Il Consorzio Stabile Arcale, ditta vincitrice del bando regionale per l'urbanizzazione delle aree Sae nel Comune di Fiastra, ha iniziato nei giorni scorsi i rilievi geologici esecutivi. Si tratta del primo cantiere aperto dell'alto maceratese e questo lascia ben sperare per l'immediato futuro. Il sindaco Claudio Castelletti spera "per l'inizio dell'estate le casette di legno saranno pronte ad accogliere la nostra popolazione. Non ne abbiamo la certezza, perché l'appalto delle Sae non dipende da noi, ma dalla Protezione Civile, però siamo fiduciosi e vogliamo essere ottimisti".
Il Comune di Fiastra è stato tra i primi ad individuare le aree di posizionamento delle casette, sono già state svolte tutte le procedure di presa di possesso delle aree. La scorsa settimana sono stati posizionati tre moduli per il bar del capoluogo, chiuso da fine agosto. Il Comune acquisterà altri moduli provvisori per i due ristoranti inagibili e il negozio di alimentari del capoluogo (ANSA).
Prima hanno unito le forze ed inviato una roulotte per dare un riparo a una delle tante famiglie in difficoltà ma il cuore grande di alcune comunità locali del Pavese non ha voluto cessare di battere a favore dei terremotati settempedani e così, nei giorni scorsi, è arrivato anche un aiuto in denaro dai Comuni e dai gruppi comunali di Protezione Civile di Torrazza Coste, di Codevilla, Montebello e Retorbido.
La somma, messa insieme grazie alla generosità di tutti, è stata inviata al Comune di San Severino Marche dal primo cittadino di Torrazza Coste, Ermanno Pruzzi, per dare una mano a ricostruire le scuole cittadine.
Nelle scorse settimane i volontari dei gruppi comunali di Protezione Civile erano arrivati dalla provincia di Pavia fin nelle Marche per la consegna di una roulotte, ricondizionata dagli stessi volontari, era stata subito assegnata a una famiglia rimasta senza un alloggio dopo le scosse di ottobre. Molto toccata da “gesti di solidarietà senza fine” si è detta il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha voluto ringraziare con una missiva “per la nuova dimostrazione di affetto nei confronti della popolazione locale”.
Molte le cerimonie, tanti gli attestati di reciproca stima tra i protagonisti della ricostruzione, troppi i buoni propositi espressamente dichiarati. Si respirava quasi un aria di primo giorno di scuola, questa mattina, presso la sede dello IACP, dove si sono riuniti sindaci e amministratori per affrontare un altro incontro sul post sisma. Merito anche di un gradevole sole marzolino e di un cielo azzurro che annunciava la primavera. Un’accoglienza speciale per la stampa e per la cura dell’immagine in generale.
Cordialità e disponibilità dispensate a piene mani dagli staff da apparire quasi sospetti. Sospetti che si materializzano poi quando li senti parlare. Quando dicono che sta andando tutto bene. Quando ti raccontano che, nei gruppi di lavoro ristretti, si concretizza meglio.
Sospetti che diventano certezze quando quelli che prima ti accoglievano deferenti, adesso ti allontanano con garbo e fermezza per affrontare l’ennesima riunione a porte chiuse. Manco trattassero argomenti che affrontano la sicurezza nazionale. Che poi, a dirla tutta, è stato questo vezzo delle porte chiuse a trascinare Errani nell’incidente della registrazione pirata, realizzata sicuramente da un amministratore e rilanciata via web. “Finalmente cominciamo ad organizzarci nel territorio” ha detto Vasco Errani alla stampa. “Accelerare, velocizzare, dare risposte ai cittadini” gli altri verbi usati dal commissario alla ricostruzione. Dopo sei mesi siamo ancora a caro amico. Apprendiamo, non senza imbarazzo che da oggi cominciano ad organizzarsi. Bontà loro. Devono aver approfittato del primo sole primaverile, visto che l’unica nevicata invernale li ha trovati spiazzati e impreparati. Siamo dunque – dopo sei mesi - nella fase organizzativa, ma ci stiamo con la massima cura per le pubbliche relazioni. Privilegiando l’immagine e la forma. Della sostanza se ne occuperanno chissà quando. Il presidente della giunta regionale, Ceriscioli non ha saputo o voluto dare nessuna risposta al presidente dell’amministrazione provinciale di Macerata. Né in sede di comitato ristretto, ma nemmeno in assemblea plenaria.
Sacrosante d’altra parte le osservazioni di Pettinari: perché se la provincia di Macerata ha il 62% del territorio danneggiato su 21 assunzioni a tempo determinato gliene spettano solo 10? La matematica dice che mancherebbero almeno tre unità. Nessuna risposta nemmeno sul perché sia stato trasferito in Regione l’unico funzionario provinciale della stazione appaltante. Nessun riscontro da parte di Ceriscioli nemmeno sulla disponibilità offerta dall’amministrazione provinciale per costituire a Piediripa l’ufficio speciale per la ricostruzione. Insomma, aldilà dei buoni propositi non si sta facendo nessun passo in avanti, se non a parole.
L’unica cosa che sembra funzionare è questo comitato ristretto degli amministratori. Richiesto, peraltro dagli stessi sindaci e dal commissario Errani. La sostanza vera è che dopo la riunione di oggi dovrebbe uscire un altro decreto. Pare che stavolta, nel contenuto del provvedimento normativo, venga data ai sindaci maggiore autonomia e responsabilità. Di questo salto qualitativo, che in qualche maniera ricalca le normative del sisma del 1997, va dato correttamente ogni merito a Vasco Errani che in questi mesi si è confrontato in maniera serrata con tutti i sindaci dei comuni disastrati. "Stiamo ancora gestendo parti dell'emergenza, casette, stalle e macerie - ha sottolineato Errani - ma stiamo discutendo anche l'impianto della ricostruzione per scuole e imprese. I tempi sono veloci: vogliamo confrontarci soprattutto con i sindaci''. Nel nuovo decreto ''non a caso i sindaci sono soggetti attuatori per la realizzazione di casette, stalle e opere di urbanizzazione. L'obiettivo è contrastare lo spopolamento e ridare una prospettiva vera alle zone colpite". Errani ha ricordato che si sta lavorando ''per 21 nuove scuole, mentre per le imprese c'è già l'ordinanza per il recupero di tutti i danni''.
Su questa scia cambiano anche le modalità di azione: prima si fanno gli incontri con i sindaci, nei quali si raccolgono criticità e modalità di soluzione, poi si scrivono le ordinanze e non viceversa. Siamo in ritardo di sei mesi, ma da oggi cambia la cabina di regia. Il flemmatico e inconcludente Luca Ceriscioli, che fin qui ha gestito male l’emergenza, oggi passa il testimone a Vasco Errani, che ha fama di essere uomo di poche parole, ma di molti fatti concreti. Saranno i risultati il maxicantiere della ricostruzione che si sta mettendo in piedi, a giudicare il suo operato.
L’ex calciatore Roberto Baggio idolo degli anni ’90, fenomeno di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna e Brescia, nonché numero 10 della nazionale di calcio, continua a scaldare i cuori degli italiani. Il goleador ha mandato un messaggio ai terremotati con due giovani, Francesco e Renzo, amici del calciatore e residenti a Pieve Torina.
Nel video, il pallone d’oro del ’93 ha espresso la sua solidarietà agli sfollati, cercando di inviare un messaggio di speranza per le popolazioni marchigiane duramente colpite dal terremoto.
Baggio ha visitato le zone martoriate dal sisma e ha voluto augurare ai terremotati di “riprendersi, tornare a fare la vita che facevano prima, anzi, avere più di quello che avevate prima di questa tragedia, ribaltando la situazione”, l’augurio di un futuro pieno di gioia e felicità da un uomo che continua dimostrarsi un campione dentro e fuori dal campo.
Nonostante da più parti si teorizzi di trasformare Corso Umberto I in un centro commerciale naturale, quello che purtroppo possiamo constatare è l'ennesima attività che chiude e non si tratta di un negozio qualsiasi ma di Terranova, uno dei colossi mondiali dell'abbigliamento low cost.Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che questa volta non si tratta di una chiusura vera e propria ma solo di un trasferimento al Cuore Adriatico, dove il brand andrà ad occupare i locali dell'ex negozio cinese Loop, accanto ad Euronics.Ricordiamo che la catena di negozi Terranova è presente in 33 diverse nazioni con ben 567 punti vendita e vanta oltre 50 anni di esperienza.Voci dicono che i locali lasciati vuoti, nell'angolo tra Via Duca degli Abruzzi e Corso Umberto I, saranno occupati a breve da Calliope, che trasferirà il negozio che attualmente si trova di fronte al vecchio Terranova.
Se le istituzioni danno l'idea di essere poco presenti nei confronti dei comuni terremotati altrettanto non si può dire a Caldarola, se non altro sul fronte delle Associazioni più o meno pubbliche. Infatti anche in questi giorni tante sono state le testimonianze di vicinanza e sensibilità nei confronti della popolazione caldarolese. Ieri mattina, sabato 4 marzo, alcune rappresentanti della Fondazione"Marisa Bellisario" hanno fatto visita a Caldarola per donare banchi e sedie studiati con una tecnologia e un design di ultima generazione proprio per permettere ai bambini di fare lavori di gruppo supportati dalle più moderne tecnologie, questi tavoli componibili possono formare una sorta di margherita, e quindi una forma circolare, proprio per permettere loro di lavorare in gruppo con al centro computer o tablet.
Erano presenti alla consegna la Presidente della fondazione Lella Golfo ed alcune rappresentanti nazionali. La promessa, dopo aver visitato il centro storico e fatto pranzo insieme, è di tornare nuovamente a Caldarola con altri progetti. Sentiti ringraziamenti sono arrivati dal Primo Cittadino Luca Maria Giuseppetti e dalla Dirigente Scolastica Fabiola Scagnetti. Nel pomeriggio invece c'è stata la presentazione di un bellissimo programma, sempre in favore dei bambini delle scuole di Caldarola, promosso da una mamma, Paola Magrini, in collaborazione con la consigliera Roberta Rovelli.
Verrà realizzato in breve un progetto dal titolo "La terra tiene",un percorso espressivo di arteterapia. Finanziato dall'imprenditore Sandro Parcaroli, Amministratore Unico della Med Store, in collaborazione con l'Associazione di Fermo Spazio Insieme e gli educatori di Artemide di Assisi, il progetto è rivolto per il momento e 30 bambini, ma sarà ripreso probabilmente anche a settembre per tutti gli altri frequentatori della scuola "de Magistris" per esplorare la creatività di ogni studente attraverso dei laboratori di pittura, disegno, di gesti, di movimenti e di racconti attraverso la fantasia e l'immaginazione. I laboratori inizieranno sabato 11 marzo e proseguiranno per 12 lezioni.
Il sindaco Luca Maria Giuseppetti ha ringraziato calorosamente tutti i collaboratori dell'imprenditore Parcaroli per questa felice iniziativa che attraverso l'arteterapia permetterà ai bambini di riacquisire una dimensione di naturalità dopo lo sconvolgimento causato dal terremoto.
Nella giornata di oggi invece, domenica 5 marzo, è partita un'altra iniziativa che ha visto ancora una volta coinvolti i bambini delle scuole, questa volta della prima e seconda media.Hanno raggiunto Caldarola il sindaco del Comune di Pedrengo (BG)Gabriele Gabbiadini, insieme al dirigente scolastico Luigi Airoldi per dar vita ad un progetto di gemellaggio del titolo "Diamoci una mano"in collaborazione con l'Oratorio del comune bergamasco, l'Associazione degli Alpini e il comitato dei genitori. I bambini della 1A e della 2° e B della scuola media saranno per tutta la settimana ospiti delle famiglie dei coetanei che hanno aderito all'iniziativa, trascorrendole giornate di scuola in classe insieme a loro. Una settimana di gemellaggio culturale che sicuramente farà tornare i bambini arricchiti di nuove esperienze.
Il primo ministro Gentiloni torna oggi a parlare del terremoto in televisione.
"Stiamo accelerando per le casette, io credo che il problema dell'emergenza immediata lo risolveremo, dopo dobbiamo fare una cosa, forse anche meno appariscente, e cioè limitare i danni collaterali tipo evitare che si sparga la voce che quella Regione non è più attrattiva da un punto di vista turistico. La Rai ci aiutasse a sottolineare le vocazioni di questo territorio, a Norcia c'è la salumeria, il tartufo, nelle Marche c'è il ciauscolo, le grandi imprese riprendono a lavorare. Facciamo turismo in queste zone per fare esempio. Faremo facilitazioni fiscale per quelle imprese anche chi vuole venire ex novo. E la Rai può aiutarci nel racconto".
Lo afferma il premier Gentiloni durante una trasmissione televisiva della domenica pomeriggio invitando la televisione pubblica a dare massimo risalto alle realtà colpite dal terremoto al fine di promuovere il turismo.
Sul sisma che ha colpito l'Italia centrale ha inoltre aggiunto: "l'Ue credo che ci aiuterà. Ci può aiutare attraverso il fondo emergenza, con una cifra che si attesta attorno al miliardo, e saremmo il Paese che avrà di più da questo fondo. Ringrazio Tajani che ci sta dando una mano. E a Bruxelles ci possono soprattutto consentire di togliere dai conteggi di deficit/pil le spese per il sisma, il che ci consente di spendere soldi pubblici senza che questo incida".
(fonte Ansa)
Un sabato sera quello appena trascorso che ha visto il pieno di presenze in centro città. Complice una serata mite, con la temperatura che si aggirava su valori quasi primaverili (13/14 gradi), tutti i locali a ridosso di Piazza XX Settembre sono stati invasi da una vera e propria marea umana.Giusto per citarne qualcuno, il Moonshiners ha registrato il solito pienone ed era difficile quasi trovare posto in piedi, tanto era affollata Via Trieste. A pochi passi di distanza, dal lato opposto di Palazzo Sforza, anche il Bar Maretto ha visto il tutto esaurito e anche in questo caso, la quantità di persone era tale che una buona fetta della sede stradale è stata invasa dai clienti, complice anche, bisogna dirlo, il parcheggio selvaggio di fronte alla sede comunale.Molto bene anche il Vicolo Marte e il locale adiacente, con la piazzetta affollata fino a tarda notte e il bar La Galleria, anche se forse leggermente al di sotto dei suoi standard.Con tutti questi locali nel giro di poche decine di metri, è usuale spostarsi dall'uno all'altro e c'è sempre un flusso di persone in movimento che rende ancora più viva la città.Data la quantità di persone presenti, si sono registrati inevitabilmente dei problemi di traffico e soprattutto di parcheggio, con auto lasciate in maniera non proprio ortodossa. A parte questo e qualche bicchiere o bottiglia lasciati in giro, tutto sommato non ci sono state particolari criticità.
Ci sono anche il piviale, due stole e la pianeta del cardinale Pallotta, che nel XVII secolo fece di Caldarola, la sua città natale, un paese-gioiello disseminato di tante opere d'arte, fra i 600 beni fra dipinti, statue lignee e documenti d'archivio messi in salvo nell'arco dell'ultima settimana dai comuni terremotati delle Marche: Caldarola appunto, Camerino, San Ginesio, Acquasanta Terme, Ussita.
L'Unità di crisi dei beni culturali ha operato insieme a carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile e funzionari delle Diocesi di Camerino, Ascoli Piceno e Fermo. Fra i recuperi più importanti, 29 fra dipinti e statue di 'Scene religiose e santi', databili fra il XVI e il XVII secolo, prelevati delle chiese delle frazioni di Mergnano e Agnano di Camerino, dalla chiesa camerte della Madonna delle Carceri, e da Santa Maria in Vepretis a San Ginesio (Macerata). Un crocifisso cinquecentesco in legno policromo è stato portato via dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso a Quintodecimo di Acquasanta. (Ansa)
Domani sarà una giornata di forti venti nelle aree interne delle Marche. L'approfondimento di una saccatura sul Tirreno determinerà venti sud occidentali forti nelle zone interne della nostra regione per la giornata di lunedì.
La Protezione civile ha diffuso un avviso di condizioni meteo avverse che prevede venti da sud ovest con raffiche fino a burrasca o tempesta lungo il crinale appenninico.
L'allerta è valida dalla mezzanotte di oggi a quella di lunedì.
Quanti sono gli stranieri in provincia di Macerata? E quali sono le etnie maggiormente presenti? In quale città vive il maggior numero di stranieri? Una serie di interessanti statistiche è stata diffusa dal portale www.tuttitalia.it e abbiamo analizzato i dati più indicativi per quanto riguarda la provincia di Macerata.
Gli stranieri residenti in provincia di Macerata al 1° gennaio 2016 sono 32.477 e rappresentano il 10,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 15,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica di Macedonia (11,0%) e dall'Albania (10,2%). I cittadini provenienti dal Pakistan sono il 9,25%, mentre quelli che arrivano dalla Repubblica Popolare Cinese sono il 7.78%. Non molti i cittadini provenienti dall'Africa con l'etnia marocchina che risulta essere quella maggiormente rappresentata con poco più del 6%.
Va ricordato che sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.
La città della provincia con la più alta concentrazione di stranieri è Porto Recanati, oltre un quinto della popolazione complessiva: il 22,27%. Qui sono i senegalesi ad essere più presenti con il 15,7%, seguiti dai cittadini del Pakistan (15%) e da una nutrita rappresentanza proveniente dal Bangladesh: quasi l'11%. Gli europei più presenti sono romeni (8,61%) e albanesi (7,75%).
A Macerata, la percentuale di stranieri non arriva al 10%: sono il 9,2% della popolazione complessiva, per lo più provenienti dall'Est. I più presenti sono infatti gli albanesi (12%), i romeni (9.1%) e i macedoni (8,9%). La comunità africana più rappresentata è quella nigeriana (5,27%), seguita da quella marocchina (4,99%). Dal continente asiatico, invece, gli indiani sono il 6,85%. Ben rappresentata anche la comunità peruviana con il 6.64%.
A Civitanova, dove gli stranieri sono 4016, in totale il 9,6% della popolazione, sono i cinesi ad essere i più rappresentati al 16,5%, seguiti dai romeni (15,2%) e dai pakistani (13,3%). Decisamente meno rappresentate le altre etnie: Ucraina al 6,55%, Marocco al 3,49% ed Ecuador all'1,52%.
Recanati fa registrare una delle percentuali più basse di presenza di stranieri in provincia di Macerata: 1593 pari al 7,5% della popolazione.Quasi la metà è di etnia albanese (20,7%) e romena (20,7%). Presenti anche macedoni (12,5%), marocchini (8,16%) e pakistani (6,65%).
A Tolentino gli stranieri sono 2322, pari all'11,6% della popolazione. Il 14,9% è albanese, il 12,1% macedone, il 10,4% kosovaro e il 9,78% romeno. Presenti anche diversi cinesi (8,27%), indiani (6,72%), senegalesi (8,66%) e una esigua rappresentativa peruviana: l'1,89%.
Potenza Picena conta l'8,5% di stranieri sul proprio territorio comunale, con ampie presenze dalla Romania (15,3%), Macedonia (11,9%) e Albania (11,3%).
Per quanto riguarda le altre città, si conferma una larga presenza di pakistani a Corridonia (il 27,2%) su un totale di 1696 stranieri: l'11% della popolazione. A San Severino gli stranieri sono l'8,9% del totale con ben il 32,7% di albanesi, il 17,4% di romeni e l'8,2% di indiani. A Camerino la percentuale di stranieri è dell'11%: il 14,8% arriva dalla Romania, l'11,4% dalla Cina e l'8,8% dall'Ucraina. Curioso a Gagliole: gli stranieri sono appena 45, il 7,3% della popolazione e quasi il 30% arriva dalla Repubblica Popolare Cinese.
E' evidente che, alla luce degli eventi sismici degli ultimi mesi, la situazione potrebbe essersi modificata sensibilmente.
Oggi il Presidente Pettinari, accompagnato dall’ing. Mecozzi si è recato a Monte San Martino per inaugurare la riapertura della provinciale che porta ad Amandola. La strada era stata chiusa in prossimità del paese per i danni provocati dagli eventi sismici .
Nel tratto stradale in questione si erano verificati distacchi di massi dalla parete rocciosa che avevano ostruito il passaggio con gravi disagi per tutto il comprensorio. Da qui la necessità di agire in fretta e la Provincia, d’intesa con la Protezione Civile, ha subito attivato l’iter per la massima urgenza il ripristino della viabilità. Gli interventi hanno riguardato un tratto stradale di circa 400 metri. In prima istanza si è trattato di mettere in sicurezza la parete rocciosa provvedendo allo sgaggio di massi pericolanti bonificando quindi la zona.
“I lavori – spiega Pettinari - sono stati eseguiti in 4 settimane anche se per correttezza è necessario evidenziare che i tempi si sono allungati per le avverse condizioni meteo che, con le abbondanti nevicate, hanno impedito la continuità degli interventi di ripristino stradale”. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Rock and River di Rosi Giancarlo di Visso che con un sostanzioso ribasso se li è aggiudicati per 80 mila euro. Alla riapertura erano presenti anche il Sindaco ed altri rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Monte San Martino. L’incontro è poi proseguito nella sede del Comune dove il Sindaco ha fatto il punto sui danni del terremoto indicando le attuali criticità. Il Presidente Pettinari ha reso noto quali saranno i prossimi lavori che verranno realizzati con i fondi del Bilancio 2016 che interesseranno le strade provinciali presenti nel territorio del piccolo Comune maceratese che per la sua posizione è anello di congiunzione tra la Provincia di Macerata e quella di Fermo. Strade e snodi da sistemare particolarmente importanti per tutta la viabilità del comprensorio in questione.
“L’ordinanza che vietava temporaneamente l’ingresso dei piccoli animali da affezione all’interno del Villaggio container di Via Colombo è stata revocata”.
Così si legge in un comunicato stampa del comune di Tolentino.
E la motivazione fa davvero sorridere: “Infatti a seguito di un attento censimento e dopo aver valutato tutte le richieste pervenute, al di là delle legittime “alzate di scudi” delle associazioni animaliste, dei cittadini e movimenti politici, si è provveduto a fare un censimento delle reali richieste avanzate dagli ospiti”.
Un’amministrazione rispettosa degli animali e dei cittadini che amministra sa bene che il censimento e la valutazione delle esigenze degli stessi va fatta a monte e non dopo che “le legittime alzate di scudi delle associazioni animaliste” hanno creato un vero e proprio caso nazionale. Si pensa davvero che la gente ci creda? Chi ha rispetto degli animali e della sensibilità di chi li ama non si sarebbe mai lontanamente sognato a monte di progettare uno spazio senza conoscere il numero degli ospiti a quattro zampe!
Nel comunicato continua la fantasiosa giustificazione di chi ancora non ha proprio comprensione delle ragioni che hanno destato tanto malumore e la ferma opposizione alla previsione del regolamento appositamente introdotta, in un secondo momento, per vietare la presenza degli animali:
“Infatti il primo provvedimento era stato adottato per garantire la salubrità igienico-sanitaria dei container e degli spazi comuni in quanto le ridotte dimensione possono rendere complicata la convivenza tra ospiti e animali. In alcuni particolari casi, poi, alcune famiglie avevano chiesto di portare anche tre o quattro cani o gatti e quindi la situazione, come è facilmente comprensibile, poteva diventare complicata da gestire. Per cui analizzata bene la circostanza si è deciso di poter far ospitare, a chi volesse, il proprio animale presso il rifugio comprensoriale “Monti Azzurri” a spese del Comune mentre per gli animali in possesso dei certificati veterinari è possibile essere ospitati all’interno dei singoli container, insieme al proprio padrone”.
Qualche precisazione appare necessaria, alla luce di tanta confusione, così magari sarà l’amministrazione a poter “ facilmente comprendere” … (speriamo):
si mescolano vari concetti: salubrità igienico sanitaria, che riguarda gli escrementi degli animali e lo stato di salute degli stessi che è certificato dai libretti veterinari che però non certificano la c.d. “cacca” che tale è e resta e per natura va espulsa (sic!);
i proprietari di animali che tengono a portarli con loro non sono degli incivili ed è nella loro cultura di rispetto altrui pulire dove gli animali sporcano;
nel villaggio, come in ogni spazio accessibile al pubblico, deve esserci per civiltà oltre che per disposizioni di legge uno spazio in cui gli animali possano sgambare e sporcare;
i proprietari di animali che tengono a portarli con loro provvedono regolarmente a vaccinarli;
i certificati veterinari garantiscono la salubrità degli animali nei confronti degli altri animali in quanto non ci sono malattie trasmissibili all’uomo (salvo che per la rabbia che da noi non c’è – per le pulci ci sono gli antipulci e spesso anche le persone hanno di questi problemi – per le micosi basta avere accortezze o comunque avere un’area separata nel così grande villaggio – ma è o non è un villaggio?)
se una famiglia ha più di un animale non è che li spezzetta e ne manda un po’ al canile e un po’ li tiene, in quanto sono membri del nucleo familiare;
per un animale abituato a stare in casa, e magari precedentemente adottato da un canile, non è che sia proprio salutare rientrare, anche se provvisoriamente in canile.
Potremmo proseguire con le osservazioni ma quelle fatte sono sufficienti per indurci a chiederci se chi ha scritto il comunicato o chi ha redatto il regolamento si sia realmente messo al posto delle persone ospiti dei containers che possiedono animali, dubbio che si rafforza leggendo, alla luce delle incongruenze di cui sopra, l’ultimo periodo del comunicato: “Speriamo sia ben compreso che il primo provvedimento adottato andava verso una garanzia totale degli standard qualitativi di residenza, in attesa di una normalizzazione della situazione generale sia di convivenza che di sicurezza, anche sanitaria, all’interno del Villaggio container. Quindi nessuna presa di posizione contro gli animali ma al contrario, con il massimo rispetto verso loro stessi, si è voluto assicurare ai “migliori amici dell’uomo” condizioni di vita accettabili”.
Condizioni di vita accettabili, certo. E quindi: tutti fuori dal villaggio! Alè! Salvo poi fare marcia indietro perchè gli animali sono due o tre (gli è andata bene e si può revocare il provvedimento). E in questo clima tragicomico ci scappa anche la rima.
"L'idea di Vittorio Sgarbi, di trasferire la propria residenza a San Severino Marche, città di cui è stato anche sindaco, ci inorgoglisce. La sua vicinanza è un segnale di speranza riguardo il nostro patrimonio artistico il quale non viene preso in considerazione nel giusto modo. Sono sicura che con lui riusciremo a fare grandi cose e, magari, a realizzare qualche evento per la nostra città e per tutto il territorio". Così il sindaco Rosa Piermattei commentando la decisione annunciata dallo stesso Sgarbi sulla propria pagina Facebook.
Il suo legale, l'avv. Giampaolo Cicconi, ha già fatto sapere che formalizzerà la richiesta presentando la documentazione all'ufficio Anagrafe del Comune nei prossimi giorni. "Non è facile in questo momento essere sindaco di un Comune terremotato - dice Piermattei -. L'aiuto e la collaborazione di Sgarbi possono essere utili per guardare con un po' più di ottimismo al nostro domani. San Severino Marche vuole tornare ad essere una delle capitali dell'arte in Italia".
Torna in questo periodo il consueto, quanto naturale fenomeno della processionaria del pino, dovuta ad un insetto, il Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa, capace di defogliare vaste aree alberate e le cui larve sono particolarmente urticanti per l’uomo e gli animali.
L’ufficio Ambiente del Comune ha attivato il servizio di asportazione dei nidi sericei, nei siti di proprietà comunale con significativa presenza di alberi sensibili al fitofago (Sasso d’Italia, via Mattei verso incrocio via San Francesco, scarpata tra Via Maffeo e Diomede Pantaleoni, via Verga, via Mancini, ecc.).
Per gli alberi privati, il Comune ricorda che l’azione di contrasto alla processionaria del pino è regolata da un Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria del 2007, dove è fatto obbligo di procedere contro il lepidottero, “…a cura e spese dei proprietari e dei conduttori delle piante infestate”. Il Comune ha anche emesso un ordinanza (n.343/2016) per il contenimento della popolazione del fitofago e a salvaguardia della salute pubblica, a cui i privati dovranno far riferimento al fine di prendere provvedimenti in proprio.
Si ricorda che le processioni dell’insetto avviene una volta all’anno in questo periodo e dura solo alcune ore (massimo mezza giornata). Chiunque vedesse le formazioni può aggirarle senza problemi, ma può anche versarvi sopra una sostanza urticante come alcol etilico o varichina, per bloccare le larve che possono essere in seguito raccolte in un sacco e gettato come rifiuto “umido” senza particolari problemi per chi opera, oppure si possono schiacciare senza pericolo alcuno per l’operatore.
Naturalmente si raccomanda ai proprietari di animali di effettuare una vigilanza più assidua sulla presenza di eventuali “processioni”, per evitare che gli animali entrino in stretto contatto con le larve a terra.
Per maggiori informazioni sulla biologia e lotta all’insetto, si rimanda al link del Servizio Fitosanitario Regionale delle Marche: http://www.assam.marche.it/servizi1/fitosanitario/fitosanitario/emergenza-fitosanitaria/205-thaumatopea-pityocampa-processionaria-del-pino.
La Protezione civile delle Marche ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse valido dalle 6 alla mezzanotte di domani per venti sud-occidentali con intensità media di vento teso nelle zone interne e moderato nel resto della regione.
Durante le ore centrali di domani, le raffiche raggiungeranno la burrasca forte nelle zone interne alto collinari e la tempesta sul crinale appenninico.
Non v’è dubbio alcuno. Dopo i terribili eventi sismici che hanno violato le zone del centro Italia, parlare di ricostruzione vuol dire riunirsi attorno ad un tavolo di concertazione e parlare di dove vuole andare un intero territorio, quello marchigiano, fatto di un pulviscolo di identità e comunità.
Capire come immaginare luoghi interi tra storia e progettualità. Sembrano tutti concordi i protagonisti di “Dopo il terremoto… come agire?”, convegno organizzato ieri alla Domus San Giuliano dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata, in accordo con Italia Nostra, AssoRestauro e Arco e che ha visto intervenire anche esperti delle università di Roma Tre, La Sapienza e Unimc. «Non si può immaginare di costruire un territorio senza partire dalla sua comunità» sostiene Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata nei primi interventi d’apertura del convegno. E quella intesa istituzionale e professionale che auspica Romano Carancini, sindaco di Macerata e che deve essere alla base di un reale progetto di ricostruzione pare essere uno dei fil rouge della discussione.
Perché se è vero che negli anni, sin dal terremoto dell’Irpinia slogan cardine di ogni ricostruzione è stato “Dove era, come era”, altrettanto vero è che proprio nel lavoro di team tra varie figure professionali si può valutare di volta in volta se quel buon proposito lo è davvero. L’Architetto Francesco Doglioni che in prima linea si occupò della ricostruzione in Friuli nel suo intervento pone subito le basi del tema caldo del convegno. “Dov’era e com’era non è un format. Si tratta invece di qualcosa che va discusso caso per caso, luogo per luogo. In Friuli i muri delle città colpite erano stati mantenuti come traccia della continuità di un luogo. Ricostruire il duomo di Venzone è stato un ricomporre ciò che il terremoto aveva scomposto, pietra su pietra.” Non si tratta di un intervento romantico. Quel lavoro fatto di volontà di una comunità attaccata ai suoi luoghi è stato alla base del ripopolamento dei centri storici e la creazione di un motore economico che ha fatto ripartire la loro economia. “La pista ciclabile per il Tarvisio che ha attraversato Venzone, - spiega Doglioni – ha ridato vita economica all’intero territorio”.
A questo si aggiunge quanto evidenziato dall’Ing, Cesare Spuri, Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marche che evoca nel suo intervento uno scenario “post bellico” ed evidenzia la necessità di una gestione in loco dei territori, più autonomi rispetto all’accentramento romano. Altrettanto accorato l’intervento di Carlo Birrozzi, Soprintendente Marche, che ha evidenziato quello che l’ordine degli architetti di Macerata nella persona del suo presidente Enzo Fusari, denuncia da tempo. “Ancora non si parla davvero di ricostruzione, questa è forse la prima occasione – tuona Birrozzi – Siamo di fronte ad un tessuto sociale estremamente impoverito, invecchiato e con un patrimonio storico-architettonico straordinario ma in esubero. Di fronte ai terribili fatti manca un’attività programmatica che miri domani a riportare la gente nelle aree colpite, che trasformi quei luoghi in smart land. Occorre una regia forte che unisca tutti i professionisti e le Università in una visione sistemica di ricostruzione di luoghi e comunità.”
Ma non si tratta solo di ricostruire, occorre anche saper creare nuovo senza averne paura, obbedendo non solo a tecniche d’avanguardia antisismica ma anche ad una visione del territorio che miri alla qualità del costruito in armonia con la sua storia e identità. Una fiducia nel costruire con il minor consumo di suolo possibile, ricreando patrimonio e nuovi modelli di vita e di arte. Ora, decisamente, i tempi sembrano essere più che maturi.
Continua il lavoro di prevenzione del disagio giovanile contro le dipendenze da sostanza e comportamentali allo sportello Family Point di Civitanova Marche a cura della cooperativa sociale Pars "Pio Carosi" onlus.
Un importante punto di riferimento per le famiglie e gli educatori che necessitano di informazioni, consulenza, orientamento per prevenire con interventi strutturati in sicurezza il disagio giovanile prima che sia troppo tardi. Lo sportello è gratuito e si trova all’interno del circolo "Quattro marine”, zona Fontespina. E’ aperto tutti i venerdì dalle 12 alle 14.
“La fase di incontro con un professionista è molto importante per aiutare i giovani e avviarli verso un percorso di cura- spiega la dottoressa Irene Costantini, coordinatrice del progetto -. Questo è il terzo anno consecutivo e, ho potuto constatare che grazie a questo sportello si è creato un dialogo aperto tra molte famiglie”. La messa in rete si è potuta costituire grazie all’avviamento di un gruppo di sostegno gestito dalla psicologa Costantini in collaborazione con l’assistente sociale Francesca Fuselli; il gruppo si incontra ogni 15 giorni ed è aperto a tutti.
“Si tratta di un supporto molto importante rivolto soprattutto alle famiglie che individuano i primi segnali, forme di disagio, dipendenza anche dai social network - continua la Costantini -, spesso i genitori sono disorientati, con un senso di impotenza, difficile da gestire. C’è bisogno di sensibilizzare la comunità. Dobbiamo farci portavoce di questi problemi. Sono molte le famiglie che hanno seguito il nostro percorso di cura, con il passaggio al Sert e poi con l’inserimento in una comunità terapeutica”. L’iniziativa è promossa dalla cooperativa sociale Pars in collaborazione con l'ambito territoriale sociale 14, il comune, il SerT e il dipartimento dipendenze patologiche di Civitanova Marche.
Per accedere al servizio e per avere informazioni si devono contattare i numeri: 3423995950 - 0733434861, oppure si può scrivere a irene.costantini@pars.it
L’assemblea generale dei soci della sezione Cai di San Severino Marche ha nominato Marino Scattolini nuovo presidente del Club Alpino Italiano settempedano. Nutrita la partecipazione degli iscritti al sodalizio per il rinnovo delle cariche sociali. La riunione ha concluso due trienni nei quali il presidente uscente, Stefano Tartuferi, ha dato un forte impulso alle attività della sezione: il numero di iscrizioni è aumentato e così pure la partecipazione dei soci alle attività del club.
La sezione settempedana del Cai esiste dal lontano 1947, anno in cui fu fondata dal compianto Luigi Mataloni. Quest’anno ricorre quindi il 70esimo anniversario che sarà ovviamente festeggiato dal nuovo direttivo che ha già deciso di dare vita a una serie di iniziative che saranno aperte a tutta la popolazione.
L’esperienza più che trentennale nelle diverse attività alpinistiche del nuovo presidente, Marino Scattolini, ma anche l’impegno, la passione per la montagna e la natura oltreché la sua disponibilità ad “insegnare”, gli hanno fatto guadagnare un ampio consenso.
Del nuovo direttivo fanno parte: Vincenzo Colaiani, Adele Dignani, Dino Marinelli, Vittorio Mascioni, Daniela Montalti, Melissa Prosperi, Giovanni Rafaiani, Pierfrancesco Renzi, Mauro Tartuferi e Stefano Tartuferi.
Già pronto il programma escursionistico della nuova stagione, con attività diversificate: accanto ad alcune iniziative più “specialistiche”, che richiedono una buona padronanza tecnica ed esperienza, sono state inserite escursioni alla portata di tutti. Veranno inoltre proposte due escursioni di più giorni: una, a giugno, in Abruzzo e l’altra, in ottobre, sulle Alpi Apuane. Intanto è in pieno svolgimento anche la campagna di tesseramento 2017.
In questo periodo così difficile anche per la comunità settempedana, segnata dal terremoto che ha colpito duramente tutto il territorio, il Cai ha dimostrato grande sensibilità e solidarietà affiancando i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile e quelli del Cisom, il Corpo Italiano di Soccoro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, nella gestione di un magazzino di generi vari destinati ai senzatetto. Un’azione straordinaria che ha mostrato quanto sia grande il cuore di tutti i soci della sezione settempedana del Club Alpino Italiano.
Tolentino sotto i riflettori dell’Ansa: questa mattina l’agenzia di informazione ha pubblicato due articoli dedicati alla città duramente colpita dal sisma di ottobre.
Si parte della parole del primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, il quale dichiara all’Ansa che: “Agli sfollati del sisma vogliamo dare, per quanto possibile, una casa vera e quindi puntiamo ad acquistare il patrimonio immobiliare disponibile sul nostro territorio, piuttosto che avere tutte casette in legno. Immobili che ovviamente dovranno avere dei requisiti precisi, a cominciare dall'antisismicità e fino ad oggi abbiamo individuato un centinaio di appartamenti che potrebbero essere acquistati e quindi messi a disposizione dei cittadini che una casa non ce l'hanno più".
Sono ancora in corso le verifiche sulle caratteristiche tecniche e poi dovrà essere avviata la trattativa da parte del Governo per l’acquisizione di tali immobili. L’obiettivo che si è prefissato Pezzanesi è quello di ridurre il più possibile la costruzione di casette di legno in favore di appartamenti.
“L’intera citta’ di Tolentino attende la visita del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per noi sarebbe un segnale di vicinanza molto importante, non dimentichiamo che il capo del Governo e’ originario di questa terra, di cui e’ anche cittadino onorario“ ha aggiunto Pezzanesi che, tramite l’ANSA, rinnova l’invito al premier “di farci visita quanto prima, anche per prendere visione di quello che fino ad oggi abbiamo fatto nel fronteggiare l’emergenza post Terremoto”. Gentiloni aveva visitato Tolentino il 26 novembre scorso, quando era ancora ministro degli Esteri nel governo Renzi, “da allora ci siamo soltanto scambiati qualche messaggio“, racconta il sindaco, che sottolinea anche “l’abilita’ con cui il premier sta ricoprendo il ruolo: tutti stiamo apprezzando la sua professionalita’ e l’alto senso di responsabilita’ con cui sta portando avanti il suo compito”.
C'è comunque un dato oggettivo: questa fase di ritardo sulla costruzione incide molto sulla vita economica della cittadina, infatti, nonostante il centro storico non sia zona rossa, i commercianti faticano a tenere aperte le loro attività perché scarseggiano gli affari. Si sono trovati così a cercare di riaprire i loro negozi nel minor tempo possibile per dare anche un segnale di ripresa, ma senza clienti è difficile andare avanti.
Il centro storico di Tolentino è completamente percorribile, "zone rosse" non ci sono più, ma chi ha un negozio si sente in un tunnel senza uscita. "E' molto dura, noi abbiamo cercato di riaprire il prima possibile per dare un segnale di ripresa, la città senza le luci dei nostri negozi era davvero un dramma, ma andare avanti è difficile, ci mancano i nostri incassi": a dirlo all'ANSA è Monica Fammilume, presidente del Comitato commercianti del centro storico di Tolentino. "La città è stata tutta riaperta, ma purtroppo non ha più i suoi abitanti, le case sono distrutte e vuote, a chi vuole che vendiamo le nostri merci?", si chiede Fammilume. Si è completamente persa la clientela che nei fine settimana, prima del terremoto, arrivava dai paesi limitrofi: "Molti venivano qui per fare shopping da Camerino e altri borghi, ma anche lì molti se ne sono dovuti andare e quei clienti non ci sono più. Se il Governo e la Regione non ci danno una mano credo che non ci potrà essere un futuro".
L’assenza di ricostruzione e la presenza di uno stato di emergenza che perdura nel tempo sta creando sempre più danni ad un territorio martoriato e impaurito.
(credit photo Dario Matteucci)