Aggiornato alle: 19:52 Domenica, 19 Maggio 2024 cielo coperto (MC)
Attualità Altri comuni

Lo sfogo degli albergatori dei comuni del cratere: “Ci sentiamo soli, abbandonati e sfruttati dallo stato!”

Lo sfogo degli albergatori dei comuni del cratere: “Ci sentiamo soli, abbandonati e sfruttati dallo stato!”

"Questo clima di incertezza e la mancanza di risposte chiare da parte dello stato non ci consente di ripartire!La nostra categoria, in questo momento più che mai, non è fatta da imprenditori che mirano ai propri interessi, ma è fatta di persone, o meglio di cittadini, che hanno vissuto e stanno vivendo in prima persona il trauma del sisma e gli effetti devastanti che ha avuto sul nostro territorio e sulla nostra vita quotidiana".

Questo lo sfogo congiunto riportato in una nota dai titolari delle strutture ricettive dei comuni del cratere.

"Proprio tale esperienza, vissuta sulla nostra pelle, ha portato la categoria ad andare ben oltre l’interesse della propria attività, cercando invece in tutti i modi di mettersi al servizio della collettività e della comunità in cui viviamo, mossi da un forte senso di appartenenza e dalla piena consapevolezza che occorre coraggio e tenacia per potersi rialzare, ma tutti insieme! Purtroppo però ci stiamo rendendo conto che coraggio e tenacia da soli non possono bastare, perché c’è bisogno di uno stato e di istituzioni che siano realmente al fianco dei cittadini e delle imprese, ma per farlo occorre calarsi nella realtà che si sta vivendo, nel bisogno di quotidianità che tarda a tornare!". 

Il comunicato sottolinea come il nodo di tutti i problemi sta nel rischio spopolamento che sta colpendo tutto l’entroterra marchigiano, "un fenomeno disastroso che va immediatamente stoppato". 

"Occorre mantenere e/o riportare i cittadini dell’entroterra vicini alle loro abitazioni, ai loro affetti, alle loro usanze: insomma bisogna ricostruire e far ripartire la comunità dell’entroterra!".

Questo il messaggio accorato e disperato degli albergatori. Per farlo chiariscono che occorre riavvicinare le persone, accelerare i tempi di ricostruzione, destinare fondi certi, agevolare e finanziare le attività economiche perché senza la loro presenza lo spopolamento non diventa più semplicemente un rischio ma una realtà certa. 

Le strutture ricettive del cratere ribadiscono inoltre la propria disponibilità verso tutti i cittadini colpiti dal sisma ed intendono continuare ad offrire il miglior servizio verso costoro, ma rivendicano l’intervento delle istituzioni, che sono chiamate a fare la propria parte ed a dare segnali forti, chiari ed inequivocabili. 

"Siamo stanchi di vivere nell’incertezza, non solo come cittadini colpiti dal sisma ma anche come “eroici imprenditori” che stanno cercando di fare di tutto per non chiudere i battenti e per non far morire definitivamente le nostre zone e di conseguenza le nostre imprese. Ma non vogliamo più navigare a vista da qui in avanti : vogliamo risposte chiare, precise, certe e inequivocabili alle questioni sollevate e vogliamo sapere se ci sono le condizioni che ci consentono di proseguire".

Per poter andare avanti, riassumono inoltre i punti essenziali e più urgenti che chiedono siano inseriti nella nuova convenzione da stipulare e chiedono poi un immediato incontro formale in cui affrontare in dettaglio tutte le ulteriori questioni che, a loro avviso, dovranno necessariamente riguardare un necessario piano di rilancio di tutto il territorio:

acquisizione della struttura ricettiva da parte della regione con la formula “ allotment totalmente garantito” più comunemente conosciuto come contratto “ vuoto per pieno “ in virtù del quale la regione si obbliga, per l’intero periodo opzionato, al pagamento di tutte le camere e servizi opzionati, indipendentemente dall’effettiva conferma ed impiego. Verrebbe così superato l’attuale problema delle strutture alberghiere parzialmente occupate e delle forti perdite di gestione che ne derivano;
ridefinizione delle tariffe applicate in sede di convenzione, in quanto insufficienti a garantire equilibrio dal punto di vista economico, considerati i costi da affrontare per i servizi resi e la sostanziale rinuncia per le nostre strutture a percepire ulteriori introiti a parametri di mercato. La nostra richiesta al riguardo è già nota, ovvero importo base a € 46,00 netti per una pensione completa ed al meno € 55,00 netti nei mesi invernale ( da novembre a marzo);
tempi certi di pagamento: i ritardi ad oggi riscontrati, non fanno altro che arrecare danni sotto il profilo finanziario e non consentono di onorare come è giusto che avvenga i propri impegni con fornitori e personale dipendente.

E concludono ribadendo di non intendere lasciare sole le persone terremotate che si trovano presso le loro strutture ma di avere al tempo stesso bisogno prima possibile di risposte chiare e certe: "La nostra disponibilità al prolungamento dell’ospitalità ai terremotati non può e non deve venire meno e ribadiamo con forza e determinazione la nostra volontà a riguarda ma non possiamo e non vogliamo più andare avanti nell’incertezza, ritenendo che le questione sopra toccate siano condizioni minime ed essenziali per consentire di poter andare avanti con la dovuta serenità e con lo spirito di accoglienza e di collaborazione che ha sempre contraddistinto il modo di operare delle nostre strutture".

 

 

 

 

 

 

 

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.

Commenti

Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni