho dovuto cambiare i miei occhiali ideologici, che non mi facevano vedere la realtà. Dell'Africa si sa poco, anche se sembra che si parli molto. Abbiamo forse anche poca curiosità e una concezione antiquata. L'Africa è un continente enorme, con 54 nazioni che si stanno muovendo alla velocità della luce e in direzioni non sempre uguali. Non abbiamo sotto gli occhi questo cambiamento" - ha spiegato Nucci - .
"Rappresenta il nostro futuro, per molti motivi. Innanzitutto, dal punto di vista demografico, ha proseguito l'ex corrispondente Rai a Nairobi; stando alle previsioni entro la fine di questo secolo ci saranno quattro miliardi di africani. La Nigeria, ma anche altri Paesi, ha quadruplicato la popolazione. Noi dovremo confrontarci con questo fenomeno. - ha continuato raccontando l'importanza del continente africano - . Ci sarà uno tsunami generazionale. I giovani rappresentano il cambiamento e rappresentano il mercato. Questo fenomeno avverrà anche in Africa e sarà travolgente per gli altri continenti. Questo coincide con il tramonto dell'occidente che è iniziato già da quando è iniziata la decolonizzazione. In realtà l'Europa non è mai andata via dall'Africa. Pensiamo a come si è comportata la Francia con le sue ex colonie. Gli africani non hanno mai perdonato questo assiduo controllo della colonizzazione francese, inglese e belga".
Nucci si concentra poi sui nuovi attori colonizzatori, che si comportano in maniera diversa dai colonizzatori dello scorso secolo: "Gli attori impegnati in questa partita sono molti. Gli Emirati Arabi, la Russia, la Cina, la Turchia, l'India e il Brasile. Sono tutti interessati all'Africa. La diplomazia della memoria russa si basa sul ricordo dell'appoggio di molti movimenti di liberazione, creati o supportati per una strategia antiamericana, e anche al fatto che la Russia non ha avuto colonie in Africa. Putin ha quindi usato questa strategia per coltivare rapporti diplomatici ed economici con paesi africani. C’è inoltre una contraddizione: gli Stati Uniti e l’Europa sono quelli che investono di più negli aiuti umanitari, ma sono anche i Paesi più odiati. Mentre Cina e Russia, in questo momento, controllano l’economia di molte regioni, ma ricercati come primi partner di quasi tutti i paesi africani. La Cina investe continuamente su infrastrutture e ammodernamenti. Questi investimenti peseranno sulle generazioni future. È quindi un diverso tipo di controllo. Questi Paesi non sono interessati solo economicamente all'Africa, ma anche al loro appoggio politico, ad esempio in sede Onu".
Nucci conclude poi con una sua idea di progresso per il continente africano: "Si deve creare una classe dirigente che conduca i Paesi allo sviluppo. C’è anche da capire che se in Europa abbiamo molti problemi di rinnovamento della classe dirigente non possiamo lamentarci dell'Africa che è nata da circa sessanta come continente autonomo dopo la decolonizzazione. Un altro problema è vederla come un unicum. Sono 54 nazioni, quasi mai in accordo tra loro. Lo sviluppo ha quindi forti accelerazioni e poi brusche frenate. I contrasti all'interno dell'Unione Africana sono un grosso freno allo sviluppo. Ma come ente l’Unione potrebbe essere una chiave di volta per tutti i paesi africani”.
Ricordiamo che Enzo Nucci presenterà il libro, nel mese di settembre, anche a Macerata, alle serate culturali organizzate nel cortile della redazione di Picchio News.
L’Unpli è l’unione nazionale delle Pro Loco d’Italia ed è dislocata in ogni regione e provincia con comitati che coordinano le Pro Loco di paese. Abbiamo ascoltato la presidente dell’Unpli Provinciale Macerata, Silvia Pazzelli, rieletta ad aprile di quest’anno.
Un punto sull’estate delle Pro Loco maceratesi, sugli eventi che le raggruppano come 'Paesaggiamente', che quest’anno si è tenuto il 18 e 19 maggio, e sulle iniziative che sta portando avanti per legare ancora di più il mondo delle Pro Loco.
"L'estate è andata bene perché è iniziata con le Pro Loco che sono ripartite tutte quante alla grande nella nostra provincia. Sono dei comitati vivaci, che organizzano eventi un po' tutto l'anno. Quest'anno la stagione estiva è arrivata presto, a partire da maggio con l’evento organizzato dal comitato provinciale 'Paesaggiamente', al quale hanno partecipato dieci Pro Loco. Ci sono state delle Pro Loco, soprattutto quelle delle zone terremotate, che non hanno potuto partecipare, perché avevano, soprattutto a maggio, molti eventi", spiega la presidente Pazzelli.
"Queste sono Pro Loco abbastanza giovani, che si sono iscritte l'anno scorso al comitato provinciale, con dei presidenti molto giovani, tipo quelle di Cessapalombo e Caldarola. In questi luoghi hanno organizzato molti eventi itineranti, collegando le tradizioni gastronomiche alla bellezza del paesaggio - aggiunge Pazzelli -. E questo ci fa molto contenti perché l’anima montana delle Pro Loco, quella più colpita dal sisma, è ripartita alla grande e organizza eventi per tutti i cittadini di quei paesi. Un esempio è il comitato di Muccia che praticamente ogni quindici giorni organizza una festa. Ma anche la Proloco di Visso, così come le Pro Loco già citate, cercano ogni settimana di mettere a calendario qualcosa per tenere vivo il paese".
"Ovviamente anche la parte costiera è molto attiva, per esempio i comitati di Civitanova con le feste al lungomare e Potenza Picena con le passeggiate che collegano il paese alto alla costa. Da non dimenticare anche il comitato di Piediripa, che è sempre molto attivo nella zona di Macerata. È stata quindi una stagione in pieno fermento, ma che non è ancora finita, visto che ormai gli eventi arrivano a settembre inoltrato e si collegano a quelli dell’autunno, che iniziano ad ottobre”, puntualizza la presidente.
Concentrandosi poi su 'Paesaggiamente', che quest’anno ha visto la sua seconda edizione: "È l'evento più importante che organizziamo, raggruppa tutte le Pro Loco della provincia di Macerata. Quest’anno si è tenuto il 18 e 19 maggio. È un festival delle tradizioni che valorizza ad esempio il ballo folkloristico con la collaborazione dei Pistacoppi. Abbiamo invitato diversi gruppi folkloristici, sia fuori provincia che fuori regione. Ovviamente oltre al ballo, c’è tradizione anche nei piatti tipici della provincia di Macerata. Ogni Pro Loco porta a Paesaggiamente dei piatti tipici, a partire dai Vincisgrassi, gli gnocchi con la papera o la porchetta di San Severino, i carciofi di Montelupone, le paccucce di Colmurano, i prodotti a base di mela rosa di Monte San Martino e molti altri prodotti e piatti del territorio".
"Quest'anno abbiamo collaborato poi con l’istituto alberghiero di Cingoli, proponendo show-coocking con rivisitazioni dei nostri piatti tradizionali. Lo scorso anno - ricorda Pazzelli - avevamo invece organizzato un convegno sulle ricorrenze e le tradizioni parlate dei territori, le feste tipiche che sono diventate un tratto riconoscibile della provincia di Macerata. Paesaggiamente è quindi un qualcosa che va a recuperare storia e tradizioni, che siano gastronomiche o folcloristiche. Per il prossimo anno avevamo intenzione di proporre dei convegni sui mestieri tradizionali”.
"Ma Paesaggiamente non è solo un festival. Abbiamo lanciato questa iniziativa digitale. Ora è anche un portale, dove tutte le Pro Loco della provincia possono postare i propri eventi, dove noi del comitato provinciale diamo informazioni sul territorio locale - conclude Silvia Pezzelli, raccontando del portale online per tutte le Pro Loco -. Un portale che raggruppa l’essenza delle Pro Loco: la cura del territorio e la riscoperta delle tradizioni. Un portale che poi si andrà a collegare a quello regionale che è in via di sviluppo, per rimanere informati su tutto il mondo delle Pro Loco marchigiane. L’obiettivo interno è quello invece di fare rete, per collegare tutte le persone dietro ai comitati del territorio".
Una vincita da sogno quella realizzata ieri alla Tabaccheria Mogetta di Sforzacosta. Un fortunato cliente ha acquistato il "biglietto d'oro", un gratta e vinci da 10 euro, della tipologia "Nuovo 50X", aggiudicandosi ben 2 milioni di euro. È il massimo del premio previsto da questa tipologia di gioco, una possibilità che capita una volta ogni 8.880.000 biglietti stando al calcolo delle probabilità.
"Lo abbiamo scoperto ieri, eravamo increduli anche noi" spiega Giordano Giacobazzi, co-titolare della tabaccheria. "Una vincita da due milioni di euro non ci era mai capitata", aggiunge Roberta Mogetta.
Abbiamo ascoltato qualche passante, per capire cosa avrebbero fatto con tale somma: "Penso che alla fine ti trovi male a vincere una cifra del genere" ci ha raccontato un cliente fidelizzato del negozio.
"L'ho letto ieri sera su Facebook. credo che una parte li avrei tenuti per me, il resto li davo a chi aveva bisogno" ci dice invece una signora. Un signore invece, scherzando, ci confessa: "Io ci avrei rifatto casa, ma non me la fanno fare perche ha più di 200 anni".
Oggi, alla sede di Sforzacosta della Fisiomed, si è tenuta la presentazione della nuova stagione della Pallavolo Macerata, che quest'anno si chiamerà Banca Macerata Fisiomed MC. il gruppo medico maceratese diventa co-title sponsor.
Un legame e una partnership consolidata da molti anni che fa un “upgrade” in vista dell’imminente campionato di A2. Presenti ala conferenza stampa il presidente di Pallavolo Macerata Gianluca Tittarelli ed Enrico Falistocco, amministratore di Fisiomed.
"Questo connubio viene da lontano. C'è anche una grande amicizia che ci lega. Fisiomed ha sofferto e gioito per le gesta di questi atleti. – ha spiegato Enrico Falistocco di Fisiomed - Hanno lottato sempre nei vari palazzetti d'Italia. Oggi ci troviamo a formalizzare un accordo importante. Da questa stagione Fisiomed diventa co-title sponsor di Pallavolo Macerata. Un impegno importante che ci responsabilizza ancora di più. Questa stagione andava premiata e Fisiomed è ancora più al centro del progetto. Saremo in grado di supportare al meglio la squadra”.
“Per noi è la prima volta. Ma non potevamo affrontare questo tipo di esperienza se non con Pallavolo Macerata. Siamo lieti di rafforzare questa partnership, soprattutto alla vigilia del campionato A2. Non ci esoneriamo dalla parte scientifica. - continua poi - Il nostro gruppo ha più sedi e molti servizi offerti a livello sanitario. Cerchiamo di essere presenti oltre il territorio con 300 dipendenti. Se la squadra Fisiomed funziona è perché tutti lavoriamo verso la stessa direzione”.
Ha preso la parola poi il presidente della Pallavolo Macerata Gianluca Tittarelli: "Sono molto contento di poter vivere questa mattinata, dove sugelliamo questo forte passo in avanti. Ascoltando Enrico gli spunti sono tanti. Il bello di partecipare ad un'attività sportiva è quello di conoscere molta gente. Con Fisiomed siamo insieme dal 2019. La testimonianza di quanto sia positiva questa partnership è che aumenta e si struttura sempre di più. Saremo contentissimi di portare in giro il nome della nostra città e dei nostri sponsor”.
Conclude poi Tittarelli: “Dal punto di vista medico ci hanno sempre garantito il massimo della disponibilità e dei servizi, con risposte immediate. Questo è essenziale per chi fa sport. Siamo contenti per come è maturata questa condivisione di obiettivi per un progetto così importante".
Ombrelloni chiusi per un'ora, sino alle 9:30 del mattino, come segno di protesta per lo stallo sulla direttiva Bolkestein. Questo lo scenario che i turisti hanno vissuto a Civitanova Marche, visto che sono stati ben 26 i balneari del litorale ad aver aderito alla manifestazione indetta dalle associazioni di categoria e organizzata dalle sigle sindacali nazionali.
Gli chalet civitanovesi hanno "scioperato" per porre nuovamente l'accento sulla scadenza delle concessioni balneari, che avverrà tra quattro mesi e sull'incertezza legata al futuro. Capofila della protesta il Raphael Beach, che ha ospitato il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica e il vicepresidente della provincia di Macerata Luca Buldorini per una conferenza stampa. Presenti anche il vicesindaco Claudio Morresi e i consiglieri comunali Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Francesco Micucci, Nicolò Renzi e Giorgio Pollastrelli.
A parlare per primo è il presidente della locale associazione balneari Giacomo Mantovani: "Sappiamo che con questo sciopero, seppur limitato ad una sola ora di chiusura degli ombrelloni, abbiamo chiesto un grosso sacrificio ai nostri clienti e ai colleghi che si ritrovano nel pieno della settimana che precede Ferragosto all'apice del lavoro stagionale. Ma non manifestare ora avrebbe significato avallare lo stallo del governo sulla Bolkestein col rischio che questa sia l’ultima. Vogliamo far comprendere anche ai nostri clienti, alcuni fedelissimi e ormai parte di una famiglia allargata, che la liberalizzazione del settore non porterà alcun vantaggio concreto all’utenza finale".
"L’ingresso di multinazionali e operatori esterni rispetto a chi da generazioni offre un servizio a chilometro zero anzi produrrà una standardizzazione dei servizi, perdendo quelle peculiarità che rendono varia e ricca l’Italia differenziandola da regione a regione - aggiunge Mantovani -. Un patrimonio turistico che non deve essere disperso".
"Ringrazio i colleghi che si sono alzati alle 6 del mattino per non aprire gli ombrelloni ed i clienti che hanno sopportato questa protesta - spiega il vicepresidente dell'associazione balneari di Civitanova, Marco Scarpetta -. Una partecipazione che ci ridà un po' di morale. Stiamo arrivando a scadenza concessioni e ancora non abbiamo una normativa di riferimento. Protestiamo per questo. Sono contento che nessun turista si sia lamentato perché ha capito il significato della protesta".
Ha preso la parola poi il sindaco Ciarapica: "Una protesta che vuole accendere un riflettore su un tema che ha bisogno di una sua definizione. C'è necessità di avere certezza. Sono aziende e hanno bisogno di capire come muoversi in prospettiva. Sono qui per dimostrare vicinanza. E perchè anche noi amministratori abbiamo bisogno di certezze per capire la procedura. Non è possibile che si vada in ordine sparso. Sono convinto che il governo sia impegnato in questo campo".
"Non è solo difendere e tutelare un settore sotto l'aspetto economico ma anche identitario. Questo settore è ed è stato sempre un'eccellenza. Sono negativo sulla possibilità di evitare le aste. Credo che dobbiamo lavorare in maniera univoca per preservare l'identità del nostro territorio" ha evidenziato il vicepresidente della provincia di Macerata Luca Buldorini.
Sono stati revocati, al momento, i due scioperi analoghi che erano previsti per il 19 e il 29 agosto. Il sindacato nazionale infatti ha revocato i successivi momenti di agitazione in quanto il Governo ha comunicato l’impegno a prendere in mano il dossier dei balneari già da settembre.
Dietro gli ombrelloni ci sono anche le storie di chi ha investito, famiglie con concessioni arrivate alla terza generazione e altri che invece hanno fatto investimenti recenti e spese di ristrutturazione che non potranno essere ammortizzate.
Fra loro Marisa Siberini dello chalet Rolando che proprio quest’anno festeggia i 60 anni di apertura, ma è un compleanno amarissimo e senza molta voglia di festeggiare: "Non c’è niente di concreto e di sicuro e viviamo male questa situazione, non possiamo investire né lavorare in maniera serena. La nostra attività sostenta 4 famiglie e questo sciopero serve per far ricordare al governo che ci siamo ancora, stiamo svendendo l’Italia".
Dovrebbe invece festeggiare 6 decenni di gestione il prossimo anno Gerri Lattanzi dello chalet Santina, estremità nord, al confine con Porto Potenza: "Siamo qui da prima che venisse costruito il porto - ricorda - iniziò l’attività mio padre aiutato da mia madre. Era solo un piccolo chiosco con due ombrelloni, andavamo a comprare il ghiaccio vicino a Cristo Re e poi lo portavamo su per tenere in fresco qualche bibita. Ma da piccolo chalet siamo cresciuti, Santina è una piccola oasi per chi preferisce stare lontano dal traffico e vivere una dimensione della spiaggia più intima. Ora a gestire l’attività con me c’è anche mio figlio Danny, il prossimo anno però rischiamo di vanificare una storia cittadina e familiare".
Ha invece una storia completamente diversa Mauro Alberti di Madeira. Nel 2019 acquista la storica concessione "Marebello", certo di una scadenza al 2033. E forte di quella fa investimenti e ristrutturazioni trasformando il locale in un avamposto brasiliano a Civitanova grazie anche alla collaborazione nella gestione del giocatore Lube, Robertlandy Simon.
"Con la mia famiglia abbiamo investito molto per l’acquisto e per la ristrutturazione e le attrezzature - spiega - c’erano state date garanzie di una scadenza al 2033, poi però è quella proroga è stata messa in discussione e le lancette si sono spostate al 2024. Ma noi per quegli investimenti abbiamo fatto piani di ammortamento a dieci anni e tuttora anche quest’anno abbiamo investito ulteriori risorse per un ampliamento della licenza, ma non sappiamo cosa succederà fra due mesi. Per non parlare del fatto che subito dopo l’acquisto è arrivato il Covid e per i successivi due anni siamo stati praticamente vincolati al rispetto delle norme sul distanziamento senza poter far esprimere le potenzialità del locale. Il rischio è di aver buttato a mare un capitale. Ad oggi le speranze non ci bastano più, vogliamo garanzie e come noi le chiedono soprattutto 80 dipendenti che non sanno se il prossimo anno potranno contare su questo lavoro".
"Le nostre attività svolgono una funzione sociale - conclude Giuseppe Calza di G7 - qui ci sono giovani e meno giovani che giocano a carte da 40 anni, ospitiamo le colonie per gli anziani. I nostri chalet a conduzione familiare hanno un ruolo aggregativo. Tutto questo rischia di perdersi con una gestione industriale della concessione balneare. Qui noi che siamo i titolari siamo sempre presenti, sarà così con l’arrivo di capitalisti interessati al guadagno più che al rapporto umano? Veniamo sfrattati per far subentrare imprenditori per i quali i nostri chioschi saranno solo l’ennesimo investimento senza anima. E non saremo solo noi a perderci, ma tutta la clientela”.
E il problema degli indennizzi è centrale specie per chi ha investito molto nelle strutture. A Civitanova è il caso dello Shada che oltre alla spiaggia è anche ristorante e discoteca: "Lo Shada è un beach club con una vera discoteca all’interno - spiega Aldo Ascani - e questo significa un doppio impegno di forze umane. Al momento abbiamo 130 dipendenti e vivere in una situazione di stallo come questa attuale dove non si ha idea del futuro non stimola alcun tipo di strategia o programmazione. Non sappiamo come andremo all’asta, a quali condizioni, e gli eventuali indennizzi".
"Al momento è un grande boh, non si sa neanche che fine faranno i beni che sono sopra al demanio e che sono frutto di investimenti privati, anche ingenti. Che si fa, si regala tutto a chi subentra e vince la gara? È un modo di fare che neanche nel comunismo di Stalin. Mi auguro che una strategia dal governo venga fatta. C’è chi ha creduto in questo settore, ha investito, fatto crescere le proprie famiglie. Molti di noi sono subentrati a cavallo del 2013 o negli anni successivi quando il governo aveva concesso una proroga al 2033 salvo poi revocarla. Siamo stati ingannati dallo Stato e su questo il Governo deve dare delle risposte", conclude Ascani.
Il comune di Potenza Picena è uno dei più estesi della provincia maceratese, prolungandosi fino ad avere il proprio sbocco sul mare. Tra lavori, progetti ed eventi, abbiamo avuto il piacere di intervistare 'a tu per tu' la sindaca Noemi Tartabini, per un punto della situazione dopo la rielezione.
"Il bilancio degli scorsi cinque anni per me è positivo. Penso lo sia stato anche per i cittadini vista la fiducia rinnovata - esordisce la sindaca -. Nello scorso mandato c’è stato un lavoro costante sul territorio. Anche e soprattutto poi un lavoro organizzativo all’interno della macchina amministrativa. Questo ci ha permesso di portare diverse risorse al comune, che ci danno la possibilità di poter far crescere il territorio in vari ambiti. Questo significa più lavori ed opere pubbliche, che servono per il turismo, ma anche per migliorare la vivibilità del nostro territorio”.
Continua poi spiegando i punti degli scorsi cinque anni di mandato: "Ci siamo concentrati molto sul tema turistico. Grazie a molte realtà locali abbiamo ideato nuove manifestazioni ed eventi, sia durante che fuori la stagione estiva. Abbiamo molte realtà sportive che entrano nel bilancio. Da una parte si è dovuto rispettare le convenzioni in essere, dall’altra abbiamo rispettato l’esigenza di mantenere le strutture in buono stato. Un’attenzione particolare l’abbiamo data ai temi sociali, soprattutto in questo determinato periodo storico. Abbiamo cercato di non incidere negativamente sulle tariffe per quanto riguarda il trasporto scolastico, le rette degli asili nido e delle case di riposo. Questo magari ha portato una sofferenza al bilancio comunale. Ma abbiamo voluto preservare queste situazioni sociali delicate. Quest’anno quindi ci troviamo con un aumento dei costi sociali, ma su questo non abbiamo mai voluto fare economia".
Il discorso poi è passato al tema delle opere pubbliche portate avanti dall’amministrazione dopo la riconferma alle ultime elezioni: "Siamo concentrati sul lavoro che va avanti da diverso tempo, la riqualificazione del nostro centro storico. È un obiettivo che stiamo raggiungendo. Sia dal punto di vista commerciale, sia attraverso il bando 'Borgo Accogliente'. Abbiamo ultimato recentemente la riqualificazione della via più storica del centro, che è via Cutini".
"Sono in essere i lavori della torre civica ed è in progettazione l'immobile comunale che ospita gli uffici, servizi sociali, polizia municipale, e ufficio tecnico - ricorda Tartabini -. Siamo, inoltre, in contatto continuo con l'USR, l'ufficio speciale del sistema della ricostruzione, perché abbiamo ottenuto dei fondi per ristrutturare diversi immobili comunali, seppur il nostro comune sia fuori dall'area del cratere. Tra questi sicuramente ha una rilevanza particolare la scuola media di Porto Potenza per cui noi abbiamo 4 milioni di euro circa assegnati con una prima ordinanza ma oggi siamo arrivati a un livello di progettazione talmente avanzato che ci dimostra che ne servono 10 per demolire e ricostruire il nuovo plesso".
"L'obiettivo è proprio quello di collegare la costa con il borgo, con il centro storico; quindi, sono stati organizzati degli eventi sia al Pincio, quindi il Belvedere di Potenza Picena, che al mare. Abbiamo concluso i 10 giorni della festa di Sant'Anna, la festa del patrono a Porto Potenza, e anche la festa del patrono di Potenza Picena a Santo Stefano - ricorda la sindaca -. C'è ora in arrivo il Summer Grape, poi i primi giorni di settembre abbiamo calendarizzato gli aperitivi in riviera a Porto Potenza e l'anteprima del Mugellini Festival qui a Potenza Picena. Sempre i primi di settembre ci sarà il porto bimbo, una festa dedicata ai bambini. Ma non mancheranno concerti all'alba e al tramonto sia a Potenza Picena che a Porto Potenza e il Rock a Beach Festival dal 17 di agosto. I mesi di luglio giugno sono stati intensi. Tutto questo è possibile grazie alla collaborazione di tante realtà del territorio”.
Una conclusione poi sul significato dell’amministrare Potenza Picena: "Amministrare questo comune è difficoltoso, perché appunto ci sono due anime, mare e centro storico, con esigenze totalmente differenti. Però è anche una grande soddisfazione perché comunque è un territorio ricco, di attività sportive e di associazioni. Ogni associazione è molto vivace, con tanti volontari. La sfida più grande è quella di collegare continuamente la costa al centro e viceversa in tutti i modi possibili anche attraverso gli eventi sportivi, culturali e sociali, e con i lavori di riqualificazione del centro". Un lavoro continuo quindi sulle due anime del paese, la costa e il centro, che la sindaca cerca di collegare sempre di più.
Agosto ha portato con sé l'approvazione in commissione giustizia dell’emendamento che parifica la cannabis light a quella non light. Questo emendamento va a modificare il Ddl sicurezza, che verrà poi presentato in Camera dei Deputati e Senato. Se venisse approvato dal Parlamento, sarebbe vietata la produzione e la vendita della cannabis light, ovvero la cannabis con un contenuto di Thc inferiore allo 0,2%, resa legale e commerciabile dalla legge 242 del 2016.
L’obiettivo, viene detto, è quello di "evitare che l'assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale".
Dagli operatori del settore e dalle voci della minoranza sono arrivate le prime critiche a questo emendamento, colpevole, secondo le parti, di "bloccare un settore in espansione, ad alto tasso tecnologico e che dà lavoro a giovani". Il Ddl verrà votato a settembre.
Abbiamo però ascoltato la voce di un operatore del settore, Alessandro Luca Marconi, titolare del negozio CBweed Shop Macerata, per capire il suo punto di vista.
"La scorsa notte hanno inserito questo emendamento che inizialmente era stato sospeso. Per noi, come sempre, è un segnale negativo dal Governo, che non considera una filiera così grande come quella della cannabis industriale. È un settore in espansione, e per la stragrande maggioranza siamo under 35. Le aziende in Italia sono molte. Le stime di occupazione parlano di 15.000 lavoratori. Sono aziende italiane che lavorano in diversi campi, perché abbracciano dal settore agroalimentare a quello tessile passando per il cosmetico", spiega Alessandro.
"C’è un forte pregiudizio. È tutto basato su pretesti antiscientifici. Il Thc contenuto è ai più bassi livelli possibili. L'Oms stessa ha dichiarato che la cannabis light (o industriale) non ha capacità drogante. E qui si potrebbe aprire un discorso molto ampio. Questo mercato, anche secondo la corte europea, dovrebbe essere lasciato libero - continua Alessandro -. Tra l’altro in Italia, anche grazie al clima e ai terreni, ci sarebbe la possibilità di ampliare la produzione di Cannabis light per l’esportazione oltre che per il mercato interno. Questa filiera ha dimostrato che era possibile recuperare terreni in disuso, con una linea di produzione ecologica e che pulisce il terreno".
Concentrandosi poi sulla filiera made in Italy: "L'azienda per cui lavoro - ci dice Alessandro - opera tra il sud della Romagna e il nord delle Marche. Lavoriamo con aziende di Jesi, di Pesaro e di Urbino. Per noi è quindi preoccupante questo accanimento perché, come già successo, bloccherebbe un intero settore. Poi ovviamente il decreto non è legge. Dobbiamo aspettare e capire se passerà alle Camere".
"Le associazioni di settore si occuperanno di portare avanti tutti i ricorsi del caso - aggiunge -. Perché non è solo una questione interna, ma qualcosa che si va ad interfacciare con il quadro normativo europeo. Una delle cose che sta facendo Canapa Sativa Italia, un’associazione di settore, è infatti un ricorso a livello europeo, andando a lavorare sul principio di libera circolazione delle merci e sul rispetto dei criteri comunitari".
"Quando si parla di Canapa industriale si parla di un mondo vasto con una grande varietà di prodotti - conclude Alessandro -. Non capiamo perché ci dovrebbe essere questo accanimento".
Come anticipato nella nostra intervista di qualche giorno fa, Giulio Pellizzari ha svelato il suo futuro. La data era il 1 agosto, giorno in cui si è riaperto il ciclomercato. Ed ecco infatti che oggi arriva la nota della sua nuova squadra.
Giulio Pellizzari passa infatti alla Red Bull - BoraHansgrohe, a partire dalla stagione 2025. Un passo in avanti per la carriera del giovane ciclista camerte, che approda ad una delle squadre più forti del world tour, con l'obiettivo di aiutare i capitani Primoz Roglic e Jay Hindley, e, perchè no, con la possibilità di togliersi qualche soddisfazione personale nelle gare in cui sarà libero dai compiti di gregariato.
Di seguito la nota della Red Bull - BoraHansgrohe: "Secondo in una tappa al Giro d'Italia, secondo nella lotta per la maglia azzurra del Giro, terzo al Giro di Slovenia, top 10 al Tour of the Alps e al Tour of Austria: Giulio Pellizzari sta vivendo una stagione sensazionale. Dal 2025, il giovane passerà al WorldTour e correrà con la maglia Red Bull - BoraHansgrohe. Giulio Pellizzari ha solo 20 anni ed è considerato uno dei più grandi talenti italiani in scalata. Arrivato secondo al Tour de l'Avenir dell'anno scorso, ha dimostrato la sua abilità in una delle corse per talenti più importanti. Il suo debutto nel Grande Giro è avvenuto quest'anno, come il più giovane corridore del gruppo. E che debutto è stato al Giro d'Italia: l'arrivo di tappa sul Monte Pana, dove è arrivato secondo tra Tadej Pogačar e Dani Martínez, la vittoria del premio Cima Coppi al fotofinish o i suoi attacchi sul Monte Grappa sono indimenticabili".
“Sono molto felice di far parte del nuovo progetto Red Bull - Bora Hansgrohe. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare con il nuovo team e raggiungere grandi obiettivi insieme" le prime parole di Giulio Pellizzari.
"Individuare e sviluppare i talenti è al centro della nostra visione e i nostri trasferimenti del 2025 lo dimostrano. Nonostante la giovane età, Giulio ha già dimostrato il suo potenziale di scalata in grandi gare - il pensiero di Ralph Denk, numero uno della Red Bull Bora Hansgrohe - Vogliamo costruire su questo con la nostra struttura di prestazioni e fare il passo successivo nel suo sviluppo come top rider".
(Credit photo: Instagram Red Bull - Bora - Hansgrohe)
È estate anche a Macerata nonostante la lontananza dal mare. Eventi e cultura attirano i turisti nel borgo marchigiano. Abbiamo ascoltato alcuni ristoratori del capoluogo per comprendere le loro impressioni sul luglio appena concluso e sulle aspettative per il mese di agosto.
"Con Musicultura e con l’inizio della stagione lirica qui a piazza Mazzini c’è stata molta affluenza. Ci sono molti più turisti dello scorso anno. Io sto lavorando molto bene. Spero che Macerata sia così tutto l’anno, con turisti e visitatori e non solo d’estate. Solo commenti positivi per questo luglio, aspettando il mese di agosto", ci spiega Raffaele, titolare dello 019 di piazza Mazzini.
“Non ci possiamo lamentare, anzi tutt’altro. Ora non so se questo è un fatto generalizzato. - ci spiega Agnese di Osteria Agnese - Credo che ci sia più gente dello scorso anno. Sono piaciute anche di più le opere proposte dal Macerata Opera Festival. Questi eventi ci danno una grande mano. Certo che se non ci fossero, la gente non manca. Si lavora con la gente di passaggio, con i lavoratori, con gli studenti che vengono con le famiglie a scegliere la casa. Se il lavoro lo annaffi tutti i giorni alla fine raccogli qualcosa. Noi puntiamo su una cucina tradizionale che piace molto”.
"Noi non siamo aperti di sera, quindi la mia percezione dell’estate e della presenza dei turisti è falsata. Però a pranzo devo dire che ultimamente ci sono. Principalmente nel mese di luglio, che è andato bene. Gli eventi serali hanno attirato qualcuno a rimanere in città per una notte. Così poi il giorno dopo visitano la città - ci spiega Nicole, di Verde Caffè - ho visto molti turisti francesi e diversi turisti italiani di altre regioni. Nel complesso questo luglio è andato bene e non me lo aspettavo, perché poi di sera siamo chiusi e la nostra attività lavorativa si sposta a Civitanova Marche. Di solito noi lavoriamo con uffici e università, quindi in questo periodo di solito il lavoro cala. Invece abbiamo mandato avanti la stagione con i turisti che, rispetto agli anni passati, sono aumentati".
Impressioni positive quindi, in tre diverse zone del centro e con diverse proposte di menu e di ristorazione. I turisti giornalieri aumentano e gli eventi attirano curiosi nella città, nonostante il caldo.
Mirco Ciavattini e Civitanova Marche nel libro Viaggiare, raccontare, curiosare e divagare di Eno Santecchia.
Un libro che affronta il mare, i suoi posti, le sue storie e le persone che lo abitano. Un libro che in qualche pagina racconta anche della storia di Civitanova Marche, raccontata dagli occhi di Mirco Ciavattini, titolare dello chalet Il Veneziano.
“Lo scrittore è un amico di un mio cliente storico. Un giorno ha voluto fare questa conversazione con me. Il tema era lo sviluppo turistico della città. Dopo un anno, ha scritto questo libro in cui in qualche pagina riporta la mia visione” spiega Ciavattini.
“Gli ho raccontato l’evoluzione della città di Civitanova Marche, che io ho vissuto anche da editore del giornale La Citta Nuova. L’intento di questo di questo giornale era quello della ricomposizione del tessuto sociale. -continua poi raccontando il suo apporto al libro - Civitanova da sempre ha vissuto due realtà. Una realtà è quella storica civitanovese, composta da pescatori, lavoratori ferroviari, commercianti e contadini, soprattutto nella città alta. Nel 1967 quando è stato inaugurato il piano di edilizia economica e popolare, la città è raddoppiata, passando da 20000 a 40000 abitanti. Questi nuovi cittadini venivano o dall’entroterra maceratese o dalle campagne del fermano”.
Conclude poi ricordando l’intento del giornale da lui edito, La Città Nuova: “Non c’è stata mai una vera ricomposizione di queste due realtà. Il tentativo del mio giornale, La Città Nova, era quello sa una parte di far conoscere a queste nuove genti, he oramai erano cittadini di fatto dopo trent’anni, la realtà civitanovese come si era sviluppata dall’inizio del secolo ad oggi. Dall’altra parte rendere edotti gli abitanti storici di questa nuova anima che andava a sommarsi alla nuova realtà. Questa storia è confluita in questo bel libro di viaggi e racconti del mare. È stato un grade piacere portare la mia visione in questa sommatoria di racconti e di esperienze, anche sociopolitiche dello sviluppo delle realtà locali”.
Storie di borghi e luoghi e delle loro evoluzioni sociali e politiche, attraverso gli occhi di chi quelle storie le ha vissute e raccontate.
Il Giro d’Italia 2024 ci ha regalato molte buone notizie per quanto riguarda il futuro del ciclismo azzurro. Ci sono state le vittorie di Jonathan Milan, che ormai se si parla di volate può competere con tutti. Ci sono state le vittorie anche di due certezze come Filippo Ganna e Andrea Vendrame. E poi quello che ci ha sorpreso di più è vedere tre giovani italiani mettersi in mostra.
Antonio Tiberi della Bahrain che ha chiuso con la maglia bianca di miglior giovane e con il quinto posto della generale. Davide Piganzoli della Polti Kometa, che alla sua prima partecipazione ad un grande giro ha strappato un tredicesimo posto in classifica; e infine Giulio Pellizzari, che, partito male la prima settimana, è cresciuto pian piano di condizione, fino ad arrivare alla tappa regina, quella del Monte Grappa, secondo di giornata, preceduto solo da un Pogačar che quest’anno era imbattibile.
Pellizzari si è testato sulle salite lunghe, quelle che ti fanno vincere un grande giro, e ha risposto presente nell’ultima settimana, quella più complicata e caratterizzata dalle Alpi. Abbiamo ascoltato il ciclista originario di Camerino. Giulio ci ha raccontato le emozioni di questo splendido Giro, le prossime gare che affronterà e i suoi punti di riferimento nel mondo del ciclismo.
Com’è andato questo primo grande giro? Raccontaci le tue impressioni
"È stata una bella esperienza, formativa, dalla quale ho imparato tanto anche per i prossimi anni. È andato poi anche bene ed è stato più bello anche per questo. È stato un punto di arrivo per il ciclista che ero fino ad ora e un punto di partenza per la mia carriera professionistica. Non avevo nulla da perdere. Potevo prendermi il lusso di rischiare di saltare, soprattutto nelle due tappe più importanti, dove ho tentato di vincere. Mi sono testato sulle grandi salite e soprattutto sulle tre settimane. Ho rischiato, qualche giorno è andata bene qualche altro no. Però è stato sicuramente formativo”.
Quali sono stati i tuoi punti di riferimento durante la tua crescita sportiva?
“Sono cresciuto con le vittorie di Chris Froome. Quando ero più piccolo ho seguito i Tour che ha vinto, le Vuelta e il Giro del 2018, con quella fantastica tappa sul Colle delle Finestre. Poi ovviamente Vincenzo Nibali, il ciclista italiano che è stato un riferimento per i giovani della mia generazione, riuscendo a vincere tutti e tre i grandi giri e anche qualche classica. Ad oggi però ti dico Pogačar, non può non essere un faro per tutti".
Come ti trovi alla Bardiani? Qual è il clima in squadra e ti senti cresciuto in questa esperienza?
“La Bardiani è una bella realtà e una squadra molto familiare. È un po’ una grande famiglia. Sicuramente è stata una squadra fondamentale per la mia crescita. Mi ha permesso di fare le gare più importanti al mondo senza la pressione del risultato. Mi sono concentrato quindi sul crescere il più possibile. Quest’anno è stato l’anno giusto e quindi a conti fatti è andato tutto bene. La Bardiani è stata la scelta giusta per la mia carriera”.
Quali sono i tuoi prossimi impegni e appuntamenti?
“Andrò dal 12 al 16 agosto al Tour de Limousin, una corsa a tappe in Francia. Poi ci sarà tutta la stagione delle classiche italiane. Quindi il Memorial Pantani, il giro di Toscana, il Giro dell’Emilia, fino ad arrivare all’appuntamento conclusivo di stagione, il Giro di Lombardia, a cui dovrei partecipare.
Si parla molto del tuo salto nel world tour; Puoi dirci qualcosa di più?
'Non posso dire nulla. Dal primo di agosto riaprirà il mercato e si saprà qualcosa di più. Ora non posso sbilanciarmi"
Un’ultima battuta. Ma Pogačar va davvero così forte?
“È imprendibile. Detto in marchigiano 'è come sparare sulla croce rossa, non gli si può fare niente'. A parte gli scherzi, quella scalata insieme sul Monte Grappa e quei momenti post tappa rimarranno sempre con me”.
Un atleta quindi pronto ad affrontare la parte finale di stagione, con un bagaglio accresciuto di esperienza e una voglia di dimostrare ciò che vale, con l’umiltà e la leggerezza che lo ha contraddistinto fino ad ora.
La riviera marchigiana è pronta ad accogliere turisti da ogni dove. La stagione si prospetta positiva in tutte le località balneari, con l’attesa di un agosto ricco di presenze ed eventi. Le preoccupazioni dei titolari di chalet e locali lungo la costa vanno però alla legge Bolkestein, che ad oggi non è ancora entrata in vigore viste le proroghe delle licenze. Finita la stagione balneare ed estiva ci saranno novità in merito.
Abbiamo ascoltato alcune voci dal lungomare di Porto Potenza Picena, per capire il loro pensiero sul futuro tra incertezza e attesa della nuova direttiva. "È necessaria una normativa di riferimento. Ora siamo confusi e non c’è una regola precisa. Se la legge viene approvata così com’è stata proposta sarebbe un problema, con ricorsi e controricorsi fatti da chi perderà la concessione. Si creerebbe un terremoto burocratico e legale - spiega Stefano Marzola, titolare di Chalet Tarifa -. Il nocciolo della questione è l’articolo 49 del codice della navigazione, che impone di portare via tutto quando scade la concessione".
"Non siamo contrari alle regole ma dobbiamo capire, perché ora siamo nella totale incertezza - aggiunge Marzola -. E quello che noi come titolari chiediamo è che venga tenuto in considerazione il valore aziendale di chalet e locali storici. Ora non so se con una prelazione a chi già ha avuto la concessione o con un indennizzo, ma il lavoro di anni deve essere riconosciuto. Questi locali hanno bisogno di tempo per rientrare dell’investimento. Non possiamo pensare che ogni tre anni si riparte da zero".
"Stiamo aspettando la direttiva, dopo la proroga delle concessioni che erano state annullate al 31 dicembre. Entro fine stagione qualcuno poi dovrà decidere 'di che morte dobbiamo morire'. C’è qualcuno che dice che non siamo già più in regola ma non è assolutamente così - conclude Stefano -. Non siamo contro le regole, vogliamo soltanto sapere quali saranno, e salvaguardare gli investimenti e i sacrifici fatti”.
In linea anche il parere di Sandro Castagnini dello chalet San Diego Beach: "La situazione reale è quella che sappiamo dalla televisione e dai giornali, perché in realtà ad oggi ancora non c’è nulla. È in vigore ancora la vecchia licenza che abbiamo. Al momento si parla di fine 2024. Hanno quindi prorogato la nostra licenza. Diciamo anche che la proroga non esiste. Non si spiega quindi perche si continua a rimandare".
"La legge Bolkestein non c’entra con tutto questo secondo me, almeno con la situazione italiana - continua Castagnini - Non c'è quindi nulla di chiaro. Ci vorrebbe una legge che ripristini le vecchie concessioni andando a regolamentare, seguendo il quadro europeo, il rinnovo automatico delle concessioni. La realtà dei fatti è che c’è da trovare la strada per capire cosa sarà di noi. Nonostante gli investimenti fatti viviamo nell’incertezza”. Incertezza e dubbi quindi, in attesa di nuove notizie e direttive.
È estate anche per i nostri amici a quattro zampe. Molte sono le località turistiche che si organizzano, attraverso permessi, per consentire l'accesso agli chalet e alla spiaggia ai cani. A Porto Recanati, poco fuori dal centro della cittadina marittima, c’è una spiaggia adibita proprio a questo servizio, in modo da permettere ai padroni di potersi godere una giornata in riva al mare con il proprio animale.
Questa spiaggia è quella del Pineta Beach, struttura ricettiva che si trova appunto davanti alla storica pineta di Porto Recanati. Il Pineta Beach è gestito da Matteo De Luca e dalla madre Elena Zorzi.
"Questo posto è nato più di dieci anni fa, davanti alla storica pineta. Era una zona trascurata. Non c’era nulla. Noi siamo friulani, e quando siamo venuti qui abbiamo voluto sfruttare le potenzialità di questo posto, un piccolo angolo di natura, lontano dalle dinamiche turistiche. È un posto con molto potenziale, dove anche altri privati potrebbero investire” ci spiega Matteo.
La zona, quindi, attraverso l’iniziativa privata di Elena Zorzi e le migliorie pubbliche degli ultimi anni è stata riqualificata. Da due anni hanno poi deciso di aprire questa "Dog Beach". “Siamo amanti degli animali e ci siamo resi conto che molte persone venivano a camminare in pineta con il loro cane. Tra l’altro qui vicino c’è un’associazione che fa addestramento animali. - continua il titolare - Era una zona già frequentata da questo pubblico, con una richiesta specifica. Poter far vivere la spiaggia ai propri cani”.
"Da Senigallia a Civitanova Marche, non c’era una spiaggia attrezzata per questo tipo di servizio. Ora la sensibilità è più alta - spiega Elena parlando delle caratteristiche del posto -, qui però c'è il vantaggio di essere immersi in un posto magico e naturale, con 140 metri di spiaggia e il parco a due passi. Una situazione perfetta per gli animali. Vogliamo sviluppare sempre di più questo posto con nuovi servizi. Si sta spargendo molto la voce e mi sto impegnando a far conoscere questo posto come la dog beach più bella della riviera”.
Un paradiso quindi per gli animali, con ombrelloni posti a sei metri di distanza per permettere ai cani di non stare ammassati e avere uno spazio vitale, una doccia solo per loro e altri servizi ad hoc. "Sono venuta qui tre anni fa dopo aver girovagato per l’Italia in cerca di un posto così. Il mio cane è la mia famiglia e senza posti del genere non potevo vivermi una vacanza come volevo. Questa soluzione è un colpo di fortuna che ho avuto. Spero che questa idea prenda più piede" ci racconta Sonia, una cliente affezionata. E così in questo spazio nascosto della riviera portorecanatese i cani possono fare i "turisti" in tranquillità, senza risultare di troppo.
A Porto Recanati l’estate è pronta a entrare nella sua "fase calda", tra eventi e flussi turistici. Si prevede un agosto, meteo permettendo, affollato di vacanzieri. Per carpire un primo bilancio sulla stagione, abbiamo intervistato due tra i titolari degli stabilimenti balneari della città per comprendere le loro esigenze e cosa si aspettano da questa estate di lavoro.
"Cerchiamo di dare il miglior servizio possibile per far star bene i clienti. Quest’anno non c’è una grossa affluenza. La diminuzione è sensibile – spiega Luca Cussini, titolare del Marilù – la nota dolente è che l’amministrazione ci mette del suo, con continue chiusure di corso e isole pedonali. Capiamo la tendenza che ha questa amministrazione al green, e la condividiamo. Però questa volontà deve combaciare anche con l’esigenza degli operatori. Il nostro paese vive di turismo. Senza turismo non abbiamo azienda".
"Il green non può andare esclusivamente a discapito del turismo - osserva amaramente Cussini -. Chiudere il corso a mezzogiorno, e quindi creare dei disagi per entrare in paese è sconveniente. Di sera si chiude alle 19. Mi metto anche nei panni dei commercianti. Il grosso del loro lavoro si svolge a quell’ora, ma non possono essere raggiunti”.
Continua poi: "Quando iniziano ad aumentare i turisti a fine giugno, ecco che a luglio queste chiusure li portano via. Preferiscono spiagge aperte come Scossicci. Poi capisco che non troverebbero posto. Però il commercio è psicologia e vendere il nostro lungomare come inaccessibile è un grosso freno che ci mette la nostra amministrazione, sono sincero. Sembra che organizzare una stagione sia fare un bel programma e organizzare degli eventi, però poi la gente ci deve arrivare. Ovviamente ad agosto ci sarà gente. Questo è un salotto sul mare. La stagione parte un po’ più lenta ma poi si allunga. La gestione e la continuità però deve migliorare".
Diego Scalabroni, dello chalet Il Faro, è invece più fiducioso: "La stagione è cominciata in ritardo perchè maggio e giugno, causa tempo non ottimale, sono andati un po’ a vuoto. Le presenze di turisti si sono registrate intorno ai primi di luglio, quando magari sono finiti gli esami di università e le famiglie erano pronte per venire al mare. Stiamo lavorando bene sia in spiaggia che al ristorante, e le prospettive per agosto sono promettenti, con le prenotazioni che per ora arrivano fino al 18 con il tutto esaurito".
"L'amministrazione si sta muovendo nel modo giusto - dichiara Scalabroni -, il centro città è ben curato e il lungomare ha servizi continui. C'è qualche episodio di violenza nelle ore tarde. Ma questi sono episodi sporadici e accusare l’amministrazione di questo non ha senso. Serve magari più sorveglianza e maggiore collaborazione tra le forze dell'ordine e i vigili urbani. Siamo pronti al momento clou della stagione. Anche perchè ultimamente la stagione si prolunga fino a settembre".
Due visioni quindi sull’estate con punti di incontro e di divergenza, ma entrambe con la voglia di rendere un ottimo servizio per i turisti, aspettando il momento in cui la riviera si riempirà.
L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Castelraimondo, in collaborazione con le Terme di Santa Lucia di Tolentino, ripropone anche quest’anno l’iniziativa “Termatevi con noi”. Dal prossimo 26 agosto al 7 settembre, il Comune offrirà un servizio di trasporto gratuito andata e ritorno per un ciclo termale di 12 giorni dedicato a nonni e nipoti.
Si potranno effettuare cure idropiniche, inalatorie, ginecologiche, balneoterapiche e la sordità rinogena, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, sono operanti all’interno delle Terme di S. Lucia il Centro di Riabilitazione e Terapia Fisica, Ambulatorio per la Valutazione della Funzione Respiratoria, Centro di Medicina dello Sport e Centro Estetico Termale.
Per info e iscrizioni rivolgersi entro il 14 agosto all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Castelraimondo, in via Giovanni XXIII n. 2/A, dal lunedì al sabato dalle ore 11:00 alle ore 13:00, tel. 0737 641723 int. 2.
«Un servizio rivolto a nonni e nipoti a cui teniamo molto – spiega il sindaco Patrizio Leonelli - in quanto come amministrazione comunale siamo molto attenti alle esigenze delle persone della terza età, sia per quanto riguarda la qualità della vita che per quanto riguarda l’aspetto della salute in generale». Soddisfazione anche per l’assessore ai Servizi Sociali Ilenia Cittadini: «Le cure termali sono servizi che vanno a promuovere il benessere della persona anziana e del giovane formando aggregazione e un’occupazione funzionale del tempo libero – aggiunge Cittadini -. Rispondono anche alle esigenze di prevenzione in termini di salute. Sono noti i benefici delle attività termali in merito a molte patologie e malattie che poi spesso si presentano durante il periodo invernale».
Una voce dissonante dal consiglio comunale di Macerata. Quella di Sabrina de Padova, consigliera eletta con la lista civica del sindaco Parcaroli, ora nel gruppo misto del consiglio comunale di Macerata. Una panoramica su alcuni temi cardine della città di Macerata, sui rapporti tra consiglio comunale e giunta e sula situazione Sferisterio, che preoccupa i soci.
La consigliera parte raccontando che come lei altri si sono tirati fuori da questo modo di amministrare la città: “Claudio Carbonari, come Giordano Ripa, è passato al gruppo misto. Qualcun altro quindi che lascia un partito tradizionale perché non si sente più rappresentato. Come io me ne andai dalla lista civica del sindaco perché non mi sentivo nelle possibilità di esprimere un pensiero. L’importante è alzare o abbassare la mano al consiglio comunale. Chi invece vuole onorare il mandato elettorale, prova ad andare oltre. Sono contenta quindi che il gruppo misto si stia infoltendo, sperando non sia una situazione di passaggio. Speriamo di costruire qualcosa di diverso”.
Continua poi sull’immobilismo del sindaco e della giunta: “C’è una situazione di stallo. Non vengono prese decisioni per fari passi avanti su temi fondamentali che interessano la città, come ad esempio è quello dell’acqua pubblica e privata. O del sito di scarico dell’immondizia che non viene definito mentre la Tari comunale aumenta, a discapito dei cittadini. in consiglio comunale si parla tanto per poi non arrivare a nulla, perché tutto è a discapito degli assessori. Credo anche ci sia una lotta interna tra gli assessori. Nella maggioranza c’è un clima poco costruttivo. Per questo me ne sono andata. Non si può essere solo un numero al consiglio comunale. Questo immobilismo credo sia figlio della paura di perdere un ruolo nei partiti. Nel gruppo misto questa paura non c’è si fa politica discutendo e trovando la soluzione migliore”.
“Lo Sferisterio ha un buco di bilancio di oltre 200.000 mila euro. Pero in consiglio viene detto che sono ammortamenti dovuti. – approfondisce la questione Sferisterio la consigliera De Padova – Quando, invece, c’è stata una riunione dei soci che ha allertato il sindaco, pregandolo di monitorare con attenzione lo svolgimento della prossima stagione, per evitare una ricapitalizzazione. Questa preoccupazione è stata omessa in consiglio comunale, spacciando il buco come ammortamenti dovuti. Questa politica tende a coprire la verità. Per scoprire queste informazioni abbiamo dovuto fare accesso agli atti. Quando invece credo sia una situazione da attenzionare da parte di tutto il consiglio comunale”.
Una denuncia quindi all’immobilismo della maggioranza del consiglio, asservito, secondo De Padova, alle decisioni della giunta. Una situazione però che attraverso “l’impegno di chi fa politica davvero” viene controllata costantemente. “Ho preparato alcune interrogazioni da fare in consiglio su questa e altre situazioni, come altri movimenti strani di bilancio e lavori iniziati e ancora da finire, che devo essere attenzionati. Macerata non può essere solo un cantiere a cielo aperto bloccato”, conclude la consigliera De Padova.
A Caldarola da circa un mese si è insediata la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Fabbroni. Le situazioni e le problematiche da affrontare sono molte: rendere vivo il paese, far rinascere il centro storico e infine accogliere e lavorarare alle problematiche che arrivano dai cittadini, sopratutto da chi abita nelle unità abitative S.A.E.
E così nel pieno dell'estate, con eventi da organizzare per il paese e promesse elettorali da "mettere a terra", il sindaco ha raccontato le prime mosse che ha intenzione di fare.
“Il primo mese di amministrazione è stato molto laborioso, perché ovviamente essendo noi in fase post-elettorale tanti cittadini sono venuti, chi solo per congratularsi, ma anche tanti per esporre i problemi. - spega il sindaco Fabbroni parlando di questo primo mese di amministrazione - Quindi siamo stati molto impegnati, a ridosso del periodo estivo, con tanti eventi da organizzare. Ci siamo mossi per quello che potevamo nelle cose fondamentali e anche semplici che si potevano fare. Abbiamo lavorato per esempio sulla viabilità in via Roma, che era un provvedimento che i cittadini aspettavano da tanto tempo. Poi abbiamo fatto un calendario degli eventi, riunendo tutte le associazioni e facendo in modo che la città venisse a conoscenza anche di quello che si fa. Uno degli obiettivi che ci poniamo noi è quello di tenere informata la cittadinanza. Per il resto molte riunioni ed attività istituzionali che si fanno all'inizio di ogni mandato amministrativo per capire dove si può agire”.
“Abbiamo registrato che gli utenti delle casette, riscontrato anche in campagna elettorale, si trovano abbastanza bene, si sono organizzati, hanno fatto i giardinetti, hanno fatto gli orticelli, e vivono in armonia tra loro – continua il sindaco sulla situazione delle casette S.A.E. - anzi tante famiglie hanno anche chiesto di rimanere nonostante stessero aggiustando la casa, perché magari qui non hanno le barriere architettoniche, mentre nelle loro case del centro storico ci sono scale e spazi difficili da vivere. Per l’estate abbiamo preparato molti eventi. Però vorremmo pensare al futuro, cercando di avere un contatto più stretto con loro, visitarli spesso, tenere il polso della situazione e poi magari fare iniziative specifiche. Da settembre apriremo uno sportello sociale, gestito dagli amministratori, per aiutare le persone anziane. Due giorni alla settimana un consigliere sarà a disposizione per raccogliere le evidenze della popolazione che vive nelle casette. Hanno bisogno di un supporto quotidiano nelle piccole cose. Gia da ora Lella Chiola, consigliera che vive nelle casette, fa da portavoce delle istanze e delle problematiche. Cerchiamo di animare un po' la situazione, organizzando magari da settembre in poi anche qualche evento. Organizzarli con questo gran caldo, è abbastanza complicato perché la gente preferisce non uscire e starsene in casa”.
Il sindaco poi conclude sulla situazione ricostruzione del centro storico: “I lavori procedono piano, nel senso ad oggi noi stiamo facendo una ricognizione delle varie situazioni. Ci sono diverse opere in progettazione, come il Palazzo Comunale, l'Albergo Comunale, la Torre. Abbiamo contattato la Curia per la chiesa di San Martino, che è quella vicino al Palazzo Comunale. Abbiamo sentito anche qualche privato che ha le abitazioni. Ci sono progetti presentati, in corso istruttoria, purtroppo ci sono delle lungaggini perché molti di questi palazzi sono vincolati e quindi soggetti a parere della sovrintendenza. Istituzione che purtroppo rallenta molto le procedure, probabilmente per una carenza di personale. La nostra idea è quella, a partire da settembre, di fare dei focus specifici sulle varie situazioni, anche per quanto riguarda l'edilizia privata. Qualcuno nel centro storico è rientrato, pochissimi, qualcuno ha presentato il progetto. Tante situazioni sono ancora ferme, anche perché ci stanno delle difficoltà oggettive, come diversi proprietari o lavori comuni che rimangono bloccati per divergenze di opinione e idee. Quindi a settembre ci dedicheremo a questo lavoro, attraverso un contatto con i tecnici, con le famiglie, per cercare in qualche maniera di velocizzare i processi. È un problema che non c'è solo Caldarola, ma in tutti centri storici danneggiati dal sisma”.