Dopo il sopralluogo al Comparto Trieste, al nuovo asilo che sorgerà nell’ex area Micheletti, ai lavori in corso al PalasRisorgimento e nella tensostruttura di via Tacito, prosegue l’attività di monitoraggio e supervisione dei cantieri da parte del Sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica. L’ultimo sopralluogo si è svolto nel cantiere dell’ex Liceo Classico di Civitanova Alta, dove sono in corso lavori di consolidamento e messa in sicurezza finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo complessivo di 2,2 milioni di euro.
L'intervento prevede la realizzazione di una palificata per contrastare la spinta del terreno in prossimità del muro di sostegno lungo Vicolo del Forno e dell'edificio dell’ex Liceo, al fine di stabilizzare la porzione di versante interessata dal dissesto idrogeologico. Il muro sarà oggetto di risanamento e stuccatura delle pareti a vista. Per l’edificio dell’ex Liceo, che si affaccia su Vicolo del Forno e Vicolo Bonaparte, sono previsti interventi di riparazione e consolidamento dei solai, delle volte e della struttura portante.
“Il nostro impegno nella cura e nella valorizzazione del patrimonio storico e infrastrutturale continua – ha dichiarato il Sindaco Ciarapica -. In questi giorni sto verificando di persona lo stato di avanzamento dei lavori nei vari cantieri aperti in città. Tutto procede come da programma, anche per la messa in sicurezza dell'ex Liceo, un luogo simbolo della nostra città. Il termine previsto dei lavori è febbraio 2026 e insieme agli uffici monitoreremo il cantiere con attenzione per garantire il rispetto dei tempi. Questo intervento è solo il primo passo verso un progetto di recupero e valorizzazione più ampio che restituirà alla città Alta una nuova scuola, quella di Sant’Agostino, il palazzo della delegazione e il Palazzo Ducale.
L’impresa appaltatrice dei lavori nell’ex Liceo è la A.D. Restauri & Costruzioni, mentre la progettazione, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza sono affidati all’azienda Acale.
Nonostante un meteo incerto, Piazza Bracaccini a Montefano ha vibrato di entusiasmo domenica 27 luglio alle ore 21, accogliendo una folla numerosa per la sua attesa inaugurazione. L'evento ha segnato la rinascita della piazza, evento atteso e desiderato dalla popolazione.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Angela Barbieri, l'intera Giunta Comunale (il Vicesindaco Mirco Monina e gli Assessori Franca Tronto, Nicola Caporaletti e Cinzia Alba Grazia Calvia, e i consiglieri comunali Gilberto Accattoli, Lorenzo Lampa, Giovanni Quatraccioni e Pamela Vissani). Erano presenti anche l'architetto Silvana Lisi, ideatrice e direttrice dei lavori, e la geometra Laura Carnevali in rappresentanza dell'ufficio tecnico comunale. A completare il quadro delle presenze istituzionali e della comunità, il parroco di San Donato, Don Iagnesh Shantappa Konganawor, il Vicesindaco del comune di Montecassiano Katia Acciarresi, e il Presidente Stefano Bonacci con il team della S.S.D. Montefano Calcio.
"L'intervento che abbiamo realizzato in piazza è una vera e propria trasformazione," ha dichiarato il sindaco Barbieri. "Abbiamo reso la piazza degna di questo nome, ampliando gli spazi esterni per le attività e migliorando l'accesso al paese. Vogliamo che la piazza sia viva, un luogo di incontro e condivisione per tutti."
Prima del taglio del nastro e della benedizione della piazza da parte di Don Iagnesh Shantappa Konganawor (Don Ignazio), l'amministrazione comunale ha voluto dare un segno forte di solidarietà, aderendo all'iniziativa "Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio". Alle 22 le campane del paese hanno suonato a lungo, un gesto simbolico per far sentire la voce di Montefano fino a Gaza, dimostrando vicinanza alla popolazione palestinese.
La serata è proseguita con un momento di grande passione sportiva: la presentazione della prima squadra della S.S.D. Montefano Calcio, che si prepara al prossimo campionato di Eccellenza, e del settore giovanile. L'ingresso trionfale degli Ultras della Montefanese, con striscioni, fumogeni viola e cori, ha infiammato l'atmosfera, celebrando il forte legame tra il club e la sua tifoseria.
Il Montefano Calcio si appresta a vivere una fase di significativo rinnovamento, con un focus particolare sul settore giovanile. Dopo 17 anni, Alfredo Camilloni cede il testimone a Federico Camilloni come responsabile, segnando un passaggio generazionale volto a infondere nuova linfa alla società. L'obiettivo è formare non solo atleti, ma anche persone che rappresentino con orgoglio i valori di rispetto ed educazione del Montefano Calcio.
È stato presentato anche il nuovo staff tecnico quasi interamente rinnovato, guidato dal mister Lorenzo Bilò, che avrà anche il ruolo di responsabile tecnico per il settore giovanile. Con lui, Andrea Zepponi, Mattia Casaccia e Marco Salvucci. Un plauso speciale è stato rivolto al direttore sportivo Lorenzo Gigli per l'allestimento della squadra e al dottor Brasca e a Lorenzo Calisti e Patrick Morichetti per il supporto medico. Il capitano Simone Bonacci, a nome della squadra, ha ringraziato per l'invito, sottolineando l'entusiasmo per l'inizio della preparazione atletica e l'accoglienza dei nuovi volti in quella che considera una vera e propria "famiglia". Come simbolo di gratitudine e amicizia tra la squadra e la comunità, il Capitano Bonacci ha inoltre avuto il piacere di donare un gagliardetto ufficiale della Montefano Calcio al Sindaco Barbieri.
La nuova Rosa della S.S.D. Montefano Calcio per la Stagione 2025-2026 presentata in Piazza Bracaccini: La rosa dei calciatori per la prossima stagione si presenta come un mix promettente di esperienza e gioventù, con un'età media che testimonia l'investimento del club sul futuro. Troviamo volti consolidati come il capitano Bonacci Simone (classe 1991), Bambozzi Lorenzo (classe 1994), Cingolani Andrea (classe 1995), Ferretti Daniele (classe 1986) e Frulla Mattia (classe 1992). A questi si affiancano giocatori nati negli anni '90 come Camilloni Federico (classe 1999), Martedì Mattia (classe 1998), Palmucci Matteo (classe 1997) e Rombini Federico (classe 1997).
Il focus sul settore giovanile è evidente dalla significativa presenza di talenti nati nel nuovo millennio: del 2003 abbiamo Stampella Tommaso, mentre i classe 2004 sono Fossi Dawit e Straccio Leonardo. Numerosa la rappresentanza dei classe 2005 con Nardaccione Angelo, Rosolani Corrado e Strappini Nicola. Ancora più giovani, i nati nel 2006 sono Cingolani Samuele e Grassi Francesco. Infine, a completare la rosa con un occhio al futuro, troviamo i giovanissimi del 2007: Angelucci Leonardo, Castignani Davide e Galeotti Lorenzo, e i classe 2008: D'Angelo Stefano, Moglie Alessio, Monina Marco e Talozzi Giorgio. Questa combinazione di esperienza e nuove promesse costituisce la solida ossatura della squadra che rappresenterà il Montefano nella stagione 2025-2026.
A fine inaugurazione, è stata inoltre aperta la mostra dell'artista Teresa Marasca, intitolata “Evanescente”, presso il Museo Ghergo, arricchendo ulteriormente l'offerta culturale della serata. La serata si è poi conclusa con l'esibizione musicale di Dave Orlando e un brindisi corale, offerto dall’amministrazione e reso possibile grazie al prezioso supporto dei volontari della Pro Loco di Montefano e dell'Associazione "La Rondinella".
La rinnovata Piazza Bracaccini presenta significative migliorie estetiche e funzionali: un manto stradale in sanpietrini, passaggi pedonali ben definiti, e un nuovo sistema di illuminazione a LED a basso consumo. Completano l'opera nuovi arredi urbani che rendono lo spazio più accogliente. Questo progetto, dal costo totale di 344.000,00 €, ha beneficiato di un contributo di 95.290,51 € dal GAL Sibilla.
Si è presentato ufficialmente alla stampa questa mattina il nuovo prefetto della provincia di Macerata, Giovanni Signer, 63 anni, originario di Caltanissetta, con una lunga carriera nei servizi investigativi alle spalle.
Dopo aver conseguito la laurea a Palermo, Signer ha mosso i primi passi professionali nelle questure di Catania e Enna, per poi assumere incarichi di crescente responsabilità a Savona, Caltanissetta, Brescia e infine Bari, dove ha ricoperto il ruolo di questore fino al nuovo incarico a Macerata.
“Vengo dai servizi investigativi, con 17 anni di esperienza nella squadra mobile. Ogni incarico è diverso, ma il metodo resta: ascolto e comprensione della comunità. L’obiettivo è lavorare su più livelli per garantire un ambiente sano”, ha detto il prefetto nel suo primo incontro ufficiale con i giornalisti.
Tra le priorità evidenziate da Signer spiccano la ricostruzione post-sisma, la sicurezza del territorio e la gestione della movida a Civitanova Marche. “Non ci sono situazioni di emergenza, ma nulla va mai sottovalutato. I cittadini vivono in un contesto tranquillo e vogliono mantenerlo tale”, ha sottolineato.
Il nuovo prefetto ha già avviato una serie di incontri istituzionali con il questore e i comandanti di carabinieri, polizia e guardia di finanza, puntando sul coordinamento tra forze dell’ordine e amministrazioni locali. “Durante l’estate, il litorale attira molti turisti: è essenziale garantire una presenza attiva. Ma l’attenzione deve essere estesa a tutti i comuni e ai sindaci, senza eccezioni”.
Sul fronte della ricostruzione, Signer ha indicato come elemento critico la necessità di un rigoroso controllo sugli appalti e sui subappalti, per prevenire il rischio di infiltrazioni criminali nei cantieri. “La parte fondamentale è il controllo. È lì che si annida il vero pericolo”, ha avvertito.
Infine, una riflessione sulla percezione della sicurezza, spesso influenzata da fattori come il degrado urbano e l’incuria. “La sicurezza è anche una questione di percezione. Il decoro urbano gioca un ruolo fondamentale: ciò che sembra trascurato può essere scambiato per pericoloso”.
Con un profilo pragmatico e un approccio fondato sull’ascolto, Giovanni Signer si appresta ora ad affrontare una nuova fase della sua carriera, al servizio della provincia di Macerata.
Il comune di Recanati rivoluziona le modalità di consegna dei sacchetti per la raccolta differenziata all’utenza domestica. Sono due, infatti, i nuovi distributori automatici dei sacchetti, unici nel loro genere nel territorio, installati dal Comune in collaborazione con il Cosmari che gestirà gli impianti, uno situato a ridosso del centro storico in via Emanuela Loi, all’intersezione con viale Adriatico, e in località Le Grazie presso il piazzale di viale Passionisti.
Questo secondo distributore è ubicato presso la Chiesa di S. Maria della Pietà e accanto alla casetta dell’acqua. Le macchine saranno in funzione h24, sette giorni su sette, garantendo la massima versatilità di utilizzo da parte della cittadinanza. I distributori saranno operativi da oggi, lunedì 28 luglio.
"Con l’adozione dei nuovi distributori, l'amministrazione comunale di Recanati ha messo in atto una vera e propria rivoluzione nell’ambito della raccolta differenziata - ha commentato Sabrina Bertini, assessore con delega alla raccolta differenziata -. Grazie a questi macchinari all’avanguardia, saremo in grado di ottimizzare la consegna dei sacchetti e, di conseguenza, l’impiego del personale comunale deputato a questa mansione. Siamo gli unici nel territorio maceratese ad avere distributori in grado di erogare tutti i sacchetti della differenziata, grazie ad un’opera di ricerca in Italia di una macchina adatta allo scopo. Ringraziamo il Cosmari per il lavoro costante che abbiamo messo in campo, in particolare il geometra Mancinelli, componente del CdA Cosmari, che ha sostenuto la nostra richiesta di installazione".
L’adozione dei due distributori è stata resa possibile anche grazie all’eliminazione dei microchip dai sacchetti blu, da cui non era possibile derivare una tariffazione puntuale sui consumi. La grande versatilità di utilizzo dei distributori è infatti connotata dalla possibilità di ritiro a qualsiasi ora del giorno in qualunque giorno della settimana. L’attuale modalità di ritiro imponeva agli utenti di recarsi di persona presso l’ufficio preposto alla consegna negli orari di apertura stabiliti, una condizione certamente scomoda per la maggior parte della cittadinanza.
Da venerdì 1° agosto, gli uffici del Comune consegneranno i sacchetti solo il mercoledì dalle ore 7:45 alle ore 12:45, mentre ogni sabato sarà possibile recarsi presso l’isola ecologica di via Volponi a Villa Musone dalle 9:00 alle 13.00. Presso questi punti di ritiro verranno consegnati i sacchi per le utenze non domestiche e per le utenze domestiche ulteriori sacchetti non erogati dai distributori automatici, in caso di esigenze dettate da un maggior consumo. Il primo ritiro delle utenze domestiche dovrà essere effettuato presso l’ufficio comunale.
Per il ritiro dei sacchi attraverso il distributore sarà necessario presentare la tessera sanitaria dell’intestatario dell’utenza domestica e basterà seguire le istruzioni mostrate sul display. Il kit completo consta di un rotolo di sacchi gialli per indifferenziata, un rotolo blu per la plastica, due per l’organico e cinque per la raccolta carta. La quantità di sacchi consegnata è stata calibrata da Cosmari sulla base della stima di sacchetti necessari a coprire 60 giorni di utilizzo.
Colmurano – Cresce la preoccupazione tra i residenti per l’installazione di un’antenna 5G sulla torre dell’acquedotto di Viale De Amicis, in una delle aree più frequentate del paese. Da alcuni giorni sono in corso i lavori condotti da INWIT S.p.A., società specializzata in infrastrutture per le telecomunicazioni, che ha scelto come sito operativo una struttura di proprietà della Tennacola S.p.A., già fondamentale per la distribuzione dell’acqua nel territorio comunale.
La decisione, ritenuta da molti “calata dall’alto” e senza confronto pubblico, ha subito sollevato un'ondata di malcontento tra i cittadini. Il malumore è aumentato dopo lo smantellamento del giardino “Lilliput Magicabula”, l’unica area verde attrezzata per bambini della zona, eliminata per fare spazio ai nuovi apparati. La torre si trova infatti in una zona molto vissuta, con scuole, ambulatorio medico, farmacia, attività commerciali, pensiline di attesa e aree di aggregazione frequentate ogni giorno da famiglie e anziani.
“Non è solo una questione estetica o ambientale – spiegano i cittadini – ma di metodo e di rispetto della comunità.” L’assenza di una comunicazione chiara e l’avvio dei lavori in modo rapido, secondo alcuni “strategicamente accelerato”, hanno alimentato sospetti e richieste di trasparenza. Nonostante il parere urbanistico positivo da parte del Comune, la cittadinanza contesta la mancata applicazione del principio di precauzione, l’assenza di un piano antenne e soprattutto la scelta di non coinvolgere la popolazione.
“Chiediamo che i lavori vengano sospesi immediatamente e che venga avviato un processo partecipativo vero e trasparente”, afferma il gruppo promotore dell’iniziativa, che ha già richiesto formalmente tutta la documentazione relativa al progetto.
Secondo quanto riportato dal gruppo di residenti, il progetto sarebbe noto all’amministrazione comunale già da marzo 2025, ma nessuna informazione è stata diffusa pubblicamente, né è stato avviato un percorso di confronto con la cittadinanza. La scelta del sito, inoltre, appare ancor più controversa se si considera che il Comune aveva indicato altri luoghi alternativi per l’installazione delle antenne, che però sono stati respinti da INWIT, che ha invece optato per un sito privo di vincoli specifici e - secondo i cittadini - più “facile” da sfruttare proprio per l’assenza di un piano antenne comunale.
Un altro elemento che alimenta la tensione è l’impatto sociale dell’intervento: la zona interessata non è solo densamente abitata, ma è anche punto di ritrovo per le famiglie, con un ambulatorio, una farmacia, diverse attività commerciali, una fermata dello scuolabus e il plesso scolastico comunale nelle vicinanze. Due panchine rosse, recentemente installate dall’AVIS locale come simbolo contro la violenza di genere, e una fontanella pubblica contribuivano a rendere quel luogo uno spazio di socialità e cura condivisa.
“Non siamo contrari alla tecnologia o al progresso,” chiariscono i promotori della protesta, “ma pretendiamo trasparenza, informazione e il rispetto del principio di precauzione, riconosciuto a livello europeo”. Un principio che impone, in assenza di certezze scientifiche sugli effetti a lungo termine, di adottare misure di tutela della salute pubblica, in particolare in zone sensibili come questa.
La richiesta è chiara: fermare i lavori e aprire un tavolo di confronto. I cittadini hanno inoltrato una richiesta formale di accesso agli atti, ma finora non è stata ricevuta alcuna risposta, mentre i lavori proseguono rapidamente.
A tutto ciò si aggiunge un paradosso: il Comune di Colmurano è tra i promotori del progetto “Families’s Land”, iniziativa per il rilancio dei piccoli borghi e il miglioramento della qualità della vita per famiglie e nuovi residenti. “Come si può parlare di vivibilità e valorizzazione del territorio, quando si elimina l’unico spazio giochi per bambini per installare un’antenna che genera incertezza e paura?”, si chiedono i promotori della protesta.
Il gruppo di cittadini ha annunciato nuove iniziative per informare la popolazione e sensibilizzare l’opinione pubblica, con l’intenzione di difendere i propri diritti e promuovere uno sviluppo sostenibile, che metta la salute, l’ambiente e la partecipazione democratica al primo posto.
Quanti abbiano letto 1984 di Giorgio Orwell (ed è una lettura consigliatissima sempre e, a maggior ragione, nel nostro tempo massimamente orwelliano), ricordano senz'altro la figura emblematica di Emmanuel Goldstein. Egli è il nemico principale del Partito che governa Oceania. A causa della sua opposizione al Grande Fratello, ogni giorno, dalle ore 11.00, in ogni ufficio e in ogni luogo pubblico, si tengono manifestazioni di isteria collettiva contro di lui: i "Due minuti d'odio", come liqualifica il capolavoro di Orwell.
Le masse ipnotizzate dalla propaganda del Grande Fratello sospendono ogni attività per manifestare istericamente il proprio livore verso Emmanuel Goldstein, di cui pure non sanno nulla se non ciò che il partito dice loro quotidianamente sul suo conto, presentandolo appunto come il nemico per eccellenza, come la minaccia che mette a rischio la pace del loro mondo. Anche in questo caso, come in molti altri, la fantasia distopica di Orwell appare superata di diverse misure dal nostro presente compiutamente distopico.
Anche l'odierno occidente, rectius uccidente, ha il suo Emmanuel Goldstein, che si chiama però Vladimir Putin. A tutte le ore, radio, televisioni e giornali della civiltà fintamente democratica del Grande Fratello ripetono propagandisticamente che è lui il nemico, il pericolo massimo, la suprema minaccia per il paradiso occidentale. E le masse tecnonarcotizzate e teledipendenti si prestano con ebete euforia a questa recita di isteria collettiva, esibendosi in altrettante tragicomiche variazioni dei due minuti d'odio di orwelliana memoria.
Quando l’ordine del discorso imbocca la via della “reductio ad hitlerum” (come la appellava Leo Strauss) dell’avversario, occorre davvero iniziare seriamente a preoccuparsi. Non è una novità, invero. Quante volte, di grazia, in questi anni è stata evocata la figura di Hitler in riferimento a quelli che di volta in volta l’Occidente a trazione atlantista ha individuato come suoi nemici, vale a dire quasi sempre come ostacoli rispetto alla americanizzazione del mondo pudicamente detta globalizzazione? Abbiamo rapidamente visto negli anni Hitler prendere corpo in Saddam e in Milosevic, in Gheddafi e in Assad.
L’osceno canovaccio era sempre il medesimo e nondimeno i più, artatamente manipolati, continuavano a prestargli fede, senza accorgersi della manipolazione ideologica in atto. Non deve dunque destare maraviglia il fatto che ora compaia un nuovo Hitler nella lista, Vladimir Putin. Era, au fond, la cosa più prevedibile del mondo. Il dispositivo perverso di hitlerizzazione dell’avversario presenta una serie di conseguenze non trascurabili, delle quali voglio qui evidenziarne solo alcune.
La hitlerizzazione dell’avversario nega in forma apriorica ogni possibile via del negoziato, della diplomazia e della possibile risoluzione pacifica delle contese. Con l’avversario si può trattare pacificamente, cercando accordi diplomatici. Con Hitler bisogna invece necessariamente intraprendere la guerra totale, senza mediazione possibile. In tal guisa, la hitlerizzazione dell’avversario diventa un pericoloso strumento per giustificare la guerra totale, vuoi anche la guerra mondiale che troppo spesso è stata disinvoltamente evocata da più parti in queste settimane.
Lo schema del nuovo Hitler rende sempre giustificabili i disastri più osceni, presentati di volta in volta come risposte dolorose ma necessarie al male assoluto. È una vecchia e collaudata pratica del potere il far credere che la contraddizione e il nemico siano al di là del muro, nello spazio esterno rispetto alla società totalmente amministrata dal potere stesso: in tal guisa, sempre defocalizzando lo sguardo rispetto alle contraddizioni interne alla nostra società, si produce una unificazione fittizia dell'interno, chiamato a cooperare in funzione della resistenza al nemico esterno, di cui magari, come oggi (ma lo stesso vale per Emmanuel Goldstein), si dice che è pronto a invadere la nostra civiltà.
Come nel romanzo di Orwell, vi è sempre e comunque Emmanuel Goldstein dietro a ogni contraddizione, dietro a ogni stortura, dietro a ogni male, così accade oggi nell'ordine discorsivo dominante, che sempre e di nuovo indica Putin - il novello Emmanuel Goldstein - come il responsabile di ogni male. Qualcuno osa dissentire rispetto all'Unione Europea della vestale dei mercati apatridi Ursula von der Leyen? Deve esserci dietro la longa manus di Putin. Qualcuno osa criticare le politiche imperialistiche a stelle e strisce? Deve essere un agente segreto inviato da Putin in occidente.
Qualcuno ha il coraggio di mettere in discussione gli assetti della sempre più asimmetrica globalizzazione neoliberale? Di necessità, è un subdolo infiltrato della Russia di Putin. Rileggere Orwell può davvero giovare a un risveglio collettivo dall'incantesimo ipnotico della società dello spettacolo e della manipolazione millimetrica delle coscienze. Spegnete radio e TV, leggete Orwell. Chi ve lo sta suggerendo è, naturalmente, una spia mandata da Emmanuel Goldstein...si è prodotta una scena degna della caverna di Platone: schiavi che amano le proprie catene.
L’uomo è spinto da un bisogno ancestrale di attribuire un significato alla realtà, ma non sempre è possibile svelare l’arcano. Senza una regola o uno scopo che gli conferisca appartenenza ad un sistema prestabilito di convenzioni sociali, l’essere umano prova disorientamento, come sospeso in un vuoto esistenziale.
Nel silenzio e nel non fare, la mente umana si smarrisce, così l’uomo per sentirsi al sicuro e placare l’inquietudine interiore, cerca sicurezza nel rumore delle voci esterne. Nella corsa affannosa per l’approvazione altrui, insegue un’ identità che non gli appartiene, così l’illusione di una stabilità costruita sul consenso degli altri, rivela presto la sua fragilità.
Rischiamo di perderci nella confusione di altre opinioni, che diventano rumore per la nostra anima. Siamo molto di più di ciò che mostriamo, siamo essenza, siamo l’ascolto silenzioso di noi stessi nella solitudine. Il ritiro si rivela una fonte svelatrice della nostra unicità, sia nelle sue fragilità che nella forza.
Uscire dal confronto è una conquista difficile in un’epoca in cui ogni attimo viene manifestato. Rischiamo di restare travolti e condizionati da ideali e sogni altrui, perdendo la nostra visione. Arriva il momento di fermarci, non per cercare un senso, ma per vivere ogni esperienza con un suo significato molto più profondo di quello apparente. Lontano dal frastuono che confonde, possiamo ascoltare quella melodia, solo nostra, che ci indica la giusta strada.
Proviamo ad affidarci alle coincidenze, che in realtà tali non sono, a cogliere il momento giusto e a perderci nel mistero della vita. Accogliamo le emozioni senza spiegarle, viviamo il dolore con presenza senza doverlo subito guarire, troviamo il coraggio di sperimentare, anche quando la mente ci suggerisce di scappare.
Non abbiamo bisogno di essere perfetti ma di sentirci vivi, di sbagliare per poi comprendere. Non esiste il fallimento, ognuno è libero di scegliere il proprio personale successo, importante è esserci con verità. Lasciamoci attraversare dalla bellezza dell’ignoto, che racchiude in sé una saggezza antica, oltre ogni interpretazione razionale.
Torna come ogni domenica la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana "Chiedilo all'Avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa alla violenza di genere e specificatamente ai casi di femminicidio. Ecco l’analisi dell’avv. Oberdan Pantana, all’approvazione del disegno di legge che introduce il "reato di femminicidio".
Il disegno di legge, approvato all'unanimità dal Senato con 161 voti favorevoli, introduce nel codice penale l'art.577-bis, tipizzando con precisione il nuovo reato di femminicidio per evitare incertezze applicative. La norma sancisce che commette femminicidio «chiunque cagiona la morte di una donna, quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o è conseguenza del rifiuto della stessa di stabilire o mantenere una relazione affettiva ovvero di subire una condizione di soggezione o comunque una limitazione delle sue libertà individuali, imposta o pretesa in ragione della sua condizione di donna, è punito con l'ergastolo».
Il testo, frutto di una mediazione tra i gruppi parlamentari, si distingue per la chiarezza definitoria della fattispecie e si accompagna a una serie di misure collaterali di rilievo: l'estensione del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi anche alle persone non più conviventi ma legate all'autore del delitto da vincoli di filiazione, e l'introduzione di una specifica aggravante che comporta un aumento di pena da un terzo alla metà se il reato viene commesso con le modalità proprie del femminicidio.
Tale aggravante trova applicazione anche in relazione a delitti come lesioni gravi e gravissime, mutilazioni, deformazioni del viso, stalking e violenza sessuale, per i quali la persona offesa dovrà essere informata dell'eventuale richiesta di patteggiamento e potrà depositare memorie e deduzioni.
Sul piano della prevenzione, il provvedimento rafforza l'utilizzo del braccialetto elettronico, incrementando la distanza minima dalla persona offesa da 500 a 1.000 metri, ed elimina ogni limitazione di durata alle intercettazioni nelle indagini relative a reati di femminicidio e violenza di genere.
Centrale è anche l'impegno a potenziare la formazione degli operatori del settore e a rafforzare la protezione delle vittime, ponendo particolare attenzione sia al sostegno ai centri antiviolenza sia alla promozione di programmi di riabilitazione rivolti agli uomini maltrattanti.
L'approvazione unanime del provvedimento rappresenta, in definitiva, non solo un salto di qualità nell'arsenale normativo contro la violenza di genere, ma anche un segnale culturale e istituzionale rilevante, che impegna il legislatore e la società civile in uno sforzo condiviso di prevenzione e tutela. Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Dopo anni di disagi per gli automobilisti, la strada comunale Squartabue si appresta finalmente a essere sistemata. L'amministrazione comunale di Recanati ha approvato, con delibera di Giunta, un progetto mirato alla messa in sicurezza e riqualificazione dell’importante arteria viaria, che collega la zona industriale di Squartabue alla SP105 in direzione Cerretano, costeggiando l’ex Cava San Biagio.
Una strada spesso al centro di segnalazioni da parte dei cittadini, a causa dei frequenti allagamenti in caso di piogge intense e della pavimentazione fortemente danneggiata, con vere e proprie buche pericolose per la circolazione. A peggiorare la situazione, anche il degrado ambientale legato all’abbandono di rifiuti lungo i margini della carreggiata.
Il progetto, promosso dall’Assessorato ai Lavori Pubblici guidato dal vicesindaco Roberto Bartomeoli, rappresenta una risposta concreta a una criticità sentita da tempo: "I disagi nella circolazione veicolare lungo la strada Squartabue sono da tempo un problema per molti automobilisti, che hanno fatto numerose segnalazioni in merito – ha dichiarato Bartomeoli –. In questo senso è per noi prioritario affrontare la situazione rispondendo con una soluzione concreta. Il progetto di sistemazione che abbiamo approvato ha le caratteristiche necessarie a riconsegnare alla cittadinanza e agli utenti del territorio una strada finalmente sicura e percorribile”.
Con questo intervento, l’obiettivo dell'amministrazione è ripristinare la piena funzionalità della strada, migliorando al tempo stesso sicurezza, viabilità e decoro urbano in un’area strategica per i collegamenti tra Recanati e i comuni limitrofi.
Nella sala Ricci di Palazzo delle Marche, sede del Consiglio regionale, la SO.R.RI Srl di Recanati ha ricevuto un prestigioso attestato di encomio, simbolo di un percorso imprenditoriale lungo cinquant’anni nel settore della ristorazione e dell’organizzazione eventi. L’azienda, nota al grande pubblico come Villa Anton, è stata premiata "per il merito di rappresentare da cinquant'anni una realtà imprenditoriale marchigiana di eccellenza nel settore della ristorazione e realizzazione di eventi, con grande attenzione alla soddisfazione dei clienti".
Il riconoscimento, promosso dal presidente del Consiglio regionale Dino Latini, è stato pensato per valorizzare il contributo delle imprese al tessuto economico e sociale del territorio. La cerimonia, partecipata e sentita, ha visto la presenza del sindaco di Recanati Emanuele Pepa, che ha voluto accompagnare personalmente le aziende premiate, sottolineando come la città sia “una realtà fertile non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico”.
Villa Anton è oggi un punto di riferimento per chi cerca eleganza, qualità e professionalità nel settore della ristorazione. Con la sua lunga esperienza, la SO.R.RI Srl è riuscita a coniugare la tradizione con una visione innovativa, mantenendo sempre alta l’attenzione verso la soddisfazione del cliente.
Oltre alla SO.R.RI Srl, sono state premiate altre realtà d’eccellenza legate al territorio di Recanati: Castagnari Srl, produttrice di articoli d’arredo; Cs Plastic Stampi, specializzata in stampi ad alta precisione; Forno Regina di Giacomo, Carla e Enzo Mengoni, che coniuga tradizione e innovazione nella panificazione; Olmet Snc, esperta in lavorazioni meccaniche di precisione; Frenexport, attiva nel commercio internazionale di strumenti musicali, e Fa.pi. di Pierino Amichetti, specializzata nella lavorazione di tubi e lamiere.
Mattinata speciale al Comune di Camerino. L'Amministrazione comunale con il sindaco Roberto Lucarelli e la giunta al completo, il Segretario generale Paolo Cristiano e tutti i colleghi degli uffici hanno salutato Maurizio Francucci, dipendente dell’Ufficio economato e servizi cimiteriali, che oggi ha preso servizio per il suo ultimo giorno di lavoro. A salutarlo anche il sindaco di Bolognola, Cristina Gentili.
“Ringrazio Maurizio Francucci, che è un amico oltre che un ottimo dipendente, per il lavoro svolto in tanti anni di servizio – dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – Ha sicuramente dato un contributo fondamentale per le attività degli uffici comunali. A Maurizio va l’augurio dell’Amministrazione comunale per il raggiungimento di questo traguardo e per la sua vita futura”.
A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa.
Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia.
A Urbisaglia, ogni mercoledì, accade qualcosa di speciale. Non è una sagra, non è un evento sponsorizzato, né un’esperienza gourmet da catalogo. È molto di più: un rituale conviviale nato dall’anima e dalla memoria, grazie a Mirko Salvatori, che apre casa e cucina per dare vita a un pranzo collettivo fatto di sorrisi, aneddoti, forchette che tintinnano, e il profumo autentico di una vita lenta e condivisa.
Mirko Salvatori non è un nome qualsiasi. È il figlio di Duilio Salvatori, leggendario chef locale che ha gestito la Filarmonica, noto per aver cucinato per personaggi del calibro di Tognazzi, Maradona, Katia Ricciarelli e molti altri. Oggi, Mirko raccoglie quella tradizione culinaria familiare e la trasforma in qualcosa di nuovo e al tempo stesso antico: un pranzo da “Ciocchetta”, come il soprannome della sua famiglia.
E in effetti, ogni mercoledì, quel pranzo prende forma in modo imprevedibile. Nessuna lista degli invitati, nessuna prenotazione. Solo un motto che è già tutto un programma: “Chi c’è, c’è".
“Non sappiamo mai quanti saremo. Si parte con un chilo di pasta, poi diventano due, magari cinque. Chi passa davanti casa può fermarsi. E così, senza pensarci troppo, ti ritrovi con 18, 20, 22 persone attorno al tavolo”.
Esempi? Una settimana fa, Mirko e l’amico Giampiero Cartechini hanno servito un’impepata di cozze e 5 kg di gnocchi al salmone. “Nella pentola facevano la scarpetta con il pane”, racconta sorridendo. “Segno che era tutto gradito”.
Questa settimana, invece, è toccato a delle tagliatelle con asparagi e salsiccia. Ma quando sono arrivati amici in ritardo, è nata al volo una carbonara improvvisata con quello che era rimasto in cucina. “Dalle piccole cose, a volte, nascono intuizioni geniali. Piatti che non avresti mai pensato e che invece diventano memorabili”. E durante il pranzo amici di tutti i tipi come l'illusionista Mr. Magic.
E se il pranzo è all’insegna della condivisione e della creatività, il pomeriggio si conclude con una tradizione: una partita a briscola. Stavolta erano gli esponenti di Urbisaglia contro quelli di Colmurano. La frase di chiusura, che suona come un brindisi goliardico e locale: “Bastoni va agli st****i e a Cingoli si fa a cazzotti per perde la prima!”.
Un momento che unisce, fa ridere, e rafforza legami. Proprio come i pranzi da Ciocchetta. E allora l’invito è semplice, spontaneo e sincero: “Vi aspetto a Urbisaglia, da Ciocchetta. Corsi per la vita”. Non un ristorante, non una scuola, ma una tavolata dove si cucina, si parla, si impara. Dove la lentezza è un valore e l’improvvisazione diventa arte.
Da oggetti tabù a strumenti di benessere: l’evoluzione del mercato dei sex toy racconta un cambiamento culturale profondo. Dati, analisi e la testimonianza di un imprenditore marchigiano attivo nel settore dal 1988.
Dallo stigma alla normalità: i numeri di un settore in crescita
Fino a qualche anno fa, parlare apertamente di sex toy era ancora considerato un tabù. Nascosti lontano da occhi indiscreti, nelle vetrine oscurate dei sexy shop, erano visti soprattutto come prodotti per un pubblico maschile e legati a un consumo di natura pornografica. Oggi, invece, questi oggetti sono entrati a far parte del lessico quotidiano sul tema del benessere e delle relazioni di coppia.
Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore nella seconda puntata del podcast “Sex & the Economy”, intitolata Il gioco è la miglior medicina, il mercato globale dei sex toy è quadruplicato in pochi anni: da 10 miliardi di dollari nel 2016 a oltre 40,6 miliardi nel 2023. Non si tratta più di una nicchia, ma di un’industria in piena espansione: come riporta il podcast sopra citato, nel mondo almeno 3 persone su 10 comprano vibratori e altri attrezzi erotici.
Un cambiamento che non riguarda solo i numeri, ma anche le motivazioni. Il sex toy oggi non è più percepito come un oggetto da usare in solitudine o per trasgredire, ma sempre più come uno strumento per esplorare il proprio corpo, migliorare la complicità di coppia, coltivare la sfera intima con consapevolezza.
La svolta culturale (e locale): la testimonianza di chi lavora nel settore
Lo conferma anche Armando Sparapani, titolare del Sexy Shop Number One, un'attività nata ad Ancona nel 1988 e che da poco si è espansa anche online, entrando con successo nel mondo dell'e-commerce. «All’inizio vendevamo quasi esclusivamente a uomini, e i prodotti più richiesti erano i DVD o comunque articoli legati alle fantasie maschili», racconta. «Negli ultimi anni, invece, abbiamo assistito a una svolta: sempre più clienti cercano oggetti pensati per il piacere femminile, come ovetti vibranti, stimolatori per il punto G e succhia clitoride. La pandemia ha segnato un passaggio fondamentale: trascorrere più tempo in casa ha spinto le coppie a riscoprire la propria sessualità e a viverla come parte del benessere personale. Oggi il sex toy è visto come uno strumento di self-care, non come qualcosa da nascondere.». Chi vuole approfondire può trovare il sito internet dell’azienda a questo link.
Consapevolezza, informazione e desiderio: come cambiano le abitudini di consumo
A sostenere questa trasformazione ci sono anche i dati italiani. La Stampa, in un articolo pubblicato nel 2021, ha riportato un aumento del 148% nelle vendite di sex toy nel nostro Paese durante il primo anno della pandemia, citando dati raccolti dall'azienda Lelo, uno tra i leader internazionali del settore (fonte).
Il profilo dei consumatori è cambiato insieme al mercato: sempre più donne, spesso in coppia, acquistano questi prodotti senza imbarazzo, sia online che offline. Crescono l’attenzione alla qualità e sicurezza dei materiali, e la domanda di funzioni hi-tech, come il controllo delle vibrazioni tramite smartphone. E cresce anche l’informazione: blog, podcast e social network affrontano il tema con un linguaggio nuovo, più aperto, meno giudicante.
Oggi il piacere fa parte della quotidianità ed è sempre più riconosciuto come un aspetto naturale della cura di sé e del proprio benessere. In questo contesto, l’industria dei giocattoli erotici non è solo un settore in espansione, ma anche lo specchio di un cambiamento culturale profondo, che riguarda tutti.
Un accordo per promuovere la biodiversità nei boschi, con la consapevolezza che si tratta di infrastrutture naturali fondamentali per la qualità dell'ambiente e per il contrasto al cambiamento climatico. Con queste intenzioni, la giunta regionale ha approvato il protocollo firmato da Regione Marche, Unione Montana Potenza Esino Musone e Snam Rete Gas.
Il progetto pilota, fa sapere la Regione, prenderà il via sul Monte San Vicino, in una faggeta di circa 40 ettari, parte della Rete Natura 2000 e della Riserva naturale regionale Monte San Vicino e Canfaito.
L'obiettivo " migliorare la biodiversità vegetale e faunistica, l'ecosistema dal punto di vista ecologico, e verificare i crediti di sostenibilità, cioè i benefici concreti generati da interventi specifici.
“Con questo progetto facciamo qualcosa di molto concreto: ci prendiamo cura dei nostri boschi in modo attivo e intelligente – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Stefano Aguzzi –. La biodiversità non è una parola vuota: significa più vita nei nostri ecosistemi, più resistenza ai cambiamenti climatici, più valore per il territorio. Trasformiamo un'area forestale poco diversificata in un laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità. E lo facciamo con metodo scientifico, misurando i risultati e capendo quanta anidride carbonica viene assorbita e quanta biodiversità viene recuperata. È un investimento sul futuro delle Marche, fatto insieme e con responsabilità".
Ha riaperto al traffico il ponte di Passatempo, infrastruttura situata al km 14+240 della Strada Regionale 361 "Septempedana", nel territorio del comune di Osimo. L’intervento, parte di un più ampio piano regionale di manutenzione straordinaria, ha riguardato l’adeguamento statico del ponte e ha comportato un investimento complessivo di circa 2,33 milioni di euro.
Il completamento dei lavori è stato verificato nel pomeriggio di oggi alla presenza del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, accompagnato dal sindaco di Osimo Michela Glorio, dalla sindaca di Montefano Angela Barbieri, dal presidente del Consiglio Regionale Dino Latini e dai tecnici del Settore Infrastrutture e Viabilità della Regione.
Il ponte, realizzato in muratura con sei archi (di cui uno parzialmente coperto), era stato oggetto di un sopralluogo da parte dei tecnici regionali nel febbraio 2022, a seguito di una segnalazione dell’Anas. L’ispezione aveva evidenziato un generale stato di degrado strutturale, ritenuto tale da classificare il rischio come "medio-alto" e rendere necessario un intervento di messa in sicurezza.
Il progetto esecutivo è stato approvato a luglio 2023 e, nello stesso mese, è stata avviata la procedura per l’affidamento dei lavori, che sono stati consegnati a novembre 2023. Gli interventi hanno previsto il recupero delle strutture murarie nel rispetto dell’architettura originale, il rinforzo delle travi in calcestruzzo, il ripristino delle pile e la sostituzione di ferri ammalorati. Inoltre, è stata realizzata una nuova soletta per l’impermeabilizzazione, installati giunti strutturali, rifatto il piano viabile, costruito un nuovo marciapiede e installate nuove barriere di sicurezza.
Durante la visita al cantiere, il presidente Acquaroli ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura per la viabilità locale, trattandosi di un collegamento strategico tra il territorio di Osimo e la provincia di Macerata. "Restituire funzionalità e sicurezza a quest’opera – ha dichiarato – rappresenta un passo importante per il miglioramento della rete infrastrutturale regionale".
Con la riapertura del ponte di Passatempo, dopo quelli di Muccia e Serravalle del Chienti, prosegue dunque l’attuazione del piano regionale per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie, che comprende oltre 1.300 opere pubbliche tra cantieri in corso e interventi di prossima partenza.
Hai mai sentito parlare del decreto dignità? Magari hai già sentito questo nome ma non sai esattamente di che cosa si tratta. In questo articolo vogliamo parlare del decreto e cercare di capire quali conseguenze e quali effetti ha avuto nel settore del gioco d’azzardo, e in modo particolare sulle strategie di marketing portate avanti dai casinò e dai siti online come verde casino italia.
Per certi versi questa scelta è stata abbastanza drastica e sul momento ha destato un grande dibattito. Le critiche continuano ancora oggi ma senza dubbio questo tema ha un valore molto importante a livello sociale. Il gioco d’azzardo e le scommesse si sono espanse in maniera rapidissima grazie alle nuove tecnologie, destando preoccupazioni e creando anche problemi concreti. Il gioco d'azzardo può creare dipendenza e in alcuni casi nuoce gravemente alla salute fisica e mentale delle persone, con ricadute anche sulla società intera. Iniziamo però dando un po’ di contesto.
Le premesse
Il decreto dignità risale al luglio del 2018. Per capire il suo significato dobbiamo accennare alla situazione di quegli anni e in particolare degli ultimi anni precedenti al 2018. In quel periodo c’è stata una diffusione esponenziale del gioco d’azzardo ma soprattutto un aumento preoccupante di casi di ludopatia. Il gruppo politico italiano chiamato movimento 5 stelle ha preso la lotta alla ludopatia come uno dei suoi pilastri di riferimento e ha quindi lottato tenacemente per far passare il decreto.
Lo Stato Italiano si trovava in una situazione molto particolare. Da un lato le entrate generate con le tasse sul gioco d'azzardo arricchivano molto le casse dello stato e costituivano quindi una fonte di guadagno importante. Dall’altro lato però i casi di dipendenza patologica richiedevano attenzione e cure e quindi spese da parte dello stato, con numerose proteste da parte dei cittadini.
Le novità
Che cosa è cambiato con il decreto dignità? Il decreto impone un divieto assoluto molto chiaro e molto netto per qualsiasi tipo di pubblicità sia diretta che indiretta, su qualsiasi mezzo. Che si tratti di TV, radio, stampa o social media, qualsiasi tipo di pubblicità o sponsorizzazione è assolutamente vietato. Prima era comune vedere dei loghi dei siti di scommesse, oppure leggere anche sui social le pubblicità dei casinò e dei giochi d’azzardo.
Dal 2018 qualunque persona o istituzione che compie una pubblicizzazione del genere va incontro a severe sanzioni, che partono da un minimo di 50 mila euro per il committente della pubblicità. L’agenzia delle dogane e dei monopoli è incaricata di controllare l’applicazione e il rispetto delle norme del decreto. Le sanzioni poi possono anche essere di gran lunga superiori quando la pubblicità è rivolta ai minori, protetti maggiormente dalla legge in questo ambito. I soldi ricavati da queste sanzioni sono spesso indirizzati a iniziative per combattere la ludopatia.
Alcune critiche
Il decreto è stato criticato da alcuni non tanto perché contrari all’obiettivo in sé, ma perché considerato inefficace. Perché? In effetti il decreto ha favorito la diffusione di piattaforme e siti illegali oppure esteri, che non sono sotto la giurisdizione dell’ADM e non possono essere facilmente controllati. Molti giocatori italiani hanno infatti spostato i loro fondi su altri casinò che purtroppo sono facilmente accessibili online. In questo modo il settore italiano ne risulta molto danneggiato e allo stesso tempo il problema non viene eradicato alla base. Così abbiamo assistito negli ultimi anni alla diffusione del mercato nero del gioco d’azzardo con tantissime persone che si iscrivono a siti illegali e che non hanno le licenze approvate dall’ADM e dallo stato italiano.
Anche i giocatori ne risentono in quanto a volte questi siti illegali non sono sicuri e possono essere fraudolenti. Inoltre tanti siti e piattaforme hanno cercato metodi alternativi per sponsorizzarsi e pubblicizzarsi. Non potendo farlo sui canali più famosi utilizzano dei metodi per aggirare le norme, come ad esempio la creazione di siti informativi che fungono da “maschera”.
Il decreto verrà cambiato?
Viste le critiche ricevute e gli effetti sortiti non è da escludere che il decreto venga rivisto nel prossimo futuro. Ci sono già state tante proposte alternative che non vogliono abolire del tutto la legge o cambiare completamente approccio, ma cercano di tenere conto di tutti gli aspetti che abbiamo menzionato per trovare un approccio efficace ed equilibrato.
La sfida per oggi e domani
Dobbiamo parlare non solo di sfida per il futuro, ma anche di sfida per oggi stesso. Il problema della dipendenza da gioco d’azzardo richiede un’azione immediata. Forse misure drastiche come quella del decreto dignità possano avere ricadute e aspetti negativi, ma senza dubbio è importantissimo fare qualcosa per regolamentare il gioco e le scommesse, che stanno dilagando. Bisogna trovare un equilibrio tra tutela e crescita. I cittadini e la società hanno bisogno di una tutela e il divieto della pubblicità è un buon metodo per evitare che troppe persone cadano nel gioco. Però il solo divieto di sponsorizzazione non può fare sì che le scommesse scompaiano del tutto.
Inoltre è nell’interesse dello stato continuare a guadagnare dalla tassazione sul gioco. Lo stato italiano deve riuscire con l’aiuto delle istituzioni a limitare l’espansione del mercato nero e deve investire tanto sull’educazione e sulla sensibilizzazione dei cittadini. Esistono già tante organizzazioni destinate all’educazione dei giocatori e alla sensibilizzazione riguardo al gioco responsabile che vanno potenziate aiutate nel loro compito.
È possibile presentare domanda fino al 31 luglio 2025 per richiedere l’ottenimento del voucher idrico, una misura deliberata dell’ATO 3 Marche Centro-Macerata che permette la concessione di uno sconto sugli importi dovuti per la fornitura del Servizio Idrico Integrato. L’importo del voucher idrico è di 30 euro per ciascun componente del nucleo familiare come risultante dall’autocertificazione contenuta nell’istanza.
Possono presentare domanda gli intestatari di utenze domestiche residenti e le utenze domestiche residenti indirette (ovvero i nuclei familiari residenti in un’unità abitativa all’interno di un’utenza condominiale). I richiedenti devono, inoltre, essere intestatari di un regolare contratto di fornitura del Servizio Idrico Integrato o di una parte dei servizi che lo compongono e avere un indicatore ISEE del nucleo familiare relativo all’anno di imposta precedente non superiore a 20.000,00 euro per nuclei familiari fino a 4 componenti e non superiore a 30.000,00 euro per nuclei familiari composti da 5 o più persone.
La graduatoria verrà formata dando priorità ai richiedenti con valore dell'indicatore Isee più basso, ordinati in valore crescente. In caso di parità del valore ISEE, si applicheranno i seguenti criteri di precedenza, secondo l’ordine indicato: coppia genitoriale con figlio/figli minori con riguardo al loro numero; nucleo familiare monoparentale con uno o più figli minori, con riguardo al loro numero; nucleo familiare con presenza di una persona con disabilità con invalidità pari o superiore al 67% come certificato dalle competenti autorità, avuto riguardo al grado di invalidità; richiedente (o coniuge del richiedente) di età superiore ai settanta anni.
Il voucher non può essere cumulato e non può essere assegnato a utenze che godono delle agevolazioni concesse da Arera a seguito degli eventi sismici del 2016 ma è cumulabile con il bonus idrico.
Le domande dovranno pervenire al Comune entro il 31 luglio 2025 nelle seguenti modalità: consegna a mano lunedì, mercoledì o venerdì dalle 9:00 alle 12:30 presso Ufficio Protocollo in viale Trieste 24; consegna tramite raccomandata A/R (in questo caso fa fede la data del timbro postale di spedizione); consegna tramite Pec all'indirizzo comune.macerata@legalmail.it (in caso di invio tramite pec, il mittente, in virtù di un’autorizzazione ottenuta dall’Agenzia delle Entrate, può assolvere l’imposta di bollo in modo virtuale: andrà indicato, come previsto dalla stessa autorizzazione, sugli atti e documenti inviati il modo di pagamento e gli estremi della citata autorizzazione, ai sensi dell’art. 15 del Dpr 642/1972.
In assenza dell’autorizzazione deve essere resa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui il richiedente attesta, sotto la propria personale responsabilità ai sensi del D.P.R. 445/2000, di aver assolto al pagamento dell’imposta in questione indicando tutti i dati relativi all’identificativo della marca; tale dichiarazione deve essere corredata da copia del documento di identità del dichiarante. Per scaricare la domanda e consultare l’avviso: https://www.comune.macerata.it/novita/concessione-del-voucher-idrico-2025/.
Si è concluso lo scorso venerdì 18 luglio a Pollenza il progetto estivo di cittadinanza attiva giovanile "Ci Sto? Affare Fatica! – Facciamo il bene comune", finanziato dalla Regione Marche e coordinato da CSV Marche ETS. Il progetto "Ci Sto? Affare Fatica" quest’anno ha visto coinvolti 18 giovani e 2 tutor che per una settimana, suddivisi in due gruppi, sono stati impegnati in attività di volontariato e miglioramento della comunità.
Nello specifico il progetto, iniziato il 14 luglio, ha visto la partecipazione attiva di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni, che si sono messi in gioco per rendere il proprio paese più bello. I ragazzi sono stati impegnati in attività di carteggio e ripristino di panchine, tavolo, altalena e staccionata del Parco Pubblico Rione Pollenza Scalo e in attività di pittura delle balaustre interne dell’osservatorio del quartiere "Il Colle".
Questa esperienza ha permesso ai giovani di acquisire competenze pratiche, imparare l'importanza del lavoro di squadra e sviluppare un forte senso di appartenenza alla loro comunità.
Ad ogni ragazzo il Vicesindaco del comune di Pollenza Antonella Menichelli, coadiuvato da un rappresentante del CSV, ha consegnato l’attestato di partecipazione ed un "buono fatica" da spendere in attività della zona, a riconoscimento dell’impegno profuso.
I ragazzi si sono detti soddisfatti dell’esperienza svolta, che gli ha permesso di imparare molto sul lavoro di squadra e sull’importanza di prendersi cura dell'ambiente. La conclusione del progetto "Ci Sto? Affare Fatica" rappresenta solo l'inizio di un percorso. Il vicesindaco, con delega alle politiche sociali, si è dichiarata soddisfatta dei risultati ottenuti, ed ha espresso l'intenzione di replicare l'iniziativa nei prossimi anni, coinvolgendo un numero ancora maggiore di giovani e ampliando le attività proposte.
Il progetto ha lasciato un segno positivo nella comunità di Pollenza, mostrando come l'energia e l'entusiasmo dei giovani possano fare la differenza. Grande apprezzamento e soddisfazione anche da parte del sindaco Mauro Romoli che ha dimostrato gratitudine ai ragazzi partecipanti e a coloro che hanno ricoperto il ruolo di Tutor, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze al servizio dei ragazzi.
Importante passo in avanti per la realizzazione di una rotatoria nei pressi dell’intersezione tra via Piero Gobetti, l’ex S.P. 485 Maceratese e via Fonte Giulia, uno degli snodi principali della Zona Industriale "A", a Civitanova Marche. Ieri sera, infatti, il Consiglio Comunale ha approvato la variante urbanistica necessaria per espropriare e quindi acquisire le proprietà private sulle quali dovrà sorgere la rotatoria.
"L’approvazione di questa variante è un passo fondamentale per migliorare la sicurezza in una zona strategica per il nostro territorio – ha detto il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica - . L’incrocio è interessato da un notevole flusso di veicoli e, purtroppo, negli ultimi anni si sono verificati numerosi incidenti in questo punto critico. La rotatoria rappresenta quindi una risposta concreta e attesa per mettere fine a queste situazioni di pericolo. Proseguiamo con determinazione nel nostro impegno per infrastrutture più sicure e funzionali, a beneficio di cittadini e imprese".
La zona in questione è attraversata da due strade ad alto scorrimento: via Piero Gobetti, principale accesso alla Zona Industriale “A”, e l’ex S.P. 485 Maceratese, strada alternativa alla S.S. 77 per il collegamento tra i Comuni di Civitanova Marche e Montecosaro. Considerata l’intensa presenza di traffico pesante e la complessità dell’intersezione, l’intervento mira a migliorare la sicurezza stradale e la visibilità, riducendo il rischio di incidenti in un’area particolarmente sensibile.
Continua il monitoraggio diretto da parte del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica sui numerosi cantieri aperti in città. L’ultimo sopralluogo ha interessato l’area ex Micheletti, dove sono in corso due interventi strategici: la costruzione del nuovo asilo nido comunale e il completamento della viabilità che collegherà via Zavatti con via Nelson Mandela.
"Stiamo lavorando concretamente sul futuro dei nostri bambini, puntando su strutture moderne, sicure e sostenibili - ha dichiarato il sindaco -. Il nuovo asilo e la viabilità annessa sono parte di una visione più ampia di rigenerazione urbana e sviluppo dei servizi".
Il nuovo nido, finanziato con fondi PNRR, FOI e comunali per un totale di 2 milioni e 450mila euro, potrà accogliere fino a 28 bambini. Sarà una struttura ad alta efficienza energetica, realizzata su un unico livello, con due aule dotate di servizi igienici, una zona mensa con cucina interna, un locale dormitorio, spazi per l’accoglienza e ambienti polifunzionali. Non mancheranno lavanderia e locali per il personale.
Il fabbricato sarà dotato di impianto fotovoltaico, ventilazione meccanica centralizzata e sistemi di climatizzazione per garantire comfort e sostenibilità. La realizzazione è stata affidata alla ditta "Appalti e Servizi Società S.R.L." di Itri (LT), con conclusione dei lavori prevista per ottobre 2025. Responsabile unico del procedimento è l’ingegner Marco Orioli.
Accanto alla struttura scolastica, si sta completando un importante intervento sulla viabilità dell’ex area Micheletti, per un investimento di 900 mila euro (di cui 600 mila a carico del Comune e 300 mila da fondi regionali). Il progetto prevede la costruzione di una nuova strada a senso unico tra via Zavatti e via Nelson Mandela, che sarà affiancata da una pista ciclabile e da un marciapiede pedonale.
I lavori, realizzati dalla ditta "Papa Nicola Srl" di Macerata, comprendono anche l’installazione dei sottoservizi: fognature, raccolta acque bianche, illuminazione pubblica, nonché linee elettriche e telefoniche. Responsabile unico del procedimento per quest’opera è il geometra Mirko Mari.
Il sindaco ha inoltre annunciato che entro settembre sarà consegnata anche la nuova mensa scolastica della scuola dell’infanzia “Lo Scoiattolo” in via Guerrazzi: “Un altro tassello importante per le famiglie e per il nostro sistema educativo”, ha sottolineato Ciarapica.