Parola d’ordine: "Il sociale non va in vacanza". Con l'avvicinarsi dell'estate l'Unione Montana Potenza Esino Musone conferma, ancora una volta, il suo impegno nel sociale con il lancio di tre nuove iniziative dedicate al supporto e alla crescita del territorio: la summer school "Fresco", e i progetti "SuperAbilità" e "Semi di Abilità".
La presentazione del ricco ventaglio di iniziative è avvenuta nella sede dell'ente alla presenza del presidente Denis Cingolani, del coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17, Valerio Valeriani, della sociologa dello staff Ats 17, Silvia Sorana, del responsabile dell'area finanziaria, tributi e servizi sociali dell'Unione Montana, Daniele Sampaolo, dell'assistente sociale Giulia Vitali, e dei partner delle varie progettualità.
"Il sociale non va in vacanza", ha dichiarato il presidente Cingolani, sottolineando l'importanza di continuare a offrire opportunità di inclusione e formazione anche nei mesi estivi. "Fare sociale è una sfida che ci vede combattere quotidianamente per smentire chi dice che il sociale non produce. Il nostro impegno è nel non mollare e nel dare una mano alle famiglie. Questi progetti, inoltre, sono un’occasione unica anche per presentare il nostro territorio, che è un territorio che non ha nulla da invidiare alle grandi realtà, con i suoi straordinari tesori e le sue caratteristiche uniche".
La summer school "Fresco", acronimo che sta per Formazione Ricerca Educazione per lo Sviluppo delle Competenze e l'Orientamento dei giovani, è un'opportunità di crescita per 30 giovani “Neet” del territorio, cioè giovani che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione, selezionati per beneficiare di una borsa di studio di 1.200 euro lorde.
Il progetto, finanziato nell'ambito dell'avviso pubblico "Link! Connettiamo i giovani al futuro" promosso da Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Universale, si svolgerà da lunedì prossimo (3 giugno) al 20 giugno a Matelica, presso gli spazi dell’associazione Scacco Matto e Kindustria. I partecipanti avranno la possibilità di seguire due percorsi distinti, due classi: "Fresco Immagina", un laboratorio creativo dedicato alla valorizzazione e promozione del territorio attraverso design grafico, scrittura creativa, fotografia e storytelling, e "Fresco Spazio", un laboratorio pratico di riqualificazione e innovazione di spazi pubblici, incentrato sulla progettazione e prototipazione di ambienti che favoriscano socializzazione, apprendimento e inclusione sociale, utilizzando materiali naturali e tecniche sostenibili.
L'obiettivo sarà quello di migliorare l'occupabilità dei giovani e promuovere l'integrazione tra competenze multidisciplinari e il territorio, con un focus su sostenibilità e innovazione sociale, attraverso il metodo "learning by doing".
Il presidente dell'Unione Montana Potenza Esino Musone, Denis Cingolani, e il coordinatore dell'Ats 17, Valerio Valeriani, hanno espresso grande soddisfazione per l'avvio di questa iniziativa, definendola "non solo un'opportunità formativa, ma anche un momento di aggregazione, di scoperta del proprio potenziale e del proprio territorio".
Nel corso dell’incontro sono state poi presentate altre due attività: il progetto "Semi di Abilità 2025", giunto alla sua seconda edizione, che è un programma di formazione professionale per persone autistiche di livello 1 residenti nella provincia di Macerata e negli Ambiti Territoriali Sociali del suo territorio. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'azienda agricola Si.Gi. di Macerata, il primo progetto, che consiste in un campus estivo, avrà una durata di due settimane, dal 16 al 27 giugno, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 15:30.
L'approccio, centrato sui punti di forza e sulle abilità, mira a migliorare i risultati lavorativi e sociali delle persone autistiche. Il programma prevede formazione mirata in ambito agricolo, di produzione, trasformazione e commercializzazione, inclusione sociale attraverso un ambiente di apprendimento e lavoro accogliente, valorizzazione delle risorse personali e supporto multidisciplinare con psicologi, educatori e maestri d'opera.
I partecipanti riceveranno un'indennità di 600 euro lorde, il pranzo, il servizio di trasporto e assistenza, e avranno la possibilità di realizzare prodotti di filiera con etichetta dedicata "Semi di Abilità". Il 28 giugno si terrà la "Festa dell'Orto" con la presentazione dei risultati insieme alle famiglie. Il progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità.
Infine, il campus "SuperAbilità 2025", anch'esso alla sua seconda edizione, è un campus gratuito di gioco e autonomie personali per bambini e ragazzi con diagnosi di autismo, di età compresa tra i 2 e i 21 anni, volto alla promozione della socializzazione e delle autonomie personali. A cura di Cooss Marche Onlus in collaborazione con l'associazione "Lulù e il Paese del Sorriso", il campus si svolgerà a Esanatoglia dal 9 al 27 giugno.
I partecipanti saranno affiancati da educatori in rapporto uno ad uno e supervisionati da un team riabilitativo composto da analisti del comportamento, assistenti analisti del comportamento o senior tutor, educatori professionali e terapisti della neuropsicomotricità dell'età evolutiva. Attraverso attività ludiche, sportive, artistiche e di socializzazione, il progetto mira a sviluppare le abilità sociali, comunicative e le competenze cognitive dei bambini e dei ragazzi, migliorando la loro qualità di vita e il benessere psicologico.
Il campus è gratuito e rivolto ai bambini e ai ragazzi residenti nei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali 16, 17 e 18, e comprende il pranzo e punti di ritrovo per il trasporto fino alla struttura. Anche questo progetto è realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per le Disabilità.
In occasione della Giornata della Legalità, a 33 anni dalla Strage di Capaci, San Ginesio ha ospitato un incontro toccante e formativo tra i carabinieri e gli studenti delle scuole medie locali, uniti nel ricordo delle vittime della mafia e nella promozione della cultura della legalità.
Presso l'Istituto Comprensivo di San Ginesio, gli alunni delle scuole medie di San Ginesio e Sant’Angelo in Pontano hanno partecipato con attenzione e coinvolgimento all’incontro con il maggiore Giulia Maggi, comandante della Compagnia Carabinieri di Tolentino, e il maresciallo Rosario Pasquale Mignogna, comandante della locale stazione dei carabinieri.
L’evento, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Brigida Cristallo e coordinato dalla professoressa Alessandra Arrà, referente del progetto, si è inserito nell’ambito delle iniziative promosse dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per la diffusione della “Cultura della Legalità” tra i giovani.
Durante l’incontro, i carabinieri hanno affrontato con i ragazzi il tema della criminalità organizzata e delle mafie, approfondendo la storia di uomini dello Stato che hanno sacrificato la loro vita in nome della giustizia: il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il Capitano Emanuele Basile, il Capitano Mario D’Aleo, l’Appuntato Salvatore Bommarito e il Carabiniere Pietro Morici. Figure eroiche che hanno incarnato i valori dell’onestà, del coraggio e del senso del dovere.
Gli studenti, guidati dai loro docenti, hanno risposto con entusiasmo e maturità: attraverso elaborati scritti, disegni e riflessioni, hanno realizzato un vero e proprio tributo alle vittime di mafia, dimostrando grande sensibilità e consapevolezza. L’incontro, dal tono sobrio ma coinvolgente, si è rivelato un momento di dialogo autentico, in cui i ragazzi hanno potuto porre domande, confrontarsi e riflettere sul valore della legalità come fondamento della convivenza civile.
"È fondamentale che le nuove generazioni comprendano l’importanza della memoria e del rispetto delle regole – ha dichiarato il Maggiore Maggi – Solo attraverso l’educazione possiamo costruire cittadini consapevoli, in grado di opporsi a ogni forma di sopraffazione".
Una giornata intensa e significativa, che ha saputo trasformare il dolore della memoria in uno stimolo all’impegno civile. Perché ricordare Falcone, Borsellino e tutti coloro che hanno perso la vita per combattere le mafie non è solo un dovere morale, ma un atto di responsabilità verso il futuro.
Non possiamo negare che negli ultimi anni l’e-learning abbia rivoluziono il modo in cui ci occupiamo della nostra formazione professionale. Il trend per il 2025? Sembra rafforzarsi ulteriormente, favorito dalle innovazioni tech e dalle domande sempre più numerose.
Ma perché cresce il numero di professionisti e aziende che si muovono in questa direzione? Vediamo insieme tutti i vantaggi da conoscere.
Un settore in ascesa
La crescita del mercato dell’e-learning è sotto gli occhi di tutti: la curva è davvero incoraggiante, basti pensare che nel 2022 aveva raggiunto un valore globale di 339 miliardi di dollari ma la percentuale cresce ad un ritmo di circa +14% ogni anno. Le stime parlano di poter sfiorare i 1000 miliardi di dollari nel 2032.
Lo sviluppo è trainato dalla diffusione capillare di dispositivi connessi a Internet, dall’adozione crescente della formazione online da parte di università e imprese, e dalla consapevolezza dei suoi numerosi vantaggi.
I punti di forza dei corsi di formazione professionali in modalità e-learning
Partiamo dal primo e forse più evidente. Indipendentemente dal luogo in cui si trova si può accedere ai corsi, basta solo una connessione internet stabile.
Addio quindi a orari rigidi e spostamenti costosi, persino chi ha impegni familiari o bimbi piccoli potrà gestirli al meglio. Abbiamo l’opportunità di apprendere secondo i nostri ritmi e conciliare facilmente studio, lavoro e vita personale.
Le aziende più evolute come Cefip Form, impresa specializzata in academy e piattaforme e-learning con proposte formative per ogni settore, integrano soluzioni basate sull’opportunità di personalizzare il proprio percorso di studi seguendo progressi, competenze già acquisite, obiettivi professionali e normative di legge. I piani di studio vengono adattati per massimizzare l’efficienza e ridurre il tempo per acquisire nuove skill; l’approcciò dà l’opportunità di ottenere risultati migliori e più rapidi.
Altrettanto importante la varietà dei contenuti: video-lezioni, webinar interattivi, podcast, esercitazioni pratiche e quiz fanno parte dell’apprendimento coinvolgente in modalità e-learning.
Tra i benefit? Sicuramente anche l’aspetto economico. Rispetto a formarsi in presenza i prezzi sono molto più competitivi, in più non ci sono spese accessorie dovute all’acquisto dei materiali o agli spostamenti. Ecco perché sempre più aziende e liberi professionisti si muovono in questa direzione.
Aggiornare le competenze con il digitale
In un mercato del lavoro sempre più dinamico, aggiornare le proprie skill è imprescindibile. Le piattaforme di e-learning ci danno la possibilità di acquisire rapidamente nuove abilità, certificazioni professionali e competenze digitali spendibili, aumentando così la nostra competitività. Chi cerca un nuovo lavoro o vuole una promozione deve investire su se stesso; un CV aggiornato con corsi attuali rende il profilo decisamente più accattivante agli occhi degli HR.
Nel mondo del lavoro le richieste cambiano ad una velocità sostenuta; questo ci impone di formarci per restare al passo. L’e-learning ci offre strumenti top per affrontare una sfida così impegnativa, restando aggiornati e guadagnando nuove opportunità professionali. Potremmo considerarlo una risorsa unica e preziosa per chi vuole crescere ed evolvere in modo costante.
Lo studio in modalità digitale è ad oggi una delle soluzioni più competitive per la formazione professionale. Accessibilità, flessibilità, personalizzazioni e costi competitivi rendono l’opzione tra le più interessanti sia dal punto di vista delle aziende sia da quello di freelance o lavoratori che desiderano migliorare la propria posizione. Investire su di sé in un mercato di lavoro competitivo è sicuramente la scelta giusta.
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I requisiti di puntata differiscono a seconda del tipo di bonus offerto
Non tutti i bonus vengono trattati allo stesso modo. Ecco una rapida ripartizione:
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Termini chiave da comprendere
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I requisiti di scommessa non servono a complicarti la vita: sono semplicemente uno degli aspetti del funzionamento dei bonus. Una volta comprese le regole in anticipo, potrai scegliere le offerte che si adattano davvero al tuo stile di gioco.
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Prevenire è il primo passo per sentirsi al sicuro. Giovedì 29 maggio, alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Civitanova Marche, si terrà il convegno dal titolo "La sicurezza: combattere le truffe ai danni delle persone vulnerabili nella vita quotidiana", promosso da AS.SO.CI, Associazione Solidarietà Civitanovese, con il patrocinio del Comune.
Un incontro aperto a tutta la cittadinanza, pensato per offrire strumenti concreti di prevenzione, consapevolezza e tutela, soprattutto per anziani e soggetti fragili. Interverranno: il capitano Angelo Chiantese, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Civitanova Marche, il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi
L’iniziativa si inserisce nelle numerose attività di AS.SO.CI, associazione attiva dal 2007 e da sempre impegnata nella promozione della solidarietà sociale. Sotto la guida della presidente Annachiara Pollastrelli, l’associazione si distingue per l’attenzione verso le persone in difficoltà, offrendo servizi di sostegno alimentare, farmaceutico e accompagnamento, oltre a organizzare corsi, convegni, attività culturali e ricreative.
Negli anni, AS.SO.CI. ha costruito una solida collaborazione con il comune di Civitanova, grazie alla quale ha gestito spazi di aggregazione come l’Anfiteatro Storico di Civitanova Alta, promuovendo momenti di incontro, ascolto e inclusione.
"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di mettere al centro la persona - spiega la presidente Pollastrelli - creando una rete di supporto reale, capace di rispondere con umanità e concretezza ai bisogni del territorio".
Un importante traguardo per Montecassiano: è stata ufficialmente inaugurata questa mattina alle 11,15 la nuova sede dell’Avis e dell’Aido “David Carelli”. I nuovi spazi, concessi dal Comune e situati in Vicolo delle Scuole, nel centro storico del paese, accoglieranno le attività dell’associazione in un ambiente più accessibile, funzionale e in sintonia con il tessuto urbano e sociale del territorio.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente della sezione comunale Avis Francesco Ricciardi, Angela Maria Renzi del direttivo provinciale Avis, insieme al direttivo locale, volontari e donatori.
«L’inaugurazione della nuova sede Avis – ha commentato il sindaco Leonardo Catena – rappresenta un gesto concreto di vicinanza e riconoscimento verso un’associazione che, con impegno e continuità, contribuisce in modo fondamentale al benessere della nostra comunità. Donare il sangue significa salvare vite: è un atto semplice, ma di altissimo valore civico. Ringrazio di cuore tutti i volontari e i donatori per il loro esempio e invito i cittadini, soprattutto i più giovani, ad avvicinarsi a questa importante realtà».
Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale intende ribadire il proprio sostegno all’azione dell’Avis, rinnovando l’impegno a favorire la cultura della solidarietà e del dono attraverso spazi adeguati e pienamente integrati nella vita del territorio.
In una recentissima intervista apparsa sulle colonne de "Il manifesto", lo storico esponente della sinistra liberalprogressista Pier Luigi Bersani - già fautore a suo tempo delle liberalizzazioni coatte - svolge una considerazione programmatica, che ci pare degna di essere commentata pur celermente: "Abbiamo fatto cose disdicevoli, ma ora ripartiamo".
Queste le parole dell'esponente della sinistrash fucsia liberalprogressista Bersani. Parole severe, non c’è dubbio. A dire il vero, la frase, se letta in trasparenza, suona quasi come una minaccia, che così può essere intesa: abbiamo fatto cose disdicevoli e ora siamo pronti a farne anche di peggiori.
Nel tempo dell'alternanza senza alternativa e dell'omogeneità bipolare di una destra e di una sinistra che figurano come le due braccia del partito unico fintamente articolato del capitale, non dobbiamo dimenticare che la dominazione capitalistica, almeno dagli anni '90 ad oggi, è avvenuta ugualmente grazie alla destra e alla sinistra, in competizione tra loro per andare a prendere con zelo gli ordini dalla classe dominante transnazionale.
Sì, destra e sinistra sono le due ali dell’aquila turbocapitalistica, ugualmente allineate come sono al vangelo liberista e alla violenza imperialistica made in Usa. Ne è discesa tutta una serie di paradossi che credo siano sotto gli occhi di tutti: la sinistra ha istituito l'orrendo Jobs act, che ha precarizzato barbaramente il mondo del lavoro, e ora che si trova all'opposizione dice di volersi battere per abolirlo.
La destra, che a suo tempo criticava in maniera aspra il Jobs act, ora che è al governo non dice più nulla intorno ad esso e tace solennemente. Una sorta di giuoco delle tre carte applicato alla politica, sempre più palesemente ridotta a semplice continuazione dell'economia capitalistica con altri mezzi. I mercati decidono.
E i politici, di destra come di sinistra, applicano le decisioni e le mutano in legge. Già ricordavo che Bersani fu protagonista delle liberalizzazioni in Italia, ossia di un indirizzo che si iscrive perfettamente nel quadro dell'ordine neoliberale e della sua trasformazione dei diritti in merci e dei beni comuni in servizi privati.
Degno di lode il fatto che Bersani ora prenda coscienza che anche la sua parte ha fatto "cose disdicevoli" (ugualmente ne ha fatte la destra, naturalmente): ma siamo convinti che continuerà a farle, poiché ha integralmente introiettato la visione capitalistica del mondo, in forza della quale non si dà altra realtà possibile se non quella del mercato innalzato a unica sorgente di senso (Mark Fisher lo ha appellato "realismo capitalista").
Il giusto anticapitalismo della vecchia sinistra rossa della falce e del martello è stato spodestato dall'osceno ultracapitalismo della new left dell'arcobaleno, ormai divenuta semplice guardia fucsia dell'ordine dominante e del blocco oligarchico neoliberale.
Che la destra sia organica al potere dominante non è una novitas: lo è invece che lo sia ormai pienamente anche la sinistra, che un tempo aveva rappresentato le istanze della trasformazione e dell'opposizione al potere dominante, al quale ormai è organica in misura non inferiore rispetto alla destra stessa.
Adesso, col referendum del 9 giugno, dicono di volere abolire la precarietà del lavoro che essi stessi hanno contribuito a introdurre! Con quale credibilità? Come non mi stanco di evidenziare da tempo, destra e sinistra nel tempo del turbocapitalismo sono del tutto simili a due maggiordomi con il diverso colore della livrea ma egualmente piegati alla dominazione del padrone capitalistico, da cui prendono con solerzia gli ordini. Insomma, la situazione è tragica, senza però riuscire a essere seria.
Ti è mai capitato che in una relazione affettiva, nel momento di massima complicità e vicinanza, l’altro tenda a chiudersi e ad allontanarsi? Un comportamento ambivalente e contraddittorio che spesso genera frustrazione e confusione in chi lo subisce.
Stiamo parlando dello stile di attaccamento Evitante, che trova la sua origine negli studi del medico psicoanalista John Bowlby. Egli osservò i bambini nel momento della separazione dai suoi genitori.
Quelli che, per limitare la sofferenza, adottarono una disconnessione dalle proprie emozioni, rientrarono in questo profilo di attaccamento. Comprendere tale dinamica ci permette di cogliere come un evitante riesce ad amare.
È una persona sfuggente, bisognosa di libertà, spazio ed aria. Ha imparato che deve cavarsela da solo, ha poca fiducia nell’altro, l’intimità emotiva gli fa paura, ha sperimentato che si può essere abbandonati e soffrire, per cui meglio mantenere le distanze.
Tende a dissociarsi dalle proprie emozioni. Il suo comportamento non dipende da te, ma dalle sue fragilità, fugge dal contatto con sé stesso. Egli prova un senso di inadeguatezza nel vivere una relazione, anche se la vorrebbe.
Teme di deludere, di non essere all’altezza delle richieste dell’altro, per cui, spesso, non riuscendo a gestire questo forte disagio, preferisce porre fine alla relazione. Non è un romantico, le sue dimostrazioni d’affetto si esprimono con azioni concrete.
Per lui costruire un legame equivale ad un perdita di indipendenza, ha paura di aprirsi ed essere vulnerabile, per poi rischiare di essere abbandonato. Cerca una relazione dove essere libero di esprimersi, senza venire giudicato o cambiato.
Spesso le figure ansiose, in cerca di protezione, sono attratte dagli evitanti perchè sembrano forti, offrendo loro un'illusione di sicurezza. In realtà ansioso ed evitante rappresentano due stili di attaccamento fragili che parlano lingue diverse.
Se il primo cerca sicurezza per placare l’ansia di abbandono, il secondo desidera una fonte di supporto, senza intimità. Entrambi hanno bisogno di amore, ma lo esprimono in maniera diversa, l’uno con esternazioni emotive l’altro con un comportamento più freddo e distante.
Li accomuna la paura di perdere sé stessi. L’evitante reprime le proprie emozioni, che tiene congelate dentro di sé. A volte la sensazione più forte è l’attivazione traumatica che lo fa scappare quando si sente pressato nella relazione.
Il comportamento di un evitante è paragonabile all'onda di un mare con andate e ritorni, questo movimento gli permette di controllare la realtà e di comprendere se l’altro riesce a rispondere alla sua necessità di libertà.
Quando l’onda arriva e se ne va, è importante restare con i piedi piantati nella sabbia per non perdere l’equilibrio e la stabilità perché si è consapevoli che lui tornerà.
L’evitante richiede un grande lavoro di consapevolezza, perché stare con lui significa andare oltre l’ansia di perderlo o di ricevere conferme. Non si può salvare l’altro, cercare di cambiarlo o perdere sé stessi con i propri bisogni.
Ma una relazione di questo tipo può rappresentare una grande sfida per lavorare sulla propria solidità ed autonomia. Per un ansioso è l’occasione per imparare a stare centrato, comprendere che i vuoti vanno colmati con i propri interessi e non con la fusione nell’altro.
Se entrambi le parti hanno la volontà di lavorare, è sempre possibile costruire una relazione composta da due individui interi e compiuti che desiderano condividere momenti di vita insieme.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all’avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa ai rapporti condominiali ed alle relative problematiche tra amministratore e singoli condomini. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Recanati che chiede: "È responsabile l’amministratore di condominio che affigge in bacheca l’elenco dei condomini morosi?".
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, qual è il rapporto tra amministratore di condominio e singolo condomino moroso.
A tal proposito l'art. 1129 comma 9 del codice civile dispone che, salvo diversamente dispensato dall'assemblea, l'amministratore di condominio è tenuto ad agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro 6 mesi dalla chiusura dell'esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, anche ai sensi dell'art. 63 co. 1 disp. att. «l'amministratore di condominio è tenuto a comunicare ai creditori non ancora soddisfatti che lo interpellino i dati dei condomini morosi, fornendo generalità complete ed esaustive».
Orbene, l'art. 63 disp. att. c.c. prevede anche che «i creditori non ancora soddisfatti dovranno procedere alla preventiva escussione dei condomini morosi, sulla base dei dati forniti dall'amministrazione, potendo agire nei confronti degli altri condomini, in regola con i pagamenti, e pretendere l'eventuale residuo insoddisfatto solo nell'ipotesi in cui l'escussione sia rimasta infruttuosa».
Quindi, sussiste in capo all'amministratore l'obbligo di cooperare con il terzo creditore (dovere legale e di salvaguardia) e ne consegue che nel caso in cui questi si rifiuta di farlo, il suo comportamento sarà passibile di sanzione stante che è palesemente contrario alla buona fede oggettiva, dovendosi tale dovere intendersi come autonomo dovere giuridico, espressione del generale principio di solidarietà sociale che impone di mantenere un comportamento leale e volto alla salvaguardia dell'utilità altrui, nei limiti dell'apprezzabile sacrificio.
Tutto ciò in riferimento anche all’orientamento consolidato con la sentenza della Corte di Cassazione n. 9148/2008 che ha statuito che «le obbligazioni contratte dall'amministratore di condominio nell'interesse di tutti i condomini non vedono solidarietà passiva degli stessi condomini, atteso che ciascuno deve rispondere solo ed esclusivamente per la propria quota».
Ciò che all'amministratore non sarebbe consentito è la pubblicità indiscriminata dei dati dei condomini, dovendo osservare i principi di proporzionalità, pertinenza e non eccedenza rispetto agli scopi per i quali i dati sono raccolti. Sull'amministratore grava il dovere di adottare le opportune cautele per evitare l'accesso a quei dati da parte di terzi.
Nel caso in cui l'amministratore sia tenuto ad indicare analiticamente i dati dei condomini morosi in rendiconto o in favore di terzi creditori, non può procedere all'affissione di questi nella bacheca dell'androne condominiale. In tale caso l'affissione, avvenendo in uno spazio pubblico, significherebbe la messa a disposizione di quei dati in favore di una serie indeterminata di persone estranee e quindi, di una indebita diffusione illecita e fonte di responsabilità civile (Cass. n. 186/2011).
Invero, «i dati riferiti ai singoli partecipanti del condominio, raccolti ed utilizzati per le finalità previste dalla disciplina codicistica di cui agli artt. 1117 e ss c.c. ed alle relative norme di attuazione, ivi compresi quelli relativi alle posizioni debitorie di ciascuno nei confronti della collettività condominiale, costituiscono dati personali, tutelati dalla specifica disciplina di protezione dei dati personali e dal Regolamento UE 679/2016».
Affinché ciò sia applicabile, ovvero affinché venga considerato un dato personale, non occorre che sia un dato sensibile, giacché l'appartenenza dell'informazione alla sottoclasse dei dati sensibili comporta la previsione di una disciplina di tutela e di garanzia ulteriore contro i rischi della circolazione, in considerazione della intrinseca attitudine di questi dati ad essere strumentalizzati ai fini discriminatori.
In ambito condominiale, le informazioni relative alla gestione, al riparto delle spese e all'entità del contributo, possono essere trattate anche senza il consenso dell'interessato e, per ragioni di trasparenza e di buon andamento, una comunicazione di questi dati, è giustificata. E allora, l'amministratore è legittimato all'affissione nella bacheca dei dati su condomini morosi?
La risposta anche alla domanda del nostro lettore è No, perché «la pubblicità nella bacheca dell'androne condominiale di un dato personale concernente le posizioni di debito del singolo condomino va al di là della giustificata comunicazione dell'informazione ai soggetti interessati nell'ambito della compagine condominiale; tale affissione, avvenendo in uno spazio accessibile al pubblico, non solo non è necessaria ai fini dell'amministrazione comune ma, soprattutto, si risolve nella messa a disposizione di quei dati in favore di una serie indeterminata di persone estranee e, quindi, in una indebita diffusione, come tale illecita e fonte di responsabilità civile» (Cass. n. 186/2011).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
(Foto di Anders Mejlvang da Pixabay)
Un grande traguardo quello tagliato oggi da Romano Rutili, che ha festeggiato i suoi 100 anni circondato dall’affetto di parenti e amici. Originario di Penna San Giovanni, aveva lavorato a lungo in una fornace, trasferendosi a Trodica nel 1991 insieme alla figlia.
Stamattina il sindaco Andrea Staffolani gli ha fatto visita per portargli il saluto di tutta la cittadinanza e fargli i migliori auguri per lo straordinario traguardo. «Non lo conoscevo di persona, ma abbiamo parlato a lungo della sua vita e di molte altre cose, è stata una piacevole chiacchierata – racconta il sindaco – una persona che ha dato tanto al nostro territorio con il lavoro e l’esempio quotidiani. Gli rinnovo i migliori auguri da parte mia e di tutta l’amministrazione comunale per questo compleanno speciale».
In Italia, il gioco è un fenomeno radicato nella cultura popolare, ma le abitudini variano notevolmente da regione a regione. Anche il fattore uomo/donna influisce nettamente su gusti, preferenze e personalizzazione. Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, dai gratta e vinci al poker online, dalle lotterie alle scommesse sportive, ogni zona della penisola ha le sue preferenze, influenzate da tradizioni locali, fattori economici e persino superstizioni.
Nord, Centro, Sud: tre Italie che scommettono in modo diverso
Il Bel Paese, lo sappiamo, è bello ricco in tutti sensi e la sua ricchezza deriva soprattutto dalla varietà che propone nei vari campi e settori, tra cui anche quello del gioco. Vediamo quindi come le scommesse e la voglia d’azzardo si distinguono tra nord, centro e sud.
Il Nord: scommesse sportive e poker
Al Nord, soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, dominano le scommesse sportive (calcio in primis) e il poker, sia online che nei casinò e nelle sale terrestri.
Milano e Sanremo sono poli importanti per i giochi da tavolo verde, con un’alta concentrazione proprio di sale da poker, che va per la maggiore.
In Veneto e Trentino è molto diffusa la tradizione delle “bische” clandestine (anche se in calo grazie ai controlli nazionali), ma soprattutto le scommesse ippiche (galoppo e trotto).
Curiosità desta invece Venezia: il Casinò di Venezia, il più antico del mondo, attira turisti e giocatori occasionali, ma i locali preferiscono le scommesse sul calcio e l’azzardo altrove… forse forse anche online come notiamo sul nostro nuovo nvcasino che attira gli amanti di slot machine online.
Il Centro: lotterie e gratta e vinci
Nelle regioni centrali, soprattutto Toscana e Lazio, spopolano lotterie e gratta e vinci.
A Roma, nella capitale, il Superenalotto è un vero rito, con code interminabili alle ricevitorie per i cosiddetti “numeri fortunati”.
In Toscana, invece, molti giocatori seguono cabale e numeri basati su sogni o eventi tragici, un’eredità della smorfia napoletana.
A Livorno, il gioco del lotto è quasi una tradizione familiare, con numeri tramandati di generazione in generazione, da cui non si scappa nemmeno oggi.
Il Sud: lotterie, bingo e slot machine
Al Sud, il gioco d’azzardo è spesso legato alla tradizione popolare e alla speranza di una vincita miracolosa. Una grossa, di quelle che cambiano davvero la vita.
Campania e Sicilia sono regni delle slot machine e del bingo, con sale giochi presenti in quasi ogni paese.
Napoli è la capitale della smorfia, con migliaia di persone che giocano al lotto basandosi sui numeri legati a sogni, eventi o proverbi.
In Sicilia, poi, molte persone giocano i numeri legati ai “morti illustri”. Ad esempio, la data di morte di un boss mafioso può diventare un numero fortunato, così come quella di un Papa o di un politico.
Uomini vs donne: chi gioca di più e come?
Secondo alcuni studi intrapresi dall’AAMS, l’organo di controllo del gioco italiano, le donne rappresentano solo il 30% dei giocatori d’azzardo, ma sono in aumento tra le giovani che scommettono su eventi TV (come i talent show).
Infatti, nonostante si pensi il contrario, è vero che soprattutto fra la popolazione più anziana c’è un attaccamento femminile al gioco legato alla fortuna: moltissime anziane signore, in tutta Italia, se si recano ai tabacchi o in qualche bar di paese, ne approfittano per giocare ai gratta e vinci o alle slot machine.
Ma vediamo alcune tendenze che differenziano i due generi.
Gli uomini sono più diretti verso scommesse e poker. Preferiscono giochi di abilità (o presunta tale) come poker e scommesse sportive. Giocano anche più spesso online, soprattutto su siti di betting e poker room. Una particolarità è che sono spinti dalla competizione e dall’idea di “controllare” l’esito delle partite o puntate.
Le donne, invece, tendono a preferire giochi “passivi”, come lotterie, gratta e vinci e bingo, ovvero quei giochi proprio legati alla pura fortuna. Molte giocatrici over 50 vedono il gioco come un momento sociale (es. serate al bingo) e quindi sono meno propense a giocare online e a stare connesse nelle piattaforme. La loro particolarità è che spesso scelgono numeri legati a date personali (compleanni, anniversari) che possono portar loro fortuna.
Perché queste differenze?
Studi antropologici dimostrano che queste differenze regionali e di genere si riscontrano in diversi paesi e regioni del mondo. Nel caso italiano, è vero che tendiamo a vederci più netto perché siamo abituati a spezzare l’Italia in parti. Tuttavia, generalizzando, possiamo concludere che:
- Fattori culturali: al Sud, il gioco è più legato alla superstizione; al Nord, alla passione sportiva.
- Disponibilità economica: al Nord si scommette di più online, al Sud si cercano vincite “facili” con pochi euro.
- Genere: gli uomini amano il rischio calcolato, le donne il “colpo di fortuna”.
Che sia un gratta e vinci al bar o una scommessa sul derby, l’azzardo in Italia resta un rito collettivo. Ma attenzione: il confine tra divertimento e dipendenza è sottile. Meglio giocare per passione... ma senza esagerare!
Mattinata intensa a Civitanova Marche, in piazza Abba, dove i ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Ugo Bassi hanno incontrato il personale della polizia postale e della comunicazioni, il quale ha illustrato loro quali possono essere le insidie del web.
È questo il senso della campagna educativa itinerante della Polizia di Stato e del Ministero dell’Interno denominata "Una vita da social" e rivolta agli studenti, che ha come obiettivo comune fare in modo che il cyberbullismo e tutte le forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie non facciano più vittime.
Attraverso il truck della polizia postale i ragazzi hanno visto dei filmati che hanno dimostrato quanto facile possa essere l’adescamento online, il sexting e cyberbullismo, quando non si particolarmente prudenti.
Nella stessa occasione personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata ha spiegato agli studenti che tali situazioni possono creare disagio e vergogna e qualche volta possono diventare motivo di scomparsa di alcuni minorenni.
Il messaggio lasciato ai ragazzi è ancora una volta quello di avere fiducia nelle istituzioni e segnalare immediatamente e senza timore le situazioni di difficoltà in cui ci si viene a trovare, al fine di consentire alla Polizia di Stato di intervenire tempestivamente. E questo anche perché domenica 25 maggio ricorre la giornata internazionale del minore scomparso.
A chiudere la giornata, le foto di rito con le moto della polizia stradale e l’entusiasmo allo stand della Scientifica, dove tanti giovani si sono cimentati nel lasciare le proprie impronte e nel simulare un vero sopralluogo sulla scena del crimine. Un'esperienza educativa e coinvolgente che ha lasciato il segno.
La sovrintendente Lucia Chiatti e il direttore artistico Marco Vinco hanno presentato al Cda del Macerata Opera Festival nella seduta del 20 maggio il nuovo ufficio stampa Alessia Capelletti, che insieme alla socia Marina Nocilla gestirà la comunicazione mediatica da questa stagione.
La dottoressa Capelletti si è presentata, raccontando la sua ultra trentennale esperienza nazionale ed internazionale nel settore ed illustrando le linee guida del lavoro che svolgerà in Sferisterio, con un particolare approfondimento sul fronte del turismo internazionale altospendente, finalizzato ad una ricaduta sul benessere del territorio delle attività promozionali.
Il Cda ha manifestato grande apprezzamento condividendo la strategia di promozione e lancio a livello nazionale ed internazionale di un’istituzione prestigiosa ed identitaria qual è lo Sferisterio. Capelletti e Nocilla stanno già facendo un percorso di conoscenza personale dei media locali ai fine di potenziare anche la comunicazione sul territorio, essenziale per il buon esito della manifestazione.
Con il termine "gamification" si intende l'utilizzo di dinamiche dei videogiochi all'interno di contesti non ludici. Si tratta di una vera e propria innovazione, che nasce fondamentalmente per rendere meno noiose e più coinvolgenti le normali attività legate allo studio o al lavoro. Di conseguenza, le meccaniche che sono abitualmente utilizzate in videogame come simulatori di guida, FPS e slot, vengono adattate per altri scopi, inserendo punteggi, ricompense e obiettivi da raggiungere. Ecco in quali ambiti sta avendo successo la gamification.La gamification nella sanità Le tecniche dei videogame sono state esportate con buoni riscontri nel settore della sanità. Diversi ospedali e centri di riabilitazione impiegano la gamification per aiutare i pazienti ad affrontare il recupero motorio: a tal proposito, sono state sviluppate delle app che trasformano i classici esercizi di fisioterapia in dei semplici videogiochi. Le applicazioni, inoltre, sono spesso utilizzate per monitorare parametri vitali come la glicemia, l'ossigenazione del sangue e l'attività fisica, molto importanti per tenere sotto controllo determinate patologie, tra cui il diabete. Infine, sono disponibili delle app relative al benessere mentale, che fungono da prezioso supporto per combattere ansia, depressione e stress, valido strumento per aiutare i più giovani. E anche in assenza di patologie, la gamification consente di dare vita a dei percorsi di crescita personale, dal miglioramento dell'autostima all'ottimizzazione del tempo. Le meccaniche di gioco nel lavoroPer incrementare l'impegno dei dipendenti e per offrire loro più stimoli, alcune aziende hanno introdotto dei sistemi che premiano i lavoratori più efficienti in base a punteggi e a missioni da raggiungere, proprio come può avvenire in un normale videogioco, dagli RPG ai casino. Guadagnare punti e completare delle task sta portando dei benefici in termini di entusiasmo e di motivazione, fattori che permettono di aumentare la produttività dell'azienda e di rendere meno ripetitivi i compiti dei dipendenti.Il fenomeno della green gamificationUn tema tra i più dibattuti degli ultimi anni è quello della sostenibilità ambientale. Grazie alla gamification vengono promossi i comportamenti sostenibili da mettere in atto dai cittadini. Alcune città hanno lanciato delle applicazioni per la registrazione delle attività eco-friendly svolte nel quotidiano, dalla riduzione del consumo di acqua allo spegnimento programmato degli elettrodomestici. Le azioni positive vengono premiate con punti, bonus e riconoscimenti, con l'obiettivo di incentivare l'aumento delle azioni sostenibili.Discussioni sulla gamificationI benefici della gamification nel lavoro, nella sanità e nella sostenibilità ambientale sono più che evidenti e a dimostrarlo sono i dati. Tuttavia, la gamification è stata oggetto di qualche critica. Alcuni esperti, infatti, hanno sottolineato che i meccanismi di ricompensa tipici dei videogame possono dar luogo a una dipendenza, portando le persone a svolgere le attività, che si tratti di lavoro o di riabilitazione, solo al fine di ottenere dei premi, a discapito di una reale motivazione. Inoltre, per essere funzionale, un'applicazione di gamification va progettata con scrupolo: livelli troppo complicati da raggiungere e un eccessivo numero di missioni potrebbero far nascere malcontento e frustrazione negli utenti.
Nel mondo della finanza, poter disporre di informazioni aggiornate è indispensabile. Ogni giorno, infatti, i vari mercati reagiscono a dati economici, eventi geopolitici, decisioni dei governi ecc. Ne consegue che per un trader o un investitore, essere aggiornati su ciò che accade nel contesto economico globale non è solo utile, bensì fondamentale.
Stiamo infatti parlando di un settore in cui la tempestività e la reattività possono fare la differenza tra un’operazione di successo e una in perdita: essere in grado di prevedere o quantomeno capire le dinamiche che muovono i mercati diventa necessario.
Gli operatori finanziari, in particolare quelli che si muovono sui mercati a breve termine come per esempio il Forex, devono tenere costantemente sotto controllo le principali pubblicazioni economiche e i discorsi delle autorità monetarie. Allo stesso modo, anche gli investitori a lungo termine, pur essendo meno esposti alla volatilità giornaliera, non possono ignorare l’influenza dei dati macroeconomici sulle decisioni strategiche. Un rallentamento del PIL, un’inflazione eccessiva o un’inattesa stretta monetaria possono cambiare moltissimo le prospettive di interi settori e di specifici titoli azionari. È in questo contesto che entra in gioco il calendario macroeconomico, uno strumento fondamentale per trader e investitori, utile per pianificare operazioni, scegliere strategie e capire la direzione che i mercati stanno prendendo.
Cosa contiene un calendario macroeconomico?
Il calendario macroeconomico è uno strumento aggiornato regolarmente che raccoglie in modo ordinato e cronologico gli eventi economici rilevanti previsti per una determinata giornata, settimana o mese.
Vi si trovano indicazioni su pubblicazioni ufficiali come il Prodotto Interno Lordo, i dati sull’occupazione, l’inflazione, la produzione industriale, le vendite al dettaglio e molto altro. Oltre ai dati statistici, il calendario include anche eventi come le decisioni sui tassi di interesse delle banche centrali, le conferenze stampa dei governatori, i vertici economici internazionali e le aste di titoli di Stato.
Ogni evento è accompagnato da varie informazioni: l'orario previsto di pubblicazione, il valore precedente, la previsione del consenso degli analisti e, successivamente, il dato effettivamente pubblicato. Queste informazioni permettono agli operatori di mercato di prepararsi con anticipo, valutare possibili scenari e agire di conseguenza. Viene anche segnalato il livello di importanza dell’evento ed è possibile effettuare ricerche mirate selezionando uno o più filtri.
L'importanza della reattività e della pianificazione
Utilizzare il calendario macroeconomico mette a conoscenza dei molti eventi che caratterizzano i mercati finanziari e può aiutare a capire come essi possono influenzare il mercato. I dati economici infatti hanno spesso un impatto immediato sulla volatilità di valute, indici e materie prime. Per esempio, un dato sull’inflazione superiore alle attese può indurre gli investitori a prevedere un inasprimento delle politiche monetarie, il che potrebbe rafforzare la valuta nazionale e influenzare negativamente i mercati azionari.
Essere a conoscenza dell'imminenza di un evento ad alto impatto permette di evitare di aprire nuove posizioni in momenti di forte incertezza o, al contrario, di prepararsi a sfruttare opportunità di trading legate alla volatilità. Per gli investitori di lungo termine, il calendario è utile per capire le dinamiche macroeconomiche, orientando le scelte strategiche.
Calendario macroeconomico: un aiuto per l'analisi fondamentale
L’utilizzo del calendario macroeconomico è di grande aiuto anche per l’analisi fondamentale, che si basa proprio sulla valutazione dei dati economici per determinare il valore intrinseco di un’attività finanziaria. Conoscere la direzione generale dell’economia aiuta a comprendere meglio la sostenibilità dei profitti aziendali, la solidità del debito pubblico o l’equilibrio delle partite correnti, elementi essenziali nella valutazione di azioni, obbligazioni e valute.
Il Comando della Polizia Locale ha emanato tre nuove ordinanze per regolamentare la circolazione stradale in occasione di eventi e interventi programmati sul territorio comunale. Le misure riguardano i lavori di smontaggio di un ponteggio in via Padre Matteo Ricci, la manifestazione “Colorambiente” e le celebrazioni del 2 giugno per la Festa della Repubblica.
Per consentire lo smontaggio di un ponteggio, giovedì 22 maggio, dalle ore 8:00 alle ore 17:00, sarà vietato il transito in via Padre Matteo Ricci, fatta eccezione per residenti e mezzi diretti alle aree private. Nella stessa via sarà attivato un doppio senso di circolazione con senso unico alternato a vista. In particolare, sarà data precedenza ai veicoli in uscita verso piazza Vittorio Veneto, mentre quelli in ingresso da tale piazza dovranno cedere il passo. Inoltre, i mezzi provenienti da via Santa Maria della Porta e corso della Repubblica avranno l’obbligo di proseguire dritti in direzione via Crescimbeni. In via Domenico Ricci, sarà istituita la direzione obbligatoria a destra verso via Crescimbeni.
In occasione della manifestazione “Colorambiente”, prevista per venerdì 24 maggio, saranno adottate specifiche misure su via Concordia. Dalle ore 9:00 alle 12:30 sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati della carreggiata nel tratto antistante l’edificio dell’azienda Orim Spa. Dalle ore 10:00 alle 12:00, e comunque fino al termine dell’iniziativa, sarà vietato il transito all’intersezione con via Velluti, fatta eccezione per i mezzi di emergenza. Sarà inoltre istituito un blocco fisico in via Concordia, sempre nel tratto antistante la Orim Spa.
Per le celebrazioni della Festa della Repubblica del 2 giugno, sono previste modifiche temporanee alla viabilità. Dalle ore 7:30 alle 10:00 sarà vietata la sosta con rimozione forzata in piazza della Vittoria (intera area, esclusi i veicoli di Polizia e Forze Armate), in corso Cavour (ultimi cinque stalli sul lato sinistro, eccetto veicoli autorizzati, Forze dell’Ordine e Forze Armate) e in viale Martiri della Libertà (ultimi dieci stalli a scendere, lato destro, prima di piazza della Vittoria). ù
Dalle 7:30 alle 13:30 sarà inoltre vietata la sosta in piazza della Libertà (compresi spazi per disabili, ciclomotori e APU) e in via Gramsci, ad eccezione dei veicoli autorizzati, delle Forze dell’Ordine, Forze Armate e associazioni combattentistiche. Anche in via Don Minzoni (tratto tra via Zara e piazza della Libertà) sarà vietata la sosta, ad eccezione degli stalli riservati ai disabili.
Nella stessa via Don Minzoni saranno istituiti appositi spazi riservati alla sosta dei veicoli muniti di pass per disabili. La circolazione sarà interdetta in via Don Minzoni, sempre nel tratto compreso tra via Zara e piazza della Libertà, dalle ore 10:00 alle 13:30, con esclusione dei mezzi di soccorso, pubblica utilità e Forze dell’Ordine.
Durante lo svolgimento della cerimonia dell’alzabandiera, del deposito della corona d’alloro e degli onori ai caduti in piazza della Vittoria, la circolazione sarà temporaneamente sospesa. È inoltre previsto il restringimento della carreggiata in corrispondenza del Monumento ai Caduti per consentire il regolare svolgimento della commemorazione.
C’era un tempo in cui bastava una sequenza di slide ben ordinate per raccontare un progetto. Ma oggi, nel 2025, le presentazioni non sono più semplici contenitori di informazioni: sono esperienze, strumenti strategici che devono saper coinvolgere, guidare, persuadere. L’evoluzione è visibile non solo nella forma ma nel modo stesso in cui si costruisce il messaggio: dalla linearità si passa alla dinamica, dalla descrizione alla narrazione, dalla fruizione passiva all’interazione.
In questo contesto, il supporto di figure professionali capaci di progettare presentazioni ad alto impatto visivo e narrativo (in merito gli esperti di MLC danno suggerimenti preziosi per la scelta di una presentation design agency) diventa un fattore sempre più rilevante, soprattutto quando si ha l’obiettivo di comunicare a pubblici esigenti e abituati a standard elevati. Il contenuto conta, ma è la forma a determinare spesso quanto viene compreso e ricordato.
Le slide statiche, dense di testo e con grafici poco leggibili, lasciano il posto a layout puliti, storytelling visivo e strutture modulari pensate per adattarsi a diversi canali e formati. Il design non è più un elemento accessorio: è il veicolo principale del messaggio. A cambiare non è solo la grafica, ma la logica con cui si organizza l’informazione.
Le nuove presentazioni sono progettate per stimolare l’attenzione, sfruttare la multicanalità e integrare strumenti tecnologici avanzati. Dai grafici animati ai contenuti navigabili, dalle infografiche interattive all’uso di video embedded o strumenti di realtà aumentata, il confine tra slide e applicazione si fa sempre più sottile.
Ma l’esperienza immersiva non riguarda solo la tecnologia. È prima di tutto un approccio narrativo: guidare l’utente dentro un flusso coerente, modulare e coinvolgente, in cui ogni slide è parte di un percorso pensato per far emergere un punto di vista, sostenere un messaggio chiave, attivare una risposta. Il design non lavora da solo: si intreccia con il contenuto, lo semplifica, lo esalta, lo rende digeribile.
Nel 2025, sempre più aziende adottano logiche di presentazione flessibili, costruite attorno a pubblici diversi. Le presentazioni diventano "componibili", adattabili a un pitch commerciale, a un evento dal vivo, a una video-call o a una sessione formativa. Questo richiede coerenza visiva, ma anche capacità di sintesi, chiarezza strutturale e padronanza di linguaggi visivi differenti.
La cura del ritmo è un’altra evoluzione chiave. Il tempo di esposizione dei concetti, il numero di elementi per slide, le pause narrative: tutto viene progettato con attenzione per mantenere l’attenzione alta senza affaticare lo spettatore. L’equilibrio tra dinamismo e chiarezza è uno degli obiettivi principali del design immersivo.
Anche l’uso dell’AI ha accelerato alcuni processi: dall’organizzazione semantica dei contenuti all’adattamento automatico dei layout, fino alla creazione di bozze visive intelligenti. Ma la componente umana rimane centrale: la sensibilità nel leggere il contesto, nel selezionare ciò che conta, nel dosare forma e sostanza, resta il cuore del lavoro.
Cambia anche il concetto di “template”: si passa da modelli fissi a veri e propri sistemi visivi, in grado di evolvere insieme alla presentazione. Le aziende più attente non usano più layout impersonali, ma progettano identità visive coerenti, flessibili e riconoscibili anche nei materiali più operativi, come appunto le presentazioni.
Questa evoluzione ha ricadute anche interne: molte organizzazioni cominciano a vedere la presentazione non come un file “da fare all’ultimo”, ma come parte integrante della strategia di comunicazione. Una buona presentazione può determinare il successo di una riunione, il posizionamento in una gara d’appalto, la percezione di solidità in un incontro con investitori.
In definitiva, nel 2025 il design delle presentazioni non è più solo una questione estetica. È uno strumento di strategia, un linguaggio, una forma di progettazione narrativa e visiva che si integra a pieno titolo nella comunicazione d’impresa. Le slide non sono più “di contorno”: sono diventate parte del messaggio, e spesso, la parte che fa la differenza.
(Foto di Hal Gatewood su Unsplash)
Ebbene, nubi si addensano all'orizzonte per la signora von der Leyen, vestale dei mercati apatridi e sacerdotessa del verbo unico liberal-progressista: forse è la volta buona perché si faccia giustizia? Così leggiamo ad esempio su "Il sole 24 ore", “L’osservatore Romano” della globalizzazione turbocapitalistica: "Sms «segreti» tra von der Leyen e ceo di Pfizer: annullato il divieto d’accesso ai giornalisti".
Il tribunale europeo, dunque, inchioda la signora von der Leyen e accoglie il ricorso presentato dal "New York Times", che a suo tempo aveva fatto richiesta di accesso agli sms in questione. Finalmente sapremo quel che realmente accadde nel tempo dell’emergenza epidemica? Diceva Seneca che la verità, anche se sommersa, viene prima o poi a galla.
E sembra davvero che adesso un poco alla volta stia emergendo. Come abbiamo sostenuto ampiamente nel nostro studio "Golpe globale. Capitalismo terapeutico e grande reset", l'emergenza terapeutica è stata con profitto trasformata dalle classi dominanti in strumento di comando e in opportunità di profitto.
Capitalismo della sorveglianza più big business: ecco la sintesi letale che si è perversamente venuta generando e che ha trovato nell'infame tessera verde la sua sintesi diabolicamente perfetta. Ciò vale anche e a maggior ragione per le benedizioni coatte con l'acquasanta del capitalismo terapeutico: benedizioni vaccinali che sono state da subito una immensa opportunità di business as usual per i gruppi dominanti.
Le cifre d'altro canto parlano chiaro e dimostrano un profitto ragguardevole guadagnato grazie alla gestione dell'emergenza. Come mostrato da Ivan Illich nel suo ancora attualissimo studio "Nemesi medica", la società del capitale aspira a considerare tutti i suoi cittadini come malati per poterli poi curare e generare da tali cure sempre nuovi profitti.
Come sottolineato a suo tempo, la categoria del "malato asintomatico" permette di trasformare tutti indistintamente in malati potenziali. L'emergenza del 2020 ha fornito un'occasione imperdibile per questa strategia di classe. Gli euroinomani di Bruxelles hanno provato in ogni modo a secretare i documenti ma adesso pare che le cose stiano celermente cambiando.
Vedremo cosa accadrà. Intanto non possiamo che accogliere con giubilo la notizia che abbiamo commentato, sperando che la verità emerga presto e che chi ha sbagliato paghi adeguatamente.
"Penso che una buona vita sia un viaggio dell’eroe dopo l’altro. Ripetutamente siamo chiamati nel regno dell'avventura, verso nuovi orizzonti. Ogni volta si presenta lo stesso problema: rischio? Se si rischia, ci sono pericoli e aiuti, realizzazione e fallimento. La possibilità di far fiasco c’è sempre, ma c’è anche la possibilità della felicità".
Così Joseph Campbell esprime la visione di una vita come il risultato di tanti viaggi, ognuno con un suo inizio ed una fine, tanti cicli che prevedono una sfida, fonte di un nuovo livello di consapevolezza.
Il passaggio dall'adolescenza all’età adulta, potrebbe rappresentare uno dei primi viaggi dell’eroe che siamo chiamati ad affrontare. La nostra esistenza può contare tante fasi di vita più o meno lunghe.
In ogni fase possiamo interpretare personaggi diversi con comparse, musiche e scenografie mutevoli. Unico comune denominatore siamo noi che, passo dopo passo, esprimiamo un nuova versione fino ad arrivare alla nostra reale identità.
Il viaggio dell’eroe è un archetipo narrativo che, a livello universale, rappresenta la metafora del percorso della crescita interiore. Una musica interiore ci invita ad uscire dalla nostra comfort zone, per seguire il nostro destino.
Siamo liberi di ascoltare o meno questa spinta interiore. Possiamo decidere di essere sordi, per paura di dover affrontare imprevisti e dolori, ignari del fatto che, in tal modo, corriamo il rischio di rinunciare alla felicità.
Questo viaggio prevede delle vere e proprie tappe, si parte sempre da uno stato di apparente tranquillità, poi arriva una crisi che ci destabilizza, facendo nascere in noi un desiderio di cambiamento.
All’inizio si avranno dubbi ed ansia perché l’essere umano tende a porre resistenza al nuovo, poi con l’aiuto di un mentore, un amico, uno psicologo o un libro...riusciamo a raccogliere il coraggio necessario per affrontare la nuova situazione.
In questo momento avviene l'attraversamento di una soglia che ci permetterà di confrontarci con le nostre parti più nascoste e dolorose, ma che ci farà luce anche su nuove risorse che non credevamo di avere.
Arriva allora una nuova consapevolezza, una sorta di rinascita interiore che ci svela un mondo circostante diverso. Si comprende che ogni difficoltà contiene un insegnamento, e si riesce a dare un senso a questo cammino
Un cambiamento che ci consegna serenità, relazioni più sane e nuove opportunità di lavoro, di amicizie o d’amore. Ogni volta in cui conquisti una nuova idea di te stesso, stai vivendo un viaggio dell’eroe che ti consentirà di tornare alla tua quotidianità trasformato e con il desiderio di condividere ciò che hai imparato.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all’avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all'obbligo del mantenimento del genitore, anche separato o divorziato, nei riguardi dei propri figli maggiorenni.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di Tolentino che chiede: "Fino a quando il genitore è tenuto al mantenimento dei propri figli maggiorenni?". Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata e molto attuale, nella quale la Cassazione, pur mantenendo una posizione prudente sulla facoltà per i genitori, anche separati o divorziati, di cessare il mantenimento dei propri figli maggiorenni quali disoccupati cronici, studenti svogliati o attempati "teenager", la stessa è sempre più orientata a porre un freno, quasi in funzione di educatrice sociale, a responsabilizzare proprio quella prole che non vuole andare via da casa e rimanere sotto lo stesso tetto tra le cure amorevoli e la "paghetta"/mantenimento di mamma e papà.
È vero, infatti, che l'obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli, ai sensi degli artt. 147 e 148 c.c., non cessa con il raggiungimento della maggiore età, ma permane fino al raggiungimento di una indipendenza economica tale da essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze di vita, ma tale obbligo non è infinito; se da un lato, non qualsiasi lavoro o reddito fa venir meno l'obbligo del mantenimento, ma occorre un impiego tale da consentire al figlio un reddito corrispondente alla propria professionalità, adeguato alle sue attitudini ed aspirazioni (Cass. n. 27377/2013; n. 1773/2012; n. 18/2011; n. 14123/2011; n. 21773/2008), dall'altro, l'abuso non è più tollerato: l'obbligo continua a vigere, afferma la Cassazione, solo se il figlio "incolpevolmente" non raggiunge l'indipendenza economica (Cass. n. 23590/2010).
Se, dunque, la precarietà del mondo del lavoro accentuata dalla crisi, rende difficile la possibilità di trovare un impiego idoneo, "per i figli che tengono un comportamento di inerzia e rifiuto ingiustificato di occasioni di lavoro e quindi di disinteresse nella ricerca di indipendenza economica”, la Suprema Corte ha ritenuto, senza ma e senza se, configurabile l'esonero dalla corresponsione dell'assegno richiesto da parte del genitore obbligato (Cass. n. 7970/2013; n. 4765/2002; n. 1830/2011).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore ed in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità, si può affermare che, "il figlio maggiorenne, in forza dei doveri di autoresponsabilità che su di lui incombono, non può pretendere la protrazione dell'obbligo di mantenimento oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, in quanto l'obbligo dei genitori si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, tenendo conto sì delle sue capacità, inclinazioni ed aspirazioni, ma anche del dovere dello stesso di ricercare un lavoro contemperando, fra di loro, le sue aspirazioni astratte con il concreto mercato del lavoro, non essendo giustificabile nel "figlio adulto" l'attesa ad ogni costo di un'occupazione necessariamente equivalente a quella desiderata" (Cass. civ., Sez. Un., n. 20448/2014; Cass. civ., n. 29264/2022; Cass. civ., n. 26875/2023).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.