Zes Unica Marche-Umbria, Baldelli (FdI): “L’opposizione rema contro le nuove opportunità”. Fede (M5s): “Fondi insufficienti"
La recente estensione della Zes Unica (Zona Economica Speciale) anche alle regioni Marche e Umbria accende il confronto politico tra maggioranza e opposizione, con interpretazioni diametralmente opposte sui reali effetti del provvedimento.
Il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Baldelli difende con forza la misura, definendola “un provvedimento atteso e strategico” per attrarre investimenti e generare sviluppo in aree individuate dall’Unione Europea come “regioni in transizione”, cioè con reddito medio inferiore alla media europea. Secondo Baldelli, l’estensione della ZES rappresenta un passo concreto verso la crescita di territori che hanno sofferto “anni di mancato sviluppo durante i governi regionali del Pd”. Critico invece verso le opposizioni: “Il Pd e il M5s si sono astenuti in Commissione, continuando a dire no a prescindere. Noi lavoriamo per dare opportunità e crescita alle Marche, altri preferiscono remare contro”.
Di segno opposto la posizione del deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Fede, che accusa il Governo di aver trasformato la ZES in “un provvedimento di facciata, buono solo per la propaganda”. Fede ricorda che il M5s aveva già chiesto l’inclusione di Marche e Umbria nel 2023, ma denuncia la totale insufficienza delle risorse stanziate: “I 2,2 miliardi previsti per il credito d’imposta ZES Unica 2025 non bastano: le richieste delle imprese hanno superato di cinque volte le risorse disponibili. Senza fondi adeguati – avverte – la misura rischia di essere solo un titolo vuoto”.
Il Movimento 5 Stelle si è quindi astenuto in Aula, spiegando che la scelta non deriva da contrarietà ai principi di sostegno alle aree svantaggiate, ma dalla volontà di “denunciare la mancanza di coraggio e di risorse di una maggioranza che riduce tutto a slogan elettorali”.
La Zes è stata anche uno dei temi centrali nella recente campagna elettorale per la presidenza della Regione Marche. Il governatore riconfermato Francesco Acquaroli, insieme alla premier Giorgia Meloni, ne aveva annunciato l’avvio a Cessapalombo il 4 agosto, durante l’inaugurazione dei lavori della Pedemontana Sud. Il candidato sconfitto Ricci aveva invece definito l’iniziativa una mossa “puramente propagandistica”, sostenendo che se attuata concretamente avrebbe dimostrato l’inefficacia del governo regionale uscente.
Tra chi vede nella Zes Unica un’occasione storica di rilancio e chi teme resti solo una promessa elettorale, il dibattito resta aperto e centrale per il futuro economico di Marche e Umbria.
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