
di Francesco Silla

Penna San Giovanni, un cammino tra natura e memoria nel Parco delle Saline (VIDEO)
Il Parco delle Saline, immerso tra i comuni di Penna San Giovanni, Gualdo e Sant’Angelo in Pontano, è un luogo dove natura, storia e benessere si incontrano. L’area, di circa quattro ettari, era il cuore di una rete di 40 chilometri di sentieri ciclopedonali nati nel 1997 da un’intuizione del sindaco Stefano Burocchi, che già allora comprese il valore di un turismo lento, fatto di cammini tra acqua e paesaggi incontaminati. Oggi sono stati riaperti alcuni sentieri, che percorrono la storia di questo posto. A guidarci in questo viaggio è Massimo Cruciani, gestore del Parco Giardino Sentimento – Le Saline, che da 3 anni si prende cura di questo luogo. “Questo parco è diviso in due zone,” ci spiega Massimo. “Quella alta, era un complesso termale. Quella bassa invece era un centro di estrazione del sale, attivo fin dai tempi dei romani. Qui il sale era una vera e propria ricchezza: nei primi del Novecento valeva quanto l’oro, era moneta di scambio, e da qui nasce il termine salario”. In effetti, la parte alta del parco ospita lo Chalet delle Acque Minerali, punto di accoglienza storico dove si effettuavano visite mediche per accedere alle cure termali. Ancora oggi si puo vedere l'ingresso dellele vasche scavate nella roccia, scoperte dal dottor Gentilucci, ognuna con proprietà diverse, utili soprattutto per fegato e reni. “L’acqua qui non si poteva imbottigliare” racconta Massimo. “Perde le sue proprietà. Per questo si consumava direttamente sul posto. Gentilucci aveva capito tutto, e noi oggi camminiamo proprio sulle sue tracce. Nei sotterranei ci sono quattro vasche storiche, con un vetro davanti e un tubo di troppo pieno: l’acqua esce ancora, limpida e salata”. Poco distante si trovano i resti dei bagni termali, chiamati un tempo “Ritirata”, e le conchette da cui affiora acqua salata. Qui iniziava il percorso del sale. “Si deviava il fiume salato, il Patanetta" continua Massimo, “si riempivano delle vasche e si stendeva un telo. Il sole faceva evaporare l’acqua, e rimaneva solo il sale. Poi veniva caricato sui muli e portato alla caserma della Guardia di Finanza, che controllava tutto per conto dello Stato”. Quella caserma, oggi dismessa, aveva il compito di vigilare sull’estrazione e la vendita del sale, evitando furti e garantendo i monopoli di Stato. Rimase attiva fino al 1945. C'è poi Pozzo Poderoso, da cui si estraeva un’acqua talmente salata che – come raccontano ancora gli anziani – non bolliva mai. “I vecchietti ci dicevano che ci voleva una pedicina de cerqua per farla bollire,” sorride Massimo. “Ovvero un ceppo enorme di quercia con tutte le radici. Era un’acqua salatissima”. Nella zona boschiva, si trovavano tracce dei pozzi di sale e delle antiche vasche di estrazione, oppure delle zone utilizzate per bagni termali immersi nella natura. Il percorso si conclude alla suggestiva cascata di San Nicola, alimentata dal torrente Cannavino, che attraversa le Fontanelle di San Nicola, luogo di ritiro spirituale del santo nato a Sant’Angelo in Pontano. Visitare il Parco delle Saline significa immergersi in un racconto vivo, fatto di acqua, storia e memoria, dove ogni angolo conserva un pezzo d’identità del territorio e ogni passo è un invito a rallentare.

Una corsa lunga 11 giorni, la nuova impresa di Federico Mora: l'osteopata Ultra-Trail conquista le cime svizzere
Dalla tranquillità del suo studio a Porto Sant’Elpidio alle vette maestose del Vallese svizzero, Federico Mora – osteopata e atleta amatoriale – ha affrontato una delle gare più estreme d’Europa: la SwissPeak700. Un’avventura tra ghiacciai, sentieri impervi e fatica senza tregua, che lo ha visto protagonista assoluto. Terzo tra gli uomini e quarto nella classifica generale, Mora ha portato alto il nome della Marche in una competizione che è molto più di una semplice corsa: è un viaggio tra le pieghe della natura e dentro sé stessi. Partita da Le Bouveret, sulle rive del Lago di Ginevra, la SwissPeak700 attraversa l’intero Canton Vallese, toccando paesaggi spettacolari e mettendo a dura prova corpo e mente. Abbiamo intervistato Federico al termine di questa incredibile impresa. Hai già fatto gare di questo tipo quindi? "Sì, è dal 2018 che partecipo a questo tipo di gare e mi preparo continuamente a situazioni del genere". Raccontaci un po’ quest’ultima avventura. "Questa gara è andata sopra ogni aspettativa. Abbiamo letto male il regolamento: pensavamo che la prima parte, come l’anno precedente, non venisse conteggiata nella classifica finale. Siamo partiti molto lenti, poi compresa questa modifica, nella seconda parte da 380 km, abbiamo iniziato a spingere di più. Sono arrivato primo nella seconda parte. In totale, sono arrivato terzo uomini e quarto nella classifica generale". Come ci si prepara a una gara così estrema? "Faccio sempre una distinzione tra chi lo fa per professione e chi, come me, lo affronta a livello amatoriale. Se questa è la tua professione, fai carichi di lavoro molto importanti. Io personalmente faccio delle collinari vicino casa, poi nei mesi precedenti alla gara dedico un giorno a settimana alla montagna, su sentieri, e partecipo a gare preparatorie per l’obiettivo stagionale". Durante la corsa come gestisci corpo e alimentazione? "Tendenzialmente ti fai un programma – insieme a chi ti supporta – da seguire, ma durante la gara spesso salta tutto. Gli imprevisti sono tanti, le dinamiche di gara complesse, e non sempre tutto va come vorresti. Ho avuto l’aiuto di cinque supporters: Stefano Maraessa, Sergio Giordani e Matteo Castignani nella prima fase; Simone Belleggia e Alessandro Cecchi nella seconda. Lungo il percorso ci sono delle 'basi vita' dove i supporter possono aiutarti con vestiario, alimentazione e recupero". Cos’è che ti spinge ad affrontare le Ultra Trail? "Quando ho deciso di passare dalle gare normali alle Ultra, l'ho vissuta come una sfida personale. Ti poni un obiettivo che, soprattutto per chi non lo fa di mestiere, sembra impossibile. Raggiungere quel traguardo è qualcosa di emozionante. Quello che mi spinge ogni volta è anche la presenza delle persone che mi seguono: faccio dirette Instagram, aggiorno tutto durante la gara attraverso un canale Telegram. Ovviamente c’è anche la connessione con la natura, la scoperta di luoghi unici… ma quando sono in gara, sono molto concentrato sul percorso, sul cercare di rimanere sempre al limite senza superarlo. È un’esperienza davvero unica". Soprannominato "Supersecco", Federico è la rappresentazione che passione, dedizione e spirito di avventura possano portare lontano, anche senza fare dell’atletica una professione. La sua impresa alla SwissPeak700 ci racconta non solo di chilometri e dislivelli, ma soprattutto della capacità di affrontare l’impossibile.

Antonio Tajani a Civitanova: Forza Italia lancia i suoi candidati per la provincia di Macerata
A Civitanova il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, è arrivato per presentare ufficialmente i candidati del partito per la provincia di Macerata. L’incontro, aperto al pubblico, ha richiamato numerosi cittadini e sostenitori, testimoniando il clima di attenzione alla corsa elettorale. Ad accogliere il vicepremier e ministro degli Esteri, insieme ai candidati locali, anche il senatore Francesco Battistoni, volto di riferimento per il partito nelle Marche. I candidati in campo per Forza Italia nella provincia di Macerata sono: Gianluca Pasqui, Fabrizio Ciarapica, Mattia Orioli, Barbara Antolini, Emanuela Addario e Cecilia Cesetti. Una squadra eterogenea, espressione del territorio e delle sue diverse realtà. Durante il suo intervento, Tajani ha ribadito con forza l’identità del partito: "Siamo un partito moderato e popolare. Abbiamo una credibilità nel territorio, vinceremo per le proposte e non per gli attacchi", ha affermato, sottolineando la linea costruttiva che Forza Italia intende perseguire nella campagna elettorale. Sul fronte delle critiche alla gestione sanitaria regionale, il leader azzurro ha risposto con fermezza: "È una situazione che ci siamo ritrovati quando siamo andati al governo e che stiamo cercando di migliorare. Non bastano cinque anni per risolvere problemi creati da altri”. Un richiamo alla continuità e al lavoro avviato durante la legislatura in corso, sotto la guida del presidente Francesco Acquaroli". Tajani ha poi lanciato un messaggio anche agli elettori del centrosinistra, sottolineando l’assenza di una forza autenticamente moderata in quello schieramento: "Gli ex socialisti e i moderati di centrosinistra non esistono più. Possiamo essere una risposta e un punto di riferimento anche per loro". Particolare attenzione è stata riservata alla valorizzazione delle Marche, regione definita da Tajani come "produttiva e industriale", con un tessuto economico vivace da sostenere a livello europeo: "Dobbiamo lavorare sulle opportunità economiche in Europa per valorizzare l’imprenditoria e l’artigianato della regione", ha dichiarato, evidenziando l’impegno per il rilancio economico del territorio. Infine, il segretario ha rilanciato il progetto di governo regionale: "Vinceremo perché abbiamo la coalizione migliore e un progetto di governo che i cittadini hanno già saputo apprezzare nei cinque anni di gestione Acquaroli, tra proposte portate a termine e idee per il miglioramento sanitario, infrastrutturale, economico e di immagine della nostra regione".

"Meglio la Maceratese che la Coppa dei Campion": la squadra incontra l'amministrazione in vista del debutto (VIDEO)
"Nella mia tabaccheria si leggono più le pagine dei giornali che riguardano la Maceratese che La Gazzetta dello Sport". "Perchè meglio la Maceratese che la Coppa dei Campion". Questo il simpatico botta e risposta tra il Presidente della Maceratese Alberto Crocioni e l'assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori, durante la visita della squadra all'amministrazione comunale. Questa mattina il sodalizio biancorosso ha rinnovato un appuntamento ormai tradizionale e di buon auspicio: a pochi giorni dall’esordio in campionato, che segnerà il ritorno in Serie D, ha incontrato nello splendido cortile di Palazzo Conventati l’amministrazione comunale. Ad accogliere il presidente Alberto Crocioni, lo staff e la squadra, il sindaco Sandro Parcaroli e gli assessori Andrea Marchiori e Riccardo Sacchi. L’amministrazione ha espresso entusiasmo per la nuova stagione e ribadito l’impegno sulla riqualificazione dell’impiantistica sportiva, con particolare attenzione all’Helvia Recina Pino Brizi, destinato a diventare uno degli stadi più moderni e accoglienti della regione. Nel loro saluto non è mancato l’augurio alla Maceratese di rappresentare al meglio la città, all’insegna del rispetto e della sportività. Il presidente Alberto Crocioni ha dichiarato: “Stiamo affrontando il salto di categoria con grande determinazione, senza nulla da invidiare a nessuno. Per questo dobbiamo avere fiducia nei nostri mezzi. In campo sarà fondamentale rispettare sempre gli avversari. Ringrazio l’amministrazione, tutti gli sponsor, gli addetti ai lavori e soprattutto i tifosi, che ci hanno emozionato durante la presentazione in Piazza della Libertà”. Il direttore generale Stefano Serangeli ha sottolineato l’armonia nel club: “Lavoriamo con un rapporto basato sulla fiducia e sulla condivisione, che ci permette di superare le sfide insieme. Con il presidente c’è una stima reciproca che ci ha consentito di cambiare passo: un valore non scontato, e per questo lo ringrazio”. Il direttore sportivo Nicolò De Cesare ha evidenziato l’unità della squadra: “Abbiamo la fortuna di lavorare in sintonia. Vogliamo sentirci unici, in un club in crescita che cerca di non far mancare nulla alla squadra. Non dobbiamo sentirci solo come neo promossi, ma come la Maceratese che lavora con metodo. I nuovi si stanno allineando: se restiamo uniti, possiamo giocarcela con tutti”. Mister Matteo Possanzini si è detto determinato per l’inizio della stagione: “Come staff tecnico ci sentiamo apprezzati e questo ci spinge a lavorare meglio. Questa settimana ci porta verso la Serie D e dobbiamo viverla al massimo. Sono momenti dello sport che vanno goduti. Indossare questa maglia per noi è un onore e una grande responsabilità, ma sono sicuro che ci faremo trovare pronti”. La città e la società sono quindi pronte ad accendere la nuova stagione: appuntamento a domenica 7 settembre, ore 15:00, allo stadio Helvia Recina Pino Brizi per la prima sfida del campionato contro la Vigor Senigallia. (Foto Francesco Tartari | S.S. Maceratese)

Vuelta a España 2025: Pellizzari decimo in classifica e in maglia bianca. Oggi si riparte con la seconda settimana
Il primo giorno di riposo della Vuelta a España 2025, arrivato ieri 1° settembre, ha sancito un primo bilancio dopo una settimana intensa e selettiva. E tra i protagonisti c’è anche un nome marchigiano: Giulio Pellizzari, 21 anni, camerte, che ha chiuso la nona tappa in decima posizione nella classifica generale, con un ritardo di 2 minuti e 53 secondi dalla maglia rossa Torstein Træen (Bahrain Victorious), e indossando con orgoglio la maglia bianca di miglior giovane. Una maglia meritata, simbolo di un talento in piena crescita, già messo in mostra al Giro d’Italia 2025 e ora confermato alla Vuelta, dove oltre a mettersi in luce individualmente, Pellizzari continua a lavorare come prezioso gregario per il suo capitano della Bora - Red Bull Jai Hindley. Proprio nella tappa di Valdezcaray, infatti, nonostante sia rimasto inizialmente attardato e sorpreso dall’attacco fulmineo di Jonas Vingegaard, ha poi collaborato attivamente con il gruppo degli inseguitori. “Mi sono trovato indietro nel gruppo e mi ha un po’ sorpreso l’attacco di Vingegaard, che è partito molto presto – ha dichiarato Pellizzari – Ma in fin dei conti, ha dato due minuti a tutti, era semplicemente troppo forte. Alla fine avevo buone gambe, buone sensazioni, ma l’ultima parte della salita era piuttosto semplice. Abbiamo fatto del nostro meglio con la squadra, vedremo nelle prossime tappe di montagna”. La seconda settimana di corsa si apre subito in salita – letteralmente. Oggi, 2 settembre, il gruppo affronterà la decima tappa: oltre 3000 metri di dislivello da Parque de la Naturaleza Sendaviva a El Ferial Larra-Belagua, ai confini con la Francia. Una scalata impegnativa che potrebbe rimescolare ancora le carte in classifica generale. Proprio qui, nel 2023, fu Remco Evenepoel a trionfare in una delle tappe più spettacolari di quell’edizione. Occhi puntati, dunque, su possibili attacchi da parte degli uomini di classifica, anche se, con l’arrivo temutissimo sull’Angliru previsto per venerdì 5 settembre (tredicesima tappa), non è escluso che alcuni big preferiscano risparmiare energie. Un’occasione d’oro, quindi, per una fuga da lontano.

"Mi basta una percentuale a due cifre": Salvini rilancia la Lega in vista delle Regionali 2025 (FOTO e VIDEO)
"Mi basta che la Lega arrivi seconda, ma con una percentuale a due cifre", ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, riferendosi alle prossime elezioni regionali del 28 e 29 settembre, nelle quali auspica una netta vittoria del centrodestra guidato dal presidente uscente Francesco Acquaroli. Parlando all’Hotel Monteconero di Sirolo in occasione della presentazione dei candidati della lega, il leader ha definito il voto nelle Marche come una tappa cruciale: "È la prima regione al voto e quindi darà il tono al clima politico nazionale. Scherzando – ha aggiunto – diciamo che indirizzerà anche i talk show". Nel suo intervento, Salvini ha toccato diversi temi, dalla politica nazionale a quella internazionale, fino alle questioni più locali. Ha sottolineato, ad esempio, l’importanza dell’alta velocità sulla costa adriatica, promettendo l'avvio dei primi cantieri entro il 2027. Non sono mancati i classici argomenti cari alla Lega: contrasto all’immigrazione irregolare – definita come una minaccia maggiore rispetto a quella dell’“armata rossa” – e lotta al terrorismo islamico, descritto da Salvini come "il cancro del mondo". Ha rilanciato poi le proposte fiscali del partito, parlando di "pace fiscale" e dell’innalzamento del tetto per la flat tax. Sul fronte economico, il ministro ha annunciato che la prossima legge di bilancio conterrà "il più alto stanziamento di sempre per sanità e famiglie", e ha sottolineato come i dati attuali mostrino una disoccupazione ai minimi storici. "Con il centrodestra al governo, guardiamo già alla prossima legislatura fino al 2027, se gli elettori lo vorranno", ha aggiunto. Accanto a Salvini erano presenti la segretaria regionale della Lega Giorgia Latini, l’onorevole Mirco Carloni e il presidente della Regione Francesco Acquaroli, con un intervento che ha sintetizzato il suo operato di 5 anni. Salvini ha poi evitato di soffermarsi sul candidato del centrosinistra, l'europarlamentare Matteo Ricci: "Non entriamo nel merito delle inchieste, lasciamo a lui gli spot elettorali", ha tagliato corto. Infine, un messaggio diretto ai candidati leghisti: "Lasciamo alla sinistra il linguaggio della rabbia. Noi dobbiamo parlare soprattutto a chi ha smesso di votare". E per quanto riguarda l'appuntamento simbolico di Pontida, fissato per il 21 settembre, Salvini ha assicurato che verrà trovato un modo per collegarlo anche "con il cuore delle Marche", prevedendo una "dispensa speciale" per i candidati marchigiani (qui i candidati della provincia di Macerata) impegnati nella campagna elettorale.

La chiesa della Madonna delle Grazie: il "gioiello nascosto" di Monte San Martino (FOTO e VIDEO)
Monte San Martino è ormai famosa per i celebri capolavori dei fratelli Crivelli e per le eccellenze locali come la mela rosa. Ma nel paese montano dell'entroterra maceratese ci sono anche dei gioielli nascosti. Tra questi, spicca la chiesa della Madonna delle Grazie, edificio di grande valore storico e artistico, spesso ignorato ma ricco di fascino e memoria. "Monte San Martino non ha solo i Crivelli e la mela rosa, che sicuramente sono i nostri punti di forza – ha spiegato il sindaco Pompei – ma ha altri tesori nascosti, come ad esempio la chiesa della Madonna delle Grazie, che è una chiesa molto antica del 1500. Probabilmente aveva una struttura ancora più antica, perché all'interno si vedono delle aperture che sono state successivamente chiuse. Ci sono degli affreschi bellissimi del Cinquecento, realizzati proprio durante un ampliamento di quell’epoca". Oltre al valore artistico, il sindaco ha ricordato anche il ruolo sociale e storico che la chiesa ha avuto nel corso dei secoli: "Questa chiesa era anche importante perché, essendo fuori dal centro storico, veniva utilizzata come lazzaretto durante le epidemie. Infatti, durante il Covid, abbiamo ricordato che in passato era proprio uno dei luoghi dove venivano accolti i malati". Negli ultimi anni, grazie a ricerche archivistiche, sono emerse nuove informazioni che arricchiscono ulteriormente la storia del luogo: "Era di proprietà delle monache e abbiamo scoperto, proprio tramite gli archivi, che alcune di loro sono sepolte qui. Poi la chiesa è passata al Comune. È una struttura bellissima, che oggi usiamo anche per concerti di musica classica grazie alla sua acustica straordinaria". Il sindaco Pompei ha concluso sottolineando la vocazione culturale del paese: "A Monte San Martino, con tutti questi luoghi artistici, riusciamo a riscoprire figure come Girolamo di Giovanni da Camerino, i Crivelli, ma anche Vincenzo Pagani da Monterubbiano, tre nomi fondamentali del tardo gotico-rinascimento marchigiano. Questo è un po’ il nostro obiettivo: elevarci, tramite l’arte e la cultura, a una meta per quel turismo che sa apprezzare questi tesori nascosti". La chiesa della Madonna delle Grazie si rivela così non solo un monumento da preservare, ma un punto di partenza per una rinascita culturale del territorio.

Convivio da Arturo Mare: una notte di musica, sapori e convivialità in riva al mare (FOTO e VIDEO)
Il 29 agosto si è tenuta una serata speciale al ristorante Arturo Mare, una vera e propria celebrazione della convivialità e del gusto. L’evento, chiamato Convivio, ha trasformato il consueto servizio in una grande cena condivisa: un unico lungo tavolo apparecchiato sulla veranda sul lungomare ha accolto tutti i partecipanti, che hanno cenato fianco a fianco, creando un’atmosfera intima, autentica e rilassata. «È una serata particolare, un format che abbiamo iniziato lo scorso anno un po’ per gioco», ha raccontato Vittorio Rastelli, titolare del ristorante/chalet. «Abbiamo provato e abbiamo visto che ha avuto successo. Abbiamo replicato questo tipo di serata due o tre volte lo scorso anno». Anche questa edizione ha confermato il gradimento del pubblico, grazie a una formula vincente fatta di buon cibo, musica dal vivo e balli in riva al mare. Il menù degustazione pensato per l’occasione ha esaltato i sapori del mare con due antipasti di pesce, un primo a base di pasta ripiena e un secondo piatto con un gustoso spiedino arrosto di pesce. A concludere la cena, un grande classico della tradizione dolciaria del Centro Italia: la zuppa inglese, preparata al momento sotto gli occhi dei commensali, che hanno potuto godere di uno spettacolo culinario oltre che di un dessert delizioso. Ad aprire la serata è stata la voce di Federica Guardiani, giovane cantante che lo scorso anno è stata tra i 70 artisti preselezionati per Sanremo Giovani. Con grinta e determinazione, ha confidato al pubblico che tenterà di nuovo la scalata al palco dell’Ariston anche quest’anno, portando con sé i sogni e la passione di chi vive di musica. Tra note, sapori e sorrisi, la serata si è trasformata in un piccolo angolo di festa sul lungomare, dove non sono mancati i balli sotto le stelle e la gioia di incontrare volti nuovi. E le sorprese non sono finite: «Prima della fine della stagione organizzeremo almeno un altro evento», ha anticipato Rastelli. «Sono molto soddisfatto di come è andata questa estate e speriamo di chiudere in bellezza». Con eventi come Convivio, Arturo Mare si conferma non solo come ristorante di qualità, ma anche come luogo dove il piacere del buon cibo si unisce alla bellezza dello stare insieme.

Macerata, Matteo Ricci sulla Zes: "Non c'é un euro stanziato, prendete in giro i marchigiani"
Durante la Festa dell’Unità, svoltasi martedì 26 agosto a Macerata, il candidato alla presidenza della Regione Marche, Matteo Ricci, ha espresso forti critiche sull’attivazione della Zona Economica Speciale (Zes) da parte del governo Meloni. "Quella della Zes è stata l’apoteosi della finzione" ha detto Ricci "Se vuoi essere onesto, dovresti ammettere: ‘Abbiamo fallito. In cinque anni le politiche economiche non hanno portato risultati. Siamo fermi. Ora serve un aiuto, e attiviamo la Zes'". L’europarlamentare ha poi puntato il dito contro le modalità adottate dal governo: "Se davvero vuoi far partire una Zes, fai un decreto legge: entra subito in vigore. Invece hanno presentato un disegno di legge, che richiederà mesi per essere discusso e approvato. Di fatto, si rimanda tutto a dopo le elezioni". Altro punto critico, secondo Ricci, è l’assenza di coperture economiche: "Non c’è un euro stanziato. Lo hanno ammesso scrivendo che servono variazioni di bilancio. E in più, la misura esclude oltre metà dei comuni marchigiani, compresi molti del Maceratese. Una Zes dovrebbe sostenere le imprese, favorire la crescita economica, garantire incentivi fiscali, semplificazioni burocratiche. Invece, manca persino il porto di Ancona". Ricci ha quindi bollato l’iniziativa come mera propaganda: "Chi pensate di prendere in giro? Credete davvero che i marchigiani abbiano l’anello al naso? Non vi permettete di usarli per fini elettorali. Altro che Zona Economica Speciale: questa è una Zona Elettorale Speciale" ha aggiunto poi "al primo incontro con il Presidente del Consiglio chiederò risorse vere per la Zes. Così vedremo se era solo un bluff o se, finalmente, intendono fare sul serio".

Vuelta a España 2025: partenza storica dall’Italia con tre tappe nel nord. Occhi puntati su Pellizzari
È partita nella mattina del 23 agosto 2025 la 80ª edizione della Vuelta a España, con una novità storica: le prime tre tappe si correranno in territorio italiano. La corsa rossa è scattata da Venaria Reale, alle porte di Torino, con una prima frazione che si conclude a Novara, su un percorso adatto ai velocisti ma ricco di insidie. Tra i grandi favoriti per la vittoria finale spiccano due nomi: Juan Ayuso, capitano della UAE Team Emirates, e Jonas Vingegaard, leader della Visma-Lease a Bike, entrambi pronti a sfidarsi sulle grandi montagne della Vuelta. Per i colori azzurri, occhi puntati su Giulio Pellizzari, giovane talento marchigiano in forza alla Red Bull Bora. Sarà un prezioso gregario per l’australiano Jai Hindley, ma non è escluso che possa ritagliarsi uno spazio da protagonista, soprattutto nelle tappe più dure. A completare la pattuglia italiana ci sono Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), che punta alla classifica generale, e Giulio Ciccone (Lidl-Trek), cacciatore di tappe e nome forte per la maglia a pois riservata agli scalatori. La corsa spagnola si preannuncia avvincente fin dalle prime pedalate su suolo italiano, prima di fare ritorno nella penisola iberica per il gran finale.

Perdersi tra i "Futuri possibili" sotto le gocce di pioggia: Franco 126 'scalda' Camerino (FOTO)
Nonostante la pioggia abbia ritardato l’inizio del concerto, la serata di ieri al Cus di Camerino ha visto protagonista un Franco 126 in grande forma, capace di scaldare il pubblico con un live coinvolgente, intimo e pieno ironia. Tra i brani più amati del passato, come "Brioschi" e "Stanza Singola", e i pezzi del nuovo album Futuri Possibili, "Franchino" ha regalato ai presenti un viaggio musicale che ha attraversato i sentimenti più profondi: storie d'amore finite, ricordi malinconici, ma anche speranze e nuovi inizi. Non sono mancati momenti inediti, con l’artista romano che ha portato sul palco anche brani nati da collaborazioni importanti: "Senza di me" (scritta con Gemitaiz e Venerus),"Blue Jeans" con Calcutta e "Nottetempo" con Giorgio Poi. In questi momenti, Franco ha cantato anche parti non sue, sorprendendo il pubblico con versioni riarrangiate e cariche di emozione. Divertente anche la presenza sullo schermo di Zotta 126, un genio della lampada che ci accompagnava in questo viaggio, suggerendo brani all'artista romano, che non mancava di prendere in giro. A metà serata, una frase ha acceso gli animi degli spettatori: "Un saluto anche a Carl Brave", ha detto sorridendo dal palco. Una battuta semplice, ma sufficiente a far sperare in un possibile ritorno del duo. Ironico, autentico e nostalgico, Franco 126 ha saputo unire passato e presente in un concerto che è stato molto più di una scaletta: un racconto sincero tra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere, in uno de vari futuri possibili.

Rinvio Macbeth, Parcaroli: "Sulla pioggia non posso farci niente, ma troveremo una soluzione nel CdA" (VIDEO)
Dopo le polemiche nate a seguito del rinvio dello spettacolo Macbeth al Macerata Opera Festival, intervengono il sindaco di Macerata e presidente dell'associazione arena Sferisterio, Sandro Parcaroli, e la sovrintendente Lucia Chiatti, facendo chiarezza sulle difficoltà legate al maltempo e annunciando nuove misure in caso di pioggia. "Al di là della pioggia dell’altra sera, che è stata un po’ un ‘casotto’, le serate stanno andando bene - ha dichiarato Parcaroli - anche ieri sera (27 luglio), nonostante qualche goccia. Purtroppo, sulla pioggia non posso fare niente. Guardando le previsioni, la prima settimana di agosto sembra buona, forse solo domenica ci sarà una pioggerellina". Il primo cittadino ha poi annunciato che si discuterà a breve in Consiglio di Amministrazione una linea più chiara per eventuali rinvii: “È logico che ora diremo: se alle 21.30 o 21.45 piove, si sospende, si restituiscono soldi e biglietti. Non possiamo andare avanti fino a tarda ora, anche per questioni tecniche e di sicurezza. Il palco è di legno, con la pioggia diventa pericoloso, e io non voglio che a una festa succeda qualcosa che rovini tutto”. Sulla stessa linea la sovrintendente Chiatti, che ha ribadito l’importanza del meteo per garantire la buona riuscita degli spettacoli: “Ci auguriamo che il meteo ci assista, perché è un elemento fondamentale che non dipende da noi né dal pubblico. Senza le condizioni giuste, non si può vivere appieno l’emozione dell’opera, che è frutto di un intero anno di lavoro e grandi sacrifici”. Nel frattempo, il Macerata Opera Festival prosegue con il suo ricco cartellone. L’auspicio è che il cielo torni sereno non solo sullo Sferisterio, ma anche tra il festival e il suo pubblico.

Urbisaglia - 'Un mercoledì da...maccheroni', il pranzo improvvisato targato Mirko Salvatori: "Chi c'è, c'è" (FOTO e VIDEO)
A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa. Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia. A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa. Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia. E in effetti, ogni mercoledì, quel pranzo prende forma in modo imprevedibile. Nessuna lista degli invitati, nessuna prenotazione. Solo un motto che è già tutto un programma: “Chi c’è, c’è". “Non sappiamo mai quanti saremo. Si parte con un chilo di pasta, poi diventano due, magari cinque. Chi passa davanti casa può fermarsi. E così, senza pensarci troppo, ti ritrovi con 18, 20, 22 persone attorno al tavolo”. Esempi? Una settimana fa, Mirko e l’amico Giampiero Cartechini hanno servito un’impepata di cozze e 5 kg di gnocchi al salmone. “Nella pentola facevano la scarpetta con il pane”, racconta sorridendo. “Segno che era tutto gradito”. Questa settimana, invece, è toccato a delle tagliatelle con asparagi e salsiccia. Ma quando sono arrivati amici in ritardo, è nata al volo una carbonara improvvisata con quello che era rimasto in cucina. “Dalle piccole cose, a volte, nascono intuizioni geniali. Piatti che non avresti mai pensato e che invece diventano memorabili”. E durante il pranzo amici di tutti i tipi come l'illusionista Mr. Magic. E se il pranzo è all’insegna della condivisione e della creatività, il pomeriggio si conclude con una tradizione: una partita a briscola. Stavolta erano gli esponenti di Urbisaglia contro quelli di Colmurano. La frase di chiusura, che suona come un brindisi goliardico e locale: “Bastoni va agli st****i e a Cingoli si fa a cazzotti per perde la prima!”. Un momento che unisce, fa ridere, e rafforza legami. Proprio come i pranzi da Ciocchetta. E allora l’invito è semplice, spontaneo e sincero: “Vi aspetto a Urbisaglia, da Ciocchetta. Corsi per la vita”. Non un ristorante, non una scuola, ma una tavolata dove si cucina, si parla, si impara. Dove la lentezza è un valore e l’improvvisazione diventa arte.

Coreografie, costumi, "trucco e parrucco": l’ingranaggio creativo dietro La Vedova Allegra
Macerata si prepara a vivere una serata speciale: il 18 luglio si apre la 61ª edizione del Macerata Opera Festival con La Vedova Allegra di Franz Lehár, primo titolo di operetta a entrare nel repertorio dello Sferisterio. Una scelta che segna un nuovo capitolo nella storia del festival, e che porta sul palcoscenico non solo un classico del teatro musicale, ma anche una visione creativa e moderna firmata dal regista francese Arnaud Bernard e dal coreografo Gianni Santucci. Proprio con Santucci abbiamo parlato a poche ore dal debutto, dietro le quinte di uno spettacolo che promette eleganza, ritmo e ironia: “Nelle operette la parte coreografica è molto importante. Praticamente tutti i numeri musicali vengono coreografati, o almeno seguono una linea estetica comune – racconta –. Lavorare a La Vedova Allegra è stato un vero piacere: con i ballerini, con il coro, con gli attori protagonisti. L’obiettivo è dare al pubblico qualcosa che funzioni non solo dal punto di vista coreografico, ma anche artistico e spettacolare”. Tutto lo spettacolo si muove dentro una coerenza visiva ben precisa: costumi, luci, trucco e parrucco sono pensati in armonia con il gesto coreografico e con l’impianto registico. “Tutto ciò che è spettacolo si avvale di un’estetica – sottolinea Santucci – e quella estetica deve essere condivisa. Carla Ricotti, la costumista, è una collaboratrice storica: ha creato dei costumi davvero straordinari, in linea con tutto il resto. Anche grazie a lei lo spettacolo funziona come un corpo unico”. Non mancheranno le sorprese. La Vedova firmata da Bernard e Santucci sarà tutt’altro che tradizionale, pur rispettando lo spirito dell’originale. “Il primo atto inizia in modo classico, come ci si aspetta. Il secondo, invece, è una sorpresa. Ci dovrebbero essere delle danze folcloriche, ma io le ho cambiate completamente... non posso dire come. E nel terzo atto? C’è il Can Can, ovviamente. Ma io parlo al plurale: ci sono i Can Can. Ne ho aggiunti diversi, per rendere lo spettacolo ancora più esplosivo. Aspettatevi Fuochi d'artificio”. Santucci firma anche la nuova traduzione del libretto, mentre il giovane direttore Marco Alibrando guiderà l’orchestra in una lettura che include inattese citazioni musicali: Mahler, suggestioni jazz, e naturalmente Offenbach, per un mix che rinfresca e potenzia i quadri coreografici. La regia di Bernard – tornato a Macerata 25 anni dopo il suo debutto allo Sferisterio – sfrutta al massimo le potenzialità del grande spazio scenico, trasformando l’imponente muro di fondo in un elemento vivo del racconto. “Sono convinto che il pubblico uscirà contento – conclude Santucci – con il sorriso e con le melodie di questa fantastica operetta ancora nelle orecchie. Dovete venire, perché ne vale davvero la pena per tutto ciò che abbiamo costruito insieme”. E sotto le stelle dello Sferisterio, La Vedova Allegra si prepara a danzare.

Luigi Mangino è il nuovo questore di Macerata: "Prevenzione e ascolto le mie priorità"
La Provincia di Macerata accoglie il nuovo questore Luigi Mangino, originario di Roma, che porta con sé oltre trent’anni di esperienza nella Polizia di Stato. Con una carriera articolata tra attività operative e incarichi presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Mangino ha diretto quattro commissariati e, più di recente, ha ricoperto per un anno il ruolo di questore a Terni. Ha maturato una solida esperienza anche nel contrasto alla criminalità organizzata: “Mi sono occupato di arginare attività di stampo mafioso”, ha spiegato nel suo primo incontro con la stampa locale, lasciando intendere la determinazione e il rigore con cui affronterà questo nuovo incarico. Mangino si è detto consapevole dell’importanza di conoscere a fondo il territorio prima di mettere in campo strategie di intervento efficaci. “Devo ancora conoscere le dinamiche specifiche della provincia di Macerata – ha detto – ma mi sono attrezzato per farlo. Sarà fondamentale uno studio attento per individuare dove c’è maggiore esigenza di interventi mirati da parte della polizia”. Il nuovo questore ha parlato di un contesto che, al momento, non presenta fenomeni di macrocriminalità, ma che mostra segnali di microcriminalità diffusa, come piccoli furti, episodi legati allo spaccio e situazioni di disagio sociale che vanno affrontate con tempestività e fermezza. Al centro della sua visione c’è la prevenzione, intesa come presidio costante del territorio e come strumento principale per scoraggiare comportamenti illeciti. “La prevenzione – ha sottolineato – significa controllare il territorio H24, con risorse adeguate e strategie efficaci. Se fatta bene, diventa un deterrente importante e può far regredire il numero di reati”. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai luoghi della movida, non solo per garantire l’ordine pubblico, ma anche per monitorare ciò che si muove dietro la facciata del divertimento notturno, spesso terreno fertile per attività illecite. Mangino ha poi posto l’accento sul litorale, area sensibile soprattutto nei mesi estivi, quando la presenza di turisti aumenta la densità della popolazione e, con essa, anche il rischio di reati. “Sulla costa cresce il numero di assuntori di sostanze stupefacenti, e parallelamente aumentano i pusher. Sarà fondamentale alzare il livello di attenzione e rafforzare i controlli”. Particolare sensibilità è stata espressa nei confronti dei giovani, troppo spesso coinvolti in comportamenti a rischio. “Dobbiamo seguire i giovani e interagire con le loro famiglie. È un lavoro che va fatto in sinergia, per evitare che certi comportamenti si radichino”. Domani è previsto un incontro con il prefetto Isabella Fusiello, per pianificare le linee operative e garantire un livello di sicurezza che Macerata già può vantare, essendo la quarta provincia più sicura d’Italia. Su questo punto Mangino ha voluto lanciare un messaggio chiaro alla cittadinanza: “Continuate a sentirvi sicuri. La sicurezza è un bene comune, che si costruisce con la collaborazione tra tutte le forze dell’ordine e con la partecipazione attiva dei cittadini. Chi vive quotidianamente il territorio ha un ruolo fondamentale: segnalare situazioni di degrado o disagio ci permette di intervenire in modo tempestivo e risolutivo”. Mangino si prepara ad affrontare questa nuova sfida con l’approccio che ha sempre contraddistinto la sua carriera: ascolto del territorio, attenzione ai dettagli e una visione della sicurezza che parte dalla prevenzione e punta sulla fiducia tra istituzioni e cittadini.