La tac cardiaca. Conversazione con il dr. Umberto Negro
La moderna tecnologia medica propone degli esami innovativi, meno invasivi ed anche più sicuri e veloci nella rilevazione di anomalie tissutali e strutturali dei vari organi. A questo virtuoso sviluppo di indagine è interessato il cuore, un organo essenziale per il buon funzionamento dell’intero organismo.
Nella osservazione della variegata tecnologia di diagnosi della funzione del cuore merita una particolare attenzione la TAC cardiaca (Cardio-TC) per i vantaggi che può apportare nell’ambito di una ricerca che ha sempre bisogno di approfondimenti con una velocità di rilevazione di minuscoli elementi che possono essere propedeutici ad una seria malattia. Ne parliamo con il Dott. Umberto Negro, specialista in radiodiagnostica, consulente del centro medico Associati Fisiomed dove dispone di specifiche apparecchiature di ultima generazione.
Dottor Negro, perché conviene fare una Tac cardiaca?
La Cardio-TC è un esame non invasivo che permette di valutare con estrema precisione le arterie coronarie, identificando eventuali stenosi o placche aterosclerotiche. È utile per la diagnosi precoce di malattie cardiovascolari, evitando procedure più invasive come la coronarografia.
Quando è indicata la Cardio-TC?
L’esame è consigliato nei pazienti con dolore toracico atipico, fattori di rischio cardiovascolare (fumo, ipertensione, diabete, colesterolo alto) o familiarità per malattia coronarica. Inoltre, viene spesso utilizzato per la valutazione preoperatoria in pazienti candidati ad interventi cardiaci.
Quanto è importante l’esperienza del medico radiologo?
L’interpretazione delle immagini della Cardio-TC richiede grande esperienza e competenza. Un radiologo esperto sa distinguere tra vari tipi di placche coronariche, valutare la severità delle stenosi e correlare i risultati con i sintomi del paziente, riducendo il rischio di diagnosi errate.
La Cardio-TC può sostituire altri esami cardiologici?
In alcuni casi sì, specialmente nei pazienti a basso-moderato rischio cardiovascolare, nei quali può evitare esami invasivi come la coronarografia. Tuttavia, non sostituisce test funzionali come la prova da sforzo o la risonanza cardiaca, che valutano la risposta del cuore in condizioni di stress.
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