Varie

Come rimuovere le etichette in modo efficace

Come rimuovere le etichette in modo efficace

Quando si acquista un nuovo oggetto in negozio o online è molto frequente che sia accompagnato da etichetta adesiva. Che si tratti di piatti, bicchieri, soluzioni per cucinare o oggetti per la casa, togliere lo sticker è fondamentale per non andare ad impattare sull’estetica, la texture e ovviamente il possibile utilizzo. Per poterle eliminare ci sono vari modi, vediamo insieme come riuscirci e qualche consiglio pratico. Utilizzare uno spray apposito L’utilizzo di spray rimuovi adesivi è il primo consiglio che vogliamo darvi: questa referenza è capace di rimuovere etichette o residui di colla da diverse tipologie di superficie agendo come un vero e proprio detergente. L’applicazione è facile grazie alla composizione e lavora come stacca etichette, basterà seguire le indicazioni sul flacone, lasciarlo agire per qualche minuto e poi procedere con la rimozione dei residui. Si tratta di una soluzione poliedrica: cere, oli, siliconi, catrame e inchiostri si possono trattare con questa etichetta che vi stiamo consigliando. Un motivo in più per sceglierlo? È ottimo anche per trattare stickers e adesivi da muro, in caso vengano applicati su mobili potrebbero lasciare qualche traccia ma con questo prodotto la parete torna come nuova. Su quali superfici si può utilizzare? Si tratta di una soluzione versatile: metallo, vetro e ceramica possono essere trattate senza alcun problema. Marcia in più è possibile detergere aree verniciate, plastica e gomma trattandosi di un flacone con formulazione universale. Oltre agli stickers, lo spray rimuovi etichette è in grado di eliminare residui di altri materiali quali siliconi, oli, cere e addirittura inchiostri da stampa. In qualsiasi caso, leggere con attenzione le indicazioni sulla confezione del prodotto e seguire pedissequamente le regole imposte per l’utilizzo è il modo migliore per non dover affrontare problematiche e danni. Evitare i rimedi fai da te Molto probabilmente potreste essere tentati dal provare soluzioni casalinghe: acqua calda e sapone, aceto bianco, olio vegetale e alcool ma attenzione perché la situazione potrebbe persino peggiorare. C’è addirittura chi consiglia di provare a riscaldare l’etichetta con l’asciugacapelli facendo in modo che il getto d’aria possa aiutare a far sollevare l’adesivo: in realtà questo procedimento potrebbe asciugare ulteriormente la colla seccandola, rendendo quasi impossibile la sua rimozione. Unica alternativa? Quando si tratta di stoviglie una buona opportunità è posizionarle in lavastoviglie: molte volte lo sticker si indebolisce e con l’aiuto poi di uno spray apposito si rimuove ogni tipo di residuo. Dopo aver concluso la rimozione dell’adesivo (magari con l’aiuto di una pinzetta) si dovrà procedere con una pulizia della superficie. Utilizzando lo spray ancora una volta e un panno umido si riuscirà ad ottenere un risultato preciso e impeccabile. Perché rimuovere gli adesivi con cura Imballaggi e oggetti d’uso quotidiano escono spesso in vendita con l’applicazione di adesivi e sticker. Tra i principali motivi per rimuoverli c’è l’estetica dell’oggetto stesso che potrebbe essere compromessa. La stessa cura va impiegata per motivi di riciclo: gli adesivi sono normalmente di plastica e avendo colla applicata non possono essere lasciate sui rifiuti ma vanno inserite nella raccolta indifferenziata, salvo indicazioni diverse. Con i consigli che vi abbiamo fornito, rimuovere qualsiasi tipo di etichetta senza danneggiare il prodotto è un gioco da ragazzi.    

10/03/2025 14:05
Dialogo con il nostro bambino interiore: come ascoltarlo per costruire relazioni sane

Dialogo con il nostro bambino interiore: come ascoltarlo per costruire relazioni sane

In ogni essere umano risiede un "bambino interiore" di cui spesso si ignora l’esistenza, la cui voce, invece, è importante, perchè ci racconta il nostro lato più sensibile. Qui vengono custodite le esperienze dell’infanzia che inconsapevolmente oggi ci condizionano, influenzando la nostra capacità di costruire relazioni sane. Può capitare che da bambini si sperimenti il rifiuto o l’abbandono emotivo, nonostante i nostri genitori abbiano fatto del loro meglio per garantirci una stabilità affettiva. Molteplici situazioni di vita quotidiana, impercettibili per un adulto, potrebbero risultare così significative per un bambino da restare sepolte nel suo inconscio, continuando ad influenzare il comportamento e le relazioni da grandi. Il nostro bambino può comunicare i suoi bisogni inespressi a volte con un atteggiamento di difesa, dettato dalla paura di fidarsi degli altri, oppure con eccessiva disponibilità credendo di non meritare un amore incondizionato. Chi ha avuto una presenza genitoriale incostante, dove l’amore è stato imprevedibile, tenderà a vivere relazioni nelle quali non mettersi completamente in gioco. Si rimane sulla soglia della porta, senza entrare del tutto, senza sentirsi mai pienamente scelti ed amati. Si cerca questa forma di amore perché è l’unica che si conosce: è un’ambivalenza che, per assurdo, ci fa sentire più a nostro agio che nella certezza. In maniera disfunzionale si rimane legati a queste situazioni perché si riagganciano alla speranza sempre alimentata fin da piccoli di poter passare dall’essere un'opzione ad una priorità. Oppure c’è chi fin da bambino "era già grande", perchè ha dovuto prendersi cura di un genitore emotivamente fragile. Questo sarà un adulto che tenderà ad assecondare le esigenze degli altri, senza riuscire a porre confini sani con un "no" per rispettare i propri bisogni e desideri. Il primo passo per guarire il nostro bambino interiore è fermarsi ad ascoltarlo, riconoscere la sua presenza ed accogliere le sue fragilità con amore. Da adulti, questo credito d’amore del bambino che non ha ricevuto le cure adeguate, non possiamo chiederlo all’esterno: in una relazione sana nessun adulto può amare un altro adulto come se fosse un bambino. Soltanto noi possiamo amarci con gentilezza e comprensione, regalandoci tutte le cure che daremmo ad un nostro figlio. Guarire il nostro fanciullo interiore ferito è un viaggio profondo di consapevolezza, impegnativo ma necessario per alleggerirci dal peso del passato, per aprirci alla possibilità di vivere legami solidi. Impariamo ogni mattina ad osservarci allo specchio con accoglienza, a riconoscere il nostro valore e a trattarci con amore e rispetto. Lasciamo andare vecchie convinzioni interne che ci mentono, convincendoci di non essere abbastanza. La gratitudine è un’arma potente che ci permette di vivere nell’abbondanza, di avere fiducia in noi stessi e nella vita, ricordando che ogni persona merita la felicità.  

09/03/2025 12:50
La disfatta di Zelensky: Trump lo ha scaricato senza pietà come Mangiafuoco coi suoi burattini

La disfatta di Zelensky: Trump lo ha scaricato senza pietà come Mangiafuoco coi suoi burattini

È stata una autentica Caporetto quella subita a Washington dal "guitto" Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, dittatore e attore, in una parola "dittattore". Egli è stato "accolto", se così vogliamo dire, da Trump, che lo ha metaforicamente preso a sberle dall'inizio alla fine, rinfacciandogli senza perifrasi edulcoranti tutta la sua nequizia e tutta la sua inutilità politica. Il "guitto" di Kiev si era illuso di poter andare a Washington a dettare la linea da seguire, ma Trump lo ha letteralmente steso a tappeto: "non hai le carte", "non sei nelle condizioni di dettare la linea", "ti sei messo in una brutta posizione", "vuoi portarci alla terza guerra mondiale?". Questi alcuni dei passaggi salienti del discorso sferzante tenuto dal codino biondo che fa impazzire il mondo al cospetto del "dittattore", che è stato effettivamente umiliato in mondovisione. La lezione che se ne trae, il fabula docet, è che di Washington non ci si può fidare, come peraltro era già da tempo noto: il "guitto" di Kiev è stato prodotto in vitro da Washington e utilizzato da Biden in funzione antirussa, come una sorta di testa d'ariete impiegata contro Putin, senza alcun risultato peraltro. Adesso Donald Trump lo scarica senza pietà, alla stregua del modus operandi di Mangiafuoco con i suoi burattini in Pinocchio di Collodi. Si tratta di un esempio della più spietata Realpolitik: Donald Trump ha preso coscienza del fatto che la Russia non può essere sconfitta, come peraltro insegna magistralmente la storia delle campagne di Russia passate. E allora ha deciso ragionevolmente di porre fine alla guerra, scendendo a patti con Putin e scaricando senza pietà il "guitto" di Kiev, peraltro umiliandolo in mondovisione a Washington. Il "guitto" di Kiev, lungi dall'essere un eroe, come taluni stoltamente hanno sostenuto nei giorni scorsi, si conferma per quello che è sempre stato: una marionetta manovrata da Washington e ora scaricata da Washington, un pavido burattino telecomandato dall'imperialismo a stelle e strisce. E in maniera del tutto folle, l'Unione Europea desidera seguitare a supportare il guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, nei suoi stolti propositi di guerra contro la Russia. Anziché giubilare per l'ormai prossima, si spera, fine di una guerra che ha lasciato sul campo migliaia e migliaia di morti, l'Unione Europea, con ciò confermando il proprio nichilismo, vuole che la guerra continui e si schiera saldamente dalla parte del "guitto" di Kiev contro Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, che nei giorni scorsi lo ha umiliato e sbertucciato in mondovisione. Vero è che né Trump, né Zelensky hanno avuto l'onestà di dire in mondovisione che questa guerra è stata voluta da Washington, la quale ha utilizzato il "guitto" e "dittattore" come una semplice marionetta, come un mero instrumentum belli, per poi abbandonarlo alle fiamme come le marionette di Mangiafuoco in Pinocchio di Collodi. È, a ben vedere, la sorte nefanda a cui vanno incontro i servi: servono finché servono, e quando non servono più vengono scaricati brutalmente e impietosamente. Quello che naturalmente l'Unione Europea, continuando a difendere il "guitto" di Kiev, si guarda bene dal mettere in mostra è che egli non rappresenta in alcun modo i valori della libertà e della democrazia: ha chiuso i partiti d'opposizione e ha perseguitato la chiesa ortodossa, ha imposto il canale televisivo unico e ha supportato il battaglione Azov. Non possiamo nemmeno obliare le immagini del guitto intento a firmare missili in una fabbrica in Pennsylvania, un gesto osceno e nefando. Leggo che adesso gli euroinomani di Bruxelles stanno organizzando in tutta Europa piazze gialloblu per sostenere le insostenibili ragioni della guerra del guitto contro la Russia. Michele Serra ha lanciato sulle pagine del rotocalco turbomondialista "La Repubblica" un appello affinché si scenda uniti in piazza per portare il sostegno all'Ucraina della marionetta telecomandata da Washington e poi da Washington abbandonata senza dignità. Come non mi stanco di sottolineare fino allo sfinimento, l'Unione Europea risulta oggi del tutto simile a un treno in corsa verso l'abisso. Farebbe ridere, se non facesse piangere.

09/03/2025 11:20
Matelica, il Centro Italiano Femminile intitolato all'ex sindaca Maria Fiorella Conti

Matelica, il Centro Italiano Femminile intitolato all'ex sindaca Maria Fiorella Conti

Il Centro Italiano Femminile (CIF), in occasione della festa sulla donne, ha intitolato la propria sede a Maria Fiorella Conti donna di grande cultura, morta lo scorso anno. È stata insegnante, scrittrice, giornalista ed ex sindaca di Matelica. La cerimonia si è svolta nel teatrino parrocchiale, la presidente comunale Fabrizia Smargiassi ha coordinato l’incontro. In seguito ad un momento musicale, si è tenuta la conferenza di Matteo Parrini ‘Maria Fiorella Conti, l’impegno civico di una donna cattolica’. La presidente provinciale CIF Franca Riccioni ha presentato la relazione ’80 anni di CIF: la storia delle donne dal silenzio alla parola’. Alla fine Don Ruben Bisognin ha celebrato la messa. Per la Città di Matelica presenti il sindaco Denis Cingolani, il presidente del consiglio comunale Sauro Falzetti ed il consigliere Maurizio Casucci. Il sindaco della Città di Matelica Denis Cingolani è così intervenuto durante l’intitolazione, ricordando Maria Fiorella Conti come concittadina di spicco: "Oggi siamo qui in una giornata speciale e densa di significato, per intitolare questi spazi e inaugurare la relativa targa dedicata alla nostra amata concittadina Maria Fiorella Conti. Credo che quasi tutti i presenti ricordino con affetto la figura della professoressa Conti, non solo come grande insegnante e donna di cultura, ma anche come ex sindaco della nostra città". "La prima sindaco donna non solo di Matelica, ma di tutta la provincia di Macerata. Purtroppo poco più di un anno fa la prof.ssa Conti ci ha lasciato, ma la sua eredità è un tesoro da tramandare e ricordare, come è da non dimenticare il suo grandissimo amore che aveva verso Matelica e verso il mondo della cultura - ha aggiunto Cingolani -. Il suo impegno civico è un faro lucente in un mare in tempesta e assume un significato ancora più importante in una giornata come quella di oggi dell’8 marzo". "Sono onorato di presenziare a questa intitolazione e spero che il Cif e la comunità matelicese in generale, non dimentichino la figura di Maria Fiorella Conti, onorando la sua memoria con iniziative come questa e con approfondimenti culturali che rispecchino il suo infinito impegno e la sua infinita passione dimostrata in tutto l’arco della sua vita. Il Cif dà sempre si dedica alla promozione dei diritti di donne e famiglie in Italia, è un importante strumento, necessario per superare sia discriminazioni che difficoltà, oggi il Cif nazionale raggiunge un brillante traguardo, compiendo 80 anni", ha concluso Cingolani.    

09/03/2025 10:50
Concessioni demaniali marittime: la proroga governativa è legittima?

Concessioni demaniali marittime: la proroga governativa è legittima?

Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al provvedimento adottato dal Governo circa la proroga delle concessioni demaniali marittime e la sua legittimità. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana ai numerosi titolari delle concessioni. La questione delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è particolarmente complessa a causa degli elevati interessi economici coinvolti. Se da un lato il legislatore ha disposto proroghe ex lege, la giurisprudenza, al contrario, ha ritenuto necessario disapplicare tali proroghe, considerandole in contrasto con la normativa europea. Nel caso specifico, il Tar Liguria ha escluso che la proroga al 2027 possa essere accolta, ritenendo che ogni estensione delle concessioni demaniali marittime oltre il 31 dicembre 2023 (secondo quanto previsto dalla l.n. 118/2022) sia manifestamente contraria al diritto dell'Unione europea, come chiarito dalla CGUE in diverse sentenze, ad esempio nelle cause C-458/14 e C-67/15. Per questo motivo, le norme nazionali che prevedono tale proroga devono essere disapplicate. In merito alla validità della proroga disposta dal d.l.131/2024, la sentenza chiarisce che, nonostante il comunicato della Commissione Europea avesse espresso un parere favorevole, la proroga non può essere considerata legittima, in quanto in contrasto con il principio della concorrenza e della trasparenza sancito dal diritto UE (come sottolineato dalla Curia europea). Inoltre, il Tar Liguria ha rigettato la richiesta di indennizzo avanzata dai ricorrenti, poiché solo la normativa contenuta nel d.l.131/2024 prevede la possibilità di riconoscere un risarcimento per gli investimenti non ancora ammortizzati al 31 dicembre 2023, ma solo in presenza di una valutazione peritale. In riferimento alla questione dei manufatti inamovibili, il Tribunale ha ribadito che, in base alla normativa europea, le opere non amovibili costruite su terreno demaniale devono essere cedute senza alcun indennizzo alla scadenza della concessione. Pertanto, in risposta ai nostri numerosi lettori titolari delle concessioni demaniali marittime risulta corretto affermare che "le amministrazioni hanno l'obbligo di rispettare le normative europee in materia di concorrenza, ritenendo illegittime le proroghe delle concessioni demaniali marittime oltre il 31 dicembre 2023 e respingendo le richieste di indennizzo per le opere realizzate sui terreni demaniali" (Tar Liguria, Sez. I, sentenza 19.02.2025, n. 183). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.                                                                                                                                                                                                                                                            

09/03/2025 10:20
Viviamo Civitanova, prima riunione in presenza: "La città deve tornare a essere fulcro del commercio marchigiano"

Viviamo Civitanova, prima riunione in presenza: "La città deve tornare a essere fulcro del commercio marchigiano"

Nella serata di ieri, 6 marzo, si è tenuta la riunione dell'Associazione Viviamo Civitanova APS, la prima in presenza dopo cinque mesi dalla sua nascita. L’incontro, ospitato nel borgo medioevale di Civitanova Alta, ha visto la partecipazione di una folta rappresentanza di iscritti ed è stata anche un’occasione per accogliere nuove adesioni. Durante l’assemblea si è proceduto all’approvazione del bilancio, confermando la gratuità della quota associativa. Dopo i saluti del direttivo e della presidente Manola Gironacci, è stato fatto un resoconto delle attività svolte nel 2024, tra cui gli incontri istituzionali per la sicurezza, la richiesta dell'ora gratuita di sosta e il dialogo con altre associazioni per progetti condivisi. Uno dei temi principali dell’incontro è stato il Bando Regionale per il commercio dei centri naturali, con particolare attenzione all’accoglienza turistica e commerciale. Particolare interesse ha suscitato la presenza di alcuni rappresentanti dei balneari civitanovesi, i quali hanno aggiornato i presenti sugli ultimi sviluppi relativi alla direttiva Bolkestein e sulle loro intenzioni a livello nazionale. L’Associazione ha espresso preoccupazione per le incertezze che questa situazione genera, incidendo direttamente sul turismo e sul commercio locale. Un altro punto centrale della discussione è stata la necessità di istituire una regia amministrativa per il commercio nel centro commerciale naturale di Civitanova. A tal proposito, è stato sollecitato l'assessore Francesco Caldaroni affinché, seguendo l’esempio dell'assessore maceratese Laura Laviano, riunisca le categorie in un incontro strategico per delineare un piano condiviso. "L'obiettivo è restituire a Civitanova il ruolo di fulcro del commercio marchigiano, valorizzando la sua ricchezza imprenditoriale", ha sottolineato Gironacci. Un elemento chiave per il rilancio è stato individuato nella possibilità di estendere l’orario di apertura dei negozi fino alle 23, un impegno significativo per i commercianti che dovrebbe essere accompagnato da un sostegno concreto da parte dell'amministrazione. In particolare, è stata avanzata la proposta di riportare gli eventi estivi nelle vie del Borgo Marinaro e in Piazza XX Settembre, supportati da una campagna pubblicitaria adeguata. L’incontro ha posto l’attenzione anche sui dati economici preoccupanti riportati dalla CNA, che evidenziano la difficoltà delle imprese locali. Nel 2024, la provincia di Macerata ha registrato 5.042 chiusure di attività a fronte di 3.390 nuove iscrizioni, con un saldo negativo di 1.652 imprese. Analizzando gli ultimi tre anni, il quadro appare ancora più critico, con un totale di 17.246 cessazioni e 10.040 nuove aperture, per un saldo negativo di 7.206 imprese. Il settore più colpito è il commercio, che ha subito 634 chiusure nel 2024 contro sole 181 nuove iscrizioni. Negli ultimi cinque anni, il calo complessivo è stato del 20%, con un passaggio dalle 1.556 attività del 2019 alle 1.223 attuali. In questo contesto di difficoltà, l'Associazione accoglie positivamente le nuove aperture nel centro di Civitanova, pur sottolineando che il vero valore del commercio locale risiede nell’impegno degli imprenditori storici. "Il successo commerciale della città non è frutto di un'attrattività spontanea, ma del lavoro costante di chi ha investito e reso il territorio accogliente", ha puntualizzato Gironacci. "La mancanza di collaborazione tra categorie economiche e amministrazione rappresenta un rischio per il tessuto imprenditoriale della città, con ricadute negative sull’intera filiera economica. È fondamentale agire tempestivamente per evitare un ulteriore deterioramento della situazione. Se da un lato le nuove aperture possono portare una ventata di novità, dall'altro la chiusura delle storiche attività rappresenta un duro colpo per la comunità, generando sfiducia e impoverendo l’identità commerciale della città", ha aggiunto Gironacci. Per questo motivo, l'Associazione Viviamo Civitanova Aps continuerà a battersi affinché il commercio locale riceva il supporto necessario per tornare a essere un pilastro dell'economia marchigiana.  

07/03/2025 16:17
Tirreno Adriatico 2025, a Tolentino strade chiuse per il passaggio delle corsa: come cambia la viabilità

Tirreno Adriatico 2025, a Tolentino strade chiuse per il passaggio delle corsa: come cambia la viabilità

La "Tirreno-Adriatico" torna ad attraversare Tolentino nel corso della quinta tappa con partenza da Ascoli Piceno e arrivo a Pergola, prevista per venerdì 14 marzo. L'evento sportivo comporterà modifiche temporanee al traffico con la chiusura di alcune strade. La gara interesserà in particolare il centro abitato lungo la direttrice Contrada Le Grazie - Terme Santa Lucia. Per disposizione della Prefettura, le strade coinvolte saranno chiuse al traffico 45 minuti prima del passaggio dei ciclisti, previsto tra le 12:27 e le 12:39. Pertanto, la sospensione della circolazione inizierà alle ore 11:15 e terminerà tra le 12:45 e le 13:00. Le strade soggette a chiusura saranno Via Madre Teresa di Calcutta, Viale B. Buozzi (dove sarà in vigore anche il divieto di sosta con rimozione forzata dalle 9:00 alle 13:00), Via Terme Santa Lucia e la SP 127, provinciale Tolentino - San Severino Marche. Le limitazioni alla circolazione interesseranno anche tutte le vie che confluiscono in queste strade, con percorsi alternativi opportunamente segnalati. I veicoli provenienti da Macerata e diretti verso San Severino Marche saranno deviati sulla SP 53 "Murattiana" a causa della chiusura della provinciale Tolentino - San Severino Marche. Idonea segnaletica informativa sarà posizionata nei punti strategici della città, tra cui la rotatoria Viale Repubblica - Via Nazionale - Via Flaminia e l’intersezione Via C. Battisti - Corso Garibaldi, per prevenire congestioni e agevolare il traffico. Inoltre, Via F. Filzi rimarrà l’unica via d’uscita per i veicoli provenienti da Via dei Cappuccini. Per garantire sicurezza e ordine durante l’evento, il personale della polizia locale, con il supporto di agenti di altri comuni e volontari della protezione civile, presidierà i varchi e supervisionerà la viabilità. "Si tratta di una gara avvincente e di uno spettacolo sportivo internazionale di grande rilievo - ha dichiarato il vicesindaco e assessore allo Sport Alessia Pupo -. La corsa dei Due Mari attraverserà anche la nostra Tolentino, regalandoci momenti di grande emozione. Ringrazio le forze dell'ordine e i volontari per il loro impegno nel garantire lo svolgimento dell'evento e ridurre al minimo i disagi per i cittadini, per i quali ci scusiamo fin d'ora. Nei prossimi giorni forniremo ulteriori dettagli sulla circolazione stradale". Si invita la cittadinanza a prestare attenzione alla segnaletica e a pianificare gli spostamenti con anticipo per evitare inconvenienti. (Foto di repertorio) 

07/03/2025 16:00
Macerata, Tito Antinori e il legame indelebile con Villa Potenza: sarà intitolata piazzetta in sua memoria

Macerata, Tito Antinori e il legame indelebile con Villa Potenza: sarà intitolata piazzetta in sua memoria

Intitolare a Tito Antinori la piazzetta che si trova tra via dell’Acquedotto e via Giovanni Palatucci a Villa Potenza: lo ha deliberato la Giunta comunale di Macerata nei giorni scorsi. Il Comune, come da normativa, ha richiesto l’autorizzazione alla Prefettura di Macerata per procedere all’intitolazione. Nato il 25 novembre 1945 a San Ginesio, Antinori si trasferisce in Toscana all’età di 5 anni con la sua famiglia d’origine. Trascorre l’infanzia e la giovinezza in provincia di Grosseto fino al matrimonio, avvenuto nel 1969, anno in cui torna a vivere nelle Marche, a Macerata. Nel 1979, insieme alla moglie e ai tre figli, si trasferisce nella frazione di Villa Potenza. Muore il 10 luglio del 2015. Dipendente dell'Asur Marche, ha sin da subito vissuta la frazione impegnandosi per la collettività nell’associazionismo e dedicando la sua vita ai giovani, soprattutto in ambito sportivo. Per anni è stato componente del direttivo e presidente della Pro loco di Villa Potenza, associazione per la quale si è speso con impegno e grande passione. È stato uno dei collaboratori attivi di Macerata Expo, realtà fieristica nata anche per far fronte ai bisogni della frazione e della parrocchia. Ma è soprattutto nell’associazionismo sportivo e in particolare nella pallavolo marchigiana che Antinori si è speso senza riserve per oltre 25 anni tanto da conseguire, rispettivamente nel 2006 e nel 2013, dal Coni Nazionale, le Stelle di bronzo e d’argento al merito sportivo. A Villa Potenza, Tito Antinori, grazie anche all’aiuto di tanti cari amici, ha gettato le basi di quella che oggi è una delle realtà pallavolistiche più importanti delle Marche; dopo aver collaborato, a partire dalla fine degli anni ’80, con la società pallavolistica Montalbano di Macerata, ha fondato nei primi anni ’90 la società “Helvia Recina Volley” di cui si è occupato per oltre 25 anni. Dalla palestra di via dell’Acquedotto della Scuola elementare è partita tutta l’attività con corsi di volley e la formazione della prima squadra che dal livello provinciale più basso è arrivata a militare nei campionati regionali e poi nazionali fino a oggi al campionato nazionale di A2 femminile. Negli anni, Antinori è diventato un vero e proprio pilastro del movimento pallavolistico maceratese e punto di riferimento della Fipav provinciale e regionale, dove ha ricoperto a lungo il ruolo prima di consigliere e poi di vice presidente del Comitato regionale “"Le Marche del volley". Per anni è stato dirigente responsabile della rappresentativa regionale delle Marche accompagnando ogni anno la squadra nel torneo dedicato alla gara fra tutte le rappresentative di ogni regione. Da ultimo, la militanza di Antinori nella politica maceratese: negli anni ’80 e per 15 anni è stato consigliere comunale della Democrazia Cristiana e anche la politica cittadina lo ricorda per il suo impegno, sempre rivolto agli interessi di Villa Potenza, di cui è stato in Comune portavoce attento e appassionato. "Tito Antinori è stato un cittadino di Villa Potenza che ha voluto sinceramente bene alla sua frazione, vivendola appieno e, a sua volta, è stato apprezzato con sincero affetto dai suoi concittadini diventando un vero punto di riferimento – ha commentato l’assessore alla Sicurezza e al Decoro Urbano Paolo Renna -. Il suo cuore batteva prima di tutto per la sua amata famiglia, alla quale non ha mai fatto mancare nulla, e poi per la 'sua' Villa Potenza che riteneva la sua casa pur essendo vissuto altrove per la prima parte della sua vita, e alla cui vita sociale ha sempre partecipato attivamente, spendendosi per la comunità ogni volta ce ne fosse bisogno, tanto da aver lasciato un bel ricordo di uomo sempre sorridente, disponibile e generoso in tutti quelli che l’hanno conosciuto". "Grazie al suo impegno senza sosta in palestra e alla grande passione per la pallavolo, con lui sono cresciute generazioni di giocatrici e giocatori che lo ricordano tutti ancora con sincero affetto e gratitudine. Nonostante negli ultimi mesi di vita le cure fossero diventate pesanti e la malattia avanzasse, per Villa Potenza e per la sua pallavolo Tito ha continuato a esserci sempre partecipando, quando le forze glielo consentivano, a una riunione, un torneo o una premiazione magari anche solo per pochi minuti, perché il suo cuore ha continuato a battere fino alla fine per la sua 'sua' amatissima Villa Potenza", ha concluso Renna.  

06/03/2025 11:55
Ordine Avvocati Macerata, un'app per tenersi aggiornati: è la prima per i legali nelle Marche

Ordine Avvocati Macerata, un'app per tenersi aggiornati: è la prima per i legali nelle Marche

Un nuovo strumento digitale pensato per offrire aggiornamenti costanti sulle novità legislative e informazioni di servizio in tempo reale. È questa la nuova app ufficiale dell'Ordine degli Avvocati di Macerata, disponibile gratuitamente su Apple Store e Google Play. L’applicazione è stata realizzata da Giuffrè Francis Lefebvre, azienda leader in Italia nell’editoria professionale e nei servizi digitali per i settori legale, fiscale e del lavoro, parte del Gruppo Lefebvre. L'applicazione è stata presentata questa mattina presso il Tribunale di Macerata, alla presenza di importanti rappresentanti del settore, tra cui Paolo Parisella, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Macerata, e Antonio Delfino, direttore relazioni esterne e istituzionali di Giuffrè Francis Lefebvre. Uno degli aspetti più innovativi dell'app è la possibilità di ricevere notifiche mirate, permettendo così agli avvocati di rimanere sempre informati sulle ultime disposizioni normative, sulle iniziative dell’Ordine e sulle comunicazioni di servizio. Un servizio pensato per rendere più efficiente l’accesso alle informazioni, migliorando la condivisione e la fruibilità degli aggiornamenti professionali. "Un servizio ulteriore per l'avvocatura maceratese che consente un costante e proficuo aggiornamento anche delle iniziative e delle comunicazioni dell'Ordine, strumenti di interesse ed utilizzo da parte dei colleghi", ha dichiarato Paolo Parisella durante la presentazione. Giuffrè Francis Lefebvre mette a disposizione dei professionisti i contenuti dei suoi codici di diritto civile, diritto penale, procedura civile, procedura penale e diritto amministrativo. Grazie alla sincronizzazione con la prestigiosa banca dati DeJure, l’app garantisce aggiornamenti tempestivi in linea con le pubblicazioni legislative sulla Gazzetta Ufficiale. Inoltre, per rendere immediatamente reperibili le informazioni più rilevanti, il riquadro "Focus Novità" mette in evidenza le principali evoluzioni giurisprudenziali relative all'articolo in consultazione. "L'app dell'Ordine degli Avvocati di Macerata rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di digitalizzazione e innovazione avviato nel 2022 da Giuffrè Francis Lefebvre, con l'obiettivo di offrire agli avvocati uno strumento innovativo per agevolare gli iscritti nel lavoro di tutti i giorni", ha concluso Antonio Delfino.    

05/03/2025 17:30
Polizia Locale, al via il concorso per formare nuovi agenti nel Maceratese: come candidarsi

Polizia Locale, al via il concorso per formare nuovi agenti nel Maceratese: come candidarsi

L'Unione Montana Potenza Esino Musone ha avviato una procedura selettiva pubblica, mediante corso-concorso, per la formazione di un elenco di idonei per la copertura di posti di istruttore di polizia locale, categoria C, a tempo determinato sia pieno che parziale, per i vari comuni che fanno parte dell'Unione stessa. Tra i requisiti di partecipazione figurano il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità), il possesso della patente di guida B oltre a quelli che normalmente sono i requisiti per i concorsi pubblici. Il bando di concorso è pubblicato sul Portale del Reclutamento inPA, all'Albo pretorio online e nella sezione "Concorsi" del sito istituzionale dell'Unione Montana Potenza Esino Musone. Le domande di partecipazione vanno presentate esclusivamente tramite piattaforma inPA, compilando il relativo modulo online predisposto, entro e non oltre il 17 marzo 2025.  I candidati ammessi alla selezione dovranno sostenere una prova selettiva di accesso al corso, di tipo cognitivo, finalizzata alla verifica delle capacità psico-attitudinali e professionali, che consisterà in una discussione argomentata su alcune materie. Successivamente verrà elaborata una graduatoria di merito per l’accesso al corso che sarà aperto ai primi 30 candidati. La partecipazione sarà gratuita. Al termine del corso, infine, i partecipanti, in regola con il livello minimo di frequenza, dovranno sostenere una prova finale. Per ulteriori dettagli, requisiti specifici e modalità di iscrizione, si invita a consultare il bando completo disponibile sul sito ufficiale dell'Unione Montana Potenza Esino Musone.  

05/03/2025 15:20
Offerta di lavoro del 5 marzo, Confindustria ricerca una nuova figura professionale: ecco quale

Offerta di lavoro del 5 marzo, Confindustria ricerca una nuova figura professionale: ecco quale

Confindustria Macerata ricerca per azienda che opera nel settore metalmeccanico un/a addetto da inserire nel Dipartimento Acquisti (cod. annuncio Conf 494). Requisiti richiesti: Conoscenza fluente della lingua inglese, parlata e scritta; Disponibilità full-time, 40 ore settimanali; Residenza a Macerata o nelle zone limitrofe; Gradita esperienza o conoscenza del settore metalmeccanico. Sede di lavoro: provincia di Macerata. Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata di Confindustria Macerata (https://lavoro.confindustriamacerata.it/) e a f.dora@faggiolatipumps.it indicando la posizione di interesse e con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali (Reg. UE 2016/679)

05/03/2025 12:38
Civitanova, siglato l'accordo di programma fino al 2027 con le due Pro Loco cittadine

Civitanova, siglato l'accordo di programma fino al 2027 con le due Pro Loco cittadine

L’Amministrazione comunale di Civitanova Marche ha rinnovato l'accordo di programma con le due Pro Loco cittadine (Pro Loco Civitanova Alta APS e Pro Loco Civitanova Marche APS) per l'attuazione di progettualità ed eventi legati alla promozione e allo sviluppo del territorio cittadino. Entrambe sono associazioni locali senza finalità di lucro. L'accordo ha validità per le annualità 2025, 2026 e 2027, con scadenza 31 dicembre. Alla luce della proficua collaborazione riscontrata nel biennio 2023/2024 con entrambe le associazioni locali, la Giunta ha voluto mettere a disposizione uno stanziamento annuo a titolo di fondo forfettario per la realizzazione dei progetti e delle iniziative annualmente proposte dalle Pro Loco sulla base degli indirizzi definiti dai competenti Assessorati al Turismo e alla Cultura. Pertanto, 25mila euro andranno alla Pro Loco Civitanova Alta APS e 8mila euro alla Pro Loco Civitanova Marche APS, con l’obiettivo di valorizzazione le risorse culturali, storiche, di accoglienza turistica, ricreative, sportive, di solidarietà, di volontariato, di aggregazione sociale, di tradizione popolare.  I programmi annuali di massima relativi all'anno 2025 sono stati trasmessi rispettivamente dalla Pro Loco Civitanova Alta APS (prot. n.70490/24) e dalla Pro Loco Civitanova Marche APS (prot. n.81210/24) e riguardano iniziative di accoglienza turistico-culturale con particolare riferimento alle festività natalizie, alla festa patronale, eventi estivi e altre attività da valutare e concordare congiuntamente nel corso dell’anno.   In questi anni, si spiega in delibera, la collaborazione ha favorito lo sviluppo turistico ed economico rendendo la città più attrattiva e vivace per residenti e visitatori, quindi l'amministrazione comunale ha deciso di dare nuova linfa alla sinergia creatasi, rinnovando l’accordo di programma che permetterà l'organizzazione di eventi turistico-culturali e manifestazioni che vanno a valorizzare il patrimonio storico e artistico locale, rafforzando l'identità e il senso di appartenenza dei cittadini, con indubbi e concreti benefici sia al turismo che alla comunità locale.    

04/03/2025 11:00
Il mercato del gioco in Italia raggiungerà i 29,5 miliardi di euro entro il 2028: ecco i motivi

Il mercato del gioco in Italia raggiungerà i 29,5 miliardi di euro entro il 2028: ecco i motivi

Il mercato del gioco in Italia è destinato a raggiungere i 29,5 miliardi di dollari entro il 2028, registrando una crescita costante rispetto agli anni precedenti. Questo incremento è guidato da diversi fattori, tra cui i progressi tecnologici, le modifiche normative e l’evoluzione delle preferenze dei consumatori. L'interazione tra questi elementi sta trasformando rapidamente il settore, ridefinendo il modo in cui il gioco d’azzardo opera nel Paese. Tecnologia e crescita del gioco online Uno dei principali fattori alla base di questa espansione è il ruolo della tecnologia nel rendere il gioco più accessibile. Negli ultimi dieci anni, l'Italia ha assistito a una significativa transizione verso le piattaforme digitali, grazie alla diffusione dei dispositivi mobili e della connessione internet ad alta velocità. Questo progresso tecnologico ha permesso a un numero sempre maggiore di persone di accedere ai giochi senza le limitazioni delle sedi fisiche. Di conseguenza, in molti esplorano diverse piattaforme, tra cui i casino italiani non aams, che operano al di fuori del quadro normativo nazionale e offrono una libreria più ampia. Questi casinò senza licenza AAMS spesso presentano funzionalità come payout più elevati, metodi di pagamento diversificati (tra cui le criptovalute) e un catalogo di giochi più ricco. Il settore del gioco online ha beneficiato enormemente di questa evoluzione. L'Italia possiede uno dei mercati delle scommesse online più sviluppati d'Europa, con ricavi previsti superiori a 2,89 miliardi di euro nel 2024. La crescente diffusione di applicazioni per le scommesse, piattaforme di casinò e soluzioni di gioco interattivo ha svolto un ruolo determinante in questa crescita. Poiché adesso è possibile accedere a un'ampia varietà di giochi direttamente dal proprio smartphone o computer, il mercato continua a espandersi. Un altro elemento importante è il miglioramento della qualità dei giochi. Le piattaforme moderne integrano funzionalità avanzate come live streaming, intelligenza artificiale e realtà virtuale, rendendo l’esperienza più immersiva. Gli sviluppatori puntano su elementi interattivi per aumentare il tempo di gioco e i ricavi. Anche l’uso delle criptovalute come metodo di pagamento è in crescita, aprendo nuove opportunità per le transazioni online. Il gioco su mobile è in forte espansione, e l'Italia spicca tra i paesi europei per il maggior numero di utenti smartphone. Sempre più giocatori preferiscono le versioni mobile rispetto a quelle tradizionali, spingendo le aziende a ottimizzare le loro piattaforme per garantire un’esperienza fluida. La possibilità di giocare ovunque ha ampliato il pubblico e aumentato la partecipazione. Anche gli e-sport stanno conoscendo un rapido sviluppo. Il gaming competitivo ha attirato sempre più giocatori e squadre italiane nei tornei internazionali, generando sponsorizzazioni e investimenti pubblicitari. Le scommesse sugli e-sport stanno contribuendo all’espansione del settore, offrendo nuove opportunità agli operatori oltre agli sport tradizionali. Cambiamenti normativi e consolidamento del mercato L'Italia dispone di un quadro normativo ben strutturato per il settore del gioco d'azzardo, che ha svolto un ruolo cruciale nella crescita del mercato. Il governo ha introdotto diverse misure per garantire il gioco equo e allo stesso tempo mantenere un'industria competitiva. Una delle iniziative più rilevanti è stata l’introduzione di agevolazioni fiscali per gli sviluppatori di videogiochi, con incentivi fino a 1 milione di euro. Questo programma ha spinto gli studi locali a investire in nuovi progetti. Un altro fattore determinante è il consolidamento del mercato. Le grandi aziende stanno acquisendo operatori più piccoli per rafforzare la loro posizione, rendendo il settore più strutturato. Un esempio significativo è l’acquisizione di Snaitech da parte di Flutter Entertainment per 2,3 miliardi di euro, a conferma dell’importanza crescente del mercato italiano agli occhi dei colossi internazionali. Nonostante le restrizioni pubblicitarie introdotte nel 2019, che limitano la promozione del gioco d’azzardo, gli operatori hanno adattato le loro strategie concentrandosi su programmi di fidelizzazione e marketing digitale. Questi approcci hanno permesso di mantenere alto il coinvolgimento dei giocatori senza ricorrere alle tradizionali campagne pubblicitarie. Il gioco retail rimane un segmento rilevante, in particolare per le lotterie e i casinò fisici. Sebbene le piattaforme online stiano guadagnando terreno, le sedi fisiche continuano a generare entrate significative. Molti operatori stanno adottando un modello ibrido, integrando servizi digitali con l’offerta tradizionale per soddisfare sia gli utenti online che quelli offline. Infine, un elemento chiave che ha influenzato la crescita del mercato è la politica sulle licenze. L'Italia è uno dei mercati del gioco più aperti d'Europa, consentendo agli operatori stranieri di ottenere licenze e competere all'interno del quadro regolamentato. Questo ha portato a una maggiore concorrenza, dando ai giocatori un ventaglio più ampio di scelte e quote più competitive.

03/03/2025 19:00
Gioielleria Made in Italy: una tradizione artistica da tramandare alle nuove generazioni

Gioielleria Made in Italy: una tradizione artistica da tramandare alle nuove generazioni

I gioielli prodotti in Italia vengono riconosciuti in tutto il mondo come vere e proprie eccellenze da ammirare, possedere ed imitare. Da secoli, gli orafi italiani creano dei pezzi unici coniugando con estrema sapienza tecniche tradizionali e processi di lavorazione innovativi. La cura maniacale per i dettagli, l’impiego di procedure artigianali e una spiccata vocazione artistica rendono ogni monile un’opera prestigiosa e di assoluto valore. La gioielleria Made in Italy, dunque, rappresenta un patrimonio nazionale da preservare, valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni. Un’eccellenza da preservare con sapienza, impegno e passione La specializzazione è la principale dote associata agli orafi italiani più apprezzati all’estero. Questa particolare inclinazione coinvolge, soprattutto, la lavorazione dell’argento e degli altri metalli preziosi. Con la speciale combinazione tra approcci artistici e tecniche artigianali, infatti, si ottengono dei gioielli unici, iconici e raffinati. Dei monili in grado di rappresentare l’essenza stessa del Made in Italy: il connubio tra maestria ed eleganza. Ecco perché la gioielleria italiana è divenuta un punto di riferimento in grado di dettare stili e tendenze in tutto il mondo. Questa tradizione, non a caso, ha origini molte antiche perché già in epoca etrusca venivano prodotti dei preziosi monili con l’oro e l’argento. Durante il Rinascimento, la lavorazione dei metalli preziosi divenne una rinomata eccellenza grazie al contributo di rinomati artisti, come Antonio Gentili, Benvenuto Cellini e Donatello. Ogni periodo storico, in fin dei conti, ha lasciato un’impronta distintiva destinata alle future generazioni di orafi e questo patrimonio rappresenta il vero valore aggiunto della gioielleria italiana contemporanea. Tecniche tradizionali e processi di lavorazione innovativi La storia rende il Made in Italy un esempio unico, emblematico ed inimitabile di abilità artigianale tramandata nel corso dei secoli. I processi di lavorazione acquisiti e raffinati col passare degli anni, infatti, compongono il nucleo basilare della gioielleria italiana. Gli esempi più rilevanti di questa straordinaria tradizione si possono ammirare, al giorno d’oggi, nei siti internet dedicati all’oreficeria. Un fulgido esempio di questa tendenza sono le collane Giovanni Raspini su fabioferro.eu progettate come un’opera d’arte e realizzate come un prezioso manufatto. Questi gioielli racchiudono i principi essenziali della tradizione artigianale italiana e le basi delle nuove tecniche di oreficeria. Un binomio indispensabile per lo sviluppo, la crescita e l’affermazione del Made in Italy al di fuori dei confini nazionali. L’argento, inoltre, è un metallo prezioso che richiede una considerevole abilità e un’approfondita conoscenza delle procedure di lavorazione più appropriate. Cesellatura, sbalzo e fusione sono solo alcune delle tecniche che i gioiellieri italiani possono tramandare alle nuove generazioni con l’intento di proteggere un patrimonio, artistico ed artigianale, dalle conseguenze dell’obsolescenza. La fusione perfetta tra vocazioni artistiche e tecniche artigianali Precisione millimetrica e attenzione ad ogni singolo dettaglio contraddistinguono le creazioni più autentiche della gioielleria italiana. Gli orafi, infatti, utilizzano degli strumenti speciali per incidere e decorare i metalli complessi. Ogni monile, in pratica, è il frutto di un lavoro meticoloso che esige tempo, passione e dedizione. Come se non bastasse, alcune tecniche pretendono molta pazienza e una mano ferma in grado di creare texture armoniose e delicate. Insomma, abilità tecniche e impulsi artistici convivono e alimentano la fama internazionale della gioielleria italiana. Un’eredità di inestimabile valore da condividere con le nuove generazioni e diffondere in tutto il mondo.  

02/03/2025 15:20
La guerra d’Ucraina sta finendo. E l’Europa esce con le ossa rotte

La guerra d’Ucraina sta finendo. E l’Europa esce con le ossa rotte

Pare che finalmente - Deo gratias - la guerra d'Ucraina stia finendo, grazie alla volontà congiunta di Vladimir Putin, presidente della federazione Russa, e di Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Quest'ultimo, non certo per bontà intrinseca, ma per semplice comprensione sobria dei rapporti di forza, ha deciso di scendere a patti con la Russia, ben sapendo che non la si può sconfiggere. E mentre le destre e le sinistre neoliberali europee starnazzano scompostamente, desiderando stoltamente la continuazione della guerra, ci punge vaghezza di rammemorare alcuni passaggi epocali dei sermoni della montagna dell'euroinomane delle brume di Bruxelles, Mario Draghi, l'unto dai mercati. Il quale non solo aveva a suo tempo dichiarato che, grazie all'infame tessera verde, si sarebbero prodotti ambienti sicuri dai contagi. Oltre a questa favola priva di fondamento, l'euroinomane di Bruxelles, l'austerico dei mercati cosmopoliti, si era anche bellamente sbilanciato in dichiarazioni relative alla guerra d'Ucraina, come quando aveva comicamente detto agli italiani che si trattava di scegliere tra il condizionatore e la pace. Ecco allora, proposte sparsamente, alcune delle memorabili dichiarazioni dell’unto dai mercati: "Kiev sembra avere un vantaggio sul campo"; "le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente"; "la Russia fatica a fabbricare armamenti"; "l'economia Russa si contrarrà del 10%". Avevamo da subito messo in discussione dichiarazioni come queste, a cui pure gran parte degli italiani prestava fede come se provenissero da un oracolo infallibile e tale in effetti era per il discorso dominante l'euroinomane Mario Draghi. Ora possiamo dire senza tema di smentita che eravamo nel vero e che quei sermoni erano del tutto privi di fondamento, frutto di mera propaganda volta a giustificare la guerra e a far credere che la Russia fosse sul punto di crollare. La realtà, si sa, ha la testa dura e si incarica quasi sempre di smentire le narrazioni ideologiche, come nel caso specifico quelle proposte dall'unto dai mercati Mario Draghi. La cosa più incredibile è che, nonostante questa dura smentita, l'austerico di Bruxelles continui a essere serenamente considerato alla stregua di un oracolo infallibile, quando in realtà egli è soltanto una delle tante voci organiche al discorso neoliberale oggi egemonico. Discorso che oltretutto ha mostrato tutta la propria carica ideologica quando ha solennemente dichiarato l'esigenza di salvare l'euro a ogni costo (whatever it takes), con ciò lasciando apertamente intendere che tutto e tutti possono essere sacrificati sull'altare della moneta unica e dell'economia capitalistica connessa. Come se non bastasse, in questi giorni bui come non mai per l'Unione Europea, la signora von der Leyen, vestale del neoliberismo di Bruxelles, ha annunciato candidamente che entro marzo verranno inviati altri 3,5 miliardi di euro di sostegno all'Ucraina. E l'euroinomane Kallas ha serenamente domandato se gli europei siano pronti a inviare le proprie truppe a Kiev, per portare sostegno all'Ucraina ormai abbandonata da tutti. L'aveva proposto tempo addietro Macron, prodotto in vitro dei Rothschild, e adesso il progetto sciagurato sembra sempre più destinato a concretizzarsi. Non intendo ragionare ulteriormente sulla bancarotta dell'Unione Europea, che sta ora dolorosamente prendendo consapevolezza della propria irrilevanza e della propria integrale subalternità a Washington, che peraltro da sempre la tratta come una colonia priva di dignità. Desidero invece richiamare l'attenzione sul mutamento di paradigma che sta prendendo forma in queste settimane: le sinistre padronali e neoliberali, che sembrano ormai avere del tutto scavalcato le destre stesse nella difesa dell'ordine dominante, si stanno strappando le vesti in tutta Europa perché insoddisfatte della ormai imminente fine della guerra, sancita dall'accordo tra Vladimir Putin, presidente della federazione Russa, e Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo. Anziché giubilare per la fine dei supplizi inflitti al popolo ucraino, le sinistre arcobaleno, forse ancora più delle destre neoliberali, vogliono che la guerra continui. E hanno già apertamente ammesso che continueranno a votare per il sostegno a oltranza a Kiev. Il mutamento di paradigma a cui facevo riferimento si lascia così cristallizzare: nel 1999, per la prima volta i partiti europei della sinistra comunista ormai ridefinita come avamposto di diffusione del verbo capitalistico scesero in piazza per supportare la guerra imperialistica della NATO contro la Serbia. Se realmente il comunismo era morto nel 1989, simbolicamente moriva nel 1999, con la sinistra schierata apertamente dalla parte dell'imperialismo della NATO, come peraltro avrebbe seguitato a fare anche negli anni seguenti. Ora, nel 2025, ci troviamo in una situazione ancor più radicale e ancor più grottesca: le sinistre continuano a sostenere le ragioni dell'imperialismo della NATO, quand'anche esse siano provvisoriamente accantonate da Washington. Figurano come più realiste del re nel propugnare le ragioni irragionevoli dell'imperialismo dell'Occidente, anzi dell'uccidente liberal-atlantista. L'abbiamo già sottolineato: Trump ha deciso di porre fine alla guerra non per una sua intrinseca bontà e per un suo innato amore per la pace, ma semplicemente per il fatto che ha ragionevolmente compreso che la guerra contro la Russia non può portare ad alcun risultato concreto e dunque conviene farla cessare il prima possibile, capitalizzando la decisione e facendo la bella figura di chi vuole la pace (e in realtà fa di necessità virtù). Le sinistre europee invece, alla stregua delle destre, vogliono la continuazione del conflitto: per la prima volta in forma radicale la sinistra diventa il partito della guerra e dell'imperialismo. Non si limita a supportarlo, come era ancora nel 1999, ma apertamente lo promuove e si fa vettore delle sue istanze. La situazione è tragica, senza riuscire a essere seria.

02/03/2025 11:30
La tac cardiaca. Conversazione con il dr. Umberto Negro

La tac cardiaca. Conversazione con il dr. Umberto Negro

La moderna tecnologia medica propone degli esami innovativi, meno invasivi ed anche più sicuri e veloci nella rilevazione di anomalie tissutali e strutturali dei vari organi. A questo virtuoso sviluppo di indagine è interessato il cuore, un organo essenziale per il buon funzionamento dell’intero organismo. Nella osservazione della variegata tecnologia di diagnosi della funzione del cuore merita una particolare attenzione la TAC cardiaca (Cardio-TC) per i vantaggi che può apportare nell’ambito di una ricerca che ha sempre bisogno di approfondimenti con una velocità di rilevazione di minuscoli elementi che possono essere propedeutici ad una seria malattia. Ne parliamo con il Dott. Umberto Negro, specialista in radiodiagnostica, consulente del centro medico Associati Fisiomed dove dispone di specifiche apparecchiature di ultima generazione. Dottor Negro, perché conviene fare una Tac cardiaca? La Cardio-TC è un esame non invasivo che permette di valutare con estrema precisione le arterie coronarie, identificando eventuali stenosi o placche aterosclerotiche. È utile per la diagnosi precoce di malattie cardiovascolari, evitando procedure più invasive come la coronarografia.  Quando è indicata la Cardio-TC? L’esame è consigliato nei pazienti con dolore toracico atipico, fattori di rischio cardiovascolare (fumo, ipertensione, diabete, colesterolo alto) o familiarità per malattia coronarica. Inoltre, viene spesso utilizzato per la valutazione preoperatoria in pazienti candidati ad interventi cardiaci.  Quanto è importante l’esperienza del medico radiologo? L’interpretazione delle immagini della Cardio-TC richiede grande esperienza e competenza. Un radiologo esperto sa distinguere tra vari tipi di placche coronariche, valutare la severità delle stenosi e correlare i risultati con i sintomi del paziente, riducendo il rischio di diagnosi errate.  La Cardio-TC può sostituire altri esami cardiologici? In alcuni casi sì, specialmente nei pazienti a basso-moderato rischio cardiovascolare, nei quali può evitare esami invasivi come la coronarografia. Tuttavia, non sostituisce test funzionali come la prova da sforzo o la risonanza cardiaca, che valutano la risposta del cuore in condizioni di stress.  

02/03/2025 11:15
Il bambino della prima fila e quel giorno in cui conobbi la gioia

Il bambino della prima fila e quel giorno in cui conobbi la gioia

Era bello lui! Capelli castani dorati, occhi nocciola, caldi come il tepore di un camino acceso quando fuori è freddo. Così lo ricordo, lui, il bambino della prima fila, quello bravo, il prediletto dalla maestra, quello che con l’espressione seriosa e quasi scontrosa, sapeva già tutto. Io riservata, seduta al banco in fondo, in ultima fila; lo osservavo con una certa soggezione. Guardavo quel maglioncino di lana a righe nei toni della terra, che vestiva una schiena che, seppur ancora piccolina, si presentava dritta e fiera. La lontananza e la mia timidezza rendevano ogni giorno un vero inferno: c’era una distanza incolmabile tra il mio desiderio di chiedergli un temperino e tutti quei banchi tra di noi. La mattina percorrevo la strada che mi conduceva a scuola con una certa agitazione mista ad euforia, facevo di corsa le due rampe di scale fino alla mia classe, per poi bloccarmi sulla soglia della porta, sopraffatta dagli eventi e rassegnata mi sedevo al mio posto. Eravamo alla fine degli 70, in quel tempo la nostra Playlist musicale era: Isotta, Furia, Zorro, La bella lavanderina… Allora ebbi la fortuna di una maestra illuminata che, un giorno a ricreazione, chiuse la porta della nostra classe, fece spazio, accese un giradischi giallo e tempo qualche secondo fece partire la nostra canzone:  “Isotta Isotta dai che ce la fai, Strombetta, metti la marcia e vai!” Entusiasti cominciammo tutti a ballare! In una manciata di minuti avvenne la magia! Le tre file di banchi tra me e lui scomparvero, in un’istante conobbi la felicità! La gioia è l’emozione più desiderata dall’uomo a cui noi tutti tendiamo fin dalla prima infanzia. Credo che il suo significato più vero non sia tanto nell’emozione in sé nel momento stesso in cui la viviamo, che dura pochi istanti per poi dissolversi, ma nel percorso che viviamo per arrivare alla sua conquista. Quando siamo nel flusso, l’emozione che sperimentiamo è più profonda rispetto alla soddisfazione finale che otteniamo quando si avvera un desiderio. Durante il processo scopriamo noi stessi, acquisiamo nuove conoscenze, evolviamo, affrontiamo sfide e difficoltà fino ad arrivare al raggiungimento dell’obiettivo. Ogni passaggio di questo percorso ci dona gratificazione e fiducia conducendoci alla meta. La gioia non è legata solo al conseguimento del proprio sogno, ma alla capacità di vivere con consapevolezza e apprezzamento l’esperienza presente del viaggio, che porterà alla sua realizzazione.

02/03/2025 11:00
Installa uno spy-software nel cellulare della moglie per monitorare le sue chiamate: condannato

Installa uno spy-software nel cellulare della moglie per monitorare le sue chiamate: condannato

Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana "Chiedilo all'Avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate, hanno interessato principalmente la tematica relativa alla violazione della segretezza delle conversazioni telematiche altrui, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Tolentino che chiede: "E’ penalmente sanzionabile chi installa un programma informatico per intercettare le comunicazioni telefoniche di un altro soggetto, anche se poi non sono stati utilizzati?".  Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione estremamente attuale, su cui ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione con la sentenza n. 15071 del 2019, affermando la responsabilità penale di un marito, che aveva collegato il cellulare della moglie ad uno "Spy-Software" per monitorarle le chiamate, punendolo pertanto ai sensi dell'ex art. 617-bis del codice penale, il quale stabilisce espressamente: "Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni". Difatti, nel caso in esame, la Suprema Corte ha valutato la punibilità dell’uomo, sulla base di un’autorevole interpretazione del diritto vivente, fornita proprio dalle Sezioni Unite, con sentenza n.26889 del 2016, la quale ha permesso di includere i programmi informatici denominati "Spy-Software", nella categoria degli apparati indicati espressamente dalla norma del codice penale appena citata, chiarendo che "l’evoluzione tecnologica ha consentito di apportare strumenti informatici del tipo software, solitamente installati in modo occulto su un telefono cellulare, un tablet o un PC, che consentono di captare tutto il traffico dei dati in arrivo o in partenza dal dispositivo e, quindi, anche le conversazioni telefoniche" (Cass. Pen.; Sez. Un.; Sentenza n. 26889 del 28/04/2016). Si è, dunque, evidenziata una categoria aperta e dinamica, suscettibile di essere implementata per effetto delle innovazioni tecnologiche che nel tempo, consentono di realizzare scopi vietati dalla legge. Inoltre, secondo la ricostruzione operata dalla Corte di legittimità chiamata a pronunciarsi sull’obiezione sollevata dall’uomo, in relazione alla circostanza che la moglie fosse stata di fatto avvertita dal figlio, circa l’installazione di tale programma sul suo cellulare, senza però smettere mai di usarlo, si è rilevato che il riferimento alla norma penale di cui all’art. 617-bis c.p., ha lo scopo di anticipare la tutela alla riservatezza e libertà delle comunicazioni, attraverso la sanzione dei fatti prodromici all’effettiva lesione del bene, non essendo dunque necessaria alcuna condotta ulteriore. Pertanto, in adesione a tale autorevole orientamento della Suprema Corte e in risposta alla domanda della nostra lettrice, è da intendersi che: "Ai fini della configurabilità del reato in esame deve aversi riguardo alla sola attività di installazione e non a quella successiva dell'intercettazione o impedimento delle altrui comunicazioni, che rileva solo come fine della condotta, con la conseguenza che il reato si consuma anche se gli apparecchi installati non abbiano funzionato o non siano stati attivati" (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza del 05.04.2019, n. 1507). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.      

02/03/2025 10:45
San Severino, opportunità abitative: aperto il bando per l'assegnazione di alloggi pubblici

San Severino, opportunità abitative: aperto il bando per l'assegnazione di alloggi pubblici

Il Comune di San Severino Marche ha emesso un avviso per la formazione di una graduatoria degli aspiranti assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica per l’anno 2025. Il bando è rivolto ai nuclei familiari che necessitano di un alloggio di dimensioni idonee alle esigenze del proprio nucleo familiare ad un canone di locazione inferiore a quello di mercato. Possono presentare la domanda i soggetti o i nuclei familiari in possesso di alcuni particolari requisiti previsti dal Regolamento comunale per l’assegnazione degli alloggi Erp tra i quali figurano l’essere cittadini italiani o di uno Stato aderente all’Unione Europea, ovvero cittadini di Paesi che non aderiscono all’Unione Europea, titolari di permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o possessori del permesso di soggiorno di durata biennale, l’avere la residenza o prestare attività lavorativa nel Comune di San Severino Marche, il  non essere titolari di una quota superiore al 25% del diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento su una abitazione, ovunque ubicata, adeguata alle esigenze del nucleo familiare che non sia stata dichiarata inagibile dalle autorità competenti ovvero, per abitazione situata nel territorio nazionale, che non risulti unità collabente ai fini del pagamento delle imposte comunali sugli immobili. Il nucleo familiare richiedente deve avere un reddito Isee di € 13.877,00. Per le famiglie mono-personali, tale limite, risulta pari ad € 16.652,40. Inoltre i richiedenti non possono aver mai avuto precedenti assegnazioni in proprietà o con patto di futura vendita di un alloggio realizzato con contributi pubblici o finanziamenti agevolati in qualunque forma concessi da parte dello Stato o da enti pubblici, salvo che l’alloggio non sia più utilizzabile o sia perito senza aver dato luogo ad indennizzo o risarcimento del danno e non devono aver riportato negli ultimi dieci anni  condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede la pena detentiva non inferiore nel limite massimo edittale a due anni. Possono altresì beneficiare degli alloggi di edilizia sovvenzionata i soggetti che abbiano provveduto all’integrale risarcimento dei danni ed estinzione di ogni debito, entrambi derivanti dai reati sopra citati. Gli aspiranti assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica dovranno presentare istanza utilizzando l’apposita modulistica fornita dal Comune di San Severino Marche in distribuzione gratuita presso l’ufficio Servizi Sociali sito in piazza del Mercato (tel. 0733/641311) o scaricabile dal sito istituzionale dell’ente dove è presente il bando completo al link https://www.comune.sanseverinomarche.mc.it/bandi-benefici-cms/bando-pubblico-per-la-formazione-della-graduatoria-degli-aspiranti-allassegnazione-di-alloggi-di-edilizia-residenziale-pubblica-nel-comune-di-san-severino-marche/. Le domande dovranno pervenire allo stesso ufficio, nelle modalità previste, entro e non oltre il 30 aprile ore 23:59. Per eventuali informazioni, si prega di contattare i seguenti numeri telefonici: 0733/641305 – 0733/641311.

01/03/2025 17:00
Meschini e i vini della Fattoria Colmone della Marca: "Vi racconto quando l' ‘1,618’ finì sulle tavole del G20”

Meschini e i vini della Fattoria Colmone della Marca: "Vi racconto quando l' ‘1,618’ finì sulle tavole del G20”

Giovanni Meschini è il titolare di Fattoria Colmone della Marca, unica azienda produttrice della Doc ‘I Terreni di San Severino Marche’, vino che ha avuto grandi riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. La relazione del vino con la famiglia Meschini risale dagli anni ’60, quando Piero, il padre di Giovanni, appena sposato, era andato in Piemonte a lavorare come responsabile di un vigneto di Barolo e di Nebbiolo. Giovanni, la conoscenza ti è stata trasmessa da tuo padre. Quali sono i valori che ti ha lasciato? “Io sono nato lì, in Piemonte, tra i filari. Chiaramente questa regione era molti anni avanti in termini sia di gestione di vigneti che di lavorazione. A me piace definire la nostra cantina come una piccola realtà piemontese delocalizzata nelle Marche. Mio padre ha trasmesso alla nostra famiglia questa passione per il vino e ci ha trasferito i suoi valori: il rispetto della terra, la passione e la dedizione al vigneto per poter avere un prodotto di altissima qualità, poi da vinificare, in cantina”. Come mai hai fatto questa scelta di vita, di proseguire in questo settore? “Per me è stata una scelta coraggiosa perché ho lasciato molti anni fa, la Poltrona Frau, per dedicarmi alla cantina, e ho sempre vinificato dagli inizi degli anni 2000. La scelta di vita è stata facile perché il settore del vino è un mondo affascinante, ricco di creatività ma anche di tradizione, dà grandi soddisfazioni”.  Hai mai avuto dei dubbi? “Dubbi? Ne ho avuti a volte, ma la scelta di proseguire poi è stata naturale, ormai sono più di 20 anni che portiamo avanti Fattoria Colmone e le Marche in tutto il mondo”. Hai degli eredi a cui trasmettere l’impegno per questa attività di famiglia? “Ho due figli maschi, il maggiore sta facendo carriera all’estero, e quindi è uno dei ‘cervelli’ che è andato a lavorare lontano dall’Italia, mentre il minore è ancora un po’ piccolo, ma ho speranza che possa proseguire la storia di famiglia nel vino. Diciamo che tutti e due i miei figli si sono inseriti nella cantina, aiutano quando ho bisogno e questo è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. È un po’ quello che ci hanno insegnato i nostri genitori, abbiamo sempre lavorato fin da piccoli nel ristorante di famiglia ed io sto cercando di far lavorare loro nella cantina in modo che questa passione possa crescere anche nei miei ragazzi”. Quale consiglio ti senti di dare ad un giovane che vorrebbe intraprendere questo percorso? “Il consiglio che posso dare ad un giovane è di fare le cose con passione, nel rispetto delle tradizioni, ma tenendo sempre un occhio aperto e diretto all’innovazione perché comunque sono stati fatti grandi passi in avanti e la qualità del vino è migliorata tantissimo”. San Severino Marche è tra i comuni colpiti dal sisma, quanto è stato difficile affrontarlo? Poi nel 2020 è arrivata anche la pandemia da Covid… “In quel momento ero anche vice sindaco, mi ricordo che sono stati momenti durissimi, San Severino Marche è stato uno tra i comuni con il più alto numero di sfollati, abbiamo avuto l’aiuto della protezione civile e dei vigili del fuoco. Molto spesso per supportare la popolazione abbiamo cercato di farli sentire a casa, più che in missione. Questi volontari venivano invitati anche dalle famiglie e dai ristoranti, questo creava uno spirito di squadra molto forte. La pandemia è stata micidiale, svegliarsi un giorno, a fine febbraio… con dei rumors relativi a questo virus e poi, a marzo, mese in cui clienti di tutto il mondo hanno chiuso. Vivevamo in una grande incertezza, non c’era idea di cosa sarebbe potuto capitare, l’azienda comunque è riuscita a sopravvivere a momenti davvero duri, ora stiamo ricostruendo. In realtà anche il mercato internazionale ha subito delle grosse trasformazioni, molti importatori e distributori hanno sofferto i danni della pandemia e non ce l’hanno fatta, questo ha richiesto una ricostruzione dell’organizzazione commerciale in giro per il mondo anche per noi” Qual è la specialità della Fattoria Colmone della Marca? “La specialità di Fattoria Colmone è sicuramente la DOC, è la più piccola d’Italia, ‘I Terreni di San Severino Marche’ con la denominazione Moro che noi produciamo ormai dal 2006, con la quale abbiamo portato in giro per il mondo il nome delle Marche e del nostro comune. È una DOC unica per le caratteristiche che il Monte Pulciano acquisisce alle nostre altitudini, quindi ci rende unici nel nostro genere, da qui prende vita anche l’1,618. Ma un’altra delle caratteristiche, quella che forse all’inizio ci ha fatti diventare famosi nel mondo, è stata la vinificazione del bianco delle uve di San Giovese e Merlot che produciamo ormai da 20 anni. Sono delle vinificazioni molto particolari che sono state apprezzate in molti ristoranti stellati, dal Canada agli Stati Uniti fino al Giappone”. Il tuo vino, il ‘1,618’ in edizione limitata, è finito sulle tavole del G20 a Roma, te l’aspettavi questo brillante traguardo? Puoi raccontarci questa esperienza? Perché questo nome? “La storia dell’1,618 è bellissima. Mi fu detto ‘Perché non partecipi e non mandi i vini per il G20?’, io risposi ‘Ma dai, con tutte le cantine importanti è difficile che scelgano una realtà piccola come la nostra’ ed invece con grandissima sorpresa, ricevetti una telefonata ‘Guardate, il Dott. Cernilli, uno dei fondatori del Gambero Rosso, è considerato dunque uno dei grandi esperti del vino italiano, vi ha scelto, devi mettere il vino in macchina e portarlo senza fermarti mai a Roma. Una grande emozione. Ho saputo che il vino è stato molto apprezzato, talmente tanto che il sommelier del primo ministro, che a quel tempo, era Mario Draghi. Egli si era interessato al vino e a prenderlo in considerazione per tenerlo nelle cantine del primo ministro. Il numero è interessante perché 1,618 è il numero aureo, o proporzione divina, rappresenta l’armonia in natura. Le piramidi sono state costruite con questa ratio, così come il Partenone o l’Uomo Vitruviano di Dante, le galassie sono regolate da questa ratio, così come le spirali delle chiocciole o il rapporto tra ape maschio e ape femmina all’interno di un’arnia, è dunque un numero magico. Il più grande complimento che si può fare ad un vino è dire che è armonico”.  Oltre alle visite guidate, la tua famiglia punta anche su iniziative di carattere didattico culturale e ricreativo, come la vendemmia didattica, puoi parlarcene? “Facciamo spesso visite guidate sia ai nostri clienti italiani che ai turisti, offriamo delle degustazioni, il posto è incantato, siamo in cima ad una delle più belle colline delle Marche, con una vista a 360° che lascia senza parole. Cerchiamo quindi di divulgare quello che facciamo, sicuramente le degustazioni sono il modo migliore per introdurre le persone alle caratteristiche ed ai dettagli che normalmente non riuscirebbero a percepire, almeno per la maggior parte degli enoappassionati. La vendemmia didattica invece è una novità, abbiamo appena aderito, sarà un’ulteriore opportunità per avere persone che possano comprendere meglio qual è la passione che ci anima e quanta cura mettiamo nella selezione dei nostri prodotti”. Progetti in cantiere? “Il vino offre la possibilità di esprimere la propria creatività, la nostra produzione è sotto molti punti di vista atipica, facciamo dei vini che quasi solo noi produciamo, o perlomeno la maggior parte di essi. L’ultimo nato è il Petit Vermut, un Vermut artigianale ottenuto dal nostro vino di Petit Verdot, ed abbiamo in cantiere un progetto per realizzare un metodo classico sempre ottenuto da Blanc De Noir, quindi da Petit Verdot, che in realtà non è altro che una vinificazione in bianco come fanno del resto con il Pinot Noir per lo Champagne”.

01/03/2025 15:04
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