Un percorso artistico, un tributo alla natura e alle energie rinnovabili, un’opera corale di riqualificazione urbana che si snoda tra i comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). Raccoglie molteplici significati in un unico omaggio alla bellezza, alla natura e al rispetto dell’ambiente, il progetto “Scatole di Luce”: riguarda le facciate di 9 cabine elettriche, dislocate nell’entroterra maceratese, che E-Distribuzione, società del Gruppo Enel, ha affidato all’estro artistico, alle doti tecniche e alla ricerca espressiva dei giovani studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata guidati dalla professora Teresa Marasca.
Prendono vita in questo modo “Scatole di Luce”, un piccolo e delizioso museo a cielo aperto, che i visitatori possono già ammirare a partire proprio dalla cabina elettrica in via E. Fernanducci situata nel comune di Belforte del Chienti realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini. Con il taglio del nastro davanti l’opera denominata “Vento di Speranza” è stato inaugurato oggi il progetto artistico frutto della collaborazione tra E-Distribuzione, l’Accademia delle Belle Arti di Macerata, l’Associazione “l’Occhio nascosto dei Sibillini” e dell’Appenino Foto Festival in corso da oggi al 13 luglio proprio nei comuni coinvolti nel progetto.
Presenti al taglio del nastro il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita che ha espresso soddisfazione per il progetto, una rappresentanza degli altri comuni coinvolti, la professoressa Teresa Marasca insieme agli studenti dell’Accademia, il Presidente dell’Associazione “l’Occhio nascosto dei Sibillini” Giuseppe Del Balzo Ruiti, il Presidente dell’Appennino foto festival Marco Gratani e per E- Distribuzione, Valeria Amelii, responsabile Unità Ambiente Abruzzo Marche e Molise insieme ai colleghi dell’Unità territoriale di Macerata.
“L’elettricità che genera luce, scatole di cemento che sembrano custodirla, la luce dei colori dei Sibillini: un progetto di valorizzazione di manufatti, destinati alla distribuzione di energia elettrica, diventati nel tempo parte integrante del territorio – ha dichiarato la prof. Teresa Marasca -. Un’ approfondita analisi cromatica e ambientale, poi la fatica della pittura, l’impegno degli studenti, la vicinanza delle istituzioni locali e di E- Distribuzione. Quando tutto sembra andare male e l’umano ritirarsi, il colore sul cemento appare un dono improvviso”.
“Abbiamo aderito con entusiasmo a questo progetto affidando le nostre cabine all’estro artistico dei giovani studenti dell’Accademia che hanno potuto realizzare le loro opere in un contesto di sicurezza e massima attenzione da parte della nostra azienda- ha dichiarato Valeria Amelii -. Attraverso la riqualificazione urbana delle nostre infrastrutture arricchiamo di bellezza il nostro Bel Paese, continuando a fornire un servizio primario, quale l’energia elettrica, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e della creatività”.
Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell’energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla prof.ssa Teresa Marasca coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.
I Murales sono situati nei seguenti comuni:
Belforte del Chienti
“Vento di Speranza” – autore Goliardo Sterlacchini
“Gioco di Foglie e Farfalle” – autore Dora Cirioni
“Legature di Luce e Colori” – autore Sani Ajdini
Caldarola
“Wallscape” – autore Vincenzo Squadroni
“Dal Cuore dei Monti Sibillini” – autore Teresa Marasca
Cessapalombo
“Il Falco e il Palombo” – autore Riccardo Lucarini
“I Colori del Bosco” – autore Linda Urriani
Serrapetrona
“Lupi e Volpi Lunari” – autore Alessandro Deda
“Sibillini day ‘n night” – autore David Campana
Grande emozione e orgoglio hanno caratterizzato la mattinata del 5 giugno a Civitanova Alta in occasione dell'inaugurazione della targa in memoria del piccolo Pasquale Postacchini che trovò la morte all'età di 9 anni a causa dello scoppio di un ordigno bellico inesploso, nel verde attrezzato adiacente la sede della Società Operaia Garibaldi.
La cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco Fabrizio Ciarapica, di autorità locali, di numerosi cittadini e della classe quinta dell'Istituto Comprensivo Sant’Agostino accompagnata dalla vicepreside Caterina Marziali, riuniti per celebrare un momento significativo per la comunità.
A margine dell'evento, il sindaco ha accettato con piacere l'invito da parte del presidente Emilio Bartolini a visitare la storica sede della Società Operaia di Civitanova Alta, fondata nel lontano 1867 e da sempre pilastro fondamentale nel tessuto sociale della città. Durante la visita, il presidente della Società ha riservato una sorprendente rivelazione al primo cittadino: una lettera autografa di Giuseppe Garibaldi, indirizzata proprio alla benemerita associazione civitanovese.
Il sindaco si è dichiarato visibilmente stupito e commosso di fronte a un tale cimelio storico. Questa lettera è la testimonianza tangibile del valore e dell'impegno che la Società Operaia ha profuso nel corso dei decenni, mantenendo vivo lo spirito di solidarietà e mutuo aiuto che la contraddistingue sin dalla sua fondazione. Un patrimonio di valori che dobbiamo continuare a custodire e valorizzare.
Il presidente della Società Operaia ha espresso la sua soddisfazione per l'interesse dimostrato dal sindaco. La giornata si è conclusa con un rinnovato spirito di collaborazione tra l'amministrazione comunale e la Società Operaia, entrambe impegnate a promuovere e valorizzare il ricco patrimonio storico e sociale di Civitanova Marche.
In occasione del suo pensionamento, il dottor Vincenzo Campogiani, medico da anni in servizio presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi di Macerata, ha scelto di rinunciare ai regali tradizionali. Al loro posto, ha proposto ai colleghi e agli amici di destinare eventuali donazioni a due realtà impegnate nel sociale e nella ricerca.
La proposta è stata accolta con favore e partecipazione da parte del personale medico, infermieristico e da molti amici, che hanno deciso di contribuire a una raccolta fondi poi devoluta in parte alla Fondazione AIRC, a sostegno della ricerca sul cancro, e in parte all’Associazione ANFFAS di Macerata, che opera in favore di persone con disabilità e delle loro famiglie.
Un gesto significativo che ha trasformato un momento personale in un’occasione concreta di solidarietà.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all’avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente richieste di chiarimenti riguardo i quesiti del referendum del 8-9 giugno 2025. Ecco di seguito l’analisi dell’avv. Oberdan Pantana.
L’8 e il 9 giugno 2025 si vota su quattro dei cinque quesiti referendari in materia di lavoro, che propongono modifiche sui licenziamenti, contratti a termine ed appalti, puntando a rafforzare le tutele per i lavoratori e ridefinire la disciplina nei rapporti di lavoro, ed infine il quinto in tema di dimezzamento del tempo della residenza legale per lo straniero maggiorenne extracomunitario al fine della richiesta della cittadinanza italiana.
Il primo quesito riguarda l’abrogazione o meno del d.l. 23/20215 in materia di regime sanzionatorio del licenziamento illegittimo, e, pertanto, la disciplina delle conseguenze giuridiche dei licenziamenti ritenuti illegittimi nelle aziende di dimensioni medio-grandi (qui la video spiegazione).
Attualmente, la legge Fornero prevede, per gli assunti dopo marzo 2015, in alcune ipotesi la reintegrazione del posto lavoro e in altre ipotesi una tutela di tipo indennitario, il licenziamento resta risolutivo ma ha come sanzione il pagamento di un'indennità, pari a 24 mesi di retribuzione. Oggi il sistema sanzionatorio è molto simile a quello dell'art 18 grazie anche all'intervento della Corte Cost., in sostanza anche il d.l. 23/2015 prevede la reintegrazione del lavoratore per insussistenza del fatto contestato e nel caso in cui l'infrazione viene punita dal codice disciplinare con una misura conservativa.
Qual è dunque la differenza? L'art. 18 prevede che il giudice possa fare un'indagine sul codice disciplinare e sul contratto collettivo che lo prevede per capire che cosa il contratto collettivo avrebbe previsto per quell'infrazione anche se non espressamente menzionata, spazio al giudice ampio per disporre la reintegrazione, mente nel d.l. 23, questo spazio è ridotto. Il punto più rilevante tra i due regimi sanzionatori è quello del licenziamento collettivo che nel dl 23 non prevede la reintegrazione, mentre nell'art. 18 prevede la reintegrazione per violazione dei criteri di scelta.
Il secondo quesito si riferisce al licenziamento illegittimo nelle piccole imprese. Nelle imprese che non raggiungono i requisiti dimensionali (fino a 15 dipendenti), oggi il licenziamento illegittimo è sanzionato con un indennizzo massimo di 6 mensilità (in alcuni casi fino a 13). Il referendum propone di eliminare questo tetto massimo, lasciando al giudice la piena libertà di decidere l'ammontare del risarcimento.
Il terzo quesito riguarda invece i contratti a termine (qui la video spiegazione). La disciplina attuale consente di stipulare contratti a termine senza causale per i primi 12 mesi; dopo tale periodo, sono richieste motivazioni specifiche e ci sono limiti numerici.
Il quesito referendario propone che i contratti a termine siano ammessi solo nei casi di sostituzione di lavoratori assenti o in altre ipotesi specificamente previste dai contratti collettivi. In assenza di queste condizioni, il contratto a termine non sarebbe più possibile.
Il quarto quesito inoltre tratta della responsabilità solidale negli appalti per infortuni sul lavoro. Il referendum intende abrogare l'eccezione prevista dalla normativa attuale sulla responsabilità solidale negli appalti. Oggi, se l'appalto riguarda attività con rischi specifici dell'appaltatore, l'impresa committente non è solidalmente responsabile per gli infortuni sul lavoro.
Con l'abrogazione di questa eccezione, la responsabilità solidale si estenderebbe anche a questi casi: la ditta appaltante sarebbe sempre responsabile, insieme all'appaltatore, per i danni derivanti da infortuni sul lavoro, anche quando questi riguardano rischi specifici dell'appaltatore.
Il quinto quesito infine riguarda la cittadinanza italiana per il maggiorenne extracomunitario straniero (qui la video spiegazione). Il referendum chiede di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta della concessione della cittadinanza italiana.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
L'amministrazione comunale di Sarnano condanna fermamente l'ennesimo atto vandalico che ha colpito il territorio. Questa volta a farne le spese sono stati i campi da tennis comunali, recentemente oggetto di un importante intervento di riqualificazione.
«Nei giorni scorsi - tra venerdì e sabato - stavamo ultimando i lavori ai campi da tennis per restituire alla cittadinanza, entro pochi giorni, una struttura moderna e funzionale per la pratica del tennis anche in estate», ha spiegato il sindaco Fabio Fantegrossi.
«Purtroppo, nelle ultime ore abbiamo constatato che ignoti vandali hanno gravemente danneggiato il manto superficiale del campo, gettando laterizi e mattoni sul nuovo strato di resina appena applicato. Questo gesto ha provocato fori e danneggiamenti che renderanno necessario un intervento di ripristino e, conseguentemente, il rinvio della riapertura».
A causa di questi danni, l’inaugurazione del campo da tennis dovrà essere necessariamente posticipata di alcune settimane. «È un gesto vile - prosegue il sindaco - che colpisce non solo una struttura pubblica, ma l’intera comunità. Abbiamo sporto denuncia contro ignoti, e confidiamo che le indagini delle forze dell'ordine possano portare al più presto all’identificazione dei responsabili. È fondamentale porre fine a questa catena di atti vandalici che da mesi interessa diverse aree del nostro comune, dal Parco del Serafino ad altre zone centrali».
Sul posto sono presenti videocamere di sorveglianza: la polizia locale e i carabinieri stanno già visionando le immagini per risalire agli autori del danneggiamento. «Ci tengo a ringraziare i cittadini che ci stanno aiutando a monitorare il territorio - conclude Fantegrossi -. L’invito che rivolgo a tutti è quello di continuare a segnalare tempestivamente comportamenti sospetti. Solo insieme possiamo tutelare il nostro patrimonio pubblico».
Da lunedì 9 giugno al prossimo 11 luglio, i nuovi impianti sportivi a disposizione presso l’istituto IV Novembre ospiteranno un appuntamento che è tradizione per i piccoli del capoluogo.
Sarà infatti la 14° edizione. Il Camp tornerà dopo un anno di pausa complice il trasloco da via Valerio all’attuale sede ed in attesa del moderno e grande campus che sta sorgendo in viale Indipendenza.
Il Centro Estivo 2025 offrirà la possibilità di divertirsi con calcio a5, pallavolo, basket, atletica, judo e lotta. All’aperto per lo più, ma anche al chiuso in caso di maltempo. Una grande varietà di attività, sana e salutare, per tutti i gusti.
L’iniziativa come sempre è rivolta ai bambini dai 6 ai 14 anni di età e si svolgerà dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14.
Tutte le lezioni saranno tenute da istruttori federali e animatori qualificati, ogni giorno una disciplina sportiva verrà alternata da giochi educativi e non mancheranno ulteriori occasioni di svago grazie a momenti ludici, tornei di gruppo, cussiadi.
Presentato a Tolentino nella sede di Mastri Pellettieri il corso di Tecnico superiore per i processi di ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti del sistema moda (Bags and Leather Fashion) di Its Smart Academy. Il corso del biennio 2025-2027 è completamente gratuito e prevede 1800 ore di cui 800 ore di tirocinio presso aziende del territorio e 1000 ore di attività didattiche e laboratoriali ed un esame di stato finale (prova scritta, pratica e orale) per conseguire il diploma. L’85% dei corsisti ITS Smart Academy sono assunti a pochi mesi dal diploma.
Hanno partecipato alla presentazione Mauro Sclavi, sindaco di Tolentino, Giuliana Bernardoni, presidente del Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino, Andrea Santori, presidente della Fondazione Its Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Gianluca Petroselli, coordinatore dei corsi moda di Its Smart Academy.
Le aule e i laboratori dove si tengono i corsi sono stati riqualificati con il concorso anche del Comune oltre 20 anni fa. Il corso nasce per formare professionisti altamente specializzati in grado di contribuire attivamente allo sviluppo e all’innovazione del settore moda, rispondendo in modo concreto alle esigenze delle aziende locali e regionali.
Possono iscriversi al corso, a seguito di selezione, i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore e coloro che, in possesso di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, abbiano frequentato un corso annuale Ifts. I corsi sono aperti anche a studenti laureati che vogliono perfezionare la propria preparazione.
Il diploma conseguito è il diploma statale di tecnico superiore per i processi di ricerca, sviluppo e produzione dei prodotti del sistema moda. Le competenze acquisite saranno riferibili al V livello del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).
"Punti di forza dell'Its – afferma Andrea Santori, presidente della Fondazione ITS Nuove Tecnologie per il Made in Italy – sono la capacità di ascolto delle necessità delle aziende che, assieme ai docenti ITS, strutturano i contenuti dei corsi formativi. Inoltre, grazie alle 800 ore di tirocinio, le aziende possono conoscere a fondo gli studenti e offrire loro un percorso lavorativo".
I settori di impiego in azienda post corso sono: ricerca e sviluppo prodotto nel settore moda, selezione e gestione delle materie prime, traduzione dei concept stilistici in soluzioni tecniche e produttive, ottimizzazione dei processi produttivi attraverso tecnologie innovative, sostenibilità e riduzione degli sprechi nella produzione.
Elemento centrale di questa iniziativa è la collaborazione con il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino. Il coinvolgimento diretto delle imprese garantisce una formazione aderente alla realtà produttiva, aumentando le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Grazie al supporto del Consorzio, gli allievi potranno confrontarsi con professionisti del settore e vivere esperienze formative concrete, arricchendo il proprio bagaglio tecnico e professionale.
Il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino vanta oltre 15 anni di esperienza nell'organizzazione di corsi di specializzazione nel settore dell'Artigianato della pelle a Tolentino, culla delle tradizioni legate all'attività della concia e della lavorazione della pelle e del cuoio, offrendo l'opportunità di frequentare corsi di alta specializzazione nel settore dell'Artigianato della Pelle per apprendisti/artigiani del settore della moda e del tessile.
Il Consorzio dispone di un'aula informatizzata con Programmi di Cad, per lo svolgimento delle lezioni di disegno e progettazione, con annesso Plotter per la realizzazione del taglio dei modelli, con misure e descrizioni delle parti del prodotto e del materiale impiegato e di un’aula lavoro, attrezzata con macchina da taglio a controllo numerico, per l'insegnamento CAM e di altri macchinari come spaccapelle, scarnitrice, macchine da cucire, lissatrice e utensili da banco, per la realizzazione dei prodotti completi di pelletteria.
"Il Consorzio Mastri Pellettieri di Tolentino - ha detto Giuliana Bernardoni, dal 2009 Presidente del Consorzio accreditato dalla Regione Marche - è costituito da 9 aziende pellettiere e conta un fatturato annuo pari a 8 milioni di euro, grazie all'attività di 100 addetti che producono complessivamente un milione di pezzi annui tra borse, valigeria, agende e articoli di piccola pelletteria. In oltre 15 anni di attività abbiamo formato oltre 800 corsisti, più di 500 hanno avuto modo di essere inseriti nelle attività produttive. Ci dà sempre una grande soddisfazione vedere la meraviglia negli occhi dei partecipanti a fine corso che dicono: che meraviglia, abbiamo costruito un prodotto". Le preiscrizioni sono aperte: https://www.itssmart.it/iscrizioni/ ed il corso inizierà indicativamente nel mese di ottobre.
Durante la consueta pausa estiva del traffico ferroviario, a Macerata prende il via il secondo step dei lavori di ammodernamento e elettrificazione della linea ferroviaria. Un intervento strategico e atteso, destinato a concludere i cantieri già avviati lo scorso anno, che punta a trasformare radicalmente l’area della stazione e piazza XXV Aprile.
A comunicare l’avvio dei lavori è il Comune, che, in accordo con RFI (Rete Ferroviaria Italiana), ha autorizzato una deroga acustica per consentire dieci notti di attività rumorose tra le 22:00 e le 4:00 del mattino. L’eccezione riguarderà un periodo complessivo di 80 giorni, in corso fino al 31 agosto, e sarà limitata ai soli giorni strettamente necessari per alcune lavorazioni specifiche.
Le attività notturne, spiegano dal Comune, serviranno a realizzare micropali di fondazione, nuove pensiline e un marciapiede nell’ambito del più ampio piano di rinnovamento della stazione. Un progetto complessivo da 20 milioni di euro, finanziato con risorse del Piano nazionale complementare (PNC), che non si limita all’infrastruttura ferroviaria ma prevede anche il miglioramento sismico dell’edificio viaggiatori, il restyling architettonico della struttura, nuovi parcheggi, spazi verdi con nuove alberature, una pista ciclabile e un’area pedonale.
"Un intervento di grande valore - sottolinea l’amministrazione - che renderà la zona della stazione più moderna, accessibile e funzionale per cittadini, viaggiatori e studenti".
Considerando l’anno 2024, i numeri del turismo crocieristico europeo confermano una crescita costante, segno di una ripresa ormai consolidata dopo le incertezze degli anni passati. Le grandi città portuali – da Barcellona a Civitavecchia, da Marsiglia a Genova, ma anche tanti altri consultabili nel sito TicketCrociere.it – continuano a registrare volumi significativi di transiti, fungendo da hub strategici non solo per le partenze, ma anche per la gestione dei flussi turistici che si riversano sulle rispettive aree urbane.
Al di là delle statistiche, è interessante osservare come stiano cambiando anche le abitudini di viaggio e le aspettative dei crocieristi. I passeggeri non cercano più soltanto comfort e intrattenimento a bordo, ma esperienze più complesse e coerenti con il proprio stile di vita. Per questo motivo, i porti non sono più semplici punti di imbarco o sbarco, ma veri snodi di accesso a percorsi culturali, naturalistici ed enogastronomici che valorizzano i territori limitrofi.
Nel 2025, le compagnie sembrano intenzionate a diversificare ancora di più le rotte, introducendo scali meno affollati e alternative più sostenibili alle tappe tradizionali. Porti come La Valletta, Kotor, Cadice o Amburgo stanno guadagnando terreno proprio grazie alla loro capacità di offrire un’esperienza meno standardizzata, ma altrettanto suggestiva. Questa evoluzione riflette una tendenza più ampia verso un turismo marittimo più lento, consapevole e integrato con le realtà locali.
Tra le novità più rilevanti, anche il ripensamento delle crociere tematiche: viaggi brevi con focus su wellness, itinerari culturali con guide esperte a bordo, rotte gourmet con chef stellati e wine tasting nei porti di attracco. Le città costiere vengono così coinvolte in prima persona nel racconto del viaggio, attraverso eventi a terra, collaborazioni con musei, ristoranti o artigiani locali.
Un altro elemento chiave è l’infrastruttura portuale. I terminal si stanno evolvendo per garantire servizi più rapidi, sostenibili e digitalizzati. Alcuni porti investono in alimentazione elettrica da terra per ridurre le emissioni delle navi ferme, altri puntano sulla smart mobility per migliorare i collegamenti con l’interno. Il porto, quindi, non è più un punto di transito isolato, ma parte integrante dell’esperienza turistica e logistica.
Sul piano strategico, l’attenzione delle compagnie è ora rivolta anche ai periodi di bassa stagione. Le partenze primaverili e autunnali crescono, alimentate da promozioni mirate e da un’offerta che mira a intercettare un pubblico più flessibile, fatto di pensionati, professionisti in smart working o famiglie senza vincoli scolastici. Questo cambio di passo sta modificando l’equilibrio dei flussi nei porti, con un impatto diretto su economia, servizi e pianificazione urbana.
Infine, va sottolineato come le crociere stiano tornando a essere una scelta trasversale, capace di attrarre target molto diversi. Dalle mini crociere nei mari del Nord alle grandi traversate atlantiche, il ventaglio di possibilità si allarga, e con esso la rete dei porti coinvolti. Ogni scalo rappresenta una porta d’ingresso a una cultura, una storia e un territorio specifici.
Nel 2025, il viaggio via mare continuerà dunque a trasformarsi, integrando tecnologia, sostenibilità e personalizzazione. E i porti – da sempre al centro del Mediterraneo e dell’identità europea – torneranno protagonisti di un turismo che sa guardare al futuro senza perdere di vista la sua vocazione originaria: essere luogo di incontro tra persone, rotte e mondi differenti.
Il tolentinate Andrea Passacantando è il nuovo presidente del Cermis: un ponte tra ricerca e agricoltura del territorio. Con una nomina che unisce esperienza, visione e profonda conoscenza del mondo agricolo, Andrea Passacantando è stato designato nuovo presidente del Cermis, Centro ricerche e sperimentazione per il miglioramento vegetale "Nazareno Strampelli" con sede amministrativa ed operativa, messa a disposizione dalla Fondazione Giustiniani Bandini, che si trova all'interno della Riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra a Tolentino.
L’assemblea del Cermis, riunitosi qualche giorno fa, ha scelto Passacantando, rappresentante della Fondazione Giustiniani Bandini, una figura di sintesi tra le esigenze dei produttori agricoli e le sfide dell’innovazione scientifica. Il Cermis, realtà storica, rappresenta da decenni un punto di riferimento per la sperimentazione e il miglioramento genetico delle colture, in particolare cereali, legumi e varietà tradizionali del territorio marchigiano.
Il centro, sorto nel solco dell’eredità scientifica del genetista Nazareno Strampelli, ha saputo nei decenni rinnovarsi, promuovendo sperimentazioni che vanno dalla selezione varietale alla sostenibilità ambientale, con una crescente attenzione ai progetti in ambito biologico e agroecologico. Nominato in un momento cruciale per l’agricoltura italiana, stretta tra la necessità di aumentare la produttività e l’urgenza di pratiche sostenibili, Passacantando ha alle spalle esperienze istituzionali e associative.
Imprenditore agricolo con laurea in Giurisprudenza e dirigente, Passacantando ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di presidente provinciale di Copagri Macerata e successivamente quello di presidente regionale di Copagri Marche. E’ vice presidente del Distretto biologico Marche e componente del cda Linfa della Camera di commercio Marche.
In tali ruoli ha promosso politiche volte alla valorizzazione delle produzioni locali, al rafforzamento del ruolo delle organizzazioni agricole e alla diffusione di modelli produttivi compatibili con la tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale. Si è, inoltre, distinto per l’impegno nella promozione del riconoscimento dell’agricoltore custode del territorio e dell’ambiente riconosciuto oggi a livello nazionale.
"Accolgo questa nomina con grande senso di responsabilità - ha dichiarato Passacantando - il Cermis è un patrimonio prezioso per tutta la regione Marche e non solo. Il mio impegno sarà quello di rafforzare il dialogo tra il mondo scientifico e quello produttivo, affinché la ricerca continui ad avere un ruolo centrale nella crescita dell’agricoltura italiana, non solo in termini economici, ma anche culturali, ambientali e sociali".
Tra gli obiettivi del nuovo presidente figurano il potenziamento dei rapporti con le università e gli enti di ricerca nazionali, lo sviluppo di progetti europei e l’apertura del centro alla cittadinanza e agli studenti, per accrescere la consapevolezza sull’importanza del lavoro di selezione e sperimentazione nel comparto agroalimentare. Un ringraziamento va al presidente uscente, Angelo Lancioni, per il lavoro svolto in questi anni.
Nel corso dell’assemblea degli associati insieme all’elezione del presidente sono stati nominati i consiglieri del nuovo consiglio: Angelo Lancioni, David Donninelli, Antonio Catalani, Damiano Avondoglio. Compongono il collegio dei revisori il presidente Massimo Monti, Stefano Quarchioni ed Elisabetta Patriarca.
C'era qualcosa di magico nell'aria ieri a Largo Casarino, qualcosa che andava oltre il profumo invitante del cibo e il tintinnio festoso dei bicchieri. C'era il battito di un cuore, grande e generoso, che ha pulsato all'unisono nel primo pranzo di quartiere, un'iniziativa nata dal basso che ha trasformato un semplice spazio urbano in un abbraccio collettivo.
Non è stata una festa organizzata dall'alto, con protocolli e formalità. È stata la gente di Largo Casarino a volerla, a sognarla, a metterci le mani e il cuore. Un passaparola entusiasta, la condivisione di idee, la preparazione di tavolate imbandite con ciò che ognuno aveva di più caro da offrire: il risultato è stato un mosaico di sorrisi, un fiume di voci che si sono mescolate in un'armonia spontanea.
E poi, l'elemento che ha reso tutto ancora più speciale: la presenza di turisti e visitatori che, incuriositi e affascinati da tanta autenticità, si sono uniti alla tavola. Si sono sentiti parte di qualcosa di vero, di non replicabile, di profondamente umano. Non erano più solo "ospiti" di passaggio, ma vicini di casa per un pomeriggio, testimoni di un'accoglienza che solo la sincerità sa offrire. Hanno assaggiato i piatti della tradizione, hanno ascoltato le storie degli anziani, hanno riso con i bambini che correvano tra i tavoli. E in quel momento, Largo Casarino non era più solo una piazza, ma un punto di incontro tra anime diverse, accomunate dalla gioia di stare insieme.
“Questo primo pranzo di quartiere non è stato solo un evento gastronomico, ma una vera e propria dichiarazione d'amore per i luoghi. – dichiara il primo cittadino Riccardo Natalini”. “Non è solo un rione riqualificato, ma un contenitore di possibilità, uno spazio dove le relazioni possono fiorire e dove l'identità di una comunità può ridefinirsi, arricchendosi di nuove sfumature. Ha dimostrato che il vero valore di un luogo non risiede solo nella sua estetica, ma nella capacità di generare connessioni, di far sentire le persone parte di qualcosa di più grande" – conclude il sindaco.
Largo Casarino, ieri, è stato un faro di speranza, un esempio luminoso di come la volontà popolare possa trasformare un'idea in un'emozione tangibile. Un ricordo che rimarrà nel cuore di tutti, un seme piantato che, ne siamo certi, darà frutti ancora più dolci in futuro.
Il cammino per la conquista della serenità parte da un presupposto necessario: la consapevolezza. Cosa significa, esattamente, essere consapevoli?
Vuol dire avere il coraggio di guardarsi onestamente, di accettare le proprie fragilità e di riconoscere le risorse ed i talenti di cui siamo dotati. Questo lavoro reclama un tempo in cui fermarci ad ascoltare le emozioni che ci attraversano, per poi gestirle e trasformarle.
Chi non ha timore di osservare il proprio dolore, la frustrazione o la rabbia ha imparato a non mentirsi: sa che soltanto affrontando le sue paure può maturare, per vivere in maniera più vera e partecipe.
La presa di coscienza costituisce una base solida su cui costruire un percorso di crescita. Lungo la strada si apprende a non perdersi dietro a pensieri invadenti che offuscano la mente e si acquisisce l’arte di rimanere centrati nell’ascolto del cuore.
Il silenzio non è un vuoto da colmare, ma il miglior luogo dove ritrovare la pace e le risposte che cerchiamo. Si comprende che tutto ciò che accade, anche se non è quello che avremmo voluto, va bene così, perché ogni esperienza vissuta ha un suo senso per il nostro viaggio, che forse al momento non capiamo, ma che poi svelerà i suoi frutti.
Accettiamo la vita con gratitudine e cerchiamo di carpirla più con il cuore che con la mente. L’intuito ci guida nell’afferrare l’invisibile oltre le parole pronunciate. Smettiamo di giudicarci, ascoltiamo e accogliamo tutte le nostre parti dialogando con loro serenamente.
Il cammino prosegue affidandoci ad un universo molto più intelligente di noi che sa dove portarci e che ci insegna ad abbandonare il controllo. Crediamo nella bellezza ed ogni giorno seminiamo azioni che porteranno alla realizzazione dei nostri desideri.
Il respiro diventa uno strumento potente per gestire i momenti di ansia, perché ci riporta nel sentire il corpo nell’istante presente, allontanandoci dalle trappole della mente.
Diventiamo consapevoli della nostra energia che custodiamo con rispetto e, senza alcun senso di colpa, mettiamo confini per amarci. Perdoniamo perché sappiamo che il perdono è fonte di libertà e di leggerezza.
Tutto diventa più intenso e più vivo nel suo rispecchiare in maniera autentica ciò che siamo, riconosciamo le nostre passioni e viviamo per esprimerle e condividerle con il mondo.
È stata inaugurata la prima stazione fotovoltaica di ricarica per biciclette elettriche, accanto alla nuova pensilina solare sul canale della centrale idroelettrica di Montelupone di Enel Green Power. Un progetto, il secondo in Italia, che unisce transizione energetica, valorizzazione del territorio e attenzione al turismo green.
Presenti all’inaugurazione il sindaco Rolando Pecora e per, Enel Green Power, Michele Verzillo, responsabile del progetto ibridizzazione dell’impianto, Marco Pinelli, responsabile Impianti Idroelettrici dell’Area Centro Est, e Mariano Marini, responsabile Unità Territoriale Idroelettrica Ascoli.
La pensilina, coperta da 2.722 pannelli fotovoltaici bifacciali di ultima generazione prodotti in Italia dalla 3SUN Gigafactory del Gruppo Enel, si inserisce in un contesto unico: quello del canale di adduzione dell’impianto idroelettrico esistente e che, quindi, non ha comportato nuova occupazione di suolo per la sua installazione e contribuisce a una produzione energetica integrata e virtuosa.
Alla centrale idroelettrica di Montelupone del tipo ad acqua fluente che con la potenza di 590 kW è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di oltre 1000 famiglie all’anno, si aggiunge la potenza dell’impianto fotovoltaico di 1 MW che potrà soddisfare il fabbisogno di ulteriori 500 famiglie grazie all’incremento di produzione di energia rinnovabile, ed evitando così l’emissione di circa 2.500 tonnellate di CO₂. Inoltre, grazie alla copertura fotovoltaica del canale, si riduce l’evaporazione dell’acqua, favorendo una migliore gestione delle risorse idriche anche a vantaggio dell’irrigazione agricola, in un’epoca segnata dalla siccità.
Il progetto, secondo nel suo genere in Italia dopo l’esperienza pilota di Narzole (CN), è dotato di sensori intelligenti per il monitoraggio della portata e di sistemi di videosorveglianza, aumentando anche la sicurezza dell’area.
Accanto alla pensilina, è stata installata la stazione di ricarica per e-bike alimentata direttamente dal sole: un nuovo servizio per cittadini e visitatori, pensato per incentivare una mobilità dolce e a zero emissioni.
«Questa infrastruttura rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile e un nuovo segno di attenzione all’ambiente e al turismo green – ha commentato con soddisfazione il sindaco di Montelupone, Rolando Pecora. Coniughiamo innovazione, sostenibilità e qualità della vita, offrendo alla comunità un servizio all’avanguardia e al territorio una visione lungimirante. In un momento in cui si parla tanto e sempre più spesso di transizione ecologica, Montelupone la rende concreta, con un’opera unica».
La stazione fotovoltaica e la pensilina solare si inseriscono nel più ampio impegno di Enel Green Power per lo sviluppo di soluzioni integrate tra fonti rinnovabili, a basso impatto ambientale e replicabili in tutta Italia. A Montelupone, il futuro dell’energia è già presente.
«Siamo soddisfatti di aver partecipato all’inaugurazione della stazione di ricarica per le bici elettriche e di aver presentato alla cittadinanza la pensilina fotovoltaica sul canale di derivazione della centrale – ha dichiarato Michele Verzillo -. Si tratta di un progetto innovativo che coniuga energia idroelettrica e solare, entrambe fonti pulite e rinnovabili, coinvolgono le comunità locali e le istituzioni, creando nuove opportunità per i territori e assicurando diversi vantaggi, tra cui un ridotto impatto paesaggistico, una maggiore sicurezza, e ovviamente una maggiore produzione d’energia rinnovabile in linea con gli obiettivi di transizione energetica»
Ti svegli, apri Instagram. Scrolli, guardi, reagisci. Poi posti qualcosa: una frase d’effetto, una foto riuscita, un reel al terzo tentativo.
Qualcuno mette like, qualcun altro guarda e non dice nulla. Pochi like e tante visualizzazioni, guardano solo!
Ma quel momento — che sembri stia vivendo — lo stai vivendo davvero… o lo stai solo interpretando?
La domanda l’ha lanciata Gianluca, lettore attento e un po’ visionario:
“E se tutto quello che viviamo sui social fosse finzione? O peggio: il sogno di qualcun altro?”
Ed eccoci qui. Perché sì: oggi distinguere ciò che è reale da ciò che è raccontato bene è sempre più difficile. E forse, neanche ci interessa più.
I social: palcoscenico, diario o sceneggiatura?
C’è chi posta la propria giornata “vera”.
Chi condivide momenti costruiti per sembrare spontanei.
E chi pianifica ogni dettaglio, caption inclusa, come se fosse la produzione di una serie Netflix.
Siamo ancora noi, quando pubblichiamo?
O siamo solo la versione più interessante, più saggia, più ordinata (e meno stanca) di noi stessi?
La verità adattabile: benvenuti nel feed dei sogni
Nei social di oggi:
Un litigio può sembrare ispirazione.
Una gaffe può diventare ironia.
Un dolore può diventare contenuto.
E allora:
La realtà è ciò che viviamo o ciò che decidiamo di raccontare?
E soprattutto: chi ci crede davvero?
Forse siamo nel sogno digitale di qualcun altro
Pensaci: se tutti pubblichiamo per essere visti, apprezzati, capiti… e poi guardiamo gli altri pensando “che vita perfetta”, stiamo creando una realtà che non esiste per nessuno, ma che tutti vogliono avere.
È come se fossimo tutti personaggi secondari nei sogni digitali altrui.
E quando proviamo a vivere davvero… ci chiediamo se stiamo postando abbastanza.
Un consiglio? Ogni tanto, rompi il copione
Posta una cosa fuori stile.
Scrivi senza pensare all’effetto che farà.
Non cercare approvazione, cerca risonanza.
La realtà non è virale. Ma a volte è l’unica cosa che può farci sentire davvero vivi.
E tu? Vivi o interpreti sui social? Racconti o riscrivi? Hai mai pensato che la tua vita digitale è il sogno di qualcun altro? Parliamone, ma senza filtri.
Nel prossimo episodio di Chic & Social rispondiamo a un’altra richiesta, stavolta di Manuel: "Quali sono i trucchetti, le tips, i segreti nascosti di Facebook e Instagram?"
Dal commento che vale più del like, alla condivisione che “pesa”, scopriremo cosa succede dietro le quinte di un post. Perché no, non è tutto così spontaneo come sembra.
“Per mangiare sano servono soldi”. È una frase che si sente spesso, quasi fosse una verità indiscutibile. In realtà, si tratta di uno dei luoghi comuni più diffusi quando si parla di alimentazione. Se è vero che alcuni prodotti salutari possono avere un prezzo elevato, è altrettanto vero che un'alimentazione equilibrata e nutriente può essere accessibile a tutti.
In tempi in cui il carrello della spesa pesa sempre di più sul bilancio familiare, imparare a scegliere con intelligenza è fondamentale. Bastano pochi accorgimenti per evitare sprechi, valorizzare i prodotti stagionali e tornare a una cucina semplice ma completa.
La spesa intelligente comincia prima ancora di entrare al supermercato. Pianificare un menù settimanale, anche essenziale, e una lista della spesa aiuta a evitare sprechi e acquisti impulsivi. Inoltre, includere piatti a base di legumi, cereali integrali e verdure stagionali è una scelta vincente sia per la salute che per il portafoglio. Infatti, questi sono tra gli alimenti più economici presenti tra gli scaffali!
Riscoprire queste fonti proteiche alternative può rappresentare una strategia nutrizionale vantaggiosa sotto ogni punto di vista. Per molti italiani, infatti, la carne è ancora considerata l'alimento “principale” del pasto. Eppure, mangiare carne ogni giorno non è né necessario né particolarmente salutare, e può incidere pesantemente sul bilancio familiare. Infatti, da un punto di vista economico, la carne è uno degli alimenti più costosi, specialmente se si cerca di sceglierne di qualità.
Attenzione anche ai prodotti “comodi”. Cibi pronti, snack confezionati e piatti surgelati sembrano convenienti, ma spesso hanno un costo elevato rispetto agli ingredienti di base, senza contare l’eccesso di sale, zuccheri e grassi. Un esempio? Una semplice insalata di riso fatta in casa costa la metà e contiene solo ciò che scegli tu.
Una buona abitudine è sostituire snack e merendine confezionate con frutta fresca, fin da piccoli. Frutta e verdura di stagione, infatti, non solo costano meno, ma sono anche più ricche di sapore e nutrienti. Nei mercati locali, come quelli settimanali presenti in molti comuni, è spesso possibile acquistare prodotti freschi e a prezzi più convenienti rispetto alla grande distribuzione.
Secondo i dati del Waste Watcher International, ogni famiglia italiana spreca in media 67 kg di cibo all’anno. Una parte importante di questo spreco è dovuta a una cattiva conservazione degli alimenti o alla scarsa rotazione dei prodotti in frigorifero e in dispensa. Organizzare bene gli spazi, congelare gli avanzi e imparare a cucinare con quello che si ha può fare davvero la differenza. Preparare in casa piatti semplici, anche in anticipo, aiuta a evitare la tentazione del pasto fuori casa o dei cibi ultra-processati. Piatti come la pasta e fagioli, il couscous con verdure, le frittate con scarti vegetali, sono sani, economici e perfetti per la “schiscetta” da portare al lavoro.
Mangiare bene non è una questione di soldi, ma di consapevolezza. Con piccoli gesti quotidiani, si può tornare a un’alimentazione più naturale, meno industriale e più sostenibile, anche economicamente. Una buona spesa comincia sempre con una buona informazione.
Undici agenti della polizia locale di Macerata hanno ricevuto i nuovi gradi di ispettore capo, un importante riconoscimento istituzionale conferito in base alla legge regionale n. 1/2014, ai regolamenti vigenti, all'anzianità di servizio e alla qualità del lavoro svolto nel corso degli anni.
La cerimonia ufficiale si è svolta nei giorni scorsi alla presenza dell’assessore alla sicurezza Paolo Renna e del comandante della polizia locale Danilo Doria. Entrambi hanno sottolineato il valore simbolico e concreto del passaggio di grado, che non solo valorizza il percorso professionale degli agenti, ma rappresenta anche un messaggio chiaro alla cittadinanza e ai nuovi colleghi sul ruolo centrale della professionalità nella gestione della sicurezza urbana.
"I gradi assegnati – ha dichiarato l’assessore Renna – non rappresentano solo il riconoscimento dell’impegno e della dedizione di questi agenti, ma anche una testimonianza del valore cruciale che rivestono nel tessuto sociale della nostra città. Ogni volta che indossano la divisa, rappresentano i valori di giustizia, rispetto e dedizione che tutti dovremmo perseguire. A ciascuno va il mio personale ringraziamento".
Parole condivise anche dal comandante Doria, che ha evidenziato come il conferimento dei gradi rappresenti un momento importante non solo per i singoli agenti, ma per l'intero corpo della polizia locale di Macerata: "È stato un enorme piacere consegnare i nuovi gradi ai colleghi - ha commentato Doria -. Si tratta di un riconoscimento istituzionale che premia anni di lavoro quotidiano, svolto con serietà e impegno. È anche un messaggio positivo per i più giovani: in una struttura organizzata, l’esperienza e la conoscenza vengono valorizzate. Ringrazio ogni agente per il lavoro svolto con professionalità e umanità al servizio della comunità".
I nuovi ispettori capo della Polizia locale di Macerata sono: Rachele Arcangeli Acquaticci, Fulvia Cardona, Fabrizio Cartuccia, Giovanna Cipriani, Giovanna Coppari, Andrea Del Medico, Silvio Domizi, Adolfo Fratini, Flavio Rossetti, Riccardo Smorlesi.
Inoltre, l’agente Daniele Latini ha ottenuto il grado di assistente, ulteriore segnale di crescita e progressione interna del corpo di Polizia locale maceratese. L’evento ha rappresentato non solo una tappa significativa nella carriera degli agenti coinvolti, ma anche un momento di orgoglio per tutta la città, che continua a contare su un presidio di legalità, sicurezza e vicinanza alla cittadinanza.
Gran finale per il progetto “Vivo la mia Città” all’asilo nido comunale di San Severino Marche, che ha celebrato la sua conclusione con una festa gioiosa e partecipata, coronando un percorso didattico innovativo che ha avvicinato i più piccoli al cuore pulsante della loro comunità.
L'iniziativa, ideata per far scoprire ai bambini le istituzioni e i luoghi simbolo dela Città di San Severino Marche, ha visto i piccoli protagonisti di una serie di emozionanti esplorazioni proposte dalla loro maestre.
Accompagnati dalle loro "zie" – le affezionate educatrici che i bambini chiamano così con affetto – i bambini hanno visitato il maestoso Palazzo del Municipio, il suggestivo teatro Feronia, la bellissima piazza del Popolo e l'affascinante area di Castello al Monte. Ogni tappa è stata un'occasione per imparare e meravigliarsi, toccando con mano la storia e la cultura settempedana.
Il progetto ha incluso anche preziosi incontri istituzionali, tra cui quello con il sindaco, Rosa Piermattei, che ha dimostrato grande vicinanza ai bambini e alle loro famiglie partecipando attivamente anche alla giornata conclusiva. La festa finale, infatti, ha visto la presenza calorosa delle famiglie dei bambini, e l'atmosfera è stata ulteriormente vivacizzata dalla coinvolgente esecuzione dei tamburini del Palio dei Castelli, che con il loro ritmo hanno contagiato grandi e piccini.
Un momento particolarmente toccante della giornata è stato quello in cui a tutti i bambini è stata fatta indossare la fascia tricolore, simbolo di cittadinanza e appartenenza. In questa occasione il sindaco in persona ha consegnato a ciascun piccolo un "Diploma di Buon Cittadino", un riconoscimento simbolico del loro impegno e della loro scoperta della vita civica.
Un altro tassello importante del percorso formativo è stata una speciale lezione di sicurezza organizzata dalla polizia locale, che ha insegnato ai bambini, in modo ludico e accessibile, le prime nozioni fondamentali per muoversi in sicurezza nella loro città.
Le famiglie presenti hanno espresso un sentito ringraziamento alle educatrici per la dedizione e la professionalità dimostrate in questo e in altri lodevolissimi progetti proposti durante l'anno, che hanno accompagnato i bambini in un percorso di crescita e scoperta fondamentale in vista del passaggio alla scuola Primaria.
L’estate si avvicina, attesissima e Macerata gioca d’anticipo riaprendo la spiaggia del capoluogo, la piscina Filarmonica. Da questo sabato 31 maggio si inaugura la struttura all’aperto di via Valenti, dal 2020 gestita brillantemente dal Centro Nuoto Macerata che già cura la comunale al chiuso. Dal weekend dunque ragazzi e ragazze, coppie in cerca di relax, amanti della tintarella e soprattutto tante famiglie con bambini che non vedono l’ora di divertirsi in acqua dolce, tutti potranno rigodersi la piscina che dal 1973 accompagna le estati del territorio.
La Filarmonica riparte con due novità importanti. La prima riguarda gli orari di ingresso al pubblico che sono stati uniformati, sempre uguali dal lunedì alla domenica, per l’esattezza 8.30 – 20. Sarà anche possibile prenotare gli ombrelloni posizionati a bordo vasca.
L’altra grande novità è di tipo strutturale perché sono stati completati i terrazzamenti sul lato che guarda a nord-ovest. Spazi recuperati che verranno utilizzati sia per le colonie e i campi scuola, sia per lasciare un’area ancor più confortevole alle famiglie.
"Siamo impazienti di ricominciare - afferma Mauro Antonini, presidente del Centro Nuoto Macerata - sperando che il clima ci aiuti e sia bellissimo proprio come l’atmosfera che si respira all’interno della Filarmonica. Siamo orgogliosi di curare da anni lo storico stabilimento balneare del capoluogo, di avere la fiducia dei maceratesi. Ci fa piacere inoltre proporre attività, servizi e garantire la sicurezza attraverso i nostri giovani, perché lo staff è composto da assistenti bagnanti formati con i nostri corsi. Siamo sempre stati spinti dall’idea di fornire un servizio sociale, una piscina davvero per tutti e come sempre ospiteremo centri estivi, i ragazzi dell’Anffas, della cooperativa il Faro e associazioni che si occupano di disabilità".
Con la fine della scuola, quindi dalla metà di giugno, la Filarmonica amplierà la sua offerta iniziando le attività di fitness e i corsi di nuoto. La piscina comunale di viale Don Bosco rimarrà aperta fino al 25 luglio.
Le città italiane stanno affrontando una crescente invasione di piccioni. Questi volatili, che ormai fanno parte del paesaggio urbano, non sono solo un problema estetico, ma rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria e strutturale. Il loro guano, oltre a deteriorare edifici e monumenti, è un ricettacolo di batteri, virus e parassiti che possono trasmettere malattie potenzialmente gravi agli esseri umani.
Sebbene molti cittadini li considerino innocui, i piccioni possono trasformarsi in una minaccia silenziosa per la salute pubblica e per la conservazione del patrimonio architettonico. Il problema non riguarda solo i grandi centri urbani: anche le aree periferiche e le zone industriali stanno registrando un aumento della presenza di questi volatili. Ma quali sono i veri pericoli e come si può intervenire per contrastare questa invasione?
Piccioni e malattie: un rischio sottovalutato
Uno degli aspetti più preoccupanti legati alla presenza dei piccioni è la loro capacità di trasmettere patologie attraverso il guano, le piume e i parassiti che spesso li accompagnano. Le malattie correlate ai piccioni non sono rare, ma spesso vengono diagnosticate solo quando hanno già provocato conseguenze serie per la salute.
Tra le infezioni più comuni c’è la salmonellosi, una malattia batterica che può diffondersi attraverso il contatto con superfici contaminate dagli escrementi di piccione. Questo batterio può resistere per lungo tempo nell’ambiente e, se ingerito accidentalmente, può causare febbre alta, dolori addominali e gravi disturbi intestinali.
Un’altra patologia poco conosciuta ma molto pericolosa è la criptococcosi, causata da un fungo che prolifera nel guano secco. Le sue spore, quando inalate, possono scatenare infezioni polmonari e, nei casi più gravi, colpire il sistema nervoso centrale, provocando meningiti e altre complicanze. A rischio sono soprattutto le persone con un sistema immunitario indebolito, come gli anziani, i bambini e i pazienti con patologie croniche.
Oltre ai batteri e ai funghi, i piccioni possono essere vettori di parassiti come acari e zecche, che trovano nei loro nidi l’habitat ideale per proliferare. Questi insetti possono facilmente diffondersi nelle abitazioni e negli uffici, causando allergie, dermatiti e infestazioni difficili da debellare.
"Molti pensano che i piccioni siano solo un problema estetico, ma in realtà sono vettori di patologie pericolose per l’uomo", spiega Simona di Zucchet ZCT, esperta dell’azienda leader in disinfestazioni e in allontanamento piccioni. "Il loro guano può contaminare l’aria con spore fungine e attirare insetti infestanti. La prevenzione è fondamentale per evitare problemi sanitari e danni agli edifici."
Danni agli edifici e costi nascosti
Oltre ai rischi per la salute, la presenza di piccioni comporta costi di manutenzione spesso sottovalutati. Il loro guano è altamente acido e, con il tempo, può corrodere materiali come la pietra, il metallo e il cemento. Facciate di edifici storici, tetti, balconi e monumenti sono costantemente esposti a questa minaccia, con conseguenze devastanti per il patrimonio architettonico italiano.
Anche le strutture moderne, come i pannelli solari e gli impianti di climatizzazione, possono essere seriamente compromesse dalla nidificazione dei piccioni. I cavi elettrici danneggiati dai nidi possono causare cortocircuiti e ridurre l’efficienza degli impianti fotovoltaici, con un impatto diretto sulla produzione energetica.
I danni non si limitano solo agli edifici pubblici o storici: anche i privati devono affrontare spese impreviste per la pulizia e la manutenzione di balconi e tetti infestati. Ignorare il problema significa ritrovarsi, nel giro di pochi anni, a dover sostenere costi elevati per restauri e riparazioni.
"L’errore più comune è intervenire quando il problema è già fuori controllo", continua Simona. "Se si agisce in tempo, si possono evitare danni economici e sanitari enormi. La prevenzione è sempre la strategia migliore."
Come proteggersi? Le strategie più efficaci
Per contrastare il problema dei piccioni in modo efficace, è necessario adottare misure mirate che impediscano loro di insediarsi su balconi, tetti e cornicioni. Una delle soluzioni più utilizzate è l’installazione di barriere fisiche, come reti protettive e sistemi di dissuasione meccanici, che impediscono ai volatili di trovare spazi sicuri per la nidificazione senza compromettere l’estetica degli edifici.
Un’attenzione particolare va riservata agli impianti fotovoltaici, dove i piccioni trovano spesso rifugi ideali sotto i pannelli. In questi casi, l’uso di protezioni specifiche per pannelli solari può risolvere il problema senza alterare il funzionamento dell’impianto.
Il servizio di falconeria offre una soluzione ecologica e sicura per il controllo dei volatili e si utilizza per aree molto vaste. Durante gli interventi, che si svolgono principalmente nelle ore notturne, i falchi vengono utilizzati per dissuadere i piccioni senza alcun danno per gli animali. Il benessere dei volatili è garantito grazie a strutture adeguate, alimentazione biologica e controlli regolari. L'area di intervento viene mantenuta pulita e igienicamente sicura, con disinfezioni ecologiche e frequenti rifornimenti di cibo e acqua.
Anche la pulizia regolare delle aree esterne può contribuire a ridurre l’attrattiva dei luoghi per i piccioni. Rimuovere residui di cibo, sigillare eventuali fessure nei tetti e mantenere sgombre le grondaie aiuta a prevenire la formazione di nidi e la proliferazione di parassiti.
Molte persone tentano soluzioni fai-da-te, come spaventapasseri o nastri riflettenti, ma questi metodi raramente funzionano a lungo termine. I piccioni sono animali intelligenti e si abituano rapidamente agli ostacoli statici. Solo un intervento professionale, basato su una combinazione di strategie fisiche e repellenti sonori, può garantire risultati duraturi e rispettosi dell’ambiente.
"Solo un approccio mirato e professionale può garantire risultati a lungo termine senza arrecare danno agli animali" conclude Simona.
La presenza di piccioni nelle città italiane non è solo una questione di decoro urbano, ma un problema che riguarda la salute pubblica e la conservazione del patrimonio. Agire tempestivamente con soluzioni efficaci è l’unico modo per proteggere edifici, abitazioni e la salute di chi vive e lavora in ambienti infestati.
La sinergia tra Li Matti de Montecò e Marche Full Experience fa un upgrade e diventa ancora più interessante e significativa. L’azienda di servizi turistici di Porto Sant'Elpidio presieduta da Alessia Brugnoni Tomassini, progetto dedicato al turismo esperienziale che intreccia memoria, identità e accoglienza, sta per inaugurare “Dimora”.
Si tratta di una vera e propria casa, realizzata nella stessa sede a Porto Sant'Elpidio, dove si potranno accogliere non solo i turisti stranieri, ma anche italiani emigrati all’estero, che tornano per riconnettersi con le proprie radici, con la lingua delle nonne, i sapori veri, le usanze antiche.
Ed ecco allora l'importanza della collaborazione con Li Matti de Montecò, gruppo folk da sempre attivo nel recupero, nella valorizzazione e nella diffusione delle tradizioni contadine della regione Marche.
Fare un salto nel passato per Li Matti de Montecò significa comprendere la storia delle Marche, un territorio capace di sorprendere. Alla scoperta insomma dei segreti, della cucina e delle tradizioni che più rappresentano l’identità del territorio, a contatto con la cultura locale.
In particolare il gruppo folk lo farà attraverso danze allegre e veloci della tradizione marchigiana che si fonda sulla società contadina, canti popolari e stornelli che parlano di vicende quotidiane della vita di un tempo.