Zes nelle Marche e in Umbria: cosa prevede la legge 171 tra incentivi e semplificazioni
Una sigla che ormai è entrata nel dibattito pubblico, spesso tra entusiasmi e critiche: la Zes, Zona economica speciale. Dal 20 novembre lo strumento è ufficialmente in vigore anche nelle Marche, dopo un iter avviato con l’annuncio del disegno di legge il 4 agosto a Cessapalombo, in occasione dell’inizio dei lavori per la Pedemontana. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge numero 171 del 18 novembre 2025, il regime già operativo nel Mezzogiorno viene esteso anche a Marche e Umbria, classificate dall’Unione Europea come “regioni in transizione”. Una misura che per la maggioranza rappresenta una leva di sviluppo, mentre per le opposizioni rischia di restare un intervento più simbolico che strutturale.
La Zes nasce con il decreto legge 91 del 2017, che ha previsto l’istituzione di Zone economiche speciali nelle aree meno sviluppate e in transizione per favorire la crescita delle imprese attraverso condizioni economiche, finanziarie e amministrative più vantaggiose. Con il decreto 124 del 2023 è stata poi istituita dal 1° gennaio 2024 la Zes unica del Mezzogiorno, comprendente Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. La legge 171 estende ora questo perimetro anche alle Marche e all’Umbria, con efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta, avvenuta il 19 novembre 2025.
Al centro della Zes ci sono tre pilastri: credito d’imposta per gli investimenti, agevolazioni fiscali e contributive, e una forte semplificazione amministrativa. Per Marche e Umbria sono stati stanziati 110 milioni di euro per il credito d’imposta a integrazione del Fondo unico Zes. Dal 2026 il rifinanziamento della Zes unica comprenderà su base triennale anche queste due regioni, con risorse previste in legge di bilancio pari a 2,3 miliardi di euro per il 2026 e 1,7 miliardi per il biennio 2027-2028.
Sul fronte delle procedure, gli investimenti possono beneficiare dell’Autorizzazione unica attraverso lo Sportello unico digitale Zes (Sud Zes), portale integrato nella piattaforma “Impresa in un giorno”. Attraverso questo strumento è possibile presentare un’unica istanza per tutti i procedimenti amministrativi relativi alla realizzazione, ampliamento, localizzazione e riattivazione di impianti produttivi, compresi gli interventi edilizi. L’avvio del procedimento deve avvenire entro tre giorni lavorativi dalla ricezione della domanda, attraverso una conferenza di servizi semplificata. La conclusione avviene con un solo provvedimento finale che sostituisce fino a 35 titoli autorizzativi. I tempi medi di chiusura si attestano attorno ai 30 giorni.
Per quanto riguarda l’occupazione, la misura prevede un bonus assunzioni destinato ai datori di lavoro con un organico fino a 10 dipendenti che assumono a tempo indeterminato lavoratori over 35 disoccupati di lungo periodo. Possono accedere all’agevolazione i soggetti disoccupati da almeno 24 mesi o già assunti in passato da un datore di lavoro che abbia beneficiato solo parzialmente della stessa misura. L’incentivo, in regime de minimis, consiste nell’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi Inail, fino a un massimo di 650 euro mensili per lavoratore. La richiesta deve essere presentata all’Inps tramite modulo telematico.
Il credito d’imposta si applica agli investimenti in beni strumentali effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025. Sono agevolabili progetti legati all’acquisto, anche in leasing, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, oltre a immobili e terreni destinati alla realizzazione o all’ampliamento di sedi produttive, alla diversificazione della produzione o all’acquisizione di attivi di stabilimenti chiusi. Sono ammessi solo gli investimenti effettuati nelle zone 107.3.c individuate dalla Carta nazionale degli aiuti di Stato a finalità regionale. L’accesso al credito per il 2025 avviene tramite comunicazione all’Agenzia delle Entrate dal 20 novembre al 2 dicembre, indicando le spese sostenute nel periodo agevolato. Le intensità dell’agevolazione seguono la Carta nazionale degli aiuti: 35% per micro e piccole imprese, 25% per le medie e 15% per le grandi.
La presentazione ufficiale della Zes nelle Marche è avvenuta ad Ancona, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, alla presenza di istituzioni, sindacati, banche, atenei e associazioni di categoria. Sono intervenuti il sindaco Daniele Silvetti, il rettore Enrico Quagliarini, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’assessore allo Sviluppo economico e alla Zes Giacomo Bugaro e la sottosegretaria al Mef Lucia Albano, insieme al coordinatore della struttura di missione Zes Unica Giosy Romano, che ha definito la semplificazione amministrativa la «vera rivoluzione» dello strumento, sottolineando che tutta la regione Marche è ora Zes e che ogni investimento può essere avviato con un’unica istanza e un unico interlocutore.
Parallelamente resta acceso il confronto politico. Il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli ha definito l’estensione della Zes «un provvedimento atteso e strategico» per attrarre investimenti in territori con reddito medio inferiore alla media europea, sostenendo che rappresenti una risposta concreta a «anni di mancato sviluppo». Di segno opposto la posizione del deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede, che parla di misura «di facciata» e denuncia la insufficienza delle risorse, ricordando che i 2,3 miliardi previsti per il 2025 non sarebbero proporzionati alle richieste già pervenute dalle imprese. Per questo il M5s si è astenuto in Aula, non per contrarietà ai principi, ma per denunciare quella che considera una mancanza di risorse adeguate.
La Zes ha avuto un ruolo centrale anche nella recente campagna elettorale per la guida della Regione Marche. Il presidente riconfermato Francesco Acquaroli, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ne aveva annunciato l’attivazione a Cessapalombo il 4 agosto, durante l’avvio dei lavori della Pedemontana Sud. Di tutt’altro avviso il candidato sconfitto Ricci, che aveva liquidato l’iniziativa come una mossa «solo propagandistica». Oggi, tra le aspettative di chi considera la Zes una leva decisiva per il rilancio e i timori di chi la giudica una promessa elettorale, la misura è entrata nella fase attuativa: solo l’applicazione concreta e i primi risultati diranno se saprà produrre effetti reali sull’economia di Marche e Umbria.

cielo coperto (MC)
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