di Francesco Silla

Penna San Giovanni riscopre il turismo: nuova area camper e l’ex albergo torna a vivere (FOTO e VIDEO)

Penna San Giovanni riscopre il turismo: nuova area camper e l’ex albergo torna a vivere (FOTO e VIDEO)

Penna San Giovanni guarda al futuro e lo fa attraverso l’accoglienza. In una giornata di grande partecipazione, il borgo marchigiano ha celebrato l’inaugurazione di una nuova area camper e la ristrutturazione dello storico ex albergo delle saline, oggi destinato agli affitti brevi. Due interventi distinti ma accomunati da una visione chiara: valorizzare il territorio e renderlo sempre più aperto al turismo sostenibile, lento, autentico. L’area camper, realizzata con 12 piazzole di sosta da 5x8 metri, è stata pensata per offrire comfort e funzionalità ai visitatori. Dotata di colonnine per la ricarica elettrica e di un sistema per il carico e lo scarico delle acque reflue, è accessibile gratuitamente per i primi sei ingressi. L’accesso è automatico, e presto sarà attivata un’app per la gestione digitale della struttura. "Un’area molto semplice – ha spiegato l’ingegner Fabio Organtini, responsabile del progetto – che permette l’entrata automatica dei camper. Per ora l’ingresso è libero: basta avvicinarsi e si apre. C’è anche un’area dedicata allo scarico delle acque reflue, tutto perfettamente funzionante". Grande emozione anche per la rinascita dell’ex albergo delle saline, struttura risalente a inizio Novecento e attiva fino agli anni ’50, quando accoglieva i villeggianti che arrivavano a Penna per le cure termali. Oggi, grazie a un intervento di recupero finanziato dall’Ufficio Ricostruzione, l’edificio è pronto a tornare protagonista, questa volta come struttura per soggiorni brevi. "Questo edificio, che noi chiamiamo ancora ex albergo, ha funzionato fino al 1950 – ha ricordato il sindaco Stefano Burocchi – e ospitava le persone che venivano alle saline per una settimana di cura con le nostre famose acque termali. Ora vogliamo riaprirlo al mercato turistico, offrendo un’esperienza che unisce natura, tranquillità, percorsi nel verde, un campetto, piscina e angoli suggestivi. Pensiamo sia un’offerta davvero appetibile". Il sindaco ha voluto sottolineare il significato più profondo dell’iniziativa: "È un momento importante, che conferma il nostro progetto di costruire strutture per l’accoglienza. Bisogna aprirsi, accogliere, condividere. Anche l’area camper ha la sua importanza, per chi vuole fermarsi due, tre o quattro giorni e scoprire le bellezze panoramiche, il verde, la nostra gastronomia e molto altro".  Presenti all’evento anche rappresentanti regionali e territoriali che hanno lodato l’impegno dell’amministrazione comunale. Il consigliere regionale Simone Livi ha parlato di "una giornata speciale per Penna San Giovanni e per tutta la regione. Occasioni come questa sono fondamentali per incentivare il turismo in queste terre. Ringrazio l’amministrazione e l’Ufficio Ricostruzione per aver creduto in questo progetto". Parole di apprezzamento anche da parte di Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri: "È bello vedere i nostri borghi tornare a vivere. Il turismo oggi cerca casali, tranquillità, le aree interne. Questa inaugurazione è la conferma di questa tendenza. Abbiamo costruito i recipienti, ora serve il motore: la comunicazione, la rigenerazione sociale, la serenità di chi ci abita. Ma siamo sulla buona strada".

08/06/2025 12:00
Yates domina sul Colle delle Finestre e si prende il Giro: Giulio Pellizzari finisce 6° in generale

Yates domina sul Colle delle Finestre e si prende il Giro: Giulio Pellizzari finisce 6° in generale

L’ultima giornata di montagna del Giro d’Italia 2025, prima della passerella finale di Roma, ha incoronato Simon Yates (Visma-Lease a Bike) come vincitore della Corsa Rosa. La tappa epica, con la scalata della vetta più alta, il Colle delle Finestre, e l’iconico Sestriere, ha visto Yates imporsi con una prestazione straordinaria. Il britannico conquista la maglia rosa dopo una battaglia avvincente contro Isaac Del Toro e Richard Carapaz. Il talento di Camerino Giulio Pellizzari (Red Bull-Bora-Hansgrohe), al suo secondo grande giro in carriera, ha brillato confermandosi al sesto posto nella classifica generale, un risultato di prestigio che sottolinea il suo talento emergente.  LA TAPPA - Settanta chilometri di relativa tranquillità, dove una fuga corposa - una trentina di corridori, tra cui Wout Van Aert - prende il largo e guadagna fino a dieci minuti sul gruppo. È sulla seconda asperità di giornata, il Colle del Lys, che la EF Education–EasyPost di Carapaz inizia a lavorare per ridurre il distacco e preparare il terreno per l’attacco. Si entra così nella salita regina del Giro, la Cima Coppi di quest’edizione: il temuto Colle delle Finestre. Il distacco tra la fuga e il gruppo è ancora importante, ma è qui che si accende la corsa vera. La EF forza il ritmo per isolare Del Toro, maglia rosa. Tutto lascia presagire un duello tra il leader e il suo diretto inseguitore, Richard Carapaz, staccato di soli 43 secondi. Ma a sorprendere tutti è Simon Yates, il britannico della Visma | Lease a Bike: dopo aver raggiunto la coppia Del Toro-Carapaz — che nel frattempo ha staccato gli altri uomini di classifica — lancia un attacco solitario proprio sul Colle delle Finestre. Il Colle si snoda per 18 chilometri con pendenze costanti al 9,2%, alternando una prima parte asfaltata a un tratto sterrato finale di 9 chilometri. È un luogo iconico, carico di significati: proprio qui, sette anni fa, Yates vide sfumare il Giro 2018, vinto da Froome con una delle rimonte più memorabili della storia recente. Questa volta, però, Yates scrive una storia diversa. Guadagna oltre due minuti su tutti. Pellizzari e Caruso provano a contenere i danni e scollinano con circa 40 secondi di ritardo sulla coppia Del Toro-Carapaz. In discesa, Del Toro forza l’andatura nel tentativo di recuperare terreno, ma riesce a rosicchiare solo 20 secondi. Nel frattempo, Harper (Jayco AlUla), che era transitato per primo sul Colle delle Finestre, vola verso la vittoria di tappa, con oltre quattro minuti su Yates e un minuto su Verre, secondo inseguitore. Ma è nella parte finale che si chiudono definitivamente i giochi. Terminata la discesa, Yates trova Van Aert che lo aspetta e lo scorta fino al Sestriere. Dietro, Carapaz e Del Toro alzano bandiera bianca: rallentano e permettono il rientro degli altri uomini di classifica, tra cui Gee, Caruso e Pellizzari. All'inizio della salita del Sestriere, Yates ha 4’50” di vantaggio sulla maglia rosa. È ormai il vincitore virtuale del Giro, con oltre tre minuti di margine in classifica generale. Il Sestriere non regala ulteriori emozioni: tutto è già deciso. Harper conquista la tappa regina, ma i riflettori sono tutti per Simon Yates, che si prende la sua seconda grande corsa a tappe dopo la Vuelta 2018, cancellando definitivamente il fantasma del Giro 2018, perso proprio qui. Pellizzari completa il suo primo Giro da capitano in crescita: chiude sesto in classifica generale, dopo essere partito al servizio di Roglic.Un Giro appassionante, ricco di colpi di scena e con un finale sorprendente: Simon Yates, con freddezza e strategia, lo ha fatto suo nel modo più spettacolare. Classifica Generale  1) S. Yates 2) I. Del Toro +3:56 3) R. Carapaz +4:43 4) D. Gee +6:23 5) D. Caruso +7:32 6) G. Pellizzari +9:28 7) E. Bernal +12:42 8) E. Rubio +13:05 9) B. McNulty +13:36 10) M. Storer +14:27

31/05/2025 16:30
Giro d'Italia, Pellizzari cade all'ultima curva ma resta 7° in classifica generale: tutto si decide domani

Giro d'Italia, Pellizzari cade all'ultima curva ma resta 7° in classifica generale: tutto si decide domani

Nella diciannovesima tappa del Giro d’Italia 2025, la tanto attesa regina della corsa, il gruppo ha affrontato 166 chilometri durissimi da Biella a Champoluc, con oltre 5000 metri di dislivello e un finale nel cuore della Valle d’Aosta. Dopo la parentesi per velocisti della diciottesima frazione, oggi è tornata la montagna, quella vera, e con essa lo spettacolo degli uomini di classifica. Giulio Pellizzari, settimo in classifica generale e secondo degli italiani, partiva con 5 minuti di ritardo dalla maglia rosa, il messicano Isaac Del Toro. L’attenzione era puntata su Richard Carapaz (+41”) e Simon Yates (+51”), i due principali indiziati per tentare il colpo grosso e ribaltare il Giro nelle ultime tappe. LA TAPPA - Una maxi fuga ha preso il largo già nelle prime fasi di corsa, con dentro anche l’italiano Antonio Tiberi. Ma è stato dopo il Col Saint-Pantaléon, terza asperità di giornata, che la corsa è entrata davvero nel vivo: il gruppo maglia rosa ha aumentato l’andatura, i distacchi si sono ridotti rapidamente e la lotta per la generale si è accesa, ristretta ormai a pochi protagonisti. La fuga si è inevitabilmente sfoltita, lasciando davanti solo i migliori scalatori e alcuni compagni di squadra mandati in avanscoperta, in attesa dell’esplosione della corsa. Ai -36 km dal traguardo, all’inizio del Col de Joux, Tiberi ha tentato l’azione nella fuga con Verona (Lidl-Trek) e Prodhomme (Israel-Premier Tech). Nel gruppo dei big, i primi a muoversi sono stati Simon Yates e Richard Carapaz, con le rispettive squadre subito a dettare il ritmo. Yates poteva contare sull'appoggio di Lemmen in fuga, mentre EF e Visma hanno dato manforte al forcing con Steinhauser e Kelderman. Il risultato è stato un recupero di un minuto e mezzo sui tre battistrada nei primi cinque chilometri di salita. Davanti, Prodhomme ha allungato dopo dieci chilometri di ascesa, staccando Verona e Tiberi e lanciandosi in solitaria verso Champoluc. La prima mossa di Giulio Pellizzari è arrivata ai -25 km, con un attacco interlocutorio per testare la reattività della maglia rosa. Senza esito concreto, ma sufficiente per mostrare la sua buona condizione: da quel momento è rimasto incollato a Del Toro, dopo aver passato gran parte della tappa nelle retrovie. A -21 km, a un chilometro dalla vetta del Col de Joux, Carapaz ha accelerato con Yates a ruota. Del Toro ha risposto prontamente, chiudendo il gap, mentre Pellizzari, inizialmente sorpreso, è riuscito a rientrare e poi a lanciarsi in testa per affrontare la discesa nelle prime posizioni, in vista dell’ultima salita: l’inedita ascesa di Antagnod, 10 km con pendenza media del 4,5%, tratto centrale all’11% e scollinamento fissato a -5 km dall’arrivo. A -6 km, nuovo attacco di Carapaz. Solo Del Toro riesce a seguirlo, mentre Pellizzari, Caruso, Gee e Yates restano attardati. Tiberi si mette in testa a tirare per Caruso, tentando di chiudere sul duo di testa. Quando mancano 5 km al traguardo, il gruppo degli uomini di classifica accusa un ritardo di 30 secondi su Carapaz e Del Toro, mentre davanti Prodhomme è ormai lanciato verso la vittoria di tappa. Prodhomme (Israel-Premier Tech) conquista in solitaria il traguardo di Champoluc. La classifica generale rimane sostanzialmente invariata: Carapaz consolida il secondo posto guadagnando 23 secondi su Yates, e si prepara alla decisiva tappa alpina di domani. Pellizzari, nel finale, cade all’ultima curva durante uno scatto per i piazzamenti, rischiando grosso ma senza gravi conseguenze. Conserva il settimo posto in classifica generale. Tutto rimandato a domani, con la durissima tappa che prevede il Colle delle Finestre e l’arrivo a Sestriere. Classifica Generale dopo la tappa: 1) Isaac Del Toro 2) Richard Carapaz +43 3) Simon Yates +1:21 4) Derek Gee +2:32 5) Damiano Caruso +3:36 6) Egan Bernal +5:13 7) Giulio Pellizzari +5:46 8) Einer Rubio +6:39 9) Michael Storer +9:11 10)Brandon McNulty +9:33        

30/05/2025 17:53
Unimc, visita di studio alla Camera dei Deputati per gli studenti del Dipartimento Spocri (VIDEO)

Unimc, visita di studio alla Camera dei Deputati per gli studenti del Dipartimento Spocri (VIDEO)

Un’esperienza formativa di alto profilo quella vissuta da un gruppo di 40 studenti, tra iscritti ai corsi di laurea triennale, magistrale e neo-laureati del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali (SPOCRI) dell’Università di Macerata, in visita al Palazzo di Montecitorio, sede della Camera dei Deputati. Accompagnati dai docenti Luigi Cozzolino, Raffaella Niro, Paola Persano e da Piero Bertini, membro dello staff dipartimentale, gli studenti hanno avuto l’opportunità di esplorare gli spazi istituzionali e simbolici del cuore della democrazia parlamentare italiana: dal celebre Transatlantico alla Sala della Regina, dalla Sala Lettura fino all’Aula parlamentare, dove hanno potuto assistere in diretta allo svolgimento dei lavori su alcuni emendamenti in discussione. Durante la seduta, gli studenti sono stati anche salutati ufficialmente dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. La giornata è poi proseguita con un incontro-lezione a cura del segretario generale della Camera dei Deputati, Fabrizio Castaldi, che ha illustrato agli studenti il funzionamento dell’istituzione parlamentare e il valore delle sue attività: “È importante trasmettere il valore del Parlamento come luogo di confronto delle idee. Il nostro lavoro non supporta una parte politica, ma l’istituzione nel suo complesso. Iniziative come questa favoriscono la comprensione del ruolo del Parlamento e sono il primo passo di un percorso che, per alcuni, può culminare con l’ingresso tramite concorso nelle istituzioni”, ha spiegato Castaldi, che ha inoltre invitato i ragazzi a una futura visita alla Biblioteca della Camera. A nome del Dipartimento, la professoressa Niro ha ringraziato il segretario generale: “Siamo grati per aver potuto far vivere ai nostri studenti l’esperienza diretta di un luogo deputato al confronto politico. Questa visita si inserisce in un ciclo di incontri istituzionali che ha già toccato la Corte Costituzionale e, lo scorso anno, il Quirinale. Un modo concreto per osservare da vicino le istituzioni che studiamo ogni giorno”. L’Università ha omaggiato il segretario Castaldi con la collana completa delle Prolusioni pubblicate da Unimc. La giornata si è conclusa con un momento di confronto diretto tra gli studenti e il consigliere parlamentare Davide De Lungo, che ha risposto alle domande e curiosità dei partecipanti, offrendo ulteriori spunti di riflessione sul funzionamento della macchina parlamentare. Un’occasione preziosa per “toccare con mano” i temi affrontati nei corsi di studio, e per vivere anche un momento culturale nella città di Roma, sempre carica di storia e significato per chi studia le istituzioni italiane.

21/05/2025 13:02
Il Giardino delle Farfalle di Cessapalombo: un angolo di natura da vivere e scoprire (VIDEO)

Il Giardino delle Farfalle di Cessapalombo: un angolo di natura da vivere e scoprire (VIDEO)

Nel cuore dei Monti Sibillini, a Cessapalombo, sorge il Giardino delle Farfalle, un luogo unico creato e gestito con passione da Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini. “Abbiamo iniziato a sistemare questo luogo nel 2011 – racconta Fabiana – è di proprietà del Comune e abbiamo cercato di lavorare in sinergia con loro, migliorando dove spesso il pubblico da solo non riesce”. Pensato per le famiglie con bambini e le scolaresche, il giardino è un invito a vivere la natura da vicino, osservando farfalle e altri impollinatori nel loro ambiente naturale. "Abbiamo creato questo spazio proprio per favorire l’approccio in natura", spiega Fabiana. Il giardino è visitabile da aprile a fine settembre, il periodo migliore per osservare le farfalle libere all’aperto. Le visite guidate, dalle 10 alle 16, permettono di scoprire le caratteristiche di farfalle, falene e tanti altri insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi. “Parliamo dell’importanza degli habitat per questi insetti, non solo per le api mellifere, ma anche per api selvatiche, bombi, coleotteri e sirfidi, che spesso vengono sottovalutati”. Il percorso cambia ogni volta: a seconda della stagione si incontrano diverse piante e insetti, offrendo sempre nuovi spunti. "Ogni farfalla ha la sua pianta preferita dove deporre le uova, per questo nel tempo abbiamo piantato tante varietà che le attraggono, privilegiando le piante spontanee”. Frutto di un lavoro costante e di una profonda conoscenza del territorio, il Giardino delle Farfalle è oggi un esempio virtuoso di tutela ambientale e valorizzazione locale. “Consigliamo di venire in momenti diversi dell’anno, perché ciò che si vede a primavera è diverso da ciò che si scopre in estate o all’inizio dell’autunno”. 

18/05/2025 11:40
Inaugurato a Macerata largo Li Madou: omaggio a Padre Matteo Ricci e al dialogo Italia-Cina (VIDEO)

Inaugurato a Macerata largo Li Madou: omaggio a Padre Matteo Ricci e al dialogo Italia-Cina (VIDEO)

MACERATA - È stata inaugurata questa mattina il nuovo largo Li Madou, il cui nome richiama quello cinese di Padre Matteo Ricci, gesuita maceratese tra i protagonisti del primo dialogo tra la cultura europea e quella cinese. Sorto accanto alla sede del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali dell’Università di Macerata, il largo è frutto di un progetto di riqualificazione sostenuto dal Comune attraverso i fondi del Pnrr. Al centro dello spazio, un’opera simbolica: la statua raffigurante Padre Ricci accanto a Xu Guangqi, suo storico interlocutore e amico, donata dalla Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci e dal Consolato cinese. Alla cerimonia, che ha seguito un incontro accademico ospitato dall’Università di Macerata, erano presenti il sindaco Sandro Parcaroli, il vicesindaco Francesca D’Alessandro, l’assessore all’urbanistica Silvano Iommi, il presidente della Fondazione Dario Grandoni, il rettore dell’ateneo John McCourt e la console generale della Cina a Firenze, Xin Qi. Un’occasione per celebrare il valore simbolico e culturale di uno spazio pubblico rinnovato, aperto non solo alla città ma anche al mondo. L’assessore Iommi ha ricordato che il progetto affonda le sue radici nel 2008, quando il Consiglio comunale approvò all’unanimità un ordine del giorno per trasformare il piazzale Mazzini – spostandone il busto – in un nuovo centro urbano di incontro e riflessione. “Un luogo da vivere e non solo da attraversare”, ha sottolineato, “capace di ospitare manifestazioni e narrazioni turistiche attorno a una figura così identitaria per Macerata”. Dario Grandoni ha parlato con emozione del lungo percorso che ha portato alla realizzazione della piazza: “Quattro anni di lavoro continuo. Oggi si respira un ambiente di dialogo, amicizia e conoscenza. I delegati cinesi hanno offerto contributi interessantissimi. È un momento importante di apertura”. Dal canto suo, il rettore McCourt ha ribadito l’impegno dell’Università nel costruire ponti tra Italia e Cina: “Questa piazza cambia il volto di questa parte della città e porta luce. È un modo bellissimo per onorare una figura fondamentale del dialogo culturale tra i nostri Paesi. Vogliamo tradurre la memoria in percorsi concreti di didattica e ricerca per i nostri studenti”. A chiudere arrivano le parole della console Xin Qi: “Padre Matteo Ricci arrivò in Cina oltre quattro secoli fa, ma il popolo cinese non lo ha mai dimenticato. Questa giornata serve a tramandare il suo spirito di uguaglianza, coraggio e dialogo. Celebriamo lui e Xu Guangqi come pionieri di un’amicizia che continua ancora oggi”.

17/05/2025 16:30
Il Giro d’Italia 2025 entra nelle Marche, l'ottava tappa ai raggi x: Gpm a Sassotetto e arrivo nervoso a Castelraimondo

Il Giro d’Italia 2025 entra nelle Marche, l'ottava tappa ai raggi x: Gpm a Sassotetto e arrivo nervoso a Castelraimondo

Dopo le prime tre tappe in Albania e le quattro che hanno attraversato il Sud Italia, il Giro d'Italia 2025 fa il suo ingresso nelle Marche sabato 17 maggio con la settima frazione, che porterà i corridori da Giulianova a Castelraimondo per un totale di 197 km. Una tappa impegnativa e nervosa che attraversa tre province marchigiane, con quattro Gran Premi della Montagna e numerosi tratti collinari ideali per attacchi da lontano o per movimenti tra i big della classifica generale. La partenza è fissata a Giulianova, lungo la costa abruzzese, dove è posto il chilometro zero. Dopo un tratto iniziale pianeggiante attraverso Garrufo e Sant’Egidio alla Vibrata, il gruppo entra nelle Marche attraversando la provincia di Ascoli Piceno. Il primo centro abitato toccato è Maltignano, poi si entra nel cuore di Ascoli Piceno, dove i corridori percorreranno alcune delle strade principali prima di dirigersi verso l'entroterra. A Roccafluvione è collocato il primo traguardo volante della giornata, valido per la classifica a punti della maglia ciclamino. Subito dopo, inizia la salita verso Croce di Casale (729 m), primo GPM di 3ª categoria, che segna il passaggio in una fase più selettiva del tracciato. Segue il tratto in discesa verso Comunanza, poi un rapido passaggio nella provincia di Fermo con l’ingresso ad Amandola. Dalla località di Sarnano, dove è posizionato il secondo traguardo volante (km 90.6), inizia una delle salite più attese della giornata: a Sassotetto, il valico di Santa Maria Maddalena, a quota 1455 metri, Gran Premio della Montagna di 1ª categoria. Una scalata lunga e regolare che farà una prima selezione importante tra i favoriti. Dalla cima inizia una discesa tecnica che porta i corridori nel cuore dell’Appennino maceratese: Bolognola, Fiasta, Pievebovigliana, Muccia, Serravalle del Chienti. In questa fase il tracciato alterna brevi salite e discese, fino al terzo GPM di giornata, a Montelago (1017 m, 3ª categoria), immerso in un paesaggio suggestivo e solitario. Si prosegue verso Sefro, Pioraco e le frazioni di Borgo Lanciano e Castel Santa Maria, dove è posizionato il Red Bull Km, tratto breve ma intenso che assegna abbuoni preziosi. Dopo il passaggio per Matelica, la corsa affronta l'ultimo Gran Premio della Montagna, quello di Gagliole (468 m, 4ª categoria), un vero e proprio strappo che anticipa un finale tecnico e nervoso. Il tratto conclusivo è ricco di insidie. A Castel Santa Maria i corridori affronteranno due chilometri con pendenze costanti al 12-13%, poi si attraversa Matelica su strade strette per raggiungere Gagliole, dove un muro di 800 metri al 12% segna l’ultima vera difficoltà altimetrica. Da lì, una discesa impegnativa conduce fino ai 2 km dall’arrivo, mentre nei 400 metri finali una curva a destra introduce nel centro abitato di Castelraimondo. Il traguardo è posto in leggera ascesa (tra il 5% e il 2%) su una carreggiata larga 7 metri. Una tappa da non sottovalutare, che potrebbe rimescolare le carte sia per gli uomini di classifica che per i cacciatori di tappe resistenti in salita. Strade di casa per Giulio Pellizzari, che se non dovrà svolgere i compiti da gregario per il suo capitano Primož Roglič, potrà provare a centrale la vittoria di tappa.

14/05/2025 17:38
Giornata Mondiale del Cocktail: al Ca’Baret per gustare lo Spritz Maceratese, un brindisi al territorio

Giornata Mondiale del Cocktail: al Ca’Baret per gustare lo Spritz Maceratese, un brindisi al territorio

In occasione della Giornata Mondiale del Cocktail, siamo andati a trovare Giorgio Ripari e Laura Splendiani, titolari del Ca’Baret, un locale ormai punto di riferimento per chi ama bere bene e con gusto nel cuore delle Marche. Per celebrare questa ricorrenza, Giorgio ci ha preparato una versione tutta locale dello spitz, uno dei drink più iconici: lo spritz maceratese. “È un omaggio alla città, ma anche alla mia grande passione per la squadra di calcio locale” - ci racconta Giorgio - “Lo spritz maceratese rispecchia pienamente la filosofia del Ca’Baret: utilizzare solo prodotti del territorio. Non ci limitiamo alla provincia, ma guardiamo a tutta la regione”. Il cocktail è semplice, ma ricco di carattere: quattro ingredienti per quattro parti, con una componente analcolica che occupa due quinti del bicchiere. Gli elementi che lo compongono sono un liquore al mandarino, un amaro artigianale prodotto nei dintorni di Macerata, un bitter rosso analcolico e, a completare, uno spumante locale. Il risultato? “Un cocktail fresco, leggermente dolce, con note agrumate che lo rendono piacevole sia d’inverno all’aperitivo, sia nelle giornate calde estive”, spiega Giorgio. Una creazione che unisce convivialità, identità e passione per il territorio locale.

13/05/2025 19:40
Dai David di Donatello al primo lungometraggio, Giulia Grandinetti: "Il mio cinema tra danza e rivoluzione"

Dai David di Donatello al primo lungometraggio, Giulia Grandinetti: "Il mio cinema tra danza e rivoluzione"

Autrice e regista di origine potentina, Giulia Grandinetti è una delle voci più interessanti del cinema italiano. Con i suoi cortometraggi Guinea Pig, Tria e il recentissimo Majoneze (candidato ai David di Donatello 2025), ha dato vita a un percorso coerente e profondo, che unisce corpo, immagine, pensiero e racconto in una sintesi personale e intensa. In questa conversazione ci racconta il suo approccio al cinema, il legame con la danza, i suoi riferimenti e il desiderio di costruire una mappa emotiva e politico-sociale attraverso i suoi film. Partiamo dall’inizio. Come hai scoperto la tua vocazione per la regia e la scrittura? "Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso che sarei diventata regista. È stato un processo graduale. Fin da piccolissima, persino all’asilo, avevo questa spinta a mettere insieme gruppi di persone e creare qualcosa insieme. L’idea di gruppo, di creazione collettiva, è sempre stata forte. Poi, da adolescente, ho provato a entrare come danzatrice ad Amici, ma scrissi che non volevo fare la ballerina, volevo fare la regista. Fu Luca Zanforlin, l’autore del programma, il primo a dirmi: "Tu devi scrivere". Non ci avevo mai pensato davvero fino a quel momento. La scrittura è arrivata così, in modo spontaneo, come un’estensione del mio desiderio di raccontare". Quindi la danza è stata il tuo primo linguaggio artistico. Come si è trasformata nel tuo cinema? "Assolutamente sì. Ho danzato con grande passione finché un infortunio importante, a 15 anni, mi ha fatto capire che era rischioso investire tutto su un'arte legata al corpo. La regia è arrivata come un linguaggio che mi permetteva di unire più forme artistiche: musica, architettura, scrittura, performance. E la danza è ancora al centro di tutto. Quando penso a un mondo da creare, lo penso sempre come un luogo in cui i corpi si muovono, interagiscono. Anche il movimento della macchina da presa ha per me un senso coreografico. Non ho mai davvero abbandonato la danza: l’ho semplicemente traslata nel cinema. Come nasce per te una storia? Parti da un tema, da un’immagine o da un’urgenza narrativa? "È difficile dare una risposta netta. Spesso tutto nasce da un desiderio di entrare in contatto con un tema, una ferita, un conflitto. Ma poi immagine, scrittura, suono, luogo e movimento si alimentano a vicenda. La scrittura per me non è mai solo la storia: è già regia. Nasco prima come regista, e ho capito con il tempo che mentre scrivo cerco già un senso complessivo, un respiro del film. La sostanza e la forma si creano insieme". Hai realizzato tre cortometraggi — Guinea Pig, Tria e Majoneze —racchiusi in una trilogia. Parlaci di questo progetto? "Sono tre opere indipendenti, nate in momenti diversi. Li ho pensati poi come tre lati di un triangolo che esplora tre grandi forze che plasmano l’essere umano: famiglia, società e relazione amorosa. Guinea Pig è il punto di contatto tra società e relazione amorosa, Tria tra società e famiglia, Majoneze tra relazione amorosa e famiglia. Mi piace l’idea che un giorno tutti i miei film possano far parte di una mappa. Ma ci tengo a dire che ogni corto ha una sua identità autonoma". C’è un cinema, o dei registi, che ti ispirano particolarmente? "Non saprei fare nomi precisi, perché da spettatrice mi lascio trasportare da film molto diversi. Ma sono attratta dai film che hanno mondi sotterranei: quelli in cui la storia è una porta d’ingresso, e sotto c’è un altro strato, una vibrazione. Amo le distopie, i film che mettono in discussione le regole e spingono a riflettere. Mi interessa un’emotività che scateni pensiero, che abbia un gioco antropologico all’interno". E questo si vede chiaramente in Majoneze, girato in Albania. Com’è nato quel progetto? "Tutto è nato da un viaggio nei Balcani nel 2019, fatto con il mio ex compagno. Volevamo scoprire quei territori per capire se ci fosse una storia da raccontare. A Ersekë ci siamo arrivati per caso, perdendoci in auto. Quel luogo è stato il punto di svolta: mi ha colpita profondamente. Anche dopo la fine della nostra relazione, ho voluto assolutamente realizzare quel film. Sono tornata, ho preso contatti, ho trovato grande disponibilità da parte del Comune e della comunità. È stato un progetto rischioso. Ma l’energia umana che abbiamo trovato ci ha permesso di realizzarlo". In Majoneze, rispetto agli altri due corti, sembra esserci una maggiore vicinanza emotiva ai personaggi. È così? "Sì, è un film che vive nella pancia. Guinea Pig stimola le zone erogene e il cervello, Tria lavora sul cuore e i polmoni, Majonese è istintivo, viscerale. È un film che vibra con il corpo, soprattutto con quello femminile, ma include anche i conflitti maschili. Parla di patriarcato, ma anche della possibilità di sfuggirne, attraverso un atto di libertà". In tutti e tre i cortometraggi c’è sempre un sistema oppressivo da cui si cerca di uscire. Ti interessa raccontare la ribellione? "La parola ribellione è bellissima, ma credo che faccia parte molto del periodo dell'adolescenza, da cui io mi sto sganciando, anche se sono più grande. Credo di essere entrata da un po' di tempo nel concetto invece della rivoluzione, che è molto diversa. Io sono cresciuta con un senso di inadeguatezza molto forte, che forse condivido con molte persone. Il solo fatto di sentirsi fuori posto è già l’inizio di una rivoluzione. Nei miei film vediamo un percorso: in Guinea Pig si subisce il sistema, in Tria lo si accetta ma lo si perpetua, in Majoneze si comincia finalmente a rompere la gabbia. Nessuno dei personaggi compie una rivoluzione totale, ma ognuno fa un passo verso di essa". So che stai lavorando a un nuovo lungometraggio. Ce ne puoi parlare? "Sì, si intitola Jaune et Bleu (Giallo e Blu). È una coproduzione italo-francese, sarà girato in Francia e in lingua francese. È un progetto a cui lavoro da molti anni, fin dalla fine di Alice and the Land that Wonders, il mio primo film. È un’opera molto intima, sempre dentro la sfera familiare, e parla dell’amore in senso lato, anche quello erotico e di coppia. Credo che con questo film chiuderò un ciclo legato all’adolescenza. Dopo, spero arriveranno nuovi temi, nuove urgenze". Pensi che il successo di Majoneze possa aiutarti nella distribuzione di questo lungometraggio? "Credo che il mio compito sia fare un buon film, vero, necessario. Se ha un’anima che pulsa, troverà il suo percorso. Ovviamente ho bisogno dei produttori, dei distributori, di tutta la rete che fa vivere un’opera. Sono molto grata a Flavio Armone di Lights On, che ha distribuito gli ultimi due corti. Ma resto convinta che tutto parta dal film. Se l’opera funziona, il resto arriva".

06/05/2025 10:00
"Gino and Friends", il film d’animazione del regista maceratese Marco Storani nelle sale italiane

"Gino and Friends", il film d’animazione del regista maceratese Marco Storani nelle sale italiane

"Gino and Friends - Eroi per la città" il lungometraggio animato tutto made in Italy e in particolare made in Marche, realizzato dal regista maceratese Marco Storani uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 8 maggio. "Gino and Friends – Eroi per la città, rappresenta al meglio il talento creativo italiano e valorizza il know-how delle Marche nel settore dell’animazione - ha dichiarato Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura- Marche Film Commission - È un film che parla ai più giovani ma che tocca temi universali, come l’amicizia e l’inclusione, con un linguaggio coinvolgente e una forte identità visiva. Un progetto capace di unire qualità artistica, valori educativi e radicamento territoriale. Per l’occasione organizzeremo una presentazione con la presenza del regista Marco Storani, dove daremo la possibilità a molti bambini di vedere il film gratuitamente". Una presentazione speciale del lungometraggio animato Gino and Friends – Eroi per la città che si terrà venerdì 9 maggio alle ore 18 al cinema Giometti di Jesi, dove la Fondazione Marche Cultura -Marche Film Commission, in collaborazione con la produzione, metterà a disposizione del pubblico oltre cento biglietti gratuiti sul circuito Eventbrite, le modalità e le tempistiche di accesso alla piattaforma verranno rese note nei prossimi giorni. "Il lungometraggio animato di Marco Storani dimostra quanto sia viva e dinamica la filiera dell’animazione nelle Marche, una realtà che si sta rafforzando anche grazie al sostegno convinto della Regione attraverso Animarche, il distretto che promuove lo sviluppo del settore - ha affermato Francesco Gesualdi, direttore di Marche Film Commission - Gino and Friends si distingue per la cura artigianale della realizzazione e per la capacità di raccontare storie che emozionano e lasciano un segno positivo, soprattutto nelle nuove generazioni".  "Gino and Friends – Eroi per la città" è una produzione interamente italiana e in particolare marchigiana che unisce avventura, comicità e un importante messaggio sociale. Il film racconta la storia di Gino, un piccolo coccodrillo cresciuto lungo le sponde del Tevere, alla ricerca della propria identità in un mondo che lo considera diverso. Emarginato dagli altri animali del fiume, trova un amico fidato in Thomas, un eccentrico gabbiano, con cui intraprende un viaggio alla scoperta di sé. Insieme a Claire, una gatta indipendente e coraggiosa, i tre protagonisti si trovano coinvolti in una pericolosa avventura: sventare il piano di Willow, il perfido capo dei ratti, deciso a sterminare l’umanità per conquistare la città. Un racconto per tutta la famiglia, che unisce tradizione e innovazione nell’animazione 2D, con personaggi memorabili e una storia che parla di accettazione, amicizia e crescita personale. Gino and Friends nasce da un’idea di Valentino Grassetti di Recanati (autore e sceneggiatore di serie di culto come Tommy & Oscar, Monster Allergy, Scuola di Vampiri) e Firmino Pasquali, con sceneggiatura firmata dallo stesso Grassetti. La regia è affidata a Marco Storani, uno dei nomi storici dell’animazione italiana, già animatore e art director di successi come Winx Club, La Freccia Azzurra, Prezzy e Monster Allergy. Storani firma anche la fotografia e la supervisione dell'animazione del film, confermando il suo approccio autoriale e artigianale a ogni fase della produzione. L’aspetto visivo del film è arricchito dalla scenografia del marchigiano Rodolfo Brocchini, dalla direzione artistica e grafica di Simona Cornacchia e Marco Storani, dalle musiche di Silvia Leonetti, Stefano Switala e dagli effetti sonori realizzati da Alessio Giorgianni. L’animazione è stata curata dal Movie Movie Cartoons di Jesi di Gabrio Marinelli.

29/04/2025 16:16
Macerata, tra emù e gru manciuriane: viaggio nel mondo di HobbyZoo. Trent'anni di amore per gli animali

Macerata, tra emù e gru manciuriane: viaggio nel mondo di HobbyZoo. Trent'anni di amore per gli animali

Una storia che nasce dalla passione e dall’amore per gli animali, quella di HobbyZoo, realtà fondata da Maurizio Rossi oltre trent'anni fa e oggi gestita insieme al figlio Marco. "Questa attività è nata grazie alla passione di mio padre. Ancora dovevo nascere e aveva già iniziato con l’esperienza con gli animali", racconta Marco. Un’eredità di cura e dedizione che è cresciuta nel tempo, trasformandosi in una struttura capace di ospitare una varietà sorprendente di specie. Nel corso degli anni, HobbyZoo si è evoluto non solo dal punto di vista strutturale, ma anche nell'ampiezza degli animali accolti. Dagli anatidi ai polli, dai fagiani a cani, gatti, uccelli e pappagalli: la biodiversità è il cuore pulsante di questo luogo speciale. Tra le curiosità più affascinanti ci sono gli emù, degli struzzi australiani, presenze rare che rendono ancora più unico il contesto. "Abbiamo anche le cicogne e la gru manciuriana", aggiunge Marco, sottolineando la varietà che incanta adulti e bambini. Gestire HobbyZoo, però, non è un compito semplice. "È un lavoro molto impegnativo perché gli animali non possono essere lasciati soli neanche per un giorno", spiega. Ogni specie ha esigenze alimentari specifiche e viene seguita da veterinari esperti. "Ci impegna su sette giorni su sette e 365 giorni l’anno. Lo facciamo per passione", precisa Marco. E infatti, molti degli animali presenti non sono destinati alla vendita o a scopi commerciali, ma sono ospitati semplicemente per il piacere di vivere circondati dalla loro bellezza. Inoltre, il gruppo di HobbyZoo sta lavorando a un nuovo progetto: le visite guidate. "Chiunque, comunque, può già venire a vedere questi animali qui a HobbyZoo", conclude Marco, aprendo le porte di questo piccolo grande mondo a chiunque desideri avvicinarsi alla meraviglia della natura.

28/04/2025 12:30
Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Tra menù della tradizione, escursioni in montagna e strutture già al completo da settimane, la Pasqua 2025 ha segnato un momento cruciale per il turismo nell’entroterra maceratese. Abbiamo raccolto le testimonianze di tre operatori del settore, tra Sarnano, Pievebovigliana e Monte Cavallo, per raccontare un weekend di festa che si conferma motore di ripresa e segnale positivo per la stagione estiva in arrivo. "Il riscontro è stato molto positivo sia sugli hotel che abbiamo a Sarnano, sia sui ristoranti e su Palazzo Carradori che abbiamo a Montefano", racconta Massimiliano Compagnucci del ristorante La Marchigiana di Sarnano, evidenziando come il turismo di Pasqua abbia premiato la loro offerta ricettiva e gastronomica. "La richiesta per Pasqua è sempre il menù della tradizione mentre per Pasquetta la gente cerca qualcosa di più particolare anche perché la clientela è più giovane. Il tema che i nostri ospiti seguono è venire a Sarnano, pranzare e poi fare un giro per la montagna". Per Pasqua, Compagnucci ha proposto un menù fisso, nel segno della memoria familiare e dei sapori autentici: "Con il cinghiale in salmi, una ricetta di mia nonna Annarita. Aggiungiamo le crespelle di ricotta e asparagi, rimanendo in stagione. Poi ci sono tutti i piatti della tradizione, con l’agnello scottadito e la coratella per antipasto". A Pasquetta, invece, spazio alla scelta: "Il menù è alla carta. Questi due giorni segnano la data spartiacque tra l’inverno e l’estate. Da qui si inizia a ragionare per la stagione estiva che si prospetta positiva. Il 2025 è l’anno della ripresa". Anche all’Agriturismo Roccamaia di Pievebovigliana il tutto esaurito è arrivato con largo anticipo: “Siamo pieni per Pasqua e Pasquetta già da un mese. Anche le camere che abbiamo non sono più disponibili”, afferma Gabriele Liberti. Il menù pasquale ha mantenuto salda la connessione con la cucina locale: “Puntiamo su un menù tradizionale con l’agnello, la pizza di pasqua tipica che si fa da noi ad accompagnare il salame". Pasquetta, invece, si è confermata una giornata votata alla convivialità e alla natura: "Prenotano spesso comitive che vengono per fare le scampagnate. Speriamo che il tempo sia clemente perché le previsioni sono incerte". Il ponte lungo e la Pasqua alta hanno dato un impulso alla stagione: "Quest’anno si sono accavallati i ponti e con questa Pasqua alta questo è un inizio di stagione. Ci sono diverse persone che ne approfittano e fanno delle mini vacanze. Si sta lavorando bene e c’è una bella richiesta". Liberti segnala anche le attività all’aria aperta: "Da Roccamaia partono due escursioni e dopo il pranzo molti si avventurano. Qui vicino a Valfornace invece c’è la camminata del laghetto di Boccafornace che noi consigliamo. Un modo di passare queste due giornate di festa". Tradizione, accoglienza e continuità sono le parole d’ordine anche al Nido dell’Aquila di Montecavallo, come racconta Clarissa Budassi: "Come tutti gli anni facciamo menù fisso a Pasqua, Pasquetta e Primo maggio. Abbiamo già tutto pieno e siamo pronti ad accogliere i clienti". Il menù è un omaggio ai piatti più identitari della zona: "Coratella e Agnello fritto a richiamare la tradizione". Per Budassi, tuttavia, la Pasqua non rappresenta un semplice inizio di stagione: "Noi non viviamo questo come un passaggio alla stagione estiva perché abbiamo già tutte le domeniche prenotate fino a fine luglio". Non manca però l’auspicio per un clima più favorevole: "Ci auguriamo anche una buona stagione a livello di tempo perché fino ad ora non è stato favorevole. Siamo molto contenti quindi che tutti gli anni iniziamo la stagione in questo modo".

20/04/2025 10:19
Serie D, la Civitanovese affonda la Fermana con un gol per tempo: una sconfitta che sa di condanna per i canarini

Serie D, la Civitanovese affonda la Fermana con un gol per tempo: una sconfitta che sa di condanna per i canarini

La Civitanovese vince per due a zero al "Recchioni" nel derby marchigiano contro la Fermana, valevole per la 32esima giornata del girone F di Serie D, e può continuare a sperare nella salvezza. Per i canarini una sconfitta che sa di condanna quasi definitiva alla retrocessione. E pensare che la squadra di casa veniva da 3 risultati utili consecutivi, con i pareggi con Sora e Termoli e la vittoria su Avezzano. I rossoblù invece non vincevano dalla 27esima giornata, avendo racimolato un solo punto nelle ultime 4 partite, nel pareggio per 2-2 contro il Termoli, arrivato in rimonta. La Civitanovese non espugnava il "Bruno Recchioni" dal 2014, si tratta quindi di un risultato storico. Inevitabili le contestazioni da parte dei tifosi locali al triplice fischio, gli unici ammessi allo stadio visto il divieto di trasferta in capo ai supporters rossoblù stabilito dalla Prefettura. Gli ospiti, ora, dovranno affrontare Recanatese e Sambenedettese nelle ultime due giornate di campionato per conoscere il proprio destino. Alla Fermana, invece, per la retrocessione diretta manca solo la matematica. LA CRONACA - Partenza vivace tra Fermana e Civitanovese, con entrambe le squadre che cercano di imporre il proprio ritmo fin dai primi minuti. Al 7’, Etchegoyen serve un buon pallone in mezzo per Bianchimano, che però si limita a un tentativo debole: facile la presa per Petrucci. Poco dopo, al 10’, Diouane prova a sfondare sulla destra, ma il suo affondo viene neutralizzato dalla difesa rossoblù. Al 12’ è la Civitanovese ad andare vicinissima al vantaggio con Padovani, che si ritrova solo davanti al portiere dopo aver saltato l’ultimo difensore. Il pallone finisce in rete, ma tutto viene vanificato dalla segnalazione di fuorigioco. Il gol però è solo rimandato. Al 15’ i rossoblù passano in vantaggio con Milani, bravo a sfruttare l’assist in profondità di Brunet: il primo tiro viene respinto dal portiere, ma Milani è il più rapido a ribattere di testa e insaccare lo 0-1. La Fermana prova a reagire e al 24’ ha un’enorme occasione con Busato, che si divora il pareggio calciando incredibilmente a lato da due passi. Tre minuti dopo, al 27’, ci prova Valsecchi con un tentativo ambizioso da fuori area, su assist di Perri: la palla finisce alta. Al 35’ una ripartenza interessante della Fermana viene interrotta da un fallo di mano di Diouane, che regala una punizione da posizione invitante, ma non sfruttata. Nel finale di tempo, al 44’, Etchegoyen cerca il jolly dalla distanza, ma Franco manda alto sopra la traversa. Si chiude così un primo tempo combattuto, con la Civitanovese in vantaggio per 0-1 grazie al gol di Milani. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con la Fermana che prova subito a rientrare in partita. Al 7’ Romizi batte una punizione interessante, respinta dalla difesa rossoblù. Sulla ribattuta ci prova Tomassini da fuori, ma il suo tiro sorvola la traversa. Al 10’ Valsecchi serve un ottimo traversone in area che mette in apprensione Petrucci, bravo però a bloccare in presa sicura. È una Fermana propositiva in avvio. Ma all’11’ la Civitanovese risponde con Padovani, ben imbeccato dal centrocampo: il suo destro termina fuori alla sinistra del portiere. Il ritmo resta alto. Al 15’ è Diop a cercare il raddoppio per gli ospiti, ma viene chiuso puntualmente da Perri. Un minuto dopo è ancora Valsecchi, tra i più attivi, a provarci nel cuore dell’area durante un’azione confusa: la difesa della Civitanovese però regge l’urto. La pressione della Fermana però non paga, e al 21’ arriva la doccia fredda. Buonavoglia calcia da posizione defilata, trovando una respinta corta: sul pallone si avventa Foglia che appoggia in rete il 2-0, concretizzando una bella azione sulla fascia sinistra. La Civitanovese, pur avendo sofferto nella prima parte del tempo, colpisce nel momento giusto. I padroni di casa non demordono. Al 30’ la difesa ospite respinge ancora un tiro, stavolta di Sardo che ci prova al volo, ma trova la retroguardia attenta. Un minuto dopo, al 31’, è spettacolare ma impreciso il tentativo in rovesciata di Bianchimano, che non impatta il pallone. La Fermana attacca, ma senza concretezza. Al 35’ arriva forse l’occasione più pericolosa dei gialloblù nel secondo tempo: Valsecchi calcia da fuori e Bianchimano tenta un elegante colpo di tacco per deviare il tiro, ma Petrucci si supera bloccando. Il nervosismo in campo cresce: al 37’, su segnalazione del guardalinee, viene espulso un collaboratore per parte dalle panchine di Bugiardini e Savini. Il clima è teso, anche a causa delle numerose ammonizioni distribuite nel corso della ripresa. Al 43’ ci prova Karkalis con un gran tiro al volo da sinistra: la palla sfiora il palo e termina sul fondo. Un minuto dopo, al 44’, l’azione si fa caotica in area rossoblù: la Fermana reclama un rigore per un presunto fallo, ma l’arbitro lascia correre tra le proteste. Infine, al 45’, è Mavrommatis ad andare vicinissimo al gol: il suo tiro viene salvato sulla linea da Diop, che evita il gol della speranza per la Fermana.Il secondo tempo si chiude con la Civitanovese che resiste all’assalto gialloblù e porta a casa una preziosa vittoria esterna per 0-2, con cinismo e solidità difensiva. Tabellino Fermana - Civitanovese 0-2 Fermana: Perri, Cocino, Tafa, Romizi, Etchegoyen (19’ st Sardo), Bianchimano, Diouane (6’st Tomassini), Valsecchi (36’ st Pappalardo), Busato (1’ st Pinzi) , Brandao (6’ st Mavrommatis), Karkalis All. Savini Civitanovese: Petrucci, Franco, Rossetti (42’ st Cosignani), Visciano (19’ st Capece), Passalacqua, Diop, Milani (5’ st Buonavoglia), Domizi, Bevilacqua, Padovani (19’ st Foglia), Brunet ( 32’ st Vila) All. Bugiardini Arbitro: Gianluca Guitaldi di Rimini Reti: 15' Milani (C), 21’st Foglia (C) Ammonizioni: 42’ Brandao, 28’ st Brunet, 37’st Rossetti, 39’ st Cocino      

17/04/2025 17:20
Aldo Nappa, da Recanati alla Formula X: "A 25 anni ho scelto di inseguire la mia passione"

Aldo Nappa, da Recanati alla Formula X: "A 25 anni ho scelto di inseguire la mia passione"

Originario di Recanati, in due anni la vita di Aldo Nappa è cambiata. Ha seguito la sua passione per i motori, che ci racconta essere stata trasmessa dal padre, e due anni fa si è lanciato nel campionato kart Kzr Championship. Dopo il titolo di 'Rookie of the Year' ha deciso di passare dal karting alle monoposto, con l'ambizione di fare della sua passione una carriera di successo. Il venticinquenne spera, ora, di trovare il supporto di aziende locali, con l'auspicio che i marchi del territorio possano affiancarlo in questa sfida sportiva. Come ti sei avvicinato a questo sport? Dov'è partita la tua passione per i motori? “Ho sempre avuto la passione per i motori. Mi ha contagiato mio padre, da sempre appassionato a quel mondo. Sin da piccolo ho guardato le gare. È sempre stata una passione che ho coltivato a livello amatoriale. Non ho mai avuto i mezzi economici. Anche girare con i kart è costoso. C’è bisogno di uno staff dietro. Lo scorso hanno ho deciso di fare l’esordio su un campionato nazionale di karting, Kzr Championship. Non avendo esperienza dovevo fare la differenza da subito. È stato un salto nel vuoto e un partire da zero. In quel campionato sono riuscito a fare Rookie of the Year, facendo tutta la seconda parte della stagione con i primi, con tre vittorie e tre secondi posti. Da li mi è stato consigliato di fare il salto nelle monoposto”. Ti sei quindi buttato in questo mondo? "Sì. Ho seguito il consiglio dopo il primo anno di kart. Sono andato in Campania per provare una monoposto di classe Formula X. Poi ho trovato lo Strato Racing, con cui ho un accordo gara per gara nel campionato nazionale di Formula X. Il team cercava un pilota. In questi sport il pilota porta i soldi. Quindi ogni gara confermo la mia partecipazione in base agli sponsor che trovo. Ho fatto i test prestagionali e sono andato molto forte, per questo mi hanno abbassato i costi per partecipare al campionato".  Parlaci di questo debutto in Formula X  "Venivo da molto ottimismo perché appunto nei test da appena entrato nel circus della Formula X ho fatto ottimi tempi. Nella prima gara, il week-end del 30 marzo al Mugello, ci sono stati molti problemi. Non sono riuscito a fare le prove libere e in qualifica mi si è fuso il motore. Per questo in gara sono partito dietro. Tra un problema e l’altro ho chiuso diciannovesimo su ventiquattro. Ma per un appassionato come me ritrovarsi in due anni in Formula X, con pochissimo appoggio è stata un’emozione fortissima. È stato veramente bello. Ora correrò l’11 maggio a Magione in Umbria. Ho confermato la mia presenza lì al team perché, come dicevo, ogni gara decido in base agli sponsor che trovo, nonostante il rischio di rimetterci i soldi di tasca mia. In base a come andrà poi vedrò se proseguire o se finisce qui la mia esperienza. Per ora sono grato ai miei due sponsor MS Costruzioni e AGL Dental". Come ti stai preparando alle gare? "Ho il simulatore a casa per mantenere i riflessi gara. Oltre ovviamente all’allenamento fisico. Non sempre ho la possibilità di allenarmi in pista perché anche lì si paga l'affitto del circuito. Poi c’è il weekend pre-gara. Dove se hai disponibilità economica puoi permetterti di fare lee prove libere, altrimenti si va direttamente alle qualifiche pre-gara, fino ad arrivare alla domenica con gara 1 e gara 2". Una curiosità: a quale pilota ti rifai e quindi qual è il tuo mentore sportivo? "Sono sempre stato appassionato di Alonso. L’ho seguito da quando ha debuttato in formula uno, quando ero più piccolo". Ti faccio subito un'altra domanda allora: come Alonso hai intenzione di testarti in diverse discipline automobilistiche oltre alla monoposto su pista? "Ho sempre preferito questo tipo di esperienza agonistica, ma sono appassionato di motori in generale. Ovviamente se ci fosse la possibilità farei anche altro. Ma in questo momento sono focalizzato su questo tipo di gare".  Un sogno: quale gara vorresti vincere prima o poi? "Restando in Italia, Imola. È un circuito leggendario. Nel mio calendario non è previsto ma ci vorrei correre prima o poi e magari vincere".

10/04/2025 17:00
Le Marche incontrano il Giappone: un cortometraggio d’autore in anteprima a Expo Osaka 2025 (VIDEO e FOTOGALLERY)

Le Marche incontrano il Giappone: un cortometraggio d’autore in anteprima a Expo Osaka 2025 (VIDEO e FOTOGALLERY)

Dal tre aprile sono iniziate le riprese di un cortometraggio d’autore firmato dalla storica Accademia Poliarte di Ancona, punto di riferimento nazionale per la formazione dei nuovi talenti artistici e parte del Gruppo Rainbow. Siamo stati sul set fermano del cortometraggio che sarà presentato in anteprima mondiale ad Expo Osaka 2025 il 2 giugno 2025 nel Padiglione Italia durante la settimana della Regione Marche, alla presenza delle istituzioni e del fondatore di Rainbow, Iginio Straffi. L’opera si inserisce nel prestigioso progetto Metaverso Raffaello, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ambito di Next Generation EU, iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio culturale marchigiano attraverso l’uso delle nuove tecnologie e del linguaggio cinematografico.    Il progetto trova il supporto di Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura e del presidente Andrea Agostini. Il corto, scritto da Sergio Ramazzotti con la regia di Paolo Doppieri, e la produzione esecutiva di Genesis Srl, nasce per promuovere le Marche nel contesto internazionale, valorizzandone il patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza.  Un road movie interiore ed esteriore della durata prevista di 15 minuti, che intreccia memoria e presente, Oriente e Occidente, trascinando il pubblico in un viaggio nei tanti volti delle Marche. Girato interamente nelle Marche, il film attraversa infatti location d’eccezione come il Teatro dell’Aquila e il Palazzo dei Priori a Fermo, la storica Liuteria Quagliano di Jesi, l'Arco di Traiano al porto di Ancona, l’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana, lo Sferisterio di Macerata, Urbino, il Parco del Conero, i Monti Sibillini, la Tenuta di Tavignano di Cingoli, l’area del Verdicchio dei Castelli di Jesi, l'azienda vitivinicola di Stefano Aymerich e Ondine de la Feld. Nel cast una rosa di talenti nel campo del cinema e della musica: Dharma Mangia Woods nel ruolo di Chiara, Taiyo Yamanouchi nei panni di Hitoshi, Isabella Carloni interpreta la madre di Chiara e Alfredo Sorichetti è il direttore d'orchestra. Yukari Ishibashi nelle vesti di madre di Hitoshi, William Zhang è Hitoshi bambino e Giuseppe Lorenzo Quagliano interpreta il liutaio. Durante le riprese a Palazzo dei Priori abbiamo potuto vedere cast e truppe all’opera: “Più che un cortometraggio per me è un piccolo film – spiega il regista Paolo Doppieri – che racconta l’importanza del racconto tra culture diverse e anche l’importanza del paesaggio del territorio marchigiano, come fonte di ispirazione poetica e di riflessione”. Presenti durante le riprese a Fermo anche Straffi e Agostini. Straffi ha sottolineato l’importanza di un progetto come questo, utile alla promozione del territorio e di Poliarte: “Poliarte si sta facendo conoscere si sta rilanciando con questa nuova gestione Raimbow, che negli ultimi anni ha raddoppiato gli iscritti. Questo corto è la prova che si riesce a fare un lavoro importante. Per le Marche è l’opportunità di mettersi in vetrina. Questo lo raccontiamo attraverso una storia emozionante che la avvicina alla cultura giapponese”. “Le Marche e l’Italia si preparano per il 2 giugno. Le Marche avranno la settimana che va dal 1 al 7 giugno all’expo di Osaka. Ci presentiamo all’Expo - spiega il presidente di Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini -con un cortometraggio Raimbow/Poliarte. È tantissima roba perché questo percorso non inizia e finisce con quella data, ma continua come veicolo che farà da diffusione e comunicazione della nostra terra in ogni dove”. Conclude infine Michele Capuani, direttore di Poliarte: “per i ragazzi di Poliarte è fondamentale provare esperienze come queste. Entrano in contatto con professionisti del settore capiscono il mondo del lavoro artistico. 

09/04/2025 12:20
'Tolentino è un territorio da raccontare’: un piano per rinascere tra storia, arte e turismo (VIDEO)

'Tolentino è un territorio da raccontare’: un piano per rinascere tra storia, arte e turismo (VIDEO)

Tolentino è una città ricca di arte e cultura, di teatri e musei. Nonostante i lavori per il terremoto, l'offerta turistica è ampia e varia. Abbiamo intervistato il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, per capire in quale modo l’amministrazione cerca di valorizzare il territorio per far scoprire ai cittadini e a chi viene da fuori le ricchezze di Tolentino. "Siamo capitati in un momento in cui, tra sisma e Covid, è stato difficile pubblicizzare e valorizzare la nostra città. Stiamo cercando di portare iniziative interessanti. La prima che mi viene in mente è quella attraverso cui vorremmo far riconoscere il Teatro Vaccaj all'Unesco. Le Marche - spiega il sindaco - sono la regione d’Italia con più teatri e la nostra provincia è quella con più teatri in assoluto. Sono stati selezionati 12 teatri storici delle Marche tra cui il nostro, che è del 1798, per essere presentato come bene dell’Unesco. Questo è un vanto e un merito per noi. Cerchiamo di valorizzare quello che abbiamo". Continua poi: “Questo territorio è da raccontare, pensate che il primo insediamento qui risale al mesolitico. In tutta Europa ne sono stati trovati solo due del 12.000 avanti cristo, a testimonianza che un questo territorio l’attività antropica e culturale è continuativa.  Dal Teatro Vaccaj, alla nostra biblioteca, fino ad arrivare al teatro dell’umorismo e alla biennale dell’umorismo, passando per un’opera di mecenatismo come quella di Moschini con il Politeama. C’è un’attività fervente”. Riguardo la biennale dell’umorismo: “È un importante appuntamento, che con il concorso fotografa l’umorismo del mondo. La biennale di quest’anno ha un bellissimo tema che è la comicità involontaria, cioè quando noi cerchiamo di fare gli “splendidi” e finiamo invece per far ridere. È bellissimo scoprire la caducità dell’uomo. Questa biennale, di cui siamo orgogliosi, nasce da un tolentinate, Luigi Mari, viene trasmessa negli anni fino ad arrivare ad oggi. Quest’estate ci sarà una mostra nel Castello della Rancia, dove saranno esposte tutte le opere proposte”. Conclude poi il sindaco sugli obiettivi per il futuro: “Quello che stiamo cercando di fare è aiutare l’attività di una città così gravemente colpita dal terremoto. Noi la stiamo ricostruendo, ma dobbiamo far sì che una volta terminati i lavori, questa città sia piena di vita, con attività commerciali, artistiche e turistiche. Stiamo cercando di lavorare su più fronti, dal cicloturismo, alla ristrutturazione, alla creazione di itinerari. La nostra è una zona in cui c’è enogastronomia, cultura, religiosità, storia, archeologia, geologia. Tutti gli ambiti possono essere interessanti. Va considerato il territorio in cui Tolentino è inserito, dobbiamo fare rete con i comuni limitrofi”. Obiettivi quindi che vogliono portare Tolentino al centro dell’entroterra maceratese.

02/04/2025 11:20
Tolentino, basilica di San Nicola in fase di restauro: il punto di Sclavi sui lavori

Tolentino, basilica di San Nicola in fase di restauro: il punto di Sclavi sui lavori

La Basilica di San Nicola di Tolentino, danneggiata dal terremoto del 2016, è oggetto di un importante progetto di restauro. Situata nel cuore del centro storico, la basilica è un simbolo di fede e di arte, con opere come il cappellone giottesco, un tesoro unico al mondo. Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha spiegato che i lavori sono suddivisi in due fasi: un consolidamento antisismico della struttura e un restauro delle bellezze artistiche interne:"Tolentino ha avuto un dono, quello di avere questo santo taumaturgo che ci ha fatto conoscere nel mondo, un personaggio straordinario. La basilica, così bella e complessa, si è sviluppata nel corso dei secoli e con il terremoto ha subito danni importanti". "Per la riapertura si parla di un tempo medio lungo. La basilica è stata però sempre fruibile, dalla navata alla parte bassa. Tutto il resto deve essere prima restaurato. Prima di Natale abbiamo riaperto la facciata che è stata messa a nuovo - spiega -  c'è ancora un’armatura intorno all'edificio, ma penso che in un anno e mezzo potremo liberare questo punto di attrazione nazionale e internazionale da un punto di vista religioso, turistico ma anche artistico". La basilica di San Nicola, con la sua storia e le sue bellezze, è un simbolo di resistenza e speranza per la comunità di Tolentino, e il processo di restauro non solo ne garantirà la conservazione per le future generazioni, ma restituirà alla città un bene culturale di incalcolabile valore.

21/03/2025 11:46
A Serrapetrona una collezione unica di reperti storici e fossili: c'è l'idea di un museo permanente

A Serrapetrona una collezione unica di reperti storici e fossili: c'è l'idea di un museo permanente

Il comune di Serrapetrona sta lavorando alla creazione di un museo permanente per ospitare una collezione unica di oltre 2800 reperti paleontologici, archeologici e numismatici. Questa collezione, inizialmente sequestrata venti anni fa e poi affidata al comune, è diventata il fulcro di un progetto che ha visto l’organizzazione di mostre temporanee, come quella attualmente in corso a Palazzo Claudi, dedicata ai fossili paleontologici. Come ha dichiarato Michele Borri, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune: "Tutto nasce dal ritrovamento di una collezione avvenuto qui a Serrapetrona una ventina di anni fa. La collezione fu inizialmente sequestrata per poi essere lasciata in gestione al nostro comune per poter creare un museo permanente. È un sogno che stiamo portando avanti da tanto tempo". Nel 2025, il Comune continuerà a organizzare mostre temporanee in attesa di inaugurare il museo permanente. Con l’avvio dei lavori per la nuova struttura, Serrapetrona punta a creare uno spazio che valorizzi appieno questo patrimonio, che rappresenta non solo un'importante risorsa culturale ma anche una potenziale attrazione turistica per la zona.

28/02/2025 12:18
Carnevale a Macerata: dalle frappe agli scroccafusi, i dolci tipici del giovedì grasso (FOTO e VIDEO)

Carnevale a Macerata: dalle frappe agli scroccafusi, i dolci tipici del giovedì grasso (FOTO e VIDEO)

Oggi è giovedì grasso, il giorno che dà inizio alla settimana di Carnevale, ricca di musica, colori e costumi. Anche i dolci sono ormai diventati una tradizione, un modo per passare il tempo in famiglia durante la loro preparazione. Dolci di tutti i tipi e ogni luogo ha la sua ricetta tipica e di riferimento. "Abbiamo le castagnole, farcite con nutella o crema. Ci sono poi le classiche frappe, bianche e rosse. Infine i limoncini. Tipici della zona maceratese sono gli scroccafusi, che possono essere serviti con zucchero a velo o con alchermes - ci racconta Dante Pettorossi, titolare di Nino Caffè -. I più richiesti sono sicuramente le castagnole alla nutella, ma anche gli scroccafusi”. Questi ultimi, gli scroccafusi, venivano tradizionalmente cotti nel forno a legna e, secondo una superstizione, si diceva che se una persona entrava nella stanza mentre i dolci venivano preparati, il risultato finale poteva essere negativo. Ad oggi si fanno anche fritti, come le frappe o chiacchiere e le castagnole. I limoncini, una girella di impasto croccante fritto dal sapor agrumato, cambia nome a seconda della provincia; nel fermano infatti vengono chiamate arancine. Varie ricette quindi che vanno ad arricchire le tavole dei maceratesi, tra tradizione e gusto.  

27/02/2025 10:00
La strada della ricostruzione di Camporotondo, Micucci: "C'è ancora molto da fare"

La strada della ricostruzione di Camporotondo, Micucci: "C'è ancora molto da fare"

Camporotondo di Fiastrone, un comune che ha affrontato le difficoltà del post-sisma con determinazione, si trova oggi nel mezzo di un lungo percorso di ricostruzione e rinnovamento. A raccontarci la situazione, il sindaco Massimiliano Micucci, che ci offre uno spunto interessante per comprendere il progresso delle opere e le sfide che ancora rimangono da superare. "Siamo partiti da un'inagibilità del 60% delle abitazioni," afferma Micucci, spiegando la situazione in cui si trovava il comune dopo il terremoto. "Parte di queste erano classificate come livello B, ma comunque danneggiate in modo significativo. Nel tempo, ci sono state varie fasi di ricostruzione, e posso dire che siamo a metà del lavoro. C’è ancora tanto da fare". Il sindaco sottolinea che, sebbene numerosi interventi siano già stati completati, la ricostruzione del lato privato continua a presentare numerose difficoltà. "Ci sono molte demolizioni e ricostruzioni ancora da attuare, ma purtroppo le difficoltà burocratiche, unite alle problematiche legate ai bonus e Superbonus, hanno rallentato l'avanzamento dei lavori". Sul fronte delle opere pubbliche, Micucci mette in evidenza i numerosi progetti di rigenerazione urbana in corso, che riflettono l’impegno della comunità per il recupero e la valorizzazione del centro storico. "Abbiamo diversi progetti in atto, tra cui la realizzazione di un camminamento che conduce al centro storico, un'area che sarà riqualificata con la creazione di una palestra all'aperto nella zona sottostante le mura urbiche. Inoltre, stiamo lavorando su una serie di interventi per la sistemazione della piazza e per migliorare le pavimentazioni e le mura della città". Un altro progetto particolarmente significativo è quello che riguarda il “Giardino dei Giusti”, un'iniziativa nata dalla collaborazione tra la scuola primaria locale e l’associazione Tullio Colsalvatico di Tolentino. "Questo giardino è il cuore di un cammino itinerante, dove sono esposte gigantografie a carattere educativo, che si spostano all’interno del paese," spiega Micucci. "È un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo non solo il recupero del centro storico, ma anche la creazione di uno spazio simbolico di memoria e impegno civico". Camporotondo di Fiastrone, quindi, è un comune che, pur avendo affrontato le difficoltà di un sisma devastante, guarda con speranza al futuro, impegnandosi nella ricostruzione e nella riqualificazione di edifici pubblici e privati, con tanti progetti in corso e altrettante idee pronte a prendere forma. La strada è ancora lunga, ma la comunità, guidata dal sindaco Massimiliano Micucci, è determinata a non fermarsi.

17/02/2025 12:00
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