L'Ufficio Speciale Ricostruzione ha dato l’ok al progetto esecutivo per la riparazione del Municipio di Fiuminata, nel Maceratese, per un importo totale di 1.579.147 euro. L'edificio dalla inconfondibile sagoma con torretta ed orologio, immobile storico risalente per una porzione ai primi anni del '900 e per la restante parte ad epoca antecedente, si trova in via Roma, in località Massa, ed è stato danneggiato dallo sciame sismico del 2016/2017.
"L’azione che stiamo compiendo a livello di opere pubbliche ha consentito un’accelerazione ben evidente su un settore particolarmente complesso che annovera anche patrimoni storici ed architettonici di rilievo - spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Siamo consapevoli di avere imboccato la strada giusta anche grazie al corposo lavoro portato avanti con Comuni, ditte, Usr e con la Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli".
Il progetto appena approvato prevede l’adeguamento sismico della porzione di Municipio contenente le funzioni strategiche. L'immobile è costituito da tre piani oltre il sottotetto e la copertura: il piano terra si sviluppa a ridosso di un terrapieno per cui in parte risulta interrato (ospita le sedi di associazioni locali e la centrale termica), mentre il primo (uffici comunali, sala consigliare e sala giunta) e secondo piano (altri uffici e la stanza del sindaco) sono completamente fuori terra.
Durante l’intervento effettuato tra 1927 e il 1928, il progettista dell’epoca, Filippo Amici, volle "richiamare le antiche sedi medioevali dell'epoca gloriosa dei Comuni Italiani, e la memoria del fatto che l’antica sede del Comune di Fiuminata era situata nella frazione ancora chiamata Castello, entro la cinta merlata di antico fortilizio, come si rileva dallo stemma del Comune".
Dopo la segnalazione pubblicata lo scorso marzo da Picchio News che denunciava la situazione di degrado e abbandono in via del Piccinino, a Macerata e il conseguente sopralluogo da parte della Polizia Locale di Macerata, il curatore fallimentare ha finalmente provveduto a intervenire, portando un po' di ordine e pulizia in una zona che, come descritto nell'articolo, era diventata simbolo di incuria e disattenzione.
Nel nostro precedente report, avevamo documentato come la zona, stretta tra via Valenti e via del Piccinino, fosse caratterizzata da scalinate dissestate e da un accumulo di rifiuti a cielo aperto, che minava la sicurezza e la vivibilità dell'area.
Le fotografie scattate e le testimonianze raccolte hanno messo in luce l'urgenza di un intervento che ripristinasse decoro e igiene. A distanza di alcuni mesi, il nostro appello ha ottenuto risposte concrete. Il curatore fallimentare ha dato avvio a un'operazione di bonifica, che ha incluso la rimozione dei rifiuti, il ripristino dei luoghi danneggiati e la sistemazione delle scalinate, rendendole finalmente fruibili e sicure per i cittadini.
Proseguono i lavori di restauro e messa in sicurezza sismica della Chiesa di Sant'Ubaldo a Passo di Treia, gravemente danneggiata dal terremoto del 2016. Il comune di Treia ha autorizzato il temporaneo cantiere stradale e lo smontaggio della tralicciatura in acciaio che, negli ultimi anni, ha avvolto l'edificio per consentire la viabilità sulla strada statale 361 "Septempedana" e garantire la sicurezza dei cittadini.
"Con grande soddisfazione - dichiara il sindaco Franco Capponi - abbiamo autorizzato il cantiere temporaneo e la relativa ordinanza di occupazione suolo pubblico in Corso Garibaldi, per procedere con i lavori di smontaggio della struttura di sicurezza e avviare il montaggio del ponteggio. Questo passaggio è fondamentale per il completamento della riparazione dei danni e del rafforzamento locale della chiesa, restituendola presto alla comunità".
Per consentire l’esecuzione delle operazioni, sarà necessario occupare temporaneamente la corsia di marcia in direzione San Severino Marche, il marciapiede adiacente e una parte del suolo pubblico. Durante questa fase, sarà attivo un senso unico alternato regolato da impianti semaforici, garantendo la sicurezza stradale e la tutela dei lavoratori.
Gli interventi sul fronte strada e la messa in sicurezza della facciata saranno completati entro il 12 dicembre 2024, data in cui si prevede il pieno ripristino della viabilità. Nel frattempo, sarà istituito un percorso pedonale alternativo per permettere il transito dei cittadini in sicurezza.
L’Associazione Nuova Salvambiente, in collaborazione con Marche a rifiuti zero, Italia nostra e Plastic Free, organizza un incontro pubblico venerdì 29 novembre alle ore 21:00, presso i locali della chiesa di Casette Verdini di Pollenza, che verterà sull’ipotesi di realizzazione di un inceneritore in provincia di Macerata.
All'incontro interverranno Sandro Bisonni, membro storico della nostra associazione che ha partecipato con successo a numerose battaglie contro gli impianti di combustione dei rifiuti e Leonardo Puliti referente regionale Plastic Free Marche e Umbria.
"Dopo l’archiviazione del progetto del digestore anaerobico del Cosmari, ci troviamo ora di fronte a un nuovo pericolo: le modifiche al piano regionale per i rifiuti, volute dalla giunta Acquaroli, mirano alla creazione dell’ATO unica con la costruzione di un termovalorizzatore, ovvero un inceneritore, che avrebbe la nostra provincia come principale candidata secondo i criteri di baricentricità del luogo e di collegamento viario", scrivono in una nota gli organizzatori.
"Siamo fermamente contrari a questa visione di sfruttamento del territorio, in quanto soluzione obsoleta e dannosa che ci vincolerebbe alla combustione per i prossimi 30 anni rinunciando ai futuri progressi tecnologici in merito al riuso e riciclo dei materiali. Un inceneritore avrebbe un impatto significativo sia sulla salute, poiché le emissioni prodotte sono altamente inquinanti, sia sull'ambiente, perché l’incenerimento dei rifiuti contribuisce all'aumento delle emissioni di gas serra e all'inquinamento dell'aria e del suolo".
"Il nostro territorio ha già subito l’impatto devastante di un inceneritore, come evidenziato dalla ricerca di diossine nel latte materno effettuata nel 2013 e dallo studio epidemiologico svolto nel 2016 che evidenziò come, tra i residenti nelle aree circostanti l’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani del Cosmari, furono rilevati picchi di malattie cardiovascolari e respiratorie acute, e anche di decessi dovuti a tutte le cause”.
"È cruciale ricordare che la materia non può essere distrutta, ma solo trasformata. L’inceneritore genererebbe sostanze tossiche che si disperderebbero inevitabilmente nell’ambiente, creando la triplice contaminazione di aria, suolo ed acqua e pertanto non verrebbero eliminate le discariche ma al contrario moltiplicate, inoltre la combustione dei rifiuti non nemmeno conveniente da un punto di vista economico".
"Esistono alternative più sostenibili per la gestione dei rifiuti, come la riduzione alla fonte, il riuso e il riciclo. A tale scopo, la nostra Associazione, lo scorso aprile, aveva tenuto un’assemblea pubblica durante la quale Gianni Tamino, professore emerito di Biologia e Fondamenti di Diritto ambientale dell’Università di Padova, aveva spiegato come le uniche fonti di energia pulita siano quelle che non prevedono la combustione (sole, terra, acqua e aria); solo tali fonti permettono infatti di realizzare concretamente un’economia circolare mentre l’incenerimento appartiene al vecchio modello di economia lineare che prevede l’insostenibile sfruttamento delle risorse naturali all’interno di un modello usa e getta”.
Nuova Salvambiente sostiene dunque con forza l'adozione di un modello circolare, in cui ogni risorsa venga recuperata e valorizzata. "È tempo di agire e di opporci a politiche che non affrontano le sfide legate ai rifiuti in modo efficace. Questa è una responsabilità che dobbiamo ai nostri concittadini e alle generazioni future e che dobbiamo pretendere dalle amministrazioni comunali interessate".
"Attiviamoci tutti in questa battaglia, partecipiamo alle iniziative che possano ostacolare questo progetto e diventiamo portavoce del diritto alla salute; è fondamentale l’azione congiunta di tutti. Insieme possiamo costruire un futuro più sostenibile per la nostra comunità".
Nella serata di lunedì 25 novembre è stato rinnovato il direttivo della Pro Matelica. A seguito di una riunione presso la sala Boldrini di Palazzo Ottoni, sono stati individuati gli 11 membri che andranno a formare il gruppo della locale pro loco che ora in una prossima assemblea dovrà definire i vari ruoli, tra cui la nomina del presidente.
Soddisfazione per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Denis Cingolani che ha rivolto un augurio al nuovo direttivo: “La bella cosa è che ancora una volta la nostra Pro Matelica sarà composta da tanti ragazzi, alcuni già facenti parte del vecchio gruppo e altri nuovi innesti tra i quali alcuni di grande esperienza che unita alle idee di tutto il gruppo saprà far crescere l'associazione per il bene della nostra Matelica – ha commentato il primo cittadino – siamo molto felici e auguriamo un grande in bocca al lupo a tutti loro. Come amministrazione comunale puntiamo molto sulla collaborazione con la Pro Matelica e faremo il massimo per aiutarli nell’organizzazione dei vari eventi. Li ringraziamo soprattutto per essersi messi a disposizione di un’associazione di volontariato che fa molto per la città. Per molti può sembrare una cosa scontata, ma si tratta di un impegno serio e importante”.
A Palazzo Ottoni l’Ast di Macerata ha celebrato ieri la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un’iniziativa organizzata dal Consultorio di Matelica-Camerino-San Severino in memoria dell’infermiera Titti (Concetta Marruocco), dipendente dell’azienda vittima di femminicidio lo scorso 14 ottobre 2023 a Cerreto D’Esi.
Si è trattato di un momento di riflessione e confronto sul tema della non violenza e del rispetto della donna, realizzatosi attraverso gli interventi significativi del Comandante della Compagnia Carabinieri di Camerino Angelo Faraca, della Dr.ssa Giorgia Scaloni, responsabile del Codice Rosa dell’Azienda Sanitaria, dell’assistente sociale Vanessa Stefani, ai quali ha fatto da cornice la lettura di testimonianze. Presente la Direzione dell’Ast di Macerata con il Direttore Generale Marco Ricci, il Direttore Sanitario Daniela Corsi e il Direttoree Socio-Sanitario Giancarlo Cordani, insieme ai sindaci Denis Cingolani di Matelica, Patrizio Leonelli di Castelraimondo, Sandro Botticelli di Gagliole e Vincenzo Felicioli di Fiuminata, all’assessore comunale Barbara Cacciolari, al consigliere regionale Renzo Marinelli, al maresciallo Christian Orrù della locale Stazione di Matelica e la vice preside dell’IPSIA “Don E. Pocognoni” Linda Alfano.
“L’Ast di Macerata dal 2017 attraverso le sue strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, ha istituito percorsi di cura e presa in carico della persona vittima di violenza – ha dichiarato il Direttore Generale Marco Ricci - Il percorso, denominato “Codice Rosa”, in rete tra ospedale e territorio, è rivolto a tutte le forme di violenza e maltrattamenti, comprese la violenza di genere e sui minori, quella perpetrata ai danni degli anziani e/o diversamente abili e il bullismo. Con il coinvolgimento ove necessario delle forze dell’ordine, permette alla persona vittima di violenza di avere un’immediata risposta con presa in carico da parte dei servizi sanitari e/o sociosanitari competenti”.
Nel suo intervento di saluto, il sindaco Cingolani ha ribadito l’attenzione dell’amministrazione comunale sul tema della violenza di genere: “Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto alle autorità competenti, dobbiamo uscire dal silenzio – ha commentato il primo cittadino – Ringrazio l’AST di Macerata ed il consultorio del nostro ospedale per questo incontro che ci fa riflettere sulla violenza di genere e ci permette di ricordare le tante vittime che purtroppo anche quest’anno si sono registrate. Grazie a tutti gli intervenuti, ai colleghi sindaco, agli amministratori, agli operatori sanitari e soprattutto all’Arma dei Carabinieri che ha voluto testimoniare direttamente il grande lavoro che svolge a tutela del nostro territorio”.
Significativo anche il messaggio dell’assessore Cacciolari: “Oggi, tra tante turbolenze e molta povertà culturale, siamo chiamati come uomini e donne a costruire insieme un nuovo percorso relazionale. Solo camminando uniti nella reciproca e diversa personalità possiamo vincere ogni violenza e ogni sopraffazione. Impegniamoci ogni giorno per questo”.
Il Pmi Day, iniziativa promossa da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con le associazioni territoriali, quest’anno si è focalizzata sul tema "Costruire". Un concetto che invita i giovani ad immaginare il loro futuro professionale con consapevolezza e innovazione, per favorire lo sviluppo delle competenze e della sostenibilità che sono i pilastri del progresso economico e sociale.
Per questo la Piccola Industria di Confindustria Macerata ha coinvolto per il Pmi Day 2024 tre Istituti Tecnici per geometri. Gli studenti visiteranno le imprese edili associate a Confindustria Macerata e ad Ance Macerata, impegnate nella ricostruzione post-sisma, un incontro importante e concreto tra scuola e mondo del lavoro.
La Crucianelli Rest/edile Srl di Tolentino è stata la prima azienda ad aprire le porte agli studenti della Classe 5F, indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio, dell’Istituto Istituto Istruzione Superiore "Garibaldi-Bramante-Pannaggi" di Macerata, accompagnati dai docenti Elisa Cingolani e Paolo Dignani.
Enrico Crucianelli, titolare dell’impresa e Presidente di Ance Macerata, ha evidenziato l’importanza del dialogo tra scuola e impresa: "È stata per noi un’enorme soddisfazione incontrare i ragazzi delle scuole superiori e confrontarci con loro. Il nostro settore non è solito partecipare a iniziative di questo genere, ma questa esperienza mi ha fatto comprendere l’importanza di avviare un dialogo costruttivo con il mondo dell’istruzione. Tanto che già dalla prossima settimana ci incontreremo con l’Istituto per definire una collaborazione più strutturata".
Crucianelli ha inoltre riferito che nella discussione è emersa da parte di un ragazzo la preoccupazione di avere garantita la regolarità contrattuale e contributiva da parte delle imprese. "Questo evidenzia - sottolinea Crucianelli - la percezione di un mondo datoriale che di certo non rappresenta le aziende associate al nostro sistema, ma che evidentemente permea ancora alcune realtà".
Un altro studente, invece, ha affermato: "Oggi ho cambiato idea sul mio futuro". "Questa frase mi ha fatto riflettere – ha affermato Crucianelli – su quanto possiamo influenzare positivamente le scelte delle nuove generazioni, aiutandole a scoprire la professione che meglio si adatta alle loro aspirazioni e capacità. Sono stati momenti di grande ispirazione e motivazione per tutti noi".
Michele Sasso dell'azienda Ubisive Srl di Civitanova Marche, in rappresentanza del Comitato Piccola Industria Confindustria Macerata, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: "In un’epoca di trasformazioni come la transizione ambientale e la digitalizzazione, è fondamentale formare giovani con competenze avanzate per affrontare il lavoro del futuro. Il PMI Day è un momento cruciale per far dialogare scuola e impresa, costruendo insieme opportunità concrete".
Il Presidente di Piccola Industria Confindustria, Giovanni Baroni, in relazione al Pmi Day 2024 ha dichiarato: “È necessario rafforzare il legame tra giovani e industria, investendo in formazione tecnica e innovazione. Solo così potremo colmare il gap di competenze e valorizzare il talento delle nuove generazioni, fondamentali per il rilancio del nostro sistema produttivo”.
Il PMI Day rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare i giovani al cuore pulsante dell’economia e alle sfide dell’impresa moderna. Le aziende del territorio, pronte a raccogliere le opportunità offerte dall’innovazione e dalla sostenibilità, confermano il loro impegno a costruire un ponte tra presente e futuro, offrendo ai ragazzi gli strumenti per diventare protagonisti del cambiamento.
Una nuova mensa a servizio della scuola Martiri della Libertà di Corridonia. Il progetto rientrerà nel piano delle opere pubbliche, come annunciato dalla sindaca Giuliana Giampaoli: "La mensa sarà realizzata grazie all'aggiudicazione di un contributo di 479mila euro destinati al potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione, nell’ambito del Pnrr - sottolinea la prima cittadina -. La disponibilità del progetto esecutivo già approvato ci consentirà di avviare la procedura di gara per l’esecuzione dei lavori fin dal giorno successivo all’approvazione della variazione del Piano delle Opere Pubbliche 2024-2026".
"La struttura, attigua all’edificio scolastico, sarà costruita secondo gli attuali standard di costruzione richiesta per gli edifici scolastici, da quelli progettuali e impiantistici, a quelli ambientali; la collocazione consentirà un importante miglioramento delle zone esterne - prosegue Giampaoli -. L'edificio sarà dotato di impianto fotovoltaico, nel rispetto dei principi Dnsh". "Dopo l'avvio dei lavori a San Francesco, al Persiche, alla Villa Fermani, un ulteriore risultato concreto per il miglioramento dei servizi alla comunità, a cui seguiranno nei prossimi mesi importanti novità", conclude la sindaca.
Gli investimenti alternativi hanno guadagnato sempre più spazio come strumento strategico per diversificare i portafogli e sostenere la crescita delle imprese. Ma cosa si intende esattamente per investimenti alternativi? Questi strumenti, che vanno oltre le tradizionali azioni e obbligazioni, includono asset come private equity, venture capital, infrastrutture, immobili, crediti deteriorati e persino investimenti legati alla sostenibilità. Per le aziende, rappresentano una risorsa preziosa: non solo offrono accesso a capitali freschi, ma possono anche facilitare l’innovazione, supportare il rilancio in momenti critici e aprire nuove opportunità di sviluppo. Scopri perché affidarsi a una società di gestione risparmio specializzata in investimenti alternativi per le aziende.
Cosa sono e come funzionano gli investimenti alternativi
Gli strumenti investimenti alternativi costituiscono una categoria distintiva rispetto ai tradizionali mercati di azioni e obbligazioni, offrendo soluzioni uniche per diversificare il portafoglio e ottimizzare i rendimenti. Tra questi si annoverano asset come private equity, venture capital, infrastrutture, immobili, distressed assets, hedge fund e persino beni tangibili come opere d'arte, materie prime e articoli di lusso.
Una delle caratteristiche principali di queste opportunità è la loro natura meno liquida, richiedendo spesso un orizzonte temporale più lungo per maturare il valore. Questo aspetto, pur rappresentando una sfida, consente di accedere a mercati meno convenzionali, offrendo possibilità di guadagno spesso superiori rispetto agli strumenti finanziari tradizionali.
Tra le opzioni più diffuse, il private equity prevede l’acquisizione di partecipazioni in aziende non quotate, con l’obiettivo di migliorarne la gestione e aumentarne il valore prima di monetizzare l’investimento attraverso una vendita o una IPO. Il venture capital, invece, si concentra su realtà emergenti o startup con elevato potenziale di crescita, fornendo capitali per finanziare progetti innovativi in cambio di quote societarie.
Le infrastrutture e gli immobili costituiscono un'altra area significativa di interesse. Questi asset, grazie ai flussi di reddito stabili che generano, sono particolarmente apprezzati per la loro capacità di tutelare il capitale dall’inflazione. In particolare, le infrastrutture stanno guadagnando centralità nel contesto della transizione energetica e dei progetti di sostenibilità.
Un settore particolarmente interessante è quello dei "distressed assets", ovvero debiti difficili da recuperare, che possono essere acquisiti a prezzi vantaggiosi. Gli operatori specializzati mirano a ristrutturare questi crediti per recuperarne una parte del valore, creando così opportunità di profitto.
Il successo di queste soluzioni si basa su una gestione attiva e altamente qualificata. A differenza delle modalità tradizionali, che spesso seguono le dinamiche generali dei mercati, questi strumenti richiedono competenze avanzate per analizzare i rischi, individuare opportunità e generare valore attraverso interventi mirati, come la ristrutturazione aziendale o l’innovazione strategica.
Un ulteriore vantaggio risiede nella loro capacità di agire indipendentemente dai mercati tradizionali. Questo significa che, in periodi di volatilità o instabilità del mercato azionario e obbligazionario, tali soluzioni possono garantire una maggiore stabilità e protezione del capitale.
Come questi investimenti alternativi possono aiutare le aziende
A differenza dei tradizionali canali di finanziamento, questi strumenti permettono di andare oltre le soluzioni standardizzate, fornendo risorse mirate per esigenze specifiche, dalla crescita organica alla ristrutturazione, fino al finanziamento di progetti innovativi.
Uno degli ambiti principali in cui gli investimenti alternativi supportano le imprese è il private equity. Attraverso questa forma di investimento, le aziende ricevono capitali necessari per finanziare operazioni di espansione, come acquisizioni strategiche o l’ingresso in nuovi mercati. I fondi di private equity non si limitano a fornire risorse finanziarie, ma spesso affiancano l’azienda con competenze manageriali, supporto strategico e accesso a reti di contatti globali, migliorando la governance e la competitività.
Il venture capital rappresenta una soluzione cruciale per le startup e le imprese innovative. Questi fondi finanziano progetti ad alto potenziale di crescita, spesso legati a settori tecnologici o sostenibili, fornendo non solo capitali ma anche mentoring e supporto operativo. Questo tipo di investimento è particolarmente prezioso per superare la fase iniziale di sviluppo, permettendo alle aziende di trasformare idee promettenti in business consolidati.
Un settore particolarmente interessante, come anticipato, è quello dei crediti deteriorati (distressed assets), che consente alle aziende in difficoltà di accedere a capitali freschi per la ristrutturazione. Gli investitori specializzati in distressed debt acquistano debiti a prezzi ridotti e collaborano con l’impresa per ripristinare la redditività e la sostenibilità finanziaria. Questa soluzione è particolarmente utile per le aziende che necessitano di ristrutturare il debito senza intaccare la loro operatività.
Inoltre, i fondi di debito privato sono una valida alternativa ai finanziamenti bancari tradizionali. Questi strumenti permettono alle aziende di accedere a capitali con condizioni più flessibili, ideali per finanziare progetti specifici, fusioni o acquisizioni. Per molte imprese, il debito privato rappresenta una soluzione chiave per mantenere il controllo societario, evitando la diluizione del capitale.
Infine, gli investimenti ESG (Environmental, Social, Governance) stanno rivoluzionando il supporto alle aziende. I fondi che si concentrano su progetti sostenibili incentivano le imprese a intraprendere iniziative in linea con gli obiettivi ambientali e sociali, migliorando la loro reputazione e attrattività sul mercato. Questo tipo di investimento, oltre a fornire risorse, stimola le aziende a innovare e adattarsi a un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.
“Vogliamo ricordare le tante donne vittime di femminicidio, non solo oggi, ma tutti i giorni dell’anno affinché questa violenza non si ripeta più. Cari ragazzi e ragazze noi contiamo molto su di voi ed, essere qui insieme questa mattina, speriamo possa rappresentare quel seme da cui far germogliare un domani migliore. Voi avete la possibilità di farlo in maniera eccellente perché avete conoscenza, sapienza e scienza che vi permettono davvero di essere migliori di noi. Ricordate sempre che siamo tutti uguali, uomini e donne”.
Così la consigliera di parità della Provincia Deborah Pantana ha aperto questa mattina ai giardini Diaz, di fronte alla targa in memoria di Pamela Mastropietro, la cerimonia organizzata insieme alla consigliera provinciale alle Pari opportunità Tiziana Gazzellini, in occasione della "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne". Presenti anche il Vicesindaco e assessore alle pari opportunità del Comune di Macerata, Francesca D’Alessandro, Edy Castellani in rappresentanza del Comitato provinciale della Consigliera di parità, Paola Formentini e Stefani Colotti della compagnia teatrale "La strana compagnia El Duende".
Ma i protagonisti sono stati gli studenti dell’Ite "Gentili", dell’Itas Matteo Ricci e dell'Istituto Bramante – Pannaggi che hanno prestato la loro voce per raccontare quattro storie di donne maceratesi vittime di violenza. Come quella di Federica, ricordata nelle parole di sua sorella.
"Ero già andata via di casa quando mio padre, dopo un anno di quiete, provò a strangolare mia sorella – hanno letto gli studenti -. Lei mi ha chiamata, me la sono andata a prendere. Dopo poco ci ha raggiunto anche l'altra. Unite nella stessa casa, finalmente lontane da lui, abbiamo deciso di non tacere più. Dalla nostra parte c'è solo il compagno di Federica, con lui ci siamo rivolte a un centro antiviolenza e, per la prima volta, qualcuno ci ha teso la mano. Ci hanno spiegato che la colpa non era nostra. Che mio padre avrebbe comunque trovato un motivo per picchiarci. Che la soluzione era la denuncia. Comincia così un faticoso processo, durato nove anni. Nostro padre è stato condannato in primo appello come colpevole di tutte le accuse, senza attenuanti. Purtroppo, per la lentezza del sistema italiano, la parte penale del reato è andata in prescrizione".
O come quella di Annamaria, che a deciso di trasformare la violenza subita oltre vent’anni fa in un monologo teatrale: "Avevo 22 anni e Nino, il ragazzo che avevo appena lasciato perché era geloso e possessivo, una sera mi invitò in discoteca. Che male c'è, pensai. Poi, una volta in macchina, iniziò a inveire, a darmi pugni e schiaffi. Tra me e la morte c'era una sottile linea di confine, ero priva di forza e di sensi. Non so come ho fatto a uscire viva da quell’abitacolo. Per anni ho sentito addosso le mani e i sospiri di quell’uomo e ho persino fatto fatica a fidarmi di quello che oggi è mio marito e padre dei miei figli. Poi ho capito che dovevo reagire. Dovevo farlo per le altre donne. Così ho unito l’arte all'impegno civile: ho portato la mia testimonianza a teatro, è diventata il monologo ‘Sei mia’, come le parole che mi diceva Nino quando eravamo insieme. Solo a pensarci mi vengono i brividi, non era una dichiarazione d’amore, era una minaccia. Nessun uomo può considerare la sua donna una proprietà".
Bontempi, storico marchio marchigiano di strumenti musicali per bambini, torna a raccontarsi con lo spot natalizio "Suona, Vivi, Bontempi". Un progetto di grande signicato, che celebra quasi novant’anni di storia e il profondo legame con la musica, la creatività e il territorio. Una storia fatta di sogni e speranze, di piccole scoperte e di crescita. Un sogno natalizio che vuole essere di buon auspicio per tutti i bambini che dalle prime note desiderano un giorno salire su un palcoscenico. Più di uno spot, per come è stato realizzato, le tematiche e la complessa produzione, si tratta a tutti gli eetti di un cortometraggio, un’opera di livello al servizio di una storica azienda marchigiana.
NEL PALINSESTO RAI DAL 29 NOVEMBRE
Lo spot sarà trasmesso su Rai Uno durante Lo Zecchino d’Oro, kermesse musicale per eccellenza dedicata ai bambini e quest’anno oerta da Bontempi. L’azienda ha voluto raccontare la storia di un bambino che insegue il sogno di diventare musicista. Il viaggio inizia la sera di Natale, quando scarta un regalo speciale: una tastiera Bontempi. Tra sacrici, studio e tanto divertimento, il sogno prende forma, dimostrando come anche un semplice dono possa trasformarsi da gioco in una passione che dura tutta la vita.
UN OMAGGIO A POTENZA PICENA E ALLA SUA COMUNITÀ
La produzione dello spot si è svolta interamente a Potenza Picena, sede storica dell’azienda dal 1937. Le riprese hanno valorizzato luoghi simbolo della città, come il suggestivo Teatro Mugellini e la Scuola Elementare Leopardi, creando un ponte tra passato e futuro. Un ruolo speciale è stato adato alla comunità locale: gli attori, compreso il piccolo protagonista Nicola, sono stati selezionati tra i residenti di Potenza Picena, e tutti i dipendenti dell’azienda hanno partecipato come comparse alla scena girata all’interno del teatro Mugellini, ripresa che vede il pubblico applaudire il protagonista, ormai adulto, mentre realizza il suo sogno, è stato un momento particolarmente emozionante, sottolineando il senso di appartenenza e orgoglio che lega tutti i componenti dell’azienda, come una famiglia, al marchio e al suo territorio d’origine.
COMMENTO DEL SINDACO TARTABINI
Il Sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, ha espresso soddisfazione: "L’azienda Bontempi ha rappresentato e rappresenta una vera e propria istituzione per il tessuto economico e sociale di Potenza Picena, di cui è parte dal lontano 1937, anno in cui Egisto Bontempi fondò quella che in origine era “La Fisarmonica”. Vedere, all’interno del nuovo spot, spazi che appartengono alla città, tra cui il nostro Teatro Mugellini, e riconoscere volti della comunità, è indubbiamente motivo di emozione e grande orgoglio. Che sia di buon auspicio per un futuro orido e colmo di grandi soddisfazioni”.
UNA STORIA CHE GUARDA AL FUTURO
Con questo spot, Bontempi rinnova il proprio impegno nel promuovere l’importanza della musica come elemento essenziale nello sviluppo creativo e umano dei più piccoli. L’iniziativa non rappresenta solo un’operazione di branding, ma anche una celebrazione dei valori fondanti dell’azienda: passione, artigianalità e radicamento nel territorio. "Suona, Vivi, Bontempi" non è solo una storia da guardare, ma un invito a credere nei sogni, proprio come Nicola.
COMMENTO DI ANDREA ARIOLA - AMMINISTRATORE UNICO iCOM - BONTEMPI
Dal 1937, anno in cui è nata, Bontempi rappresenta una realtà di successo nel panorama internazionale, diventando una multinazionale nella commercializzazione di strumenti musicali e giocattoli. Siamo orgogliosi della nostra lunga tradizione e del nostro territorio, che ha contribuito a scrivere la nostra storia. Per questo motivo abbiamo scelto di girare il nostro spot natalizio, che andrà in onda sulla Rai, nello splendido Teatro Mugellini di Potenza Picena, un luogo simbolo delle nostre radici. Questo spot non è solo una vetrina per il nostro marchio, ma un omaggio alla cultura e alle tradizioni che ci hanno ispirato. Con questo gesto, celebriamo il passato e guardiamo con ducia al futuro.
BONTEMPI - L’AZIENDA
Marchio di proprietà di Icom spa, è da sempre considerato uno dei brand più riconosciuti in Italia, grazie alla sua lunga e virtuosa storia che ha accompagnato oltre 4 generazioni nei primi passi all’interno del meraviglioso mondo delle sette note. Da Baglioni ai Metallica sono migliaia gli artisti aermati in tutto il mondo che possono dire di avere iniziato o interagito con gli strumenti Bontempi. Chi non ha avuto una pianola, una tastiera o un auto in casa? Oggi Bontempi è l’unica azienda in Italia, e una delle pochissime al mondo, che si occupa al 100% di strumenti musicali giocattolo, i clienti vanno da zero a 99 anni. Grazie a metodi brevettati, grande esperienza e applicazioni pedagogiche ancora oggi chi desidera stimolare la creatività e l’attenzione verso la musica dei ragazzi non può che pensare a Bontempi.
Lo spot “Suona Vivi Bontempi” è stato prodotto da Bontempi e realizzato dall’agenzia creativa Corner5 - Creative Studio, con la sceneggiatura di Luca Santini, la Regia di Gianni Gaudenzi di Luna Video e la fotograa di Marcello Orlando. Girato in una sola giornata nel mese di Ottobre ha visto la partecipazione di oltre 60 comparse oltre a 6 attori protagonisti e co-protagonisti. Una menzione speciale va a alla colonna sonora pensata, creata e suonata appositamente per lo spot dal musicista campano Carlo Natale, e che fa di questo spot un vero e proprio unicum nel suo genere.
La Banda ha sempre partecipato ai momenti di festa di Belforte del Chienti, ma ieri è stata Belforte a festeggiare la sua Banda.
È stata inaugurata all’ex oratorio di via Leopardi, con la benedizione del parroco, la mostra dal titolo “La Banda si racconta” dedicata ai 142 anni di storia del Corpo bandistico.
Strumenti storici, foto d’epoca, articoli di giornale, spartiti originali e vecchie divise raccontano il profondo legame tra la Banda e le tradizioni di Belforte. Una storia fatta di musica, passione e un incredibile passaggio generazionale che ha coinvolto quasi tutte le famiglie del paese. Un’idea, quella di creare l’allestimento, che arriva dalla grande dedizione della presidente della Banda, Renata Tiberi, prima donna ad aver suonato nel gruppo e prima guida donna della realtà belfortese.
«L’idea nasce dal recupero degli strumenti storici appartenuti alla Banda - dice Tiberi - che erano custoditi nell’ex scuola media. Ho pensato che fosse un vero peccato tenerli da parte e, anche ricordando quanti belfortesi avevano avuto il piacere e l’onore di suonarli, ho pensato che una mostra avrebbe potuto valorizzarli. Nell’allestimento troviamo addirittura uno strumento che vanta un secolo di vita».
Una proposta accolta subito con entusiasmo dal suo gruppo: «È un viaggio emozionante nella memoria di una comunità che si identifica anche nella Banda - aggiunge - e che percepisce il valore sociale che questa realtà ha rappresentato e rappresenta ancora per molte famiglie di Belforte. Un valore tramandato di generazione in generazione: ci siamo resi conto che quasi ogni famiglia del paese ha avuto un componente nella Banda».
Ma il viaggio nel tempo non si percepisce solo dall’esposizione: le ultime settimane dedicate all’allestimento sono state un momento per riportare alla luce aneddoti e racconti di chi ha trascorso gran parte della sua vita all’interno della Banda. E se all’ex oratorio resta esposto il passato, la Banda guarda oggi soprattutto al futuro e continua a scrivere pagine importanti legate alla musica e alla comunità: «Facciamo formazione per tutte le età - conclude la presidente - un modo per tramandare questa passione anche alle nuove generazioni».
Al taglio del nastro la graditissima visita di Orfeo Borgani, titolare della ditta di strumenti musicali che porta il suo cognome e a cui appartiene la maggior parte dei manufatti della mostra: una eccellenza del territorio. «La nostra azienda vive da 150 anni - ha detto l’imprenditore -, un numero che quasi coincide con quello della Banda di Belforte con la quale ci auguriamo di continuare a collaborare». Soddisfatto il sindaco Alessio Vita che ha ricordato come «la storia della Banda si intreccia con quella del paese e dei suoi cittadini.
Come non ricordare il legame di questa realtà musicale con Anselmo Ciappi, nostro cittadino illustre. Ora l’obiettivo del Comune è quello di trovare uno spazio per rendere questa mostra permanente affinché continui a ispirare e unire generazioni. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a trasformare questa idea in realtà, ci impegneremo a promuoverla anche con le scuole». Al fianco del primo cittadino il consigliere comunale Elio Carfagna che è stato presidente del Corpo bandistico per 42 anni. La mostra resterà aperta ogni sabato e domenica fino al 15 dicembre dalle 17 alle 19. Nella giornata conclusiva dell’allestimento, domenica 15 dicembre alle 17, nella Chiesa di Sant’Eustachio, si terrà il Concerto di Natale della Banda di Belforte.
La magia del Natale è un momento speciale per le famiglie, e l’organizzazione di spettacoli di Natale per bambini rappresenta un’opportunità unica per regalare ai più piccoli esperienze indimenticabili e momenti di divertimento condiviso. Da anni, Circowow si dedica a creare eventi natalizi ricchi di emozioni, mettendo al centro l’immaginazione e la creatività dei bambini. Scopriamo allora come affrontare l’organizzazione di spettacoli di Natale per bambini, seguendo i preziosi consigli degli esperti di Circowow.
L’importanza degli spettacoli di Natale per bambini
Gli spettacoli di Natale per bambini non sono solo momenti di intrattenimento, ma rappresentano anche un’occasione educativa e sociale di grande valore. Partecipare a uno spettacolo teatrale permette ai bambini di sviluppare competenze come la comunicazione, la gestione delle emozioni e il lavoro di squadra. Coinvolgere i bambini nella preparazione e nella rappresentazione di un evento natalizio contribuisce a creare legami profondi, stimolando la loro creatività e rafforzando la loro autostima. Questi spettacoli diventano momenti indimenticabili che rimangono nella memoria dei bambini anche negli anni a venire.
Pianificazione iniziale: tempistiche e formazione del team
Per un’organizzazione di spettacoli di Natale per bambini efficace, è essenziale partire con una pianificazione accurata. Gli esperti di Circowow consigliano di avviare i preparativi almeno tre mesi prima della data dell’evento.
È importante definire un team organizzativo che includa:
- Un regista per guidare le prove e il coordinamento artistico.
- Un responsabile dei costumi e delle scenografie, che sappia ideare soluzioni creative ed economiche.
- Un coordinatore delle attività con i genitori e i volontari, essenziali per il supporto pratico.
Scelta del tema e della storia per lo spettacolo natalizio
La scelta del tema è uno dei momenti più creativi dell’organizzazione di spettacoli natalizi per bambini. Sebbene le rappresentazioni classiche come il presepe o Babbo Natale siano sempre molto apprezzate, Circowow suggerisce di esplorare idee originali che possano stimolare la curiosità dei bambini e incoraggiarli a esplorare nuovi orizzonti.
- Un viaggio nel mondo della fantasia: i bambini diventano protagonisti di una storia originale in cui esplorano regni magici o fanno incontri sorprendenti.
- Le tradizioni natalizie nel mondo: uno spettacolo che racconta come si celebra il Natale in diversi Paesi, stimolando la curiosità verso altre culture.
- La magia dell’amicizia: una storia incentrata sui valori dell’amicizia e della solidarietà, in perfetto spirito natalizio.
Casting e assegnazione dei ruoli: consigli per un processo equo
La fase del casting è un momento delicato e importante. È fondamentale mantenere un’atmosfera serena e priva di competizione eccessiva, affinché i bambini si sentano liberi di esprimersi senza timore di giudizi. Per i più piccoli, il casting può essere strutturato come un gioco o un momento di improvvisazione, permettendo di scegliere i ruoli in base alle capacità di ciascun bambino. Selezionare i ruoli in modo equo, spiegando l’importanza di ogni parte nello spettacolo, aiuta a gestire le aspettative e a ridurre il rischio di delusioni.
Creazione di costumi e scenografie a basso costo
I costumi e le scenografie sono elementi fondamentali per creare l’atmosfera giusta, ma non è necessario spendere cifre eccessive. Alcune idee possono essere:
- cartone e carta per scenografie leggere e facili da maneggiare;
- tessuti di recupero per i costumi, coinvolgendo i genitori nella realizzazione;
- pittura e glitter per aggiungere un tocco di magia ai dettagli.
Tecniche di regia per mantenere l’attenzione dei giovani attori
Dirigere un gruppo di bambini di diverse età può essere complicato da gestire, ma con le giuste tecniche è possibile mantenere l’attenzione e il coinvolgimento di tutti. Alcuni suggerimenti utili:
- usare il gioco come tecnica di apprendimento, trasformando le scene in attività ludiche;
- focalizzarsi su movimenti semplici, che i bambini possono memorizzare facilmente;
- premiare il loro impegno con piccoli riconoscimenti, come adesivi o complimenti, per incentivare la partecipazione.
Gestione delle prove: creare un ambiente divertente e produttivo
Un ambiente di prova sereno e gioioso contribuisce a creare uno spettacolo di successo: il consiglio degli esperti è quello di strutturare le prove in modo che bilancino l’aspetto divertente con la disciplina necessaria per una rappresentazione fluida.
- Incontri regolari per consolidare la memoria dei testi e dei movimenti.
- Giochi teatrali per scaldare i bambini e allentare le tensioni.
- Feedback positivo per aiutare ogni bambino a migliorare e a sentirsi apprezzato.
Incorporare musica e danza nello spettacolo natalizio
Musica e danza sono componenti essenziali per arricchire lo spettacolo natalizio, creando un’atmosfera festiva e coinvolgente. Circowow suggerisce di scegliere brani musicali adatti all’età dei bambini e di creare coreografie semplici che possano esprimere il senso della storia. È possibile utilizzare canzoni natalizie classiche, ma anche brani strumentali o melodie moderne che diano un tocco speciale alla rappresentazione. La coreografia non deve essere complessa: anche semplici movimenti in sincronia possono risultare molto suggestivi.
Logistica dell’evento: location, sicurezza e permessi
L’ambiente deve essere sicuro e in grado di accogliere sia i piccoli protagonisti che il pubblico, bisogna quindi assicurarsi che la location abbia tutte le dotazioni necessarie per la sicurezza, come uscite di emergenza e un’adeguata illuminazione. Inoltre, potrebbe essere necessario ottenere i permessi necessari per l’evento e verificare con il Comune eventuali normative specifiche. Con una pianificazione attenta e un team motivato, ogni dettaglio contribuirà a realizzare una rappresentazione che sarà ricordata a lungo.
Negli ultimi anni, il cappotto termico è diventato una soluzione popolare per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, ridurre le emissioni e aumentare il comfort abitativo. Con l'introduzione del bonus per il cappotto termico in vigore nel 2024, molte persone stanno valutando i costi e i vantaggi di questa tecnica di isolamento. In questo articolo, analizziamo quanto costa il cappotto termico e i principali benefici associati.
Cos'è il cappotto termico e come funziona
Il cappotto termico è una tecnica di isolamento che prevede l’applicazione di uno strato isolante sulle pareti esterne di un edificio. Questo strato riduce al minimo la dispersione termica, mantenendo il calore all'interno durante l'inverno e limitando il riscaldamento eccessivo in estate.
Il cappotto termico può essere realizzato con diversi materiali, tra cui polistirene espanso (EPS), lana di roccia e sughero, ognuno dei quali offre specifici vantaggi in termini di isolamento e sostenibilità.
Il processo di installazione prevede la preparazione della superficie esterna, l’applicazione del materiale isolante e la finitura con una rete protettiva e intonaco. Questo sistema offre isolamento continuo su tutta la struttura, migliorando l'efficienza energetica dell'edificio.
I costi del cappotto termico: fattori che influenzano il prezzo
Il costo di un cappotto termico può variare in base a diversi fattori, e sapere quanto costa il cappotto termico può essere complesso. Tra i principali elementi che influenzano il prezzo ci sono il materiale isolante scelto, le dimensioni dell'edificio e la complessità dell’installazione.
Per esempio, i materiali come l'EPS sono generalmente meno costosi rispetto alla lana di roccia o al sughero, ma potrebbero offrire un livello di isolamento inferiore.
Il prezzo medio per il cappotto termico nel 2024 si aggira intorno ai 30-50 euro per m² per l'EPS, mentre materiali più performanti come la lana di roccia possono raggiungere i 60-80 euro per m². È importante valutare il rapporto tra costo e qualità per scegliere il materiale più adatto alle proprie esigenze e budget.
Confronto dei costi tra diversi tipi di cappotto termico
Materiale
Costo medio per m² (2024)
Durata media
EPS
30-50 €
20-30 anni
Lana di roccia
60-80 €
25-35 anni
Sughero
90-120 €
40-50 anni
Fibra di legno
70-100 €
30-40 anni
Questa tabella fornisce una panoramica dei costi dei materiali più comuni, per aiutare i proprietari di immobili a prendere decisioni informate sulla scelta del materiale.
Benefici economici: risparmio energetico e riduzione delle bollette
Uno dei principali vantaggi del cappotto termico è il risparmio energetico. Grazie alla riduzione delle dispersioni termiche, si può risparmiare tra il 20% e il 40% sui costi di riscaldamento. Questo risparmio si traduce in un abbassamento delle bollette energetiche e in un rapido recupero dell'investimento iniziale.
Per esempio, in una casa di 100 m², il cappotto termico potrebbe generare un risparmio annuale compreso tra 300 e 600 euro. Nel lungo termine, questo significa ammortizzare i costi di installazione e ottenere un ritorno economico significativo.
Miglioramento del comfort abitativo e della qualità della vita
Il cappotto termico offre anche notevoli benefici in termini di comfort abitativo. La temperatura interna risulta più uniforme, riducendo i picchi di caldo e freddo.
Inoltre, il cappotto termico agisce come una barriera contro l'umidità, riducendo la formazione di muffa e migliorando la qualità dell'aria interna. Questi benefici contribuiscono al benessere e alla salute degli abitanti, riducendo i rischi di problemi respiratori e allergie.
Aumento del valore immobiliare
Un altro beneficio del cappotto termico è l'aumento del valore dell'immobile. Gli edifici con elevata efficienza energetica sono sempre più richiesti sul mercato, e un cappotto termico può incrementare il valore di un immobile fino al 10-15%.
Questo rende il cappotto termico un investimento non solo per il risparmio immediato, ma anche per la valorizzazione della proprietà nel tempo.
Vantaggi ambientali e sostenibilità
Il cappotto termico contribuisce alla sostenibilità riducendo le emissioni di CO2. Un edificio ben isolato richiede meno energia per riscaldarsi e raffreddarsi, riducendo così il consumo di combustibili fossili e l'impatto ambientale. Questi vantaggi si allineano con gli obiettivi di sostenibilità globali e contribuiscono a un futuro più ecologico.
Bonus e incentivi per l'installazione del cappotto termico
Nel 2024 sono disponibili diversi bonus e incentivi per chi decide di installare un cappotto termico. Il Superbonus 110% e l'Ecobonus offrono detrazioni fiscali per coprire una parte dei costi di installazione.
Per accedere a questi incentivi, è necessario rispettare alcuni requisiti, come l’utilizzo di materiali certificati e l'affidamento dei lavori a imprese qualificate. È possibile usufruire di finanziamenti agevolati per rendere l’investimento iniziale più accessibile.
Il processo di installazione: fasi e tempistiche
L’installazione del cappotto termico prevede diverse fasi: prima di tutto, è necessario effettuare un sopralluogo per verificare le condizioni delle pareti. Successivamente, viene applicato lo strato isolante, che può richiedere da 2 a 4 settimane a seconda della grandezza dell’edificio e delle condizioni climatiche.
Dopo l’isolamento, si procede con la finitura, garantendo che l’intervento sia esteticamente gradevole e duraturo nel tempo.
In definitiva, installare un cappotto termico rappresenta un’ottima soluzione per migliorare l’efficienza energetica, ridurre i consumi e aumentare il comfort abitativo. Non solo si risparmia sulle bollette, ma si valorizza l’immobile e si contribuisce alla sostenibilità ambientale. Con il bonus per il cappotto termico in vigore nel 2024, questa scelta diventa ancora più conveniente.
Il pouf letto è un complemento d’arredo versatile e pratico che unisce eleganza e comfort in un unico oggetto: questo elemento di design può essere una soluzione salvaspazio ideale per chi cerca un arredo funzionale senza rinunciare allo stile.Vediamo quali sono tutti i vantaggi di un pouf letto, come scegliere quello giusto in base alle proprie esigenze e come integrarlo perfettamente nel tuo ambiente.
Cos'è un pouf letto?
Il pouf letto è una combinazione tra un pouf tradizionale e un letto: in sostanza, si tratta di un elemento che, pur avendo l’aspetto di un semplice pouf, può essere trasformato in un letto aggiuntivo quando necessario. Grazie al suo design intelligente, il pouf letto permette di ottimizzare lo spazio, soprattutto in ambienti più piccoli dove ogni centimetro conta.
Questa trasformabilità è resa possibile da meccanismi che permettono di estendere o aprire il pouf, rivelando una superficie di riposo comoda e funzionale. È ideale per ospiti improvvisi o per chi vive in appartamenti con spazi limitati e non vuole sacrificare la qualità del sonno.
I vantaggi del pouf letto
Perché è vantaggioso scegliere di acquistare un pouf letto?
- Ottimizzazione dello spazio. Uno dei maggiori benefici del pouf letto è la sua capacità di ottimizzare lo spazio. Durante il giorno, il pouf può essere utilizzato come seduta o come elemento decorativo, mentre la notte si trasforma rapidamente in un comodo letto. Questo lo rende perfetto per monolocali, camere per gli ospiti, studi o appartamenti di dimensioni contenute.
- Facilità di utilizzo. I pouf letto sono progettati per essere facili da usare. La maggior parte dei modelli presenta un meccanismo semplice che permette di aprirlo con pochissimo sforzo. In alcuni casi, basta sollevare il cuscino o tirare una maniglia per rivelare il letto nascosto all’interno.
- Comodità Senza Compromessi. Anche se il pouf letto è compatto e salvaspazio, non significa che sia scomodo. Molti modelli sono realizzati con materassi in memory foam o altri materiali ad alta densità che offrono un comfort simile a quello di un letto tradizionale, ideale per chi ha bisogno di un posto dove dormire occasionalmente senza rinunciare alla qualità del riposo.
- Design e Stile. Il pouf letto è disponibile in una vasta gamma di stili e finiture. Che tu preferisca un look moderno, classico o minimalista, sicuramente troverai un modello che si adatta al tuo arredamento. Inoltre, molti pouf letto sono progettati con rivestimenti lavabili o sfoderabili, rendendoli facili da mantenere nel tempo.
Come scegliere il pouf giusto
Quando si sceglie un pouf letto, le dimensioni sono un fattore cruciale: è fondamentale assicurarsi che il modello che scegli possa essere facilmente adattato allo spazio disponibile. Per evitare sorprese una volta che il letto viene esteso, è bene misurare accuratamente la stanza dove intendi collocarlo e verificare le dimensioni del pouf sia da chiuso che da aperto: questo ti aiuterà a scegliere il modello giusto senza compromettere lo spazio.
Anche se i pouf letto sono pensati per essere compatti, la qualità del materasso è fondamentale per garantirti una buona notte di sonno, per questo è importante optare per un materasso in memory foam o una combinazione di materiali che possano assicurare il giusto supporto. I modelli con un materasso di qualità elevata offriranno un comfort simile a quello di un letto tradizionale, anche se utilizzato solo occasionalmente.
Esistono vari tipi di meccanismi di apertura per i pouf letto, e scegliere quello giusto è essenziale: alcuni modelli sono manuali e richiedono un semplice movimento per estendere il letto, mentre altri presentano sistemi a scorrimento o a cerniera. Quando si sceglie un modello, è bene assicurarsi che sia facile da aprire e richiudere, così da non compromettere la funzionalità. La facilità d’uso è un fattore che rende il pouf letto ancora più pratico.
Infine, il design del pouf letto deve adattarsi perfettamente all’arredamento della casa: che si stia cercando un pouf letto per il soggiorno o per la camera degli ospiti, il design è cruciale per creare armonia nell’ambiente. I rivestimenti in tessuto o pelle sono molto popolari, ma è importante che siano facili da pulire, soprattutto se il pouf letto verrà utilizzato frequentemente. Per integrare al meglio un pouf letto, è importante considerare lo spazio disponibile e lo stile della stanza. In una camera degli ospiti, può essere posizionato in una zona poco utilizzata durante il giorno, trasformandosi in un comodo letto quando gli ospiti arrivano. Nel soggiorno o nello studio, il pouf letto può fungere da seduta extra per ospiti o da elemento decorativo, mentre in caso di necessità diventa un pratico letto. Il suo design compatto e funzionale lo rende perfetto anche per piccoli appartamenti, dove ogni centimetro di spazio conta.
Insomma, il pouf letto è una soluzione salvaspazio elegante e funzionale che può rendere ogni casa più versatile e confortevole. Grazie alla sua capacità di trasformarsi in un letto, offre la comodità di un riposo di qualità senza compromettere lo stile e lo spazio. Scegli il modello che meglio si adatta alle tue esigenze, sia per comfort che per design, e goditi un arredo pratico e innovativo.
Un’eccellenza di Matelica che raggiunge il top in Italia. Con questa motivazione è stata accolta in Comune la cantina Belisario, che ieri mattina (sabato 23 novembre) ha ricevuto una pergamena direttamente dalle mani del sindaco Denis Cingolani e dell’assessore all’Agricoltura Barbara Cacciolari.
La Belisario si è infatti distinta nell’ultimo periodo per aver raggiunto dei traguardi eccezionali, tra cui la nomina a cantina cooperativa dell’anno 2025 da parte dell’importante guida Vini d’Italia di Gambero Rosso. “Ci congratuliamo con l’azienda matelicese per i suoi recenti successi – hanno commentato Cingolani e Cacciolari – la Belisario è da sempre una grandissima risorsa per il nostro territorio, sia per la produzione di vini di eccellenza che fanno scoprire Matelica a tutto il mondo, sia per il valore sociale ed economico che ricopre nella nostra comunità”.
Due giorni in sella per tante persone provenienti da tutta Italia. Bel successo per l’iniziativa organizzata dall’associazione “Natura a Cavallo” che ha attratto appassionati da varie parti del Paese che sono saliti in sella per delle bellissime passeggiate tra le colline matelicesi.
Un’iniziativa di successo che ha avuto anche il plauso dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Denis Cingolani. “Grazie agli organizzatori Gionata Rossetti, Emanuela Platani e Federica Di Pietro per aver creato questo evento – ha commentato il primo cittadino – le passeggiate a cavallo sono da sempre uno dei modi migliori per scoprire il nostro fantastico territorio”.
Come da tradizione, il 22 novembre l’Associazione "Adesso Musica" di Camerino ha festeggiato Santa Cecilia, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti.
I ragazzi dell’Istituto musicale “Nelio Biondi” e vari componenti della Banda orchestra "Città di Camerino", che rappresentano le due anime dell’Associazione, hanno partecipato alla santa messa che è stata celebrata nella chiesa del Monastero Santa Chiara, abbracciati dall’affetto delle clarisse.
A seguire la conviviale dove il presidente dell’Associazione Gilberto Spurio e il direttore artistico Vincenzo Correnti hanno espresso la loro gratitudine per il lavoro serio e appassionato che docenti, studenti e semplici amanti della musica fanno ogni giorno nelle aule dell’Accademia della musica.
In tale occasione la famiglia di Adesso Musica ha anche festeggiato il traguardo raggiunto da Micaela Mancinelli, segretaria dell’Istituto e docente di Teoria e solfeggio, che nei giorni scorsi presso il Conservatorio Statale di Musica "G.B. Pergolesi" di Fermo ha conseguito il Diploma di I livello in Clarinetto con la votazione di 110 e lode.
Presenti alla festa il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, l’assessore Stefano Falcioni, il presidente del Consiglio comunale Cesare Pierdominici e Gianluca Pasqui, vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche.
Unanime l’apprezzamento per la bellezza di questo eterogeneo e grande gruppo unito dalla stessa passione per la musica, per la grande disponibilità di questi musicisti e per il bellissimo senso di festa che crea la loro presenza negli appuntamenti più importanti del territorio.
Con il crollo della struttura diarchica dell’universo, si è aperta una nuova fase di conflitti, tutti diversi e, insieme, interni alla nuova “quarta guerra mondiale” (Costanzo Preve) avviatasi nel 1989. Essa, successiva alla terza (la “Guerra fredda”), è di ordine geopolitico e culturale ed è condotta dalla civiltà del dollaro contro the rest of the world, contro tutti i popoli e le nazioni che non siano disposti a sottomettersi al suo dominio, forma politica della conquista del mondo da parte della forma merce.
L’atto genetico della presente quarta guerra mondiale deve essere rintracciato nell’implosione della forza politica che, per quasi cinquant’anni, aveva reso possibile il congelamento dei conflitti, pur con l’eccezione di alcuni rilevanti punti “caldi” (dalla Corea al Vietnam).
Dissoltasi la potenza katechontica comunista, la scena mondiale si è contraddistinta per la riesplosione virulenta dei conflitti imperialistici. Sconfitta l’Unione Sovietica, la monarchia universale aspira alla conquista del mondo intero: e questo secondo la stessa logica della reductio ad unum del globalitarismo, di cui la potenza americana rappresenta la variante politica.
È, con il vocabolario di Schmitt, il tempo della “guerra dell’inimicizia assoluta”, che “non conosce alcuna limitazione”, ma poi anche del Raumordnungskrieg, la “guerra per un nuovo ordinamento spaziale” a livello globale.
La quarta guerra mondiale ha per scopo il mantenimento di un mondo monopolare (la global governance), la distruzione manu militari delle forze che ancora gli resistono, la prevenzione dell’emergenza di concorrenti asiatici o europei, la svalutazione del diritto internazionale e la mondializzazione senza frontiere dell’economia deterritorializzata e spoliticizzata.
Come suggerito da Daniel Bensaïd in Elogio della politica profana, nulla più del discorso del presidente Bush del 20 settembre 2001, all’indomani della tragedia delle Twin Towers, permette di comprendere l’essenza della quarta guerra mondiale.
Giacché i “terroristi” – cioè quanti non sono disposti a riconoscere la sovranità imperiale americana – “odiano le nostre libertà”, utilizzeremo – spiegava Bush – “tutte le risorse a nostra disposizione” per sconfiggerli. Ne scaturirà – sono ancora parole del presidente americano – “una lunga campagna senza precedenti”, condotta con “operazioni segrete, segrete fino al loro successo” e con mezzi inconfessabili. Il carattere mondiale di questa nuova guerra annunciata nel 2001 – ma già in atto fin dal 1991 – è ammesso dallo stesso Bush: “questa è una guerra mondiale. Questa è una guerra di civiltà” (this is the world’s fight. This is civilization’s fight). […] O siete con noi o siete con i terroristi”.
Da questi passi emerge come, dopo il pericolo rosso ormai sconfitto, il terrorista sia divenuto il nuovo nemico assoluto della quarta guerra mondiale, il nuovo male radicale da estirpare con ogni mezzo. In tal maniera, si tracciano, con la grammatica di Schmitt, “nuove linee d’amicizia, al di là delle quali cadono bombe atomiche e bombe all’idrogeno”. Si inaugura, così, la corsa alla guerra giusta planetaria, versione contemporanea della crociata; e questo in uno scenario in cui amici sono quanti accettano il dominio unipolare del mondo, nemici quanti gli resistono.
Per questa via, dopo l’11 settembre 2001, è normalizzata l’eccezione e, con essa, la crociata del Bene contro il Male, con tanto di riabilitazione della tortura come mezzo legittimo e di delocalizzazione delle prigioni clandestine (in tal maniera sottratte a ogni giurisdizione). Come suggerito da Agamben, azioni che, di per sé, non presentano il valore di legge, ne guadagnano la forza.
Definito lo scontro come civilization’s fight e il nemico come the terrorist, non vi è pace né negoziazione possibile. Con il terrorista non si tratta, né si scende a patti, quand’anche venga sconfitto; semplicemente lo si disintegra, non importa con quale mezzo, ma sempre in nome dell’ideologia umanitaria e della lotta contro il Male.
È, così, fondata quell’inimicizia assoluta che, come sapeva Schmitt, “attraverso il terrore e le misure antiterroristiche cresce continuamente fino alla volontà di annientamento”. Per questo, già a partire dal 1989, la sovranità imperiale mondializzata impone uno stato d’eccezione permanente. Se, con la Teologia politica di Schmitt, sovrano è colui che decide sullo Stato d’eccezione, nessuno è oggi più sovrano del Presidente statunitense.
Ebenne, la guerra d’Ucraina deve essere intesa in questo contesto: non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, come ripete l’ordine discorsivo manipolato, ma è il conflitto che l’America e l’occidente, anzi l’uccidente liberal-atlantista, conducono contro la Russia, nel tentativo di “normalizzare” e colonizzare una potenza non ancora piegata al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce.
Un pomeriggio autunnale, fuori piove, sto per uscire e sono in ritardo. Come al solito non ricordo dove ho lasciato le chiavi, comincio a rovistare freneticamente tra i cassetti della mia scrivania, quando in maniera inaspettata, tra scontrini ed appunti sparsi compare una vecchia foto, ormai consumata e dimenticata.
Un dolore sordo mi attraversa il corpo, di colpo un gran freddo, quello che ti morde le ossa, tutto intorno si ferma, non c’è più tempo né spazio. Tu bella ed immortale che mi guardi e mi rassicuri con il tuo sorriso, ed io una bambina innamorata della sua mamma. Eravamo noi due. Ora tu non ci sei più.
Quando si nasce, tra genitore e figlio si sigilla un patto d’amore indissolubile che non può concepire un taglio così netto e crudele. La morte ci appartiene tutti, nessuno è pronto, la nostra cultura non ci prepara a questa esperienza che fa parte della vita stessa.
Ogni ciclo ha un inizio, uno svolgimento ed una conclusione. Noi viviamo credendo che tutto sia eterno, così tendiamo a rimandare, rimandiamo quella chiamata, quell’abbraccio, quella parola in più...ci dimentichiamo del presente, dove invece si consuma la vita vera.
Poi arriva un giorno come tanti, in cui increduli ed impreparati viviamo l'esperienza del distacco. Uno strappo lacerante improvviso, di colpo tutto cambia, c’è un prima ed un dopo e tu non sarai più lo stesso.
Rifiuto, rabbia, tristezza per arrivare all’accettazione; si cerca di dare un senso a questa esperienza e così impariamo a rispettare il viaggio unico che ogni anima ha intrapreso in questa vita. Apprendiamo che si può uscire dalla necessità della presenza fisica, affiniamo una sensibilità che ci porta ad un ulteriore livello percettivo, dove riusciamo a sentire la persona amata accanto a noi, e ancor più dentro di noi.
Avviene un piccolo miracolo che trasforma il dolore, dandoci quel sollievo necessario per continuare nella nostra quotidianità con una nuova consapevolezza. Per assurdo, la morte ci ricorda l’essenza vera di questa esistenza, ci spoglia dell’inutile.
Sublimando il dolore, impariamo a dare un colore ed una consistenza diversa alle esperienze. Cambia il valore del tempo e delle relazioni, lasciamo andare situazioni, persone e scelte che non sentiamo più affini a noi. Impariamo ad amarci, diventando genitori di noi stessi.