L’ASP Paolo Ricci, azienda pubblica di servizi alla persona, mette a disposizione 12 posti per il Servizio Civile Regionale.
Sono tre i progetti presentati dall’ASP per i giovani tra i 18 e i 28 anni e approvati dalla Regione Marche: il Progetto 1 “La Meglio Gioventù 2024” presso Villa Letizia (Viale Matteotti 170, Civitanova Marche); il Progetto 2 “Staff 2024” presso la sede amministrativa dell’ASP Paolo Ricci (Via Einaudi 144, Civitanova Marche); il Progetto 3 “Senz’h 2024” presso il Palazzo Ricci (Piazza XXV luglio 2, Civitanova Marche).
L’impegno richiesto ai giovani è di 25 ore settimanali per la durata di 12 mesi, con un compenso di 507,30 € al mese. I candidati, oltre a rientrare nella fascia di età sopra indicata, devono essere disoccupati o inattivi e obbligatoriamente iscritti al Centro per l’impiego.
“Si tratta di un’importante opportunità per ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in gioco. – afferma il direttore generale del Paolo Ricci, Patrizia Zallocco – Il Servizio Civile rappresenta un’occasione di crescita personale e i nostri progetti permettono di incontrare la diversità e scoprirne la grande ricchezza che può donare”.
C’è tempo fino al 31 gennaio 2025 per inviare la propria candidatura al Servizio Civile Regionale. La domanda deve essere inoltrata esclusivamente per via telematica, effettuando l’accesso tramite Spid, Cie o Cns al sistema informatico https://siform2.regione.marche.it.
Sabato scorso, 18 gennaio, il Much More di Matelica ha ospitato l'annuale cena di solidarietà, un evento che ha visto la partecipazione di numerosi ospiti e ha riscosso un ampio successo. L'iniziativa, organizzata in collaborazione con il Lions Club di Matelica, ha avuto come obiettivo quello di raccogliere fondi per un progetto dedicato all'inclusività sociale. In particolare, il ricavato della serata verrà utilizzato per l'acquisto di panchine inclusive da installare nei giardini pubblici cittadini, un'iniziativa pensata per favorire l'accesso e il benessere delle persone con disabilità.
Durante la serata, condotta da Marco Moscatelli, sono anche state premiate diverse realtà locali che si sono distinte nell’ultimo anno. Il sindaco di Matelica, Denis Cingolani, esprime il suo più sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa iniziativa: "Vorrei innanzitutto esprimere un grande grazie a tutti i partecipanti, al Much More e al Lions Club per aver reso possibile questa serata di solidarietà – ha commentato Cingolani -. L'impegno di tutti è stato fondamentale per sostenere un progetto che avrà un impatto concreto sulla nostra comunità, migliorando l'accessibilità e la qualità della vita per le persone con disabilità. Questo evento dimostra, ancora una volta, come il nostro territorio sia capace di unire le forze per un bene comune".
Il Cosmari ha ufficialmente indetto una selezione pubblica, per titoli ed esami, al fine di formare una graduatoria per l'assunzione di una figura di responsabile del settore tecnico per la divisione operativa di manutenzione impianti, con inquadramento al livello 7B del vigente CCNL Igiene Ambientale Utilitalia. L'incarico sarà a tempo determinato.
I candidati dovranno essere in possesso, alla data di scadenza della presentazione delle domande, dei seguenti requisiti:
- Titolo di studio: diploma di laurea magistrale (vecchio ordinamento), laurea specialistica di secondo livello (nuovo ordinamento) o laurea specialistica a ciclo unico in ingegneria meccanica e/o elettrica;
- Esperienza professionale: almeno due anni cumulativi di esperienza nella gestione della manutenzione industriale e/o meccanica in posizione di responsabilità con autonomia; oppure almeno cinque anni cumulativi di esperienza nella gestione di impianti di recupero rifiuti (urbani e/o speciali) in posizione di responsabilità o come consulente esterno nella gestione di tali impianti.
La domanda di partecipazione, redatta in lingua italiana e in carta semplice seguendo il fac-simile allegato al bando, dovrà pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del 21 febbraio 2025 tramite una delle seguenti modalità:
- Raccomandata A.R.
Inviare in busta chiusa all’indirizzo: COSMARI SRL, Loc. Piane di Chienti snc, 62029 Tolentino (MC). Indicare sul retro della busta: "Bando Capo Settore Tecnico - Responsabile U.O. Manutenzione Impianti". Fa fede il timbro postale.
- PEC (Posta Elettronica Certificata)
Inviare all’indirizzo pec@cosmari-mc.it entro le ore 12:00 del 21 febbraio 2025. Specificare nell’oggetto: “Bando Capo Settore Tecnico - Responsabile U.O. Manutenzione Impianti”. La domanda dovrà essere sottoscritta in originale il giorno della preselezione o della prima prova, se la preselezione non avrà luogo.
- Consegna a mano
Presentare in busta chiusa presso il centralino di COSMARI SRL, Loc. Piane di Chienti snc, 62029 Tolentino (MC). Indicare sul retro della busta: “Bando Capo Settore Tecnico - Responsabile U.O. Manutenzione Impianti”.
L’elenco degli ammessi e le date delle prove saranno pubblicati esclusivamente sul sito ufficiale di Cosmari, alla sezione Cosmari – Società Trasparente – Selezione del Personale – Bandi di Concorso, entro 120 giorni dalla scadenza del bando, salvo eventuali proroghe per cause di forza maggiore. Il bando completo, con i dettagli della selezione e il fac-simile della domanda, è disponibile sul sito ufficiale: clicca qui .
Chi lavora ogni giorno in ufficio sa bene quanto siano importanti gli strumenti di scrittura. Anche nell’era della digitalizzazione, dove documenti e messaggi viaggiano per lo più attraverso tastiere e schermi, il gesto di scrivere a mano conserva un ruolo centrale in moltissime attività: appunti durante riunioni, annotazioni rapide, firme, revisioni, schemi su carta. Non a caso, strumenti semplici come le penne a sfera continuano a essere tra i più richiesti, apprezzati per la loro praticità, affidabilità e adattabilità a contesti diversi, sia formali che quotidiani.
Uno degli aspetti più sottovalutati del lavoro d’ufficio è proprio l’efficienza legata agli oggetti che si usano ogni giorno. Una penna che scrive male o una matita che si rompe spesso possono sembrare fastidi minori, ma nel tempo incidono sulla fluidità delle attività. Chi è abituato a muoversi tra riunioni, postazioni condivise e impegni ravvicinati sa che avere strumenti affidabili sempre a portata di mano fa la differenza.
Tra le penne, oltre ai modelli classici – e a tal proposito questo articolo segnala le migliori marche di penne a sfera – si diffondono sempre più le versioni ergonomiche, pensate per garantire una buona presa anche dopo ore di utilizzo. Impugnature in gomma morbida, corpo bilanciato, tratto uniforme: caratteristiche che migliorano la qualità della scrittura e riducono l’affaticamento. Alcuni modelli, ad esempio, offrono un inchiostro a bassa viscosità che rende il tratto più fluido, senza bisogno di esercitare pressione sulla carta.
Anche i roller e le penne gel hanno conquistato spazio, soprattutto tra chi lavora in ambiti dove la precisione visiva è importante, come grafici, architetti, progettisti. Offrono un tratto più marcato e una gamma cromatica più ampia. Tuttavia, per chi cerca versatilità e durata, le penne a sfera restano imbattibili: economiche, facili da trasportare, resistenti a urti, sbalzi termici e superfici diverse.
In parallelo, il portamine si conferma un altro strumento utile, soprattutto per chi lavora con dati, schemi e correzioni frequenti. Le mine sottili permettono una scrittura ordinata, mentre la possibilità di sostituirle evita sprechi. Anche in questo caso, i modelli più apprezzati sono quelli ergonomici, con meccanismi a scatto fluido e impugnatura antiscivolo.
Non meno importanti sono gli evidenziatori, utilizzati per sottolineare informazioni chiave, organizzare documenti, preparare presentazioni. I professionisti li scelgono spesso in versione pastello, più soft e leggibili su stampa, o in colori fluo classici per una visibilità immediata. Alcuni modelli offrono una doppia punta, per adattarsi sia alla scrittura che alla sottolineatura.
Chi lavora in ambienti dinamici, dove si alternano momenti di desk e spostamenti rapidi, preferisce spesso kit compatti e selezionati: una penna a sfera affidabile, un evidenziatore, una matita tecnica, una piccola selezione di colori. Oggetti pochi ma ben scelti, che coprono tutte le necessità quotidiane senza creare disordine.
Va detto che non si tratta solo di strumenti funzionali. Anche l’aspetto estetico ha la sua importanza. Penne dal design sobrio, con finiture metalliche o linee minimali, vengono spesso preferite in contesti dove si lavora con clienti o si partecipa a incontri di rappresentanza. Sono piccoli dettagli che comunicano cura, professionalità e attenzione.
In molti casi, i professionisti scelgono strumenti ricaricabili, sia per una questione di sostenibilità che per una maggiore efficienza. Le penne a sfera con refill intercambiabile, ad esempio, permettono di evitare sprechi, ridurre i costi nel tempo e mantenere sempre la stessa qualità di scrittura. Un oggetto ben funzionante non viene sostituito, ma alimentato per continuare a lavorare con la stessa affidabilità.
Anche la cancelleria accessoria accompagna la scrittura in ufficio: blocchi per appunti, planner giornalieri, fogli adesivi per promemoria veloci. Tutti elementi che completano la postazione e aiutano a mantenere un’organizzazione mentale più lineare. Per chi lavora su più progetti contemporaneamente, la possibilità di segmentare idee e documenti è fondamentale.
Infine, è interessante notare come molti professionisti conservino una selezione personale di strumenti, indipendentemente dalle forniture aziendali. Una penna di fiducia, un taccuino personale, una matita ben temperata: piccoli oggetti che accompagnano la giornata e costruiscono una ritualità positiva, utile per mantenere concentrazione e continuità.
Scrivere in ufficio non è solo un’attività operativa, ma una parte essenziale del lavoro: serve per fissare concetti, elaborare decisioni, comunicare con chiarezza. E per questo motivo merita strumenti all’altezza. Non è questione di prezzo o di marca, ma di funzionalità, durata, precisione. Gli strumenti più apprezzati dai professionisti sono quelli che non interrompono il flusso, che si adattano alle abitudini, che rispondono con immediatezza a ogni esigenza.
In un’epoca in cui tutto è connesso, scrivere a mano resta uno dei modi più diretti ed efficaci per pensare meglio. E scegliere lo strumento giusto è il primo passo per farlo in modo più comodo, più rapido, più efficace.
(Foto di Dose Media su Unsplash)
"Medicina e arte, due universi a confronto" è il titolo dell’incontro organizzato dall'Unitre Civitanova per venerdì 24 gennaio, ore 15:45. Il primo appuntamento del 2025 della rassegna dell’Università delle Tre età sarà ospitato come nella passata edizioni nella sala conferenze del Banco Marchigiano di viale Matteotti.
Relatori il dottor Luigi Chiaramoni, medico chirurgo specialista in Neurologia e l’avvocato Piera Giardina, che leggerà alcuni brani. Ingresso gratuito. Saranno rilasciati crediti formativi per studenti e personale Ata. L'evento è patrocinato dal Comune di Civitanova Marche e Licei Da Vinci.
Sei un professionista alla ricerca di soluzioni innovative per ottimizzare la gestione finanziaria della tua attività?
I software fintech potrebbero essere la risposta che stai cercando. In questo articolo, esploreremo i vantaggi offerti da queste soluzioni all'avanguardia e ti guideremo nella scelta del software più adatto alle tue esigenze.
Sei pronto a fare un salto nel futuro della gestione finanziaria?
Cos'è un software fintech e come sta rivoluzionando il settore finanziario
Immagina di avere a disposizione un assistente finanziario digitale, disponibile 24/7, capace di gestire operazioni complesse in pochi click. Ecco, in sostanza, cos'è un software fintech. Si tratta di soluzioni tecnologiche avanzate che integrano servizi finanziari tradizionali con le più recenti innovazioni digitali.
Negli ultimi anni, il settore ha conosciuto una crescita esponenziale, trasformando radicalmente il modo in cui professionisti e PMI gestiscono le proprie finanze.
L'evoluzione della fintech non è stata solo rapida, ma anche profonda. Da semplici applicazioni per il mobile banking, siamo passati a piattaforme complete che offrono una gamma impressionante di servizi finanziari integrati. Questo cambiamento ha avuto un impatto rivoluzionario sulla gestione finanziaria per professionisti e piccole-medie imprese. Processi che un tempo richiedevano giorni ora possono essere completati in pochi minuti, liberando tempo prezioso per attività a maggior valore aggiunto.
Al cuore di questa rivoluzione troviamo tecnologie all'avanguardia come l'intelligenza artificiale, la blockchain e il cloud computing. L'AI, ad esempio, permette di analizzare enormi quantità di dati finanziari in tempo reale, offrendo insights preziosi per le decisioni aziendali. La blockchain, d'altra parte, garantisce transazioni sicure e trasparenti, mentre il cloud computing assicura l'accesso ai dati da qualsiasi luogo e dispositivo.
I vantaggi chiave del miglior software fintech per professionisti
Ora ti starai chiedendo quali vantaggi concreti può offrire alla tua attività.
Innanzitutto, immagina di poter integrare tutti i tuoi servizi finanziari direttamente nel tuo software gestionale. Niente più passaggi da un'applicazione all'altra: tutto è centralizzato e accessibile da un'unica interfaccia.
Uno dei vantaggi più apprezzati è l'automazione delle operazioni di incasso e pagamento. Dimentica le lunghe ore passate a gestire manualmente fatture e bonifici. Con il miglior software fintech per professionisti, vedi TeamSystem TS Pay, questi processi diventano automatici, riducendo drasticamente gli errori e ottimizzando il tuo tempo prezioso.
Ma non è tutto: la gestione finanziaria quotidiana diventa incredibilmente più semplice. Riconciliazioni bancarie, gestione della liquidità, previsioni di cassa... tutto diventa più facile e immediato.
Parlando di flusso di cassa, un buon software fintech può fare la differenza tra una liquidità stagnante e una ben gestita. Grazie all'accesso in tempo reale ai dati finanziari, puoi prendere decisioni informate rapidamente, anticipando problemi di liquidità o cogliendo opportunità di investimento. E non dimentichiamoci della conformità normativa: molti software fintech integrano funzionalità per garantire il rispetto delle normative vigenti, riducendo il rischio di sanzioni e semplificando gli adempimenti burocratici.
Funzionalità essenziali di un software fintech per professionisti
Partiamo dalla base: una gestione integrata di incassi e pagamenti digitali è ormai imprescindibile. Questo significa poter gestire bonifici, addebiti diretti e altre forme di pagamento direttamente dalla piattaforma, senza dover saltare da un'applicazione all'altra.
Ma andiamo oltre. Hai mai pensato di trasformare il tuo smartphone in un POS? Con le soluzioni fintech moderne, è possibile. Molti software offrono funzionalità di POS digitale e soluzioni per pagamenti a distanza, perfette per professionisti sempre in movimento o per chi lavora principalmente online.
E parlando di banche, l'Open Banking sta rivoluzionando il settore: immagina di poter accedere a tutti i tuoi conti correnti da un'unica interfaccia, con una visione completa e in tempo reale delle tue finanze.
Un altro aspetto molto importante è la riconciliazione automatica dei movimenti contabili. Addio ore passate a confrontare estratti conto e fatture: il software lo fa per te, segnalando eventuali discrepanze.
E che dire della reportistica avanzata e analisi dei dati finanziari? Con grafici intuitivi e dashboard personalizzabili, avrai sempre il polso della situazione finanziaria della tua attività. Infine, non sottovalutare l'importanza della fatturazione elettronica integrata e della gestione del rischio e prevenzione delle frodi. Queste funzionalità non solo semplificano il tuo lavoro, ma lo rendono anche più sicuro.
Come un software fintech migliora l'efficienza operativa
Ti sei mai chiesto quanto tempo passi ogni giorno a gestire aspetti finanziari della tua attività? Con un software fintech, potresti ridurre drasticamente questo tempo, liberando risorse preziose per attività a maggior valore aggiunto. Come?
Innanzitutto, la riduzione dei tempi di elaborazione delle transazioni è impressionante. Operazioni che una volta richiedevano ore o addirittura giorni, ora possono essere completate in pochi minuti.
Ma non è solo una questione di velocità. L'automazione delle attività finanziarie ripetitive elimina il rischio di errori umani e libera il tuo team da compiti monotoni e time-consuming.
Immagina di poter dedicare quel tempo a strategie di crescita o al miglioramento dei servizi ai clienti. Inoltre, un software fintech ben implementato migliora notevolmente la collaborazione tra team e reparti. Condividere informazioni finanziarie in tempo reale diventa un gioco da ragazzi, facilitando il processo decisionale a tutti i livelli dell'organizzazione.
Un altro vantaggio da non sottovalutare è l'accesso alle informazioni finanziarie da qualsiasi dispositivo. Che tu sia in ufficio, a casa o in viaggio, avrai sempre a portata di mano i dati di cui hai bisogno per prendere decisioni informate.
E mentre la tua attività cresce, il software cresce con te: la scalabilità delle operazioni finanziarie è uno dei punti di forza delle soluzioni fintech moderne. Non dovrai più preoccuparti di cambiare sistema quando il tuo business si espande.
Quando si parla di creare presentazioni efficaci, PowerPoint è il primo nome che ci viene in mente. I PPT sono uno strumento utilizzato da anni negli ambiti educativo, professionale e aziendale. Grazie al suo formato, il PowerPoint unisce estetica e chiarezza visiva, rendendo semplice e intuitiva per il nostro interlocutore la comprensione dell’argomento presentato.
Per rendere chiara ed efficace la nostra presentazione bisogna tuttavia chiedersi come fare un bel PowerPoint, che coinvolga il destinatario e ci aiuti a raggiungere il nostro obiettivo. In questo articolo mostreremo i passaggi necessari alla creazione di una buona presentazione e forniremo dei consigli su come migliorarla e renderla impeccabile.
La progettazione: l’aspetto contenutistico
Quando ci si chiede come fare una presentazione, aprire PowerPoint non è la nostra priorità.
Innanzitutto, bisogna avere ben chiaro l’argomento di cui tratterà la nostra presentazione, il suo pubblico e il messaggio che si vuole trasmettere. La presentazione deve essere persuasiva e deve catturare l’attenzione del pubblico, senza tuttavia farci passare in secondo piano: il PPT deve insomma rafforzare ciò che abbiamo da dire, facendoci da spalla.
Quando si vogliono creare presentazioni PowerPoint efficaci, è importante ricordarsi di togliere informazioni piuttosto che aggiungerle. La presentazione deve contenere il nucleo di quello che andremo a esporre, deve portare al suo interno le informazioni fondamentali del nostro progetto, senza risultare dispersiva o confusionaria.
Finita la progettazione, è ora di occuparci della forma della nostra presentazione.
Le slide: l’aspetto grafico
“Come fare una presentazione?” e “come fare un bel PowerPoint?” sono due domande ben diverse. Finita la progettazione del PPT, ci si deve subito preoccupare dell’aspetto grafico della nostra presentazione. Immagini, font e colori non servono solo ad abbellire il PowerPoint, ma sono il primo indice di una presentazione curata e possono accrescere la nostra credibilità.
I modelli
Come fare un PowerPoint che sia bello e funzionale quindi? La prima cosa da fare è la scelta del modello. Bisogna trovarne uno che sia adatto al tema da presentare, puntando sulla semplicità ed evitando di sceglierne uno che possa distogliere l’attenzione dal testo, che invece deve essere il protagonista.
Il font e i colori
Il font da scegliere e la sua grandezza sono fondamentali. Anche qui la parola chiave è semplicità: usando font particolari c’è il rischio che l’attenzione del pubblico si concentri solo sulle slide piuttosto che su di noi, oppure che il testo sia difficile da leggere.
Anche per questo è importante regolarne la grandezza, facendo delle prove e assicurandoci che il testo possa essere letto facilmente anche a distanza. I font più indicati da utilizzare sono i “Sans serif”, come Arial, Helvetica o Calibri.
I colori giocano un ruolo cruciale sulla leggibilità del testo: assicuriamoci che tra il colore dello sfondo e del font ci sia sufficiente contrasto, ed evitiamo l’uso di colori troppo brillanti che possono infastidire lo sguardo.
Quali sono i colori migliori da utilizzare?
In generale:
- Se utilizziamo uno sfondo scuro, il testo deve essere chiaro. Evitiamo l’uso del rosso, che nonostante sembri un colore abbastanza chiaro, non crea un buon contrasto con i colori scuri. Possiamo utilizzare il bianco e il giallo tenue.
- Se utilizziamo uno sfondo chiaro, è meglio che il colore dello sfondo non sia bianco puro, che può provocare fastidio agli occhi. Può essere una buona soluzione aggiungere una tinta tenue al bianco puro, per contrastarlo.
Il testo
Una volta scelti modelli, font e colori, è il momento di dedicarci alla parte centrale della nostra presentazione, il testo.
A seconda della funzione che ha la nostra presentazione, può essere funzionale dividerla in tre sezioni:
- Introduzione, che presenti l’argomento e il nostro obiettivo;
- Sviluppo, che descriva il tema di cui stiamo trattando, da suddividere in diverse sezioni;
- Conclusione, che riassuma l’argomento e, se necessario, contenga una “chiamata all’azione”.
Ogni slide deve contenere un unico concetto, un singolo punto di interesse, infatti troppe informazioni possono risultare confusionarie per i fruitori. È meglio evitare l’utilizzo di frasi lunghe e complesse, preferiamo piuttosto parole chiave o frasi brevi che riassumano i concetti di cui stiamo parlando.
Hanno grande importanza anche i titoli che diamo a ogni slide. Il titolo deve essere accattivante, deve convincere il nostro pubblico a continuare a leggere la slide e a volerne sapere di più sul punto che andremo ad approfondire. Il titolo può essere anche una domanda, che spinga l’audience a interagire con la presentazione e a cercare una risposta nella slide.
Le immagini e i grafici
Se vogliamo imparare come creare una presentazione che attiri l’attenzione, dobbiamo occuparci anche di inserire immagini e grafici. Questi sono importanti per supportare la nostra tesi, per mostrare dati numerici o per rendere meglio dei concetti sfruttando l’elemento visivo. È necessario scegliere elementi multimediali di alta qualità, in modo che siano ben leggibili, ma senza esagerare con il loro inserimento nel PPT.
È importante scegliere immagini, grafici e tabelle con cura, senza soffermarci sulle prime che troviamo. E tenendo in considerazione anche elementi multimediali che possiamo trovare all’interno di formati che tendiamo a prendere poco in considerazione.
Prendiamo come esempio il PDF: se trovassimo un informazione che vogliamo inserire nel nostro PowerPoint presente all’interno di un documento PDF, la potremo direttamente trasformare da PDF a PPT (servizio offerto, ad esempio, da PDF Guru), risparmiando anche del tempo. Insomma, siamo il più creativi e originali possibile: anche le foto che usiamo aiuteranno a rendere memorabile la nostra presentazione.
Conclusione
Creare un PPT, insomma, non è soltanto accendere il computer e buttare informazioni dentro delle slide, ma è un lavoro che ha bisogno di attenzione e precisione. In questo articolo abbiamo imparato come fare un PowerPoint di tutto rispetto, curando aspetti che spesso sono trascurati. Inizialmente potrà sembrare un lavoro faticoso, ma con la pratica e seguendo questi consigli fare presentazioni diventerà sempre più semplice.
(Credit foto: Pexels)
Chiude domani la mostra agli Antichi forni “La guerra Addosso”, tanti i visitatori insieme alle classi del Liceo Artistico Cantalamessa e del Liceo Linguistico Leopardi di Macerata.
L’ evento promosso dall'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra in collaborazione con l'Istituto storico di Macerata e il Centro Studi Carlo Balelli e con il patrocinio del Comune di Macerata vuole ricordare l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915 e la mostruosità ancora attuale dei conflitti. La mostra ha messo a disposizione dei visitatori un vasto materiale fotografico e documentario sulla Grande Guerra e delle fonti d’archivio custodite presso enti e organizzazioni, tra le quali la Croce Rossa Italiana, l’Ospedale San Lazzaro di Reggio Emilia, l’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Come sottolineato alla presentazione dai curatori Ludovico Testa, studioso di storia contemporanea e Costantino Di Sante Università del Molise. la mostra intende fornire un quadro generale sull’impatto traumatico del conflitto e focalizzare l’attenzione sulle tracce lasciate dalla guerra nel corpo e nella mente di decine di migliaia di soldati. “Una mostra necessaria” come dice la presidente dell’Anmig di Macerata, Gilda Coacci.
All’inaugurazione presenti anche la presidente Regionale Silvana Giaccaglia che ricorda il Concorso Pietre della Memoria e Daniela Meschini della Direzione Nazionale che porta i saluti del Presidente Nazionale. Il saluto dell’Amministrazione Comunale è stato portato dalla vicesindaca Francesca D’Alessandro che ha sottolineato come la mostra ha un forte valore didattico.
La mostra diventa un’occasione per riflettere e pensare ai conflitti in corso e ribadire ancora una volta come la guerra sia solo orrore e per scoprire, come scrive un visitatore, nel quaderno delle presenze “cose che non conoscevo. Grazie”.
La mostra infatti si snoda tra i numeri della prima Guerra moderna con costi incredibili sulla pelle dei soldati, all’uso di mezzi sempre più aggressivi e violenti e l’inizio dello stravolgimento del paesaggio per terminare con lo scempio dei corpi e della mente dei soldati dopo un attacco. Un percorso quanto mai attuale pensando a Gaza e all’ Ucraina, all’esodo forzato e alla morte dei civili e ai soldati che portano e porteranno ferite profonde nella loro mente. La nevrosi da guerra, da shock da bombardamento, da disturbo post traumatico e da stress bellico dopo la Grande guerra, venne riconosciuta tardi ma riguardò centinaia di soldati che pur integri nel corpo rimasero menomati nella mente, quelli che vennero definiti “gli scemi di guerra”. In questo percorso si incontra anche la nascita della chirurgia estetica per la ricostruzione dei volti sfatti dai bombardamenti, la ricerca di nuove soluzioni in campo ortopedico e l’uso delle protesi con la riabilitazione e il graduale inserimento nella vita sociale e lavorativa dei giovani soldati.
Una mostra che tocca i nodi centrali che gli invalidi italiani dovettero affrontare al concludersi della guerra. La mostra è stata un grande contributo alla conoscenza di quei fatti dolorosi che toccarono le famiglie italiane e stravolsero il tessuto sociale del primo novecento e da quella guerra, non va dimenticato, prenderanno origine i totalitarismi e le atrocità del secondo conflitto Mondiale. L’esposizione si è avvalsa anche di un bellissimo catalogo ed è arricchita da alcune foto di Carlo Balelli grande fotografo di guerra.
Possiamo dirlo senza ambagi: l’ultima frontiera mentale è stata abbattuta, l’ultima finestra di Overton è stata spalancata. È accaduto realmente: sono state annullate le elezioni presidenziali in Romania, che avevano dato vincente alle primarie Georgescu, candidato dichiaratamente vicino alle posizioni della Russia e di Putin.
Il pretesto dell’annullamento delle elezioni sarebbero le presunte interferenze della Russia; interferenze indimostrate e semplicemente dichiarate, a quanto pare. Si sa, nella liberissima Europa le uniche interferenze ammesse sono quelle di Washington. A questo punto, il dilemma amletico così suona: è nato un colpo di stato, o è un colpo di stato Nato?
Come ricordavo poc’anzi, si è spalancata una nuova finestra di Overton: per la prima volta è passato il principio secondo cui se le elezioni danno un esito sgradito a Washington, possono serenamente essere annullate. D’altro canto, nei giorni scorsi, Washington aveva fatto sapere che se la Romania si fosse discostata dall’occidente ne sarebbero discese pesanti conseguenze.
Le prime pesanti conseguenze non hanno tardato a manifestarsi: sono, appunto, state annullate le elezioni. Provate anche solo a immaginare a parti inverse la reazione dell’Occidente: provate a immaginare se, ex hypothesi, Putin annullasse in Russia delle elezioni con esito a lui sfavorevole sostenendo che vi sono le ingerenze statunitensi.
Subito l’occidente, anzi l’uccidente, urlerebbe allo scandalo e alla dittatura, al totalitarismo e all’infamia massima. Ma se a operare in quel modo è l’uccidente, allora la narrazione cambia di 180 gradi. Tant’è che adesso ci spiegano che le elezioni sono state annullate per proteggere la democrazia. Non sfugga il paradosso lampante, non passi inosservata la menzogna totale: per proteggere la democrazia ci dicono che bisogna sospendere la democrazia.
Per tutelare la democrazia bisogna annullare le elezioni con cui il popolo ha sovranamente scelto, cioè bisogna appunto annullare la democrazia. Ormai dovrebbe essere chiaro lippis et tonsoribus, ai ciechi e ai barbieri, per dirla con Orazio: la democrazia in Occidente è ormai soltanto un flatus vocis, una parola svuotata di significato, tale per cui si è in democrazia se si vota come vuole Washington. Il lemma democrazia oggi copre una realtà intimamente non democratica, che sempre più puzza di dittatura imperialistica mascherata.
Detto altrimenti, i popoli europei sono liberi di votare come vogliono, a patto che votino come vuole Washington, pena vedersi annullate le elezioni, come ora è accaduto in Romania. Il re è nudo, come si suol dire. E intanto, nel silenzio mediatico generale, il popolo della Romania sta protestando contro questa profanazione della democrazia.
Thierry Breton, ex commissario dell'Unione Europea, ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni che meritano di essere commentate criticamente. Segnatamente egli si è espresso sulle elezioni in Germania, dicendo testualmente: "Se necessario, faremo come in Romania". Il riferimento, naturalmente, riguarda la possibile vittoria di Alternative für Deutschland, un partito che evidentemente non piace all'ordine neoliberale dominante, benché a dire il vero sia tutto fuorché anti-sistemico, dato che tra l'altro supporta Israele e non ha certo una visione anticapitalistica del mondo.
Ma basta anche solo risultare vagamente disallineati rispetto all'ordine dominante per essere stigmatizzati e avversati, come appunto avviene per Alternative für Deutschland (che definirei una anomalia dell'ordine neoliberale più che una forza antitetica rispetto a detto ordine). Insomma, come volevasi dimostrare, l'annullamento recente delle elezioni in Romania ha spalancato una pericolosa finestra di Overton, che i gruppi dominanti dell'ordine neoliberale sono pronti a mettere a frutto molte altre volte.
Non è implausibile immaginare che d'ora in avanti verranno annullate le elezioni in cui a vincere saranno forze sgradite all'ordine liberale e atlantista, per il tramite della mobilitazione di argomenti come quelli già utilizzati in relazione alla Romania, vale a dire le fantomatiche interferenze russe. Una volta di più, l'ordine della civiltà turbocapitalistica si conferma tutto fuorché democratico, essendo meglio inquadrabile come una plutocrazia imperialistica finanziaria.
Non soltanto manca la sostanza democratica, vale a dire la decisione sovrana del popolo sulle questioni dirimenti della vita pubblica (a decidere, lo sanno ormai anche i bambini, sono i mercati sovrani e cosmopolitici): oltre a ciò, sembra sempre più mancare anche la forma democratica, dato che l'esito delle elezioni sembra ormai liberamente rovesciabile come nel caso della Romania.
Insomma, l'ordine contemporaneo nega tanto la sostanza quanto la procedura della democrazia e, ciò non di meno, continua fieramente a proclamarsi democratico, delegittimando come non democratico ogni altro sistema. Non molto tempo addietro, il grigio tecnocrate di Bruxelles Oettinger si era avventurato a sostenere che i mercati avrebbero insegnato agli italiani come votare...
Una formula in cui si condensa perfettamente l'orientamento non democratico della civiltà dei mercati, quella che Angela Merkel ebbe una volta a definire come la "democrazia conforme al mercato" (e non, si badi, il mercato conforme alla democrazia). Mi sia consentito ricordare brevemente chi è Thierry Breton, per darne un breve ma necessario identikit di classe.
Ex commissario europeo che ha promosso il Digital Service Act (DSA), Breton è stato direttore generale prima di Thomson e poi di France Télécom. Dal 2005 al 2007, sotto la presidenza di Jacques Chirac, è stato ministro dell'economia nel governo de Villepin, con posizioni sfacciatamente neoliberali.
Dopo aver insegnato brevemente presso la Harvard Business School, Breton è tornato alla carriera manageriale in qualità di presidente di Atos, dal 2009 al 2019. Insomma, si tratta di un esponente della classe dominante neoliberale con forte incidenza politica nel quadro delle istituzioni di quella Unione Europea che non è altro se non una megamacchina finanzcapitalistica volta a potenziare il dominio delle classi dirigenti apolidi e a vessare i popoli e i lavoratori.
Sono in viaggio, un viaggio inaspettato, quelle cose che ti accadono, e ti chiedi: "Perché?". È come quando cammini tranquillamente per i fatti tuoi e all’improvviso ti arriva quel sassolino dispettoso, che decide di fare quel salto in alto da primato proprio dentro la tua scarpa, e ti chiedi: "E ora, che bisogno c’era?!".
La mia morte è arrivata così! Avrei voluto tanto proseguire questa passeggiata, ma era già scritto in questo modo. Succede e basta! Mentre prepari la valigia dei ricordi, tra esperienze belle e brutte, all’improvviso vedi il tuo film, dove stavolta sei la protagonista assoluta con un gran finale!
Ripercorri la tua esistenza che, di colpo, appare come un lampo senza tempo, un momento sfumato in pochi secondi. Ora la pesantezza delle preoccupazioni quotidiane diventa ridicola; ormai da spettatore osservi dall’alto un palcoscenico tutto sommato popolato da pochi attori, ciascuno con il suo ruolo ben preconfezionato che inconsapevolmente recita, seguendo attentamente una sceneggiatura già scritta.
Tu sai che io non ho mai seguito quel copione, ero una strana, perché fuori da quegli schemi, libera ed impulsiva. Sentivo con il cuore prima che con la mente e questo mi ha portato spesso a battaglie inutili. Ma allora ignoravo di far parte di questo grande spettacolo.
Ah se avessi saputo prima di questo scherzetto, quanto avrei vissuto diversamente. Avrei sostituito un sorriso ad ogni lamento, mantenendo integra quella gioia fanciullesca che in qualche modo mi apparteneva. Avrei viaggiato e conosciuto persone, invece di chiudermi in un guscio protettivo, per paura di vivere la vita fino in fondo.
Ho preso troppo sul serio questo gioco chiamato vita. Sono salita sulle montagne russe non sapendo di essere alle giostre! Ho dato valore a cose, persone e situazioni che non lo meritavano, perdendo di vista me stessa e coloro che più amavo.
Solo alla fine ho imparato quanto fosse importante lasciare andare, affidarsi all’Universo con fiducia, senza il bisogno di tenere tutto sotto controllo. Nel tentativo di controllare il mondo, ho dimenticato la mia voce, che mi implorava di amarmi.
Cercavo fuori le conferme d’amore senza comprendere che ero io l’amore in tutte le sue forme. Ormai per me è inesorabilmente tardi e non c’è più un secondo appello! Che la mia esperienza ti insegni a cogliere la vera essenza della vita, ad assaporare il tempo presente, ad alleggerirti dai pensieri inutili per lasciare spazio alla gioia e all’amore.
Impara a conoscerti bene ed esprimi liberamente chi sei.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla salubrità dell’ambiente di lavoro legato alla salute dei dipendenti. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana in merito alla domanda posta da una lettrice di Civitanova Marche che chiede: “In caso di danno alla salute del dipendente da ambiente lavorativo stressogeno può essere risarcito dal datore di lavoro?”
La conflittualità delle relazioni personali esistenti all'interno di un ambiente di lavoro sono sempre più frequenti e ciò va a minare la serenità necessaria per il corretto espletamento delle prestazioni lavorative, oltre a creare possibili danni alla salute stessa del dipendente.
Di recente la Suprema Corte ha affrontato il caso di una lavoratrice che lamentava di essere stata vittima di condotte avversative da parte del direttore generale della ASL presso cui era impiegata, la quale replicava alle stesse fino a creare un circolo vizioso senza termine, laddove invece sin da subito il datore di lavoro avrebbe dovuto ristabilire l'ordine anche con provvedimenti disciplinari.
A tal proposito la Cassazione coglie l'occasione per ricordare la piena autonomia della responsabilità per straining del datore di lavoro, configurabile anche in assenza di mobbing, per l'insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare la pluralità continuata di comportamenti pregiudizievoli della salute e del benessere psicofisico del lavoratore.
La responsabilità per straining può derivare anche da una condotta omissiva del datore di lavoro, che non può e non deve tollerare il perpetrarsi di condotte avversative nei confronti di un dipendente e deve del pari vigilare sulla serenità dell'ambiente lavorativo, al fine di evitare che lo stesso diventi fonte di disagi o stress.
Un ambiente lavorativo stressogeno è infatti, configurabile come fatto ingiusto, suscettibile di condurre al riesame di condotte datoriali apparentemente lecite o solo episodiche, in quanto la tutela del diritto fondamentale della persona del lavoratore trova fonte direttamente nella lettura, costituzionalmente orientata, dell'art. 2087 c.c.. Per tale ragione il datore di lavoro può essere responsabile di straining, quale forma attenuata di mobbing per comportamenti stressogeni, anche se manca la pluralità di azioni vessatorie ma si producono comunque effetti dannosi rispetto all'interessato.
Pertanto in risposta anche alla nostra lettrice risulta corretto affermare che, “in tema di responsabilità del datore di lavoro per danni di salute del dipendente, è ravvisabile la violazione dell’art. 2087 c.c. nel caso in cui il datore di lavoro consenta anche colposamente il mantenersi di un ambiente stressogeno fonte di danno alla salute dei lavoratori ovvero ponga in essere dei comportamenti anche in sé non illegittimi ma tali da poter indurre dei disagi o stress che si manifestino isolatamente o si connettano ad altri comportamenti inadempienti contribuendo ad inasprire gli effetti e la gravità del pregiudizio per la personalità e la salute latamente intesi” (Cass. Civ. Sez. Lav. Ord. 04.01.2025 n. 123).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Gli studenti dell’Istituto Professionale per i Servizi di Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera “Varnelli” di Cingoli, Luca Tiberi e Filippo Giachè della classe 5BC di cucina hanno conquistato un brillante risultato al quarto concorso regionale “Ragazzi Speciali”, dedicato agli istituti alberghieri con l’obiettivo di promuovere l’inclusione.
Il contest, che ha avuto luogo il 16 gennaio 2025 presso presso l’IIS A. Panzini di Senigallia, prevede infatti la partecipazione di squadre composte da uno studente con disabilità che segue un percorso differenziato e da un compagno, accompagnati dal docente di cucina e da un docente di sostegno.
Con la loro creazione, un innovativo “Cece Quercia di Appignano al cubo con cuore di pecorino, cavolfiore all’arancia e scalogno glassato”, i due ragazzi, accompagnati dal professore Giacomo Liberti, dalla professoressa Elena Sorci e dalla Dirigente, la professoressa Annamaria Marcantonelli, hanno dimostrato grande talento culinario e una profonda conoscenza dei prodotti locali, ottenendo l’oro nella loro categoria. “Sono estremamente orgoglioso dei miei studenti – ha dichiarato il professor Liberti, docente di cucina che ha coordinato i ragazzi. – Hanno lavorato con passione e dedizione, dimostrando un’ottima padronanza delle tecniche culinarie e una grande capacità di lavorare in squadra. Questo risultato è la riprova dell’eccellente lavoro svolto in classe e in laboratorio”.
Il concorso, organizzato dall’Unione Regionale Cuochi Marche in collaborazione con l’AMAP, ha visto la partecipazione di numerosi istituti alberghieri della regione. La giornata è stata caratterizzata da un clima di grande entusiasmo e competitività, con i ragazzi impegnati nella preparazione dei loro piatti davanti a una giuria di esperti. “Queste occasioni sono fondamentali per i nostri studenti, con e senza disabilità – ha aggiunto il docente. – Consentono loro di confrontarsi con i coetanei, di mettersi in gioco e di acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro”.
L’IPSEOA “Varnelli” si congratula con Luca e Filippo per questo straordinario risultato e augura loro un futuro ricco di soddisfazioni.
Consegnati, nel corso di un incontro ospitato presso la sede dell’associazione ProssimaMente i proventi raccolti grazie alla ormai tradizionale strenna natalizia promossa e realizzata dalla Tipografia Linotype di Tolentino con la collaborazione della Pro Loco TCT e con il patrocinio del Comune di Tolentino.
Infatti da diversi anni, come si ricorderà, l’azienda tolentinate realizza significativi gadget i cui proventi vengono destinati a sostenere progetti solidali.
Per il natale 2024 è stata realizzata una utile quanto interessante agenda perpetua che può essere utilizzata facilmente per annotare gli appuntamenti e che ogni mese presenta un monumento o un luogo di interesse storico artistico della Città di Tolentino, con le relative notizie e informazioni.
Gli introiti realizzati grazie a questa iniziativa, destinati a sostenere le attività dell’Associazione ProssimaMente.
Alla cerimonia di consegna hanno partecipato l’Assessore alle Politiche sociali Elena Lucaroni, il Presidente della Pro Loco TCT Edoardo Mattioli, la Presidente dell’Associazione ProssimaMente Laura Ferrari, la segretaria del Campus Rotary regionale disabili Iole Rosini e ovviamente Gionata Del Pupo della Linotype.
Molte le aziende e gli sponsor che hanno aderito, come negli anni scorsi, a questa significativa iniziativa della Linotype, acquistando la strenna che sarà regalata ai propri clienti: Ales Pelletterie, Arredotenda, Brandi Costruzioni, Cartoleria Filelfo, DoppioZero Pizzeria, Edil Scavi, Elettro Project, Ezio Il Salumiere, Terra Coeli, Sabe, Alimentari Fioretti, Happy Dent Laboratorio Dentistico, FAvola Beauty Lab, La Cornice, Idrotek, Green Room Pub, Gienne Antincendio, Pizzeria Piccolo Mondo, Multiradio, Piccolo Mondo Pizzeria, L’Oste e il Birraio.
Confindustria Macerata ricerca per azienda metalmeccanica un/a addetto alla manutenzione di macchine e impianti (cod. annuncio Conf 482). La risorsa si occuperà della manutenzione preventiva e correttiva delle macchine e degli impianti, garantendo il corretto funzionamento e la sicurezza sul luogo di lavoro; dovrà rilevare e risolvere guasti meccanici ed elettrici e segnalare tempestivamente le necessità di manutenzione; gestirà le scorte di ricambi e il materiale per la manutenzione.
Requisiti e competenze richiesti: diploma di Istituto Tecnico Industriale o Professionale a indirizzo meccanico o elettronico; capacità di lavorare in autonomia e in team; Buone competenze informatiche. Si valutano anche profili senza esperienza nella mansione. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare la propria candidatura tramite la pagina dedicata: https://lavoro.confindustriamacerata.it/. Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Lunedì 13 gennaio doppio fiocco all'ospedale di Civitanova Marche: sono venuti al mondo i gemelli Celeste e Nicola, nati da una coppia residente a San Benedetto del Tronto, Barbara e Leonardo D’Isidori. Una gioia immensa per la famiglia, che ha voluto esprimere la sua gratitudine in una lettera al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale civitanovese.
Questo evento speciale segna il sesto e il settimo figlio della coppia, che ha già vissuto l'esperienza della genitorialità in precedenza, con cinque dei loro bambini nati proprio a Civitanova Marche. Attraverso messaggio, i genitori hanno voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo lieto evento.
“Carissimi dottori e tutto il fantastico staff dell’ospedale di Civitanova Marche, siete ormai parte della nostra famiglia", scrive la mamma Barbara. Dopo avermi seguita e assistita per cinque gravidanze, siete stati al mio fianco anche in questa ultima da cui sono venuti al mondo Celeste e Nicola". Barbara e Leonardo non hanno mancato di esprimere la loro riconoscenza per il supporto ricevuto durante tutto il percorso. "Non smetterò mai di ringraziare la mia dottoressa Anna Maria Iannicco che mi ha supportata con la sua calma e la sua dolcezza; la miglior guida che io potessi avere in questo cammino così raro verso la vita".
La lettera prosegue con un sentito ringraziamento per l’intero reparto di Ostetricia e Ginecologia, che ha seguito con attenzione e dedizione la gravidanza di Barbara. “Grazie per l’amore, per le attenzioni, per le parole, per la professionalità che ho ricevuto in questi nove mesi e per aver fatto nascere i miei bambini protetti e al sicuro tra le sue braccia.”
I genitori hanno poi voluto esprimere gratitudine nei confronti del primario dell’ospedale, dottor Filiberto Di Prospero, e del suo predecessore, dottor Giuseppe Micucci, per aver dato un supporto continuo e presente durante il percorso. Un ringraziamento speciale è andato anche alla figura di Barbara, l’ostetrica che ha assistito la mamma durante tutta la gravidanza: "Barbara, il mio angelo, per avermi assistito e sostenuto con tanto amore dai primi giorni di questa magnifica storia".
I genitori hanno voluto estendere il loro grazie anche a Gabriella e Alessia, così come a tutte le altre ostetriche e infermiere per la loro professionalità, disponibilità e umanità. "Per quelle parole magiche dette al momento giusto... il mio mondo si colora di rosa e azzurro grazie anche alla gentilezza di Arjola, segretaria del centro di Civitamedica, per aver risposto in modo tempestivo ad ogni mia richiesta.” La lettera si conclude con un toccante ringraziamento: “Porteremo per sempre con noi il ricordo del vostro sostegno e affetto. Per sempre, grazie.”
Anpas Marche mette a disposizione dei giovani, dai 18 ai 28 anni, ben 220 posti di Servizio Civile Regionale e Universale nelle numerose sedi delle Pubbliche Assistenze del territorio.
Grazie al progetto finanziato tramite Fondo Sociale Europeo e riservato a disoccupati/inattivi “Pubbliche Assistenze insieme per le Marche 2024” sono 49 i posti a disposizione in 27 sedi tra cui l’ufficio Regionale di ANPAS e grazie al Servizio Civile Universale nei progetti “Pubbliche Assistenze Insieme per Ancona 2024”, “Pubbliche Assistenze Insieme per Ancona e Macerata 2024”, “Pubbliche Assistenze Insieme per Ascoli Piceno 2024” e “Pubbliche Assistenze Insieme per Fermo 2024” sono a disposizione 171 posti in 39 sedi locali.
In entrambi i bandi di servizio civile è previsto un impegno di 25 ore settimanali, un compenso di € 507,30 mensili, una formazione sulle specifiche attività di progetto, la maturazione di una esperienza professionale e la certificazione delle competenze acquisite unitamente ad un percorso di sviluppo di consapevolezza sul significato di cittadinanza attiva.
È possibile candidarsi al Servizio Civile Regionale entro il 31 gennaio 2025, accedendo all’indirizzo internet https://siform2.regione.marche.it attraverso SPID o Carta di Identità Elettronica, mentre per candidarsi al Servizio Civile Universale sarà necessario accedere attraverso SPID all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it/, scadenza bando ore 14.00 del 18 febbraio 2025. Le domande devono essere presentate esclusivamente on line.
“Siamo assegnatari dei posti del Servizio Civile Universale e in concomitanza quest’anno anche dei posti per il servizio Civile Regionale- afferma Andrea Sbaffo Presidente di ANPAS Marche– questa è una doppia opportunità per i ragazzi e le ragazze di poter svolgere attività utili alla comunità, all’insegna di una crescita personale e professionale. Una importante possibilità di mettersi alla prova e di scoprire il mondo, ancora ignoto a molti, del sistema sociosanitario”.
Ciascun bando presenta requisiti di accesso specifici, è necessaria quindi un’attenta consultazione da parte dei candidati. Per ogni ulteriore informazione è possibile chiamare lo 071/52398 e consultare il sito https://www.anpasmarche.org/ per il Servizio Civile Regionale o il sito https://www.anpasnazionale.org/info/scu-progetti-anpas-attivi.html per il Servizio Civile Universale.
Le Pubbliche Assistenze ANPAS, con progetto a bando, sono a disposizione per aiutare i candidati nella presentazione della domanda.
L'ex tennista Camila Giorgi ha richiesto il rito abbreviato nel processo in cui è accusata di falsità ideologica per presunte false vaccinazioni anti-Covid somministrate da un medico vicentino. Secondo il Giornale di Vicenza, Giorgi sarebbe l'unica a scegliere questa via, mentre i suoi genitori e il fratello Leandro hanno optato per il patteggiamento.
La prossima settimana si terrà l'udienza preliminare con 25 imputati, tra cui la cantante vicentina Madame, accusati di falso ideologico, peculato e corruzione. Due anni fa, durante un incidente probatorio, la dottoressa Daniela Grillone Teciou, principale indagata, aveva fornito la sua versione dei fatti.
Le indagini hanno rivelato la somministrazione falsa di 380 dosi di vaccino anti-Covid a pazienti assistiti, 344 a pazienti non appartenenti all'Ulss 8 e 295 a pazienti dell'Ulss 8 non assegnati alla dottoressa Tecioiu.
Il comune di Macerata, nell’ambito del bando per operatori volontari di Servizio civile universale pubblicato dal Dipartimento per le Politiche giovanili il 20 dicembre scorso, seleziona 119 giovani, di cui 20 con minori opportunità, da impiegare nei 6 progetti che l’Ente ha inserito nel Programma "MARCHE 25: laboratori di Inclusione" e "MARCHE 25: un territorio, un impegno condiviso".
I progetti sono “Cultura Patrimonio per tutti” per 32 posti, “Giovaniattivi” 5 posti nelle sedi accreditate dal Comune di Macerata, “Percorsi diversi” 20 posti, “Gesti di cura” 21, “Un amico a colori” 25, “Un nido accogliente” 16. I progetti hanno una durata di 12 mesi con orario di servizio di 25 ore settimanali e prevedono un periodo di tutoraggio di 3 mesi.
I requisiti per partecipare al bando sono la cittadinanza italiana, oppure di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea o di un Paese extra Unione Europea purché si soggiorni regolarmente in Italia, i 18 anni e non avere superato i 28 e non aver riportato condanne.
I candidati dovranno presentare la domanda di partecipazione entro le ore 14 del prossimo 18 febbraio, esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite pc, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it .
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema. I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, di livello di sicurezza 2.
Tra i tour più amati del Marocco c’è sicuramente quello delle città imperiali, aree urbane che si sono contraddistinte per la loro importanza durante le varie dinastie regnanti che, in tempi diversi, le scelsero come loro residenza, aumentandone la rilevanza, il fascino e la bellezza architettonica.
Le città imperiali del Marocco sono quattro: Fès, Marrakech, Rabat e Meknès. Proviamo ad approfondire la loro conoscenza strutturando un ipotetico percorso di viaggio e qualche consiglio che è bene seguire per evitare errori di programmazione in questa straordinaria esperienza.
Ti ricordo inoltre che puoi avere maggiori informazioni su queste e sulle altre città e destinazioni turistiche del Marocco leggendo le pagine di inmaroccoconlisa.it, il progetto travel di Lisa Florian.
Un po' di storia
Prima di comprendere nel dettaglio quali siano le caratteristiche delle quattro città imperiali e come visitarle tutte insieme in un unico tour del Marocco, è sicuramente utile riepilogare un po' di storia: nessun lungo e articolato approfondimento, ma solo il riassunto dell’indispensabile che dovresti sapere per comprendere in che modo la storia di queste città si è articolato a stretto filo con quello dell’intero Paese.
Tieni infatti in considerazione che, nel periodo precedente all’arrivo degli arabi, il Marocco era popolato dai berberi, l’antica popolazione marocchina che era distribuita in diversi villaggi non particolarmente ampi e strutturati. Solamente con la diffusione del culto musulmano, invece, in Marocco si affermò un modello di agglomerato urbano che ha caratterizzato le città fino a oggi, come quello della medina.
Tutto ciò premesso, le varie dinastie che si susseguirono in Marocco, trasformarono quattro di queste città in vere e proprie capitali, arricchendole di palazzi, moschee, madrase, mura fortificate e altri elementi architettonici (fortunatamente, buona parte visibili ancora ai giorni nostri) che le hanno contraddistinte in maniera davvero regale.
Una di queste è Fès, fondata alla fine dell’VIII secolo da Idris I (capostipite della dinastia degli Idrisidi). La città mantenne il suo ruolo di capitale anche dopo, attraversando le dinastie dei Merinidi, Wattasidi e Alawidi. Considerata città santa, vanta anche la più antica Università del mondo e una meravigliosa medina che è Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
La seconda città imperiale è Marrakech, che fu capitale sotto le dinastie degli Almoravidi, Almohadi e Sa’diani. Fondata nel 1062 da Yūsuf ibn Tāshfīn, della dinastica degli Almoravidi, fu arricchita di un complesso sistema idrico che permise agli abitanti della città di poter ricevere l’acqua direttamente dal monte Atlante. Con l’arrivo della dinastia Merinide la capitale fu spostata a Fès, ma la dinastia Sa’diana la riportò nel luogo di origine.
Altra città imperiale che merita una visita è Rabat, attuale capitale del Marocco. Fondata dal califfo Abū Yūsuf Yaʿqūb al-Mansur della dinastia Almohade con l’obiettivo di farne una capitale, il progetto fu abbandonato dopo la sua morte. Solamente nel XVIII secolo la città venne designata come città imperiale dal sultano alawide Muhammad ibn Abd Allah. Per la designazione come capitale occorrerà attendere il ‘900: dapprima i francesi la dichiararono capitale del protettorato del Marocco e poi, con l’indipendenza del Paese nel 1956, divenne capitale ufficiale.
L’ultima città imperiale del Marocco è Meknès, che divenne capitale del Paese sotto la dinastia alawide di Moulay Ismail ibn Sharif. Fu proprio questo regnante a richiedere la costruzione di ingenti opere strutturali e architettoniche che potessero rendere questa città del Marocco la più prestigiosa delle altre.
Come visitare le città imperiali del Marocco
Il tour delle città imperiali del Marocco è un’esperienza davvero memorabile, che richiede un pizzico di impegno. Le quattro aree urbane si trovano infatti in altrettante diverse parti del Paese e, sebbene tre siano più vicine e meglio collegate (Rabat, Meknès, Fès), per raggiungere Marrakech, più a Sud, bisognerà impiegare un po' più di tempo.
Ora, è pur vero che le città sono ben connesse da una rete stradale abbastanza efficace e, dunque, non soggetta al rischio di interruzione della circolazione che è invece tipica delle stradine sui rilievi, che possono essere interessate dalle nevicate, o quelle nelle zone rurali, che invece potrebbero finire con l’allagarsi a causa delle forti piogge. Pertanto, chi ha intenzione di fare un bel viaggio nelle città imperiali del Marocco potrà farlo in qualsiasi momento dell’anno e in ogni condizione climatica. È pur sempre consigliabile però un tour in primavera o in autunno, quando le temperature sono più piacevoli.
Detto ciò, il tour nelle città imperiali può essere realizzato in vario modo.
Un itinerario di grande fascino è quello di forma circolare. Si percorre cioè la strada che da Fès porta a Meknès e a Rabat, per poi scendere a Marrakech e, da qui, aggiungere una tappa verso il deserto, andando poi a chiudere il viaggio nuovamente a Fès (vale, naturalmente, anche il giro inverso). In alternativa, puoi fare in modo che il luogo di partenza e di arrivo siano diversi: puoi dunque arrivare a Marrakech e poi dirigerti verso Fès passando per Rabat (prima) e Meknès (dopo), o viceversa.
Per quanto infine riguarda la durata del viaggio, è consigliabile dedicare a ognuna delle città imperiali almeno 2 giorni. In questo modo – compresi gli spostamenti – potrai pianificare un bel tour in Marocco per 10-14 giorni e avere l’opportunità di riservare il giusto tempo per assaporare un po' delle bellezze architettoniche, della cultura e del cibo locale, prima di ripartire verso la tappa successiva!
Non ci sarà alcuna modifica alla viabilità lungo via Giuseppe Mazzini. Nel giro di qualche giorno verrà ripristinato il senso unico alternato regolamentato dai semafori posti ai due estremi della via. Ad annunciarlo è il sindaco di Morrovalle, Andrea Staffolani.
"Abbiamo colto l’occasione della necessità di dover istituire temporaneamente il senso unico durante le festività natalizie per fare delle valutazioni - spiega il primo cittadino in una nota - ma non avevamo preso decisioni definitive, né emesso alcun tipo di atto in tal senso. Tra i vincoli stringenti per l’ottenimento della Bandiera Arancione, un riconoscimento che è stato assegnato a Morrovalle proprio per la grande attenzione che stiamo riservando alla cura del centro storico, c’è anche quello di limitare il transito dei mezzi nei centri storici per favorire una pedonalizzazione e con essa anche una migliore qualità del decoro urbano".
"Abbiamo monitorato la situazione per diverse settimane e da questo punto di vista i risultati erano sicuramente soddisfacenti. Ma i commercianti hanno fatto presente all’amministrazione che le loro attività avrebbero potuto risentire dell’eventuale cambiamento della viabilità, per cui si è deciso di interrompere anticipatamente la sperimentazione riportando la situazione a come era da lungo tempo", conclude Staffolani.