Rapina in A14, il video choc dell'assalto e della fuga: "Utilizzate armi da guerra. Spari anche in direzione delle guardie giurate"
È di tre persone arrestate il primo bilancio dell’indagine sull’assalto al portavalori avvenuto ieri lungo l’autostrada A14, tra i caselli di Porto Recanti e Civitanova Marche (leggi qui). Un episodio definito dal procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Narbone, "di particolare gravità e con un forte eco sulla stampa".
Durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il Comando provinciale dei carabinieri, Narbone ha ricostruito i primi sviluppi dell’inchiesta, parlando di una rapina pluriaggravata compiuta con "l’utilizzo di armi da guerra" da parte di un gruppo di professionisti del crimine.
"Ci troviamo di fronte a soggetti difficili da contrastare – ha spiegato Narbone – perché agiscono con estrema velocità. Nell’immediatezza del fatto siamo riusciti ad arrestare tre persone coinvolte, una delle quali ferita al polpaccio destro e trasportata prima all’ospedale di Civitanova e poi a Torrette. Anche le altre due persone fermate sono complici, trovate in possesso di munizioni da arma da fuoco, chiodi a quattro punte e una maschera, nei pressi di un varco normalmente chiuso della sede autostradale”.

Il procuratore ha sottolineato la prontezza dell’intervento dei carabinieri, che sono stati allertati “grazie alla segnalazione di alcuni cittadini”. “Questo – ha aggiunto – dimostra quanto la collaborazione della popolazione sia fondamentale. Solo attraverso la rapidità di segnalazione è stato possibile intervenire con tempestività e raccogliere subito elementi utili per gli accertamenti e per l’identificazione dei responsabili”.
Secondo le prime ricostruzioni, il commando avrebbe tentato il colpo contro un furgone portavalori e due mezzi di scorta, con un bottino potenziale di circa tre milioni di euro. Durante l’assalto sarebbero stati sparati colpi d’arma da fuoco, prima contro gli pneumatici e poi in direzione dei conducenti, circostanza per la quale la Procura sta valutando anche l’ipotesi di tentato omicidio.

I reati ipotizzati sono molteplici: rapina pluriaggravata, porto di armi da guerra, interruzione di pubblico servizio per il blocco delle strade, oltre a una serie di reati "satellite" legati ai veicoli rubati e utilizzati per il colpo. “Abbiamo tanto materiale su cui lavorare – ha detto Narbone – per proseguire con gli approfondimenti necessari all’identificazione e alla cattura di tutti i componenti della banda. Ne abbiamo stimati circa sette, ma il numero potrebbe essere anche superiore per la complessità con cui il colpo è stato pianificato”.
Il procuratore ha infine ribadito la soddisfazione per il primo risultato operativo: “Come rappresentante della Procura non posso che rallegrarmi per il lavoro svolto dai carabinieri. È un risultato importante e quasi unico, che ci permette di proseguire le indagini con un quadro già solido di elementi investigativi”.

Il colonnello Raffaele Ruocco, comandante provinciale dei Carabinieri di Macerata, ha sottolineato la complessità e la pericolosità dell’azione criminale. "È un colpo che ha pochissimi precedenti per organizzazione e mezzi utilizzati", ha dichiarato. "L’attenzione dei cittadini è stata decisiva per la cattura di alcuni individui, incaricati di garantire la sicurezza della fuga. Il gruppo era particolarmente attrezzato: disponeva di motociclette, chiodi, un furgone di supporto e un disturbatore di frequenze".

Ruocco ha ringraziato i militari e le forze di polizia per l’efficace collaborazione: "La sinergia tra la nostra stazione e la Polizia ha permesso di ricostruire rapidamente la dinamica dei fatti e intervenire anche sul luogo dove si era verificata l’esplosione di un veicolo. Il soggetto ferito, trovato nei pressi di un vivaio, è stato soccorso dal proprietario, al quale poi è stato sottratto un furgone per la fuga. L’assalto è avvenuto intorno alle 17:45 e non è riuscito grazie ai sistemi di sicurezza speciali installati sui mezzi portavalori, che si attivano automaticamente in casi come questo".
Il comandante dei carabinieri di Civitanova, Angelo Chiantese ha invece ricostruito i fatti: "Attraverso alcune segnalazioni siamo giunti in una stradina di campagna adiacente a un accesso secondario collegato alla sede autostradale. Sul posto abbiamo rinvenuto un furgone predisposto per la fuga, al cui interno erano presenti motociclette, disturbatori di frequenza e chiodi a quattro punte. Erano circa le 17:20 e abbiamo immediatamente innalzato lo stato di allerta.

"Nel frattempo, sulla sede autostradale, il fatto era in corso - ha proseguito Chiantese -. I malviventi hanno affiancato in corsa i furgoni portavalori della Mondialpol, aprendo il fuoco con fucili d’assalto Kalashnikov e lanciando chiodi sulla carreggiata, riuscendo così a bloccare i mezzi. Hanno tentato più volte di aprirli, ma senza successo - come confermato dai sistemi di sicurezza dei blindati - intorno alle 17:45. Non riuscendo nel loro intento, si sono dati alla fuga, abbandonando anche un veicolo, una Maserati, e uscendo dall’autostrada, verosimilmente perché uno dei componenti della banda era rimasto ferito".
"Durante la fuga, udendo l’arrivo delle sirene dei carabinieri, hanno dato fuoco ai veicoli per poi abbandonarli - ha spiegato il comandante della stazione di Civitanova Marche -. Hanno quindi tentato di impossessarsi di altre auto e si sono diretti verso un vivaio, dove - mentre il ferito veniva soccorso dal vivaista - altri tre complici hanno rubato il furgone dello stesso vivaista, trovando le chiavi all’interno. Il ferimento del malvivente sarebbe riconducibile a un colpo esploso da una delle guardie giurate di scorta ai furgoni".
"Sono in corso accertamenti balistici per confermare questa ipotesi. Tre persone, tutte di origine pugliese e con precedenti penali, si trovano attualmente in stato di fermo: due facevano parte del gruppo predisposto per la fuga (il 43enne Savino Pugliese e il 51enne Giuseppe Rubbio), mentre il terzo è il ferito (il 56enne Savino Costantino), coinvolto direttamente nel tentato assalto. Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato, le indagini proseguono per l’identificazione degli altri membri della banda. Secondo le ricostruzioni, il colpo è stato portato avanti da almeno sette persone", ha concluso Chiantese.


cielo sereno (MC)
Stampa
PDF

Commenti