di Francesco Silla

Dai David di Donatello al primo lungometraggio, Giulia Grandinetti: "Il mio cinema tra danza e rivoluzione"

Dai David di Donatello al primo lungometraggio, Giulia Grandinetti: "Il mio cinema tra danza e rivoluzione"

Autrice e regista di origine potentina, Giulia Grandinetti è una delle voci più interessanti del cinema italiano. Con i suoi cortometraggi Guinea Pig, Tria e il recentissimo Majoneze (candidato ai David di Donatello 2025), ha dato vita a un percorso coerente e profondo, che unisce corpo, immagine, pensiero e racconto in una sintesi personale e intensa. In questa conversazione ci racconta il suo approccio al cinema, il legame con la danza, i suoi riferimenti e il desiderio di costruire una mappa emotiva e politico-sociale attraverso i suoi film. Partiamo dall’inizio. Come hai scoperto la tua vocazione per la regia e la scrittura? "Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso che sarei diventata regista. È stato un processo graduale. Fin da piccolissima, persino all’asilo, avevo questa spinta a mettere insieme gruppi di persone e creare qualcosa insieme. L’idea di gruppo, di creazione collettiva, è sempre stata forte. Poi, da adolescente, ho provato a entrare come danzatrice ad Amici, ma scrissi che non volevo fare la ballerina, volevo fare la regista. Fu Luca Zanforlin, l’autore del programma, il primo a dirmi: "Tu devi scrivere". Non ci avevo mai pensato davvero fino a quel momento. La scrittura è arrivata così, in modo spontaneo, come un’estensione del mio desiderio di raccontare". Quindi la danza è stata il tuo primo linguaggio artistico. Come si è trasformata nel tuo cinema? "Assolutamente sì. Ho danzato con grande passione finché un infortunio importante, a 15 anni, mi ha fatto capire che era rischioso investire tutto su un'arte legata al corpo. La regia è arrivata come un linguaggio che mi permetteva di unire più forme artistiche: musica, architettura, scrittura, performance. E la danza è ancora al centro di tutto. Quando penso a un mondo da creare, lo penso sempre come un luogo in cui i corpi si muovono, interagiscono. Anche il movimento della macchina da presa ha per me un senso coreografico. Non ho mai davvero abbandonato la danza: l’ho semplicemente traslata nel cinema. Come nasce per te una storia? Parti da un tema, da un’immagine o da un’urgenza narrativa? "È difficile dare una risposta netta. Spesso tutto nasce da un desiderio di entrare in contatto con un tema, una ferita, un conflitto. Ma poi immagine, scrittura, suono, luogo e movimento si alimentano a vicenda. La scrittura per me non è mai solo la storia: è già regia. Nasco prima come regista, e ho capito con il tempo che mentre scrivo cerco già un senso complessivo, un respiro del film. La sostanza e la forma si creano insieme". Hai realizzato tre cortometraggi — Guinea Pig, Tria e Majoneze —racchiusi in una trilogia. Parlaci di questo progetto? "Sono tre opere indipendenti, nate in momenti diversi. Li ho pensati poi come tre lati di un triangolo che esplora tre grandi forze che plasmano l’essere umano: famiglia, società e relazione amorosa. Guinea Pig è il punto di contatto tra società e relazione amorosa, Tria tra società e famiglia, Majoneze tra relazione amorosa e famiglia. Mi piace l’idea che un giorno tutti i miei film possano far parte di una mappa. Ma ci tengo a dire che ogni corto ha una sua identità autonoma". C’è un cinema, o dei registi, che ti ispirano particolarmente? "Non saprei fare nomi precisi, perché da spettatrice mi lascio trasportare da film molto diversi. Ma sono attratta dai film che hanno mondi sotterranei: quelli in cui la storia è una porta d’ingresso, e sotto c’è un altro strato, una vibrazione. Amo le distopie, i film che mettono in discussione le regole e spingono a riflettere. Mi interessa un’emotività che scateni pensiero, che abbia un gioco antropologico all’interno". E questo si vede chiaramente in Majoneze, girato in Albania. Com’è nato quel progetto? "Tutto è nato da un viaggio nei Balcani nel 2019, fatto con il mio ex compagno. Volevamo scoprire quei territori per capire se ci fosse una storia da raccontare. A Ersekë ci siamo arrivati per caso, perdendoci in auto. Quel luogo è stato il punto di svolta: mi ha colpita profondamente. Anche dopo la fine della nostra relazione, ho voluto assolutamente realizzare quel film. Sono tornata, ho preso contatti, ho trovato grande disponibilità da parte del Comune e della comunità. È stato un progetto rischioso. Ma l’energia umana che abbiamo trovato ci ha permesso di realizzarlo". In Majoneze, rispetto agli altri due corti, sembra esserci una maggiore vicinanza emotiva ai personaggi. È così? "Sì, è un film che vive nella pancia. Guinea Pig stimola le zone erogene e il cervello, Tria lavora sul cuore e i polmoni, Majonese è istintivo, viscerale. È un film che vibra con il corpo, soprattutto con quello femminile, ma include anche i conflitti maschili. Parla di patriarcato, ma anche della possibilità di sfuggirne, attraverso un atto di libertà". In tutti e tre i cortometraggi c’è sempre un sistema oppressivo da cui si cerca di uscire. Ti interessa raccontare la ribellione? "La parola ribellione è bellissima, ma credo che faccia parte molto del periodo dell'adolescenza, da cui io mi sto sganciando, anche se sono più grande. Credo di essere entrata da un po' di tempo nel concetto invece della rivoluzione, che è molto diversa. Io sono cresciuta con un senso di inadeguatezza molto forte, che forse condivido con molte persone. Il solo fatto di sentirsi fuori posto è già l’inizio di una rivoluzione. Nei miei film vediamo un percorso: in Guinea Pig si subisce il sistema, in Tria lo si accetta ma lo si perpetua, in Majoneze si comincia finalmente a rompere la gabbia. Nessuno dei personaggi compie una rivoluzione totale, ma ognuno fa un passo verso di essa". So che stai lavorando a un nuovo lungometraggio. Ce ne puoi parlare? "Sì, si intitola Jaune et Bleu (Giallo e Blu). È una coproduzione italo-francese, sarà girato in Francia e in lingua francese. È un progetto a cui lavoro da molti anni, fin dalla fine di Alice and the Land that Wonders, il mio primo film. È un’opera molto intima, sempre dentro la sfera familiare, e parla dell’amore in senso lato, anche quello erotico e di coppia. Credo che con questo film chiuderò un ciclo legato all’adolescenza. Dopo, spero arriveranno nuovi temi, nuove urgenze". Pensi che il successo di Majoneze possa aiutarti nella distribuzione di questo lungometraggio? "Credo che il mio compito sia fare un buon film, vero, necessario. Se ha un’anima che pulsa, troverà il suo percorso. Ovviamente ho bisogno dei produttori, dei distributori, di tutta la rete che fa vivere un’opera. Sono molto grata a Flavio Armone di Lights On, che ha distribuito gli ultimi due corti. Ma resto convinta che tutto parta dal film. Se l’opera funziona, il resto arriva".

06/05/2025 10:00
"Gino and Friends", il film d’animazione del regista maceratese Marco Storani nelle sale italiane

"Gino and Friends", il film d’animazione del regista maceratese Marco Storani nelle sale italiane

"Gino and Friends - Eroi per la città" il lungometraggio animato tutto made in Italy e in particolare made in Marche, realizzato dal regista maceratese Marco Storani uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 8 maggio. "Gino and Friends – Eroi per la città, rappresenta al meglio il talento creativo italiano e valorizza il know-how delle Marche nel settore dell’animazione - ha dichiarato Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura- Marche Film Commission - È un film che parla ai più giovani ma che tocca temi universali, come l’amicizia e l’inclusione, con un linguaggio coinvolgente e una forte identità visiva. Un progetto capace di unire qualità artistica, valori educativi e radicamento territoriale. Per l’occasione organizzeremo una presentazione con la presenza del regista Marco Storani, dove daremo la possibilità a molti bambini di vedere il film gratuitamente". Una presentazione speciale del lungometraggio animato Gino and Friends – Eroi per la città che si terrà venerdì 9 maggio alle ore 18 al cinema Giometti di Jesi, dove la Fondazione Marche Cultura -Marche Film Commission, in collaborazione con la produzione, metterà a disposizione del pubblico oltre cento biglietti gratuiti sul circuito Eventbrite, le modalità e le tempistiche di accesso alla piattaforma verranno rese note nei prossimi giorni. "Il lungometraggio animato di Marco Storani dimostra quanto sia viva e dinamica la filiera dell’animazione nelle Marche, una realtà che si sta rafforzando anche grazie al sostegno convinto della Regione attraverso Animarche, il distretto che promuove lo sviluppo del settore - ha affermato Francesco Gesualdi, direttore di Marche Film Commission - Gino and Friends si distingue per la cura artigianale della realizzazione e per la capacità di raccontare storie che emozionano e lasciano un segno positivo, soprattutto nelle nuove generazioni".  "Gino and Friends – Eroi per la città" è una produzione interamente italiana e in particolare marchigiana che unisce avventura, comicità e un importante messaggio sociale. Il film racconta la storia di Gino, un piccolo coccodrillo cresciuto lungo le sponde del Tevere, alla ricerca della propria identità in un mondo che lo considera diverso. Emarginato dagli altri animali del fiume, trova un amico fidato in Thomas, un eccentrico gabbiano, con cui intraprende un viaggio alla scoperta di sé. Insieme a Claire, una gatta indipendente e coraggiosa, i tre protagonisti si trovano coinvolti in una pericolosa avventura: sventare il piano di Willow, il perfido capo dei ratti, deciso a sterminare l’umanità per conquistare la città. Un racconto per tutta la famiglia, che unisce tradizione e innovazione nell’animazione 2D, con personaggi memorabili e una storia che parla di accettazione, amicizia e crescita personale. Gino and Friends nasce da un’idea di Valentino Grassetti di Recanati (autore e sceneggiatore di serie di culto come Tommy & Oscar, Monster Allergy, Scuola di Vampiri) e Firmino Pasquali, con sceneggiatura firmata dallo stesso Grassetti. La regia è affidata a Marco Storani, uno dei nomi storici dell’animazione italiana, già animatore e art director di successi come Winx Club, La Freccia Azzurra, Prezzy e Monster Allergy. Storani firma anche la fotografia e la supervisione dell'animazione del film, confermando il suo approccio autoriale e artigianale a ogni fase della produzione. L’aspetto visivo del film è arricchito dalla scenografia del marchigiano Rodolfo Brocchini, dalla direzione artistica e grafica di Simona Cornacchia e Marco Storani, dalle musiche di Silvia Leonetti, Stefano Switala e dagli effetti sonori realizzati da Alessio Giorgianni. L’animazione è stata curata dal Movie Movie Cartoons di Jesi di Gabrio Marinelli.

29/04/2025 16:16
Macerata, tra emù e gru manciuriane: viaggio nel mondo di HobbyZoo. Trent'anni di amore per gli animali

Macerata, tra emù e gru manciuriane: viaggio nel mondo di HobbyZoo. Trent'anni di amore per gli animali

Una storia che nasce dalla passione e dall’amore per gli animali, quella di HobbyZoo, realtà fondata da Maurizio Rossi oltre trent'anni fa e oggi gestita insieme al figlio Marco. "Questa attività è nata grazie alla passione di mio padre. Ancora dovevo nascere e aveva già iniziato con l’esperienza con gli animali", racconta Marco. Un’eredità di cura e dedizione che è cresciuta nel tempo, trasformandosi in una struttura capace di ospitare una varietà sorprendente di specie. Nel corso degli anni, HobbyZoo si è evoluto non solo dal punto di vista strutturale, ma anche nell'ampiezza degli animali accolti. Dagli anatidi ai polli, dai fagiani a cani, gatti, uccelli e pappagalli: la biodiversità è il cuore pulsante di questo luogo speciale. Tra le curiosità più affascinanti ci sono gli emù, degli struzzi australiani, presenze rare che rendono ancora più unico il contesto. "Abbiamo anche le cicogne e la gru manciuriana", aggiunge Marco, sottolineando la varietà che incanta adulti e bambini. Gestire HobbyZoo, però, non è un compito semplice. "È un lavoro molto impegnativo perché gli animali non possono essere lasciati soli neanche per un giorno", spiega. Ogni specie ha esigenze alimentari specifiche e viene seguita da veterinari esperti. "Ci impegna su sette giorni su sette e 365 giorni l’anno. Lo facciamo per passione", precisa Marco. E infatti, molti degli animali presenti non sono destinati alla vendita o a scopi commerciali, ma sono ospitati semplicemente per il piacere di vivere circondati dalla loro bellezza. Inoltre, il gruppo di HobbyZoo sta lavorando a un nuovo progetto: le visite guidate. "Chiunque, comunque, può già venire a vedere questi animali qui a HobbyZoo", conclude Marco, aprendo le porte di questo piccolo grande mondo a chiunque desideri avvicinarsi alla meraviglia della natura.

28/04/2025 12:30
Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Pasqua e Pasquetta sold-out nei ristoranti dell'entroterra: "Dal cinghiale all'agnello, a tavola vince la tradizione"

Tra menù della tradizione, escursioni in montagna e strutture già al completo da settimane, la Pasqua 2025 ha segnato un momento cruciale per il turismo nell’entroterra maceratese. Abbiamo raccolto le testimonianze di tre operatori del settore, tra Sarnano, Pievebovigliana e Monte Cavallo, per raccontare un weekend di festa che si conferma motore di ripresa e segnale positivo per la stagione estiva in arrivo. "Il riscontro è stato molto positivo sia sugli hotel che abbiamo a Sarnano, sia sui ristoranti e su Palazzo Carradori che abbiamo a Montefano", racconta Massimiliano Compagnucci del ristorante La Marchigiana di Sarnano, evidenziando come il turismo di Pasqua abbia premiato la loro offerta ricettiva e gastronomica. "La richiesta per Pasqua è sempre il menù della tradizione mentre per Pasquetta la gente cerca qualcosa di più particolare anche perché la clientela è più giovane. Il tema che i nostri ospiti seguono è venire a Sarnano, pranzare e poi fare un giro per la montagna". Per Pasqua, Compagnucci ha proposto un menù fisso, nel segno della memoria familiare e dei sapori autentici: "Con il cinghiale in salmi, una ricetta di mia nonna Annarita. Aggiungiamo le crespelle di ricotta e asparagi, rimanendo in stagione. Poi ci sono tutti i piatti della tradizione, con l’agnello scottadito e la coratella per antipasto". A Pasquetta, invece, spazio alla scelta: "Il menù è alla carta. Questi due giorni segnano la data spartiacque tra l’inverno e l’estate. Da qui si inizia a ragionare per la stagione estiva che si prospetta positiva. Il 2025 è l’anno della ripresa". Anche all’Agriturismo Roccamaia di Pievebovigliana il tutto esaurito è arrivato con largo anticipo: “Siamo pieni per Pasqua e Pasquetta già da un mese. Anche le camere che abbiamo non sono più disponibili”, afferma Gabriele Liberti. Il menù pasquale ha mantenuto salda la connessione con la cucina locale: “Puntiamo su un menù tradizionale con l’agnello, la pizza di pasqua tipica che si fa da noi ad accompagnare il salame". Pasquetta, invece, si è confermata una giornata votata alla convivialità e alla natura: "Prenotano spesso comitive che vengono per fare le scampagnate. Speriamo che il tempo sia clemente perché le previsioni sono incerte". Il ponte lungo e la Pasqua alta hanno dato un impulso alla stagione: "Quest’anno si sono accavallati i ponti e con questa Pasqua alta questo è un inizio di stagione. Ci sono diverse persone che ne approfittano e fanno delle mini vacanze. Si sta lavorando bene e c’è una bella richiesta". Liberti segnala anche le attività all’aria aperta: "Da Roccamaia partono due escursioni e dopo il pranzo molti si avventurano. Qui vicino a Valfornace invece c’è la camminata del laghetto di Boccafornace che noi consigliamo. Un modo di passare queste due giornate di festa". Tradizione, accoglienza e continuità sono le parole d’ordine anche al Nido dell’Aquila di Montecavallo, come racconta Clarissa Budassi: "Come tutti gli anni facciamo menù fisso a Pasqua, Pasquetta e Primo maggio. Abbiamo già tutto pieno e siamo pronti ad accogliere i clienti". Il menù è un omaggio ai piatti più identitari della zona: "Coratella e Agnello fritto a richiamare la tradizione". Per Budassi, tuttavia, la Pasqua non rappresenta un semplice inizio di stagione: "Noi non viviamo questo come un passaggio alla stagione estiva perché abbiamo già tutte le domeniche prenotate fino a fine luglio". Non manca però l’auspicio per un clima più favorevole: "Ci auguriamo anche una buona stagione a livello di tempo perché fino ad ora non è stato favorevole. Siamo molto contenti quindi che tutti gli anni iniziamo la stagione in questo modo".

20/04/2025 10:19
Serie D, la Civitanovese affonda la Fermana con un gol per tempo: una sconfitta che sa di condanna per i canarini

Serie D, la Civitanovese affonda la Fermana con un gol per tempo: una sconfitta che sa di condanna per i canarini

La Civitanovese vince per due a zero al "Recchioni" nel derby marchigiano contro la Fermana, valevole per la 32esima giornata del girone F di Serie D, e può continuare a sperare nella salvezza. Per i canarini una sconfitta che sa di condanna quasi definitiva alla retrocessione. E pensare che la squadra di casa veniva da 3 risultati utili consecutivi, con i pareggi con Sora e Termoli e la vittoria su Avezzano. I rossoblù invece non vincevano dalla 27esima giornata, avendo racimolato un solo punto nelle ultime 4 partite, nel pareggio per 2-2 contro il Termoli, arrivato in rimonta. La Civitanovese non espugnava il "Bruno Recchioni" dal 2014, si tratta quindi di un risultato storico. Inevitabili le contestazioni da parte dei tifosi locali al triplice fischio, gli unici ammessi allo stadio visto il divieto di trasferta in capo ai supporters rossoblù stabilito dalla Prefettura. Gli ospiti, ora, dovranno affrontare Recanatese e Sambenedettese nelle ultime due giornate di campionato per conoscere il proprio destino. Alla Fermana, invece, per la retrocessione diretta manca solo la matematica. LA CRONACA - Partenza vivace tra Fermana e Civitanovese, con entrambe le squadre che cercano di imporre il proprio ritmo fin dai primi minuti. Al 7’, Etchegoyen serve un buon pallone in mezzo per Bianchimano, che però si limita a un tentativo debole: facile la presa per Petrucci. Poco dopo, al 10’, Diouane prova a sfondare sulla destra, ma il suo affondo viene neutralizzato dalla difesa rossoblù. Al 12’ è la Civitanovese ad andare vicinissima al vantaggio con Padovani, che si ritrova solo davanti al portiere dopo aver saltato l’ultimo difensore. Il pallone finisce in rete, ma tutto viene vanificato dalla segnalazione di fuorigioco. Il gol però è solo rimandato. Al 15’ i rossoblù passano in vantaggio con Milani, bravo a sfruttare l’assist in profondità di Brunet: il primo tiro viene respinto dal portiere, ma Milani è il più rapido a ribattere di testa e insaccare lo 0-1. La Fermana prova a reagire e al 24’ ha un’enorme occasione con Busato, che si divora il pareggio calciando incredibilmente a lato da due passi. Tre minuti dopo, al 27’, ci prova Valsecchi con un tentativo ambizioso da fuori area, su assist di Perri: la palla finisce alta. Al 35’ una ripartenza interessante della Fermana viene interrotta da un fallo di mano di Diouane, che regala una punizione da posizione invitante, ma non sfruttata. Nel finale di tempo, al 44’, Etchegoyen cerca il jolly dalla distanza, ma Franco manda alto sopra la traversa. Si chiude così un primo tempo combattuto, con la Civitanovese in vantaggio per 0-1 grazie al gol di Milani. SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con la Fermana che prova subito a rientrare in partita. Al 7’ Romizi batte una punizione interessante, respinta dalla difesa rossoblù. Sulla ribattuta ci prova Tomassini da fuori, ma il suo tiro sorvola la traversa. Al 10’ Valsecchi serve un ottimo traversone in area che mette in apprensione Petrucci, bravo però a bloccare in presa sicura. È una Fermana propositiva in avvio. Ma all’11’ la Civitanovese risponde con Padovani, ben imbeccato dal centrocampo: il suo destro termina fuori alla sinistra del portiere. Il ritmo resta alto. Al 15’ è Diop a cercare il raddoppio per gli ospiti, ma viene chiuso puntualmente da Perri. Un minuto dopo è ancora Valsecchi, tra i più attivi, a provarci nel cuore dell’area durante un’azione confusa: la difesa della Civitanovese però regge l’urto. La pressione della Fermana però non paga, e al 21’ arriva la doccia fredda. Buonavoglia calcia da posizione defilata, trovando una respinta corta: sul pallone si avventa Foglia che appoggia in rete il 2-0, concretizzando una bella azione sulla fascia sinistra. La Civitanovese, pur avendo sofferto nella prima parte del tempo, colpisce nel momento giusto. I padroni di casa non demordono. Al 30’ la difesa ospite respinge ancora un tiro, stavolta di Sardo che ci prova al volo, ma trova la retroguardia attenta. Un minuto dopo, al 31’, è spettacolare ma impreciso il tentativo in rovesciata di Bianchimano, che non impatta il pallone. La Fermana attacca, ma senza concretezza. Al 35’ arriva forse l’occasione più pericolosa dei gialloblù nel secondo tempo: Valsecchi calcia da fuori e Bianchimano tenta un elegante colpo di tacco per deviare il tiro, ma Petrucci si supera bloccando. Il nervosismo in campo cresce: al 37’, su segnalazione del guardalinee, viene espulso un collaboratore per parte dalle panchine di Bugiardini e Savini. Il clima è teso, anche a causa delle numerose ammonizioni distribuite nel corso della ripresa. Al 43’ ci prova Karkalis con un gran tiro al volo da sinistra: la palla sfiora il palo e termina sul fondo. Un minuto dopo, al 44’, l’azione si fa caotica in area rossoblù: la Fermana reclama un rigore per un presunto fallo, ma l’arbitro lascia correre tra le proteste. Infine, al 45’, è Mavrommatis ad andare vicinissimo al gol: il suo tiro viene salvato sulla linea da Diop, che evita il gol della speranza per la Fermana.Il secondo tempo si chiude con la Civitanovese che resiste all’assalto gialloblù e porta a casa una preziosa vittoria esterna per 0-2, con cinismo e solidità difensiva. Tabellino Fermana - Civitanovese 0-2 Fermana: Perri, Cocino, Tafa, Romizi, Etchegoyen (19’ st Sardo), Bianchimano, Diouane (6’st Tomassini), Valsecchi (36’ st Pappalardo), Busato (1’ st Pinzi) , Brandao (6’ st Mavrommatis), Karkalis All. Savini Civitanovese: Petrucci, Franco, Rossetti (42’ st Cosignani), Visciano (19’ st Capece), Passalacqua, Diop, Milani (5’ st Buonavoglia), Domizi, Bevilacqua, Padovani (19’ st Foglia), Brunet ( 32’ st Vila) All. Bugiardini Arbitro: Gianluca Guitaldi di Rimini Reti: 15' Milani (C), 21’st Foglia (C) Ammonizioni: 42’ Brandao, 28’ st Brunet, 37’st Rossetti, 39’ st Cocino      

17/04/2025 17:20
Aldo Nappa, da Recanati alla Formula X: "A 25 anni ho scelto di inseguire la mia passione"

Aldo Nappa, da Recanati alla Formula X: "A 25 anni ho scelto di inseguire la mia passione"

Originario di Recanati, in due anni la vita di Aldo Nappa è cambiata. Ha seguito la sua passione per i motori, che ci racconta essere stata trasmessa dal padre, e due anni fa si è lanciato nel campionato kart Kzr Championship. Dopo il titolo di 'Rookie of the Year' ha deciso di passare dal karting alle monoposto, con l'ambizione di fare della sua passione una carriera di successo. Il venticinquenne spera, ora, di trovare il supporto di aziende locali, con l'auspicio che i marchi del territorio possano affiancarlo in questa sfida sportiva. Come ti sei avvicinato a questo sport? Dov'è partita la tua passione per i motori? “Ho sempre avuto la passione per i motori. Mi ha contagiato mio padre, da sempre appassionato a quel mondo. Sin da piccolo ho guardato le gare. È sempre stata una passione che ho coltivato a livello amatoriale. Non ho mai avuto i mezzi economici. Anche girare con i kart è costoso. C’è bisogno di uno staff dietro. Lo scorso hanno ho deciso di fare l’esordio su un campionato nazionale di karting, Kzr Championship. Non avendo esperienza dovevo fare la differenza da subito. È stato un salto nel vuoto e un partire da zero. In quel campionato sono riuscito a fare Rookie of the Year, facendo tutta la seconda parte della stagione con i primi, con tre vittorie e tre secondi posti. Da li mi è stato consigliato di fare il salto nelle monoposto”. Ti sei quindi buttato in questo mondo? "Sì. Ho seguito il consiglio dopo il primo anno di kart. Sono andato in Campania per provare una monoposto di classe Formula X. Poi ho trovato lo Strato Racing, con cui ho un accordo gara per gara nel campionato nazionale di Formula X. Il team cercava un pilota. In questi sport il pilota porta i soldi. Quindi ogni gara confermo la mia partecipazione in base agli sponsor che trovo. Ho fatto i test prestagionali e sono andato molto forte, per questo mi hanno abbassato i costi per partecipare al campionato".  Parlaci di questo debutto in Formula X  "Venivo da molto ottimismo perché appunto nei test da appena entrato nel circus della Formula X ho fatto ottimi tempi. Nella prima gara, il week-end del 30 marzo al Mugello, ci sono stati molti problemi. Non sono riuscito a fare le prove libere e in qualifica mi si è fuso il motore. Per questo in gara sono partito dietro. Tra un problema e l’altro ho chiuso diciannovesimo su ventiquattro. Ma per un appassionato come me ritrovarsi in due anni in Formula X, con pochissimo appoggio è stata un’emozione fortissima. È stato veramente bello. Ora correrò l’11 maggio a Magione in Umbria. Ho confermato la mia presenza lì al team perché, come dicevo, ogni gara decido in base agli sponsor che trovo, nonostante il rischio di rimetterci i soldi di tasca mia. In base a come andrà poi vedrò se proseguire o se finisce qui la mia esperienza. Per ora sono grato ai miei due sponsor MS Costruzioni e AGL Dental". Come ti stai preparando alle gare? "Ho il simulatore a casa per mantenere i riflessi gara. Oltre ovviamente all’allenamento fisico. Non sempre ho la possibilità di allenarmi in pista perché anche lì si paga l'affitto del circuito. Poi c’è il weekend pre-gara. Dove se hai disponibilità economica puoi permetterti di fare lee prove libere, altrimenti si va direttamente alle qualifiche pre-gara, fino ad arrivare alla domenica con gara 1 e gara 2". Una curiosità: a quale pilota ti rifai e quindi qual è il tuo mentore sportivo? "Sono sempre stato appassionato di Alonso. L’ho seguito da quando ha debuttato in formula uno, quando ero più piccolo". Ti faccio subito un'altra domanda allora: come Alonso hai intenzione di testarti in diverse discipline automobilistiche oltre alla monoposto su pista? "Ho sempre preferito questo tipo di esperienza agonistica, ma sono appassionato di motori in generale. Ovviamente se ci fosse la possibilità farei anche altro. Ma in questo momento sono focalizzato su questo tipo di gare".  Un sogno: quale gara vorresti vincere prima o poi? "Restando in Italia, Imola. È un circuito leggendario. Nel mio calendario non è previsto ma ci vorrei correre prima o poi e magari vincere".

10/04/2025 17:00
Le Marche incontrano il Giappone: un cortometraggio d’autore in anteprima a Expo Osaka 2025 (VIDEO e FOTOGALLERY)

Le Marche incontrano il Giappone: un cortometraggio d’autore in anteprima a Expo Osaka 2025 (VIDEO e FOTOGALLERY)

Dal tre aprile sono iniziate le riprese di un cortometraggio d’autore firmato dalla storica Accademia Poliarte di Ancona, punto di riferimento nazionale per la formazione dei nuovi talenti artistici e parte del Gruppo Rainbow. Siamo stati sul set fermano del cortometraggio che sarà presentato in anteprima mondiale ad Expo Osaka 2025 il 2 giugno 2025 nel Padiglione Italia durante la settimana della Regione Marche, alla presenza delle istituzioni e del fondatore di Rainbow, Iginio Straffi. L’opera si inserisce nel prestigioso progetto Metaverso Raffaello, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ambito di Next Generation EU, iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio culturale marchigiano attraverso l’uso delle nuove tecnologie e del linguaggio cinematografico.    Il progetto trova il supporto di Marche Film Commission - Fondazione Marche Cultura e del presidente Andrea Agostini. Il corto, scritto da Sergio Ramazzotti con la regia di Paolo Doppieri, e la produzione esecutiva di Genesis Srl, nasce per promuovere le Marche nel contesto internazionale, valorizzandone il patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza.  Un road movie interiore ed esteriore della durata prevista di 15 minuti, che intreccia memoria e presente, Oriente e Occidente, trascinando il pubblico in un viaggio nei tanti volti delle Marche. Girato interamente nelle Marche, il film attraversa infatti location d’eccezione come il Teatro dell’Aquila e il Palazzo dei Priori a Fermo, la storica Liuteria Quagliano di Jesi, l'Arco di Traiano al porto di Ancona, l’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana, lo Sferisterio di Macerata, Urbino, il Parco del Conero, i Monti Sibillini, la Tenuta di Tavignano di Cingoli, l’area del Verdicchio dei Castelli di Jesi, l'azienda vitivinicola di Stefano Aymerich e Ondine de la Feld. Nel cast una rosa di talenti nel campo del cinema e della musica: Dharma Mangia Woods nel ruolo di Chiara, Taiyo Yamanouchi nei panni di Hitoshi, Isabella Carloni interpreta la madre di Chiara e Alfredo Sorichetti è il direttore d'orchestra. Yukari Ishibashi nelle vesti di madre di Hitoshi, William Zhang è Hitoshi bambino e Giuseppe Lorenzo Quagliano interpreta il liutaio. Durante le riprese a Palazzo dei Priori abbiamo potuto vedere cast e truppe all’opera: “Più che un cortometraggio per me è un piccolo film – spiega il regista Paolo Doppieri – che racconta l’importanza del racconto tra culture diverse e anche l’importanza del paesaggio del territorio marchigiano, come fonte di ispirazione poetica e di riflessione”. Presenti durante le riprese a Fermo anche Straffi e Agostini. Straffi ha sottolineato l’importanza di un progetto come questo, utile alla promozione del territorio e di Poliarte: “Poliarte si sta facendo conoscere si sta rilanciando con questa nuova gestione Raimbow, che negli ultimi anni ha raddoppiato gli iscritti. Questo corto è la prova che si riesce a fare un lavoro importante. Per le Marche è l’opportunità di mettersi in vetrina. Questo lo raccontiamo attraverso una storia emozionante che la avvicina alla cultura giapponese”. “Le Marche e l’Italia si preparano per il 2 giugno. Le Marche avranno la settimana che va dal 1 al 7 giugno all’expo di Osaka. Ci presentiamo all’Expo - spiega il presidente di Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini -con un cortometraggio Raimbow/Poliarte. È tantissima roba perché questo percorso non inizia e finisce con quella data, ma continua come veicolo che farà da diffusione e comunicazione della nostra terra in ogni dove”. Conclude infine Michele Capuani, direttore di Poliarte: “per i ragazzi di Poliarte è fondamentale provare esperienze come queste. Entrano in contatto con professionisti del settore capiscono il mondo del lavoro artistico. 

09/04/2025 12:20
'Tolentino è un territorio da raccontare’: un piano per rinascere tra storia, arte e turismo (VIDEO)

'Tolentino è un territorio da raccontare’: un piano per rinascere tra storia, arte e turismo (VIDEO)

Tolentino è una città ricca di arte e cultura, di teatri e musei. Nonostante i lavori per il terremoto, l'offerta turistica è ampia e varia. Abbiamo intervistato il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, per capire in quale modo l’amministrazione cerca di valorizzare il territorio per far scoprire ai cittadini e a chi viene da fuori le ricchezze di Tolentino. "Siamo capitati in un momento in cui, tra sisma e Covid, è stato difficile pubblicizzare e valorizzare la nostra città. Stiamo cercando di portare iniziative interessanti. La prima che mi viene in mente è quella attraverso cui vorremmo far riconoscere il Teatro Vaccaj all'Unesco. Le Marche - spiega il sindaco - sono la regione d’Italia con più teatri e la nostra provincia è quella con più teatri in assoluto. Sono stati selezionati 12 teatri storici delle Marche tra cui il nostro, che è del 1798, per essere presentato come bene dell’Unesco. Questo è un vanto e un merito per noi. Cerchiamo di valorizzare quello che abbiamo". Continua poi: “Questo territorio è da raccontare, pensate che il primo insediamento qui risale al mesolitico. In tutta Europa ne sono stati trovati solo due del 12.000 avanti cristo, a testimonianza che un questo territorio l’attività antropica e culturale è continuativa.  Dal Teatro Vaccaj, alla nostra biblioteca, fino ad arrivare al teatro dell’umorismo e alla biennale dell’umorismo, passando per un’opera di mecenatismo come quella di Moschini con il Politeama. C’è un’attività fervente”. Riguardo la biennale dell’umorismo: “È un importante appuntamento, che con il concorso fotografa l’umorismo del mondo. La biennale di quest’anno ha un bellissimo tema che è la comicità involontaria, cioè quando noi cerchiamo di fare gli “splendidi” e finiamo invece per far ridere. È bellissimo scoprire la caducità dell’uomo. Questa biennale, di cui siamo orgogliosi, nasce da un tolentinate, Luigi Mari, viene trasmessa negli anni fino ad arrivare ad oggi. Quest’estate ci sarà una mostra nel Castello della Rancia, dove saranno esposte tutte le opere proposte”. Conclude poi il sindaco sugli obiettivi per il futuro: “Quello che stiamo cercando di fare è aiutare l’attività di una città così gravemente colpita dal terremoto. Noi la stiamo ricostruendo, ma dobbiamo far sì che una volta terminati i lavori, questa città sia piena di vita, con attività commerciali, artistiche e turistiche. Stiamo cercando di lavorare su più fronti, dal cicloturismo, alla ristrutturazione, alla creazione di itinerari. La nostra è una zona in cui c’è enogastronomia, cultura, religiosità, storia, archeologia, geologia. Tutti gli ambiti possono essere interessanti. Va considerato il territorio in cui Tolentino è inserito, dobbiamo fare rete con i comuni limitrofi”. Obiettivi quindi che vogliono portare Tolentino al centro dell’entroterra maceratese.

02/04/2025 11:20
Tolentino, basilica di San Nicola in fase di restauro: il punto di Sclavi sui lavori

Tolentino, basilica di San Nicola in fase di restauro: il punto di Sclavi sui lavori

La Basilica di San Nicola di Tolentino, danneggiata dal terremoto del 2016, è oggetto di un importante progetto di restauro. Situata nel cuore del centro storico, la basilica è un simbolo di fede e di arte, con opere come il cappellone giottesco, un tesoro unico al mondo. Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, ha spiegato che i lavori sono suddivisi in due fasi: un consolidamento antisismico della struttura e un restauro delle bellezze artistiche interne:"Tolentino ha avuto un dono, quello di avere questo santo taumaturgo che ci ha fatto conoscere nel mondo, un personaggio straordinario. La basilica, così bella e complessa, si è sviluppata nel corso dei secoli e con il terremoto ha subito danni importanti". "Per la riapertura si parla di un tempo medio lungo. La basilica è stata però sempre fruibile, dalla navata alla parte bassa. Tutto il resto deve essere prima restaurato. Prima di Natale abbiamo riaperto la facciata che è stata messa a nuovo - spiega -  c'è ancora un’armatura intorno all'edificio, ma penso che in un anno e mezzo potremo liberare questo punto di attrazione nazionale e internazionale da un punto di vista religioso, turistico ma anche artistico". La basilica di San Nicola, con la sua storia e le sue bellezze, è un simbolo di resistenza e speranza per la comunità di Tolentino, e il processo di restauro non solo ne garantirà la conservazione per le future generazioni, ma restituirà alla città un bene culturale di incalcolabile valore.

21/03/2025 11:46
A Serrapetrona una collezione unica di reperti storici e fossili: c'è l'idea di un museo permanente

A Serrapetrona una collezione unica di reperti storici e fossili: c'è l'idea di un museo permanente

Il comune di Serrapetrona sta lavorando alla creazione di un museo permanente per ospitare una collezione unica di oltre 2800 reperti paleontologici, archeologici e numismatici. Questa collezione, inizialmente sequestrata venti anni fa e poi affidata al comune, è diventata il fulcro di un progetto che ha visto l’organizzazione di mostre temporanee, come quella attualmente in corso a Palazzo Claudi, dedicata ai fossili paleontologici. Come ha dichiarato Michele Borri, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune: "Tutto nasce dal ritrovamento di una collezione avvenuto qui a Serrapetrona una ventina di anni fa. La collezione fu inizialmente sequestrata per poi essere lasciata in gestione al nostro comune per poter creare un museo permanente. È un sogno che stiamo portando avanti da tanto tempo". Nel 2025, il Comune continuerà a organizzare mostre temporanee in attesa di inaugurare il museo permanente. Con l’avvio dei lavori per la nuova struttura, Serrapetrona punta a creare uno spazio che valorizzi appieno questo patrimonio, che rappresenta non solo un'importante risorsa culturale ma anche una potenziale attrazione turistica per la zona.

28/02/2025 12:18
Carnevale a Macerata: dalle frappe agli scroccafusi, i dolci tipici del giovedì grasso (FOTO e VIDEO)

Carnevale a Macerata: dalle frappe agli scroccafusi, i dolci tipici del giovedì grasso (FOTO e VIDEO)

Oggi è giovedì grasso, il giorno che dà inizio alla settimana di Carnevale, ricca di musica, colori e costumi. Anche i dolci sono ormai diventati una tradizione, un modo per passare il tempo in famiglia durante la loro preparazione. Dolci di tutti i tipi e ogni luogo ha la sua ricetta tipica e di riferimento. "Abbiamo le castagnole, farcite con nutella o crema. Ci sono poi le classiche frappe, bianche e rosse. Infine i limoncini. Tipici della zona maceratese sono gli scroccafusi, che possono essere serviti con zucchero a velo o con alchermes - ci racconta Dante Pettorossi, titolare di Nino Caffè -. I più richiesti sono sicuramente le castagnole alla nutella, ma anche gli scroccafusi”. Questi ultimi, gli scroccafusi, venivano tradizionalmente cotti nel forno a legna e, secondo una superstizione, si diceva che se una persona entrava nella stanza mentre i dolci venivano preparati, il risultato finale poteva essere negativo. Ad oggi si fanno anche fritti, come le frappe o chiacchiere e le castagnole. I limoncini, una girella di impasto croccante fritto dal sapor agrumato, cambia nome a seconda della provincia; nel fermano infatti vengono chiamate arancine. Varie ricette quindi che vanno ad arricchire le tavole dei maceratesi, tra tradizione e gusto.  

27/02/2025 10:00
La strada della ricostruzione di Camporotondo, Micucci: "C'è ancora molto da fare"

La strada della ricostruzione di Camporotondo, Micucci: "C'è ancora molto da fare"

Camporotondo di Fiastrone, un comune che ha affrontato le difficoltà del post-sisma con determinazione, si trova oggi nel mezzo di un lungo percorso di ricostruzione e rinnovamento. A raccontarci la situazione, il sindaco Massimiliano Micucci, che ci offre uno spunto interessante per comprendere il progresso delle opere e le sfide che ancora rimangono da superare. "Siamo partiti da un'inagibilità del 60% delle abitazioni," afferma Micucci, spiegando la situazione in cui si trovava il comune dopo il terremoto. "Parte di queste erano classificate come livello B, ma comunque danneggiate in modo significativo. Nel tempo, ci sono state varie fasi di ricostruzione, e posso dire che siamo a metà del lavoro. C’è ancora tanto da fare". Il sindaco sottolinea che, sebbene numerosi interventi siano già stati completati, la ricostruzione del lato privato continua a presentare numerose difficoltà. "Ci sono molte demolizioni e ricostruzioni ancora da attuare, ma purtroppo le difficoltà burocratiche, unite alle problematiche legate ai bonus e Superbonus, hanno rallentato l'avanzamento dei lavori". Sul fronte delle opere pubbliche, Micucci mette in evidenza i numerosi progetti di rigenerazione urbana in corso, che riflettono l’impegno della comunità per il recupero e la valorizzazione del centro storico. "Abbiamo diversi progetti in atto, tra cui la realizzazione di un camminamento che conduce al centro storico, un'area che sarà riqualificata con la creazione di una palestra all'aperto nella zona sottostante le mura urbiche. Inoltre, stiamo lavorando su una serie di interventi per la sistemazione della piazza e per migliorare le pavimentazioni e le mura della città". Un altro progetto particolarmente significativo è quello che riguarda il “Giardino dei Giusti”, un'iniziativa nata dalla collaborazione tra la scuola primaria locale e l’associazione Tullio Colsalvatico di Tolentino. "Questo giardino è il cuore di un cammino itinerante, dove sono esposte gigantografie a carattere educativo, che si spostano all’interno del paese," spiega Micucci. "È un progetto di riqualificazione che ha come obiettivo non solo il recupero del centro storico, ma anche la creazione di uno spazio simbolico di memoria e impegno civico". Camporotondo di Fiastrone, quindi, è un comune che, pur avendo affrontato le difficoltà di un sisma devastante, guarda con speranza al futuro, impegnandosi nella ricostruzione e nella riqualificazione di edifici pubblici e privati, con tanti progetti in corso e altrettante idee pronte a prendere forma. La strada è ancora lunga, ma la comunità, guidata dal sindaco Massimiliano Micucci, è determinata a non fermarsi.

17/02/2025 12:00
Porte aperte all’Università di Camerino: in 1200 alla scoperta dell'ateneo (VIDEO e FOTO)

Porte aperte all’Università di Camerino: in 1200 alla scoperta dell'ateneo (VIDEO e FOTO)

Questa mattina, l'Università di Camerino ha accolto gli studenti delle scuole superiori, offrendo loro l'opportunità di scoprire da vicino i corsi, la struttura dell'ateneo e le diverse possibilità di crescita accademica e professionale. Con oltre 1200 presenze previste tra oggi e domani, l’edizione 2025 di “Porte aperte” ha registrato un vero e proprio record di partecipazioni. Graziano Leoni, rettore dell'Università di Camerino, ha commentato con entusiasmo l’iniziativa: “Porte aperte e braccia aperte. Siamo qui oggi pronti a incontrare tutti questi studenti. Per noi è chiaramente un record quello che abbiamo raggiunto in questa edizione del 2025. L'Università di Camerino si apre e si mostra. Gli studenti avranno la possibilità di visitare i dipartimenti e conoscere più approfonditamente i corsi di laurea. La nostra università è fortemente orientata alle scienze dure, con attività laboratoriali che sono il centro della nostra offerta scientifica”. Isolina Marota, delegata all'orientamento, ha messo in risalto l’approccio umano e inclusivo dell'ateneo: “Gli studenti entreranno in un'università che li considera prima di tutto persone e non un numero – ha dichiarato – Troveranno un posto che li accoglie a braccia aperte. Le porte sono sempre spalancate per loro, sin dal momento in cui decidono di iscriversi. Qui è facile parlare con i professori e visitare i laboratori per scoprire le attività di ricerca. Unicam non è solo didattica, ma un luogo dove didattica e ricerca si intrecciano”. Emanuele Tondi, prorettore dell’ateneo, ha sottolineato, invece, le opportunità internazionali offerte a chi studia a Camerino: “Unicam è un'università aperta al mondo e al contesto internazionale. I nostri studenti hanno numerose opportunità di mobilità all’estero, sia per frequentare corsi che per completare la tesi di laurea. Inoltre, partecipiamo a molti progetti internazionali che offrono la possibilità di ottenere un doppio titolo, creando così una grande opportunità per chi si iscrive a Unicam”. Infine, Edoardo Pettinari, presidente del Consiglio degli studenti, ha raccontato come Unicam sia un ateneo “a misura di studente”: “Qui il rapporto tra studenti e docenti è molto stretto, come in una grande famiglia. Consiglio a chi vuole iscriversi di valutare tutte le opportunità che l’ateneo offre, perché sono moltissime”. L'evento di oggi ha così permesso agli studenti delle scuole superiori di entrare in contatto diretto con il mondo accademico di Unicam, scoprendo un ateneo accogliente, inclusivo e pronto ad accompagnarli nel loro percorso di formazione e crescita professionale.

14/02/2025 16:39
Macerata celebra il Capodanno Cinese: un ponte tra oriente e occidente (FOTO e VIDEO)

Macerata celebra il Capodanno Cinese: un ponte tra oriente e occidente (FOTO e VIDEO)

Sabato 1 febbraio, Macerata ha festeggiato il Capodanno Cinese con una colorata e partecipata manifestazione che ha coinvolto cittadini e studenti universitari, dando vita a una vera e propria festa di primavera nel cuore della città. L’evento, organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università di Macerata, ha visto il coinvolgimento di oltre cento figuranti, tra cui numerosi studenti, che hanno dato vita a un corteo che ha attraversato le vie del centro storico. Il Capodanno cinese, che segna l’ingresso nell'Anno del Serpente di Legno, è ormai una tradizione consolidata che lega Macerata alla cultura cinese, un legame che affonda le radici nel lavoro di Matteo Ricci, missionario e sinologo maceratese che nel XVI secolo fu uno dei principali artefici del dialogo tra Occidente e Oriente. La festa, infatti, non è solo un’occasione di celebrazione, ma anche un simbolo di apertura culturale e di scambio tra i popoli. Il pomeriggio è stato arricchito da esibizioni di danza, canti, arti marziali e da una serie di attività pensate per coinvolgere il pubblico di tutte le età. Piazza Mazzini si è trasformata nella “Città dei Draghi”, con spettacoli dal vivo, esibizioni di calligrafia cinese, truccabimbi e la possibilità di degustare tè e ravioli cinesi, il tutto mentre il corteo di draghi, leoni e tamburini si snodava nel centro della città. John McCourt, rettore dell’Università di Macerata, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Quest’anno vediamo una partecipazione importante. Tantissimi giovani, studenti e non. È un modo di capire meglio un’altra cultura e aprirci verso il mondo. È anche un modo per guardare verso il futuro perché i legami con la Cina sono e saranno forti. L’università continuerà ad impegnarsi nell’insegnamento della cultura cinese. È un bene anche per tutta la regione avere giovani che sanno parlare questa lingua. Oggi festeggiamo. È l’anno del serpente di legno, il mio anno perché sono nato in un anno uguale. Può portare dei grandi cambiamenti, speriamo in positivo". Il direttore dell’Istituto Confucio, Giorgio Trentin, ha invece evidenziato il significato dell’Anno del Serpente di Legno: “L’anno del serpente può portare grandi cambiamenti. È un po' come l’anno del drago. Però l’elemento del legno fa sperare, perché è un elemento positivo. Speriamo che sia un buon segno. Siamo contenti che Macerata ha accolto il nostro invito e ha partecipato a questo evento. Il primo anno, 12 anni fa, eravamo in 50 persone con la voglia di stare insieme e tessere qualcosa con questa città. Anno dopo anno siamo qua e siamo contenti di questo bellissimo risultato”. L'evento, che ha visto una grande affluenza di pubblico, si conferma come un'importante occasione per avvicinare le persone alla cultura cinese, celebrando al contempo il legame storico e culturale che unisce Macerata alla Cina attraverso la figura di Matteo Ricci.

01/02/2025 18:58
Dall'albergo diffuso al parco lineare, i progetti di San Ginesio per il rilancio del borgo

Dall'albergo diffuso al parco lineare, i progetti di San Ginesio per il rilancio del borgo

Dal suo insediamento nel 2018, l'amministrazione Ciabocco di San Ginesio ha intrapreso un cammino di recupero e rilancio del territorio che ha saputo coniugare la ricostruzione post sisma con un’attenta valorizzazione del patrimonio culturale e turistico locale. Un percorso che ha messo al centro la bellezza del borgo, non solo come valore storico e paesaggistico, ma anche come motore di sviluppo per il futuro. “Siamo partiti subito appena eletti nel 2018 e abbiamo definito un piano bellezza. Recuperare in funzione di una ricostruzione intelligente tutte quelle che erano le potenzialità che San Ginesio poteva mettere in mostra e diciamo che ne abbiamo abbastanza”, afferma il sindaco Ciabocco. In questo contesto, l'amministrazione ha puntato a un recupero responsabile del patrimonio, trasformando il danno subito dal terremoto in un'opportunità per la crescita. Non è un caso che San Ginesio sia stato scelto dalle città creative dell’Unesco come comune pilota per la ricostruzione. Questo riconoscimento ha rappresentato un punto di partenza per una serie di progetti, tra cui la partecipazione a numerosi bandi finalizzati a intercettare finanziamenti per la rigenerazione del territorio. Tra i progetti più significativi, si distingue il contratto istituzionale per lo sviluppo, un bando che ha consentito la realizzazione di un parco lineare, pensato per valorizzare la cinta muraria medievale del borgo. “Grazie alla vittoria di questo bando andremo a realizzare un parco lineare, attraverso il quale andremo a valorizzare quella che è tutta la cinta muraria. Con un percorso ciclopedonale fruibile a tutti”, sottolinea Ciabocco, evidenziando come il progetto sia anche un modo per rendere il patrimonio accessibile a tutti i cittadini e i visitatori, promuovendo un turismo sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Accanto alla valorizzazione del patrimonio, l’amministrazione ha investito nel miglioramento dell’offerta turistica con iniziative innovative. “Cito poi, il bando borgo accogliente, un finanziamento che abbiamo ottenuto per un albergo diffuso, un progetto che abbiamo messo insieme ai comuni di Gradara e Ripatransone. È un progetto che vede la collaborazione tra pubblico e privato. Questo progetto sarà replicabile in tutti gli altri comuni bandiera arancione delle Marche”, aggiunge Ciabocco. Un esempio di come il lavoro congiunto tra enti locali e imprenditori possa generare valore, promuovendo al contempo l'accoglienza turistica e l’economia locale. Il lavoro svolto dall'amministrazione non è passato inosservato a livello internazionale. Oltre alla riconferma della bandiera arancione e al titolo di uno dei "Borghi più belli d’Italia", San Ginesio ha ricevuto dall'UNWTO il prestigioso premio di miglior villaggio turistico nel 2019, un riconoscimento che ha dato al comune una visibilità mediatica straordinaria, aprendo la strada a nuovi progetti di rigenerazione e sviluppo. "In quell’anno, nel 2019, San Ginesio era l’unico comune a rappresentare l’Italia. Questo ci ha dato una riconoscibilità mediatica notevole, dando il via a una serie di iniziative importanti, soprattutto nell’ambito della rigenerazione del borgo", afferma Ciabocco, concludendo che questo premio ha avuto un impatto positivo non solo sul turismo ma anche sulla cultura locale. Tra le iniziative più emblematiche in ambito culturale, la ricostruzione dell’Auditorium Sant’Agostino rappresenta un esempio di “ricostruzione intelligente”. Il recupero dell’edificio ha consentito il ritorno a San Ginesio delle opere d'arte che, a causa del sisma, erano state spostate nel Palazzo Campana di Osimo. “Questo ha portato di nuovo le persone a visitare San Ginesio per la Cultura, e questo ha fatto la differenza”, sottolinea il sindaco. Un progetto che ha dato un nuovo impulso al turismo culturale, facendo sì che San Ginesio diventasse nuovamente un punto di riferimento per gli amanti dell'arte e della storia. In sintesi, l'amministrazione Ciabocco ha saputo trasformare le difficoltà derivanti dal sisma in una straordinaria occasione di sviluppo per San Ginesio, lavorando su più fronti: dalla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, alla creazione di nuove opportunità turistiche, fino alla promozione di modelli di collaborazione tra pubblico e privato. Il comune di San Ginesio, grazie a un approccio lungimirante e alla capacità di attrarre risorse, è oggi un esempio di come una ricostruzione ben pianificata possa diventare un volano di crescita e innovazione.

01/02/2025 10:34
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